• Non ci sono risultati.

Sperimentazione di una metodologia di "classificazione sismica" degli edifici

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Sperimentazione di una metodologia di "classificazione sismica" degli edifici"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

INTRODUZIONE

L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo sia per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio e sia per l’intensità che alcuni di essi hanno raggiunto, causando un impatto sociale ed economico rilevante. È noto che il rischio sismico è determinato:

- dalla pericolosità sismica, ovvero dalla tendenza del territorio ad essere soggetto ad eventi sismici di data intensità in un certo intervallo di tempo;

- dalla vulnerabilità del costruito, ovvero la tendenza di una struttura a subire danni a causa di un dato terremoto portando alla momentanea perdita di funzionalità o anche alla totale irrecuperabilità;

- dall’esposizione, ovvero dal patrimonio edilizio in sé, delle vite umane e dei beni ( storici, artistici, produttivi, ecc. ) in esso contenuti.

Combinando questi tre fattori si ricava quindi la misura dei danni che, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti), ci si può attendere in un dato intervallo di tempo. Per la mitigazione del rischio sismico, poiché non è possibile prevedere il verificarsi dei terremoti, l’unica strategia applicabile è quella di limitare gli effetti del fenomeno sull’ambiente antropizzato, attuando adeguate politiche di prevenzione e riduzione del rischio, andando quindi ad agire sui primi due aspetti quali la pericolosità sismica e la vulnerabilità del costruito. In particolare:

- migliorare la conoscenza del fenomeno, anche attraverso il monitoraggio del territorio e valutando adeguatamente il pericolo a cui è esposto il patrimonio abitativo, la popolazione e i sistemi infrastrutturali;

- aggiornare la classificazione sismica e la normativa;

- utilizzare al meglio gli strumenti ordinari di pianificazione, per conseguire nel tempo un riassetto del territorio che tenga conto del rischio sismico e per migliorare l’operatività e lo standard di gestione dell’emergenza a seguito di un terremoto;

- intervenire sulla popolazione con una costante e incisiva azione di informazione e sensibilizzazione;

- attuare politiche di riduzione della vulnerabilità dell’edilizia più antica, degli edifici “strategici” (scuole, ospedali, strutture adibite alla gestione dell’emergenza), attraverso un’ottimizzazione delle risorse utilizzate per il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio;

(2)

In Italia, il provvedimento normativo di riferimento in questo ambito è l’O.P.C.M. n°3274 del 20/03/2003 “Primi elementi in materia di criteri generali per la

classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” in cui :

- è prevista la verifica di sicurezza degli edifici pubblici strategici e rilevanti esistenti, progettati secondo norme tecniche antecedenti al 1984 o situati in Comuni la cui classificazione sismica comportasse livelli dell’azione sismica superiori a quelli relativi all’epoca di costruzione;

- detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (D.lgs 112/98 e DPR 380/01 - "Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle 4 zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale (zona 1, zona 2, zona 3, zona 4).

Il 21/04/2010, è stata diffusa dal Dipartimento della Protezione Civile una “Circolare

sullo stato delle verifiche sismiche previste dall’O.P.C.M. e programmi futuri ” con la

quale sono stati indicati degli obiettivi minimi riassumibili nel rilevamento di livello 0 delle opere strategiche e rilevanti, utilizzando la prima pagine delle schede di sintesi aggiornate alle NTC2008, e nella predisposizione di cronoprogrammi delle verifiche sismiche future prevedendo prospettive temporali realistiche per il completamento delle verifiche di tutte le opere strategiche e rilevanti.

La Regione Toscana, alla quale la citata Ordinanza demandava l’adozione dei provvedimenti di attuazione di sua pertinenza, ha promulgato specifiche disposizioni al riguardo ed in particolare:

-D.G.R.T. n.604 del 16/06/2003 “ Indirizzi generali e prime disposizioni sulla

riclassificazione sismica in applicazione dell’O.P.C.M. 3274/2003 ”;

-D.G.R.T. n.1114 del 27/10/2003 “ Programma regionale per l’avvio delle verifiche

sismiche su edifici strategici e rilevanti ai sensi dell’O.P.C.M. 3274/2003 “;

-L.R. n.58 del 16/10/2009 “ Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio

sismico “.

Nonostante la legislazione presente ad oggi non esiste nessun disciplinare ufficiale standardizzato da seguire per poter valutare in maniera univoca la classificazione sismica degli edifici.

Nel presente lavoro di tesi viene proposta una possibile procedura per la classificazione sismica degli edifici, partendo dalla valutazione della vulnerabilità

(3)

sismica ricavata dal completamento della “Scheda di sintesi della valutazione sismica degli edifici strategici ” della Protezione Civile seguendo la procedura ordinaria, e delle “ Schede GNDT/CNR ( Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti) di II livello “ per la muratura e il calcestruzzo armato seguendo la procedura semplificata. Vengono prese in considerazione due diverse procedure in modo da confrontarle in funzione di un loro utilizzo che giustifichi un risparmio economico, mantenendo comunque la loro validità.

Dai risultati di tali schede verrà poi impostata una metodologia per la classificazione sismica che consiste nel qualificare le caratteristiche dei principali elementi che concorrono a determinare la risposta sismica dell’edificio e ad individuare uno o più indicatori numerici che denotino il rapporto fra la capacità delle strutture e la severità delle azioni sismiche che si possono verificare nel territorio.

Le schede sopraelencate sono state esaminate, eseguendo su di esse una revisione con l’aiuto di appositi manuali, nei quali vengono descritte tutte le sezioni che compongono le schede stesse in modo da facilitarne la comprensione.

Dal punto di vista della composizione, le schede della procedura ordinaria sono caratterizzate da circa 30 sezioni ognuna delle quali deve essere compilata in modo da ricavare il livello di sicurezza della costruzione e il periodo di ritorno in termini di capacità TRC ; mentre le schede della procedura semplificata richiedono la classificazione di 11 parametri specifici sulla base delle caratteristiche di regolarità dell’edificio, tipologiche degli elementi strutturali, di resistenza dei materiali ricavando così una stima della vulnerabilità sismica con validità di tipo statistico. Ad ogni parametro della scheda è assegnata una classe, dalla migliore A alla peggiore D, e a ciascuna di queste corrisponde un punteggio che permette la valutazione approssimata dell’Indice di Vulnerabilità.

In entrambi i casi, partendo dalla distinzione tra edifici nuovi e esistenti, si perviene alla valutazione di un indice di vulnerabilità, in base al quale è stato possibile attribuire ad ogni edificio una classe, da A+++ ad M.

Per la compilazione della schede, si è operato in due diversi modi:

-la compilazione della scheda secondo la procedura ordinaria è stata facilitata dall’utilizzo dell’apposito software “DPC-CNR ITC (Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per le Tecnologie della Costruzione ) Scheda di sintesi per gli edifici strategici “ messo a disposizione dalla Protezione Civile con il suo rispettivo manuale d’uso oltre alle istruzioni della scheda stessa;

-la compilazione delle schede secondo la procedura semplificata è stata effettuata facendo riferimento solamente alle istruzioni fornite nei rispettivi manuali ( a seconda che la struttura fosse di muratura o di cemento armato).

(4)

Infine, dalla classificazione sismica è stato possibile valutare il rischio a cui è soggetta una costruzione nella situazione attuale, effettuando il calcolo dell’indice di rischio sismico dell’edificio analizzato, sulla base dei parametri di vulnerabilità ,secondo il metodo proposto in “ Defining Priorities end Timescales for Seismic Intervention in

Riferimenti

Documenti correlati

1.3 Deliberazione giunta regionale 30 marzo 2016, n°5001 approvazione delle linee di indirizzo e coordinamento per l’esercizio delle funzioni trasferite ai comuni in

sua divisione in due cellule, tempo caratteristico della specie e delle condizioni colturali..

196/2003 autorizzo la Fondazione La Fornace dell'Innovazione di Asolo al trattamento dei miei dati personali il cui conferimento è obbligatorio al fine di instaurare rapporti con

Uno dei più importanti è il rilievo che viene assumendo la didattica nell’attività scolastica, così come nell’attività universitaria: un rilievo maggiore, perché per

17 e di allegare alla presente apposita certificazione rilasciata dal competente ufficio della Provincia di riferimento in originale o copia resa autentica con

17 e di allegare alla presente apposita certificazione rilasciata dal competente ufficio della Provincia di riferimento in originale o copia resa autentica con

La richiesta si basa sulla considerazione che i danni prodotti in quella zona dal terremoto del 1915 furono minimi e imputabili, più che altro, alla cattiva costruzione delle case,

The Child in Time ci mette invece di fronte a diverse immagini dell’infanzia, ognuna connessa in qualche modo con le altre: la bambina perduta che non tornerà mai più,