IX CONGRESSO
NAZIONALE
ANIMO
L’inserimento del
personale neo assunto
Dott.ssa Mara Buccolini
Bologna 11 Maggio 2014
Il sottoscritto Mara Buccolini
ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo
Stato‐Regione del 5 novembre 2009,
dichiara
che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con
soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario
IX CONGRESSO NAZIONALE
ANIMO
L’inserimento del
personale
neo assunto
Introduzione e generalità
Strumenti e metodi
Percorso e Struttura del manuale
Dott.ssa Mara Buccolini
Bologna 11 Maggio 2014
INSERIMENTO
NEO-ASSUNTO
Ha lo scopo di condurre
gradualmente
a un buon livello di
efficacia
ed
autonomia
FORMAZIONE SUL CAMPO
Socializzazione
alla cultura aziendale
Inserimento
nell'équipe e nel contesto
organizzativo
Apprendimento
competenze essenziali
che permettono al professionista di
assumere la responsabilità richiesta dal
ruolo
CHI?
Infermieri
Ostetrici
Personale Tecnico Sanitario
OSS
Regole d’oro
Riflessione sui livelli di competenze
Ricerca di strumenti, indicatori
Ricerca degli esiti sui risultati dell’assistenza e sul
risultato dell’organizzazioni (esiti-risultati)
Accertamenti, stato di partenza,
aspettive-priorità-interessi-coinvolgimento
Rischio effetti conseguenze alternative possibili
Verifica del cambiamento progettare, alimentare
Il ritorno per alimentare il gruppo
Vantaggi connessi ai soggetti (responsabilità
Obiettivi
Progettare uno strumento per la raccolta preliminare delle
informazioni sul neo assunto
Progettare un percorso di accoglienza e di inserimento coerente con
il contenuto tecnico del lavoro e lo specifico ambiente, in grado
di rispondere alle specifiche esigenze di valutazione,
Costruire ed applicare strumenti per il monitoraggio e la valutazione
delle competenze e delle potenzialità del neo-assunto.
Risultato: Manuale di valutazione ed inserimento personale
neoassunto/neoassegnato
Obiettivo formativo
L’obiettivo del progetto formativo è quello di dotarsi di uno strumento il più
possibile oggettivo per l’addestramento e la valutazione delle varie
professionalità e garantire al neoassunto un adeguata conoscenza della
realtà organizzativa, procedurale e umana in cui si va ad inserire che
persegua le seguenti finalità
:
garantire la possibilità di acquisire le
conoscenze e competenze necessarie a
svolgere le attività proprie dell’U.O.
utilizzando le tecnologie, le procedure,
gli strumenti organizzativi di cui è
valorizzare lo sviluppo delle capacità e
potenzialità della persona.
Verificare e valutare il livello di integrazione e
di performance del neoassunto/neoassegnato
da parte dell’U.O. mediante l’utilizzo di uno
strumento specifico che rappresenta una
guida per il valutatore e che conferisca
trasparenza al processo
Declinare il processo di valutazione del
personale neo assunto/neoassegnato,
finalità, struttura, metodologie e strumenti
(Utilizzo di Strumenti disponibili per la valutazione di
attitudini, conoscenze e capacità di base).
Definizione dei percorsi di valutazione, gli
strumenti ed i metodi
L’inserimento del personale neo
assunto/neoassegnato
Definire e analizzare lo stato dell’arte
per l’inserimento e la valutazione del
personale neo assunto/neoassegnato
Convergere su uno strumento
“UN MANUALE”
L’inserimento del personale neo
assunto/neoassegnato
Criticità
Percorsi casuali
Sistema di valutazione soggettivo chi valutare:
neo laureato, infermiere con più esperienze?
Come valutare
(Criteri obiettivi standard indicatori )
Cosa valutare :Aspetti tecnici, relazionali,
capacità, attitudini, competenze……
Mancanza di tutoraggio ( chi valuta?)
Tempi di inserimento amplificati
Analisi della realtà
organizzativa
Progetti di valutazione e miglioramento e
percorsi assistenziali
Nel modo più analitico si distinguono le
seguenti fasi:
1. identificazione dei possibili problemi da affrontare;
2. scelta del problema prioritario;
3. definizione dei criteri, ossia dei temi (degli aspetti, degli
elementi) da valutare;
4. definizione per ciascuno di essi di almeno una coppia
indicatore-soglia corrispondente a buona qualità (cioè
alla situazione che si vorrebbe presente o che si
vorrebbe raggiungere in futuro);
(progettazione dello studio per l’accertamento dell’entità del problema e per
l’individuazione delle possibili cause; effettuazione dello studio e sua successiva
analisi;
Job description
Il concetto di Job description che deriva dalla job analysis, studia
una posizione lavorativa, determinando conoscenze, competenze,
attitudini e caratteristiche personali per assumere con successo
certe responsabilità.
La job analysis stabilisce i requisiti minimi (tipo e livello di
conoscenze, competenze, attitudini e caratteristiche personali) e, di
conseguenza, consente di formulare gli standard di formazione,
esperienza, intelligenza, personalità e resistenza fisica per ciascun
tipo di attività e funzione. La job description, contiene specificazioni
in merito ai requisiti richiesti per un determinato tipo di lavoro, alle
principali attività e responsabilità, e alle relazioni organizzative di
una determinata posizione. La job description identifica le
responsabilità, fornisce un sommario delle attività ( e delimita una
specifica attività rispetto alle altre) in un dato contesto lavorativo.
Le job description devono essere aggiornate, accurate, realistiche
in termini di risorse disponibili, facilitando così il confronto tra
gruppi omogenei in termini di contenuti e condizioni di lavoro.
Analizzando il processo di Mentoring e Tutoring aziendale, ed
attraverso l’analisi di questionari somministrati a campione,
sono state elaborate delle tabelle, le quali riportano le fasi di
sviluppo del percorso formativo e d’inserimento dell’infermiere
neo assunto, i tempi e le modalità di realizzazione, le risorse
umane, i materiali ed i metodi d’inserimento utilizzati.
La chiarificazione ed esplicitazione delle attività, come
avviene nella job description non intende creare una
uniformità culturale delle persone e soprattutto non
intende spegnere il potenziale e la cultura propria dei
professionisti. La definizione delle competenze standard
da acquisire per erogare una assistenza di buona
qualità, viene considerato la piattaforma di un lavoro
professionale.
Il primo periodo di esperienza nell’organizzazione
richiede ai giovani di costruirsi un’identità
professionale
Contrasto tra vissuto e aspettative
Tra anticipazioni mentali del soggetto rispetto alla
realtà lavorativa sperimentata che si traduce in
“effetto sorpresa” relativo alle caratteristiche del
lavoro, del contesto organizzativo, della propria
identità personale.
Ausubel ha ipotizzato l’esistenza di un
apprendimento significativo dato da tre fattori
Il contenuto da
apprendere deve avere
una sua giustificazione
logica interna
Ci deve essere
motivazione
all’apprendimento
Il soggetto deve già possedere una rete di
conoscenze relazionabile al nuovo contenuto
CHE COSA SIGNIFICA APPRENDERE?
¬
INDICA UN CAMBIAMENTO: DI UN COMPORTAMENTO, DI UN
PENSIERO, DELLA PERSONA
¬
E’ UN PROCESSO CONTINUO DI COSTRUZIONE,
INTERPRETAZIONE E MODIFICAZIONE DELLE NOSTRE
RAPPRESENTAZIONI COGNITIVE BASANDOCI SULLE NOSTRE
ESPERIENZE NELLA REALTA’ CHE VIVIAMO.
¬
HA UNA COMPONENTE SOCIALE
¬
PORTA A UNA MODIFICAZIONE DELLE RAPRESENTAZIONI
MENTALI E UNA RIORGANIZZAZIONE DEL PENSIERO A LIVELLI
SEMPRE MAGGIORMENTE ELEVATI
¬
E’ INNOVAZIONE, CONTINUA CREAZIONE E GENERAZIONE DI
CONOSCENZA.
L’APPRENDIMENTO
•
L’APPRENDIMENTO UTILIZZA DIVERSE MODALITA’ E
COINVOLGE LE QUATTRO AREE DELLO SVILUPPO/CRESCITA
E DELLA COMUNICAZIONE
*
FISICO- SENSO-MOTORIA
*
EMOTIVO - AFFETTIVA
*
COGNITIVA
*
SOCIO - COLLABORATIVA
L’IDENTITA’ PERSONALE
LA RESPONSABILITA’
SOCIALE
Questo modello ha lo scopo di
facilitare ed arricchire il processo di maturità
e di autonomia individuale.
Mette al centro i discenti ed i loro bisogni,
sostituendo la figura autoritaria del docente
con quella autorevole del
formatore quale agevolatore
dell’apprendimento
ANDRAGOGIA
L’arte e la scienza di aiutare gli adulti ad
apprendere (M. Knowles).
Il bisogno di conoscere
Gli adulti sentono
l’esigenza di sapere
perché occorra apprendere
qualcosa
Il concetto di sé del
discente
Gli adulti hanno un
concetto di sé come
persone responsabili delle
loro decisioni, della loro
vita
Il ruolo dell’ esperienza
del discente
Gli adulti entrano in una
attività di
formazione con un’
esperienza che e
maggiore di quella dei
giovani, ma anche di
diversa qualità
Disponibilità ad apprendere
Gli adulti sono disponibili ad apprendere ciò che
hanno bisogno di sapere e di saper fare
per far fronte efficacemente alle situazioni della
loro vita reale
Orientamento verso l’apprendimento
In contrasto con l’orientamento centrato
sulle materie caratteristico dei bambini e dei
giovani (almeno a scuola), l’orientamento
all’apprendimento degli adulti e centrato
sulla vita reale.
Motivazione
Benché gli adulti
rispondano ad alcuni
moventi esterni ( lavoro
migliore,
promozioni, premi), le
motivazioni più
potenti sono le
motivazioni interne (il
desiderio di una migliore
posizione nel
lavoro, autostima, la
qualità della vita etc.)
PEDAGOGIA E ANDRAGOGIA
CARATTERISTICHE
DELL’APPRENDIMENTO
ANDRAGOGIA
IL BISOGNO DI
APPRENDERE
NON
LA MOTIVAZIONE
NECESSARIA
LA MOTIVAZIONE
IL CONCETTO DI SE’
IL BAMBINO DIPENDE
L’ADULTO VIVE
AUTONOMIA
ESPERIENZA
NON CONSAPEVOLEZZA
DEL VALORE
COSCIENZA
DEL VALORE
DISPONIBILITA’
SVILUPPO BIOLOGICO
COMPETENZE
EVOLUTIVE NEI
RUOLI SOCIALI
ORIENTAMENTO
ALL’APPRENDIMENTO
GUIDA
CONTRATTAZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PEDAGOGIA
Legislazione
CCNL 01-09-1995
Art 15 periodo di prova
ART. 15. Periodo di prova.
1.
Il dipendente assunto in servizio a tempo indeterminato è soggetto ad un periodo di prova, la cui durata è
stabilita come segue:
2 mesi per le posizioni funzionali fino alla quarta;
6 mesi per le restanti posizioni funzionali.
2. Ai fini del compimento del suddetto periodo di prova si tiene conto del solo servizio effettivamente prestato.
3. Il periodo di prova è sospeso in caso di assenza per malattia. In tal caso il dipendente ha diritto alla
conservazione del posto per un periodo massimo di sei mesi, decorso il quale il rapporto è risolto. In tale
periodo, al dipendente compete lo stesso trattamento economico previsto per il personale non in prova. In
caso di infortunio sul lavoro o malattia per causa di servizio si applica l’art. 24.
4. Il periodo di prova resta altresì sospeso negli altri casi espressamente previsti dalla legge o dai regolamenti
vigenti, ai sensi dell’art. 72 del D.Lgs. n. 29 1993.
5. Le assenze riconosciute come causa di sospensione ai sensi del comma 4, sono soggette allo stesso
trattamento economico previsto per le corrispondenti assenze del personale non in prova.
6. Decorsa la metà del periodo di prova di cui al comma 1, nel restante periodo ciascuna delle parti può
recedere dal rapporto in qualsiasi momento senza obbligo di preavviso nè di indennità sostitutiva del
preavviso, fatti salvi i casi di sospensione previsti dai commi 3 e 4. Il recesso opera dal momento della
comunicazione alla controparte. Il recesso dell’amministrazione deve essere motivato.
7. Il periodo di prova non può essere rinnovato o prorogato alla scadenza.
8. Decorso il periodo di prova senza che il rapporto di lavoro sia stati risolto da una delle parti, il dipendente si
intende confermato in servizio e gli viene riconosciuta l’anzianità dal giorno dell’assunzione a tutti gli effetti.
Decreto lgs 165/2001
Articolo 15
Dirigenti
(Art. 15 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito dall'art. 4 del d.lgs n. 470 del 1993 e
successivamente modificato dall'art. 10 del d.lgs. n. 80 del 1998; Art. 27 del d.lgs n. 29 del
1993, commi 1 e 3, come sostituiti dall'art. 7 del d.lgs n. 470 del 1993)
1. Nelle amministrazioni pubbliche di cui al presente capo, la dirigenza e' articolata nelle due
fasce del molo unico di cui all'articolo 23. Restano salve le particolari disposizioni concernenti
le carriere diplomatica e prefettizia e le carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate. Per
le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, e' fatto salvo quanto previsto
dall'articolo 6.
2. Nelle istituzioni e negli enti di ricerca e sperimentazione, nonche' negli altri istituti pubblici
di cui al sesto comma dell'articolo 33 della Costituzione, le attribuzioni della dirigenza
amministrativa non si estendono alla gestione della ricerca e dell'insegnamento.
3. In ciascuna struttura organizzativa non affidata alla direzione del dirigente generale, il
dirigente preposto all'ufficio di piu' elevato livello e' sovraordinato al dirigente preposto ad
ufficio di livello inferiore.
4. Per le regioni, il dirigente cui sono conferite funzioni di coordinamento e' sovraordinato,
limitatamente alla durata dell'incarico, al restante personale dirigenziale.
5. Per il Consiglio di Stato e per i tribunali amministrativi regionali, per la Corte dei conti e per
l'Avvocatura generale dello Stato, le attribuzioni che il presente decreto demanda agli organi
di Governo sono di competenza rispettivamente, del Presidente del Consiglio di Stato, del
Presidente della Corte dei conti e dell'Avvocato generale dello Stato; le attribuzioni che il
presente decreto demanda ai dirigenti preposti ad uffici dirigenziali di livello generate sono di
competenza dei segretari generali
Decreto lgs 165/2001
Articolo 16
Funzioni dei dirigenti di uffici dirigenziali generali
(Art. 16 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito prima dall'art. 9 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi dall'art.
11 del d.lgs n. 80 del 1998 e successivamente modificato dall'art. 4 del d.lgs n. 387 del 1998)