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eBook per la Scuola | A. Diotti, S. Dossi, F. Signoracci | Res et fabula 3 - Letteratura, antologia, autori latini | SEI

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Academic year: 2021

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(1)

III

Indice

2

LA PRIMA ETÀ IMPERIALE

Da Tiberio a Nerone (14-68 d.C.)

4

Gli eventi, la società, la cultura

4 I nodi della storia

4 La buona amministrazione di Tiberio 5 La “monarchia divina” di Caligola 5 L’efficiente organizzazione di Claudio 6 L’assolutismo orientale di Nerone 6 La fine della dinastia giulio-claudia 8 Società e cultura

8 Un’immagine tumultuosa, una realtà solida 9 Gli intellettuali e il potere

10 in sintesi

10 Pubblico, generi letterari e scrittori nella prima età imperiale

10 Nuovi lettori, nuovi sponsor 11 Una produzione di basso profilo 11 Lo sperimentalismo dell’età neroniana 12 in sintesi 13 La lingua 13 Un nuovo stile 13 La lingua di Petronio 13 in sintesi 14 LE PAROLE DELL’ARTE

16

Tra erudizione e cultura

16 Una letteratura “minore” e la crisi dell’oratoria

16 Un panorama variegato

17 Oratoria, declamazioni e recitazioni: Seneca il Vecchio 18 La storiografia minore

18 Il consenso al principato 18 La leggenda di Alessandro

19 L’exemplum historicum: Valerio Massimo 21 Erudizione e prosa tecnica

21 L’arte medica

(2)

Indice

IV

22 Apicio e l’arte culinaria 23 Un’opera di geografia 23 in sintesi

24 La poesia didascalica

24 Un poemetto sull’astronomia 24 Manilio e l’astrologia

25 Approfondimento:Manilio e gli oroscopi

26 L’epica storica 26 in sintesi

27 Indicazioni Bibliografiche

28

Fedro e la favola in poesia

28 L’autore

28 Notizie biografiche 29 in sintesi

30 L’opera

30 Le favole

30 La favola come genere letterario 31 Le novità apportate da Fedro 33 Morale e società 34 in sintesi 34 Lo stile 35 La fortuna 35 in sintesi 35 Indicazioni Bibliografiche

36

Lucio Anneo Seneca

36 L’autore

36 Una famiglia colta e influente 36 Il consigliere di Nerone 37 in sintesi

38 L’opera

38 La filosofia dell’interiorità 40 LE OPERE IN PROSA 40 I Dialogorum libri o Dialogi

40 Il genere della consolatio e i tre esempi senecani 41 Le passioni, il tempo e la felicità

44 La serenità del saggio e la provvidenza 45 in sintesi

45 I trattati

46 De clementia: il grande trattato politico 46 Il principe e i valori della politica 47 De beneficiis, o dei rapporti privati 47 La razionalità della natura

48 in sintesi

49 Epistulae morales ad Lucilium: struttura dell’opera 50 Epistulae morales ad Lucilium: una scuola di vita 50 Epistulae morales ad Lucilium: i temi

(3)

Indice

V

51 in sintesi

52 LE OPERE POETICHE

52 Le tragedie: una testimonianza unica 52 I contenuti delle Tragoediae

54 Interpretazioni della poesia tragica di Seneca 55 Apokolokýntosis, l’opera satirica

55 I contenuti dell’Apokolokýntosis

56 Opere perdute, dubbie e spurie 56 in sintesi

57 Lo stile

57 Una prosa originale

58 Uno stile che non lascia indifferenti 59 Lo stile delle opere poetiche

59 Approfondimento:Lo stile di Seneca, specchio di un’epoca 60 La fortuna

60 Un grande successo presso i cristiani 61 Maestro di teatro e di saggistica 61 in sintesi

62 Indicazioni Bibliografiche

64

Percorsi antologici

65 1.La vita interiore sotto il principato

66 TESTO1(ITA):Nessun luogo è esilio (Consolatio ad Helviam matrem 8) 67 TESTO2(LAT/ITA):Necessità dell’esame di coscienza (De iraIII, 36) 68 Dentro il testo

68 TESTO3(ITA):Parli in un modo e vivi in un altro! (De vita beata 17-18) 69 TESTO4(ITA):Il sapiente e la politica (De tranquillitate animi 4) 70 Approfondimento:Il saggio stoico: un modello astratto?

72 Per il rilevamento delle competenze 73 2.Il senso del tempo

74 TESTO1(LAT/ITA): Solo il tempo è nostro (Epistulae morales ad Lucilium 1) 75 TESTO2(LAT): Una protesta sbagliata (De brevitate vitae 1)

76 Analisi del testo

77 TESTO3(LAT):Il tempo sprecato (De brevitate vitae 2) 79 TESTO4(ITA):Un amaro rendiconto (De brevitate vitae 3) 80 Approfondimento:Contro il tempo che scorre

82 TESTO5(LAT):Il valore del tempo (De brevitate vitae 8) 82 scheda lessicale:Dies, annus

83 TESTO6(LAT):Solo i saggi vivono davvero (De brevitate vitae 14) 85 TESTO7(ITA):Il saggio è come dio (De brevitate vitae 15) 86 Dentro il testo

86 TESTO8(LAT):Morire senza aver vissuto (De brevitate vitae 20) 88 Per il rilevamento delle competenze

89 3.La provvidenza e il dolore del giusto

90 TESTO1(ITA):Il coraggio nelle sofferenze (Epistulae morales ad Lucilium 67, 3-7) 90 TESTO2(LAT):Se la provvidenza regge il mondo... (De providentia 1, 1; 5-6) 92 Analisi del testo

92 TESTO3(LAT):L’uomo buono non subisce il vero male (De providentia 6, 1-5) 94 TESTO4(LAT):All’uomo resta sempre una via di fuga (De providentia 6, 6-9) 95 scheda lessicale:Sacrificium

(4)

Indice

VI

96 Approfondimento:E il dolore delle donne e dei bambini?

97 Per il rilevamento delle competenze 98 4.Il prossimo è anche lo schiavo

99 TESTO1(LAT/ITA):In commune nati sumus(Epistulae morales ad Lucilium 95, 51-53) 100 TESTO2(LAT):Gli schiavi sono uomini (I) (Epistulae morales ad Lucilium 47, 1-6) 101 Analisi del testo

102 TESTO3(LAT):Gli schiavi sono uomini (II) (Epistulae morales ad Lucilium 47, 10-13) 103 TESTO4(LAT):Gli schiavi sono uomini (III) (Epistulae morales ad Lucilium 47, 16-21) 104 Approfondimento:Seneca, il cristianesimo e Paolo di Tarso

105 Per il rilevamento delle competenze 106 5.Il filosofo e il principe

107 TESTO1(ITA):Il principe lógos dello stato (De clementia I, 4) 108 Approfondimento:Il filosofo e il rex iustus

109 TESTO2(ITA):La clemenza si addice ai potenti (De clementia I, 5, 2-5) 109 TESTO3(ITA):«Giovare a se stessi»: il rifugio nell’otium (De otio 3, 2-5) 110 Per il rilevamento delle competenze

111 6.Lo spettacolo della natura

111 TESTO1(ITA):Come osservare le eclissi (Naturales quaestiones I, 12, 1-2)

112 TESTO2(ITA):Come nasce una teoria scientifica (Naturales quaestionesVI, 5, 1-3) 113 TESTO3(ITA):L’uomo, fragile creatura (Naturales quaestiones VI, 2)

114 TESTO4(ITA):La fine del mondo (Naturales quaestiones III, 29, 5-9) 115 Approfondimento:Il fine morale della scienza

116 Per il rilevamento delle competenze

117 7.La tragedia nascosta nell’animo umano

118 TESTO1(ITA):La confessione di Fedra (Phaedra, vv. 589-671) 120 TESTO2(ITA):Il lucido delirio di Medea (Medea, vv. 891-977) 122 per il rilevamento delle competenze

122 il genere letterario

Percorso on line

123

Filosofie a Roma

a cura di Maria Monteleone Uno stoicismo a misura di Roma

Giustificare la conquista, 124 – La filosofia tra individuo e società, 124 – La voce delle fonti, 124 – Roma guida del mondo, 125 – Governare le passioni, 125 – Il successo degli stoici, 126 – La voce delle fonti, 126 - I fondamenti di lex e ius, 127

Da Augusto a Marco Aurelio: dalla restaurazione del mos alla meditazione di sé Un principio d’armonia, 127 – Gli stoici perseguitati, 128 – Conoscere se stessi, 128 – La voce delle fonti, 128 - Sostenere il proprio ruolo nel mondo, 129 – L’uguaglianza degli uo-mini, 129 – La voce delle fonti, 129

130

Marco Anneo Lucano

130 L’autore

130 La vicenda biografica 130 in sintesi

NON TEMERE LA MORTE

TESTO1(LAT):Cotidie morimur I(Epistulae morales ad Lucilium 24, 20-23) TESTO2(LAT):Cotidie morimur II(Epistulae morales ad Lucilium 24, 24-26) TESTO3(ITA):Il congedo dalla vita (Epistulae morales ad Lucilium 61) TESTO4(ITA):Scegliere la morte (Epistulae morales ad Lucilium 58, 32-37)

(5)

Indice

VII

131 L’opera

131 Le opere perdute 131 La Pharsalia («Farsaglia») 132 Le fonti e la struttura dell’opera 132 I contenuti della Pharsalia

134 in sintesi

134 Un’epica rovesciata 136 Il mondo degli inferi

140 Approfondimento:Tradizione epica e guerra civile 141 L’anti-Virgilio

142 I personaggi del poema 147 in sintesi

147 Lo stile

148 La fortuna

148 in sintesi

149 Indicazioni Bibliografiche

150

Aulo Persio Flacco

150 L’autore

150 La vicenda biografica 151 in sintesi

151 L’opera

151 Una composizione ponderata

152 La dichiarazione di poetica dei Choliambi 152 I contenuti delle Saturae

154 Struttura e fini delle Satire 154 in sintesi

155 I temi delle Satire e la loro rappresentazione

156 Approfondimento:La ripugnanza come forma espressiva delle Satire

157 I rapporti con gli altri poeti 160 Lo stile

160 La fortuna

161 in sintesi

161 Indicazioni Bibliografiche

162 I GENERI LETTERARI: Il romanzo 162 Origine e definizione del romanzo antico

163 Il romanzo greco

165 I temi fondamentali del romanzo greco 167 Casi particolari di romanzo

168

Petronio

168 L’autore

168 La testimonianza di Tacito 168 Una personalità fuori dal comune 170 in sintesi

171 L’opera

(6)

Indice

VIII

171 I contenuti del Satyricon Libri

171 Il ritratto di un mondo

173 L’universo femminile del romanzo 174 in sintesi

175 Tempo lento e spazio labirintico 177 Il realismo di Petronio

177 Il Satyricon e il sistema dei generi letterari

178 Approfondimento:L’amore omosessuale a Roma: proibito o concesso?

181 Un romanzo moderno

181 Un’esperienza poetica vicina al Satyricon 181 in sintesi

182 Lo stile

182 L’imitazione del parlato 182 Problemi di datazione 183 La fortuna

183 Un’opera nascosta ma sempre presente 183 Un modello per romanzi e film

184 in sintesi

185 Indicazioni Bibliografiche

186

Percorsi antologici

187 1.I luoghi del Satyricon: ritratto di un mondo 187 TESTO1(ITA):Il mercato dei ladri (Satyricon, 12-15) 189 Dentro il testo

190 TESTO2(ITA):Alle terme (Satyricon, 27-28, 1-5)

191 TESTO3(ITA):La domus di Trimalchione (Satyricon, 28, 6-30) 192 TESTO4(ITA):Nella pinacoteca (Satyricon, 83)

193 TESTO5(ITA):Crotone: la città ribaltata (Satyricon, 116)

194 Approfondimento:Il rovesciamento della realtà nel ritratto di Crotone

195 Dentro il testo

195 Per il rilevamento delle competenze 196 2.A cena con Trimalchione

197 TESTO1(ITA):Trimalchione si unisce al banchetto (Satyricon, 32-33, 1-4) 198 TESTO2(ITA):“Vive più a lungo il vino dell’ometto!” (Satyricon, 34) 198 Approfondimento:Trimalchione è Nerone?

199 TESTO3(ITA):Un cinghiale con il berretto (Satyricon, 40)

199 TESTO4(ITA):L’apologia di Trimalchione (Satyricon, 75, 8-11; 76) 200 Dentro il testo

201 Approfondimento:Originalità comica di Trimalchione

202 TESTO5(ITA):Il funerale di Trimalchione (Satyricon, 77, 7; 78) 202 Per il rilevamento delle competenze

203 3.Chiacchiere a tavola

204 TESTO1(LAT/ITA):La descrizione di Fortunata (Satyricon, 37-38) 206 Approfondimento:La rappresentazione di un mondo

208 TESTO2(ITA):I discorsi dei convitati (Satyricon, 41, 9-12; 42; 43, 1-7) 209 TESTO3(ITA):Streghe e lupi mannari (Satyricon, 62-64, 1)

210 Dentro il testo

211 Per il rilevamento delle competenze

212 4.L’incombere della morte sul mondo di Petronio 212 TESTO1(ITA):La “morte romantica” (Satyricon, 114, 8-13)

(7)

Indice

IX

213 TESTO2(ITA):Un’orazione funebre (Satyricon, 115, 6-20)

214 TESTO3(ITA):Un macabro testamento (Satyricon, 141) 215 Per il rilevamento delle competenze

216 5.Una fabula Milesia nel romanzo: la matrona di Efeso 217 TESTO1(LAT):Una donna fedele (Satyricon, 111, 1-5)

217 scheda lessicale:Hypogeum

218 Approfondimento:Che cos’è una fabula?

219 TESTO2(LAT):Il soldato innamorato (Satyricon, 111, 6-13) 220 Approfondimento:L’amore secondo Petronio

221 TESTO3(LAT):«Non si lotta contro l’amore!» (Satyricon, 112, 1-3) 222 TESTO4(LAT):L’astuzia della matrona (Satyricon, 112, 4-8) 222 scheda lessicale:Crux

223 Per il rilevamento delle competenze 223 il genere letterario

Percorso on line

224

L’ETÀ FLAVIA

Da Vespasiano a Domiziano (69-96 d.C.)

226

Gli eventi, la società, la cultura

226 I nodi della storia

226 La lex de imperio e la restaurazione di Vespasiano 227 Il breve regno di Tito

227 Domiziano e la fine della dinastia flavia 228 Società e cultura

228 Una nuova aristocrazia

229 Il programma di promozione culturale di Vespasiano 229 Prosa encomiastica e odio per la filosofia greca 230 in sintesi

230 Pubblico, generi letterari e scrittori nell’età flavia

230 Ritorno ai modelli “classici” 231 La lingua

231 Un’originale ripresa 231 in sintesi

232

Erudizione e tecnica

232 Cultura tecnica e scientifica a Roma

232 La tecnica: successi e sospetti 233 Enciclopedismo scientifico

234 Caratteri della letteratura tecnico-scientifica 235 in sintesi

236 Plinio il Vecchio e la Naturalis historia

236 Solerte funzionario e vorace lettore SCENE DA COMMEDIA

TESTO1(ITA):Alterco tra coniugi (Satyricon, 74)

TESTO2(ITA):Battaglia con le oche (Satyricon, 136-137) TESTO3(ITA):La tragicommedia della gelosia (Satyricon, 81-82)

(8)

Indice

X

237 Le opere perdute e la Naturalis historia 238 Consapevolezza del lavoro erudito

239 Il “metodo” di Plinio e il suo conservatorismo 239 L’antropologia di Plinio: il dolore dell’uomo 240 Approfondimento:Esiste la felicità?

242 Il meraviglioso: cannibalismo e uomini-mostri 244 L’affascinante zoologia di Plinio

245 Una scarna storia dell’arte

245 Lo stile della Naturalis historia e la sua tradizione 246 in sintesi

246 Giulio Frontino

246 Il curator aquarum di Roma 247 in sintesi

247 Indicazioni Bibliografiche

248

L’epica nell’età flavia

248 Il ritorno all’epica tradizionale 248 Stazio

248 La vicenda biografica 249 La Tebaide

249 I contenuti della Thebais

251 L’Achilleide 252 Le Silvae 253 in sintesi 253 Silio Italico 253 La vicenda biografica 254 L’opera 255 in sintesi 255 Valerio Flacco 255 La vicenda biografica 255 L’opera 256 in sintesi 257 Indicazioni Bibliografiche

258

Marco Fabio Quintiliano

258 L’autore

258 Il primo “docente universitario” pubblico 259 in sintesi

259 L’opera

259 La struttura dell’Institutio oratoria 260 I contenuti dell’Institutio oratoria

260 Il proemio e le novità dell’opera

262 La figura dell’oratore e quella del maestro 263 Una sintetica storia letteraria

264 Moralità dell’oratore 265 in sintesi

266 Lo stile

(9)

Indice

XI

266 La fortuna

266 Il maestro degli umanisti 267 in sintesi

267 Indicazioni Bibliografiche

268

Percorsi antologici

269 1.Sulle orme di Quintiliano: l’educazione a Roma

270 TESTO1(ITA):È meglio educare in casa o alla scuola pubblica? (Institutio oratoria I, 2, 1-8) 271 TESTO2(LAT):La scelta del maestro (Institutio oratoria II, 2, 1-4)

272 Approfondimento:Il ruolo educativo della famiglia e della scuola primaria: il ludi magister

273 TESTO3(LAT):Il maestro sia come un padre (Institutio oratoria II, 2, 5-8) 274 Dentro il testo

275 TESTO4(ITA):Tempo di gioco, tempo di studio (Institutio oratoria I, 3, 6-13) 276 Approfondimento:Istruzione secondaria e superiore: il grammaticus e il rhetor 278 TESTO5(ITA):Inutilità delle punizioni corporali (Institutio oratoria I, 3, 14-17) 278 Dentro il testo

279 TESTO6(LAT):È importante studiare matematica (Institutio oratoria I, 10, 34-37; 46-47) 280 Per il rilevamento delle competenze

281 2.Quintiliano critico e storico della letteratura 281 TESTO1(ITA):L’imitazione creativa (Institutio oratoria X, 2, 1-7) 283 TESTO2(ITA):L’elegia e la satira (Institutio oratoria X, 1, 93-95) 283 TESTO3(ITA):La storiografia (Institutio oratoria X, 1, 101-102)

284 TESTO4(ITA):L’oratoria: Cicerone e Demostene (Institutio oratoria X, 1, 105-112 passim) 285 TESTO5(ITA):Un difficile giudizio su Seneca (Institutio oratoria X, 1, 125-131)

285 Per il rilevamento delle competenze

Percorso on line

286 I GENERI LETTERARI: L’epigramma

286 L’origine del genere 286 L’età ellenistica

287 Le tre scuole dell’epigramma alessandrino

288 L’epigramma fenicio

289 L’epigramma latino

290

Marco Valerio Marziale

290 L’autore

290 La vicenda biografica 291 in sintesi

292 L’opera

292 La scelta esclusiva del genere epigrammatico 292 Approfondimento:La scelta dell’epigramma

IL MAESTRO E LA LETTURA

TESTO1(LAT):Il giudizio sia solo del maestro (Institutio oratoria II, 2, 9-10; 15)

TESTO2(ITA):L’importanza e la qualità delle letture (Institutio oratoria I, 8, 5-6; I, 9, 1-2; II, 4, 2) TESTO3(ITA):La poesia epica (Institutio oratoria X, 1, 85-88; 90)

(10)

Indice

XII

293 L’aderenza al reale

294 Una poesia volta al divertimento 294 in sintesi

295 Temi degli epigrammi 295 La rappresentazione di sé

296 Gli epigrammi celebrativi e quelli funerari 296 Una poesia di occasione

297 in sintesi

297 La tecnica del fulmen in clausula 298 Lo stile 298 La fortuna 299 in sintesi 299 Indicazioni Bibliografiche 300

Percorso antologico

301 Il mondo reale

302 TESTO1(ITA):Una poesia centrata sulla vita reale (Epigrammata X, 4) 303 TESTO2(LAT):Elia (Epigrammata I, 19)

303 TESTO3(LAT):Acerra (Epigrammata I, 28) 304 TESTO4(LAT):Diaulo (Epigrammata I, 47) 304 TESTO5(LAT/ITA):Un’ipocrita (Epigrammata I, 33)

305 TESTO6(LAT/ITA):Un barbiere esasperante (Epigrammata VII, 83) 305 TESTO7(LAT/ITA):I vizi di Zòilo (Epigrammata XI, 92)

306 TESTO8(LAT/ITA):Propositi matrimoniali (Epigrammata I, 10; X, 8)

307 TESTO9(LAT):La piccola Erotion: un esempio di epigramma funebre (Epigrammata V, 34) 308 Analisi del testo

308 TESTO10(ITA):Un triste episodio nella Roma del tempo (Epigrammata XII, 32) 309 Per il rilevamento delle competenze

Percorso on line

310

IL “SECOLO D’ORO” DELL’IMPERO

Da Traiano a Commodo

(96-192 d.C.)

312

Gli eventi, la società, la cultura

312 I nodi della storia

312 Imperatori adottivi e provinciali 312 Da Nerva al principato di Adriano 314 I primi segnali di crisi

314 Società e cultura

314 Un periodo tranquillo e prospero IL MONDO DELLA POESIA

TESTO1(LAT/ITA):Lasciva est nobis pagina, vita proba(Epigrammata I, 4)

TESTO2(LAT):La rivendicazione di un posto per la propria poesia (Epigrammata V, 5) TESTO3(LAT/ITA):Una poesia centrata sulla vita reale (Epigrammata X, 4)

TESTO4(LAT):Un esempio d’arte allusiva (Epigrammata I, 32) TESTO5(LAT/ITA):Un’equazione paradossale (Epigrammata I, 7)

(11)

Indice

XIII

315 Sotto il benessere, i germi della crisi

315 Un mutato clima culturale 317 in sintesi

317 Pubblico, generi letterari e scrittori nel “secolo d’oro” dell’impero

317 Rifioriscono le lettere sotto Nerva e Traiano 318 Una nuova ellenizzazione della cultura 318 Gli inizi della letteratura cristiana 319 La lingua

319 L’esperienza dell’arcaismo 319 in sintesi

320

Decimo Giunio Giovenale

320 L’autore

320 Le notizie sulla vita 320 in sintesi

321 L’opera

321 I contenuti delle Saturae

323 La scelta del genere satirico 323 in sintesi

324 Approfondimento:Intellettuali-clientes in epoca imperiale

325 Temi delle satire: la condizione dei poeti 325 Temi delle satire: la bellezza della provincia 326 Temi delle satire: la descrizione del mondo 328 Temi delle satire: la donna

329 in sintesi 330 Lo stile 331 La fortuna 331 in sintesi 331 Indicazioni Bibliografiche 332 LE PAROLE DELL’ARTE

334

Publio Cornelio Tacito

334 L’autore

334 Una carriera politica in tempi difficili 335 in sintesi

336 L’opera

336 Uno sguardo problematico sull’oratoria 336 I contenuti del Dialogus de oratoribus

338 Approfondimento:Le cause della corruzione dell’eloquenza

339 in sintesi

340 L’Agricola, opera composita

341 Dure accuse all’imperialismo romano 343 Grandi uomini sotto cattivi principi 343 in sintesi

344 La monografia etnografica 344 I contenuti della Germania

345 Per un’interpretazione della Germania 347 in sintesi

(12)

Indice

XIV

347 Il progetto storiografico di Tacito

349 Le Historiae e la riflessione sul principato 349 I contenuti delle Historiae

351 Le Historiae: la rappresentazione di “un’epoca atroce” 352 in sintesi

353 Dalle Historiae agli Annales 353 I contenuti degli Annales

354 Alle radici del potere imperiale

355 Visione pessimistica e moralismo in Tacito 356 La “storiografia tragica” di Tacito

358 in sintesi 359 Lo stile

359 Uno stile lontano dalla norma 359 La fortuna

359 Un debole consenso nell’antichità 358 Il “tacitismo” e la gloria tardiva 360 in sintesi

361 Indicazioni Bibliografiche

362

Percorsi antologici

363 1.La Germania di Tacito

365 TESTO1(LAT):I confini della Germania (Germania, 1)

365 Approfondimento:La Germania e lo sviluppo dello stile tacitiano

365 TESTO2(LAT):Origine e aspetto fisico dei Germani (Germania, 4) 366 Approfondimento:Un mondo oltre il limes

368 TESTO3(ITA):I comandanti e il comportamento in battaglia (Germania, 7) 368 TESTO4(ITA):La battaglia e le donne (Germania, 8)

369 Approfondimento:Le donne nella società germanica 370 TESTO5(LAT):Gli dèi e il senso del sacro (Germania, 9) 371 Approfondimento:Due culture inconciliabili

372 Analisi del testo

372 TESTO6(LAT):L’assemblea (Germania, 11)

373 TESTO7(ITA):L’amministrazione della giustizia (Germania, 12)

374 TESTO8(LAT/ITA):La cerimonia delle armi e il seguito dei capi (Germania, 13) 375 TESTO9(LAT):I capi e il seguito in guerra (Germania, 14)

376 Approfondimento:Il princeps e il comitatus 377 Analisi del testo

377 TESTO10(LAT):Il massacro dei Brutteri (Germania, 33) 378 Approfondimento:Roma e i Germani

380 TESTO11(LAT):«Da tanto tempo la Germania viene sconfitta!» (Germania, 37) 381 TESTO12(LAT):La terra dell’ambra (Germania, 45)

382 Scheda lessicale:sucinum

383 TESTO13(ITA):Popoli fantastici (Germania, 46)

384 Approfondimento:La Germania: un testo “futurista”? 384 per il rilevamento delle competenze

386 2.Le Historiae: un nuovo progetto storiografico

387 TESTO1(ITA):Il proemio: l’argomento e l’incorrupta fides (Historiae I, 1) 388 TESTO2(ITA):Il proemio: «Affronto un’epoca atroce» (Historiae I, 2-3) 389 Dentro il testo

389 TESTO3(ITA):Il discorso di Galba: la scelta del successore (Historiae I, 16) 390 Approfondimento:Il ruolo delle masse nelle Historiae

(13)

Indice

XV

391 TESTO4(ITA):Indifferenza della folla e morte di Vitellio (Historiae III, 83; 84, 4-5; 85)

392 TESTO5(ITA):L’excursus sugli Ebrei (Historiae V, 3-5) 394 Approfondimento:Mos iudeorum

395 per il rilevamento delle competenze 396 3.I principi negli Annales

396 TESTO1(ITA):Augusto (Annales I, 9-10) 398 TESTO2(ITA):Tiberio (Annales VI, 50-51) 399 Dentro il testo

400 TESTO3(ITA): Il principe cerca moglie (AnnalesXII, 1-3) 401 TESTO4(ITA):Nerone (Annales XVI, 4; 6)

402 Approfondimento:Tacito e la tradizione antimperiale 402 per il rilevamento delle competenze

403 4.Ritorno a Teutoburgo

403 TESTO1(ITA):Nella selva di Teutoburgo (Annales I, 60, 3; 61-62) 404 Dentro il testo

405 TESTO2(ITA):Il sogno di Germanico (Annales I, 65, 1-4) 405 TESTO3(ITA):Il coraggio di Cecina (Annales I, 65, 6-67) 406 TESTO4(ITA):Agrippina difende i ponti (Annales I, 69) 407 per il rilevamento delle competenze

408 5.Una tragedia nella storia: l’assassinio di Agrippina 408 TESTO1(ITA):Il piano è ordito (Annales XIV, 3-4)

410 TESTO2(ITA):Fallisce il primo tentativo (Annales XIV, 5-6)

410 Approfondimento:La collera degli dèi sul Nerone degli Annales

412 TESTO3(ITA):Il matricidio (Annales XIV, 7-10)

414 Approfondimento:Personaggi tragici e potenza narrativa

415 per il rilevamento delle competenze 416 6.L’incendio di Roma

417 TESTO1(LAT):Roma in fiamme (Annales XV, 38, 1-3) 418 TESTO2(LAT):Il panico della folla (Annales XV, 38, 4-7) 419 Analisi del testo

419 TESTO3(LAT):La reazione di Nerone (Annales XV, 39)

420 TESTO4(ITA):La ripresa dell’incendio e la Domus Aurea (Annales XV, 40; 42) 421 TESTO5(LAT):Le accuse ai cristiani (Annales XV, 44, 1-3)

422 Analisi del testo

422 Approfondimento:Tacito e i cristiani

423 TESTO6(LAT):Atroci condanne (Annales XV, 44, 4-5)

424 TESTO7(LAT/ITA):Il saccheggio delle province (Annales XV, 45) 425 per il rilevamento delle competenze

425 il genere letterario

Percorso on line

426

Plinio il Giovane e il genere epistolare

426 L’autore

426 Un funzionario di successo 426 in sintesi

LA MORTE DI SENECA

TESTO1(ITA):La condanna (Annales XV, 62)

TESTO2(LAT):Il dialogo con la moglie (Annales XV, 63)

(14)

Indice

XVI

427 L’opera

427 Il Panegyricus: un modello di oratoria celebrativa 427 Gli Epistularum libri: la struttura della raccolta 428 I temi delle lettere e il ritratto dell’autore 430 Plinio narra l’eruzione del Vesuvio 431 Il carteggio del governatore 432 La lettera sui cristiani 434 in sintesi

435 Plinio e Cicerone: epistolari a confronto 436 Lo stile

436 Uno stile garbato e senza nerbo 436 La fortuna

436 Un successo modesto 437 in sintesi

437 Indicazioni Bibliografiche

438

Gaio Svetonio Tranquillo e il genere biografico

438 L’autore

438 Il segretario privato del princeps 438 in sintesi

439 L’opera

439 Per un pubblico colto e disimpegnato 440 La biografia nell’antichità

440 La struttura delle “vite” e il giudizio sui principi 442 in sintesi

443 L’importanza dell’opera di Svetonio 444 Lo stile

444 La fortuna 445 in sintesi

445 Indicazioni Bibliografiche

446

Tra arcaismo e retorica

446 La potenza della parola

447 L’arcaismo: una vuota operazione culturale 447 in sintesi

448 I poetae novelli

448 L’Anthologia Latina 448 Esempi del IIIe IVsecolo 450 in sintesi

450 Cornelio Frontone

450 Arcaicizzare per rinnovare 450 Le opere di Frontone 452 Aulo Gellio

452 Le Noctes Atticae

452 Notizie stravaganti e aneddoti curiosi 453 Valore storico-antiquario dell’opera di Gellio 454 Valerio Probo

454 Un lavoro filologico e grammaticale 454 in sintesi

(15)

Indice

XVII

456

Apuleio

456 L’autore

456 Una cultura multiforme e cosmopolita 456 L’originale interprete di un’epoca 458 in sintesi

458 L’opera

458 Una vasta produzione

458 Opere oratorie: l’Apologia e l’accusa di magia 459 I contenuti dell’Apologia

459 Apuleio tra magia e misteri

460 Opere filosofiche: eclettismo e divulgazione 460 I contenuti delle opere filosofiche

461 in sintesi

462 Il romanzo: problemi di struttura

462 I contenuti dei Metamorphoseon libri

464 I modelli dell’Asino d’oro 465 in sintesi

466 Le forze contrapposte del romanzo 467 Amore e Psiche nel cuore del romanzo 467 I contenuti di Amore e Psiche

468 Approfondimento:Spiritosa spiritualità 470 Tra reale e meraviglioso

470 in sintesi 471 Lo stile

471 Una sofisticata eleganza 471 La fortuna

471 Fino al Medioevo prevale Apuleio filosofo

471 Dal XIVsecolo l’attenzione si sposta su Apuleio narratore 472 in sintesi

473 Indicazioni Bibliografiche

474

Percorsi antologici

475 1.Lucio, l’asino e Apuleio

475 TESTO1(LAT/ITA):Lucio si presenta (Metamorphoseon liberI, 1) 476 Dentro il testo

477 TESTO2(LAT):Lucio si trasforma in asino (Metamorphoseon liberIII, 24) 478 Analisi del testo

479 TESTO3(LAT):La disperazione di Lucio (Metamorphoseon liberIII, 25) 480 Approfondimento:La metamorfosi e il destino dell’uomo

481 TESTO4(ITA):L’asino nella stalla e l’arrivo dei briganti (Metamorphoseon liberIII, 26; 28-29) 483 TESTO5(ITA):La preghiera alla luna: Lucio torna uomo (Metamorphoseon liber XI, 1-2; 13) 484 TESTO6(ITA):Apuleio prende il posto di Lucio (Metamorphoseon liberXI, 27)

485 Approfondimento:I livelli di lettura e il pubblico dell’Asino d’oro

486 per il rilevamento delle competenze

487 2.Le novelle nel romanzo: il piacere del racconto

487 TESTO1(ITA):La magia e l’orrore: l’uomo senza naso (Metamorphoseon liberII, 21-30 passim) 490 TESTO2(ITA):La magia e la beffa: uno scherzo crudele (Metamorphoseon liberII, 32; III, 2-10 passim) 493 Approfondimento:L’architettura di uno scherzo

(16)

Indice

XVIII

494 TESTO3(ITA):L’erotismo e l’astuzia: i sandali sotto il letto (Metamorphoseon liberIX, 17-21

passim)

496 per il rilevamento delle competenze

497 3.C’era una volta... la fiaba di Amore e Psiche

497 TESTO1(ITA):Le nozze “mostruose” di Psiche (Metamorphoseon liberIV, 28-35 passim) 500 Approfondimento:L’influenza della fiaba di Amore e Psiche nella cultura occidentale 501 TESTO2(ITA):Psiche contempla di nascosto Amore (Metamorphoseon liberV, 21-23) 502 Dentro il testo

503 TESTO3(ITA): Psiche scende agli inferi (Metamorphoseon liberVI, 16-21) 505 Approfondimento:Un percorso iniziatico agli inferi

506 per il rilevamento delle competenze

Percorso on line

507

La religione dei Romani

a cura di Mariachiara Giorda Molti culti tra le mura del mondo

Qualche diffidenza, 508 – Dove sta il pericolo?, 508 –Che cos’è un culto misterico?, 509 – Culti misterici orientali, 509 – Taurobolio, 510 – Il culto di Mitra, 510 – Iside, la dea, 511 – Il culto dell’imperatore, 511

512

LA CRISI DEL

III

SECOLO

Dai Severi ai tetrarchi (193-305 d.C.)

514

Gli eventi, la società, la cultura

514 I nodi della storia

514 Alle soglie della crisi

514 I Severi: politica militare e provinciale 516 L’anarchia militare

516 Le riforme di Diocleziano 518 Società e cultura

518 Le conseguenze della crisi 519 in sintesi

519 Le origini e la prima diffusione del cristianesimo 520 L’espansione del cristianesimo e l’età dei martiri 521 La definizione della dottrina e la lotta contro le eresie 521 in sintesi

522 Pubblico, generi letterari e scrittori nel IIIsecolo

522 Debolezza della cultura pagana 522 La prima letteratura cristiana latina 523 in sintesi

523 La lingua

523 La lingua del cristianesimo

524 Slittamento semantico di termini pagani 525 Ebraismi e grecismi

525 in sintesi

LA BELLEZZA, L’EROS E LA MAGIA

TESTO1(ITA):La chioma di Fotide (Metamorphoseon liber II, 7-10)

TESTO2(LAT/ITA):Panfile si trasforma in gufo (Metamorphoseon liberIII, 21) TESTO3(ITA):Il desiderio di Lucio (Metamorphoseon liberIII, 22)

(17)

Indice

XIX

526

I processi contro i cristiani

526 Le testimonianze della persecuzione

526 Tra documento e testimonianza 527 I verbali dei processi: gli Acta

527 Acta martyrum Scillitanorum

529 La forza e la novità delle Passiones

529 Passio Sanctae Perpetuae et Felicitatis

530 in sintesi

531 Indicazioni Bibliografiche

532

L’apologetica e la prima poesia cristiana

532 Una letteratura militante

532 Il ruolo degli apologisti 532 in sintesi

533 Tertulliano

533 Un cristiano intransigente 533 Gli scritti apologetici

535 Le altre opere e il rapporto con la cultura pagana 536 L’invenzione del linguaggio teologico

537 in sintesi

537 Minucio Felice

537 Un colto avvocato 537 L’Octavius

538 Un sereno confronto

539 Uno stile classicamente ciceroniano 539 in sintesi

540 Cipriano

540 Una guida sicura per la Chiesa d’Africa 540 Il martirio del vescovo

541 Opere autobiografiche, apologetiche ed ecclesiali 542 in sintesi

543 Commodiano e la prima poesia cristiana

543 Il ritardo della poesia

543 Uno scrittore quasi sconosciuto 544 Le opere poetiche

545 in sintesi

545 La “seconda apologetica”

545 La nuova risposta agli attacchi

545 Arnobio, un colto apologeta al limite dell’eresia 546 in sintesi

547 Lattanzio, il “Cicerone cristiano”

547 Una vita tra Diocleziano e Costantino

547 Il recupero della cultura classica e le Divinae institutiones 548 L’espressionismo del De mortibus persecutorum

549 Il recupero della concinnitas ciceroniana 549 in sintesi

(18)

Indice

XX

550

FRA L’ANTICHITÀ E IL MEDIOEVO

Da Costantino al crollo

dell’impero d’Occidente (306-476 d.C.)

552

Gli eventi, la società, la cultura

552 I nodi della storia

552 Oriente, Occidente e i barbari

552 Il IVsecolo: l’impero romano cristiano 553 Il Vsecolo: la fine dell’impero d’Occidente 554 Società e cultura

554 La “conversione” dell’impero 554 Il secolo delle eresie

555 La scuola e lo scontro tra due culture

556 Pubblico, generi letterari e scrittori nel IV-Vsecolo

556 La rinascita della letteratura pagana 556 L’apogeo della Patristica

557 La lingua

557 Un rifiorire dello stile classico 557 in sintesi

558

Ambrogio

558 L’autore

558 Una rapida carriera ecclesiastica 559 in sintesi

560 L’opera

560 Il corpus ambrosiano 561 L’epistolario

563 Gli Inni di Ambrogio 566 in sintesi 567 Indicazioni Bibliografiche 568

Girolamo

568 L’autore 568 Un colto asceta 570 in sintesi

570 Approfondimento:Quale Bibbia tradusse Girolamo? 571 L’opera

571 La Vulgata

572 Un’opera di grande rilevanza 572 Agiografia e manualistica 573 Le opere polemiche 574 L’epistolario 577 in sintesi 577 Indicazioni Bibliografiche 578

Percorso antologico

578 La Vulgata

(19)

Indice

XXI

581 TESTO2(LAT/ITA):Una rievocazione dell’esodo (Psalmorum liber 113)

582 TESTO3(LAT/ITA):Davide uccide Golia (Libri Samuelis, I, 17, 40-51) 583 per il rilevamento delle competenze

584

Agostino

584 L’autore

584 Gli anni giovanili e la conversione, la vita consacrata 585 in sintesi

586 L’opera

586 Il corpus agostiniano 587 Le Confessiones 588 in sintesi

588 I contenuti delle Confessiones

589 in sintesi 590 Il De civitate Dei

590 I contenuti del De civitate Dei

592 La fortuna

592 in sintesi

593 Indicazioni Bibliografiche

594

Percorso antologico

594 Storia di un’anima: il percorso esistenziale tra fede e cultura 595 TESTO1(LAT/ITA):L’invocazione a Dio (ConfessionesI, 1, 1)

596 Approfondimento:Novità del genere autobiografico delle Confessiones

597 TESTO2(LAT):La lettura dell’Hortensius ciceroniano (ConfessionesIII, 4) 599 Scheda lessicale:salvator

600 Analisi del testo

600 TESTO3(LAT):L’incontro con la Bibbia (ConfessionesIII, 5) 602 TESTO4(LAT):L’esperienza dell’amicizia (ConfessionesIV, 4) 603 Scheda lessicale:cor

604 TESTO5(LAT/ITA):La concezione del tempo (ConfessionesXI, 14; 28)

606 TESTO6(ITA):Cultura classica e cultura cristiana (De doctrina ChristianaII, 60) 607 Approfondimento:Il rapporto tra autori cristiani e classici pagani

607 per il rilevamento delle competenze

608

Il rifiorire della letteratura pagana e la prosa cristiana

608 Ausonio e la poesia

608 Un letterato di successo

608 Una raccolta di opere varie e occasionali 610 La celebrazione letteraria di un fiume 611 in sintesi

612 L’oratoria: Simmaco e i Panegirici Latini

612 Simmaco, senatore pagano 612 Discorsi, relazioni e lettere 613 La raccolta dei Panegirici Latini 613 in sintesi

(20)

Indice

XXII

614 La storiografia pagana: Ammiano Marcellino

614 Colto militare, grande viaggiatore 614 Il continuatore di Tacito

615 Uno storico equilibrato

616 Lo stile faticoso di Ammiano Marcellino 616 in sintesi

617 La storiografia minore

617 Eutropio: la storia di Roma in poche pagine 618 Historia Augusta: biografie poco attendibili 618 in sintesi

619 La scuola e le scienze

619 Gli studi sulla parola 619 Gli altri studi

620 in sintesi

621 La prosa cristiana

621 Un quadro ricco

621 Ilario e la lotta contro l’arianesimo 622 Il racconto di un pellegrinaggio 622 in sintesi

623 Indicazioni Bibliografiche 624 LE PAROLE DELL’ARTE

626

Gli ultimi bagliori della letteratura pagana

626 Un quadro di insieme 626 Il Querolus

626 L’ultima testimonianza del teatro antico 627 Claudio Claudiano

627 Poeta cesareo

627 Tra poesie encomiastiche e poemi 628 in sintesi

629 Rutilio Namaziano

629 L’ultimo canto

629 Un viaggio lontano da Roma 631 in sintesi

632 Approfondimento:Un inno a Roma 634 Ambrogio Teodosio Macrobio

634 Un erudito di corte

634 Cultura grammaticale e filosofica 635 in sintesi

636 Marziano Capella

636 Erudizione e allegoria 637 in sintesi

637 Indicazioni Bibliografiche

638

Prosa e poesia cristiana sulle orme dei classici

638 Orosio, la storiografia cristiana e l’agiografia

638 Collaboratore di Agostino

(21)

Indice

1

639 La prima storiografia cristiana

639 L’agiografia di Sulpicio Severo 640 in sintesi

641 La poesia cristiana: Prudenzio, Paolino di Nola, gli epigoni

641 Sviluppo della poesia cristiana nel IVsecolo 641 Prudenzio: tra carriera pubblica e vita ascetica 642 Inni e poemetti: le corone dei martiri

644 La lotta per l’anima e l’opera apologetica 644 Recupero cristiano di modelli classici

644 Paolino di Nola: una vita segnata dalla conversione 645 Poesia religiosa elegante e sentita

646 Gli epigoni e il rifugio nel classicismo 647 in sintesi

648 Indicazioni Bibliografiche

649

Appendice

650 Nozioni di prosodia e metrica

650 Prosodia

Le principali figure prosodiche, 650 651 Cenni generali di metrica

L’esametro dattilico, 652; Il pentametro dattilico, 652; Il distico elegiaco, 652 653 Glossario di retorica e stilistica

655 Repertorio di autori della letteratura greca

(22)

La prima età

imperiale

Da Tiberio a Nerone (14-68 d.C.)

PR OSA TECNIC A E STORIOGRAFIA OPERE FILOSOFICHE SA TIRA E F A V OLA POESIA EPIC A E DID ASC ALIC A R OMANZO 14 d.C.

Historiae Alexandri Magni

Curzio Rufo

Historiae ad M. Vinicium

Velleio Patercolo

Factorum et dictorum memorabilium libri

Valerio Massimo

30 d.C. ca

La storiografia lascia il suo intento analitico o documentario e assume una forma celebrativa (Velleio Patercolo), moraleggiante (Valerio Massimo) o romanzesca (Curzio Rufo).

De medicina

20 d.C. ca

Aulo Cornelio Celso

L’ampia cultura scientifica di Celso, espressa in numerosi trattati scientifici, si riduce per noi ai soli libri rimasti, dedicati alla medicina, di cui si affrontano aspetti teorici e operativi.

De re coquinaria

35 d.C. ca

Marco Gavio (Apicio)

Prezioso testimone sull’alimentazione presso i Romani, Apicio descrive con gustose ricette le usanze gastronomiche di poveri e ricchi.

Phaenomena

10 d.C. ca

Giulio Cesare Germanico

Dopo la traduzione dei Fenomeni di Arato di Soli, Germanico compone un poema che illustra le caratteristiche del cielo, degli astri e delle costellazioni zodiacali secondo la prospettiva stoica.

Astronomica

20 d.C. ca

Marco Manilio

Guidata dalla filosofia stoica, l’opera descrive il cosmo, la volta celeste, gli astri e la loro influenza sulla vita umana.

Liber fabularum

20 d.C. ca

Fedro

Gli animali sono protagonisti di brevi storie utili ad espri-mere una protesta contro i soprusi subiti dai più deboli.

(23)

Guarda questa folla cui appena sono

sufficienti le case di un’immensa città:

la maggior parte di questa gente

è lontana dalla sua patria. Sono confluiti a

Roma dai loro municipi, dalle loro

colonie, da tutto il mondo.

S

ENECA

, Consolazione alla madre Elvia, 6

68 d.C.

Oratorum et rethorum sententiae, divisiones, colores

40 d.C.

Lucio Anneo Seneca Senex

L’oratoria non è più utile alla politica come nel tempo della repubblica, diventa così esercizio di parola e spettacolo per uditori dotti o curiosi.

De re rustica

50 d.C ca

Lucio Giunio Columella

Rilanciando l’importanza della coltivazione in relazione alla vita della città, Columella pone una domanda sugli sviluppi della società contemporanea.

Chronographia

Pomponio Mela

45 d.C. ca

A metà tra fantastico e scientifico, l’opera propone un viaggio attraverso tutte le terre e i popoli allora conosciuti.

Dialogorum libri

40-63 d.C.

Lucio Anneo Seneca

In dieci brevi opere, tre nella forma della consolatio e sette in quella del dialogo filosofico, Seneca elabora con i suoi lettori i temi della felicità individuale e della sofferenza, della vita e della morte, del valore del tempo, del rapporto tra ragione e “passioni” dell’animo, della relazione tra vita sociale e contemplativa.

De clementia

55-56 d.C.

Lucio Anneo Seneca

Dedicato a Nerone, il trattato riguarda il ruolo del principe in relazione allo stato e alla legge, giustificato secondo l’ottica stoica.

Epistulae morales ad Lucilium

62-65 d.C.

Lucio Anneo Seneca

Dedicate da Seneca a Lucilio Iuniore, le lettere (124, in 20 libri) riproducono in modo non organico una serie di temi che riguardano la ricerca della saggezza, servendosi in modo eclettico di varie correnti filosofiche (soprattutto epicureismo e stoicismo).

Naturales quaestiones

63 d.C.

Lucio Anneo Seneca

La descrizione dei molti fenomeni che la natura presenta è volta a rassicurare i lettori, secondo l’insegnamento stoico, a riguardo delle situazioni più sconvolgenti, liberandoli dalla paura dell’ignoto.

Tragediae

42-49 d.C.

Lucio Anneo Seneca

Dieci tragedie, scritte non tanto per essere recitate in teatro quanto piuttosto per essere lette e meditate da un pubblico dotto e sensibile alle tematiche filosofiche.

Apokolokýntosis

54 d.C.

Lucio Anneo Seneca

Sul modello delle satire menippee, Seneca scrive un’opera prosimetra per colpire l’imperatore Claudio subito dopo la sua morte.

Pharsaliao Bellum civile

~ 65 d.C.

Marco Anneo Lucano

Il poema ha argomento storico centrato sulla guerra civile tra Cesare e Pompeo, ritenuto il punto più “basso” della storia di Roma. Con critica sottile, Lucano fa intendere che, se quella crisi è stata preludio all’instaurazione del principato, questo evidentemente si è rivelato come un terribile fallimento politico.

Saturae

~ 62 d.C.

Aulo Persio Flacco

Pubblicate postume, le sei satire di Persio ebbero immediato successo, poiché colpivano in modo polemico e aggressivo personaggi noti della scena romana contemporanea.

Satyricon libri

~ 66 d.C. ?

Petronio Arbitro?

Seguendo una nuova forma narrativa in modo geniale, quella del “romanzo”, alternando anche poesia alla prosa, l’autore racconta le vicende rocambolesche di quattro personaggi che si trovano coinvolti in una serie

(24)

La prima età imperiale

4

I nodi della storia

Gli eventi, la società, la cultura

La buona amministrazione di Tiberio

Alla morte di Augusto (14 d.C.), Tiberio fu accettato come suo successore senza alcuna opposizione: que-sto fatto cancellò definitivamente l’illusione – alimentata per lungo tempo da Au-gusto stesso – che fossero state restaurate le istituzioni repubblicane. Il principato si era consolidato, al punto di assicurare l’ereditarietà della carica senza seri contrasti. Da quel momento fino all’anno 68 (morte di Nerone), l’impero fu governato da esponenti della dinastia giulio-claudia, che univa due antiche famiglie aristocrati-che, all’interno delle quali – come vedremo – spesso si scatenarono faide per il con-trollo del potere supremo.

Tiberio governò per un lungo periodo, dal 14 al 37, anno della sua morte, e attuò, almeno in un primo tempo, una politica moderata e di conciliazione nei confronti del senato, sulla linea tracciata dal suo predecessore, anteponendo addirittura il ti-tolo di princeps senatus a quello di imperator.

Operò inoltre per rafforzare i confini dell’impero – era stato un valente generale agli ordini di Augusto – e curò in particolare, con grande scrupolo, l’amministra-zione di Roma e delle province, assicurando allo stato una notevole solidità econo-mica: da questo punto di vista, il suo può essere definito un buon governo. Egli, però, non ebbe mai un ampio consenso popolare, né lo cercò con facili elargizioni e riduzioni di tasse. Ben presto il clima attorno a lui divenne difficile, a partire dalla cerchia più stretta della famiglia, dei collaboratori e della corte: dopo la morte del fratello Druso (nel 23), si riaccesero infatti le mire per la successione; Tiberio incominciò a sospettare congiure e oscure trame e que-ste voci furono alimentate ad arte da Seiano, il potente

pre-fetto del pretorio, che aspirava alla successione.

Tiberio allora, per liberarsi da quel clima avvelenato, la-sciò Roma nel 27 e si ritirò a Capri, in una splendida villa, da dove continuò a governare l’impero.

Le manovre di Seiano furono scoperte e il loro autore fu messo a morte, ma oramai il clima di sospetti e delazioni che si era instaurato aveva spinto l’imperatore ad assu-mere un atteggiamento sempre più dispotico, che cul-minò in vere e proprie repressioni di oppositori e presunti tali. Alla sua morte, nel 37, egli non fu rimpianto da nes-suno, ma è un dato di fatto che Tiberio lasciò una situazione finanziaria florida e un principato rafforzato.

la politica di Tiberio

il clima difficile degli ultimi anni

voci a confronto letteratura e storia a confronto mediaBOOK L’impero si consolida

Statua ritratto di Tiberio,

Isecolo d.C., Istanbul, Museo

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La “monarchia divina” di Caligola

I pre-toriani subito proposero come successore Gaio Cesare, il fi-glio di Germanico, chiamato Caligola per le calzature mili-tari (caligae) che era solito portare fin da bambino. Il fatto che la sua candidatura fosse avanzata dai militari (e poi ap-provata dal senato) mostra l’importanza che questa forza, e in particolare i pretoriani, aveva assunto nella gestione del potere. Il giovane principe inaugurò il regno cercando la col-laborazione del senato e ingraziandosi la plebe con elargizioni e riduzioni di tasse; ma presto la sua politica subì una svolta di-spotica e, secondo gli storici antichi, egli iniziò a dare segni di me-galomane pazzia. L’avversione nei confronti di Caligola da parte di tutti gli intellettuali dell’epoca nasce però dal fatto che egli, per primo, volle imprimere al principato il carattere di una monar-chia assoluta e divina di stampo orientale, sul modello

di quella creata da Alessandro Magno: non a caso Ca-ligola introdusse un vero e proprio culto verso la per-sona dell’imperatore. Tale modello era però troppo lontano dalla tradizione romana per essere accettato; a ciò si aggiunsero i tumulti scoppiati in alcune pro-vince contro il culto imperiale (per esempio tra i Giudei, irriducibili monoteisti), nonché lo sperpero del patrimo-nio statale in spese folli, per iniziative che dovevano rendere visibili l’autorità e la potenza dell’imperatore. Il malcontento diffuso, acuito dalle feroci repressioni che il principe attuò (anche per i più futili motivi), condusse al suo omicidio, nel 41, per mano di un pretoriano. Roma non aveva accettato un’immagine di principato così lontana dalla sua storia, ma nemmeno allora, alla morte di

Caligola, fu messa in dubbio l’autorità imperiale: i pretoriani individuarono subito quale successore Claudio, fratello di Germanico e nipote di Tiberio.

L’efficiente organizzazione di Claudio

Il nuovo principe, pur appartenendo alla famiglia imperiale, si era sempre tenuto lontano dall’attività politica e dalla sfarzosa vita di corte, preferendo la vita ritirata dello studioso e del-l’erudito; ma, una volta al potere, mostrò negli anni del suo regno (dal 41 al 54) inattese capacità di governo: organizzò infatti un complesso ed efficiente apparato burocratico centrale, affidandolo a liberti di sua fiducia (destando così malumori tra le classi equestre e senatoria). Inoltre Claudio, che era nato a Lugdunum (Lione, in Gallia), si mostrò aperto alle richieste dei provinciali, convinto che la generosità del potere centrale sarebbe stata ricompensata dalla loro fedeltà: così concesse ai ceti elevati della Gallia Transalpina di accedere alle magistrature e al senato, immettendo nuova linfa nella classe dirigente dell’impero. In politica estera riprese l’espansione, attraverso la conquista della Britannia meridionale e il consolidamento dei territori della Tracia e della Mauritania, che divennero province. Lo stesso Claudio, però, non riuscì a sfuggire alle congiure di corte: infatti morì improvvisamente nel 54, forse av-velenato per opera della sua quarta moglie, Agrippina, che mirava ad assicurare la successione imperiale al figlio Nerone, nato da un precedente matrimonio.

1

Gli eventi, la società, la cultura

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Egli scrisse opere sia in greco sia in latino: si dedicò alla storiografia, si occupò di problemi gram-maticali e ortografici; compose anche un’autobiografia e un’apologia di Cicerone.

1.

Statua ritratto di Caligola,

Isecolo d.C., Roma,

Museo Nazionale Romano.

l’organizzazione dello stato

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Statua ritratto di Nerone, Isecolo d.C., Firenze, Galleria degli Uffizi.

La prima età imperiale

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L’assolutismo orientale di Nerone

Il giovane principe (al po-tere non ancora diciassettenne) inaugurò una prima fase di governo equilibrato, tornando a cercare l’appoggio del senato sul modello augusteo. Su di lui esercita-vano la loro influenza il filosofo stoico Seneca – che si illuse di realizzare uno stato ideale in cui il potere fosse al servizio del bene comune – e il prefetto del pretorio Afranio Burro, uomo moderato ed equilibrato. Ma la fase del buon governo nero-niano durò solo quattro o cinque anni: a partire dal 58 il principe incominciò ad as-sumere atteggiamenti sempre più dispotici e personalistici, sulla linea già inaugu-rata da Caligola. Forse l’occasione della svolta furono le tensioni e gli intrighi di corte, dove forte era il contrasto tra Seneca e la madre Agrippina (entrambi infatti pretendevano di controllare il principe); rimane il fatto che Nerone nel 59 fece uc-cidere la madre e allontanò sempre più da sé i vecchi consiglieri: l’astuto Tigellino, capace di assecondare gli umori del principe, prese il posto di Burro come prefetto del pretorio. A partire da questo momento, Nerone attuò un tentativo sistematico di trasformare il principato in una monarchia assoluta di stampo ellenistico, con una forte accentuazione del potere personale dell’imperatore, per il quale pretese un vero culto divino. Inaugurò una politica di esaltazione della propria persona molto dispendiosa per lo stato e cercò di attrarre a sé il favore della plebe finan-ziando con denaro pubblico giochi e spettacoli teatrali (nei quali egli stesso si esi-biva, con grande scandalo per i tradizionalisti): si era reso conto, infatti, di essersi inimicato il senato, oramai costretto all’adulazione e all’obbedienza attraverso un regime di terrore.

Nerone raggiunse comunque alcuni risultati positivi in politica estera (fu domata una rivolta in Britannia, fu ristabilito il controllo dell’Armenia) e in eco-nomia, attuando un’efficace riforma monetaria in modo da avvan-taggiare la moneta d’argento (denarius) su quella d’oro (aureus), che veniva utilizzata dai latifondisti per tesaurizzare ricchezze e bloccare patrimoni; la circolazione monetaria fu così più agile e abbondante e si agevolarono i ceti medi e i com-mercianti. Ma l’opposizione senatoria incominciò a muo-versi e giunse, nel 65, a organizzare una congiura (detta “dei Pisoni” perché guidata da noto uomo politico, Gaio Calpurnio Pisone), per abbattere il principe. Nerone però scoprì la trama e la repressione che ne seguì fu durissima. Molti illustri personaggi furono condannati a morte o co-stretti a togliersi la vita: tra essi Seneca e i maggiori letterati dell’epoca, Lucano e Petronio.

La fine della dinastia giulio-claudia

Pochi mesi prima della scoperta della congiura si era verificato a Roma un altro episodio destinato a segnare indelebilmente (anche nella memoria dei posteri) il principato di Nerone: a Roma nell’anno 64 uno spaventoso incendio – ben più grave di quelli che periodicamente colpivano gli edifici per la maggior parte in legno – distrusse per quattro giorni interi quar-tieri e causò migliaia di vittime. Nerone intervenne

su-Gli eventi, la società, la cultura

la prima fase del governo

la svolta dispotica

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bito in favore della popolazione, procurò un asilo ai senzatetto e fece giungere der-rate alimentari nella città; ma, successivamente, decise di requisire una larga parte delle aree devastate, per edificare una nuova, splendida residenza imperiale (quella che sarebbe stata la Domus Aurea). Subito si diffusero voci, assai probabilmente in-fondate, che fosse stato lui a scatenare l’incendio, per realizzare il suo progetto; Ne-rone allora, per stornare da sé i sospetti, rovesciò le accuse sui seguaci di una nuova religione che si stava rapidamente diffondendo a Roma e nell’impero, i cristiani, mandandone a morte molti tra atroci sofferenze e spettacolari supplizi. L’anno suc-cessivo, a Roma, sarebbero stati uccisi anche Pietro e Paolo, figure di rilievo della prima comunità storica cristiana, il primo fondatore della comunità di Roma, il se-condo di molte altre soprattutto nei territori dell’Oriente mediterraneo.

Alla fine del 66 l’imperatore partì per un lungo viaggio in Grecia, spinto dal suo amore per l’arte e la cultura di quella terra; ma questa mossa fu interpretata come un ulteriore spostamento del potere verso modelli ellenistici, il cui baricentro ri-schiava di collocarsi a oriente. Comandanti militari iniziarono a ribellarsi in Spagna e Gallia; in Palestina esplose violentissima la rivolta (e fu inviato a sedarla un abile comandante, Tito Flavio Vespasiano, il futuro imperatore). Quando Nerone si de-cise a tornare a Roma, nel 68, oramai la situazione era per lui compromessa: anche i pretoriani si schierarono contro di lui e il senato lo dichiarò nemico pubblico. Per non cadere nelle mani dei suoi avversari, si fece uccidere da uno schiavo.

Con la morte di Nerone si esaurì la dinastia giulio-claudia, chiusa dal più complesso e controverso dei suoi imperatori. Si aprì invece una breve ma cruenta guerra civile, che in un solo anno vide succedersi la proclamazione di quattro imperatori (Galba, Otone, Vitellio e infine Vespasiano), imposti da diversi centri di potere, quali il se-nato, i pretoriani, le legioni.

Gli eventi, la società, la cultura

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La “gemma Claudia” che ritrae Claudio con la moglie Agrippina Minore e Germanico con Agrippina Maggiore (a destra),

Isecolo d.C., Vienna, Museo di Storia dell’Arte.

il viaggio in Grecia

(28)

La prima età imperiale

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Società e cultura

Gli eventi, la società, la cultura

Un’immagine tumultuosa, una realtà solida

Se si allarga lo sguardo a tutto il principato, uscendo dalle stanze del palazzo, è facile rendersi conto che, sia pure in presenza di episodi turbolenti dovuti a una fase di cambia-mento e assestacambia-mento, nel corso del Isecolo lo stato romano consolidò le sue strut-ture, estese i suoi domini, procedette speditamente nella romanizzazione delle pro-vince, alcune delle quali conobbero un notevole sviluppo e una consistente crescita economica. Gli eserciti e le amministrazioni provinciali continuarono a funzionare regolarmente, svolgendo il loro ruolo in maniera efficiente, indipendentemente da ciò che accadeva nella capitale. Solo dopo la morte di Nerone ci fu un anno di tur-bolenze (68-69 d.C.), che coinvolsero ampi territori.

Due furono i fattori che spinsero ad attribuire questa immagine tumultuosa e cao-tica all’intera epoca giulio-claudia: anzitutto la mancanza di un preciso e chiaro or-dinamento istituzionale, che sostenesse il principato e ne indicasse precisamente compiti e poteri (ciò avverrà solo con la lex de imperio, promulgata nel 69 da Vespa-siano). Questa carenza lasciò liberi gli imperatori della prima dinastia di interpre-tare il potere imperiale secondo modelli diversi: Tiberio e Claudio mantennero un rispetto formale del senato e delle tradizioni culturali e religiose di Roma, prose-guendo sulla linea tracciata da Augusto; Caligola e Nerone si volsero a un’interpre-tazione “orientale” e dispotica del potere, che poneva al centro la figura di un so-vrano assoluto e divinizzato, quale volle diventare Alessandro Magno dopo le sue conquiste. Questi ultimi, come abbiamo visto, suscitarono forti resistenze e caddero vittime di congiure e rivolte.

Il secondo fattore che contribuì a dipingere a tinte fosche la dinastia giulio-claudia fu la “cattiva stampa” di cui i suoi esponenti furono oggetto. Infatti le antiche fonti che parlano di questi principi, tranne qual-che eccezione, sono tutte ostili, perché esprimono il punto di vista dell’oligarchia senatoria, la cui centralità nella politica romana era stata drasticamente

smi-nuita dall’avvento del principato. È tuttavia un dato di fatto che i primi imperatori riuscirono a dare compattezza e, per certi aspetti, a riformare lo stato ro-mano: Tiberio ne risanò le fi-nanze; Claudio creò un’ammi-nistrazione efficiente e validi contatti con le province; Nerone stes so effettuò un’importante rifor -ma monetaria, che favorì i com-merci.

Colonnato di Palmira, conquistata

sotto Tiberio, IIIsecolo d.C.

il consolidamento dello stato romano

la mancanza di un chiaro ordinamento

l’ostilità della classe senatoria

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Gli intellettuali e il potere

Quale fu l’atteggiamento degli impera-tori nei confronti della cultura? I primi tre (Tiberio, Caligola e Claudio) non prose-guirono in questo campo la linea adottata da Augusto, non ebbero al loro fianco un Mecenate che sostenesse la letteratura di livello alto e la facesse entrare in qualche modo in consonanza con l’ideologia del regime. Tiberio, che era oratore dotato di raffinata dottrina, mostrò interesse solo per una poesia erudita e disimpegnata; inol-tre ebbe numerosi contrasti con intellettuali non allineati, che diedero origine anche a gravi repressioni. Caligola non prestò attenzione all’attività letteraria; Clau-dio, pur essendo un erudito che aveva dedicato gran parte della vita agli studi, non operò censure particolari, ma neppure curò l’aspetto culturale durante il suo regno. Più complesso è il quadro sotto il principato di Nerone: egli infatti, per potenziare la sua immagine di sovrano assoluto, ma anche per un genuino amore verso la poesia, la musica, il teatro, tornò a incentivare la letteratura e le arti, assumendo egli stesso il ruolo di poeta e attore, fino a esibirsi in pubblico tra lo scandalo dei tradizionalisti. Il suo mecenatismo tornò ad attirare intorno alla corte intellettuali, artisti e poeti, sia latini sia greci. In età neroniana vi fu dunque un rifiorire della letteratura, anche se bisogna subito chiarire che le opere migliori non si mostrano in accordo con la po-litica del principe, ma sono al contrario in posizione fortemente problematica, se non in aperto contrasto con essa: basti pensare al Bellum civile di Lucano, che piange la morte della repubblica, o allo sfrontato realismo, ironico e parodico, del romanzo di Petronio, o a tutta l’opera di Seneca, che cerca rifugio nell’interiorità.

Gli intellettuali, da parte loro, negli anni compresi tra il regno di Tiberio e quello di Nerone, incontrarono crescente difficoltà a difendere la propria autonomia rispetto alle esigenze del potere: se da una parte alcuni scrittori conformisti (come Velleio Patercolo e Valerio Massimo) furono apertamente schierati con il principe e lo adu-larono senza remore, dall’altra gli oppositori, più o meno velati, furono vittime della repressione (come lo storico d’opposizione Cremuzio Cordo).

2

Gli eventi, la società, la cultura

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Ricordiamo, per esempio, l’esilio comminato da Tiberio ad attori che avevano pronunciato battute satiriche contro di lui, l’uccisione di oscuri poeti che lo avevano denigrato, la condanna al rogo del-l’opera storica di Aulo Cremuzio Cordo e del poeta tragico Mamerco Elio Scauro (i due, incriminati per lesa maestà, si diedero la morte).

2. Scena mitologica dalla volta della Domus aurea neroniana, Isecolo d.C., Roma, Sopraintendenza Archeologica. l’atteggiamento di Tiberio, Caligola e Claudio il mecenatismo di Nerone

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La prima età imperiale

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Gli eventi, la società, la cultura

Nel corso del Isecolo lo stato romano, pur in una fase di assestamento, consolidò le sue strutture, estese i suoi domini, procedette nella romanizzazione delle province. Gli eserciti e le amministrazioni provinciali continuarono a fun-zionare regolarmente, svolgendo il loro ruolo in maniera efficiente.

La mancanza di un preciso e chiaro ordina-mento istituzionale lasciò liberi gli imperatori della prima dinastia di interpretare il potere imperiale secondo modelli diversi: Tiberio e Claudio man-tennero un rispetto formale del senato e delle tra-dizioni di Roma, sulla linea di Augusto; Caligola e Nerone scelsero un’interpretazione “orientale” e dispotica del potere, suscitando forti reazioni.

Le antiche fonti storiche a riguardo della di-nastia giulio-claudia, tranne qualche eccezione, sono tutte ostili, perché esprimono il punto di vista dell’oligarchia senatoria, la cui importanza era stata sminuita dall’avvento del principato.

In campo culturale Tiberio, Caligola e Clau-dio non proseguirono sulla linea adottata da Au-gusto e non sostennero la letteratura di livello alto. Più complesso è il quadro sotto il princi-pato di Nerone: egli infatti, per potenziare la sua immagine di sovrano assoluto, ma anche per amore verso l’arte, tornò a incentivare la lette-ratura. In età neroniana vi fu dunque un rifiorire della letteratura, anche se essa espresse le sue opere migliori non in accordo con la politica del principe, ma in rapporto problematico, se non in aperto contrasto con essa.

Gli intellettuali incontrarono crescente diffi-coltà a difendere la propria autonomia rispetto alle esigenze del potere: se da una parte alcuni scrittori conformisti (come Velleio Patercolo e Va-lerio Massimo) furono apertamente schierati con il principe, dall’altra gli oppositori furono spesso vittime della repressione.

IN SINTESI

Nuovi lettori, nuovi sponsor

Nella prima età imperiale il pubblico attento alla produzione letteraria si allargò notevolmente, a causa di una più diffusa scolarizzazione e della formazione di un ceto burocratico e amministrativo ampio e acculturato. Testimonia questo aumento sia l’espansione del mercato librario, che divenne attività di tutto rispetto, sia il successo delle pubbliche recitationes di opere letterarie, che attiravano un uditorio più ampio e non solo d’élite. A fronte di questa crescita di lettori e ascoltatori, gli scrittori (se non di fami-glia ricca) si trovavano ancora nella necessità di dover dipendere da un

pa-Uomo che legge un volumen, lampada di terracotta (part.)

Isecolo d.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale.

Pubblico, generi

letterari e scrittori nella

prima età imperiale

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