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Spettroscopia di liquidi tramite luce diffusa e sorgente supercontinuum a fibra ottica per misure di assorbimento indipendenti dalla torbidità del liquido

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Academic year: 2021

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(1)

I

TALIAN

N

ATIONAL

R

ESEARCH

C

OUNCIL

“NELLO CARRARA” INSTITUTE FOR APPLIED PHYSICS

CNR

F

LORENCE

R

ESEARCH

A

REA

Italy

__________________________

TECHNICAL, SCIENTIFIC AND RESEARCH REPORTS

__________________________

Vol. 1 - n. 64-8 (2009)

ISSN 2035-5831

Anna Grazia Mignani, Leonardo Ciaccheri

Spettroscopia di liquidi tramite luce diffusa

e sorgente supercontinuum a fibra ottica

per misure di assorbimento

indipendenti dalla torbidità del liquido

(2)

1

Consiglio Nazionale delle Ricerche

I st itu to d i F i si ca Ap p l i ca ta “ Ne l lo Ca r ra ra ”

VI A MA D O N N A D E L PI A N O, 1 0 - BU I L D I N G B–I 5 0 0 1 9 SE S T O FI O R E N T I N O ( F I )- I T A L Y

CNR-IFAC-TR-07-4/009

Spettroscopia di liquidi tramite luce diffusa e sorgente

supercontinuum a fibra ottica per misure di

assorbimento indipendenti dalla torbidità del liquido

a cura di

Anna Grazia Mignani e Leonardo Ciaccheri

(3)

2

Indice pag.

1. Introduzione 3

2. Descrizione della strumentazione utilizzata 5

3. Libreria degli oli analizzati 9

4. Risultati delle misure sperimentali 10

5. Risultati dell’elaborazione dei dati sperimentali 17

6. Conclusioni e prospettive 21

(4)

1. Introduzione

La presente relazione riassume il lavoro svolto ed i risultati ottenuti nell’ambito della ‘Short Term Mobility’ 2009 di Anna G. Mignani è stata svolta nel Campus di Etterbeek della Vrije Universiteit Brussel, presso il laboratorio del Department of Applied Physics and Photonics, nel periodo 11 giugno – 2 luglio 2009. Durante lo stage sono state effettuate misure di assorbimento ottico tramite luce diffusa su campioni di olio extra vergine d’oliva sia puri sia miscelati con oli frodanti, al fine di verificare la possibilità di certificare l’autenticità dell’olio extra vergine di oliva tramite tecniche ottiche di tipo innovativo.

1.1 Problematiche delle misure di assorbimento ottico su liquidi

Le misure di assorbimento ottico tradizionalmente effettuate tramite spettrofotometri commerciali su campioni liquidi nelle regioni spettrali visibile (VIS) e vicino infrarosso (NIR) producono risultati dipendenti dal particolato presente all’interno del liquido. Infatti, come illustrato in figura 1-sinistra, l’intensità della luce trasmessa dal liquido dipende anche dalla diffusione causata dalla presenza del particolato. In particolare, le inevitabili variazioni di posizione del particolato all’interno del liquido o eventuali aggregazioni modulano l’intensità della luce rivelata e di conseguenza il valore dell’assorbanza.

Ciò costituisce un problema nei controlli di processo industriale in cui i dati informativi della correttezza del processo sono tratti da una elaborazione dell’assorbanza. Una procedura di filtraggio del liquido, pur ovviando a questo problema, risulta assai indesiderata a causa dell’intervento aggiuntivo che richiede. Nei controlli di processo effettuati online tramite sonde a fibra ottica senza prelievo manuale del campione, i sistemi di filtraggio sono altamente controindicati a causa dei necessari interventi di manutenzione sui filtri.

Per ovviare a questo inconveniente, è stata proposta una tecnica di misura di assorbimento ottico tramite luce diffusa, che utilizza una sfera integratrice. All’interno della sfera è alloggiato il campione da analizzare, mentre sorgente e rivelatore sono inseriti sulla superficie della sfera, come illustrato in figura 1-destra. Questa configurazione di misura necessita di un’elevata intensità di illuminazione; principalmente per questo motivo, tale configurazione non è stata finora considerata adatta ad un impiego online che utilizzi un sistema di illuminazione/rivelazione tramite fibre ottiche.

La sperimentazione svolta nell’ambito dello stage presso VUB dimostra che è possibile effettuare misure di assorbimento ottico tramite luce diffusa anche con tecnologia a fibre ottiche, utilizzando una sorgente a fibra ottica di nuova concezione e di alta intensità ed uno spettrofotometro anch’esso a fibra ottica, entrambi disponibili presso VUB.

Figura 1. Sinistra: principio di funzionamento della tradizionale misura di assorbimento effettuata su un campione liquido, e sua dipendenza dalla presenza di particolato.

Destra: principio di funzionamento della misura di assorbimento tramite luce diffusa.

(5)

4

1.2 Problematiche relative alla tutela dell’olio extra vergine di oliva italiano

L’olio extra vergine di oliva (EVOO) italiano possiede un sapore peculiare e proprietà nutrizionali altamente salutari, purtroppo a scapito dell’elevato costo. Molte sono le frodi commerciali che utilizzano miscele di oli extra vergini provenienti da altri paesi o altri tipi di oli di costo notevolmente inferiore.

La tutela dell’EVOO italiano è considerata un’azione di fondamentale importanza sia per il mercato interno che per l’esportazione. Specialmente in periodi di crisi economica come quella attuale, crescente è la domanda di nuovi metodi e strumentazione a supporto di tale tutela.

La sperimentazione svolta presso VUB risponde a tale domanda, presentando un metodo innovativo in grado di rivelare vari tipi e diverse concentrazioni di frodanti dell’EVOO. Tale metodo si basa sulla misura degli spettri di assorbimento dei campioni di olio originale e frodato, effettuati tramite luce diffusa, cioè indipendentemente dalla torbidità che tutti i campioni di olio hanno.

Lo spettro di assorbimento del campione di olio viene misurato nell’ampio intervallo spettrale 400-1700 nm, riunendo perciò le informazioni contenute negli spettri VIS e NIR. In pratica, tale spettro rappresenta la ‘firma’ del campione, cioè una caratterizzazione peculiare identificativa del campione stesso. Oli anche lievemente differenti mostrano firme diverse, permettendo così di rivelare la differenza tra oli extra vergini di oliva originali e frodati.

Una elaborazione dei dati spettrali tramite una procedura di calcolo di tipo chemometrico permette di evidenziare ed esaltare anche minime differenze dei dati spettrali, correlandole alla tipicità del campione. La procedura di calcolo realizzata da CNR-IFAC permette di verificare l’originalità dell’EVOO rispetto a miscele di EVOO frodato.

1.3 Innovazione della sperimentazione presso VUB

Lo stato dell’arte mostra che la spettroscopia di assorbimento ottico eseguita nella regione spettrale VIS e NIR ed un’elaborazione dei dati spettrali con vari tipi di analisi multivariata sono in

grado di rivelare la differenza tra olio extra vergine di oliva originale ed adulterato 1, 2. Tuttavia ciò

che è mostrato in letteratura è un puro esercizio accademico, in quanto riguarda analisi di miscele effettuate con oli reperiti nella grande distribuzione che raramente vengono utilizzati per effettuare frodi commerciali. Inoltre, i campioni considerati in letteratura soffrono della dipendenza della torbidità dell’olio.

La sperimentazione effettuata presso VUB presenta i seguenti principali aspetti innovativi:

- misure su miscele realizzate con gli oli che più frequentemente sono utilizzati nelle frodi commerciali;

- misure effettuate tramite spettroscopia di assorbimento con luce diffusa, cioè indipendenti

dalla inevitabile torbidità dei campioni di olio.

1

G. Downey, P. McIntyre, A.N. Davies, ‘Detecting and quantifying sunflower oil adulteration in extra virgin olive oils from the Eastern Mediterranean by visible and near-infrared spectroscopy’, J. Agricultutal and Food Chemistry, vol. 50, 2002, pp. 5520-5525.

2

A.A. Christy, S. Kasemsumran, Y. Du, Y. Ozaki, ‘The detection and quantification of adulteration in olive oil by near-infrared spectroscopy and chemometrics’, Analytical Sciences, vol. 20, 2004, pp. 935-940.

(6)

2.

Spettroscopia di assorbimento tramite luce diffusa – principio di

funzionamento e strumentazione utilizzata

Le misure di assorbimento dei campioni di EVOO originali, dei frodanti e delle loro miscele sono state effettuate tramite un setup di misura disponibile presso VUB, in grado di eseguire misure di

assorbimento tramite luce diffusa, come illustrato in figura 2 3,4,5.

Figura 2. Schema del setup per misure di assorbimento tramite luce diffusa.

Questo setup sperimentale utilizza una sfera integratrice all’interno della quale è alloggiato il campione di olio da analizzare, contenuto in una fiala di vetro. Alla sfera integratrice sono connesse due fibre ottiche, rispettivamente provenienti da una sorgente supercontinuum e da uno spettrometro. In pratica, tutta la luce che entra nella sfera integratrice viene diffusa dalle pareti della sfera, e la fibra connessa al rivelatore raccoglie la totalità della luce diffusa. Quando all’interno della sfera è inserito un mezzo assorbente, come per esempio un campione di olio, la radianza della sfera diminuisce. L’entità della diminuzione dipende dall’assorbimento del campione, ma risulta indipendente dalla presenza di altri oggetti non assorbenti, come per esempio il particolato all’interno del campione stesso. L’espressione che relaziona la potenza della

luce rivelata alle caratteristiche degli elementi presenti è descritta dall’equazione (1) 6:

(

S A V

)

S R S A P R P s d

α

− − − = 1 1 0 (1)

dove: P0: potenza della sorgente all’ingresso della sfera; P: potenza rivelata; α: coefficiente di

assorbimento del campione misurato; V: volume del campione; Ad: area della fibra di rivelazione;

As: area della fibra di illuminazione; R: riflettività della sfera integratrice; S: area della superficie

interna della sfera integratrice.

Le misure di assorbimento tramite luce diffusa necessitano di molta intensità di luce. Una convenzionale sorgente alogena è sufficiente solo se direttamente affacciata alla sfera integratrice. Volendo dimostrare che è possibile effettuare misure di assorbimento tramite luce diffusa con fibre

3

E.S. Fry, G.W. Kattawar, R.M. Pope, ‘Integrating cavity absorption meter’, Applied Optics, vol. 31, 1992, pp. 2055-2065.

4

T. Jàvorfi, J. Erostyàk, J. Gàl, A. Buzàdy, L. Menczel, G. Garab, K.R. Naqvi, ‘Quantitative spectrophotometry using integrating cavities’, Journal of Photochemistry and Photobiology B: Biology, vol. 82, 2006, pp. 127-131.

5

E. Hawe, C. Fitzpatrick, P. Chambers, G. Dooly, E. Lewis, ‘Hazardous gas detection using an integrating sphere as a multipass gas absorption cell’, Sensors & Actuators A, vol. 141, 2008, pp. 414-421.

5

6

I. Fecht, M. Johnson, ‘Non-contact scattering independent water absorption measurement using a falling stream and integrating sphere’, Measurement, Science & Technology, vol. 10, 1999, pp. 612-618.

(7)

ottiche, l’intensità della lampada alogena condotta alla sfera tramite una fibra anche di grandi dimensioni risulta insufficiente.

Nella sperimentazione svolta presso VUB è stata utilizzata una sorgente supercontinuum a fibra ottica disponibile commercialmente. Tale sorgente è costituita da una fibra ottica microstrutturata a cristallo fotonico, pompata da un laser di alta intensità impulsato a femtosecondi. Per effetti non lineari che si creano all’interno della fibra, la lunghezza d’onda della luce laser si allarga in un

ampio intervallo spettrale che copre la regione VIS ed una buona parte del NIR 7, 8. La Figura 3

mostra un particolare della fibra microstrutturata a cristallo fotonico utilizzata per la generazione della sorgente supercontinuum, e l’intensità della luce bianca in uscita da tale fibra. La Figura 4 mostra lo spettro di emissione di tale sorgente supercontinuum affacciata alla sfera integratrice, misurato con lo spettrometro a fibra ottica.

6

Figura 3. Particolare della fibra ottica microstrutturata a cristallo fotonico utilizzata per la generazione della sorgente supercontinuum (sinistra e centro),

ed immagine della luce generata (destra).

Fianium SC400 - supercontinuum fiber optic source

0.00E+00 5.00E-03 1.00E-02 1.50E-02 2.00E-02 2.50E-02 3.00E-02 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) In ten s ity (a.u .)

Figura 4. Spettro della sorgente supercontinuum a fibra ottica affacciata alla sfera integratrice, misurato con lo spettrometro a fibra ottica.

La componentistica utilizzata per l’esecuzione delle misure di assorbimento tramite luce diffusa sui campioni di olio è riassunta nella tabella I. Questo setup sperimentale è in grado di effettuare misure nell’intervallo spettrale 400-1700 nm, con risoluzione 1.37 nm.

7

C.F. Kaminski, R.S. Watt, A.D. Elder, J.H. Frank, J. Hult, ‘Supercontinuum radiation for applications in chemical sensing and microscopy’, Applied Physics B, vol. 92, 2008, pp. 367-378.

8

(8)

Per ogni campione di olio o miscela è stata misurata P0 alloggiando all’interno della sfera

integratrice una fiala vuota, identica a quella contenente l’olio. In sequenza è stata quindi misurata

P del campione in questione e calcolata l’assorbanza tramite l’equazione (2):

0 10

log

P

P

A

=

(2) Componente Tipo

Sfera integratrice Labsphere LMS100

Sorgente Fianium SC400 Spettrometro VIS NIR Instrument System Spectro 320

Software per acquisizione dati Instrument System Specwin 3.4.0.46 Fibra ottica di rivelazione Instrument System OFG312

Supporto per fiala compatibile con

l’inserimento nella sfera integratrice Realizzato su disegno presso CNR IFAC Fiala di vetro contenente il campione di olio Fisher Scientific TUL-520-081S

Tabella I. Componenti utilizzati per l’esecuzione delle misure sui campioni di olio.

Le Figure 5, 6 e 7 mostrano le fotografie della strumentazione utilizzata ed alcuni particolari.

Supercontinuum source

Integrating sphere

Fiber optic spectrometer

Supercontinuum source

Integrating sphere

Fiber optic spectrometer

Figura 5. Setup di misura.

(9)

Figura 6. Particolare della sfera integratrice che mostra l’illuminazione proveniente dalla sorgente

supercontinuum a fibra ottica.

Figura 7. Particolare della sfera integratrice che mostra al suo interno un campione di olio di oliva.

(10)

3.

Libreria degli oli analizzati

Grazie alla collaborazione in atto da molti anni con il Dott. Antonio Cimato del CNR-IVALSA e con il Prof. Lanfranco Conte dell’Università di Udine, sono stati reperiti 4 tipi di oli extra vergini di oliva originali di produzione toscana e 5 tipi di oli frodanti. Gli oli frodanti rappresentano le tipologie di olio che più frequentemente vengono utilizzati nelle frodi commerciali.

Con tali oli sono state realizzate miscele con concentrazioni di volume variabile dell’olio frodante pari a 5%, 25%, 50%, 75% e 95% del volume totale. Per una ottimizzazione dell’elaborazione dei dati spettrali sono state realizzate anche repliche delle miscele con concentrazioni di 25%, 50% e 75%. La tabella II riassume i tipi degli oli considerati ed i codici a loro assegnati.

L’intera libreria analizzata consta di 147 campioni, inclusi i campioni di oli non miscelati. Per problemi di quantità disponibile del frodante F3, non è stato possibile realizzare le serie di miscele O3F3 ed O4F3, ed inoltre le serie di miscele O1F3 ed O2F3 sono prive di replica.

Una tipica serie di campioni, sia dell’olio extra vergine di oliva sia degli altri campioni con varie concentrazioni dell’olio frodante, è visibile in figura 8, che mostra a titolo di esempio la serie O3F2. Le variazioni di colore da verde intenso dell’olio extra vergine di oliva toscano, al giallo paglierino dell’olio di oliva raffinato sono visibili all’aumentare della concentrazione dell’olio frodante.

Codice Tipo di olio Marca

O1 EVOO Nunziatini O2 EVOO Perazzeta

O3 EVOO Produzione artigianale privata, procurato dal Dott. Antonio Cimato O4 EVOO Produzione artigianale privata, procurato dal Dott. Antonio Cimato F1 Olio di sansa Oljvia

F2 Olio di oliva raffinato Proveniente dal laboratorio dell’Università di Udine F3 Olio biologico Rapsol

F4 Olio di oliva deodorato Proveniente dal laboratorio dell’Università di Udine F5 Olio di sansa raffinato Proveniente dal laboratorio dell’Università di Udine Tabella II. Tipologia degli EVOO originali e dei frodanti, e loro codifica.

Figura 8. Vista della serie O3F2, come esempio delle variazioni di colore dei campioni di EVOO con differenti concentrazioni di olio frodante.

(11)

4.

Risultati delle misure sperimentali

Le figure 9-27 mostrano gli spettri di assorbimento misurati tramite luce diffusa dell’intera libreria degli oli e miscele analizzati.

Figura 9. Spettri di assorbimento degli EVOO originali e degli oli frodanti.

Figura 10. Spettri di assorbimento della miscela O1F1.

Figura 11. Spettri di assorbimento della miscela O2F1.

10

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - All Oils & Frauds

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) Ab s o rb a n c e O1 O2 O3 O4 F1 F2 F3 F4 F5

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O1F1

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) Ab s o rb a n c e O1 O1F105c O1F125c O1F125v O1F150c O1F150v O1F175c O1F175v O1F195c F1

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O2F1

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O2 O2F105c O2F125c O2F125v O2F150c O2F150v O2F175c O2F175v O2F195c F1

(12)

Figura 12. Spettri di assorbimento della miscela O3F1.

11

Figura 13. Spettri di assorbimento della miscela O4F1.

Figura 14. Spettri di assorbimento della miscela O1F2.

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O3F1

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b s o rb an ce O3 O3F105c O3F125c O3F125v O3F150c O3F150v O3F175c O3F175v O3F195c F1

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O4F1

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O4 O4F105c O4F125c O4F125v O4F150c O4F150v O4F175c O4F175v O4F195c F1

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O1F2

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O1 O1F205c O1F225c O1F225v O1F250c O1F250v O1F275c O1F275v O2F295c F2

(13)

12

Figura 15. Spettri di assorbimento della miscela O2F2.

Figura 16. Spettri di assorbimento della miscela O3F2.

Figura 17. Spettri di assorbimento della miscela O4F2.

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O2F2

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O2 O2F205c O2F225c O2F225v O2F250c O2F250v O2F275c O2F275v O2F295c F2

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O3F2

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O3 O3F205c O3F225c O3F225v O3F250c O3F250v O3F275c O3F275v O3F295c F2

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O4F2

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O4 O4F205c O4F225c O4F225v O4F250c O4F250v O4F275c O4F275v O4F295c F2

(14)

Figura 18. Spettri di assorbimento della miscela O1F3.

13

Figura 19. Spettri di assorbimento della miscela O2F3.

Figura 20. Spettri di assorbimento della miscela O1F4.

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O1F3

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O1 O1F 305c XY O1F 325c XY O1F 350c XY O1F 375c O1F 395c F1

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O2F3

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O2 O2F 305c XY O2F 325c XY O2F 350c XY O2F 375c O2F 395c F3

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O1F4

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O1 O1F405c O1F425c O1F425v O1F450c O1F450v O1F475c O1F475v O1F495c F4

(15)

14

Figura 21. Spettri di assorbimento della miscela O2F4.

Figura 22. Spettri di assorbimento della miscela O3F4.

Figura 23. Spettri di assorbimento della miscela O4F4.

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O3F4

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O3 O3F405c O3F425c O3F425v O3F450c O3F450v O3F475c O3F475v O3F495c F4

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O2F4

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b sorbanc e O2 O2F405c O2F425c O2F425v O2F450c O2F450v O2F475c O2F475v O2F495c F4

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O4F4

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O4 O4F405c O4F425c O4F425v O4F450c O4F450v O4F475c O4F475v O4F495c F4

(16)

Figura 24. Spettri di assorbimento della miscela O1F5.

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O1F5

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O1 O1F505c O1F525c O1F525v O1F550c O1F550v O1F175c O1F575v O1F595c F5

Figura 25. Spettri di assorbimento della miscela O2F5.

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O2F5

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O2 O2F505c O2F525c O2F525v O2F550c O2F550v O2F575c O2F575v O2F595c F5

Figura 26. Spettri di assorbimento della miscela O3F5.

15

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O3F5

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O3 O3F505c O3F525c O3F525v O3F550c O3F550v O3F575c O3F575v O3F595c F5

(17)

Figura 27. Spettri di assorbimento della miscela O4F5.

Diffuse-Light ABS Spectroscopy - SC Source - MIX O4F5

0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 Wavelength (nm) A b so rb an c e O4 O4F505c O4F525c O4F525v O4F550c O4F550v O4F575c O4F575v O4F595c F5 16

(18)

17

5.

Risultati dell’elaborazione dei dati sperimentali

I dati spettrali sono stati elaborati con una tecnica di analisi multivariata al fine di predire la frazione di olio frodante di ciascuna miscela.

Per ogni serie OxFy di olio-frodante sono state create due matrici di dati, nelle quali ogni riga riporta lo spettro di un determinato campione, espresso come valori di assorbanza. La prima matrice, usata per la calibrazione è formata da 7 righe: gli spettri delle 2 sostanze pure Ox ed Fy, e gli spettri di 5 miscele con concentarazioni di frodante pari al 5%, 25%, 50%, 75% e 95% in volume. L’altra matrice, usata per la validazione del modello, è formata da 3 spettri di miscele con concentarazioni di frodante pari al 25%, 50% e 75% in volume.

Per predire la frazione di frodante nella miscela è stata impiegata una tecnica di regressione chiamata Partial Least Square (PLS), che viene impiegata nei casi in cui si ha a che fare con un gran numero di predittori non indipendenti, per cui l’ordinaria regressione lineare multipla non è

impiegabile 9. L’algoritmo PLS crea un numero limitato di nuove variabili, dette variabili latenti, che

sono combinazioni lineari dei predittori originali, sono tra loro scorrelate (mutue covarianze nulle) e sono buoni predittori della variabile bersaglio (alta covarianza tra variabile latente e variabile bersaglio).

La stima del numero ottimale di variabili latenti è uno dei passaggi critici del metodo PLS, ma nel nostro caso è facile vedere che non si può includere più di una variabile latente nel modello, per 2 ragioni:

‐ la causa fisica della variabilità degli spettri è una sola e cioè la proporzione di frodante;

‐ non vi sono sufficienti campioni per stimare affidabilmente le mutue covarianze e quindi l’indipendenza, tra più predittori (generalmente si richiede la disponibilità di almeno 4 campioni per ogni variabile latente introdotta nel modello).

La bontà delle predizioni è stata stimata in base a 3 parametri: il coefficiente di determinazione, R2,

lo Standard Error of Cross-Validation (SECV) e lo Standard Error of Prediction (SEP).

R2 è il quadrato del coefficiente di correlazione tra i valori veri e i valori predetti ed è quindi

comprese tra 0 e 1. La predizione è tanto migliore quanto più R2 si avvicina ad uno.

Il SEP ed il SECV stimano entrambi lo scarto quadratico medio tra i valori veri ed i valori predetti. Il SEP è ricavato applicando il modello PLS al set di validazione, mentre il SECV è ricavato dal set di calibrazione impiegando una procedura denominata leave one out (lasciane fuori uno). In questa procedura la proporzione di frodante in ogni campione del set è predetta usando solo gli altri 6 per calibrare il modello.

La Tabella III riporta i risultati dell’elaborazione, mentre le figure 28-31 mostrano i grafici della regressione PLS, che includono anche i punti di validazione.

9

S. Wold, M. Sjöström, L. Eriksson, ‘PLS-regression: a basic tool of chemometrics’, Chemometrics and Intelligent

(19)

Miscela R2 SECV SEP O1F1 0,967 0,09 0,06 O1F2 0,973 0,09 0,09 O1F3 0,995 0,04 NA O1F4 0,738 0,29 0,19 O1F5 0,963 0,10 0,10 O2F1 0,990 0,05 0,04 O2F2 0,938 0,13 0,07 O2F3 0,974 0,09 NA O2F4 0,735 0,31 0,29 O2F5 0,995 0,04 0,03 O3F1 0,990 0,05 0,07 O3F2 0,963 0,10 0,04 O3F4 0,787 0,25 0,17 O3F5 0,932 0,14 0,09 O4F1 0,956 0,11 0,07 O4F2 0,975 0,08 0,04 O4F4 0,751 0,31 0,24 O4F5 0,971 0,09 0,05

Tabella III. Risultati dell’elaborazione dei dati spettrali tramite PLS.

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mate d fr a udan t fr ac tion O1F1 ; R2 = 0.967 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mate d fr a udan t fr ac tion O1F2 ; R2 = 0.973 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mate d fr a udan t fr ac tion O1F3 ; R2 = 0.995 0 0.5 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti m a ted fr aud ant fr a c tion O1F4 ; R2 = 0.738 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mat ed f rauda nt f ra cti o n O1F5 ; R2 = 0.963 calibration points validation points

Figura 28. Grafici della regressione PLS per le miscele dell’olio O1 con tutti i frodanti.

(20)

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mate d fr aud ant fr ac tion O2F1 ; R2 = 0.99 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E s tim a ted f raudan t f rac tion O2F2 ; R2 = 0.938 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mate d fr aud ant fr ac tion O2F3 ; R2 = 0.974 0 0.5 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E s tima ted fr a udant fr ac tio n O2F4 ; R2 = 0.735 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mated f rauda nt f rac tion O2F5 ; R2 = 0.995 calibration points validation points

Figura 29. Grafici della regressione PLS per le miscele dell’olio O2 con tutti i frodanti.

19 0 0.5 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E s tim a ted f rau dant fr ac tion O3F4 ; R2 = 0.787 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti ma ted f raud ant f rac tion O3F5 ; R2 = 0.932 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E s tim a ted f rauda nt f rac tion O3F1 ; R2 = 0.99 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E s tim a te d f rauda nt f rac tion O3F2 ; R2 = 0.963 calibration points validation points

(21)

0 0.5 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E s tima ted fr a udant fr ac tio n O4F4 ; R2 = 0.751 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mated f rauda nt f rac tion O4F5 ; R2 = 0.971 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti mate d fr aud ant fr ac tion O4F1 ; R2 = 0.956 calibration points validation points 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

True fraudant fraction

E sti m a ted f raudan t f rac tion O4F2 ; R2 = 0.975 calibration points validation points

Figura 31. Grafici della regressione PLS per le miscele dell’olio O4 con tutti i frodanti.

(22)

6.

Conclusioni e prospettive

La spettroscopia di assorbimento ottico effettuata tramite luce diffusa e con un setup a fibra ottica nella regione spettrale 400-1700 nm ha permesso di misurare le differenze spettrali che l’EVOO originale presenta rispetto ad altri campioni di oli comunemente utilizzati per frodi commerciali. Gli spettri mostrano anche le differenze dovute a varie concentrazioni di olio frodante.

Si evidenzia quanto segue:

‐ essendo le misure indipendenti dalla torbidità dell’olio e dalla sua naturale evoluzione, questa tecnica di rivelazione della frode potrà essere utilizzata durante l’intera vita commerciale dell’olio stessa, la cosiddetta shelf-life;

‐ il setup di misura utilizzato, che attualmente alloggia il campione di olio all’interno di una fiala di vetro, potrà essere semplicemente modificato come illustrato in figura 32; mantenendo la flessibilità di misura offerta dall’uso delle fibre ottiche, ed aggiungendo la possibilità di operare online.

Sono in corso di preparazione alcune pubblicazioni scientifiche che originano dalla presente ‘Short-Term Mobility’, nelle quali sarà debitamente citato il CNR come co-sponsor. Una pubblicazione sarà sottoposta alla rivista internazionale Food Chemistry, ed un altro lavoro sarà presentato al congresso SPIE-Photonics Europe, che si terrà a Bruxelles durante il mese di Aprile 2010. Un altro lavoro sarà presentato alla riunione nazionale della Società Italiana Sensori e Microsistemi (AISEM) che si terrà a Messina durante il mese di Febbraio 2010.

Figura 32. Schema di una possibile configurazione di misure di assorbimento tramite luce diffusa in configurazione online.

(23)

7.

Fotografie del Campus di Etterbeek della VUB

Figura 33. Ingresso del Campus della VUB a Etterbeek.

Figura 34. Vista degli edifici del Campus della VUB a Etterbeek, dove ha sede il laboratorio del Department of Physics and Photonics presso il quale è stato svolto lo stage.

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