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Belgrado : un parco della cultura tra Sava e Danubio

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Academic year: 2021

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POLITECNICO DI MILANO FACOLTA’ ARCHITETTURA CIVILE

Corso di laurea magistrale in Scienze dell’Architettura

Titolo: BELGRADO: UN PARCO DELLA CULTURA TRA SAVA E DANUBIO

Relatrici: Cristina Pallini ed Annalisa Scaccabarozzi Allievi: Jelena Slavkovic, matricola 752003

Danilo Miajlovic, matricola 751998

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ABSTRACT

Il progetto nasce a seguito di approfonditi studi sulla città di Belgrado, capitale ,oggi, della Repubblica Serba, in passato centro nevralgico per i commerci e posizione militare strategica per i due imperi (Asburgico a Occidente e Ottomano ad Oriente) che si contesero la cittadella che domina la confluenza tra Sava e Danubio.

Interrogando proprio la storia di questo luogo, le molteplici identità riconducibili al suo ruolo di città di confine e la geografia se ne è compresa l’unicità e la centralità all’interno del panorama balcanico ed europeo.

Lo sviluppo urbano è stato fortemente influenzato dalla particolare situazione orografica e paesaggistica: la confluenza dei due fiumi, il Danubio e la Sava e le due diverse geografie della sponda destra e sinistra della Sava; collinare e rocciosa la prima, su cui si è sviluppata la

Belgrado storica fino al Secondo dopoguerra. La sponda sinistra, invece, contraddistinta da uno stato paludoso e di terre sommerse fu considerata‘’terra di nessuno’’ fino alle bonifiche degli anni Quaranta del XX secolo, inizio della grande opera di fondazione di Nuova Belgrado. Scegliere l’area di progetto si è rivelato un compito non semplice, non solo considerando quanto detto prima ma, considerando anche le nuove direttrici strategiche della città, che identificano nei due fiumi una grande risorsa per il futuro.

Raccolti questi assunti come base per il progetto e riconosciuta come risorsa tutte quelle attività culturali, le strutture sportive e del tempo libero che irrorano le sponde del fiume, si è ipotizzato un progetto che potesse valorizzare e mettere a sistema tutte queste realtà

disvelandone contemporanemente la straordinarietà del paesaggio entro cui sono inserite. Il progetto si materializza come un percorso fluviale che intercetta alcune ‘’stazioni’’, fulcri di importanza eccezionale non solo per la loro capacità di attivare funzioni nelle immediate

vicinaze ma anche, di esaltare la comprensione di quella situazione geografica a cui la città deve la sua centralità fin dal passato.

Il tramite che renderebbe percorribile questo percorso è un’imbarcazione, progettata in modo da essere flessibile, rispettosa dell’economia del fiume e delle maestranze locali; finalizzata a rivestire ruoli simbiotici e di reciproca dipendenza quando raggiunge le varie stazioni, si candida ad essere un’ architettura multifunzionale per la città e compatibile con il paesaggio entro la quale si inserisce.

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ELLENCO DELLE TAVOLE

Tavola 1: Annessioni urbane; scala 1:2000 Paesaggi perduti

Stazioni nel Sava e Danubio Tavola 2: Immagini panoramiche Tavola 3: Le barche, scala 1:200 3a_ Le barche degli architetti 3b_ Le barche nel Danubio

Tavola 4: Progetto della chiatta; scala 1:100 4a_Planimetria di progetto Pianta a quota +-0 Sezione 1-1 Sezione 2-2 Sezione 3-3 Spaccato assonometrico Facciata 1 Facciata 2 4b_Funzioni; scala 1:200 Teatro mobile Palcoscenico Padiglioni multifunzionali Percorso 4c_Struttura

Tavola 5: Posssibili versioni della chiatta; scala 1:200 Tavola 6: Piante e sezioni delle fermate; scala 1:500 Fermata “Beton hala”

Fermata Vecchia Fiera

Fermata Museo del’ arte contemporanea Fermata Museo della rivoluzione

Tavola 7: Fotomontaggi

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