RIASSUNTO
La diagnosi prenatale si basa principalmente su tecniche invasive (villocentesi e amniocentesi) dotate di elevatissima accuratezza diagnostica, che tuttavia presentano un importante seppur basso (0,5-1%) rischio di aborto; richiedono tempi di risposta che vanno dai 3 ai 10 giorni e nell’1% dei casi non sono risolutive per fallimenti delle colture cellulari. La scoperta nel 1997 che il 3-5% di DNA circolante libero nel plasma materno è di origine fetale ha aperto nuove strade nella ricerca di un metodo non invasivo di diagnosi prenatale e sono già disponibili test di screening per le più comuni aneuploidie cromosomiche, tra cui la trisomia del cromosoma 21. Inoltre, recentemente diversi gruppi di ricerca hanno dimostrato la presenza nel plasma materno di microRNA (miRNA) associati in maniera specifica alla gravidanza e non rilevabili nel plasma di donne non gravide. I miRNA associati alla gravidanza persistono nella circolazione materna per tutta la durata della gestazione e e non sono più rilevabili subito dopo il parto. Questo progetto di tesi è volto alla messa a punto di un metodo di estrazione e quantificazione di miRNA da plasma materno e quindi all’analisi del profilo di espressione di tre miRNA (miR-141, miR-200c, miR-518b), implicati in meccanismi fisiologici o patologici della madre e/o del feto. In particolare il nostro obiettivo è verificare l’effettiva associazione di questi miRNA alla gravidanza nel primo trimestre, dal momento che i dati di letteratura sui loro livelli di espressione nei diversi trimestri sono discordanti. Questo lavoro, approvato dal Comitato Etico Area Vasta Nord Ovest (CEAVNO) dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, è stato svolto presso l’U.O. Laboratorio di Genetica Medica in collaborazione con l’U.O. di Ostetricia e Ginecologia. L’analisi d’espressione dei tre miRNA su plasma materno è stata eseguita mediante Quantitative Real Time PCR con sonde Taqman, su donne gravide al primo trimestre e su donne non gravide come popolazione di controllo. L’analisi statistica
è stata effettuata mediante il software SPSS
(Statistical Package For The Social Science) utilizzando il test U di
Mann-Whitney. Il miR-141 ed il miR-200c non hanno dato risultati statisticamente significativi. Invece il miR-518b è risultato associato alla gravidanza nel primo trimestre in maniera statisticamente significativa (p value<0.05). Inoltre i livelli di espressione dei 3 miRNA sono stati messi in relazione con la condizione o meno di primipare delle donne gravide ed è stata esclusa nella nostra casistica l’esistenza di interferenze legate a gravidanze precedenti.
Sebbene si tratti di uno studio preliminare, che necessita di essere validato su un maggior numero di casi, i risultati ottenuti suggeriscono di approfondire le analisi del miR518b e di valutarne il possibile ruolo di biomarcatore precoce della gravidanza, dal momento che è coinvolto in fenomeni importanti quali la preeclampsia ed il ritardo di crescita intrauterino.
In futuro ci proponiamo di estendere l’analisi d’espressione anche ad altri miRNA gravidanza specifici, infatti lo screening dei livelli dei miRNA di origine placentare nel plasma maternopotrebbe aiutare a distinguere le gravidanze che procederanno normalmente da quelle che andranno incontro ad anomalie già durante il primo trimestre di gestazione e potrebbe implementare gli attuali metodi di diagnosi prenatale non invasiva.