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LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEL PERSONALE INFERMIERISTICO IN TOSCANA. EFFETTI DI UN INTERVENTO FORMATIVO

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Academic year: 2021

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LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEL PERSONALE INFERMIERISTICO IN TOSCANA. EFFETTI DI UN INTERVENTO FORMATIVO

Elisa Guidi*, Nicolina Bosco*, Marah Dolfi**, Elena Redolfi**, Fabiola Piatti**, Patrizia Meringolo*

*Università degli Studi di Firenze, **Azienda Universitaria Ospedaliera Careggi, Firenze

Le relazioni interculturali sono state ampiamente studiate nei contesti scolastici, sebbene il primo ambiente incontrato dai migranti nelle nostre comunità locali sia probabilmente costituito dai servizi per la salute. E mentre molti interventi formativi sono rivolti alla scuola, lo stesso non si può dire per i servizi sociosanitari. Nella Regione Toscana, pur sensibile ai problemi delle migrazioni, è stato attivato un unico corso indirizzato al personale infermieristico.

La ricerca che presentiamo si basa sugli studi sulla Cultural Competence (Balcazar, Suarez-Balcazar, & Taylor-Ritzler, 2009; Suarez-Balcazar, Rodakowski, Balcazar, Taylor-Ritzler, Portillo, Barwoski, & Willis, 2009; Suarez-Balcazar, Balcazar, Taylor-Ritzler, Portillo, Rodakowski, & Martinez, 2011).

Obiettivi: la ricerca, svolta in collaborazione con l’Unità Innovazione Assistenziale e Management Clinico in occasione del corso “L’assistenza Transculturale”, svolto all’Azienda Universitaria Ospedaliera Careggi di Firenze, si è proposta di indagare il livello delle competenze interculturali nel personale infermieristico, e di verificare eventuali differenze in tre condizioni: a) nessun corso di formazione; b) prima del corso; c) dopo il corso.

Metodi: partecipanti: Nessun training 175, Pre-training 81, Post-training 76.

Strumenti: CCAI (Suarez-Balcazar et al., 2008) (versione italiana), Scala di Empowerment Organizzativo (Spreitzer, 1995; Pietrantoni e

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Prati, 2008), Emozioni percepite nelle relazioni interculturali (ad hoc).

La versione italiana del CCAI presenta due sottoscale relative alle Competenze interculturali (Consapevolezza-Competenza e Percezione del supporto organizzativo), e tre sottoscale relative al Lavoro nell’organizzazione (Aspetti positivi, Aspetti negativi, Percezione di Autoefficacia).

Risultati: Consapevolezza-Competenza correla positivamente con Empowerment (,324**) e con Emozioni positive (,599**), e negativamente con Emozioni negative (-,186*).

Aspetti organizzativi positivi correlano con Empowerment (,430**). Percezione di Autoefficacia correla positivamente sia con Empowerment (,591**) che con Emozioni positive (,239**), e negativamente con Emozioni negative (-,180*).

Nelle tre condizioni si nota una incremento statisticamente significativo nella Consapevolezza-Competenza e un decremento nella Percezione del supporto organizzativo. Si nota anche che aumentano le Emozioni positive nel rapporto con pazienti di altra etnia e diminuiscono quelle negative. Si può ipotizzare quindi che con un intervento formativo aumentino le conoscenze, le abilità e la sensibilità al problema, ma anche la percezione di inadeguatezza del supporto fornito dall’organizzazione.

Si rileva inoltre che il cambiamento sembra verificarsi fin dalla decisione di partecipare ad un corso – non obbligatorio – su queste tematiche.

Conclusioni: nonostante il bisogno di ulteriori approfondimenti, riteniamo che lo studio delle competenze interculturali nell’ambito dei servizi della salute costituisca un filone promettente di ricerca, e che la formazione in quest’ambito costituisca un’esigenza ormai irrinunciabile per le nostre comunità locali.

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