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Da Petra a Shawbak: archeologia di una frontiera. La Missione in Giordania dell’Università di Firenze

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Academic year: 2021

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(3) Indice Itinerario di viaggio Indice Elenco degli Autori e dei partecipanti al viaggio Prefazione. Le ragioni di un viaggio e di un libro Silvia Lusuardi Siena, Claudia Perassi Programma della Giornata di Studio Sulle tracce dei pellegrini e dei primi viaggiatori L’Itinerarium Egeriae: il ‘pellegrinaggio’ di una monaca in Giordania nel IV secolo d.C. Remo Cacitti, Gabriele Pelizzari. IV V VIII IX XII 1. Brani dall’Itinerarium Egeriae. 15. Uomini, donne, sultani, esploratori, avventurieri e scienziati alla riscoperta di Petra Claudia Perassi. 17. La Giordania di Alfonso Garovaglio (1869-1870) Marina Uboldi. 42. La ricerca archeologica in Giordania L’attività degli archeologi dello Studium Biblicum Franciscanum sul Monte Nebo e in Giordania dal 1933 ad oggi p. Carmelo Pappalardo. 49. Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera. La Missione in Giordania dell’Università di Firenze Guido Vannini, Michele Nucciotti. 55. Prima dei Nabatei L’arte rupestre del Wadi Rum, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Angelo Eugenio Fossati. 75. Brani da I sette pilastri della saggezza di T.E. Lawrence. 81. Dai Nabatei ai Romani   

(4) 

(5) .   

(6) 

(7) . 

(8)  

(9)   Franca Landucci. 85. La Giordania romana Giuseppe Zecchini. 96. V.

(10) Il palazzo ellenistico di Qasr al-Abd (‘Palazzo dello schiavo’) Stefano Cervo. 100. Le regine nabatee nella documentazione monetale Claudia Perassi. 106. Gerasa e Petra in età ellenistica e romana. Un’introduzione a cura della Redazione. 130. La danza delle colonne a Gerasa Francesco Doglioni. 142. Il cosiddetto ‘Grande Tempio’ di Petra Rosa Gattuso. 145. Gerasa. Il tempio di Zeus e il tempio di Artemide Giulia Borroni. 153. Petra. Tecniche costruttive in età nabatea Elena Dellù. 167. Legamenti in legno nel tempio nabateo Qasr al-Bint a Petra Francesco Doglioni. 184. L’età paleocristiana e bizantina Gerasa cristiana Annalisa Rizzotto, Clorinda Arezzo. 189. La segheria idraulica bizantina di Gerasa Silvia Lusuardi Siena, Arnaldo Siena. 209. Monte Nebo, Madaba, Umm al-Rasas p. Carmelo Pappalardo. 223. Il complesso di Santo Stefano a Umm al-Rasas Chiara Marastoni, Elena Monti. 246. L’ambone dalla chiesa del Vescovo Sergio a Umm al-Rasas e altre testimonianze in Giordania Paola Piva. 277. Chiese bizantine di Petra Elena Dellù. 301. Dall’Islam alle crociate La Giordania araba e musulmana: il tutto nel frammento Paolo Branca. 311. VI.

(11) I cosiddetti ‘castelli del deserto’ Stefano Cervo. 317.    

(12)         .   islamica Francesco Doglioni. 333. I castelli crociati in Giordania Giuseppe Ligato. 338. Il ‘castello del Saladino’ (Qala’at ar-Rabad) Stefano Cervo. 343. I castelli di Aqaba ed al-Karak Guido Guarato. 349. La Giordania moderna e contemporanea La famiglia hashemita e la terra di Transgiordania Paolo Maggiolini. 355. Testimonianze ‘Se son siriano, perché ti stupisci?’. Frammenti di poesia ellenistica (testi scelti da Silvia Barbantani). 373. Meditare all’alba nel deserto del Wadi Rum: tempo e spazio del cuore Nicola M. Papparella. 378. Diario di viaggio in Giordania: alcuni stralci Carlo Bellavite Pellegrini. 388. Nel Wadi Rum Claudia Perassi. 393. I colori di Petra Foto di Francesco Doglioni e Elena Dellù Brano tratto dal poema Petra di J.W. Burgon. 394.    

(13) Minime di Claudia Perassi, Renata Daminato, Alessandro Bona. 397. Postfazione: ‘Primavere arabe’? Paolo Branca. 401. VII.

(14) Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera. La missione in Giordania dell’Università di Firenze Guido Vannini, Michele Nucciotti Un’esperienza di archeologia medievale nel Vicino Oriente mediterraneo. Dopo oltre vent’anni di indagini (1986-2010), condotte entro un programma più ampio a carattere tematico (1), la Missione archeologica dell’Università di Firenze Petra ‘medievale’. Archeologia degli insediamenti di età crociato-ayyubide in Transgiordania ha avviato, nell’ultimo biennio, un   

(15)                       

(16) .             proposti su base documentaria archeologica. Il programma ha preso avvio dalla decisione di assumere il sito di Shawbak   

(17)                       

(18)   

(19)     l’intera regione, almeno nei secoli XII-XIII (2). Fra il 2008 ed il 2011 è così         

(20)                                     complessa ed articolata ricerca archeologica territoriale e, appunto, una    

(21)  

(22) 

(23)  !

(24)  "  del novembre 2008 ha costituito l’occasione sia di anticipare alcune     

(25)             

(26)    

(27) .      #$$             %   .           del popolamento medievale mediterraneo che, in ottica archeologica,           &'* !

(28)      

(29)     della mostra tenuta a Firenze nel 2009, la cui preparazione ha permesso la        

(30)       .             +    /              

(31)  +   $$  .

(32)     

(33)        33 34  

(34)  5      4

(35)   +7:  ;#;<                                                  

(36) &=*>?@?#>?@@ 

(37)   .                           A  !

(38) &B*  !   mostra, e la pubblicazione del volume di studi di sintesi, in preparazione. 55.

(39)  >??C &E* <                                   ;G                             

(40)            

(41)      H 

(42)        4<   %   +#J  !  K &@@LC*A        N        .                         +  . /   ;         

(43)         #  /  appunto in rapporto con il modello insediativo ayyubide.Un elemento che,        3     nell’introduzione di recenti approcci di metodo e di procedure di ricerca proprie di alcune scuole di archeologia medievale italiane ed europee, in un’area dove peraltro la grande archeologia di matrice winkelmaniana ha           O<                                    

(44)          <                   &C* A     

(45) N      

(46)   . 

(47)        

(48)        

(49)   P  &    +  %   * &   3 3   3 4*     &

(50)   5 *   

(51)    .       

(52)        Q                                   &    *                R  T           & non concluse) in due siti scavati anche ad aree estese: il castello di Wu’ayra, per la proposta di un modello di interpretazione dell’insediamento crociato 

(53)  5        +7:        

(54)          innescato in un sito che si è rilevato come un autentico archivio materiale per la storia dell’intera regione e per un esteso arco cronologico.. 56.

(55) Petra e Shawbak fra Crociati, Ayyubidi, primi Mamelucchi e la storia della Transgiordania ‘medievale’. Q      =   @@LC  

(56)   K     H     H  %   

(57)  %       .  33 34A

(58)          .           

(59)      .      

(60)   T &L* 3   N    

(61)             Y     è interpretata in senso storicistico con al centro del suo percorso.   

(62)   #

(63)                     le nuove tecnologie. !T 

(64)    

(65)   /    .    

(66)        #    Z  

(67)  3         +7:    

(68)      

(69)             

(70)  5    P            

(71)      ayyubidi e primi mamelucchi, venendo a costituire un autentico elemento.                  #. @+7:/        57.

(72) territoriale, di scavo e in elevato - evidenziando in concreto l’appartenenza        ;#;[   &>* !T   \$      un modello di interpretazione dell’insediamento incastellato crociato nella

(73)  5 &'*        . >  < []3 &#\$* 

(74)  5 . '+7:   ^                 ertica.. 58.

(75)      3             +7:  

(76)        

(77)                     vero archivio materiale per la storia dell’intera regione e per un esteso arco cronologico. Q                      

(78)  +7:N                     T

(79)                  

(80)    mantenuta dagli ayyubidi e non più perduta, con i due centri egemoni di +7:&      

(81)   

(82)        *    . _:    Crac de Moab!   . +7:     

(83)     che nella regione si sono susseguite, garantiva il controllo delle sorgenti,          

(84)       e di pellegrinaggio. Q  ` 

(85)    @@@B  T         politiche imponevano, il suo Crac de Montréal    H               limes Arabicus #               

(86)       ^ fA   +           +7:         politico, ma come l’avvio di un nuovo processo storico destinato a         N   

(87)     +           

(88)       

(89)   /     

(90)  

(91)                $$      #Y  

(92)                 

(93)        ! J  T       per via archeologica, che coniugano il ruolo nel contesto territoriale di appartenenza con una dimensione culturale più ampiamente mediterranea. < 

(94)    $$                   .     

(95)      costruttiva, evidente ricerca di monumentalità, disegno urbanistico. In tal       +7:$$  risultano decisamente innovative rispetto alla stagione crociata, verso la N

(96)  

(97)       documentabile, ad esempio nei rapporti con le strutture palaziali crociate 59.

(98)  = +7: <        $$  

(99)     ambiente del palazzo comitale crociato al nuovo palazzo di governo islamico.. & =*P                 &            @>@>*&j*    N    stato possibile documentare un autentico asse generatore urbanistico che collega la principale porta d’accesso alla seconda cinta al rinnovato centro .   

(100)         & B*Q    

(101)   

(102) 

(103) $$ #          [  q       A3       Saladino e, per dieci anni, sultano di Damasco.      +7:            .  ;[      

(104)               

(105)   

(106)              carattere residenziale.                            >?? ed il secolo successivo, ed ubicato in gran parte dell’estensione del vecchio borgo del castello: una testimonianza materiale di grande interesse per       #          del genere rinvenuto in scavo nel Mediterraneo medievale - e esplicito 60.

(107)  B < 

(108)  +7: <     P      $$   castello a città.. EA 

(109)  $          P 

(110)

(111)  

(112) .  .      

(113)       

(114)  +7: <    

(115) 

(116)              

(117)   G   

(118)             &  zucchero crancum di Montréal), che cominciarono a rendere nota, per le                Mediterraneo orientale. <           /    .  

(119)      

(120)      

(121)                   ;#;          #$$            61.

(122) .      

(123)                !    N         Z    &  *    & limites romano   *                    

(124)        .                    

(125)            .  ^     H    analoghi processi di molte regioni in tutto il Mediterraneo medievale ed europeo (10). In un’ottica culturale medievale ed in una prospettiva di       H     

(126)      +7:        A_:             . A  f^     #  5  +                         

(127)   $$ #

(128)

(129)      &       * (11) - si presenta con una sua condizione di centralità nelle politiche di 

(130)         

(131)   Dal ! 3 O a Shawbak.                 /    

(132)   

(133)     vicende e nei conseguenti nuovi assetti territoriali determinatisi tra la metà ;  ;       #$$  che, oltre le stesse intenzioni contingenti dei protagonisti - orientali come occidentali - poté dare luogo ad una vera nuova stagione storica nell’intera regione; in altri termini, l’avvio di una tradizione - si potrebbe dire  

(134)   #H        

(135)            identitari attuali: il palazzo della dinastia di Saladino a Shawbak sembra 

(136)           giordano. Ma l’archeologia, come si sa, è scienza, da sempre, contemporanea ai    Y                                  .

(137)    !T  +7:  Z    #   3   N dedicato un piano di valorizzazione da parte del Departement of Antiquities  4    %          A  62.

(138)    #             l’Università di Firenze e il Dipartimento delle Antichità della Giordania, che integra ricerca archeologica, restauro conservativo e valorizzazione, coinvolgendo le amministrazioni non solo locali in un programma.  A  5         T             Y H promettente inserimento in programmi europei di sviluppo territoriale &G}5#!^JAJ*       regionali mediterranee. A  5             vocazione d’origine della disciplina e come ripensamento di un rapporto               q 

(139)                  /     

(140)   .                       

(141)                                         sua contestualizzazione culturale in un Mediterraneo medievale più.            ^                

(142)   #       

(143)     #   +7:       5  & C*  

(144)         

(145)    

(146)        .        

(147)

(148)     A  5          disposizione delle comunità locali come dell’intera società civile non solo    

(149)       

(150)   #        

(151)         %[. C<

(152)  5 

(153)       #K  63.

(154) Il palazzo ayyubide di Shawbak: analisi archeologica e contestualizzazione storica Il palazzo ayyubide di Shawbak è il testimone più importante della 

(155)          3 O     di Saladino e dei suoi eredi tra il 1189 e il 1212. Il complesso palatino islamico occupava il settore più settentrionale del qal’at e aveva inglobato le strutture del precedente palazzo regio e principesco di età crociata     ` 

(156)      @@@B  

(157)           q      $$              & L#j*  

(158)    .            .         

(159)   

(160)             

(161)  <       3        5 +7:    

(162)   f       &>??j*                            +     A#A    `  A#+ /             &@>*      &13)           

(163) 

(164)            

(165)     $$                  . L+7:   $$ %      . 64.

(166)             ad altri esempi di strutture assimilabili presenti a Kerak e ad Ajlun (14). <   ^

(167)    "         

(168)       >??>    udienze è stata contestualizzata nell’ambiente tecnico locale e regionale,        

(169)       

(170)            &>??>#>??=*A     N     $$   

(171)        <

(172)            &        *

(173)    

(174)         

(175) 

(176)         / 

(177)   esterne della stessa sala, che nel progetto originale dovevano essere evidentemente intonacate, sono realizzate in blocchi sbozzati regolarizzati              e dovrebbero indicare la compresenza sul cantiere di maestranze locali coordinate e dirette dai capimastri reclutati ad hoc. Una simile divisione del lavoro, con équipes specializzate provenienti dall’esterno che dirigono una o più équipes locali, è attestata anche nei cantieri monumentali crociati.  3 O / modus operandi              #$$  5 . j+7:   5   5   &>?@?*. 65.

(178) ^

(179)                                   

(180)         

(181)      

(182)       N                      #       

(183)    +7: In particolare si è cercato di raccogliere elementi dirimenti per datare la       

(184)           +7:  JA#3&   A#A *  

(185)       @>@>

(186) H      ! _:&@B*        @>@>    

(187)      >??E >??L 

(188)               P  

(189)        

(190)             +7:           

(191)                              J      del XIII secolo (16). / 

(192)                   A#3    

(193)    agevole. Due elementi sembravano poter mettere in discussione la tradizionale attribuzione della sala ad Al-Mu’azzam. Da un lato lo svilupppo planimetrico dell’aula non pareva desumibile dalla coeva       J   

(194)     

(195)     Z

(196)        $$.       @>@> & @?*           +7: 

(197)             &      politiche) di Damasco. Si aprivano due alternative: o il palazzo era stato     A#A          A#3 oppure, al contrario, il palazzo poteva esser stato realizzato, in un.  @? Shawbak, palazzo ayyubide. Finiture caratteristiche delle ricostruzioni promosse da A#3   +7:  seguito al terremoto del 1212.. 66.

(198)               @>>?   $$.   !     +7:   A#3    @>E@ Nel 2009/2010 ulteriori indagini condotte congiuntamente da archeologi,       &     *                   ^ 

(199)      #    

(200)     $$.      

(201)                       ambienti di servizio allineati lungo il lato sud della stessa. All’indomani del terremoto del 1222 contemporaneamente alla ricostruzione di buona                

(202)  

(203)              

(204)  hammam che va a collocarsi esternamente alla sala delle udienze, presso l’angolo sud-est. Nel corso degli stessi lavori si restaura anche la muratura del prospetto esterno sud           

(205)       damasceni di Al-Mu’azzam attivi nelle ricostruzioni successive al sisma del @>@>  

(206)           che aveva invece lesionato molte delle vecchie strutture crociate, viene      A#3               &@C* <   

(207)         con la sala delle udienze che da un grande ambiente voltato a padiglione,           iwan, si estende a est e a ovest con una              

(208)    Z     Z.                              simili, pressoché assenti a Damasco, compaiono invece in una serie di realizzazioni palatine ayyubidi di Aleppo ascrivibili ai discendenti diretti di + [            A/   ;&@L*  N

(209)                       Q#ƒ   +    .        ;  A#3       ;          +7: &@j* „ / &@jjC*               $$ .  A  ;  ;  &           +$ 3 :A#A    } *3        H           67.

(210)    $$  +7: R      A$$.        

(211)          Q#A    

(212)       G   Siria (1171-1176), Saladino promuovesse l’adozione dell’impianto       +&   ; *   &* f     & @@*}N          .   

(213)              cairote e, per estensione, una precisa volontà di Saladino di distinguersi,                          +   Z        A#A  @@j'@>?L  +7:   

(214)          

(215) status       

(216)  

(217)            3 O<   . @@5      $.  +   %           Q#A  68.

(218)  

(219)      A$$.    .

(220)    /   .     inoltre, dei caratteri architettonici di una serie di palazzi, di dimensioni minori, realizzati nel XIII secolo tra la Siria meridionale e Shawbak stessa.   `A _:     

(221)          .

(222)       +7:  H  considerato il tramite principale della continuazione, nel XIII secolo, delle soluzioni architettoniche sviluppate nel IX secolo a Samarra per il    %  +             svolta da Aleppo nel nord della stessa regione. M.N.. Note &@* <           5       A  dell’Università di Firenze   

(223)            e declino, alle origini dell’Europa moderna     !    A  3 

(224)           #          .         &>* <A           &Progetto Shawbak: ricerca, restauro conservativo e valorizzazione. Accordo programmatico fra il Department of Antiquitie of Jordan e l’Università di Firenze) ha costituito un’originale e sperimentale base di collaborazione per impostare un programma che coniuga operazioni di ricerca di     &'*!

(225)       A   !. "   +^3"  B#L

(226) >??L&5[ #5 Strozzi) e dedicato a La Transgiordania nei secoli XII-XIII e le ‘frontiere’ del Mediterraneo medievale 

(227)         #  C>       ='         @' 5  #                          base territoriale in altre aree mediterranee e con storici interessati ai problemi del popolamento medievale in diverse regioni sempre di ambito mediterraneo. &=*< Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera, si è tenuta a Firenze &55 <   %   ` @'< #@@q >??j*.   

(228)     ^

(229)    "   J     A .   ‡      +    5 3"    G ! 4   " Y   percorso è stato attrezzato per la massimizzazione degli accessi, particolarmente       &B* La Transgiordania nei secoli XII-XIII e le frontiere del Mediterraneo medievale (Atti del !

(230)  " 5[ #5+  B#L

(231) >??L* cura di G. VANNINI, M. NUCCIOTTIq] &<  f< A         3   &'EBf@BBE* `A4    series) cs. (6) G. VANNINI (a cura di) Shawbak, i castelli di Petra e la Transgiordania crociatoayyubide. Archeologia e storia di una terra di frontiera. &C* ^                  

(232)  archeologie non invasive (paesaggio, ambiente, elevati, archeomatica, saggi mirati), consentendo un uso storico delle documentazioni materiali e della stessa analisi 69.

(233)         +N

(234)               H

(235)    interi settori della recente ricerca archeologica, in particolare medievistica, che                                        #             .     

(236)          J H l’adozione di metodologie innovative che si propongono di superare i limiti della classica archeologia di scavo; in sintesi dall’analisi dell’episodio (un sito,  

(237)  *     &      *P   

(238)   un’analisi deduttiva ad un’analisi induttiva. Muovendo da tali premesse, si sono così elaborati un sistema di analisi territoriale e la messa a punto di un processo.  

(239)       P    5      

(240)                         

(241)   .      #  &PDRAP et alii >??jYLUCAS>??B*^

(242)       

(243)             H                #       &L* <     K  #           .   giungono, magari strumentalmente, alla nostra stessa contemporaneità (VANOLI >??'*#   

(244)    

(245)       visibilmente le stesse strutture ordinatrici di assetti sociali e culturali come anche di organizzazione (o riorganizzazione) radicale di interi scenari regionali;            

(246)             documentabili con gli strumenti di un’archeologia storica che si sia attrezzata per coglierne gli aspetti di largo impatto (popolamento, insediamento, strutture materiali di produzione, circolazione, consumi). (9) Un evento sismico disastroso, riportato in tutte le cronache del tempo,       

(247) H      .    +   G Y                 +7:  

(248)      riscontri nelle letture archeosismiche condotte sulle sue murature. &@?* +                     

(249)       

(250)  & 

(251)    strada’ proposte da SERGI 1996). &@@*  +   

(252) P G  &#3 +  #J  *    &+7:* [           O essa eguaglia Damasco per il suo carattere verdeggiante, per l’abbondanza delle    (12) TABBAA 1997 &@'*BROWN 1988. (14) RUGIADI 2009. &@B*FAUCHERRE 2004, REVITAL et al. 2001. (16) NUCCIOTTI 2007. (17) FAUCHERRE 2004. &@L*KUMPHREYS 1977, LO JACONO 2004. (19) NORTHEDGE 2008.. 70.

(253) Per saperne di più Archeologia dell’insediamento crociato-ayyubide in Transgiordania: la valle di Petra ed il castello di Shawbak, a cura di G. VANNINI, Firenze 2007 (Biblioteca di Archeologia Medievale, 21). BOAS A. 1999, Crusader Archaeology. The Material Culture of the Latin East, <  BROWN4@jLLLate Islamic Shobak: Summary Report of the 1986 Excavations, ‰A  J   A .  ‡ Š'>>>B#=B CRESCIOLI M. - NICCOLUCCI F. 1999, PETRA data: an integrated environment for archaeological data processing, in J. A. BARCELO - I. BRIZ - A. VILA, New techniques for old timesq] @''#@'E&`A4  + >BC* Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera, a cura di VANNINI G. NUCCIOTTI M.&!  3 " 55 <    ` @' #@@ >??j*" >??j DESCHAMPS 5@j'=#'jLes châteaux des croiseés en Terre Sainte,5  DRAP P. - SEINTURIER J. - CHAMBELLAND J. - GAILLARD G. - PIRES H. VANNINI G. - NUCCIOTTI N. - PRUNO E. 2009, Going to Shawbak (Jordan) and getting the data back: toward a 3d Gis dedicated to Medieval Archaeology, in Proceedings of the 3rd ISPRS&  \:'J#A4!K>??j* by F. REMONDINO - S. EL-HAKIM # < GONZO &+54+ !   [#\%=    A

(254)    5  $ 4  +    +    +  /   $ "$ >B#>L >??j*

(255) ;;;[#Bf\@'>?#'>L ELLENBLUM 4 @jjL Frankish Rural Settlement in the Latin Kingdom of Jerusalem!  FAUCHERRE N., La forteresse de Shawbak (Crac de Montréal). Une des premieres forteresses franques sous son corset Mamelouk, in 

(256)         Croisades &A  5 $>??>* N. FAUCHERRE - J. MESQUI - N. PROUTEAU4>??==C#EB GELICHI +>??'   

(257)         nella Siria del Nord‰A 3 

(258) Š;;;='@#=B> HUMPHREYS 4+@jCC From Saladin to the Mongols: The Ayyubids of Damascus, 1193-1260, Albany (USA). KEDAR B.Z 1992, The Horns of Hattin, in Proceedings of the second conference of the Society for the Study of the Crusades and the Latin east &‡ K  >#E‡$@jLC*‡@j?#>?C KENNEDY K@jj=Crusader Castles!  LIGATO G. 2006, La cattura di Guido di Lusignano e della vera croce ad Hattin (4 luglio 1187)‰+  G  Š>=B>'#BE@ LO JACONO N. 2004, Il Vicino Oriente. Storia del mondo islamico/  71.

(259) LUCAS G. >??BThe Archaeology of Time, New York. Luoghi di strada nel medioevo. Fra il Po, il mare e le Alpi Occidentali, a cura di G. SERGI/ @jjE MILWRIGHT M. 2008, The Fortress of the Raven. Karak in the Middle Islamic Period (1100-1650)<  MUSIL A. 1907, Arabia Petraea

(260) [  NORTHEDGE A. 2008, Historical Topography of Samarra, Baghdad. NUCCIOTTI M., DRAP P., The Ayyubid palace in Shawbak. Stratigraphic building archaeology and data management infrastructure  !KA‡ @@ # !   !5 C#@>‡>?@? NUCCIOTTI M. 2007,        !"#$% primi risultati, in VANNINI G., Archeologia dell’insediamento crociato-ayyubide in transgiordania. Il Progetto Shawbak," >C#BB PARKER /@jj?Preliminary Report on the 1989 Season of the ‘<   5  ’‰`   A + q  4Š >C@@C#@=' PRAWER ‡@jL>Il Regno Latino di Gerusalemme. Colonialismo medievale4 5RINGLE D. 1989, Crusader Castles: the First Generation‰" Š@ @=#>B REVITAL K. et alii 2001, High resolution geological record of historic earthquakes in the Dead Sea basin‰‡ $ Š@?E`> >>>@#>>'= RILEY SMITH ‡@jjCBreve storia delle crociate, Milano. RUGIADI M., Il palazzo ayyubide a Shawbak, in Da Petra a Shawbak Archeologia di una frontiera, a cura di VANNINI G. - NUCCIOTTI M. &!   3  " 5 5 <    `  @'  #@@  2009), Firenze 2009, pp. 120-121. RUNCIMANN +@jB>#@jB=A History of the Crusades

(261) #!  4USCHI P. - VANNINI G. 2001, & '  *  #++ !.     the Petra Valley: A Study for a Project of Restoration, in Studies in the History and Archaeology of Jordan&!‡@jjL*[! EjB#C?B SCHMID S.G. 2006, Kreuzritteralltag in Petra. Das Beispiel des Wadi Farasa, in Die kreuzzüge. Petra-Eine spurensuche, Herausgegeben von der Ritterhausgesellschaft, ` :=B#Bj STERN E. @jj'& *The New Encyclopaedia of archaeological excavations in the Holy Land,‡ TABBAA Y. 1997, Constructions of power and piety in medieval Aleppo5$

(262)  &^+A* TONGHINI C. - DONATO E. - MONTEVECCHI N - NUCCIOTTI N>??'The evolution of masonry techniques in Islamic military architecture: the evidence from Shayzar‰<

(263)  Š;;;[@Cj#>@> 72.

(264) TONGHINI C. - [ANNI DESIDERI A. 1998, The material evidence from al-Wu’ayra: a Sample of Pottery‰+   K  $ A$ ‡ Š[ pp.707-19. VANNINI G. 1982, La ceramica ‘crociata’: un documento archeologico da costruire, in Toscana e Terrasanta nel medioevo, a cura di F. CARDINI" '=B#'j? VANNINI G. >??B Il periodo crociato nel Levante, in Il mondo dell’archeologia &G  A / *A 4

(265) ['>C#''E VANNINI G. 2011, Il ‘castello’ di Shawbak e la Transgiordania meridionale: una frontiera del Mediterraneo medievale, in Archeologia dei castelli nell’Europa angioina (secoli XIII-XV) &!

(266)     + @?#@> 

(267)  >??L* 5PEDUTO+@B@#@E' VANNINI G. 2011, Un’esperienza di archeologia medievale nel Vicino Oriente mediterraneo. La missione Petra ‘medievale’ dell’Università di Firenze,‰/  + 4

(268)           

(269) Š[ VANNINI G. - VANNI DESIDERI A @jjB Archaeological research on Medieval Petra: a prelimitary report ‰A    J     A .    ‡ Š;;;;B?j#B=? VANNINI G. - NUCCIOTTI M. >??' Fondazione e riuso dei luoghi forti nella Transgiordania crociata. La messa a punto di un sistema territoriale di controllo della valle di Petra&!}  A 3 

(270) >#B  >??'* 4FIORILLO - P. PEDUTO" [@B>?# B>B VANOLI A. 2003, L’invenzione di al-Andalus e l’idea di crociata. Note su un mito politico contemporaneo, in L’idea di Occidente fra ‘800 e ‘900. Medio Oriente e Islam, a cura di M. EMILIANI4=@#C' VANNINI G. - MARCOTULLI C. - RUSCHI P., Shawbak between Crusaders, Ayyubids and Early Mamluks and the history of medieval south Jordan. Archaeology and restoration of the Mamluk dyeing plant  !KA‡ @@ # !   !5 C#@>‡>?@? \     

(271) P777 $. 73.

(272)

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