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Confronto tra diversi metodi di valutazione della massa grassa in soggetti frequentatori dell' Accademia Navale selezionati per abilità sportive e inseriti in specifici programmi d'allenamento.

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INDICE

Riassunto……… 2

Introduzione Storia e ruolo della valutazione antropometrica ………... 6

Valori di riferimento: BMI e suo significato……… 12

Scopo dello studio……… 15

Materiali e Metodi I soggetti in esame……… 17

Gli strumenti e la loro funzione……… 19

Misurazioni antropometriche……….... 25

Analisi statistiche……….. 27

Risultati ………... 28

Plicometrie a confronto: formula di Katch MC Ardle…….. 38

Discussione ………. 45

Bibliografia ……….... 50

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RIASSUNTO

Il sempre maggior interesse verso lo studio del corpo umano, ha portato, nel tempo, allo sviluppo di numerose metodiche atte alla valutazione della composizione corporea.

Numerosi sono i campi che ne hanno tratto vantaggio. La valutazione antropometrica di un paziente viene oggi richiesta dalle corsie di chirurgia bariatrica fino agli ambulatori di medicina dello sport.

Con il termine antropometria, (dal greco, “misura dell’uomo”), si deve intendere l’analisi quantitativa del corpo umano e delle parti da cui è composto.

L’analisi antropometrica di un soggetto inizia con la misurazione del peso e della statura ed il conseguente calcolo degli indici pondero-staturali.

Tra questi, il più conosciuto, risulta sicuramente l’ IMC , Indice di Massa Corporea, o Body Mass Index, con il quale si calcola il rapporto peso/altezza espresso in Kg/m2.

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Tabella1 La tabella mostra la valutazione dello stato ponderale corrispondente ai valori dell’ IMC.

In ambito militare per la sua semplicità e velocità di effettuazione, l’IMC rappresenta il principale metodo di valutazione per descrivere le caratteristiche somatiche15,16. Nel tempo, ci si è resi conto che questa formula non può essere ritenuta valida in tutti i soggetti. Coloro che presentano una massa magra particolarmente sviluppata possono risultare, a seguito di valutazione dell’indice di massa corporea, in uno stato di “sovrappeso” o addirittura di obesità, pur avendo un quantitativo di massa grassa del tutto adeguata.

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4 E’ risultato necessario, quindi, cercare un metodo di

valutazione antropometrica più specifico, che permettesse di valutare la composizione corporea con maggior precisione. Le metodiche utilizzabile sono molteplici1.

Tra queste ricordiamo la DXA (Dual-energy X-ray absorptiometry), la bioimpedenziometria e la plicometria. Mentre la prima necessita di un particolare e costoso strumento, il bioimpedenziometro e il plicometro sono strumenti facilmente reperibili, meno costosi e meno dannosi per l’organismo (ricordiamo che la DXA utilizza raggi X per l’effettuazione dell’esame). L’impedenziometria permette di valutare la composizione corporea dalla misura della resistenza offerta dal corpo umano al passaggio di una corrente, applicato ad un sistema tetrapolare di elettrodi, posizionati alle estremità degli arti inferiori e superiori del paziente. La plicometria consiste nella misura delle pliche cutanee di varie parti del corpo. Al fine di fornire una stima della quantità di massa grassa corporea, sono state sviluppate diverse formule utilizzando i valori delle pliche. Questa tesi vuole individuare quale formula tra le tre che sono state utilizzate, ha minor margine di errore per la valutazione della composizione corporea, utilizzando come

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5 gold-standard il bioimpedenziometro che è uno strumento

ritenuto affidabile per questo scopo.

Sono stati presi in esame 102 frequentatori dell’Accademia Navale, inseriti in specifici programmi di allenamento secondo le loro abilità sportive con IMC compreso tra 23,02 e 28,28.

I risultati dimostrano che, tra le varie formule che utilizzano le pliche cutanee per la valutazione della massa grassa la

Formula di Katch e Mc Ardle, è quella che fornisce i

risultati migliori con un coefficiente di variazione (CV) del 5,2 %, che è inferiore rispetto alla formula di Lohman (CV 6,7%), e alla formula di Durnin (CV 7,6%).

In conclusione, la plicometria secondo Katch e Mc Ardle risulta la metodica più affidabile, nella valutazione antropometrica di atleti di sesso maschile con IMC intorno a 25 kg/m2.

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6

INTRODUZIONE

Storia e ruolo della valutazione antropometrica

La parola antropometria, dal greco “misura dell’uomo”, ha origini antichissime. Già i popoli Egizi, Greci e Romani, si dedicarono, più per motivi estetico-artistici , allo studio e alle misurazioni del corpo umano. Solo con gli inizi del XVIII sec a seguito della rivoluzione scientifica, si inizia a studiare l’uomo e le sue misure con interesse scientifico-clinico.

La valutazione antropometrica ha alla sua base la misurazione di parametri umani facilmente acquisibili e non invasivi. Primi fra tutti, peso e altezza, con i quali è possibile effettuare una prima obiettiva classificazione. Successivamente possiamo studiare pliche e circonferenze. Le prime forniscono una misura diretta dell’adiposità sottocutanea, le seconde ci forniscono un valore indicativo della distribuzione muscolo- adiposa. A sua volta, diametri

e lunghezze segmentali sono stati inseriti per la definizione

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7 L’utilità dell’antropometria risiede nella possibilità di

fornire misure dirette di specifico significato clinico. A queste, si associano numerose equazioni predittive per la valutazione della composizione corporea.

Figura 1 La figura mostra i modelli bi compartimentale, tricompartimentale e pentacompartimentale, per la definizione della composizione corporea. I dati si riferiscono ad una popolazione di soggetti

atletici.

Nel grafico ( Figura 1), si vedono i principali componenti della massa corporea (BW, body-weight) la quale può essere suddivisa in acqua totale corporea (TBW, total body water), la massa proteica (PM, protein mass) , la massa

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8 minerale (MM, mineral mass), il glicogeno (Gn, glycogen) e

la massa grassa (FM, fat mass).

BW= TBW + PM + MM + Gn + FM(3)

Se sommiamo la massa minerale, il glicogeno, l’acqua corporea totale e la massa proteica, otteniamo quella che viene normalmente definita Massa Magra (FFM fat-free mass, massa libera da grasso). Quindi risulta che:

FFM= TBW + PM + MM + Gn

Mettendo assieme le due equivalenze, otteniamo il modello

bicompartimentale del corpo umano.

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9 Ma cosa si intende esattamente con questi termini? Quanto

sono presenti nel nostro organismo e come sono ripartite queste componenti?

Analizziamo di seguito le varie componenti del modello

penta compartimentale(24) , studiate in soggetti sani e normo peso.

TBW. Il corpo umano è composto principalmente da acqua.

L’acqua totale corporea media rappresenta circa il 73% della FFM e il 62% della BW. Viene generalmente suddivisa in una componente extracellulare (ECW) e in una componente intracellulare (ICW). Si considera che, la TBW,sia per circa i 2/3 nel compartimento intracellulare, il restante terzo extracellulare. L’ ECW comprende l’acqua plasmatica, interstiziale, linfatica e trans cellulare. ICW invece, è considerato l’indicatore della massa metabolicamente attiva dell’organismo. L’acqua è infatti il costituente principale della cellula e le modificazioni del volume idrico intervengono nella regolazione del metabolismo cellulare.

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10

PM. La massa proteica rappresenta circa il 20% della FFM

e il 17% della BW. La PM occupa sicuramente la porzione metabolicamente più importante, dovuta ai ruoli che ricoprono le proteine nel nostro organismo. Parliamo della funzione strutturale ed energetica e di quella regolatoria come succede per gli enzimi.

MM. La massa minerale rappresenta circa il 6% della FFM

e il 5% della BW. Possiamo suddividerla in una porzione ossea (circa l’88%, misurabile accuratamente mediante DXA) ed una extraossea (restante 12%, individuabile principalmente con gli ioni Ca, Na, P, Cl, N, O, C, H). Nonostante la loro presenza sia esigua, l’importanza di questi elementi nelle normali funzioni metaboliche è notevole.

Gn. Il glicogeno rappresenta una porzione molto variabile

della componente corporea, a causa del suo rapido impiego. Calcolato per differenza e non per diretta misurazione, possiamo approssimarlo a circa l’1%.

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11 La FM viene normalmente calcolata per differenza.

Rappresenta la principale riserva energetica. I valori di FM influenzano la valutazione dello stato ponderale del paziente Nella valutazione della composizione corporea viene quindi preso in esame questo parametro, ed è pertanto possibile stilare una classificazione(17) (Tabella 3)

Tabella 2. La tabella mostra le percentuali di riferimento di massa grassa nei soggetti di differente stato ponderale.

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VALORI DI RIFERIMENTO: L’IMC.

Adolphe Quetelet nel 1832 scrisse “the weight increases as

the square of the height”4

, il peso cresce con il quadrato dell’altezza. Queste erano le basi dello studio antropometrico sull’uomo, le basi di una delle più famose equazioni.

Il termine BMI (body mass index, indice di massa corporea o IMC ), è stato invece introdotto successivamente dal fisiologo Angel Keys, nel 1972, diventando un valido strumento per la classificazione dell’obesità. Nella formula, il peso è espresso in kg, mentre l’altezza in metri.

BMI= PESO / ALTEZZA2

Sulla base del calcolo di IMC si valuta lo stato ponderale del paziente e l’eventuale grado di sovrappeso come mostra la Figura 3.

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13

VALORI DI INDICE DI MASSA CORPOREA

Figura 2. La Figura mostra come, a seconda del rapporto peso/altezza, varia lo stato ponderale del paziente.

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14 I valori di riferimento, che sono stati accettati anche

dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono riportati nella seguente tabella (Tabella 2), suddivisi a seconda del sesso del paziente in esame.

Tabella 3 La tabella mostra i valori di riferimento, dello stato ponderale secondo gli indici di IMC.

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15

SCOPO DELLO STUDIO

Lo scopo di questo studio è molteplice, e può quindi essere analizzato sotto vari e differenti punti di vista.

Da un lato abbiamo soggetti atletici, selezionati da specifici programmi d’allenamento, che mostrano un IMC maggiore di 25, indicando quindi uno stato di teorico “sovrappeso”.

L’analisi impedenziometrica viene effettuata per valutare la percentuale di massa grassa e stabilire se essa è conforme allo stato del paziente fornito dal calcolo dell’IMC (quindi, in molti atleti, superiore alla normalità,conforme ad uno stato di sovrappeso).

Nello stesso tempo ci siamo proposti di verificare quale metodica con utilizzo delle pliche cutanee, più celere ed economica rispetto ad altre, ci permettesse di avvicinarci con maggiore accuratezza al risultato ottenuto con la bioimpedenziometria.

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16 Questo permetterà, in ambito di valutazione fisica di un

candidato ad un concorso militare o di un paziente, una veloce ma precisa, determinazione del suo stato ponderale, non solo in relazione all’IMC. In caso di indice di massa corporea maggiore di 25, un soggetto inizialmente classificato come sovrappeso potrà essere rivalutato come normale in base al reale valore di massa grassa con conseguenze rilevanti in termini di accesso e idoneità a concorsi militari o semplice valutazione del paziente.

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MATERIALI E METODI

I soggetti in esame

Per lo sviluppo di questa tesi sono stati presi in esame 102 frequentatori dell’Accademia Navale, selezionati appositamente per la loro appartenenza a specifici programmi di allenamento. Gli sport interessati erano:

Rugby Calcio Pesi

Corsa (velocità e mezzofondo) Nuoto

Canottaggio Ginnastica Volley Basket

L’età dei soggetti era compresa tra i 19 e i 25 anni. La maggior parte dei frequentatori selezionati risultano con un IMC> di 25.

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18 Gli allievi erano frequentatori di uno dei primi quattro anni

dell’Accademia Navale. L’andamento del IMC sembra crescere con la classe di appartenenza5.

Gli allievi vengono impegnati nello sport selezionato circa 5-6 giorni a settimana, per un periodo che varia dalle 1 alle 3 ore giornaliere (compatibilmente con lo studio e le attività militari richieste).

Valutati anche i valori ematochimici, tutti gli allievi rientravano nei parametri di normalità per glicemia, HDL, LDL, colesterolo totale e trigliceridi.

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19

Gli strumenti e la loro funzione

L’impedenziometro utilizzato era un BCA 22.7 prodotto da

Maxbeauty@. Lo strumento si basa sulla misurazione dell’impedenza del corpo al passaggio di una corrente a bassa potenza e alta frequenza (50 Hz). Le misurazioni avvengono tramite quattro elettrodi, due posizionati sul dorso della mano, due sul dorso del piede.

Il principio su cui si basa lo strumento è la resistività

biologica, cioè la resistenza che le varie componenti del

corpo hanno al passaggio della corrente. Ogni tessuto ha una resistenza specifica (Ω/cm2). A seconda delle resistenze che incontra la macchina, possiamo calcolare le percentuali dei vari componenti(6). In Tabella 4 ,sono riportati alcuni esempi di resistività biologica.

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Resistività biologica tessuti e fluidi corporei (Ω/cm2)

Sangue 150

Urina 30

Muscoli 300-600

Polmoni 1275

Grasso 2500

Tabella 3. La tabella mostra le resistività di alcuni tessuti e fluidi corporei di riferimento.

Per effettuare l’esame, ed evitare interferenze con le misurazione, il paziente non deve aver fatto attività fisica nelle ore precedenti e non deve aver mangiato (preferibilmente, quindi, l’esame si effettua la mattina).

Il plicometro, altro strumento utilizzato per la misurazione, può essere paragonato ad un calibro, in quanto, è principalmente formato da una pinza e una scala graduata. Il plicometro, per un corretto funzionamento, deve esercitare una pressione di 10 g/mm2 (motivo per cui, lo strumento

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21 deve essere periodicamente controllato e se necessario

ritarato). Il plicometro che è stato utilizzato, è un modello Harpenden GB 55 mm (i mm rappresentano l’apertura massima delle pinze). Lo strumento ha un errore che varia dal 6 al 15%. Al fine di non introdurne ulteriori, è fondamentale utilizzare una corretta tecnica di rilevazione. La plicometria è una metodica operatore-dipendente per cui ci sono delle regole base per effettuare le rilevazioni.

Le misurazioni devono essere effettuate da entrambi i lati del corpo. Tre misurazioni per ogni plica e successivamente viene calcolata la media.

Assicurarsi di trovare il punto di repere corretto e se necessario, segnarlo.

Le dita devono distare circa 8 cm su una linea perpendicolare all’asse longitudinale del pannicolo cutaneo

Il plicometro deve essere sempre applicato alla base, tenendolo a 90°

Rilasciare ogni volta la plica prima di andare nuovamente ad effettuare la misura.

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22 Per calcolare la massa grassa presunta é necessario misurare

le pliche del bicipite, tricipite, sottoscapolare e addominale. La plica bicipitale viene presa in verticale, a metà del braccio misurato disteso. La plica tricipitale viene presa in verticale, a metà del braccio misurato flesso. La plica

sottoscapolare viene invece presa in diagonale, all’angolo

inferiore della scapola. Per ultima, la plica addominale, presa in verticale, 2 cm lateralmente all’ombelico.

Le pliche appena descritte sono state utilizzate per il calcolo della massa grassa degli atleti. Per fare ciò, sono state inserite in tre formule.

Formula di Katch e Mc Ardle

Donne 16-26 anni %FM= 0,55*A + 0,31*B + 6,13

Uomini 17-26 anni %FM = 0,43*A + 0,58*B + 1,47

La formula può essere applicata a donne di età compresa tra i 16-26 anni o a uomini di età compresa tra i 17-26 anni. Le equazioni sono differenti se applicate al sesso femminile o maschile. Le pliche utilizzate sono quella del tricipite (A) e quella sottoscapolare (B).

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23

Formula di Durnin e Womersley

%FM= [4,971/(c-m*logS)-4,519]*100

Il parametro D rappresenta la densità del corpo del paziente (g/cc). I valori c e m sono costanti che variano a seconda dell’età e del sesso. Il parametro S rappresenta invece la somma delle pliche tricipitale e bicipitale. L’equazione è applicabile solo a soggetti di età compresa tra i 20-29 anni.

Donne c= 1,1398 m= 0,0738

Uomini c= 1,1307 m= 0,0603

La formula, fu inizialmente rivisitata da Siri nel 1956 e successivamente è stata modificata un’altra volta da Brozek nel 1963.

Formula di Lohman

%FM= 495/(1,0982-0,000815*S+ 0,00000084*S2)-450

L’equazione di Lohman permette di calcolare la percentuale di grasso corporeo tramite la misura di tre pliche: sottoscapolare, tricipitale e addominale. La formula può

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24 essere applicabile solo ad atleti di sesso maschile. Il

parametro S identifica la somma delle 3 pliche.

Anche nelle rilevazioni con il plicometro bisogna assicurarsi che il livello di idratazione del paziente sia corretto. A tal fine non deve essere effettuata la misura se il paziente si è allenato da poco o ha fatto doccia, sauna, bagno turco o sia accaldato. Queste condizioni possono produrre iperemia, aumento del flusso ematico e conseguente aumento dello spessore cutaneo, tutti fattori che interferiscono con la plicometria. A questo dobbiamo aggiungere che normalmente la cute ha una spessore variabile (0,5-2 mm) e che il tessuto adiposo sottocutaneo(7) ha una diversa comprimibilità da soggetto a soggetto.

Infine, tra le valutazioni a cui sono stati sottoposti i soggetti, rientrano anche le misurazioni delle circonferenze. Per queste è stato utilizzato un semplice metro da sarta. Le circonferenze che sono state prese in esame sono torace,

vita e fianchi. La circonferenza del torace viene misurata

con il paziente in piede, palmi delle mani rivolte verso le cosce. La cordella metrica, flessibile e anelastica, deve

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25 essere posizionata appena al di sotto dei capezzoli

nell’uomo e subito sotto le mammelle nella donna. La circonferenza della vita, o addome, viene invece misurata facendo passare il metro all’altezza dell’ombelico. Infine la circonferenza dei fianchi, misurata invece nel punto più largo (ho preso come riferimento le spine iliache antero-inferiori posizionando la rotella metrica subito al di sotto).

Queste ultime due circonferenze possono essere prese, nel loro rapporto, per la valutazione della distribuzione della massa grassa ( Indice WHR).

Un altro rapporto che può essere considerato è l’indice WHER (Waist to Height Ratio)(8),(9).

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26

Misurazioni antropometriche

Le misurazioni antropomotreche erano effettuate la mattina con atleti a digiuno ed esenti da allenamento mattutino. Sono state effettuate: impedenziometria, misurazione della plica bicipitale, tricipitale, addominale e sottoscapolare, circonferenza addome, peso e altezza. I risultati delle misurazioni ottenute sono riassunti in

Tabella 5.

Media DS Mediana Percentile

25 Percentile 75 Età (anni) 20,3 1,2 20 19,2 21 Peso (kg) 78,9 5,9 78,9 74,5 82,8 Altezza (cm) 177,7 6,4 178 173,2 182 CV(cm) 88 5,6 88 85 93 IMC (kg/m2) 24,97 0,98 24,94 24,37 25,46 WHER(CV/H) 0,49 0,031 0,494 0,474 0,522 FM (%) 11,13 2,62 11,1 9,1 12,8

Tabella 4. La tabella riassume i valori antropometrici misurati nei soggetti in esame; sono stai valutati i paramentri del peso, altezza, IMC, circonferenza

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27

Analisi statistiche

Viste le precedenti tabelle, ci si è posti la domanda su quale delle formule impiegate si avvicinava di più ai valori percentuali di massa grassa ottenuti dall’impedenziometria.

Con queste valutazioni, sono stati calcolati:

Coefficiente di correlazione interclasse ( che indica quanto le misure sono consistenti tra loro, tanto più è alto il valore, maggiore è la consistenza delle misure).

A questo punto possiamo andare ad analizzare le formule e capire statisticamente la loro relazione con i risultati del gold-standard impedenziometrico.

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28

RISULTATI

Lo studio iniziava con le misurazioni antropometriche e la loro elaborazione. Effettuate le misurazioni, classificati per classe di appartenenza, si è visto che i valori di IMC risultavano spesso tali da classificare i soggetti in condizioni di “sovrappeso”10

. I soggetti candidati per la tesi, sono stati successivamente sottoposti ad analisi impedenziometrica.

Dobbiamo tenere in considerazione il fatto che i valori ematochimici dei candidati, riguardanti glicemia, trigliceridi, colesterolo HDL LDL e totale, sono nella norma(19).

L’esame bioimpedenziometrico ha messo in evidenza il binomio FM e FFM. Da questo, si nota che la condizione di sovrappeso non è riscontrabile viste le basse percentuali di massa grassa(14).

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29

Figura 3La figura raggruppa in 4 curve a campana, la distribuzione dell’ IMC dei candidati, divisi per anno di appartenenza. L’apice delle curve

rappresenta il valore medio di indice di massa corporea dei soggetti.

0 2 4 6 8 10 12 14 21 22 23 24 25 26 27 28 29 N ° atleti Valori IMC

Distribuzione IMC classi A.N.

Frequenza BMI 4 CL Frequenza BMI 3 CL Frequenza BMI 2 CL Frequenza BMI 1 CL

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30 Ad un’ analisi ancora più accurata, possiamo vedere quali

sport si inseriscono maggiormente nel contesto di non validità del IMC in questi atleti(5). In particolare, come immaginabile, rugby, pesi, percorso ginnico e calcio sono gli sport con una media di indice di massa corporea superiore a 25(13),(15),(17).

Figura 4 La figura mostra i valori di IMC riferiti per sport praticato. Si evidenziano per valori maggiori i pesi ed il rugby.

23 23,5 24 24,5 25 25,5 26 IM C Attività sportiva

Media IMC suddiviso per attività

sportiva

Media di IMCcassificato per attività sportiva

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31 L’analisi bioimpedenziometrica mostra, inoltre, che i livelli

di TBW, sono molto più alti delle percentuali calcolate nella popolazione normale. Alcuni di loro, mostrano addirittura livelli del 70-80%(20).

L’iperidratazione è, del resto, caratteristica degli atleti, poiché un muscolo allenato e ipertrofico è anche molto idratato (la maggior parte dell’acqua corporea si riscontra nel tessuto muscolare)(6),(18).

Figura 5 Nella figura si può apprezzare l’andamento della percentuale di acqua totale corporea degli atleti in relazione alla

loro percentuale di FFM (massa magra).

60 70 80 90 100 0 20 40 60 80 100 A n d am e n to TB W/FFM Candidati

Andamento TBW:

Rapporto con FFM

TBW allievi FFM allievi

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32 Abbiamo già analizzato l’indice WHER. Gli atleti sono stati

valutati con misurazione della circonferenza addominale e la misurazione della loro altezza.

Figura 6.

Figura 6. La figura mostra l’andamento dei valori di WHER nei soggetti studiati. 0,39 0,44 0,49 0,54 0,59 0,64 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 WH ER N° identificativo candidati

INDICE WHER

Valori WHER

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33 I valori risultati dal rapporto tra la circonferenza addominale

e l’altezza, evidenzierebbero molti atleti a rischio di sindrome metabolica (oltre 0,49) come mostra la Figura 6. Una percentuale non alta degli atleti, riporta valori ben oltre i limiti di rischio. Bisogna ricordare che tutti i soggetti in esame hanno analisi del sangue assolutamente nei range di normalità. ETA' (anni) IMC (kg/m 2 ) CV (cm) WHER TBW (%) FM (%) PRIMA CLASSE (media±DS) 19,4 ± 0,4 24,72 ± 0,90 86,4 ± 4,7 0,49 ± 0,03 68,91 ± 5,22 12,1 ± 2,9 SECONDA CLASSE (media ± DS) 19,9 ± 0,6 24,78 ± 1,01 90,1 ± 4,6 0,50 ± 0,02 73,09 ± 4,92 10,8 ± 2,4 TERZA CLASSE (media ± DS) 20,8 ± 0,5 25,41 ± 0,88 90,5 ± 7,2 0,48 ± 0,03 76,12 ± 4,82 10,4 ± 2,3 QUARTA CLASSE (media ± DS) 22,3 ± 0,4 25,31 ± 0,91 85,7 ± 5,2 0,48 ± 0,03 73,32 ± 5,99 10,9 ± 2,5

Tabella 5 La tabella mostra i dati analizzati durante lo studio, raggruppati per classe d’appartenenza degli atleti. Ogni parametro è stato calcolato con media e

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34 Infine, sono state effettuate le misurazioni con il plico

metro. Molteplici sono le formule che possono essere utilizzate nella valutazione della massa grassa, che per essere più sicuri della loro validità, sono state messe a confronto con i risultati della impedenziometria.(11)

Terminate le misurazioni e applicate le formule relative, abbiamo sovrapposto i risultati di FM ottenuti dall’esame impedenziometrico e dagli esami plicometrici. Questo ci ha permesso di capire quanto, effettivamente veritieri fossero stati i risultati. Per ogni classe, è stato creato il relativo grafico.

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35 Figura 7 Figura 8 0 5 10 15 20 25 1 6 11 16 21 26 Val o ri % FM Atleti 1 classe

PLICOMETRIE 1° CLASSE

FM Impedenziometria FM plico Katch Mc Ardle FM plico Durnin FM plico Lohman 5 7 9 11 13 15 17 19 21 1 6 11 16 21 26 31 36 Val o ri % FM Atleti 2 classe

PLICOMETRIE 2° CLASSE

FM impedenziometria FM plico Katch e Mc Ardle FM plico Durnin

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36 Figura 9 Figura 10 5 7 9 11 13 15 17 1 6 11 16 Val o ri % FM Atleti 3 classe

PLICOMETRIE 3° CLASSE

FM impedenziometria FM plico Katch e Mc Ardle FM plico Durnin FM plico Lohman 5 7 9 11 13 15 17 19 1 4 7 10 13 16 19 Va lo ri % FM Atleti 4 classe

PLICOMETRIA 4° CLASSE

FM impedenziometria FM plico Katch e Mc Ardle FM plico Durnin

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37 Le Figure 7-8-9-10 mettono a paragone i valori di massa

grassa (FM) riscontrati con esame impedenziometrico, ai valori di massa grassa risultanti dall’utilizzo delle tre

formule utilizzanti le pliche cutanee(12). I candidati sono stati suddivisi per classe di appartenenza.

Dalle tabelle precedenti, i valori raccolti con le misurazioni plicometriche appaiono sovrapponibili ai risutati dell’impedenziometria.

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38

Plicometrie a confronto: formula di Katch e Mc Ardle.

Le formule utilizzate per il calcolo della percentuale di massa grassa, prendono in considerazione le pliche del bicipite, tricipite, zona sottoscapolare e addominale.

.

Tabella 6 La tabella mostra i valori delle misurazioni plicometriche, media e deviazione standard di ogni plica cutanea, suddivise per classe d’appartenenza

degli atleti in esame.

PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA CLASSE QUARTA CLASSE PLICA BICIPITALE (media ± DS) mm 3,26 ± 0,71 3,25 ± 0,67 3,08 ± 0,65 3,37 ± 0,85 PLICA TRICIPITALE (media ± DS) mm 8,09 ± 2,45 6,10 ± 1,45 5,67 ± 1,31 12,61 ± 2,78 PLICA SCAPOLARE (media ± DS) mm 13,47 ± 2,94 12,20 ± 2,77 11,25 ± 2,34 5,84 ± 1,86 PLICA ADDOMINALE (media ± DS) mm 14,05 ± 3,36 10,74 ± 2,62 10,70 ± 2,55 10,51 ± 2,72

(39)

39 Paragonando i risultati delle formule utilizzanti le

psicometrie con i risultati ottenuti dall’esame impedenziometrico, possiamo costruire i grafici relativi al margine di errore, per ogni formula.

Possiamo verificare quale formula si avvicina maggiormente al risultato impedenziometrico. La retta del grafico indica i valori corretti, mentre i punti, indicano i valori ottenuti con la rispettiva equazione.

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40

Equazione di Lohman

Figura 11 Il grafico mostra la relazione tra i dati di FM (massa grassa) ottenuti con la plicometria di Lohman, ed i valori ottenuti dall’esame

impedenziometrico.

Coefficiente di Correlazione Interclasse

Correlazione interclasse 95% Intervallo di confidenza Misurazioni singole 0,91 0,8751 to 0,9409 Media 0,9549 0,9334 to 0,9695 6 8 10 12 14 16 18 20 6 8 10 12 14 16 18 20 PLICO LOHMAN %FM %FM

(41)

41

Equazione di Durnin e Womersley

Figura 12 Il grafico mette in relazione i dati di FM (massa grassa) ottenuti con la formula di Durnin e Womersley ed i valori ottenuti con

l’esame impedenziometrico.

Coefficiente di Correlazione Interclasse

Correlazione interclasse 95% Intervallo di confidenza Misurazioni singole 0,89 0,8414 to 0,9242 Media 0,9418 0,9139 to 0,9606 6 8 10 12 14 16 18 20 6 8 10 12 14 16 18 20 22 PLICO DURNING % di FM % FM

(42)

42

Equazione di Katch e Mc Ardle

Figura 13 Il grafico mostra i dati di FM(massa grassa) ottenuti con la psicometria di Katch e Mc Ardle, ed i valori ottenuti dall’ esame

impedenziometrico.

Coefficiente di Correlazione Interclasse

Correlazione interclasse 95% Intervallo di confidenza Misurazioni singole 0,95 0,9213 to 0,9632 Media 0,9723 0,9590 to 0,9813 6 8 10 12 14 16 18 20 6 8 10 12 14 16 18 20

PLICO KATCH MC ARDLE % di FM % FM

(43)

43 Soffermandoci sui grafici si nota abbastanza bene quanto, le

misurazione plicometriche più vicine e con minor margine di errore a quelle impedenziometriche, siano dettate dalla

EQUAZIONE DI KATCH E MC ARDLE.

I motivi di questo risultato possono essere molteplici.

Scelta dei candidati. La formula di Katch e Mc Ardle è indicata per soggetti di età compresa tra i 16-26 anni e tiene conto delle differenze di sesso. Al contrario la formula di Lohman è applicabile solo a soggetti atleti maschi e non considera le differenze di età. Mentre Durnin e Womersley considerano sia il sesso che l’età in un intervallo corporeo tra i 20-29 anni mentre una quota importante dei soggetti inclusi nello studio, avevano un’età inferiore (circa il 30%).

Pliche scelte per l’equazione. La formula di Katch e

(44)

44 sia la sottoscapolare (tronco). Meno accurata ad un

analisi completa, la formula di Durnin e Womersley che vede solo l’utilizzo di plicometrie del braccio (tricipite e bicipite). Lohman, sotto questo punto di vista, ha inserito, invece,nella sua equazione, sia pliche del tronco (addominale e sottoscapolare) che del braccio (tricipitale). La minore accuratezza di questa formula potrebbe risiedere nella difficoltà della rilevazione della plica addominale, poiché è spesso difficile stringere tra le dita il pannicolo adiposo di atleti con FM del 8% o più basse.

(45)

45

DISCUSSIONE

La valutazione dello stato ponderale di un atleta non può essere effettuata tramite utilizzo dell’IMC, poiché, soprattutto per alcuni sport non indica adeguatamente le proporzioni di massa grassa(5). Nel nostro caso gli atleti avevano una media di indice di massa corporea compresa tra 23,76 e 28,45 Kg/m2 (24,97 ± 0,98), il quale indica la presenza di molti soggetti con apparente sovrappeso.

La corretta stima della massa grassa in questi casi è ottenibile con un esame impedenziometrico che, purtroppo, necessita di uno specifico strumento ed è applicabile solo in determinati momenti e condizioni dell’atleta(10)

. In ambito concorsuale militare per superare i test di valutazione fisica e morfologica, questo risulta un ostacolo da dover risolvere, per evitare che soggetti atleti, con IMC>25, vengano scartati perché considerati in sovrappeso. La nostra analisi ha dimostrato che gli atleti presi in esame hanno una massa grassa nei limiti della normalità o addirittura inferiore alla media.(12).

(46)

46 La valutazione dell’idratazione del candidato si evidenzia

una percentuale di acqua corporea totale superiore alla media, determinata dal fatto che la muscolatura scheletrica è ricca di acqua(23). Al contrario, negli obesi, l’acqua corporea risulta generalmente bassa, con squilibrio del rapporto ECW/ICW.(22), (23).

Altro parametro che dimostra in questa tesi di non poter essere utilizzato nella valutazione del candidato, è l’indice WHER (CV/altezza)(8). In questi atleti il rapporto evidenzierebbe una condizione di rischio metabolico. In realtà i valori ematochimici, e l’impedenziometria, mostrano un quadro completamente differente. Per gli atleti, la circonferenza addominale non è un parametro affidabile.

(47)

47 L’utilizzo di uno strumento differente, meno costoso e più

fruibile, come il plicometro, può trovare il suo spazio nella ricerca della corretta composizione corporea, purchè l’operatore che effettua le misurazioni sia correttamente informato sul metodo di applicazione(7).

Le accortezze da utilizzare per la rilevazione della misura delle pliche sono poche e semplici ma essenziali. Rispetto ad un esame impedenziometrico non è necessario che il paziente si presenti a stomaco vuoto (senza neanche aver bevuto!); l’essenziale è che il paziente non sia accaldato o non abbia fatto allenamento. Rispetto alla impedenziometria, le condizioni per effettuare le misure, sono meno restrittive.

Numerose sono le formule che con l’ utilizzo dei parametri plicometrici cercano di dare una corretta stima della massa grassa degli atleti. In questo studio sono state prese in esame le formule di Katch e Mc Ardle, di Lohman e di Durnin e Womersley.. L’analisi statistica dei dati e dei parametri inseriti nelle rispettive formule ci permette di dire che l’Equazione di Katch e Mc Ardle rispetto alle altre, ha un margine minore di errore.

(48)

48 Di conseguenza in candidati con IMC> 25 , qualora non sia

possibile effettuare un’esame impedenziometrico o qualora il paziente non abbia osservato le condizioni previste per un esame corretto, può essere applicata la formula di Katch e Mc Ardle, previa misurazioni delle pliche previste.

Questo consente di ottenere una stima corretta della massa grassa ed evitare che il candidato venga escluso, in base all’articolo ci permette quindi di rivalutare lo stato ponderale del paziente e permettere al candidato di non essere escluso in base all’art.1 allegato 1 del DPR 1008/93, “alterazioni morfologiche”(15), (16)

.

In conclusione i risultati di questa tesi indicano che:

Valori di IMC>25 in atleti devono essere ulteriormente valutati con calcolo della massa grassa e non essere considerati direttamente soggetti in sovrappeso.

(49)

49 .Il calcolo della massa grassa può essere effettuato

non solo con l’esame impedenziometrico, ma anche con formule che utilizzano le pliche cutanee.

Tra le equazioni prese in analisi, quella di Katch e Mc Ardle permette di calcolare con maggior accuratezza la percentuale di massa grassa. .

(50)

50

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(58)

58

RINGRAZIAMENTI

Giunta al termine di questa lunga avventura non posso non soffermarmi sulla pagina più letta di tutte le tesi. Primo fra tutti, voglio ringraziare il Professor Santini, che con la sua pazienza e preparazione mi ha permesso di realizzare la mia idea, con spunti e accorgimenti preziosi. Non posso non menzionare il Dott. Ceccarini in questi ringraziamenti, con i suoi importanti consigli. Dal fronte opposto, mi sento di ringraziare vivamente il CF Rappelli, che ha creduto in me e nelle mie capacità, affidandomi strumenti e macchine per poter svolgere le misurazioni necessarie per questa impresa. Inoltre, non posso dimenticare l’Accademia Navale, in tutte le sue componenti, soprattutto quelle più vicine , mettendomi a disposizione gli allievi e portandomi avanti in questo lungo percorso anche quando sembrava irraggiungibile. Grazie.

E poi arrivano i ringraziamenti non professionali.

Ai miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto nelle mie scelte, guidandomi come le stelle che ogni buon marinaio

(59)

59 osserva durante il viaggio. Sempre lì. Sempre presenti ogni

volta che il buio cala e la luce scompare.

A mia sorella, la “mia persona”, tatuata per sempre sulla pelle. Per esserci in ogni dubbio, in ogni difficoltà, con la certezza di riceve sempre perle di saggezza di rilevante importanza. Per avermi sostenuto e rialzato quando ne ho avuto più bisogno, ma soprattutto, per non avermi lasciato sola anche quando lo meritavo. Da non dimenticare, con lei, Tommaso e Riccardo, che le permettono e mi permettono, di avere sempre quello stupendo sorriso.

Alla mie amiche e amici, i più lontani e i più vicini, quelli che “respirano assieme a me, come una squadra” , quelli che capiscono con uno sguardo e quelli che mi hanno accompagnato in tutti i miei allenamenti. A loro devo i numerosi sfoghi e confidenze che mi hanno permesso e aiutato a trovare un equilibrio nuovo.

A chi sta provando ad accompagnarmi nella mia nuova avventura, cosciente degli ostacoli e delle difficoltà che dovrò e dovremo affrontare.

Un ringraziamento speciale va anche a chi ha deciso di uscire dalla mia avventura per non rientrarci più, perché

(60)

60 nella vita si impara ad essere soli, si impara ad essere forti, e

si impara soprattutto, ad essere forti da soli. Grazie.

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