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Ponti antichi e moderni: utilizzo di tecniche geomatiche per il rilievo, la rappresentazione e la modellazione strutturale

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Academic year: 2021

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e attività descritte sono state eseguite nell’ambi-to di una campagna di rilievo e modellazione di ponti stradali. Gli enti preposti alla manutenzione dei manufat-ti stradali (ANAS, Regioni, Province, ecc..) devono affron-tare problemi differenti per strutture recenti o datate. Nel primo caso si dispone dei pro-getti esecutivi e dei disegni di contabilità, per cui l’obiettivo dei rilievi è quello di ottenere il cosiddetto as built, da confron-tare con il progetto, per attività di collaudo e di contabilizza-zione dei lavori eseguiti, oltre che per scopi di documentazio-ne [Fuchs et al., 2004, Zogg and Ingensand, 2008]. Nel caso di strutture datate, molto spesso non è possibile disporre di elaborati progettuali, per cui l’attività di rilievo serve anche per ricostruire le modalità ese-cutive e scomporre l’organismo strutturale negli elementi che erano stati considerati e dimen-sionati nella fase progettuale

[Lubowiecka et al., 2009]. I modelli geometrici ottenuti sono utilizzati dagli strutturisti per ottenere la modellazione agli elementi finiti e modellare il comportamento strutturale sotto carichi statici, transito di carichi mobili e azioni sismi-che. La modellazione struttu-rale consente di individuare le parti critiche delle strutture, eventualmente da rinforzare. I rilievi e le rappresentazioni sono utilizzati, inoltre, per l’in-dividuazione di zone degradate o che presentano distacchi di copriferro, sulle quali bisogna intervenire con azioni di recu-pero e restauro.

Un accurato modello agli ele-menti finiti è utilizzato, infine, per l’identificazione dei modi di vibrare della struttura in-dipendenti da sollecitazioni esterne, necessari per prevedere il suo comportamento sotto carichi dinamici.

Di seguito sono descritti le operazioni eseguite per il ri-lievo e la modellazione di due

ponti posti su due strade gesti-te dalla Provincia di Cosenza. Il primo ponte è un manufatto di recentissima realizzazione, con impalcato costituito da travi prefabbricate in cemento armato precompresso e fornito di isolatori sismici.

Il secondo è un ponte ad arco risalente agli anni ’50 in ce-mento armato realizzato in opera. Il rilievo in questo caso è finalizzato alla ricostruzione esatta della geometria, alla ri-costruzione del procedimento costruttivo, all’individuazione di cedimenti fondali ed alla modellazione agli elementi fi-niti del comportamento della struttura.

Strumenti e metodologia

Si è scelto di utilizzare la tec-nologia laser scanner, con foto-camera integrata, così da acqui-sire grandi quantità di dati, sia geometrici che fotografici, in tempi contenuti.

La scelta del laser scanner per eseguire un rilievo in maniera

Presso il Laboratorio SmartLab dell’Università della Calabria si svolgono da diverso tempo attività riguardanti il rilievo, il monitoraggio e la rappresentazione di strutture.

Nell’articolo sono descritte le attività riguardanti due ponti che presentano caratteristiche molto diverse: gli strumenti, le tecniche adoperati per il rilievo e la georeferenziazione, le operazioni di modellazione, i risultati numerici relativi alle ipotesi geometriche e gli scostamenti tra modelli ed as built.

Ponti antichi e moderni: utilizzo di

tecniche

geomatiche per il rilievo, la rappresentazione

e la modellazione strutturale

di Serena Artese, Angela Miceli, Paolo Talarico, Assunta Venneri, Giuseppe Zagari e Raffaele Zinno

Fig. 1 – Il laser scanner in stazione (sx alto), l’unione delle nuvole filtrata (dx alto), il modello (in basso)

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soddisfacente, con precisione adeguata e completezza di rappresentazione, oltre alle in-derogabili considerazioni circa la precisione e la portata, deve tener conto anche di alcune altre caratteristiche pratico-operative. È fondamentale la valutazione delle prese necessarie per una completa visibilità di tutte le parti dell’oggetto da rilevare, e delle condizioni nelle quali si deve operare per eseguire il rilievo. E’ stato utilizzato il laser scan-ner RIEGL VZ 1000, avente le seguenti caratteristiche:

Accuratezza del singolo pun-to ± 8mm Portata da 1m a 1400m Frequenza di campionamen-to fino a 122.000 punti/sec Campo di vista: 100°(Verticale) - 360° (Orizzontale) Compensatore e magneto-metro Ricevitore GPS Fotocamera NikonD610

con obiettivo da 20 mm ca-librata

Acquisizione della forma d’onda dell’impulso di ri-torno

Quest’ultima caratteristica permette di discriminare il terreno o un manufatto dalla vegetazione che lo ricopre. L’elaborazione dei dati da laser scanner è stata eseguita con i software RiscanPro ® e Geomagic ®.

Bisogna osservare che il rice-vitore GPS di cui è fornito il laser scanner utilizzato con-sente solo un posizionamento approssimato della stazione (single point positioning) con l’utilizzo del codice ed il me-todo delle pseudoranges, per cui, per ottenere una geore-ferenziazione accurata è stato utilizzato un ricevitore Leica Viva a doppia frequenza, in grado di ricevere i segnali provenienti dalle costellazioni GPS e GLONASS. Per la re-stituzione dei rilievi satellitari

in modalità differenziale, ci si è avvalsi dei dati acquisiti dalla stazione permanente GNSS al-loggiata presso il laboratorio di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’U-niversità della Calabria, che acquisisce i dati con frequenza di un secondo. L’elaborazione dei dati acquisiti, eseguita con il software Leica Geo-Office ®, ha fornito le coordinate dei punti di stazione con approssi-mazione centimetrica.

Ponte Arenazza

Il ponte Arenazza, in località Ceramide del Comune di Ce-traro (CS), è sito al km 0+250 della Strada Provinciale 270. E’ un ponte a due campate, con impalcato costituito da travi in c.a.p. affiancate e sovrastante soletta in c.a.; le travi sono poggiate sulle due spalle e sulla pila centrale, fornite di isolatori sismici. Lo scopo principale del rilievo era la verifica della conformità del manufatto rea-lizzato al progetto. Per questa ragione non era necessario eseguire prese dai due lati della carreggiata, ma bastava ricavare il dimensionamento degli ele-menti costruttivi (spalle, pila, travi, appoggi). Non ha costi-tuito, pertanto, un problema la presenza di una recinzione metallica che impediva l’ac-cesso alla zona a nord della carreggiata. E’ stato sufficiente, inoltre, un solo punto di sta-zione, scelto in modo tale da poter scansionare la massima parte del manufatto (Figura 1). Lo strumento, utilizzato con compensatore attivato (levelled

instrument), fotocamera esterna

Nikon D610 e ricevitore GPS montati, è stato configurato con una risoluzione di 0.08°/ pt e una velocità di scansione di 120.000 punti al secondo. Alcuni particolari del ponte (isolatori sismici) sono stati

Fig. 2 – Ponte Caprovidi: Particolare di una nuvola di punti a colori.

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scansionati con una risolu-zione di 0.007°/pt, per poter ricostruire in maniera più ac-curata la loro geometria. Per la georeferenziazione sono state utilizzate le coordinate della stazione ricavate median-te GPS, unimedian-te alle indicazioni del magnetometro di cui è do-tato il laser scanner.

Dopo aver sfoltito la nuvola attraverso le operazioni di fil-traggio del rumore, filfil-traggio della ridondanza e decimazio-ne si è passati alla fase di rico-struzione di superfici, tramite

mesh [Remondino, 2003].

Imponendo l’esistenza di pri-mitive geometriche note (pia-ni), è stato ottenuta la geome-tria semplificata del manufatto, da confrontare con i disegni di progetto. Dal modello tri-dimensionale si sono ricavate sezioni verticali ed orizzontali. Le prese dettagliate sono state utilizzate per la modellazione degli appoggi.

Ponte Caprovidi

Il ponte Caprovidi, in località S. Angelo del Comune di Ce-traro (CS), è sito al km 1+900 della Strada Provinciale 26. E’ un ponte ad arco in c.a. gettato in opera, con due pile a telaio convergenti nei plinti di ap-poggio dell’arco (Figure 2,3).

Per il rilievo sono state utiliz-zate tre scansioni. A causa della situazione topografica, infatti, non è stato possibile accedere alla zona in destra idraulica del fiume, per cui alcune parti ri-sultavano non visibili; anche la folta vegetazione ha costituito un ostacolo che ha impedito di scansionare alcune parti delle spalle del ponte. Infine, le basi di appoggio dell’arco e dei telai risultano coperte, oltre che da vegetazione, da terreno di riporto. Per ogni scansione è stata prevista una parziale sovrapposizione spaziale con quelle adiacenti.

Sono state eseguite due prese dai due lati del manufatto; per la terza acquisizione, eseguita sotto l’impalcato, lo strumento è stato posizionato con un’in-clinazione di 90°. Anche in questo caso, alcuni particolari del ponte sono stati scansionati con una definizione maggiore. Sono stati posizionati targets cilindrici aventi un diametro di

14 cm, per agevolare l’allinea-mento delle scansioni in fase di post processing. E’ stato ado-perato il sistema di riferimento della prima una stazione anche per le successive. I targets, aventi superfici catarifrangenti, sono stati posizionati in modo tale da essere facilmente e chia-ramente visibili nelle scansioni. Per la georeferenziazione ac-curata sono state utilizzate le acquisizioni eseguite con il ricevitore GNSS a doppia fre-quenza, post-elaborate insieme ai dati raccolti dalla stazione fissa permanente.

L’operazione di filtraggio e sfoltimento delle nuvole di punti è stato particolarmente delicato. Pur avendo la possibi-lità di discriminare gli impulsi di ritorno, è stato necessario un approfondito lavoro dell’ope-ratore, in quanto le procedure automatiche erano influenzate dalla vegetazione e sullo sfondo dalla geometria dell’opera. In assenza dei disegni di pro-getto, il rilievo è stato finaliz-zato alla ricostruzione del ma-nufatto, ma anche ad ottenere il progetto iniziale (reverse en-gineering). Per questo motivo sono stati ricavati due modelli: il primo è ottenuto direttamen-te dalla mesh generata dopo le fasi di registration, filtraggio e decimazione; il secondo è il modello geometricamente regolare, che dovrebbe rappre-sentare il progetto dell’opera. Il primo modello può essere utilizzato per documentazio-ne, mentre il secondo viene

Fig. 4 – Ponte Caprovidi: Mesh.

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adoperato come base per mo-dellazioni strutturali. Recenti applicazioni mirano ad ottene-re il modello ad elementi finiti direttamente dalla nuvola di punti [Castellazzi et al., 2015]. In figura 4 si osserva la mesh ottenuta dopo l’eliminazione della vegetazione. E’ evidente la mancanza d’informazione, soprattutto nelle zone delle fondazioni.

Le indagini in loco e le misure di dettaglio hanno consenti-to di integrare i risultati del rilievo con laser scanner e di mettere a punto il modello ge-ometrico più probabile di pro-getto, rappresentato in figura 5 con gli elementi strutturali principali evidenziati in colori diversi.

Nelle figure 6 e 7 sono riporta-ti gli scostamenriporta-ti tra il modello geometrico “ideale” e la nuvola dei punti. Si può osservare che gli scostamenti sono in genere di ordine centimetrico, rientranti nelle tolleranze di la-vorazione per questo genere di

strutture gettate in opera. Le zone rosse e blu individua-no irregolarità dovute in genere a distacchi di materiale. I valori molto alti delle deviazioni mas-sima e minima sono dovuti alla presenza di alcuni outliers non filtrati.

Il modello del progetto è una rappresentazione analitica del volume dell’opera. Durante la vettorializzazione si procede ad eliminare eventuali interferenze tra i vari solidi semplici che formano il volume complessi-vo. Il modello così ottenuto, in questo caso, è stato utilizzato

per l’identificazione dinamica, procedura molto utile anche per individuare possibili dan-neggiamenti nella struttura. Il modello iniziale è stato trasfor-mato in modello ad elementi finiti (FEM) ed analizzato tramite il software di analisi strutturale Abaqus [ABAQUS, 2014], che tramite procedure automatiche importa il mo-dello grafico vettorializzato e lo converte in una mesh di elementi finiti, in questo caso elementi tetraedrici a 4 nodi solidi con solo 3 gradi di liber-tà per nodo (Ux, Uy, Uz). Questa tipologia di elementi ha consentito di generare mesh prevalentemente strutturate e comunque abbastanza regolari, senza perdere di accuratezza anche nelle zone a spessore va-riabile (Figure 8 e 9).

Gli output dei calcoli strut-turali eseguiti sul modello agli elementi finiti sono stati confrontati con quelli ottenuti tramite misurazioni in situ eseguite posizionando sull’o-pera dei trasduttori di accele-razione unidirezionali, disposti in modo adeguato, di tipo piezo-elettrico con sensibilità pari a 10 V/g. Tali sensori han-no consentito di individuare i modi di vibrare reali della struttura sottoposta a rumori ambientali e sollecitazioni non controllate (FDD) [GRANO, 2015]. I risultati delle analisi sono in perfetto accordo con le

Fig. 6 – Scostamenti Punti-Modello.

Fig. 8 – Modello FEM generato automaticamente a partire dal modello CAD. Fig. 7 – Scostamenti alti

Punti-Modello in corrispondenza di zone

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misurazioni in situ e non sono state necessarie partico-lari procedure di

updating per

iden-tificare le caratteri-stiche meccaniche della struttura, che sono risultate in accordo con i va-lori di progetto o misurati in sito. Conclusioni e futuri sviluppi I risultati ottenuti hanno mostrato l’utilità delle tecni-che geomatitecni-che sia per la documen-tazione che per la modellazione strutturale di pon-ti. Le future atti-vità riguarderanno anche manufatti antichi in mura-tura di mattoni e di pietrame, che presentano proble-matiche particolari dovute alle irrego-larità geometriche caratteristiche in questa tipologia strutturale.

BIBLIOGRAFIA

ABAQUS 6.14 Analysis User’s Manual’. Online Documentation Help: Dassault Systèmes.

Castellazzi G., D’Altri A.M., Bitelli G., Selvaggi I. and Lambertini A. (2015), From laser scanning to finite element analysis of complex build-ings by using a semi-automatic procedure, Sensors, 15(8), 18360-18380; doi:10.3390/s150818360.

Fuchs, P.A., Washer, G.A., Chase, S.B., and Moore, M. (2004), Applications of Laser-Based Instrumentation for Highway Bridges, Journal of

Bridge Engineering , ASCE, November/December, pp. 541-549.

Grano, A. (2015). Health monitoring of buildings: methodologies, tools and practical applications. Tesi di Dottorato.

Lubowiecka, I.; Armesto, J.; Arias, P.; Lorenzo, H. (2009) Historic bridge modelling using laser scanning, ground penetrating radar and finite element methods in the context of structural dynamics. Engineering Structures, 31, 2667-2676.

Remondino, F. (2003). From point cloud to surface: the modeling and visualization problem. International Archives of Photogrammetry, Remote Sensing and Spatial Information Sciences, 34(5), W10.

Zogg, H.M., and Ingensand, H. (2008), Terrestrial Laser Scanning for Deformation Monitoring –Load Tests on the Felsenau Viaduct (CH), The

International Archives of the Photogrammetry, Remote Sensing and Spatial Information Sciences , Volume XXXVII, Part B5, pp. 555-562.

ABSTRACT

In the last few years, at the SmartLab laboratory of the University of Calabria, there were developed activities in the field of surveying, monitoring and representation of structures. In the framework of these activities, Geomatics techniques for the surveying of bridges are widely used since 2014. The results of the measurements are used for documentation and representation purposes, as well as for the reconstruction of the constructive procedures. The finite element modeling of the structures has been obtained to simulate their behavior in case of earthquake.

The article describes the activities relating to two bridges, that have very different characteristics. The first bridge has been recently built, and it is characterized by a superstructure realized with precast prestressed concrete girders and provided with seismic isolators. In this case, the activity is mainly aimed to get an "as built", useful for control and documentation. The second bridge dates back to the 50s of the twentieth century: it is an arch bridge made of reinforced concrete. The surveying in this case is aimed to the exact reconstruction of geometry, the identification of foundation settlement and the finite element modeling, to simulate the behavior of the structure in seismic conditions.

The article describes the activities, instruments and techniques used for surveying and modeling operations, along with the deviations between models and "as built".

PAROLE CHIAVE

Laser Scanner; ricostruzione 3D; modelli FEM; identificazione strutturale; Ingegneria inversa

AUTORE

Serena Artese, Serena.artese@unical.it

Angela Miceli, angela.miceli.smartlab@gmail.com Paolo Talarico, paolo.talarico.smartlab@gmail.com Assunta Venneri, assunta.venneri.smartlab@gmail.com Giuseppe Zagari, Giuseppe.zagari@unical.it

Raffaele Zinno, Raffaele.zinno@unical.it

Università della Calabria - DIMES Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica

NOTA REDAZIONE

Il presente contributo è cofinanziato con il sostegno della Commissione Europea, Fondo Sociale Europeo e della Regione Calabria. Inoltre è stato presentato alla 19° Conferenza ASITA 2015 (Lecco). Si ringrazia la segreteria organizzativa per la cortesia e la disponibilità dimostrata e si augura la migliore riuscita per la 20° Conferenza ASITA 2016 (Cagliari 8-9-10 novembre 2016).

Fig. 9 – Viste del modello FEM.

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