• Non ci sono risultati.

Francesco Petrarca padre dell'Umanesimo : (conferenza tenuta il 12 novembre 1953, nell'Aula Magna del liceo classico statale "Tasso" di Salerno, per l'inaugurazione dell'anno scolastico)

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Francesco Petrarca padre dell'Umanesimo : (conferenza tenuta il 12 novembre 1953, nell'Aula Magna del liceo classico statale "Tasso" di Salerno, per l'inaugurazione dell'anno scolastico)"

Copied!
32
0
0

Testo completo

(1)

r

IT "

UN1V|BS1TAEDEGL| STUDI b i b l i o t e c a

4

HLJìliL

E M I L I O DI L E O

F R A N C E S C O PETRARCA

PADRE DELL’UMANESIMO

(Conferenza tenuta il 12 novembre 1953, nell'Aula Magna del L i c e o C l a s s i c o S t a t a l e “ T a s s o , di S a l e r n o ,

per l ' inaugurazione dell’ anno scolastico).

L I N O T Y P O Q R A F 1 A M. S P A D A F O R A S A L E R N O 1 9 5 3

(2)

-Is ti tu to U n iv e rs it a ri o

ENSIONI E GIUDIZI SULLE PUBBLICAZIONI

g i i l i o D i L e o S cien za e U m a n esim o in G iro la m o F racastoro L. 1000 S a l e r n o i i l i o D i L e o U m a n esim o e a n im a m o d e rn a . „ 1 5 0

d a lla R iv is ta I n t e r n a z i o n a l e d i Filosofia Logos „ A. X X (1937) fase. I. 3. F r a n c e s c o P e t r a r c a C ontro u n m ed ico (Invettive)

Introduzione, traduzione e note a cura di E m i l i o D i L e o ... L . 1 0 0 0

...la f ig u r a d e l F ra c a sto ro p r e n d e p e r la p r i m a v o lta u n g iu sto risa lto p e r e n t r o q u e l d i b a t t i t o t r a Scienza e Sa p ien z a c h e c a r a t t e r i z z a la fine d e ll u m an e s i m o

G I U S E P P E T O F F A N I N

( P r o f . ovd. d i L e tte r a tu r a I ta lia n a n e l l U n iv e r sità di N apoli) I suo i s t u d i s u l l U m a n e s i m o e su l F r a c a s t o r o m i h a n n o f a tt o u n a eccel

le n te im p r e s s io n e p e r la se rie tà d e lle id ee e p e r il m o d o co m e so n o p r e s e n ta te „.

G I U L I O B E R T O N I (d e lla A c c a d e m ia d I ta lia ) ...Lei sa b e n e c h e n e lla con ce zio n e d e ll U m a n e s im o io n o n c o n s e n to con Lei, com e n o n c o n s e n to col m io c a r o T o f f a n in ; m a ciò n o u toglie c h e io

n o n a p p rez zi q u e s t i su o i la v o r i e n o n rico n o s ca ch e essi f a n n o p e n s a r e , a p p u n to e s p e c ia lm e n te c h i la p e n s a in a ltr o m o d o d a L ei

V I T T O R I O R O S S I

( O r d i n a r i o d i L e tt. / t a l , n e lla U n iv er sità di R o m a ) . . . . A l e t t u r a c o m p i u t a , posso r i n g r a z i a r l a e c o n g r a t u l a r m i i n s i e m e e co s c ie n z io s a m e n te con Lei, de l su o lav o ro . N o n e n t r o o r a a d i s c u t e r e ch e n o n s a r e b b e nè o p p o r t u n o , nè i n e r e n t e a l l a r g o m e n to d a lei t r a t t a t o la defini- zio ne d e ll U m a n e s im o c h e il prof. T o ffau in h a p ro p o s to e d i c u i si è f a t t o lo s to r ic o e l ’a p olo geta ; m a si a c c e tti o m e n o t a le defin izione, si voglia c o n t r a p p o r r e alla Sc ienza l U m a n es im o , o p i u tt o s t o il s e n t i m e n t o relig ioso e la cosc ienza c r is ti a n a , c e r t o è c h e il c o n flitto d i s e n tim e n ti d a L ei rile v a to con f in e z z a ed a c u m e n e l F ra ca sto ro è r e a le , p r o fo n d o , d i s in g o la re im p o r ta n z a sto ric a , ed è

sta to d a L e i s tu d ia lo m a g is tr a lm e n te

A L F R E D O G A L L E T T I ( d e lla U n iv ersità d i Bologna)

Va seg n a la to con lo d e il l a v o r o m o n o grafi co S cienza e U m a n e s i m o i n G. F R . d i E. Di Leo im p o s ta t o e svolto sulle n o te t e o r i e i n t o r n o all U m a n e s im o , visto in c o n tr a s t o con lo s p i r i to scientifico, del P r o f . T o ffan in . I l Di Leo, e s a m i n a n d o il p e n s i e r o scientifico de l F r a c , e m e t t e n d o in giust o rilie v o la su a i m p o r t a n z a com e m ed ic o e com e sc ien z ia to , d i m o s tr a come, d a l t r a p a r te , in q u e s t a n o b i le figura di u m a n i s t a , lo s p i r i to d e lla sc ien z a si a r m o n izz i c o n gli i d e a l i u m a n i stici, p e r c u i n e l F r a c . n o n s o s c u r a m ai il c o n c e tt o u m a n i s t i c o d i sa p ie n z a ....

I l lib r o è c o n d o tto co n garb o e con la co n o scen za d ir e tta e a m o r o sa d e lle o p e re d e ll A . s tu d ia to

M I C H E L E F E D E R I C O S C IA C C A

(s e g u e a p a g in a 24)

(R iv . I n t . d i Filosofia L ogos » 1937, fase. I l i )

- -“ -- -“ ’ -“ ’ “ ’ -“ “ ’ “ “ “ “ -“ — “ ’ — “ ’ “ -“ ’ “ “ “ “ “ ’ “ “ “ ’ “ -“ “ ' “ “ '

(3)

I

E M I L I O

A

^

jd

,

^

31?

Q

F R A N C E S C O PETRARCA

PADRE DELL’UMANESIMO

(Conferenza tenuta il 12 novembre 1953, nell’Aula Magna del L i c e o C l a s s i c o S t a t a l e “ T a s s o , di S a l e r n o ,

per l’ inaugurazione dell’ anno scolastico).

(4)
(5)

-Pia, cara c o m p a g n a del l a mia vita, c h e mi aiuta a persegui re i più n o b i l i ideali, c o n a n i mo grafo.

E.

(6)
(7)

E c c e l l e n z e , S i g n o r P r o v v e d i t o r e , O n o r e v o l i A u t o rit à ,

G e n t i l i S i g n o r e e Sign o ri , C a r i G io v a n i ,

Non è senza significato che. inauguriam o l'anno scolastico r i cordando la figura di Francesco P e tra rca , Padre dell'Umanesimo.

In quest’epoca di relativism o, di scetticismo, di esistenzialismo, di m aterialism o, di tecnicismo, in cui l'uomo sembra aver dimen ticato sè stesso come spirilo e le sue più alte aspirazioni, è op portuno ripensare a ll’opera di Francesco P e tra rca che, combat tendo l ’arido scientificismo e l ’ateo avverroismo del Medio Evo, si rifece alle tradizionali ed eterne verità morali che da Socrate a Platone, a Cicerone, a Sant'Ago,stino e, attraverso lo stesso P e tra rc a , agli U m anisti di tu tti i tem pi, danno a ll’uomo la consape volezza della p ro p ria dignità.

« Guai a colui che non professa il culto di quelli che furono sorgente alla sua esistenza, è stato giustam ente notato da F r a n cesco Pastonchi. .Presente e avvenire non sono che riflessi di un continuo passato. A che conclude un vivere avulso dal passato e scardinato da ogni tradizione? Tanto più vigoreggia l ’albero e g itta fronde, quanto più affondi le sue radici. Le tradizioni com pongono la scala al cui sommo sta Dio. Chi le rinnega vaneggi i, m isera v ittim a di follia. Sono esse nostra fecondità e ricchezza ». Perciò il culto di P e tra rca , iniziatore e maestro dell’Umane simo, è stato sempre universale e dopo oltre sei secoli non accenna a dim inuire. E ' dell’a ltro giorno la notizia che i rappresentanti della Poesia di ventiq uattro Paesi del mondo hanno compiuto un devoto pellegrinaggio alla tomba e alla cesa di Messer Francesco.

­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

(8)

-Oggi, purtroppo, in questa supervalutazione della tecnica, l ’uomo ha perduto quasi del tu tto la sua sostanza um ana. Il p er sonaggio di C liarlot in « Tempi moderni » è divenuto circolante e reale. Si è pensato a vincere questa m ostruosità alla T aylor, per es. con la panacea suggerita da F o rd , il quale mise, vicino alle sue grandi fabbriche, degli o rti, acciocché gli operai potessero eser citarvi quella parte della loro um anità, non ancora uccisa dalla macchina; ma zappando le rape, non si salva gran che d ell’uomo lavoratore.

O rientare alla tecnica sta bene; sviluppare l ’a rtig ia n a to è ancor meglio; ma è necessario essenzialmente m antenere vivo il senso della dignità dell’Uomo in tu tti, riv a lu ta re cioè la conce zione che della vita ebbe l ’Umanesimo, senza scoraggiarsi se l ’o p era appare troppo vasta e talv o lta perfino impossibile.

Giuseppe Toffanin. il geniale studioso dell’Umanesimo, ha do lorosamente p arlato , in una delle sue ultime pubblicazioni, della « fine del Logos », cioè della fine della tradizione, della tra sc en denza, della Legge morale, etern a e universale, dei V alori assoluti. Noi in verità crediamo che quanto più la crisi odierna dovuta a ll’Antilogos sia grave, ta n to più vicina è la sua risoluzione; quanto più Dio sembri lontano, tan to più l ’uomo sente il bisogno di esserGli vicino; e quanto più il Logos sembri svanire, tan to più torna a b rillare nel mondo. Perchè il Logos non può finire.

Questa convinzione è alla base dei n o stri studi classici, che, scrutando il significato dei « Divini antichi » sacri e profani, con tro ogni misticismo e ogni razionalism o a s tra tti, fortificando cioè il ponte t r a la ragione um ana e il Logos, che si chiama Sapienza, Docta P ietas, Umanesimo, riaffermando e consolidando la Legge m orale eterna, assoluta e universale, senza la quale l ’Uomo non è più uomo, ma si abbassa nella confusione degli esseri inferiori della n a tu ra , approfondendo l ’essenza dell’uomo in quanto sp i rito più che in quanto n a tu ra , ne rivalutano la d ig nità tan to m i nacciata nella società moderna.

­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

(9)

# * *

E ’ stato osservato (1) che nessun autore del ’300 ha tenuto l ’occhio tan to fisso sulla le tte ra tu ra latin a, nè tan to ha effettiva mente influito sulla produzione le tte ra ria dei secoli seguenti, quanto il P e tra rc a . E in verità, alla Sapienza laica collocata sui trono accanto a quella religiosa, per un elemento di trascendenza im plicito in essa, egli, come tu tti i grandi um anisti, non poteva riconoscere adeguata a ltra lingua che quella latin a, ugualmente im m utabile ed etern a. L ’idea poi che nella Sapienza e nelle forme degli antichi ci fosse qualcosa di insuperabile e di paradigmico avvalorava il precetto dell’im itazione, in cui molti nel Rinasci mento facilm ente si irrigidirono.

Ma, come si può già comprendere, il Petrarcai è Padre dell’Uma nesimo non tan to perchè nelle sue Rime e nei suoi Trionfi l ’in fluenza classica sia sensibile, e da essi si sia generata l ’impressio nante epidemia del Petrarchism o; nè perchè le sue epistole, mo­ dellate sulle ciceroniane e sulle senechiane, inizino la serie im­ p ortantissim a degli ep isto lari di Co l uccio S alu tati, del Poggio, del B run i, del Filelfo, del Traversaci, del Beccadelli, del Piccolo m ini; nè perchè le sue « Invectivae » e gli opuscoli polemici, non immemori delle V errine, diano la s tu ra agli analoghi frequentis simi componimenti dei Poggi, dei Filelfi, dei G uarini e dei V alla; nè perchè i suoi tr a t ta ti in prosa espositiva o in dialogo, a imi tazione di quelli senechiani o ciceroniani, dal De V ita solitaria, e dal De O do al De Remediis, precedano moltissime opere con simili, composte dai sunnom inati e da mille a ltri (il Fazio, il B arbaro, il Campano, il Bracciolini, Leonardo A retino, il Pon tano, per tacere dei tr a tta tis ti in volgare, a cominciare dal P a l m ieri e dall'A lberti). Nè tan to è il prim o grande um anista perchè le sue biografie De V iris illu stri bus e Rerum merrwrandarum, ispi rate da Svetonio e Cornelio Nepote, trovino numerosi cultori da F ilippo V illani a Sicco Polenton, dal Fazio al Piccolomini, per

(1) T o n e l l i P etra rca , p p . 355 e segg.

­ ­ -­ ­ -­ ­ ­ -­ ­ —

(10)

non p a rla re di Vespasiano da B isticci; nè perchè la sua A fricn isp irata dai poemi latin i e particolarm ente dell’Eneide e dalla F arsag lia, su fondamento liviano, faciliti la fioritura dei Poemi storici del Porcellio, dello Strozzi, del Filelfo e, nel secolo seguente, con sp irito più cristiano di questi ultim i, e però più affine a ll’an i ma petrarchesca, dei poemi di B a ttista M antovano, del Sannaz zaro, del Vida, del F racasto ro ; nè perchè il suo Bucolicum car

nieri., di derivazione virgiliana, promuova la poesia pastorale la

tin a di una pleiade di au to ri, dal Boccaccio al Boiardo, dal Pon tano a B a ttis ta Mantovano, dal Poliziano al Sannazzaro.

E non tan to dobbiamo considerarlo iniziatore dell’Umanesimo perchè egli riesca per prim o a dim ostrare, nella lette ra a Carlo IV , la falsità del privilegio, in grazia del quale si pretendeva che l ’Au stria fosse fuori della giurisdizione d e ll’im pero, additando in ta l ma niera il metodo, che servirà al V alla per dichiarare falsa la dona zione di C ostantino; nè perchè scopra due orazioni di Cicerone e

le epistole ad A ttic u m ; nè infine perchè, canonico e arcidiacono, talvolta ambasciatore e uomo di corte, ma liberam ente e dignito samente, non avendo nè volendo avere occupazione e preoccupa zione più seria che quella di studiare, scrivere, m editare, ci dia per prim o la figura del letterato italiano ed europeo, che ben cono sciamo nei secoli seguenti.

Francesco P e tra rc a è in re a ltà P adre delPUmanesimo per la sua tendenza a dar valore a ll’Uomo come coscienza, società, po polo, civiltà, e so p ra ttu tto valore alla p ratica di vita morale e religiosa, e a tra sc u ra re tu tto ciò che non riguardi l ’uomo o che si dim ostri incapace di farlo progredire sulla via del bene; e però a svalutare l'àstrologia, l’alchimia, la giurisprudenza sofistica e cavillatricej la medicina ciarlatanesca, il dialetticism o scolastico, degenerato in puri giochi di parola, l ’averroism o e ogni a ltr a cor rente ereticale, p o rta ta a negare il libero a rb itrio , la responsabi lità morale, l ’assolutezza im m ortale dell’anim a individuale.

« T u tta la mia vita, egli dice, è trasco rsa nelle lettere », cioè nello studio dell’an tich ità e dell'uomo in quanto essere morale, studio tra sc u ra to per ta n ti secoli. Egli abbandona la speculazione metafisica come poco giovevole e rivolge l ’attenzione ai costum i;

­ ­ -­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

(11)

per lui se la vera filosofia è am are Dio, la v irtù è al tempo stesso sentire rettam ente intorno a Dio e rettam ente agire fra gli uomi ni; la filosofia è insomma etica, guida p ratica per la vita.

In Francesco P e tra rc a , afferma giustam ente Eugenio G arin, si m anifesta « l ’a u ro ra nuova dell’Umanesimo, col suo culto con giunto delle lettere e dell’uome e di Dio, con la sua convinzione che la salvezza dell’U m anità consiste in u n ’educazione nelle let tere umane, nell’umile le ttu ra dei classici, nell’umile lettu ra le i libro di Dio, nella te rre n a opera, umana, che si fa gloriosa ascesa verso Dio ». (1)

11 P e tra rc a , osserva Carlo C alcaterra, « con sincero ardore, cercò una fusione della cu ltu ra classica con la cristiana » (2) : l'ideale di ogni Um anista.

Insomma quanto più direttam ente si leggono le opere latine del P e tra rc a , si afferma più chiaram ente la tesi del Toffanin per cui l ’Umanesimo è valorizzazione dell’uomo in quanto spirito, è trascendenza, arm onia classica, culto dei divini antichi, religione di Roma che spiritualizzò la cu ltu ra greca, per prep arare il C ri stianesimo, sommo demiurgo, in questo, Cicerone. (3)

I l nostro Poeta è convinto in fa tti, che come i Romani per mezzo di Cicerone m igliorarono l ’etica greca, così S. Agostino per fezionò Cicerone. (Comincia così quel luogo comune umanistico che Cicerone è più grande di Cesare perchè inizia il non caduco impero spirituale). Ma per comprendere meglio perchè Boccaccio lo invocasse « Sj.es unica nostri », ed egli stesso, iniziando la casta aristo cratica degli U m anisti, si collocasse al principio di u n ’e tà nuova, bisogna dare uno sguardo a quanto avveniva nella c u ltu ra del tempo.

D al Duecento in poi ci fu in E uropa u n ’ondata di razionali smo antidogm atico, che tu tto voleva spiegare con leggi fìsiche. Il Duecento fu chiam ato dal G ravina « il secolo arabo » appunto per chè invaso dalla scienza averroistica, cioè dalla scienza greca pas sata attrav erso l ’interpretazione di Averroè. Ad una cultura spi ritu alistica che si fondava sulla tradizione, che ammetteva il mon do creato e re tto dalla Provvidenza, e che credeva nella im m ortalità

(1) E. Ga r i n L a filo s o fia (S to ria d e i g e n eri l e t t e r a r i ita lia n i), voi. I

pag. 175.

(2) C. Ca l c a t e r r a N e lla selva d e l P e tra r c a pag. 289.

(3) G. To f f a n i n S to ria d e ll U m a n esim o . ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ — ­ — ­ -

(12)

e individualità dell’anim a um ana, libera e degna perciò di premio o di punizione, si sovrapponeva una scienza determ inistica che aveva fiducia solo nelle sciente meccaniche, che proclamava l ’eter nismo, che negava la Provvidenza e la seconda vita di premio o di castigo a ll’anim a um ana. Ad una Sapienza fondata sulla trascen denza, sulle leggi m orali assolute, im m utabili, eterne, volute da Dio e m anifestate agli uomini attraverso la voce della coscienza c le sc rittu re sacre e profane dei « Divini antichi », si sovrapponeva la nuova scienza eretica, per cui aveva valore solo la m ateria, chu affermava il progresso e la rela tiv ità del tu tto e che stimava vani pregiudizi l ’assoluto della morale, il sapere proverbiale degli a n ti chi, la poesia e la retorica. Questa tendenza m aterialistica andò sempre più sviluppandosi, m entre i valori trad izio nali del vecchio mondo romano si offuscavano. S. Tommaso contrappose, a ll’in te r pretazione averroistica di A ristotele, la sua interpretazione s p iri tu alistic a e cristian a dello stesse filosofo, dando in tal modo una so lida base alla rin a sc ita della cu ltu ra um anistica; ma non potè debellare il nemico.

Lo scontro di queste due culture è avvenuto già a ltre volte nella storia, sia prim a del P e tra rca (basta ricordare Socrate che difese l’universalità del Vero e del Bene contro i n a tu ra listi e i sofisti), sia dopo (ricordiam o p. es. le lotte dello spiritualism o con tro il positivismo alla fine dell’800). Lo scontro avviene tu tto ra e avverà sempre, perchè l ’esigenza dell’Assoluto, che dà la calma e l ’equilibrio, è in sita nell’uomo come l ’opposta esigenza del rela tismo che dà a ll’uomo l ’entusiasm o e il brivido gioioso della d istru zione d ’ogni legge superiore, ma anche il vuoto di u n ’esistenza senza un sicuro punto d ’appoggio. E ’ l ’eterna lo tta dello sp irito contro la m ateria, della lib ertà della coscienza contro il cieco de term inism o che fa dell’uomo un ingranaggio passivo e inconsape vole nel meccanismo universale (1). Solo così si spiega la violenza polemica del P e tra rc a contro i rap p resen tan ti della scienza medioe vale, per es. contro un medico avignonese, (2) il quale era insorto perchè il Poeta a,veva esortato il Pontefice Clemente V I, am m alato, ad allontanare da sè la tu rb a dei medici. Questa reazione del P e tra r c a segna l ’inizio del glorioso Umanesimo italiano.

(1) Cfr. E. D i Le o U m a n esim o e A n im a m o d e r n a ; E. D i Le o S c ie n za

e U m a n esim o in G ir. F ra ca sto ro .

(2) C fr. F. Pe t r a r c a C o n tro u n m e d ic o ( I n v e t t i v e ) a c u r a di E. D i Le o. i o -­ ­ ­ ­ ­ ­ -­ ­ ­ ­ ­ — — —

(13)

-« Confesso che un iniquo certam e, dice P e tra rc a al suo avver sario, si stabilisce fra noi. M entre in fa tti io ho dove tu possa col pire (cioè la sp iritu a lità , la fam a, la gloria), tu non hai dove io possa ritorcere i colpi ». (1)

U na grande differenza esiste tr a i poeti e i medici : i prim i vi vono per la gloria, la sapienza, la libertà, gli a ltr i per il vii gua dagno; i prim i aristocraticam ente hanno cura dell’anim a, come t u t ti i veri U m anisti; gli a ltr i plebeamente, come tu tti i meccanici, hanno cura del corpo. E altrove, avendo il medico Avignonese osato p arlare male della « D ivina R etorica », sottom ettendola alla medicina, il P e tra rc a esclama : « Che cosa non oserai tu , dal mo

mento che sottom etti la R etorica alla Medicina, con sacrilegio

inaudito (testualm ente : sacrilegio inaudito), la padrona a ll’ancella,

l ’a rte liberale alla meccanica? ». P er comprendere il significato di quel « sacrilegio inaudito » bisogna ricordare che cosa il P e tra rca intende per Retorica. La Retorica è per lui lo studio della lingua e dei f a tti memorabili degli antichi che serve ad ingentilire l ’animo e renderlo virtuoso. P er essa si avvicendano gli sc ritto ri latin i e profani e i libri sacri, si accostano i m iti ai m isteri e ci si per suade che solo negli ultim i sc ritto ri di Roma al raggio delle q u attro v irtù cardinali era confusa u n ’abbagliante scintilla della Rivelazione; ma nello stesso Platone vi era un presagio cristiano. La R etorica per il P e tra rc a significa insQmma il patrim onio della sapienza laica assunto alle altezza di una rivelazione seconda, la constatazione che nessuna opera religiosa è sta ta edificata senza la calce offerta dagli antichi sc ritto ri e poeti, l ’arm onia occulta tr a la V erità consegnata da Dio alla Bibbia e quella consegnata alla Sapienza. Di Cicerone egli disse : Ammetto che dica cose diverse, nego che dica cose opposte (alla Religione C ristiana). Cristo è il Verbo, la v irtù , la Sapienza di Dio Padre. Cicerone disse molto su l ’a rte delle parole, sulla v irtù e la saggezza um ana, cose che erano vere, e perciò senza alcun dubbio graditissim e a Dio.

I prim i poeti sono per il P e tra rc a i prim i teologi dell’Uma n ità « e l ’a u to rità dei santi conferma ciò ».

Vera Sapienza dunque è quella che conduce alla beatitudine, e solo conduce alla beatitudine la conoscenza non delle cose (scien za), ma dell’uomo (sapienza) (2).

(1) F. Pe t r a r c a C ontro u n m e d ico L ib r o I, C a p . I . (2) G. To f f a n i n S to r ia d e ll* U m a n esim o pp. 83-15 4. l i ­ ­ ­ ­ ­ -­ ­ -­ — ­ — ­

(14)

-« Costui molte cose sa delle belve, scrive il nostro Poeta, degli uccelli, dei pesci, e ben conosce quanti crin i il leone abbia sul capo, e quante penne nella coda lo sparviero, e con quante spire il polipo avvolga il nau frag o ;... come la fenice, bruciata dal fuoco arom atico, quindi rinasca, e il riccio ferm i una nave spinta a qual siasi velocità, ma tra tto d a ll’acqua perda ogni potere... Cose, tu tte , m g ran parte false; ma quand’anche fossero vere, a nulla servi rebbero per la v ita beata. Io in fa tti mi domando a che giovi il conoscere la n a tu ra delle belve e degli uccelli e dei pesci e dei serpenti, ed ignorare o non c u ra r di sapere la n a tu ra dell'uomo, perchè siamo n ati, donde veniamo, dove andiamo » (1).

P e r comprendere il mondo bisogna m editare su ll’anim a e su Dio, non viceversa.

« Perché volete rendervi schiavi delle stelle, voi che siete nati liberi? », chiedeva il P etrarca.

Egli sognava di comporre, anzi aveva già iniziato un tra tta to « contro quel rabbioso .cane ch’è Averroè, il quale agitato da in fernale furore, oltraggia e lacera il santo nome di C risto e la cat tolica fede ».

Così il nostro Poeta scriveva a ll’A gostiniano Luigi M arsili, a cui raccomandava di congiungere, sulle orme di L attanzio e di Agostino, studia hum dnitatìs et studia d ivin ita tis, e .a cui com metteva insieme il compito di continuare l ’opera sua nella co stru zione di una ina philosophia.

Di fronte alla vana scienza delle cose, quanto essenziale è l ’ufficio della R etorica, che è il dire in modo conveniente per p e r suadere al bene.

I motivi di incom patibilità fra dialettica e retorica (1) sono come un punto d ’incontro dei seguaci della filosofìa perenne, la filosofia dell’Umanesimo vero, come ris u lta dalla le ttu ra d ire tta delle opere um anistiche, non secondo la facile e passiva ripetizione di luoghi comuni che ta n ta im m eritata fo rtu n a hanno avuto spe cialmente nel passato in Ita lia .

D ialettica e R etorica, dunque, già unificate da Platone nel l’unica categoria che è la Logica, una volta emancipate dalla Teo logia, si erano così diversificate, da una p a rte a ttrav erso una

(1) Pe t r a r c a D e ll ig n o r a n z a su a e d a ltr u i pp. 27 2 2 7 3 ( t r a d . Ga r i n i n L u m a n e s i m o ita l ia n o „ c it . ). (2) G. To f f a n i n Il secolo se n za R o m a p p . 55 57. ­ -­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ — - ­ “ ’ — - ­

(15)

maggiore fiducia in sè stessa (dialettica), d a ll'a ltra attraverso una più confidente le ttu ra dei m oralisti pagani (Retorica), da diven ta re contrarie e nemiche t r a loro. La ragione dialettica in fa tti, in piena per quanto dissim ulata rivolta contro la Teologia, finisce col fare del pensiero un mezzo corrosivo della coscienza morale; la ragione della retorica conserva per proprio oggetto l'« Domo » nelle prospettive del bene e del male.

Si spiega così che il P e tra rc a rim ane quasi indifferente quando è accusato di essere privo di dialettica, ma non perm ette assolu tam ente che si possa dubitare della sua Retorica.

« Dici an zitu tto che io sono privo di Logica (così risponde al l'avversario); ma spero che tu non mi neghi la R etorica e la Gram matica, che sono comprese nel nome di Logica, per quanto anche ciò tu possa fare, secondo il tuo parere. Sommo esempio di ogni barbarism o; tu mi togli solo quella D ialettica nella quale i tuoi sillogismi ti m ostrano eccellere e che tu chiami Logica! Ecco il de­ litto o giudici. O ra, se piacesse, potrei fa r vedere che gli illu stri filosofi irridono questa stessa D ialettica, di cui sono accusato di essere privo, e potrei dim ostrare, come si legge in Cicerone, che di essa fecero a meno gli antichi peripatetici, chiarissim a setta di filosofi.

Ma, o stolto, io non ne son privo : io so che valore si debba dare a questa, che valore alle a ltre a rti liberali. Ho im parato dai filosofi a non pregiare eccessivamente nessuna di esse. Esse sono la via, non la meta : tran n e agli e rra n ti e vagabondi che non hanno alcun porto nella vita.

A te, che non hai alcun term ine più nobile, è meta checché trovi. Ti credi posto nel sommo grado della felicità ogni qualvolta hai composto per caso con molta vertigine cerebrale, per tu tta una notte insonne, un fragile sillogismo, che non conclude niente. Tu, insipiente, dici nel tuo in tim o : «N on esiste Dio »; nè c’è da asp irare a cose più nobili... » (1).

Quindi il Peti*area con esempi m ostra che con la D ialettica si possono criticare i più grandi filosofi, si può dubitare di Cristo stesso e diffamarlo, « ciò che nessuno mai dei poeti ha fa tto » (2).

(1) Fr. P C ontro u n m e d ic o L ib r o I I , cap . 17 A. (2) F r . P . C ontro u n m e d ico L ib r o I I , cap . 17 B.

­ ­ ­ ­

(16)

-* -* -*

I l P e tra rca si avvicinò alle lettere, agli Studia hum anitatis, con la consapevolezza del valore che per PU m anità in tera aveva u n ’e ducazione dello sp irito condotta nel colloquio con i grandi m aestri del mondo antico. Essi soli, in fa tti, hanno compreso appieno che cosa significhi la cu ltu ra dell'anim a. Noi dobbiamo, se vogliamo essere uomini, comunicare con gli uomini.

« Noi dobbiamo adoperarci, egli afferma, per giovare a coloro con cui viviamo; e nessuno può dubitare che alle anime loro pos siamo sommamente giovare con le nostre parole ». I l P adre del- l ’Umanesimo venera la cultura che stacca dalla te r r a e dalla na tu ra e idealizza l ’uomo. F ra ta n ta aristo crazia conquistata con violenza e strage, egli insegna la pu ra aristo crazia dello sp irito , la sapienza coordinata alla verità.

Di qui, quello schiettissim o e quasi conventuale disprezzo dei beni te rre n i, unito ad un francescano ardore degli studi, che co mincia col P e tra rc a e continua negli a ltri U m anisti.

Se sapiente è chi vive per le cose dell’anim a, se la sapienza (che costituisce, oltre gli spazi e i tem pi, la f ra te rn ità degli eletti) si perpetua nei lib ri; a quelli dunque che trovandoli e conservan doli, trasm ettono in essi parole non invalidatoli, nè m utabili, sp etta una dignità sacerdotale. Così dove l ’umanesimo albeggia, l ’idea di libro si adegua a ll’idea di eterno.

L a casta degli U m anisti è così oram ai definita. (1)

■ìf

« Scorrano gli anni a mille mille, si aggiungano i secoli ai se coli, mai a sufficienza si loderà la v irtù o si com batterà il vizio, o abbastanza si esalterà l ’amore di Dio. Mai l ’acume della mente

(1) C f r . G . To f f a n i n S to ria d e ll U m a n e sim o p p . 1 4 8 1 4 9 ; E. Ga r i n L a filo s o fia p p . 169-193 ; C. Ca l c a t e r r a R a sse g n a P etra r ch e sc a (G. S t. L. I.) 1929 p p . 297-353 ; G . Ge n t i l e La filo s o fia L ib r o I I C a p . I. p p . 1 6 4 1 9 5 . ­ ­ ­ ­ ­ ­ — - - — - — ­ - — - ­

(17)

tro v e rà preclusa la strad a a nuove indagini. Stiamo perciò di buon jinimo; la nostra fatica non sa rà vana ». Questi pensieri circolano in t u tt a l ’opera specialm ente latin a del P etrarca.

« Geterorum hom inum charitas », la ca rità del prossimo (scrive E. G arin), ecco, per il P e tra rc a , lo stimolo e il fine degli Studia

h u m an itatis; ed il prossimo è con noi, idealmente, anche nel ritiro

della n ostra solitudine, quando le parole più solenni degli antichi saggi suonano fam iliari e amiche, non solo nel cuore, ma sulle labbra, a svegliare l ’animo dormiente » (1).*

I l valore delle lettere umane che fanno l ’uomo veramente con sapevole dei suoi doveri e dei suoi fini, e il carattere sociali1 di una verace um anità, due motivi c a ra tte ristic i dell’Umanesimo, sono evidenti.

« E ’ necessario (continua G. G arin), in n an zitu tto , ritrov are sè stessi, riscoprire in sè la p ro p ria um anità per ritro v a rsi insieme uomini t r a uomini. La c a rità di p a tria e l ’amore del prossimo non contrastano, anzi si connettono strettam en te, con questa educa zione interiore, che è la premessa di ogni feconda a ttiv ità terrena. Perciò il viaggio, che in P e tra rca durò t u t t a una vita, alla sco p e rta dell’anim a p ro p ria, fu insieme la conquista di un più solido legame con gli a ltri uomini. In nome del quale, egli vibrò d 'e n tu siasmo p atrio ttico a ll’appello lanciato in Roma da Cola di Rienzo,

per u n a renovatio della « Sacra Ita lia ». Anche se egli era alieno dai sogni gioachim iti e dalle mistiche speranze nel prossimo av vento della terz a età di cui invece andava in e b ria n d o s i il tribuno ».

L ’atteggiam ento penitenziale del Medio Evo implicava una ri nuncia a ll’a ttiv ità umana, dal momento che essa non si avvicinava nella rea ltà ad alcun modello di v irtù . I l P . invece riv a lu ta la vita a ttiv a svolgendo largam ente, nelle L ettere e neW A frica, il tema ciceroniano, che sarà tan to caro alla le tte ra tu ra m oralistica del ’400, sulla organizzazione della vita um ana, in modo che essa possa essere bella e piacevole al cospetto di Dio.

N ell’« A frica » (I. 490) così Cneo parla al nipote Scipione l ’Africano :

« Anche voglio am m onirti che niente è più grato a colui che regge il cielo e la te rra , Signore e Padre, che le città unite da giuste leggi e la società degli uomini s tr e tta insieme da giusti le gami ». Cneo Scipione in ta l modo insiste sul dovere dell’uomo di compiere la sua missione nel mondo.

(1) E. Ga r i n L U m a n es im o Ita lia n o pp. 29 e segg.

­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ — ­

(18)

L ’ideale um anistico della pace si nota particolarm ente net Poema « A frica », ove-è sp iritu alizzata, anzi cristianizzata, la sto ria di Roma.

E ’ stato giustam ente notato che anche nei momenti più epici del Poema, nel raggiungim ento stesso della v itto ria di Roma predesti n a ta al prim ato cristiano, emerge non l ’esultanza della b attag lia e della conquista, ma il senso dell’in u tilità di queste due cose e dello sforzo e della sofferenza che una g u erra vittoriosa richiede. Nelle m enti dei g u e rrieri stessi c’è una c erta poco romana nostal gia della pace, osserva J . H . W hitfield (1).

In una delle Seniles c'è l ’aneddoto della risposta data da uno stolto a proposito della guerra t r a i F io ren tin i e i P isan i. M entre gli a ltri si preparavano alle arm i, egli non si scomponeva. « Non av rà forse questa g u e rra una pace? », domandò. « Che, disse il suo interlocutore, tu pensi alla pace, stolto, proprio ora che comin cia la guerra? » • « Ma io domando, disse lo stolto, se questa guer • ra non è destinata ad avere un giorno una pace » « Ma certo, disse l ’a ltro ; nessuna guerra è etern a; ci sa rà una pace una volta; ma adesso c ’è la g u e rra » « A llora non sarebbe meglio, disse lo stolto, fare lai pace adesso, prim a che la g u erra cominciasse » seguitasse? ».

I l commento del P e tra rc a , che lo stu ltu s parve a lui sapiens, coincide con la seguente riflessione dell’A frica (V II 982) : « Ahi mè, quale furore ! e quanto meglio che ciascun popolo fosse vissuta in pace nel suo te rrito rio ! ma non lo perm ette l ’ambizione e la superbia del cieco cuore e la sete che accende i m ortali di una eterna speranza di possesso e li spinge ». Ecco quali sono sempre le cause della guerra. Quando dominano le passioni non c’è posto per la tem peranza.

Gli U m anisti non possono che aspirare alla pace, effetto della» sana ragione umana e della sana Retorica.

(1) J FI. Wh i t f i e l d P etra rc a e il R in a s c im e n to p p . 102 e segg.

­ ­ ­ — ­ — — — - ­ — ­

(19)

P iù ta rd i Erasm o, colui che fu il più grande U m anista euro peo dopo P e tra rca , quando vide intorbidarsi l ’orizzonte dell’avve nire al vento della Riform a, affermò appunto : o l ’E u rop a ritro v a ì ’U n ità del Logos e si salverà, o spera potersi salvare n ell’autono mia delle nazioni e si perde.

Significativa è la riflessione del Poeta sulla battaglia finale che abbattè la potenza di Cartagine. I l P e tra rca , più che entu sia sm arsi p er la gloria delle arm i di Scipione, nota che con la tr a

gedia di Zama l’A frica eru tta tu tte le spoglie da essa conquistate e vi aggiunge le sue. « A che valsero ta n ti saccheggi? Un saccheg

giatore spoglia il saccheggiatore. O ra andate per gli ampi m ari, ora abbattete le cittadelle fo rti di to r r i; ora solchi l ’a ra tro le a n ti che m u ra! Un sol nemico ha tu tte queste prede, e insuperbisce di ta n te spoglie e insieme delle vostre ! » (A frica , V I I I 128). Al punto centrale, che avrebbe potuto esaltare la sola potenza m ate riale di Roma, s ta la petrarchesca affermiàzione della pace e un accento di malinconia.

Pace è insomma, per gli U m anisti, non una m istica form ula, ma la m eta prefìssa alla to rn a n te sapienza.(l) Come la notte del medio-evo era venuta dalle guerre nemiche dei libri, così nella ple

nitudo tempo rum solo incroceranno f ra loro le arm i dello spirito

i sapienti, i g u e rrieri dell’idea. Alla m eta, verso cui il quarto secolo camminava quando sopravvennero le barbare guerre e il turbin e ere tico, risospira la canzone petrarchesca; e il grido « pace, pace, pace » echeggia quello dei P a d ri della Chiesa. Quell’antico viaggio, a cui P e tra rc a vuol richiam ata Roma, è proprio il viaggio comin ciato con i P a d ri e in te rro tto dal Medio Evo. Nel risorgim ento di Roma an tica e c ristia n a :

« Anim e belle e di virtude amiche

Terranno il mondo : e poi vedrem lui fa rsi Aureo tu tto e pien de l’opre antiche ». (2)

(1) Cfr. G. To f f a n i n S to r ia d e ll U m a n esim o pp. 144 e segg. (2) F . Pe t r a r c a L a v a ra B a b ilo n ia ... (s.). ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ -­ -­ ­ — ’ ­ —

(20)

Se in latino la parola hum anista compare solo nella seconda m età del secolo XV, osserva sem pre Toffanin, e in italian o nel terzo decennio del secolo XVI, in verità la prim a definizione di U m anità come religione dello sp irito ricorre in questa allocu zione petrarchesca a Giacomo Colonna, predicatore della Cro ciata :

« 0 aspettata in d e l beata e bella

A nim a, che di nostra um anitate V estita vai, non come Valtre carco, ».

Qui il discorso è rivolto a ìl’hum anitas che sta dentro ed è spi rito , non a quella che sta fuori e solo vedono i volghi e i fisici ed è n a tu ra ; proprio come nella canzone a Cola di Rienzo :

« S p irto gentil che quelle membra reggi

Dentro le quai peregrinando alberga TJn signor valoroso... »

l'allocuzione è a ll’uomo sp irito .

X vfr ■»

Sono questi gli essenziali motivi per cui dunque P e tra rca è giustam ente e universalm ente riconosciuto Padre d ell’Umanesimo. E molte a ltre considerazioni ci sarebbero da fare; ma il tempo m an ca, ed oramai bisogna concludere Perm ettete che lo faccia con le stesse parole con le quali chiudo il mio saggio in tro d u ttiv o t alla, traduzione del « C ontra Medicum ». (1)

(1) F. Pe t r a r c a C ontro u n m e d ico a c u r a d i Em i l i o Di Le o pag. X X X V I

d e ll I n t r o d u z i o n e . ­ ­ ­ -­ — — ­ ’

(21)

Il P e tra rc a nella reazione violenta a quell'ondata di raziona lismo naturalistico che lo circonda, crede che la scienza fisica, più che avvicinare, allontani l ’uomo dal suo vero bene, e talvo lta pensa che sia quasi un male da abbattere; perciò ricorda, p. es., con no stalg ia, i Romani che non avevano medici ed erano grandi, e con siglia al P ap a Clemente V I di sperare la sua salute dalla preghiera e di scacciare dal suo letto i medici, rap p resen tan ti della scienza eretica.

Anche oggi m olti affermano che il progresso scientifico ha ap p o rta to agli uomini più male che bene, e invidiano la vita calma dei popoli prim itiv i, senzai macchine, m a sereni.

Assurdo è certam ente il pensiero che solo nella distruzione delle conquiste scientifiche, l ’uomo possa ritro v arsi. Noi non pos siamo distruggere i ritro v a ti scientifici, anch’essi a ttu a ti d a ll’uo mo per volere di Dio; dobbiamo invece sottom etterli alla nostra, coscienza morale.

E ’ necessario cioè che, a ll ’enorme progresso scientifico, co rri sponda n ell’U m anità contem poranea una più profonda sp iritu a lità , che possa dom inare le « a r t i meccaniche », anziché essere t r a volta da loro.

Bene si habet, pessime si habetur, diceva del resto lo stesso P.

Noi crediamo che solo con questo spiritualism o, che non nega, ma u tilizza la scienza, po trà essere vinta l ’attu ale crisi del mondo.

­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

(22)
(23)

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

F r a n c i s c i P e t b a b c h a e O pera o m n ia , B asileae (Amerbach), 1496. F r a n c i s c i P e t b a r c h a e O pera o m n ia , V enetiis (Per Sim onem de

Luere), I : marzo 1501 ; II : giugno 1501.

F r a n c i s c i P e t r a r c h a e - O pera o m n ia , V enetiis (Per Sim onem Pa- piensem dictum B ivilaquam ), 1503.

F r a n c i s c i P e t r a r c h a e O pera o m n ia , B asileae (Per Sebastianum H enricpetri), 1554.

F r a n c i s c i P e t r a r c h a e O pera o m n ia , B asileae (Per Sebastianum H enricpetri), 1581.

F r a n c e s c o P e t r a r c a In v e c tiv e co n tro m ed ic u m . Testo latin o e volgarizzam ento di Ser D om enico Silvestri E dizione critica a cura di Pier Giorgio R icci Roma Edizioni di storia e le tte ratura, 1950.

F r a n c e s c o P e t r a r c a - C ontro u n m edico (In v e ttiv e ) - Introduzione, traduzione e note a cura di E m ilio D i Leo - Salerno - Di G iacom o, 1953.

G i u s e p p e B i l l a n o v i c h - P etra rc a le tte ra to - I. Lo scrittoio del Petrarca. Rom a E dizioni di St. e Lett. 1947.

U m b e r t o B o s c o Precisazioni sulle “ In v e c tiv e co n tra M edicum „ in “ S tu d i P etra rch esch i „ diretti da C. Calcaterra. V oi. I, B o logna, Libreria E ditrice M inerva, 1948.

U m b e r t o B o s c o P e tra rca . Torino, U .T .E .T ., 1946.

A. B o b b i o Sen eca e la fo r m a z io n e s p iritu a le e c u ltu ra le d e l P ., in “ B ib lio f ilia ,,, X L 1II 1945.

N a t a l e B u s e t t o F. P etra rc a satirico e p o le m ista , in “ Padova in onore di F . P. „ , Padova, 1904. -- - ­

(24)

-Ca r l o Ca l c a t e r r a R a sseg n e P etra rch esch e, in “ G iornale storico della letteratura Italiana X C I-1 9 2 8 ; X C 1 V -1 9 2 9 ; X C V I-1930. Ca r l o Ca l c a t e r r a N e lla selva d e l P e tra rc a , B o l o g n a , C a p p e l l i ,

1943.

En r i c o Ca r r a r a P e tra rc a , V oce d e ll’ E ncicopledia Italiana, V oi. XXV II.

En r i c o Ca r r a r a L a d ife sa d e lla p o e sia (N ella rivista “ ERMA „ Voi. I, fase. 5, marzo 1930.

Pi e r r e De No l h a c P é tra q u e et V H u m a n ism e , 2 e d . P a r i s . 1 9 0 7 . Em i l i o Di Le o U m anesim o e A n im a m o d ern a , in “ Logos „ R iv i

sta internaz. di Filosofia, N ap oli, 1937, fase. I, pp. 9 4 1 0 3 . Em i l i o Di Le o S cien za e U m a n esim o in G irolam o F ra ca sto ro ,

II ed. Salerno, Spadafora, 1953.

A. Fo r e s t i L ' egloga o tta v a d i G. B occaccio, i n “ G iornale Storico della letteratura it a lia n a ,,, 1921, pp. 3 3 0 3 3 1 .

Eu g e n i o Ga r i n La filo so fia (Storia dei generi letterari italiani) M ilano V allardi, 1947.

Eu g e n i o Ga r i n - L’ U m a n esim o ita lia n o - Bari - Laterza, 1952.

Gi o v a n n i Ge n t i l e - L a filo so fia (incom piuta) - Storia dei generi letterari italiani M ilano, V allardi, 1913.

Pi e t r o Pa o l o Ge r o s a L ’U m a n esim o A g o stin ia n o del P e tra rc a . Parte I, B iblioteca del “ D id ask aleion Torino, S.E.I., 1927. Pi e t r o Pa o l o Ge r o s a L a C u ltu ra P a tristica d el P e tra rca , B ib lio

teca del “ D idaskaleion „. Torino, S.E.I., 1929.

Er n e s t Ko r t i n g P etra rc a s L e b en u n d W erke. Lipsia, 1878.

Ga l e o t t o Ma r z i o Da Na r n i F a ria d o ttr in a ( D e doctrina prom i scua), a cura di M . Frezza C ollezione U m anistica diretta da G . Toffanin, Voi. V N ap oli. Pironti, 1949.

Au g u s t i n u s Ol o m u c e n s i s D ia lo g u s in d e fe n sio n e m p o e tic e s, Ed. K . Svoboda, Praga, 1948.

Ga r r i r l e Pe p e La in v e ttiv a d i P etra rc a co n tro un m edico. (Estratto d all’ annuario del L iceo Ginnasio di Terni. Tip. Frattaroli, 1933).

-- ° - ­ -- ­ -- ­

(25)

-Pa u l Pi u r P e tra rc’ s “ B u ch oline N a m e n „ u n d d ie P a p stlich e

K u rie , H alle, N iem eyer, 1925.

E. Ro d o c a n a c h i E tu d es e t fa n ta is ie s historiques, 2 serie. Paris, Librairie H achette e C., 1919.

Vi t t o r i o Ro s s i N e ll’ in tim ità sp iritu a le d el P etra rca , Nuova an tologia. I Luglio 1931.

Na t a l i n o Sa p e g n o - I l T recen to , M ilano - Vallardi, 1 9 4 2 .

Na t a l i n o Sa p e g n o I l P e tra rca e V U m a n esim o , in “ Annali della cattedra Petrarchesca „ , V i l i (1938), Arezzo.

Gi u s e p p e To f f a n i n Storia d e ll' U m anesim o, III ed. Bologna, Za n ich elli, 1947.

Gi u s e p p e To f f a n i n Che cosa f u V U m anesim o, Firenze, Sansoni, 1928.

Gi u s e p p e To f f a n i n I l secolo senza R o m a , Bologna, Z an ich elli, 1942.

Gi u s e p p e To f f a n i n L a fin e d e l L ogos, Bologna, Z anichelli, 1948.

L u i g i T o n e l l i P e tra rca , M ilano, ed. Corbaccio, 1930.

J . H. Wh i t f i e l d P etra rc a e il R in a sc im e n to , trad. di V. C apocci, Bari, Laterza, 1949.

An t o n i o Vi s c a r d i F. P etra rca e il M edioevo, Genova, s. a. -- ° - ­ -- ­ -—

(26)

-(c o n tin u a z io n e d a lla p a g in a 2 d i c o p e rtin a )

Su G i r o l a m o F r a c a s t o r o , u m a n i s t a t r a i p i ù g ra n d i, m e d i c o t r a i p i ù repu ta t i e p o e ta t r a i p i ù s q u i s i t i ... E m ilio Di Leo h a d a to r e c e n t e m e n t e alle s t a m p e u n succoso e a g g u e r r i to v o l u m e ... Agli S tudiosi si r a c c o m a n d a l a l e t t u r a d i q u e s t o lib ro . L a c o m p lessa e sin g o la r e p e r s o n a lità del F ra c a s to r o v i è stu

d ia ta con a c u m e e a m o r e p r o fo n d o . E la p u b b lic a z io n e a p p a r e q u a u t a l t r a m ai

o p p o r t u n a in q u e s t i t e m p i in c u i la s cienza se g u ita a c a m m i n a r e a passi di g ig an ti e l I t a l i a g i u s t a m e n te r i v e n d i c a , n e l c a m p o scientifico, t a n t e a u t e n t i c h e g lo rie n o s t r e u s u r p a t e dagli o l t r a m o n t a n i

D a l l a r ti c o l o M o d e r n ità d i G. F ra c a sto ro „ d i T o m m a s o M a r t e l l a in * I l P o p o lo d i R o m a „ d e l 20 maggio 1937

... Ma 1 a u to r e d e lla p r e s e n t e m o n o g rafia n o n si è f e r m a t o all o s t u d i o de l deliz ioso p o em a ( c h ia m ia m o lo così) a n z i h a v o la to a lto n e i c ie li d e lla c u l

tu ra e d e llo sp ir ito

E N Z O P A L M I E R I

i n L I t a l i a ch e sc rive „ lu g lio 1937

... q u e ll o (saggio) sul F r a c a s t o r o è u n c o n tr ib u to a lla c o n o sc e n za n o n solo d i q u e l s in g o la r e p e n s a to r e m a d e llo s p ir ito d e l suo te m p o , così ricco d i lu ce e d i o m b r a „.

A N T O N I O R E N D A (dell a U n iversità di P a l e r m o )

I n G i r o l a m o F r a c a s to r o , del q u a le in q u e s t o v o l u m e t to è t r a c c i a t o u n s i n t e t i c o profilo, E m ilio D i Leo v e d e u n a figu ra f o n d a m e n t a l m e n t e c ara tte r iz *

zata da u n c o n tr a s t o fra lo s p i r i to u m a n i s t i c o e lo s p i r i t o scien tific o... F o r s e u n ico f r a i su o i c o n te m p o ra n e i, q u e s t o s c r i t t o r e e b b e coscienza d e lle o p p o s te esigenze d e ll in te llig e n za u m a n a e le a p p r o f o n d ì q u a n d o l U m a n e s im o d o p o a l t e r n e v ic e n d e n o n p r e v als e d e f in i t iv a m e n t e

M e r id ia n o d i R o m a „ (maggio 1937)

Il saggio di E m ilio Di Leo, Scienza e U m a n e s im o in G ir o la m o F r a c a s t o r o , si m u o v e t u t t o sullo s fo n d o d e lle id ee vive e a r d i t e ch e su lla n a t u r a d e ll U m a n e sim o , su i s u o i r a p p o r t i con la cla ss ic ità e con la tr a d i z i o n e a r ia to t e li c o s c o la sti ca il T o ffan in è v e n u to e s p o n e n d o n e i su oi sugg est ivi volumi. Di q u e s t e id ee il Di Leo seg n ala u n a r i p r o v a e lo q u e n t e nel d r a m m a i n ti m o e n e ll a p r o d u z io n e v a ria del F r a c a s t o r o . E il d r a m m a p e r s o n a le d e ll in sig n e m e d ico v e r o • n e se è evo ca to con so b ria e ffic a c ia d i tr a tti „.

p. b. in R e lig io „ maggio 1937, pag. 237

L A. m u o v e d a lla tesi del T o f f a n in c h e v u o le c o n s i d e r a to l’ U m a n e s i m o com e un m o tiv o e t e r n o d ell o S p i r i t o ... C o n t r o q u e s t o m o to si l e v e r e b b e il

p e n s ie r o scien tifico m o d e r n o , sogge tti vist ic o e a n tir e lig io s o . G . F r a c a s t o r o d i v e n t a a llo ra la pe rso n ific az io n e p iù c o m p i u t a (e fo rse un ica ) di u n t a l e a tt e g g ia m e n t o s p i r i tu a l e in lo tta con gli o p p o sti m o ti dell a cosc ie nza . U n a b r e v e n o tiz ia i n t o r n o alla vita de l perso n ag g io serve a llo r a a d a r e b a s e s to r ic a allo s tu d io

d e i c a r m i che è c o n d o tto in m a n ie r a assa i d iffu s a e sagace . . . .

R I C C A R D O M IC E L I

(S o p h ia - R o m a , l u g l i o - s e t t e m b r e 1937) (Il L ib ro I ta lia n o , R o m a , giugn o 1937)

“ ­ “ “ “ ­ ’ “ “ ’ “ ’ “ “ ’ “ ­ “ ’ “ “ “ “ “ “ “ “ ’ ’ “ “ “ “ ’ ­ “ - ­ “ “ ­ “ “ “ “ ’ “ “ “ “ “ “

(27)

Nello s c r i tt o di E m ilio Di Leo, U m a n esim o e A n im a m o d e rn a , si r i tr o v a n o a lc u n i c o n c e tti p r e d i l e t t i d e ll A- p e r q u a n t o c o n c e r n e l U m a n e s im o com e elabo ra zio n e ed e s p r e s s io n e di p r o b l e m i filosofici. P i ù p a r ti c o l a r m e n t e si e s a m in a q u e llo ch e il Di Leo de finisce 1 u n ic o v e ro p r o b l e m a ch e t u t t i gli a l t r i a b . b r a c c ia „ : il p r o b l e m a d e l l e sistenza . . . . U n a scorsa alla l e t t e r a t u r a p oeti ca e filosofica d e i secoli c h e s e p a r a n o 1 e tà m o d e r n a d e ll u m a n e s i m o vale al Di Leo p e r s t a b il i r e le t a p p e d e lla fin o r a n o n r is o lta e fo rs e n o n riso lvib ile osc ill azi one t r a gli i d e a l i e t e r n i d e ll i m m a n e n z a e d e lla tr a s c e n d e n z a , a s tri fu lg en ti ch e r i s c a l d a n o 1 uo m o e lo i ll u m in a n o se si m a n t i e n e a d is ta n z a , ma lo b r u c i a n o se o l tr e p a s s a i segn i „.

M. L. B R ESS O

(R a sse g n a , G e n o v a , f e b b r . a p r . 1937)

...E ll a sa c h e d e l F r a c a s t o r o so no u n g r a n d e a m m i r a t o r e e q u i n d i può i m m a g i n a r e con q u a n t o vivo i n te r e s s e io a b b ia l e t t o il suo lib r o nel q u a le ho t r o v a t o c o n s id e r a z io n i che m i h a n n o f a t t o m o lto p e n s a r e ... E lla ha so lleva to u n p r o b le m a d e g n is sim o d i stu d io e ha p o sto in u n a lu ce n u o v a il p e n s ie r o

d e l g r a n d e m e d ic o . . . .

A R T U R O C A S T I G L I O N I

( P r o f , di S to ria d e lla M e d icin a n e ll a U n iv ersità d i P a d o v a )

. . . . H o le tto con f r u t t o , e m i c o n g r a t u lo „.

Sen. G U I D O M A Z Z O N I

... I m e d ic i t r o v e r a n n o n e lle p a g in e del Di Leo m o tiv i d i g ra n d e in te r e s s e ...

G. V I D O N I

(in L a L ig u r ia M e d ic a „ a p r ile 1937)

* Le so no m o lt o g r a to ... di a v e r m i messo a p a r t e d i s c r itti sì d e n si e rig o ro si „. L U I G I S T E F A N I N I dell a U n iversità di M ess ina

* . . . .Le e s p r i m o le p iù s in c e r e c o n g r a tu la z io n i p e r l im p o r ta n z a d e i su o i studi„. E R M I N I O T R O I L O

(O r d . di Filos. e P r e s i d e d e lla facoltà d i Lett. e Filos , n e lla U n iv ersità di Pad o v a)

...L av o ri c h e a t t e s t a n o g ra n d e fe r v o r e e in te llig e n te a m o r e ...„. R A F F . CIASCA

(O rd di S to ria mod. n e lla U n iversità di G enova)

...C r e d o su p e r f lu o d i r L e ohe il l ib r o sul F r a c a s t o r o mi è p iac iu to m o lt o G E R L A N D O L E N T I N I

... Le e s p r i m o il m io c o m p i a c i m e n t o p e r la p rova di f o r te e a c u to in geg no c h e E ll a h a d a to n e l b a t t e r e così alt i e i n te r e s s a n t i a r g o m e n ti „.

N A T A L E B U S E T T O “ " ’ ’ ­ “ “ “ ’ “ ’ “ ’ ’ “ “ “ ’ “ ’ “ -“ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “

(28)

I l prof. Di Leo è u n seguace d e lle t e o r i e del Toffan in e n e lle t r e n t a 9 e i pa gin e d e lla sua i n t r o d u z i o n e [al C o n t r a m e d i c u m „], dal tito lo F ra n c esco

P etra r ca e la M e d ic in a , so s ti ene la va lid ità di q u e ll e im p o s ta zio n i, non c o n

div is e del m o d es to e s t e n s o r e di q u e s t a n o t a ; ma q u a l u n q u e eia l’ i n t e r p r e t a zio ne ch e ei voglia d a r e al f e n o m e n o d e ll U m a n e s im o , q u e s te pagin e p o n g o n o c o n p r e g n a n t e e v id e n za e con e s t r e m a s e n s i b i li t à d i st u d io so e di d o c e n t e i t e r m i n i di u n conflitto s p i r i tu a l e c h e dà la giustific az ione e l e s a tta v a l u t a zio ne d ell o s c r i tt o del P e t r a r c a

( A g . M r. in I d i r i t t i d e lla scuola „ R o m a 15 nov. 1953)

... Il Di Leo, o l t r e a t r a d u r l i [i q u a t t r o l ib r i dell e I u v e ttiv e c o n t r o u n m e d i c o ,, ] , li c o r r e d ò di n o t e e p r e m i s e loro u n a m p i a p re fa z io n e p e r p o r r e in ri s a lt o ed i l l u s t r a r e gli e le m e n t i u m a n i s t i c i in essi c o n t e n u t i : il che r i e n t r a in q u e l l a p p r o f o n d i m e n t o del c o n c e tt o di u m a n e s i m o „ al q u a le egli già p o r t ò il c o n t r i b u t o d u n a monografia su l F r a c a s t o r o e d u n i m p o r t a n t e arti colo sulla ri v is ta Logos i n t i t o la t o U m a n e sim o e a n im a m o d e rn a „.

(“ 11 popolo n u o v o „ - T o r in o - 27 nov. 1953)

H o l e t t o i s u o i v a ri s t u d i e m i c o m p ia cc io p e r le 9ue r i c e r c h e e r u d i t e e p e r le os s ervazioni p e rso n ali

P A O L O B R E Z Z I

N on oso a g g iu n g e re a l t r o ai g iu d iz i così lu s i n g h ie r i c h e c r it i c i a u to r e v o lis si mi h a n n o d a to su lla Sua mon ografia sul F r a c a s t o r o , c h e ho l e t t o p e r p r i m a col più vivo i n te res s e . Ma n o n m e n o i m p o r t a n t e è la p r e s e n t a z i o n e e la t r a d u z io n e c h e Lei fa d ell o s c r i tt o d e l P e t r a r c a : t u t t o r iv e la il Su o a c u to in geg no,

il Su o gusto, il Su o senso c r itic o „. ,

E R N E S T O P O N T I E R I

( R e t t o r e Magnifico d e ll U n iv er sità di N apoli)

D a p p e r t u t t o si s e n te il c o n o sc it o re p ro f o n d o d e ll età u m a n i s t i c a e in p a r t ic o l a r e d e l P a d r e d e ll U m a n e s im o , il P e t r a r c a , e di u n o d e i c o rif e i, il F r a c a stor o. P r o p r i o q u e s ti d u e v o lu m i mi h a n n o in te r e s s a to m o lt o p e r la novità e l a c u m e dell e visioni, p e r la p e n e t r a z i o u e di c e r t i conflitti f o n d a m e n ta l i fra e p o ch e d iv e r s e ch e Lei c a r a tt e r iz z a con v iv ac ità dj. esposi zione.

G I N O F U N A I O L I

G o d o di p o ss ed e re i suo i s c r i tt i , p e r c h è c o s titu is c o n o u n n o tev o le c o n t r i b u t o alla c u l t u r a , sia il F r a c a s t o r o c h e già è s ta to a u to r e v o lm e n te a p p r ez za to , sia l’ i n v e t t i v a del P e t r a r c a ...La su a i n t r o d u z i o n e è c orn ic e a d e g u a ta ad u n o

sc r i tt o ( C o n tr o u n Medico), in cu i u n a l t r a volta t ro v a n o c o n f e r m a le geniali in tu i z io n i del Toffanin.

L U I G I S T E F A N I N I (dell U n iversità di P a dova )

Nelle sue pubb lic a zio n i è n o b i l m e n t e r i p r e s o il p e n s i e r o del c o m u n e M a e str o G iu se p p e Toffanin M A R I N O G E N T I L E ( d e ll U n iversità di T r ie s t e ) “ “ ­ ­ ’ ’ ­ “ - ­ “ “ ’­ ’ “­ ’ ’­ “­ “ “ ­ ­ ’ “ ’ ­ ’ ­ ’ “ ’ ’ “ ’

(29)

Non h o s o t t o m a n o c h e u n te s to cattiv o d e ll i n v e t t iv a p e tr a r c h e s c a , m a è b u o n o a b b a s ta n z a da p e r m e t t e r m i d i ve rif ica re la f eli cità della sua s correvole ed efficace v e r s io n e ; e la figura d e l m ed ic o u m a n i s t a v e ro n ese Ella h a c e r t o p r e s e n t a t a com e m eglio n o n si p o t r e b b e ...

C E S A R E F O L I G N O

M i c o m p ia cc io s i n c e r a m e n t e p e r la 2a e d iz io n e di S c ie n za e U m a n esim o

in G. F., e p e r la bell a t r a d u z io n e d e l C o n tro m e d ic u m , con la q u a le hai

c o m p i u t o o p e r a assai u t il e a n c h e p e r gli stu d io s i c h e non si o c cu p a n o p a r ti c o l a r m e n t e d e ll U m a n e s im o „.

E D O A R D O G E N N A R 1 N I

M olto m e r i t o r ia la su a d i li g e n te t r a d u z io n e , b e n c o r r e d a t a di n ote, delle f a m o i e I n v e t t i v e „ d i P e t r a r c a . A n c h e p i ù ch e u n cla m oro so episo dio d e l l e t e r n a l o t t a d e llo s p i r i to c o n tr o la m a t e r i a , , , esse c a r a tt e r iz z a n o t u t t a u n e p o c a , q u a n d o la s p i r i t u a l i t à dell a sc ien z a n o n e ra a n co ra s e n t it a e la r i c e r c a sc ientific a e r a a n c o r a d efin ita u n a r te m ec ca n ica

R A F F A E L E C IA S C A

... Il prof. Di Leo si é s fo rz ato d i c o n s e r v a r n e [del C o n t r a m edicum ] p r o p r i o il p re g io mag giore, l im m e d ia te z z a , così da f a r r i s a l t a r e la figura del P e t r a r c a nell a p r o s p e t ti v a del su o t e m p o ...

(S cuola i ta l ia n a m o d e r n a - B re s c ia - l o nov. 1953)

H o l e t t o gli s c r i t t i c h e Lei m i h a c o r t e s e m e n t e m a n d a t i (u n pò a r i le n t o , Lei d i r à : m a i Suoi sono l ib r i di id ee e non a m m e tt o n o l e t t u r e f r etto lo s e) e vi h o tr o v a t o m a t e r i a da m e d i t a r e e n o tiz ie da r i t e n e r e . S o p r a t t u t t o il lib r o c h e s i n ti t o la U m a n e s im o e A n i m a m o d e r n a , , è ricco di oss ervazioni n u o v e e sia ch e p e r s u a d a il le t t o r e a c o n s e n ti r e n e lle sue id ee o lo i n d u c a ad ob iet t a r e e talv o lta a c o n t r a d d i r e , m e t t e i n m o to il su o p e n s i e r o e lo c o s trin g e a

rico n o s ce r e l’ a c u m e d e lla m e n t e d e ll a u to r e . P e r mio c o n to ci h o tr o v a t o u n o stim o lo a r i e s a m i n a r e c e r t e m ie id ee e, talv o lta , a c o r r e g g e r l e ...A n c h e mi è p a rs a f ed ele ed o p p o r t u n a la sua t r a d u z i o n e d e l l I n v e ttiv a p e tr a r c h e s c a

A L F R E D O G A L L E T T I

%

D i q u e s t i suoi s t u d i (le b ell e e p r o f o n d e p ag in e d i U m a n esim o e A n im a

m o d e rn a , il d o t to saggio s u F ra ca sto ro e la t r a d u z io n e d e lle in v e t t iv e C ontro

u n m e d ic o d e l P e t r a r c a con la i n t e r e s s a n t e pre fa z io n e ) t e r r ò co n to n e lla bi- bliografia del D izio n a r io sto ric o d e lla le tte r a tu r a ita lia n a „.

P I E R O O B E R T I

...Mi s ono p r e c i p i t a t o su b ito su G i r o l a m o F r a c a s t o r o , u n a figura che m i h a s e m p r e affa sc inato. E tro v o m o lte cose i n t e r e s s a n t i in ciò ohe leggo

G A E T A N O S A L V E M I N I

E t r a d u c e n d o il P e t r a r c a , il Di Leo si a u g u r a c h e con q u e s to s p i r i tu a l i sm o che n o n nega m a ut il izz a e s u p e r a la scienz a, possa esse re v in ta l a t t u a l e cris i del m ondo.

U n l ib r o d o t to s c r i t t o p e r d o t ti „. U. C. i n II c o r r i e r e di T r ie s t e „ d e l 30 se tt. 1953 “ ’ “ “ “ “ “ ­ “ ’ “ “ “ “ “ ’ “ ’ “ “ ’ “ “ “ ’ “ “ “ “ “ ’ “ “ ­ “ “ ’ “ “ ’ “ “ “ “ “ “ ­ “ ’ “ “ “

(30)

I l su o S c ie n za e U m a n esim o in G. F ra c a sto ro „ è u n o s t u d i o o r m a i fo n d a m e n t a l e p e r la c o m p r e n s i o n e n o n solo de l p e n s ie r o e d e l l a r t e d e l F r a c a s t o r o , m a a n c h e d e lla c iv iltà del su o t e m p o . . . . L odo la sua p u b b l ic a z i o n e p e tr a r c h es ca ch e d a r à m o d o a m o lt i d i c o noscere, a tt r a v e r s o le i n v e t t iv e C ontro u n m e d ic o il p e n s i e r o del P e t r a r c a

G I U L I O D O L C I

P u r n o n t r o v a n d o m i s e m p r e d a cc o rd o con lei s u l l i m p o s ta z io n e d e l p r o b l e m a d e ll U m a n e s im o , mi è g r a to se g u irla in m o lte dell e s u e r i c e r c h e e os­ se r v az io n i : s e g u irla e i m p a r a r e . B u o n a a n c h e la p r e s e n t a z i o n e in vo lg are d e lla p e t r a r c h e s c a i n v e t t iv a C o n tro u n m e d ic o

A R T U R O P O M P E A T I

d e ll I s t i t u t o U n i v e r s i t a r i o di E co n . e C o m m . d i V e n ez ia

H o già scor so i suo i t r e i n t e r e s s a n t i lav o r i, a p p r e z z a n d o n e la fe lice i m p o s ta zio n e e il sicu ro giudiz io „.

A. M. G H I S A L B E R T I

C o n g r a tu l a z i o n i v iv is sim e p e r la b e lla e f e r v i d a a tt i v i t à „

L U I G I B U L F E R E T T I d e ll U n i v e r s i t à di C a g li a ri

H o l e t t o con p a r ti c o l a r e a t t e n z i o n e la b e lla i n t r o d u z i o n e al C o n tr a me- d i c u m „ de l P e t r a r c a , ch e è s ta to t r a d o t t o c o n gusto e finezza.

A m e p a r e ch e il Suo la v o r o sia u n a lto c o n t r i b u t o agli s tu d i p e tr a r c h e sch i, e m i d u o le di c o n o sc erlo solo ora, m e n t r e , se fosse a p p a r s o p rim a , io n e a v rei t r a t t o van ta g g io e s u g g e r i m e n t o p e r m eglio p r e c i s a r m i a lc u n e lin e e del profilo del P e t r a r c a . P a r t ic o l a r e a tt e n z i o n e h o riv o lto a ll e s t r a t t o del Logos „ ( U m a n e s im o e A n i m a m o d e r n a ) , i n cui Lei affro n ta e d e li n e a u n a s p e tto c r u cia le d e lla s t o r i a d ell o s p i r i t o : ed io c o n d iv id o il su o p e n s i e r o in molt i p u n t i „.

C A R M E L O C A P P U C C I O

R a ll e g r a m e n t i p e r i Suoi s t u d i u m a n i s t i c i c h e h o le tto e seguito con m o l t o i n te r e s s e „.

N I N O V A L E R I

H o s e n t it o ed a p p r e z z a t o n e ll o p e r a su a il v a lo re di u n a p r o f o n d a c o m p r e n s i o n e e di u n a bell a r i c o s tr u z io n e de i m o m e n t i s to rici ch e h a s t u d i a t o

B A L B IN O G I U L I A N O

H o l e t t o con edifica zione „ la t r a d u z io n e d e lle in v e t t iv e C o n tro u n m e d ic o di M ess er F ra n c es c o . H o t r o v a t o la Sua t r a d u z io n e v e r a m e n t e o t t i m a e v ivace, e tale da d a r e l’ i m p r e s s io n e del p r i m o gett o. Il ch e n o n è poco se si t ie n c o n to d e l l e diff icoltà cui dà luogo il l a t i n o p e tr a r c h e s c o .

C on p a r i i n te r e s s e ho r i l e t t o il saggio sul F r a c a s t o r o , S uo ve cc h io a m o r e , e 1 e s t r a t t o su U m a n e sim o e A n im a m o d e rn a .

Ell a l av o ra , scava in p ro f o n d o : cosa notevole ai te m p i n o s t r i c h e se g n a n o il t r i o n f o d e lla superficifliitii S dfil d i le t t a n t i s m o „.

E N Z O P A L M I E R I “ " ­ “ ’ “ ­ “ “ “ ’ ’ ­ ’ ’ “ ­ “ ’ “ “ “­ “ ­ “ “ “ ’ “ “ ­ “ “ “ “ ’ ­ “ “ “ ’­ “­ ' ~'­

Riferimenti

Documenti correlati

Saper compiere varie forme di sintesi di testi di diversa tipologia Saper comprendere ed utilizzare le tecniche dell’argomentazione Comprendere e saper utilizzare i concetti e il

Al termine del suo percorso lo studente padroneggia "gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si

Studiosa senior dello Studium patavinum, già professore associato di Storia della letteratura per l'infanzia e di Pedagogia della biblioteca scolastica e per

• Inglese: nel primo biennio 1h (docente curricolare e madrelingua) e 1h aggiuntiva (madrelingua) per il sillabo IGCSE English as a Second Language. • Inglese: nel secondo biennio

OGGETTO: Avvio dell’anno scolastico 2020/21 - Disposizioni riguardanti l’organizzazione delle entrate, delle uscite e misure organizzative delle attività didattiche

Dall’analisi della situazione si evince che, a fronte di esiti discreti e buoni per ciò che riguarda i risultati scolastici intermedi e finali, l’istituto non utilizza del

Rispetto agli obiettivi dei primi due anni si dovrà attenuare l’uso del testo nella sua valenza di supporto cognitivo/linguistico per sottolineare sempre di piu’

• Inglese (primo biennio): 1h di codocenza (docente curricolare e madrelingua) e 1h aggiuntiva (madrelingua) per il sillabo IGCSE English as a Second Language English. •