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Academic year: 2021

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AVIP

Modalita’ di acquisizione dei dialoghi del corpus AVIP.

Il metodo del Map Task

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Modalita’ di acquisizione dei dialoghi del corpus AVIP. Il metodo del Map Task

Michelina Savino

1. Introduzione

In questo documento verranno descritte le procedure adottate, nell’ambito del progetto, per l’acquisizione del materiale costituente il corpus AVIP. Quest’ultimo consiste sostanzialmente di due tipologie di materiale linguistico:

1) dialoghi spontanei elicitati con la nota tecnica del Map Task;

2) lettura delle liste di parole riferentesi ai toponimi presenti sulle mappe utilizzate per il suddetto compito.

2. Elicitazione dei dialoghi: il metodo del Map Task

Il Map Task (Brown et al: 1984) e’ un compito non linguistico1 di tipo cooperativo che coinvolge due partecipanti. Ad ad ognuno di essi viene consegnata una mappa, una sola delle quali ha tracciato un percorso, e il compito consiste nel trasferire, quanto più accuratamente possibile, il percorso da una mappa all’altra tramite l’interazione verbale. Le due mappe non sono completamente identiche, nel senso che il numero, la natura e la posizione degli oggetti differiscono, in modo da rendere possibili eventuali fraintendimenti o momenti di difficoltà nello scambio comunicativo, così come può avvenire in situazioni reali di interazione.

Il materiale “spontaneo” elicitato con questa tecnica è il risultato di un buon compromesso, dunque, tra due estremi: uno rappresentato dalle registrazioni nascoste e l’altro dal parlato letto di laboratorio. Il metodo del Map Task permette infatti di:

- controllare il tipo di situazione comunicativa;

- “misurare” in qualche modo quanto lo scambio comunicativo abbia avuto successo (rispetto agli scopi comunicativi previsti dal compito), valutandolo in termini di accuratezza nella trasposizione del percorso da una mappa all’altra.

Il metodo del Map Task permette inoltre il controllo di altri parametri come il contatto visivo tra i due dialoganti e il loro tipo di relazione personale (la loro familiarità). Per quanto riguarda più specificatamente la produzione linguistica dei locutori, garantisce una qualche forma di controllo tramite l’opportuna selezione di parole per i nomi da attribuire agli oggetti presenti sulle mappe (toponimi). Il metodo di acquizione dei dialoghi con il Map Task permette inoltre uno studio dei meccanismi conversazionali sotto diversi aspetti, quali quello intonativo, quello relativo alle strutture semantico-lessicali, o a quello riguardante i meccanismi logico-inferenziali che intervengono nell'interazione comunicativa. Si tratta dunque di un metodo che permette uno studio “verticale” dei dialoghi, in relazione a tutta una serie di fenomeni relativi alla comunicazione verbale orale.

La tecnica del Map Task è largamente usata in ambiti di ricerca internazionali. L’esempio più noto è sicuramente rappresentato dal Map Task Corpus per l’inglese di Glasgow (Anderson et al., 1991) realizzato dallo del HCRC (Human Communication Research Centre) dell’università di Edinburgo.

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Le sessioni di dialogo con Map Task nelle tre sedi (Bari, Napoli e Pisa) per altrettante varietà regionali del corpus AVIP sono state condotte in un ambiente (tranquillo ma non necessariamente anecoico) sufficientemente spazioso per accogliere due scrivanie, il pannello divisorio, la strumentazione necessaria per la registrazione e la presenza di almeno uno sperimentatore.

Ad ogni coppia di partecipanti sono state fornite istruzioni per iscritto sul compito da svolgere. In esse non é stata fatta menzione, se non dopo la fine della registrazione, del vero scopo della registrazione. Questo accorgimento é stato ritenuto necessario per garantire la naturalezza delle produzioni. É stato osservato che ,ad esempio, i parlanti italiani tendono a modificare la melodia del loro parlato quando sono consapevoli che l’attenzione dell’interlocutore o dell’osservatore é incentrata sulla loro pronuncia, specie nella lettura di frasi interrogative (Savino & Refice 1996, Refice et al 1997). In questi casi le loro produzioni intonative tendono ad avvicinarsi ad un modello più vicino al cosiddetto italiano “standard”. Sempre per lo stesso motivo, ai partecipanti non è stato comunicato prima dell’inizio del task, che la mappa dell’Instruction Giver e quella dell’Instruction Follower non erano perfettamente identiche (diversamente da quanto operato, per esempio, nel caso dell’HCRC Map Task Corpus): in modo da aumentare le probabilità di produzioni verbali con caratteristiche emotive particolari (espressioni di meraviglia/stupore), in modo da poterne studiare le caratteristiche sia segmentali che soprasegmentali.

Ai partecipanti é stato invece inizialmente spiegato che lo scopo dell’esperimento era un’indagine sull’interazione comunicativa e sul grado di “successo” nello scambio di informazioni. Il testo delle istruzioni per il Map Task é mostrato in appendice A.

I dialoghi sono stati registrati con uno pannello divisorio (sufficientemente spesso per evitare che i soggetti possano intravedere l’uno i gesti dell’altro) posto fra i due partecipanti, allo scopo di impedire il contatto visivo massimizzando l'interazione verbale. I due soggetti erano seduti l’uno di fronte all’altro, ad una distanza sufficiente da garantire il buon ascolto reciproco. Per minimizzare l’effetto di “ritorno” della voce di ognuno dei due soggetti in quello dell’altro, i microfoni sono stati posizionati con l’angolazione più adatta allo scopo. Lo schema della disposizione dell’ambiente di registrazione per le sessioni di dialogo con il Map Task è mostrato in Figura 1.

Almeno uno sperimentatore è stato presente in tutte le sessioni di registrazione, senza avere però la facoltà di intervenire in alcun modo nel dialogo.

Alla fine di ogni sessione di dialogo, ad ognuno dei partecipanti è stato chiesto di leggere (due volte) la lista delle parole relative agli oggetti presenti sulla coppia di mappe usata nella sessione di Map Task.

3.1 Descrizione delle mappe

Per l’elicitazione dei dialoghi Map Task del corpus AVIP sono state utilizzate quattro coppie di mappe:

- due coppie (C e D), frutto di una precedente collaborazione tra lo Human Communication Research Center (Edinburgh), l’Institut fuer Phonetik/Phonologie (Saarbruecken) e il D.E.E. del Politecnico di Bari e messe a disposizione di tutti i partners AVIP;

- due coppie (A e B) realizzate ex-novo all’interno del progetto AVIP. In particolare, l’unità di Bari ha realizzato la progettazione e la struttura delle mappe (secondo i criteri di posizionamento, duplicazione, presenza vs assenza degli oggetti sulla mappa dell’Instruction Giver e su quella dell’Instruction Follower, criteri descritti nella tecnica sperimentale del Map Task), mentre le icone per gli oggetti sono state selezionate dall’unità di Napoli Federico II.

La selezione dei nomi da attribuire agli oggetti sulle mappe é stata guidata principalmente dalla presenza di una varietà di posizioni accentuali e, ove possibile (specie sulle mappe C e D), dalla presenza di segmenti sonori, in modo da facilitare il compito di estrazione automatica dei valori di frequenza fondamentale per l’analisi intonativa.Inoltre, la maggior parte delle parole selezionate sono contenute nel LIP (De Mauro et al 1993).

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4. Caratteristiche degli informatori

Il corpus AVIP comprende locutori maschili e femminili di età compresa tra i 20 e i 30 anni, principalmente studenti universitari, nati e cresciuti rispettivamente a Bari, Napoli e Pisa, preferibilmente da genitori provenienti dalla stessa area geolinguistica.

Informazioni sul grado di familiarità tra ogni coppia di partecipanti sono contenuti nel file di header relativo ad ogni dialogo, insieme ad altre informazioni generali sui soggetti (età, sesso) e sull’andamento del dialogo stesso.

pannello divisorio speaker

speaker

Figura 1. Schema della disposizione dell’ambiente di registrazione per le sessioni di dialogo Map Task del corpus AVIP

5. Alcuni aspetti tecnici relativi all’acquisizione e alla memorizzazione del materiale

Tutto il materiale costituente il corpus AVIP è stato acquisito e memorizzato secondo le seguenti caratteristiche tecniche:

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§ supporto mediale di registrazione: DAT

§ volume di registrazione: non standardizzato ma dipendente dagli informatori § canali di registrazione: due (uno per ogni locutore)

§ frequenza di campionamento nell’acquisizione su PC: 22 050 Hz

§ formato dei file di segnale: formato senza header, interi con segno su 16 bit (quindi direttamente convertibile in qualsiasi altro formato). Ogni file contiene il parlato relativo ad un solo canale § piattaforma di riferimento: PC con scheda tipo Soundblaster almeno a 16 bit.

6. Riferimenti bubliografici

Anderson H., M. Bader, E.G. Bard, E. Boyle, G. Doherty, S. Garrod, S. Isard, J. Kowtko, J. McAllister, J. Miller, C. Sotillo, H. Thompson, R. Weinert (1991), The HCRC Map Task Corpus, Language and Speech, 34, (4): 351-366.

Brown G., A. Anderson, G. Yule e R. Shillcock (1984), Teaching talk, Cambridge: Cambridge University Press.

De Mauro T., F.Mancini, M.Vedovelli, M.Voghera (1993), Lessico di frequenza dell’italiano

parlato, ETAS.

Savino M. & M. Refice (1996), L’intonazione dell’italiano di Bari nel parlato letto e in quello

spontaneo, Atti delle VII Giornate di Studio del GFS dell’Associazione Italiana di Acustica:

“Fonetica e fonologia degli stili del parlato”, 79-88.

Refice M., M.Savino, M. Grice (1997), A contribution to the estimation of naturalness in the

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Appendice A

(Istruzioni per gli informatori delle sessioni di Map Task)

ISTRUZIONI

Ognuno di voi ha ricevuto una mappa con una serie di punti di riferimento per orientarsi. Su una sola delle due mappe é stato tracciato un determinato percorso, con un punto di partenza e uno di arrivo, mentre sull’altra é stato indicato soltanto il punto di partenza. Il vostro obiettivo consiste nel ritracciare il percorso della prima mappa sulla seconda, chiedendo/fornendo indicazioni utili al raggiungimento di questo scopo.

Per portare a termine questo compito non ci sono limiti di tempo.

La vostra interazione non potrà avvalersi del contatto visivo, cioè non potrete guardare né il viso né la mappa del vostro partner.

In seguito verrà valutato quanto il percorso ricostruito sia simile all’originale. Grazie per la vostra collaborazione

Figura

Figura 1 . Schema della disposizione dell’ambiente di registrazione per le sessioni di dialogo Map Task del  corpus AVIP

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