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L'evoluzione del fotovoltaico in Italia : analisi critica e prospettive alla luce del regime di incentivazione con il `Conto energia` : un focus nel settore agricolo

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ISBN 978 88 8145 277 4 L’EV OL UZIONE DEL F O TO VOL TAICO IN IT ALIA

analisi

critica

e

prospettive

alla

luce

del

regime

di

incentivazione

con

il

conto

energia

un

focus

nel

settore

agricolo

L’EVOLUZIONE DEL

FOTOVOLTAICO IN ITALIA

a cura di Stefano Fabiani collana POLITICHE PER L’AMBIENTE E L’AGRICOLTURA

INEA 2013

In questi ultimi anni, il mondo della ricerca è stato chiamato ad affrontare temi fondamen-tali e di interesse globale sui rapporti tra agricoltura e ambiente. Con fondamen-tali consapevolezze, l’INEA si è posta come obiettivo la valorizzazione delle attività attraverso la definizione di un’area di ricerca “Politiche per l’ambiente e l’agricoltura”. Da oltre un decennio, infatti, l’INEA svolge studi su applicazione e valutazione delle politiche e sostenibilità dei sistemi agricoli, sviluppo dell’agricoltura biologica, ruolo dell’agricoltura nella difesa della biodi-versità e nella lotta alla desertificazione, temi ambientali del settore forestale, fino a filoni più recenti quali la gestione del rischio climatico in agricoltura, i cambiamenti climatici e la produzione di bioenergie.Un ruolo importante è assegnato alla fase di condivisione dei risultati, affidato alla collana “Politiche per l’ambiente e l’agricoltura”, che vuole valoriz-zare le competenze e la produzione scientifica nel settore e contribuire al dibattito sulle tematiche agroambientali.

(2)

I

STITUTO

N

AZIONALE DI

E

CONOMIA

A

GRARIA

L'EVOLUZIONE DEL FOTOVOLTAICO

IN ITALIA

ANALISI CRITICA E

PROSPETTIVE ALLA LUCE DEL REGIME

DI INCENTIVAZIONE CON IL “CONTO ENERGIA”

- UN FOCUS NEL SETTORE AGRICOLO -

a cura di

Stefano Fabiani

(3)

2

Il presente volume rappresenta la sintesi finale del progetto Servizi di

consulenza specialistica per il supporto tecnico amministrativo alla gestione

delle domande di ammissione al Conto Energia, le cui attività sono state

curate da Stefano Fabiani.

Il documento rientra nelle attività INEA nell’ambito di ricerca Politiche per

l’ambiente e l’agricoltura.

Il volume è stato curato da Stefano Fabiani

I singoli capitoli sono da attribuirsi a:

Introduzione, capitolo 1, capitolo 6 e conclusioni: Stefano Fabiani

Capitolo 2, capitolo 3, capitolo 4 e capitolo 5: Francesca Tartaglia

Coordinamento editoriale: Benedetto Venuto

Segreteria di redazione:5REHUWD&DSUHWWL

(4)

3

ABSTRACT

5

INTRODUZIONE

6

CAPITOLO

1

L

E ENERGIE RINNOVABILI TRA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E

SICUREZZA ENERGETICA

9

1.1 Lo sviluppo delle rinnovabili in Italia ... 13

1.2 Il ruolo potenziale dell’agricoltura ... 16

1.3 Le rinnovabili nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale ... 18

CAPITOLO

2

I

L

F

OTOVOLTAICO

-

LA TECNOLOGIA E LE POLITICHE DI SOSTEGNO

23

2.1 La tecnologia fotovoltaica ... 23

2.2 L’evoluzione dei meccanismi di incentivazione ... 27

2.3 Il premio abbinato ad un uso efficiente dell’energia ... 45

2.4 La richiesta della tariffa incentivante e del premio ... 46

CAPITOLO 3

47

G

LI IMPIANTI AMMESSI AGLI INCENTIVI

47

3.1 Impianti realizzati con il primo Conto Energia ... 51

3.2 Impianti realizzati col secondo Conto Energia e la Legge 129/10 .... 54

3.3 Impianti realizzati col terzo Conto Energia ... 57

3.4 Impianti realizzati con il quarto Conto Energia ... 61

3.5 Impianti realizzati con il quinto Conto Energia ... 66

3.6 Riconoscimento del premio abbinato ad un uso efficiente dell’energia

... 72

CAPITOLO

4

I

L RICONOSCIMENTO DELL

INCENTIVAZIONE E LA GESTIONE COMMERCIALE DEGLIIMPIANTI

75

4.1 Impianti incentivati con il primo Conto Energia ... 76

4.2 Impianti incentivati con il secondo Conto Energia ... 79

4.3 Impianti incentivati con il terzo Conto Energia ... 84

(5)

4

4.5 Impianti incentivati con il quinto Conto Energia ... 93

4.6 Le attività di verifica degli impianti ... 96

CAPITOLO

5

R

ISULTATI RAGGIUNTI DEL FOTOVOLTAICO IN

I

TALIA

99

5.1 Il fotovoltaico nel settore dell’agricoltura ... 103

5.2 Gli impianti su terreni agricoli e serre ... 107

5.3 Il contesto europeo sugli incentivi ... 109

CONCLUSIONI

113

BIBLIOGRAFIA

117

(6)

5

ABSTRACT

This paper aims to describe in a synthetic and effective outline, the effects of the application process and achievements of incentive systems for solar photovoltaic (PVT) in Italy through the analysis of different interministerial decrees that have occurred over time, starting from 'year 2005 until now, with a short explanation about the application of the PVT technology in agriculture.

In this document, considering separately each national decree (energy bills) is shown for each region and province, as well as for each type of facility and location, the power annually installed, its energy production, the values of the tariffs paid, the amount accumulated in tariffs paid in each of the previous years.

The study summarizes also the effects of the applications of the supporting national policy in agriculture, with specific reference to the construction of facilities and incentives made in agricultural areas as well as on greenhouse structures.

(7)

6

INTRODUZIONE

L'Istituto nazionale di economia agraria svolge attività di ricerca, di rilevazione ed analisi nel campo strutturale e socio-economico del settore agro-industriale, forestale e della pesca da più di 80 anni, occupandosi contestualmente di sviluppo rurale e dei temi riguardanti la valorizzazione delle risorse ambientali.

In quest’ottica l’Istituto realizza indagini e analisi finalizzate all'impatto delle politiche agricole, agroalimentari e del mondo rurale e svolge funzioni di assistenza tecnica, monitoraggio, valutazione e supporto all'applicazione delle politiche nell'interesse delle regioni, province autonome, enti locali e delle altre pubbliche amministrazioni.

La crescente integrazione delle politiche ambientali, agricole ed energetiche rende sempre più strategico effettuare ricerche, analisi e valutazioni in un'ottica integrata e multidisciplinare, valorizzando le attività afferenti a tutte le risorse naturali, alla loro gestione sostenibile ed alle politiche di riferimento. In particolare il Servizio “Ambiente e risorse naturali in agricoltura” realizza studi e analisi su uso e tutela delle risorse naturali in agricoltura e metodologie di analisi a supporto delle decisioni, in relazione alle politiche ambientali, agricole ed energetiche di riferimento.

Nel contesto specifico delle politiche energetiche, l’INEA è stato incaricato dal Gestore servizi energetici (GSE) - nell’ambito della convenzione “Servizi di consulenza specialistica per il supporto tecnico-amministrativo alla gestione delle domande di ammissione al conto energia” - di effettuare un supporto tecnico-amministrativo nella valutazione delle richieste di incentivazione previste per il fotovoltaico.

L’INEA ha quindi predisposto un’apposita struttura operativa composta da un gruppo di lavoro qualificato con esperti del settore elettrico, delle energie rinnovabili ed in particolare del fotovoltaico che in stretta collaborazione con il GSE, ha consentito di istruire complessivamente più 56.000 domande.

L’importanza del supporto specialistico offerto al GSE sul fotovoltaico è da ricercare nella complessità e nelle difficoltà incontrate nel gestire la crescita inattesa del settore anche in riferimento alle ricadute nel comparto agricolo che,

(8)

7

come noto, ha subito un consumo di suolo eccessivo che ha visto in molti casi la perdita di terreni destinate alle produzioni agricole.

Alla luce dei risultati della collaborazione con il GSE si è ritenuto utile ricostruire il trend di sviluppo degli ultimi anni del fotovoltaico al fine di evidenziarne il contributo dato al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari in tema di incremento nell’impiego di energie rinnovabili e riduzione della dipendenza dai combustibili fossili (e quindi riduzione delle emissioni di CO2

in atmosfera), nonché di analizzarne le criticità e distorsioni generate a livello economico, sociale ed ambientale.

Il rapporto, che utilizza i contenuti della relazione annuale Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013), descrive in forma sintetica ed efficace gli effetti del processo di applicazione ed i risultati raggiunti del meccanismo di incentivazione del fotovoltaico solare in Italia attraverso i diversi Decreti interministeriali che si sono susseguiti nel tempo, a partire dall’anno 2005 fino ad oggi, con un approfondimento circa l’applicazione di tale tecnologia nel settore dell’agricoltura, in particolare riguardo ai terreni agricoli interessati ed alle strutture serricole.

Considerando distintamente i Decreti interministeriali del 28 luglio 2005 e del 6 febbraio 2006 (primo conto energia) , del 19 febbraio 2007 (secondo conto energia), del 6 agosto 2010 (terzo conto energia), del 5 maggio 2011 (quarto conto energia) e del 5 luglio 2012(quinto conto energia), viene rappresentata, per ciascuna Regione e Provincia, nonché per ciascuna tipologia di impianto ed ubicazione, la potenza annualmente entrata in esercizio, la relativa produzione energetica, i valori delle tariffe incentivanti erogate e l'entità cumulata delle tariffe incentivanti erogate in ciascuno degli anni precedenti.

Infine, giunto ormai al termine il sistema di incentivazione del fotovoltaico mediante il conto energia, viene proposta una valutazione complessiva sull’evoluzione del settore - in riferimento anche al contesto europeo - analizzandone le prospettive future.

(9)
(10)

9

CAPITOLO 1

L

E ENERGIE RINNOVABILI TRA LOTTA AI

CAMBIAMENTI CLIMATICI E SICUREZZA

ENERGETICA

La sempre maggiore attenzione alle energie rinnovabili (ER) in termini di strategia di politica europea ed internazionale, risiede negli obiettivi strategici per garantire da un lato la sicurezza nell’approvvigionamento energetico, dall’altro la lotta al cambiamento climatico.

La lotta al cambiamento climatico è affrontata con diversi strumenti politici ed accordi internazionali, su tutti il protocollo di Kyoto, nel quale i paesi industrializzati e quelli con economia in transizione si sono impegnanti a ridurre complessivamente dell’8% (5,2% nel primo periodo di adempimento 2008-2012), i livelli di emissioni dei principali gas con effetto serra prodotti da attività antropiche rispetto ai valori del 1990.

L’Intergovernmental panel on climate change (IPCC)1 sin dal suo primo

rapporto, presentato durante la seconda Conferenza sul Clima nel 1990, aveva evidenziato come vi fosse un legame molto stretto tra cambiamento climatico e attività umane. Le cause principali di tali influenza, oggi come allora, sono rappresentate dall’utilizzo dei combustibili fossili con le relative emissioni di gas serra e dalla riduzione dei principali sink di carbonio nel mondo, in prevalenza le foreste. I combustibili fossili in particolare sono tra le principali cause dell’aumento di CO2 contribuendo per il 56,6% di tutte le emissioni di GHG

(greenhouse gas) di natura antropica.

Le analisi dell’IPCC mostrano come tra il 1970 ed il 2004 le emissioni di gas serra siano aumentate del 70%. In questo contesto la CO2, la principale quota di gas

serra, è aumentata del 80% e rappresenta il 77% del totale di emissioni di gas serra

1Gruppo intergovernativo indipendente che si propone come gruppo di studio per informare l’opinione pubblica ed i politici sui progressi in atto nella ricerca sul fenomeno del cambiamento climatico, nato nel 1998 per volontà dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale e dell’Unep (United Nations Enviroment Programme).

(11)

10

di natura antropica nel 2004. I settori che maggiormente hanno contribuito all’emissione di CO2 sono stati i settori dei trasporti, industria e fornitura di energia

elettrica. Al contrario, settori tra cui agricoltura e foreste, hanno subito un incremento ridotto (Fig. 1.1).

Il settore dei servizi di fornitura energia elettrica nello specifico è il settore che produce in assoluto la quota maggiore di CO2 (Fig 1.c) e quindi uno dei

maggiori responsabili del cambiamento climatico (IPCC, 2007a).

Figura 1.1 - Emissioni di GHG globali di natura antropica

Fonte: Climate Change 2007: Synthesis Report, Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)

Gli obiettivi relativi alla sicurezza energetica vengono perseguiti essenzialmente cercando di ridurre la vulnerabilità del deficit energetico attraverso la ricerca di fonti alternative al petrolio ed al gas naturale come fonti energetiche primarie.

L’approvvigionamento energetico in particolare è fortemente legato al petrolio ed alla volatilità del suo prezzo. In molti casi il cambiamento di prezzo nell’arco di un dato periodo ha infatti determinato effetti significativi sul sistema economico, comportando anche una crescente volatilità di tutti gli altri

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11

combustibili fossili, in particolare del gas naturale, che si trasmette sui prodotti energetici derivati come l’energia elettrica.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA – International energy agency), gli scenari di riferimento al 2035 relativi alla domanda di petrolio mostrano un deciso aumento della volatilità dei prezzi del combustibile che dipenderà prevalentemente dal settore dei trasporti e dalle economie emergenti. Le previsioni sui consumi di petrolio sono in deciso aumento: si passerà da 87 milioni di barili al giorno (mb/g) nel 2010 a 99 mb/g nel 2035.

Anche i prezzi secondo le analisi IEA sono destinati ad aumentare nei prossimi decenni a meno che non si pongano in essere misure (scenario 450)2 volte

alla riduzione dei consumi mediante la sostituzione con fonti rinnovabili ed interventi di incremento dell’efficienza.

Figura 1.2 – Previsione dell‟andamento dei prezzi dei combustibili fossili

Fonte: Scenari IEA-WEO 2011

All’aumento della domanda energetica a livello mondiale dovrebbe quindi affiancarsi un mutamento relativo alle fonti utilizzate finora. Secondo il World energy outlook report (IEA, 2011), il consumo di tutte le fonti fossili aumenterà, ma la loro percentuale sulla domanda globale di energia primaria diminuirà solo

2

Uno scenario presentato nel World energy outlook, che definisce un percorso energetico coerente con l'obiettivo di limitare l'aumento globale della temperatura a 2 ° C, limitando la concentrazione di gas ad effetto serra dell'atmosfera a circa 450 parti per milione di CO2.

(13)

12

leggermente scivolando dall’81% nel 2010 al 75% nel 2035. Secondo lo scenario ipotizzato il gas naturale è il solo combustibile fossile che aumenterà la sua quota nel settore energetico mondiale.

Relativamente al gas naturale, le previsioni connesse sia dei consumi sia dell’offerta appaiano molto interessanti.

L’80% dell’incremento nell’uso dovrebbe provenire dai paesi non OCSE ed in particolare dalla Cina le cui politiche volte alla diversificazione energetica ne promuovono una forte espansione. Tali aumenti soprattutto in Asia saranno garantiti dagli enormi giacimenti presenti in Russia, che secondo gli scenari attuali, al 2035 dovrebbe attestarsi come il principale produttore di gas.

Anche le fonti rinnovabili in deciso aumento negli ultimi anni, in gran parte dovuto alla diminuzione dei costi delle tecnologie, al cambiamento (aumento) dei prezzi dei carburanti fossili ed alle politiche orientate ad implementarne lo sviluppo, dovrebbero registrare un ulteriore incremento tra il 2009 ed il 2035, pari a circa il 15% della fornitura primaria di energia

Secondo tali previsioni la Cina e l’Unione europea (UE), parteciperanno per circa il 50% alla crescita. Quanto detto viene anche confermato nella recente Strategia energetica nazionale (SEN) che evidenzia in particolare come il trend delle rinnovabili sulla domanda primari di energia sia in notevole ascesa (Fig. 1.3).

Figura 1.3 - Stima percentuale della domanda di energia primaria mondiale

(14)

13

1.1 Lo sviluppo delle rinnovabili in Italia

La produzione di energia rinnovabile elettrica in Italia ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo fortissimo, guidato da incentivi generosi che hanno fatto sì che il settore garantisse un contribuito importante al raggiungimento degli obiettivi europei stabiliti dalla direttiva 2009/28/CE (c.d. RES):

 la riduzione delle emissioni GHG a livello Europee del 20% rispetto ai valori del 1990;

 l'utilizzo di energie rinnovabili nella misura del 20%;

 la riduzione del 20% del consumo energetico attraverso l’incremento di efficienza energetica.

Per il raggiungimento dell'obiettivo europeo “20-20-20”, l'Italia ha approvato il 23 Aprile 2009 il Piano d'azione nazionale per le energie rinnovabili (PAN) che stabilisce gli obiettivi nazionali, ossia 17% di produzione da fonti energetiche rinnovabili (FER) sul consumo totale di energia e 10% sul consumo totale di carburanti.

Nel settore elettrico l’obiettivo è stato già praticamente raggiunto con quasi 8 anni di anticipo: circa 93 TWh prodotti nel 2012 rispetto ad un obiettivo 2020 di 100 TWh grazie ad una forte crescita delle installazioni di impianti negli ultimi anni, in particolare degli impianti fotovoltaici: dal 2010 l’Italia ha incrementato la capacità fotovoltaica installata di circa 13 GW, raggiungendo quasi 17 GW (nel mondo siamo secondi solo alla Germania).

Tale sviluppo è stato reso possibile da un sistema di incentivi molto favorevole che ha comportato costi significativi per il sistema, arrivando a incidere per oltre 10 miliardi di euro/anno sulla bolletta energetica dei consumatori italiani. D’altra parte, ciò ha anche determinato benefici ambientali (es. riduzione di 18 milioni di tonnellate di CO2), occupazionali ed economici (tra cui la riduzione di

importazioni di combustibili fossili per 2,5 miliardi l’anno) e di sicurezza energetica (SEN, 2013).

La crescente produzione da fonti intermittenti e non programmabili rappresenta sempre più una sfida anche per l’infrastruttura di rete e per il mercato. La produzione rinnovabile discontinua è, ad esempio, concentrata al sud, centro-sud e nelle isole, mentre la domanda è maggiore nel nord Italia. Sono necessari,

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14

quindi, interventi di rafforzamento della rete sulle principali sezioni critiche tra zone di mercato.

La produzione da fonti rinnovabili, dal 2008 in poi, ha segnato ogni anno nuovi record. Nel 2011 era pari a 82.961 GWh, mentre nel 2012 è arrivata addirittura a 92.460 GWh, arrivando ad incidere sul Consumo interno lordo (CIL) per il 27%.

La potenza efficiente lorda installata degli impianti alimentati a fonte rinnovabile in Italia, al 2011 è pari a 41.399 MW con circa 11.115 MW addizionali (+37%) e nel 2012 è aumentata ulteriormente fino a 47.092 MW (Fig. 1.4).

Figura 1.4 - Impianti rinnovabili in Italia 2012

Fonte: GSE (Stima dati TERNA gennaio 2013)

Il 2011 rappresenta in particolare un anno di svolta, in cui le “nuove rinnovabili” (solare, eolico e bioenergie) raggiungono in termini di produzione l’idroelettrico (Fig. 1.5).

(16)

15

Figura 1.5 – Produzione rinnovabile in Italia

Fonte: GSE rapporto statistico 2011

Come detto la variazione rispetto al 2010 è dovuta principalmente alla forte crescita della fonte solare. Come rappresentato nella figura 1.6, nel 2011 gli impianti fotovoltaici in Italia sono circa 330.000, oltre il doppio del 2010. Nel 2012 si è arrivati a 478.331 per una potenza complessiva di 16.420 MW con un incremento rispetto al 2011 del 44% riguardo alla numerosità e in riferimento alla potenza installata del 28.5%. Da tre anni la crescita della consistenza è straordinaria, gli impianti nuovi eguagliano quelli esistenti alla fine dell’anno precedente.

La fonte solare rappresenta oggi circa il 30% della potenza degli impianti rinnovabili, seconda solamente a quella idraulica.

(17)

16

Figura 1.6 - Evoluzione della potenza e della numerosità degli impianti FTV in Italia

Fonte: GSE, Rapporto statistico sul fotovoltaico - 2012

1.2 Il ruolo potenziale dell‟agricoltura

La crescente attenzione del mondo agricolo alla produzione di energia da fonti rinnovabili ha trovato una notevole spinta nella possibilità di diversificazione delle attività e dei redditi delle aziende agricole.

Lo sviluppo del settore è stato accompagnato in Italia da strumenti che vanno dagli incentivi alla produzione ai certificati verdi, al credito agevolato agli investimenti alle misure fiscali che hanno consentito un forte aumento negli ultimi anni. Riguardo in particolare all’utilizzazione della biomassa agricola, le caratteristiche del comparto fanno si che prevalgano piccole centrali elettriche a cogenerazione che utilizzano i rifiuti dell’attività zootecnica, gli scarti dell’industria agroalimentare e dell’attività agricola e le colture dedicate.

Secondo i dati TERNA/GSE aggiornati al 2013 la produzione lorda degli impianti alimentati con bioenergie (biomasse, biogas e bioliquidi) tra il 2011 e il 2012 è aumentata del 15,3% passando da 10.832 GWh a 12.486 GWh e si ripartisce tra impianti destinati alla sola produzione di energia elettrica (58%) e

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17

impianti di cogenerazione (42%). Fra le biomasse per la produzione di elettricità prevalgono quelle solide, inclusi i residui solidi urbani biodegradabili (oltre il 45% nel 2012), ma è significativa anche la crescita del biogas e dei bioliquidi. Le Regioni con i valori più alti sono quelle settentrionali, Lombardia (23,4%) ed Emilia Romagna (13,8%), seguite da Puglia (11,8%) e Veneto (9,1%), Piemonte e Campania (7,4% ciascuna). Tutte le altre Regioni presentano un contributo variabile dallo 0,1% della Valle d’Aosta al 5,3 % della Sardegna (INEA, 2013).

Secondo il CRPA (Centro ricerche produzioni animali) nel 2012 in Italia il numero degli impianti a biogas ha raggiunto quota 994 (contro i 587 del 2011) per una potenza istallata di 756,4 MW – circa il 50% in più dell’anno precedente - concentrata prevalentemente nell’Italia settentrionale (39% in Lombardia, 16% in Emilia Romagna, 15% in Veneto e 11% in Piemonte).

Riguardo al contributo del settore agricolo al raggiungimento degli obiettivi nazionali sopracitati, alcune elaborazioni (ENEA-Coldiretti, 2009 aggiornato al 2012) stimano la produzione di energia rinnovabile prodotta dall’agricoltura al 2020 complessivamente intorno ai 17,38 Mtep, per un contributo percentuale delle agroenergie al bilancio energetico nazionale al 2020 prossimo al 10%. Lo stesso scenario stima le emissioni di CO2 evitate pari a 39,85 Mt/anno ed un impatto

occupazionale intorno alle 100.000 unità.

In questo quadro dunque l’agricoltura può giocare un ruolo determinante nella riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra mediante l’impiego di agroenergie. Sebbene l’impresa agricola debba comunque essere indirizzata alla produzione di alimenti per i consumatori finali, il concetto di multifunzionalità di un’impresa agricola non può infatti trascurare il settore della produzione di energie “pulite”.

Ciò deve necessariamente avvenire nel rispetto del territorio e della sostenibilità dell’attività produttiva, creando un interazione tra territorio, fonti rinnovabili ed energia, tale da consentire la creazione di una vera e propria filiera agro energetica sostenibile.

Questo è infatti l’indirizzo generale delle nuove politiche energetiche, chiaramente orientato a promuovere le agro energie e ridurre il peso degli incentivi, mediante l’introduzione di meccanismi premiali che valorizzino i comportamenti virtuosi.

(19)

18

Nel nuovo decreto sulle rinnovabili (D.Lgs. 6 Luglio 2012) infatti sono stati definiti premi specifici destinati alle imprese agricole che realizzeranno impianti piccoli impiegando sottoprodotti agricoli, in particolare per la produzione di biogas e la realizzazione di impianti di cogenerazione. Inoltre si conferma la validità della scelta di assicurare una priorità a quegli interventi funzionali al modello della generazione distribuita e della filiera corta, in virtù del ridotto impatto territoriale e per il maggiore coinvolgimento del mondo agricolo.

1.3 Le rinnovabili nell‟ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale

Un impulso importante riguardo le strategie nazionali per rafforzare il contributo dell’agricoltura alla riduzione delle emissioni climalteranti ed allo sviluppo delle energie rinnovabili è stato dato dai Piani di Sviluppo Rurale (PSR), ulteriormente rafforzati dalle risorse finanziarie aggiuntive seguite alla verifica dello stato di salute “Health Check”, della Politica agricola comunitaria (PAC).

Tali risorse sono state indirizzate al raggiungimento delle cosiddette “nuove sfide”:

 cambiamenti climatici;

 energie rinnovabili;

 gestione delle risorse idriche;

 biodiversità;

 misure di accompagnamento della ristrutturazione del settore lattiero caseario;

 innovazioni connesse alle precedenti priorità e diffusione Internet a banda larga nelle zone rurali.

Il rapporto Le nuove sfide della PAC e le misure di rilancio dell’economia nei programmi di sviluppo rurale 2007-2013, analisi delle scelte dei PSR nel quadro del’Health Check e del recovery plan, redatto nell’ambito del programma “Rete Rurale Nazionale 2007-2013”, mette in evidenza che la maggior parte delle Regioni ha dato priorità ad un numero limitato di nuove sfide ed in particolare alle risorse idriche ed alla banda larga, mentre solo una minima quota, il 5,8% per

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19

complessivi 43 milioni di euro circa, è stato destinato alle energie rinnovabili. Tale peso percentuale è tuttavia sottostimato in quanto non tiene conto di misure/operazioni comprese nella sfida sui cambiamenti climatici che concorrono anche al perseguimento dell’obiettivo di sviluppo delle energie rinnovabili.

Figura 1.7 - Ripartizione delle risorse aggiuntive (HC e RP) tra le sfide a livello nazionale

Fonte: elaborazioni RRN su dati PSR 2007-2013

Complessivamente la maggior parte delle misure adottate dalle regioni nella sfida ER sono presenti nell’Asse I e III dove si concentrano pure le maggiori risorse finanziarie destinate alla sfida rinnovabili. L’Asse IV raccoglie invece la parte residua delle risorse rimodulate.

Tabella 1.8 - Ripartizione della spesa pubblica per la sfida ER per misura

Asse Misura Valore % Totale

Asse 1 121 16 45% 122 9 123 18 124 2 Asse 3 311 31 39% 312 2 321 6 Asse 4 413 16 16%

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20

Nell’Asse I - Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale, la Misura 121 ammodernamento delle aziende agricole, il cui obiettivo principale è quello di aumentare le capacità produttive aziendali, è indirizzata al finanziamento di progetti che prevedono la produzione di energia rinnovabile da biomasse organiche di origine agricola e forestale ma anche da altre fonti di energia come l’eolico ed il fotovoltaico. I contributi prevedono incentivi per diverse tipologie di spesa che vanno dalla costruzione e ristrutturazione di immobili, all’acquisto e istallazione di impianti per la produzione di energia alternativa. Nello specifico, sono finanziati impianti livello aziendale le cui dimensioni siano calibrate all’attività aziendale, ovvero dove la produzione di energia elettrica ottenuta è utilizzata prevalentemente per l’auto approvvigionamento.

Tra le altre misure all’interno dell’Asse I troviamo la Misura 122- Migliore valorizzazione economica delle foreste e la Misura 123 – Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali. Per la Misura 122 sono state previste azioni finalizzate al miglioramento dei boschi produttivi e interventi di prima lavorazione del legname il cui scopo è quello di incentivare, sostanzialmente, la raccolta ed il trattamento delle biomasse forestali e l’acquisto di attrezzature connesse alla raccolta delle biomasse legnose. Mentre la Misura 123, pur presentando delle analogie con la Misura 121, prevede che il beneficiario degli aiuti non sia l’impresa agricola ma l’impresa che trasforma e commercializza il prodotto.

Inoltre, gli incentivi sono erogati prevalentemente alla produzione di energia che è funzionale all’attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Così, ad esempio, un’impresa di lavorazione del legname può vedersi finanziato un impianto che utilizza scarti della lavorazione come biomassa per produrre energia.

Nell’Asse III - Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia, la Misura 311 di diversificazione in attività non agricole è la più adoperata nei PSR regionali. In questa Misura sono previsti finanziamenti per progetti che effettuano investimenti per la diversificazione delle attività come per esempio la realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili che prevede la vendita di energia prodotta. Anche la Misura 312, come la 311, punta all’implementazione dei sistemi per la produzione di energia

(22)

21

rinnovabile, ma a differenza di quest’ultima il soggetto beneficiario non è l’impresa agricola singola ma la microimpresa che rappresenta una tipologia imprenditoriale extra agricola, operante in questo contesto nei settori connessi all’agricoltura. Da un maggiore livello di dettaglio riguardo la misura 311, come si evince in tabella, le rinnovabili sono seconde soltanto alle misure dedicate all’agriturismo ed hanno portato all’approvazione di 1.320 domande di finanziamento, per un volume totale di investimenti di più di 360 milioni di euro e contributi pubblici per circa 47 Milioni.

Figura 1.9 – Diversificazione in attività non agricole (misura 311) dati aggiornati al 31 dicembre 2012

Fonte: Pianeta PSR

Nell’Asse IV - Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia, si trovano azioni per la promozione di reti di soggetti locali che mirano allo sviluppo di progetti finalizzati alla creazione di filiere agro energetiche. Bisogna sottolineare come nel Piano strategico nazionale (PSN) è stato dato ampio spazio al ruolo delle filiere delle biomasse agricole e silvicole locali, per l’importante ruolo che esse ricoprono in termini di autosufficienza nell’approvvigionamento energetico, contributo alla lotta ai cambiamenti climatici ed alle positive ricadute occupazionali, per cui la maggior parte delle risorse aggiuntive sono state destinate complessivamente nei diversi PSR a favore di misure di investimento e ammodernamento quali la 121 o la 123 - che contemplano azioni utili al perseguimento di numerose sfide tra cui gli investimenti per le energie rinnovabili per la riduzione delle emissioni ed il miglioramento degli standard ambientali - o come nell’asse III dove è stata rafforzata misura di diversificazione - indirizzata agli investimenti agro-energetici.

(23)
(24)

23

CAPITOLO 2

I

L

F

OTOVOLTAICO

-

LA TECNOLOGIA E LE

POLITICHE DI SOSTEGNO

2.1 La tecnologia fotovoltaica

La tecnologia fotovoltaica ha la capacità di trasformare l’energia solare in energia elettrica, sfruttando l’effetto fotovoltaico. Questa proprietà è una caratteristica intrinseca in alcuni materiali semiconduttori come il silicio. Tali materiali di fatto sono in grado di generare elettricità da radiazione luminosa.

Ciascuna cella fotovoltaica, che di per se rappresenta il dispositivo di base del pannello fotovoltaico è in grado di produrre una potenza di 1,5 Watt. Un pannello fotovoltaico può avere una potenza variabile che va da poche centinaia di Watt a milioni di Watt.

Un sistema di impianto fotovoltaico a monte è costituito da moduli fotovoltaici che attraverso la tecnologia fotovoltaica trasformano l’energia solare in energia elettrica. Ai moduli fotovoltaici fa seguito un inverter che trasforma la corrente continua in alternata, prontamente utilizzabile. Il sistema è costituito poi da contatori di produzione e da un trasformatore che consente l’immissione dell’energia elettrica prodotta nelle rete ad alta tensione (Fig. 2.1).

Figura 2.1 - Sistema di impianto fotovoltaico

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Le applicazioni dei sistemi fotovoltaici sono:

 impianti con sistema di accumulo per utenze isolate dalla rete;

 impianti per utenze collegate alla rete in bassa tensione;

 centrali di produzione di energia elettrica collegate alla rete in media o alta tensione.

Le prestazioni ottimali in termini di producibilità di elettrica sono garantite dalla corretta esposizione all’irraggiamento dei moduli fotovoltaici (in Italia l’esposizione ottimale è verso Sud con una inclinazione di circa 30-35° gradi). Nel territorio italiano un impianto fotovoltaico da 1 kWp3, ottimamente orientato ed

inclinato, è capace, di una produzione specifica variabile tra 1.000 e 1.400 kWh4.

Inoltre, ogni kWp installato richiede uno spazio netto di circa 8 – 10 m2 qualora i

moduli siano installati in modo complanare alle superfici di pertinenza degli edifici; occorre invece uno spazio maggiore se l’impianto è installato in più file successive su strutture di supporto inclinate collocate su superfici piane (GSE).

A titolo esplicativo nella figura 2.2 che segue, è riportata la massima producibilità ottenibile sul territorio italiano con moduli tradizionali in silicio cristallino, installati in posizione e orientamento ottimali.

3Il chilowatt picco (simbolo: kWp) è l'unità di misura della potenza teorica massima producibile da un generatore elettrico o viceversa la potenza teorica massima assorbibile da un carico elettrico. 4

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Figura 2.2 - Generazione elettrica fotovoltaica per 1 kWp con angoli di inclinazione ottimali

Fonte: PVGIS - Photovoltaic geographical information system

Si rivela, tuttavia, che la distribuzione geografica degli impianti effettivamente realizzati nel Paese non risulta direttamente commisurata alla insolazione disponibile ma, piuttosto, dipendente da fattori esterni come la

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disponibilità dei terreni, la facilità di accesso al credito ed ai finanziamenti e le complicanze di natura autorizzativa.

Bisogna considerare inoltre che l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico è funzione della radiazione solare incidente sul modulo (insieme di celle) e della temperatura ambiente a cui è sottoposto, oltre alle caratteristiche tipiche del modulo (efficienza di conversione), dell’inverter e dei cablaggi elettrici dell’impianto (cavi, quadri) nonché da fattori esterni che causano un ombreggiamento dei moduli (alberi, polveri, foglie).

In particolare la corrente erogata dal modulo (ovvero la potenza generata) si incrementa con l’aumento dell’irraggiamento mentre diminuisce con l’aumento della temperatura di funzionamento (e quindi della temperatura ambiente) a cui è sottoposto il modulo stesso.

E’ importante quindi tenere sotto controllo queste due variabili per valutare le prestazioni dell’impianto fotovoltaico e di conseguenza il suo rendimento al variare delle condizioni ambientali.5

Le altre grandezze da monitorare per conoscere l’energia prodotta dall’impianto sono la corrente e la tensione in ingresso e in uscita dall’inverter e quindi la potenza erogata.

La garanzia che un impianto fotovoltaico produca correttamente energia nel tempo e secondo i quantitativi attesi è fondamentale per beneficiare appieno del risparmio energetico che ne consegue, sia in caso di utilizzo proprio (autoconsumo) sia in caso di immissione in rete (come risparmio di approvvigionamento da altre forme convenzionali), nonché dei contributi che il Gestore servizi elettrici (GSE) riserva a questa tipologia di impianti come incentivo.

E’ necessario pertanto che l’impianto, una volta installato e messo in esercizio (ovvero connesso in rete), sia controllato costantemente per monitorarne il suo stato di funzionamento onde evitare che cause di natura esterne o guasti dei suoi componenti riducano o cessino la produzione energetica.

Le cause di natura esterna possono essere fenomeni di ombreggiamento dovuto alla presenza di materiale depositato sulla superficie dei moduli (detriti,

5Le prestazioni di un modulo (potenza di picco Wp) sono di norma definite con riferimento a precise condizioni di

test STC (Standard Test Condition) ovvero con irraggiamento di 1 kW/m², temperatura ambiente a 25°C e Air Mass 1,5.

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polvere, foglie) o di eventuale vegetazione cresciuta nel tempo (considerando un orizzonte temporale di almeno 20 anni) che impedisce di fatto il corretto irraggiamento dei pannelli fotovoltaici. Queste cause determinano una diminuzione della produzione dell’energia rispetto ai valori di progetto.

Guasti sull’impianto fotovoltaico possono determinare una diminuzione dell’energia prodotta, come un guasto di un singolo modulo o di una stringa (più moduli), oppure la mancata produzione di energia.

I sistemi di monitoraggio costituiscono pertanto una componente fondamentale negli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per garantire il regolare funzionamento degli impianti stessi e la corretta produzione dei valori energetici attesi.

2.2 L‟evoluzione dei meccanismi di incentivazione

Nel quadro descritto il Gestore servizi energetici ha un ruolo centrale nella promozione, incentivazione e sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, essendo l'ente attuatore del sistema di incentivazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Il Conto Energia rappresenta l’incentivo statale stabilito per la produzione elettrica da impianti fotovoltaici per un periodo di venti anni. Questo meccanismo, già previsto dal Decreto legislativo n. 387 del 29 dicembre 2003, è diventato operativo in seguito all’entrata in vigore dei decreti attuativi del 28 luglio 2005 e del 6 febbraio 2006 (nel seguito definiti “primo Conto Energia”) del Ministero dello sviluppo economico (MSE, ex Ministero delle attività produttive) e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Per rimuovere alcune criticità emerse nella prima fase, che rappresentavano un freno alla realizzazione degli impianti fotovoltaici, è stato emanato il DM 19 febbraio 2007 (di seguito secondo Conto Energia), che ha profondamente modificato e semplificato le regole di accesso alle tariffe incentivanti.

Il successivo DM 6 agosto 2010 (di seguito “terzo Conto Energia”), oltre a dare continuità al meccanismo di incentivazione ha previsto l’introduzione, a partire dal 1 gennaio 2011, di specifici incentivi per gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e per gli impianti fotovoltaici a

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concentrazione. Tuttavia, al fine di non penalizzare i produttori di energia elettrica rispetto alle tempistiche di connessione, con la Legge 13 agosto 2010 n. 129 sono poi state confermate le tariffe dell’anno 2010 del secondo Conto Energia a tutti gli impianti in grado di certificare la conclusione dei lavori entro il 31 dicembre 2010 e di entrare in esercizio entro il 30 giugno 2011.

Successivamente all’emanazione del Decreto legislativo n. 28 del marzo 2011, è stato pubblicato il DM 5 maggio 2011 (di seguito “quarto Conto Energia”) con l’obiettivo di allineare il livello delle tariffe all’evoluzione dei costi della tecnologia fotovoltaica e di introdurre un limite di costo indicativo cumulato annuo degli impianti incentivati pari a 6 miliardi di euro.

Il 5 luglio 2012 è stato pubblicato con apposito il DM il “quinto Conto Energia”, a valle del quale l’Autorità per l’energia elettrica e il gas - AEEG, con propria delibera del 12 luglio 2012, ha determinato il raggiungimento del valore annuale di 6 miliardi di euro e fissato il 27 agosto quale data di decorrenza delle nuove modalità di incentivazione disciplinate da quest’ultimo Decreto.

Il quinto Conto Energia ha introdotto nuove regole e confermato alcune delle disposizioni già introdotte con il quarto Conto Energia ed in particolare non viene più prevista una tariffa incentivante fissa erogata sulla base dell’energia elettrica prodotta, ma l’incentivo si compone di due parti:

 in riferimento alla quota di produzione netta immessa in rete:

 per gli impianti di potenza nominale fino a 1 MW, una tariffa omnicomprensiva, determinata sulla base della potenza e della tipologia di impianto;

 per gli impianti di potenza nominale superiore a 1 MW, la differenza fra la tariffa omnicomprensiva e il prezzo zonale orario, con conseguente disponibilità del produttore dell’energia prodotta.

 in riferimento alla quota della produzione netta consumata in sito, una tariffa premio.

Le tariffe incentivanti diventano inoltre alternative ai seguenti benefici:

 il meccanismo dello scambio sul posto per gli impianti ammessi. Tale disciplina trova applicazione, su richiesta del produttore, in alternativa

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alle tariffe incentivanti, prima del termine del periodo di diritto alle medesime tariffe incentivanti, e dopo il termine del periodo di diritto alle tariffe incentivanti;

 il ritiro con le modalità e alle condizioni fissate dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (ai sensi dell’articolo 13, comma 3, del Decreto legislativo 29 dicembre 2003, n.387), ovvero la cessione al mercato per i soli impianti di potenza fino a 1 MW.

Il quinto Conto Energia cesserà di applicarsi decorsi trenta giorni dalla data di raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro l’anno6 e alla stessa data cesseranno di applicarsi anche le

disposizioni dei precedenti decreti. Il primo Conto Energia:

I Decreti ministeriali del 28 luglio 2005 e del 6 febbraio 2006 pubblicati sulla Gazzetta ufficiale rispettivamente del 05/08/2005 e del 15/02/2006 hanno introdotto in Italia lo schema d’incentivazione in “conto energia” e definito i criteri per la sua applicazione alla produzione di energia elettrica mediante la conversione fotovoltaica.

Questo primo periodo, compreso tra il 19 settembre 2005 e il 30 giugno 2006, è stato caratterizzato dalla presenza di una fase preliminare di ammissione alle tariffe, dall’esistenza di limiti annuali sulla potenza incentivabile e da obblighi, a carico del soggetto responsabile, derivanti da una serie di adempimenti successivi all’ammissione.

6 Manterranno il diritto ad essere valutate le richieste di incentivazione relative:

agli impianti non soggetti all’obbligo dell’iscrizione al Registro, che entrano in esercizio anche successivamente alla data di raggiungimento del limite, purché le stesse pervengano entro 30 giorni solari dalla data di accertamento del raggiungimento dei 6,7 miliardi di euro;

agli impianti iscritti in posizione utile nei registri, non decaduti;

impianti interessati dalle disposizioni normative emanate in merito agli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012 che seguono le regole del quarto Conto Energia.

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Agli impianti ammessi all’incentivazione e realizzati nell’ambito del primo Conto Energia sono state riconosciute, per un periodo di venti anni, le tariffe incentivanti riportate in tabella 2.3.

Tabella 2.3 – Tariffe incentivanti per tipologia d‟impianto valide per il primo Conto Energia

Impianto FV Potenza (kW) Tariffe incentivanti (€/kWh) Classe 1 1 ≤ P ≤ 20 0,445 (scambio sul posto1)

0,460 (cessione dell'energia)

Classe 2 20 < P ≤ 50 0,46

Classe 3 50 < P ≤ 1000 0,490 (valore massimo - soggetto a gara)

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

I due decreti hanno delineato un quadro normativo in continua evoluzione, che ha determinato una gestione complessa e articolata, cessata al raggiungimento dei limiti di potenza incentivata preventivamente fissati per l’anno 2006.

Il secondo Conto Energia e la Legge 129/10:

Il Decreto ministeriale del 19 febbraio 2007, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 23/02/2007, è subentrato ai precedenti DM 28 luglio 2005 e 6 febbraio 2006.

Il Decreto è diventato operativo dopo la pubblicazione della delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (d’ora in poi AEEG) n. 90/07, che ha definito le condizioni e le modalità per l’erogazione delle tariffe incentivanti.

Rispetto alla precedente normativa sono state introdotte importanti novità, quali:

 l’abolizione della fase istruttoria preliminare all’ammissione alle tariffe incentivanti;

 l’abolizione del limite annuo di potenza incentivabile, sostituito da un limite massimo cumulato della potenza incentivabile pari a 1.200 MW al cui raggiungimento era previsto un periodo di moratoria di 14 mesi (24 mesi per i soggetti pubblici titolari degli impianti);

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 la differenziazione delle tariffe sulla base dell’integrazione architettonica oltre che della taglia dell’impianto;

 l’introduzione di un premio per impianti fotovoltaici abbinati all’uso efficiente dell’energia;

 l’abolizione del limite di 1.000 kW, quale potenza massima incentivabile per un singolo impianto;

 l’estensione all’utilizzo della tecnologia fotovoltaica a film sottile anche alle persone fisiche;

Gli impianti entrati in esercizio dopo il 13 aprile 2007 (data di pubblicazione della Delibera AEEG n. 90/07) e prima del 31 dicembre 2008 hanno avuto diritto a una tariffa incentivante erogata per venti anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell’impianto, di valore (€/kWh) costante per tutto il periodo di incentivazione e articolata secondo quanto indicato nella seguente tabella.

Tabella 2.4 - Tariffe incentivanti (€/kWh), suddivise per classe di potenza e per tipologia d„integrazione

Tariffe incentivanti (€/kWh)

Potenza impianto (kW) Non integrato Parzialmente integrato Integrato

1 ≤ P ≤ 3 0,4 0,44 0,49

3 < P ≤ 20 0,38 0,42 0,46

P > 20 0,36 0,4 0,44

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

Il secondo Conto Energia stabiliva, per gli impianti entrati in esercizio negli anni successivi al 2008, che le suddette tariffe fossero decurtate del 2% annuo.

Le tariffe più elevate sono state riconosciute ai piccoli impianti domestici che risultano integrati architettonicamente, mentre le più basse sono state riconosciute ai grandi impianti non integrati.

Le tariffe indicate in tabella 2.4 potevano essere incrementate del 5% nei seguenti casi, tra loro non cumulabili:

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 impianti superiori ai 3 kW non integrati, il cui soggetto responsabile autoconsuma almeno il 70% dell’energia prodotta dall’impianto (autoproduttori ai sensi dell’art. 2 del Decreto legislativo n. 79 del 16 marzo 1999);

 impianti il cui soggetto responsabile è una scuola pubblica/paritaria o una struttura sanitaria pubblica;

 impianti integrati in edifici, fabbricati, strutture edilizie di destinazione agricola in sostituzione di coperture in eternit o contenenti amianto; in questo caso la superficie dell’impianto fotovoltaico potrà essere uguale oppure minore della superficie della copertura di amianto bonificata;

 impianti i cui soggetti responsabili erano enti locali con popolazione residente inferiore a 5.000 abitanti come risultante dall’ultimo censimento ISTAT.

Il Decreto interministeriale del 19 febbraio 2007 definiva tre tipologie d’intervento ai fini del riconoscimento della tariffa incentivante:

1. impianto con integrazione architettonica (moduli che sostituiscono materiale da costruzione);

2. impianto parzialmente integrato (moduli posizionati su edifici o su componentistica di arredo urbano);

3. impianto non integrato (moduli ubicati al suolo o allocati con modalità diverse da quelle precedenti).

In seguito al raggiungimento del limite cumulato di potenza incentivabile è stata fissato al 31 dicembre 2010 il termine di operatività del Decreto.

Le regole del secondo Conto Energia sono state estese a seguito dell’emanazione della Legge 129/10 agli impianti, ultimati entro il 31 dicembre 2010 ed entrati in esercizio entro il 30 giugno 2011, ai quali sono state riconosciute le tariffe riportate nella tabella 2.5.

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Tabella 2.5 - Tariffe incentivanti (€/kWh) per l‟anno 2010 (ridotte del 4% rispetto a quelle del 2008)

Potenza (kW) Non integrato Parzialmente integrato Integrato

1 ≤ P ≤ 3 0,384 0,422 0,47

3 < P ≤ 20 0,365 0,403 0,442

P > 20 0,346 0,384 0,422

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

Il terzo Conto Energia:

Il Decreto ministeriale del 6 agosto 2010, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 24/08/2010, è stato emanato per dare continuità al meccanismo di incentivazione in Conto Energia per gli impianti fotovoltaici già avviato con i precedenti decreti.

Possono godere degli incentivi definiti in questo provvedimento tutti gli impianti entrati in esercizio successivamente al 31 dicembre 2010 a seguito di interventi di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento ed appartenenti alle seguenti tre specifiche categorie:

 gli impianti solari fotovoltaici (con tariffe differenziate tra impianti “su edifici” e “altri impianti”);

 gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative;

 gli impianti a concentrazione.

Per ogni categoria è stato definito un limite di potenza incentivabile:

 3.000 MW per gli impianti solari fotovoltaici;

 300 MW per gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative;

 200 MW per gli impianti a concentrazione.

Per gli impianti fotovoltaici a concentrazione le tariffe sono state applicate a partire dal 25 agosto 2010, data di entrata in vigore del Decreto. Non è stata

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riservata capacità da incentivare agli impianti fotovoltaici con innovazione tecnologica, per i quali era atteso un successivo provvedimento da parte del Ministero dello sviluppo economico (MSE), di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) per definirne i criteri e le modalità per l’incentivazione.

Rispetto alla precedente normativa la richiesta di riconoscimento della tariffa incentivante doveva essere inviata al GSE entro novanta giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico.

Il mancato rispetto dei termini di cui sopra ha previsto la non ammissibilità alle tariffe incentivanti per il periodo intercorrente fra la data di entrata in esercizio e la data della comunicazione al soggetto attuatore.

Nelle tabelle 2.6, 2.7 e 2.8 si riportano le tariffe riconosciute per l’anno 2011 suddivise per categoria.

Tabella 2.6 - Tariffe incentivanti (€/kWh) per l‟anno 2011 per impianti fotovoltaici A) Impianti entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2010 ed entro il 30 aprile 2011 B) Impianti entrati in esercizio in data successiva al 30 aprile 2011 ed entro il 31 agosto 2011 C) Impianti entrati in esercizio in data successiva al 31 agosto 2011 ed entro il 31 dicembre 2011 Potenza

(kW) Impianti su edifici Altri impianti fotovoltaici Impianti su edifici

Altri impianti fotovoltaici Impianti su edifici Altri impianti fotovoltaici 1 ≤ P ≤ 3 0,402 0,362 0,391 0,347 0,38 0,333 3 < P ≤ 20 0,377 0,339 0,36 0,322 0,342 0,304 20 < P ≤ 200 0,358 0,321 0,341 0,309 0,323 0,285 200 < P ≤ 1000 0,355 0,314 0,335 0,303 0,314 0,266 1000 < P ≤ 5000 0,351 0,313 0,327 0,289 0,302 0,264 P > 5000 0,333 0,297 0,311 0,275 0,287 0,251

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Tabella 2.7 - Tariffe incentivanti (€/kWh) per l‟anno 2011 per impianti fotovoltaici con caratteristiche innovative

Potenza (kW) Tariffe incentivanti (€/kWh)

1 ≤ P ≤ 20 0,44

20 < P ≤ 200 0,4

200 < P ≤ 5000 0,37

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

Tabella 2.8 - Tariffe incentivanti (€/kWh) per l‟anno 2011 per impianti fotovoltaici a concentrazione

Potenza (kW) Tariffe incentivanti (€/kWh)

1 ≤ P ≤ 20 0,37

20 < P ≤ 200 0,32

200 < P ≤ 5000 0,28

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

Gli incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici vengono riconosciuti a partire dalla data di entrata in esercizio per un periodo di venti anni ed hanno previsto un valore della tariffa costante per tutto il periodo di incentivazione.

Il periodo di diritto alle tariffe incentivanti è considerato al netto di eventuali interruzioni dovute a problematiche connesse alla sicurezza della rete ovvero a seguito di eventi calamitosi riconosciuti come tali dalle competenti autorità.

Le tariffe riportate nella tabella 2.6 potevano essere incrementate nei seguenti casi, tra loro non cumulabili:

 del 5% per gli impianti fotovoltaici non ricadenti nella tipologia “su edifici”, ubicati in zone classificate come industriali, commerciali, cave o discariche esaurite, aree di pertinenza di discariche esaurite o di siti contaminati (articolo 240, Decreto legislativo 03 aprile 2006, n. 152);

 del 5% per gli impianti classificati nella tipologia “su edifici”, operanti in regime di scambio sul posto, realizzati da Comuni con popolazione

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inferiore a 5.000 abitanti sulla base dell’ultimo censimento ISTAT effettuato prima della data di entrata in esercizio dei medesimi impianti, per i quali predetti Comuni siano Soggetti Responsabili;

 del 10 % per gli impianti classificati “su edifici” installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto;

 gli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pensiline, pergole, tettoie, serre e barriere acustiche hanno diritto a una tariffa pari alla media aritmetica fra la tariffa spettante ad impianti realizzati “su edifici” e quella spettante a “altri impianti fotovoltaici”.

 impianti fotovoltaici “su edifici” operanti in regime di scambio sul posto abbinati all’uso efficiente dell’energia.

Gli impianti fotovoltaici, operanti in regime di scambio sul posto, i cui Soggetti Responsabili sono Enti Locali o Regioni hanno ricevuto la tariffa, più vantaggiosa, destinata agli impianti realizzati su edifici. L’operatività del terzo Conto Energia si è conclusa il 31 maggio 2011 in seguito alla pubblicazione del Decreto legislativo n. 28, entrato in vigore il 29/03/2011 (articolo 25, comma 9).

Il quarto Conto Energia:

Il Decreto ministeriale del 5 maggio 2011, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 12/05/2011 è stato emanato per dare continuità e stabilire ulteriori criteri per il monitoraggio dei costi derivati dal meccanismo di incentivazione in Conto Energia per gli impianti fotovoltaici.

Hanno potuto usufruire degli incentivi definiti in questo provvedimento tutti gli impianti entrati in esercizio dopo il 31 maggio 2011 e fino al 31 dicembre 2016 a seguito di interventi di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento, appartenenti alle seguenti quattro specifiche categorie:

 gli impianti solari fotovoltaici, suddivisi in “piccoli impianti” e “grandi impianti”7, con tariffe differenziate tra impianti “su edifici” e “altro

7I “piccoli impianti”: sono gli impianti fotovoltaici realizzati su edifici che hanno una potenza non superiore a 1000 kW, gli altri impianti fotovoltaici con potenza non superiore a 200 kW operanti in regime di scambio sul posto, nonché gli impianti fotovoltaici di potenza qualsiasi realizzati, anche da terzi, su edifici ed aree delle

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37 impianto” di cui al Titolo II

 gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative di cui al Titolo III;

 gli impianti a concentrazione di cui al Titolo IV.

Limitatamente al periodo 1 giugno 2011 – 31 dicembre 2011 e a tutto l’anno 2012 i “grandi impianti” potevano essere ammessi al regime di sostegno nei limiti di costo annuo individuati dalla tabella 2.9, che riporta altresì i relativi obiettivi indicativi di potenza.

Tabella 2.9 – Limiti di costo annuo dei grandi impianti fotovoltaici dal 2011 al 2012

Periodo 01/06/2011 – 31/12/2012 semestre Primo 2012 Secondo semestre 2012 Totale Livelli di costo 300 ML€ 150 ML€ 130 ML€ 580 ML€ Obiettivi indicativi di potenza 1200 MW 770 MW 720 MW 2.690 MW

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

Per lo stesso periodo i “piccoli impianti” potevano essere ammessi all’incentivo senza limiti di costo annuo, così come gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e gli impianti fotovoltaici a concentrazione.

L’energia elettrica prodotta dagli impianti che rispettano le regole di ammissione agli incentivi indicate nel Decreto è incentivata a partire dalla data di entrata in esercizio dell’impianto, per un periodo di 20 anni e la tariffa rimane costante per tutta la durata dell’incentivazione. Il periodo di diritto alle tariffe incentivanti è considerato al netto di eventuali interruzioni dovute a problematiche

Amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del Decreto legislativo n. 165 del 2001. In particolare la dizione della norma “edifici ed aree delle Amministrazioni pubbliche” è da intendersi nel senso che le aree e gli edifici devono essere di proprietà della PA, che direttamente li utilizza per l’installazione di un impianto fotovoltaico o li mette a disposizione di altro soggetto (cui è conferito un dirittoreale o personale di godimento), che pertanto figura come Soggetto Responsabile. I “Grandi impianti” sono gli impianti fotovoltaici diversi dai “piccoli impianti”.

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connesse alla sicurezza della rete ovvero a eventi calamitosi, riconosciuti come tali dalle competenti autorità.

I cosi detti “grandi impianti” che sono entrati in esercizio entro il 31 agosto 2011 hanno avuto accesso diretto alle tariffe incentivanti, fatto salvo l’onere di comunicazione al GSE dell’avvenuta entrata in esercizio entro 15 giorni solari dalla stessa.

I “grandi impianti” con data di entrata in esercizio successiva al 31 agosto 2011 ed entro il 31 dicembre 2012, per accedere alle tariffe incentivanti hanno avuto l’obbligo di risultare iscritti in posizione utile a uno dei registri, predisposti con bandi periodici dal GSE, e certificare la fine lavori dell’impianto.

Il Decreto inoltre, ha previsto la presentazione da parte del soggetto responsabile, della richiesta dell’incentivo al GSE entro quindici giorni solari dalla data di entrata in esercizio dell’impianto. Il mancato rispetto dei termini di cui sopra comporta la non ammissibilità alle tariffe incentivanti per il periodo intercorrente fra la data di entrata in esercizio e la data della comunicazione al soggetto attuatore. Nella tabella 2.10, vengono riportate le tariffe incentivanti da riconoscere per l’anno 2012 suddivise per categoria.

Tabella 2.10 – Tariffe incentivanti (€/kWh) per l‟anno 2012 per impianti fotovoltaici

I semestre 2012 II semestre 2012

Intervallo di

potenza Impianti sugli edifici Altri impianti fotovoltaici sugli edifici Impianti Altri impianti fotovoltaici [kW] [€/kWh] [€/kWh] [€/kWh] [€/kWh] 1 ≤ P ≤ 3 0,274 0,24 0,252 0,221 3 < P ≤ 20 0,247 0,219 0,227 0,202 20 < P ≤ 200 0,233 0,206 0,214 0,189 200 < P ≤ 1000 0,224 0,172 0,202 0,155 1000 < P ≤ 5000 0,182 0,156 0,164 0,14 P > 5000 0,171 0,148 0,154 0,133

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

Il Titolo III del Decreto relativo al quarto Conto Energia definisce per gli impianti fotovoltaici realizzati con moduli non convenzionali e componenti speciali

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sviluppati per integrarsi e sostituire elementi architettonici degli edifici specifiche tariffe incentivanti, riportate nella Tabella 2.11.

Tabella 2.11 – Tariffe incentivanti (€/kWh) per l‟anno 2012 per gli impianti integrati con caratteristiche innovative

Intervallo di potenza I semestre 2012 II semestre 2012

[kW] [€/kWh] [€/kWh]

1 ≤ P ≤ 20 0,418 0,41

20 < P ≤ 200 0,38 0,373

P > 200 0,352 0,345

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

Per gli impianti fotovoltaici a concentrazione le specifiche tariffe incentivanti sono riportate in tabella 2.12, alle stesse sono ammessi solo le persone giuridiche e i soggetti pubblici: escludendo difatti le persone fisiche e i condomini.

Tabella 2.12 – Tariffe incentivanti (€/kWh) per l‟anno 2012 per gli impianti fotovoltaici a concentrazione

Intervallo di potenza I semestre 2012 II semestre 2012

[kW] [€/kWh] [€/kWh]

1 ≤ P ≤ 200 0,352 0,345

200 < P ≤ 1000 0,304 0,298

P > 1000 0,266 0,261

Fonte: Incentivazione degli impianti fotovoltaici, Relazione delle attività 2012 (GSE, 2013)

Le tariffe riportate nella tabella 2.10 possono essere incrementate nei seguenti casi tra loro non cumulabili:

 del 5% per gli impianti fotovoltaici rientranti nella tipologia “altri impianti”, qualora i medesimi impianti siano ubicati in zone classificate al 13/05/2011 dal pertinente strumento urbanistico come industriali, miniere, cave o discariche esaurite, area di pertinenza di discariche o di siti contaminati.

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 del 5% per i piccoli impianti, realizzati da Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti sulla base dell’ultimo censimento Istat effettuato prima della data di entrata in esercizio dei medesimi impianti, dei quali i predetti Comuni siano soggetti responsabili;

 di 5 centesimi di euro/kWh per gli impianti ricadenti nella tipologia “su edifici” installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto;

 del 10% per gli impianti il cui costo di investimento per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia per non meno del 60% riconducibile ad una produzione realizzata all’interno dell’Unione Europea.

 gli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pensiline, pergole, tettoie, serre e barriere acustiche hanno diritto ad una tariffe pari alla media aritmetica fra la tariffa spettante ad impianti realizzati “su edifici” e quella spettante a “altri impianti fotovoltaici”.

 piccoli impianti sugli edifici abbinati ad un uso efficiente dell’energia. Gli impianti fotovoltaici, i cui soggetti responsabili sono Enti Locali o Regioni ricevono la tariffa, più vantaggiosa, destinata agli impianti realizzati su edifici, purché operanti in regime di scambio sul posto ovvero che effettuano la cessione parziale, nonché, per gli impianti i cui soggetti responsabili sono enti locali, entrati in esercizio entro il 2011 e per i quali le procedure di gara si sono concluse con l’assegnazione prima dell’entrata in vigore del DM 5 maggio 2011.

Per gli impianti che entrano in esercizio successivamente al 30 giugno 2012, il quarto Conto Energia ha definito nuovi requisiti in merito ai moduli e agli inverter e nel particolare ha introdotto per la prima volta la necessità di aderire, da parte del produttore, ad un sistema o consorzio europeo che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici utilizzati al termine della vita utile dei moduli.

Il quarto Conto Energia ha cessato la sua operatività il 26 agosto 2012, in seguito al raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6

Figura

Figura 1.6 - Evoluzione della potenza e della numerosità degli impianti FTV in  Italia
Figura  1.7  -  Ripartizione  delle  risorse  aggiuntive  (HC  e  RP)  tra  le  sfide  a  livello nazionale
Figura  1.9  –  Diversificazione  in  attività  non  agricole  (misura  311)  dati  aggiornati al 31 dicembre 2012
Figura  2.2  -  Generazione  elettrica  fotovoltaica  per  1  kWp  con  angoli  di  inclinazione ottimali
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