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Un “terzo giardino” sull’Arno / A “third garden” on the Arno

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Academic year: 2021

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Sottili corrispondenze moderniste

EVENTI

Abitare  Habitat  Landscape design  Un “terzo giardino” sull’Arno

 

ITA ENG

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Il colore delle parole

Progettare l’energia

22 novembre 2017

Dell’uso della storia

16 settembre 2017 – 7 gennaio 2018

Fotografare l’industria

12 ottobre – 19 novembre 2017

LANDSCAPE DESIGN 18 novembre 2017 1

Un “terzo giardino” sull’Arno

Matteo Zambelli

Realizzato dal colle vo di ar s  Studio ++ su un'area

abbandonata dell’Arno, “Terzo giardino” cita Clément e ristabilisce

un rapporto tra i ci adini e la natura selvaggia, il fiume e il suo

silenzio

Il Terzo giardino è un intervento artistico di riquali cazione paesaggistica concepito da Studio ++ per valorizzare una porzione della riva sinistra dell’Arno e stabilire un rapporto nuovo tra i cittadini e il paesaggio naturale non addomesticato di Firenze.

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L’opera nasce nel 2012 nell’ambito del Progetto riva a cura di Valentina

Gensini, quando il collettivo di artisti viene coinvolto per concepire qualcosa di diverso per quest’area selvatica di circa 10 mila metri quadrati. Studio ++ immagina un giardino realizzato per sottrazione, tagliando dei percorsi attraverso la vegetazione riparia con il semplice impiego dei mezzi di sfalciatura ordinaria.

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La realizzazione del giardino (qui un parterre) è il frutto della sinergia degli enti locali interessati: Comune, Regione, Genio Civile, Consorzio di boni ca Medio Valdarno con Studio ++.

Al disegno del giardino gli artisti sono giunti per tentativi dopo aver provato dal 2012 diverse con gurazioni temporanee prima di quella de nitiva

attuale. Il Terzo giardino si ispira alla tradizione del giardino all’italiana; il suo disegno prevede due aree: una geometrica, a parterre, de nita da una successione di quadrati che, accostati parallelamente ai muraglioni del

Lungarno Serristori, vengono suddivisi lungo le loro diagonali, e una seconda area, in prossimità della riva dell’Arno, dove dei muri di vegetazione, ricavati sul prolungamento dei lati dei quadrati, introducono alle stanze sul ume, pensate come luoghi dove le persone possono sostare all’ombra degli alberi, godere del silenzio del ume e apprezzare la Firenze monumentale da un’inedita prospettiva dal basso.

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Concept di progetto.

Il Terzo giardino si rifà inoltre alla tradizione del vicino Giardino dei semplici (considerato il terzo orto botanico più antico al mondo), il cui scopo non era tanto ornamentale quanto utilitaristico, perché nalizzato allo studio e alla coltivazione, in particolare di piante alimentari e of cinali. In ne l’aggettivo “terzo” è un omaggio alla metafora politica contenuta nel libro di Gilles

Clément Manifesto del Terzo Paesaggio, dove con l’espressione Terzo Paesaggio l’autore indica tutti i “luoghi abbandonati dall’uomo”, com’era il caso di questa area. Afferma infatti Studio ++: «I parterre divisi in quattro sezioni invitano a un’osservazione attenta della ricchezza biologica dell’abbandono, del residuo dell’organizzazione razionale dell’uomo, del “Terzo Paesaggio”. Nel

suggerimento a osservare la ricchezza dell’abbandono si trasferisce un messaggio politico sulla ricchezza e il valore evolutivo della diversità».

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Dettaglio di un parterre. Il prolungamento dei due lati del quadrato porta alle “stanze” sull’Arno.

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Il ume e il suo doppio

Firenze | paesaggio | parchi | spazi pubblici

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RISPONDI

Giorgio Moraldi 19 novembre 2017

Sono il manovratore a bordo del trattore blu in foto sono molto contento di aver partecipato al progetto è di aver provveduto alla sua successiva manutenzione

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