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Il turismo nella Provincia di Ragusa: il caso dell'aereoporto di Comiso

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Academic year: 2021

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1 Relazione fra flussi turistici e infrastrutture

Una destinazione, per definirsi turistica, o per ricevere una tale accezione, deve presentare all’interno, alcune caratteristiche e peculiarità che siano in grado di suscitare curiosità e di soddisfare la stessa. Essa può essere tale solo nel momento in cui le risorse, cioè la materia prima fonte di attrazione, siano integrate con infrastrutture e servizi che consentano, rispettivamente, l'accessibilità e la fruibilità della meta desiderata. Appare evidente come questa integrazione sia l’elemento fondamentale di una destinazione di successo. Attrazione turistica e infrastrutture se implementante e coordinate in maniera efficiente, consentono una condizione di equilibrio economico per il territorio in questione.

Lo stretto legame che intercorre tra questi elementi, è evidenziato dalla loro reciproca influenza. Basti pensare ad un sito di interesse che, nonostante il suo gradiente di attrazione, non potrebbe mai diventare una meta turistica qualora venisse a mancare un sistema infrastrutturale adeguato per raggiungerlo. Oppure, considerando il versante opposto, è chiaro come il sistema infrastrutturale dei trasporti è fortemente condizionato dalla domanda di mobilità1. Essa consiste nell’espressione del bisogno degli individui di compiere uno spostamento per soddisfare le proprie esigenze di lavoro, svago, studio, viaggio, ecc., con qualsiasi mezzo di trasporto. È palese come nel corso degli anni, i mutamenti sociali, i cicli di vita della popolazione e il benessere, hanno avuto profonde ripercussioni sulla domanda di mobilità. Inoltre, col tempo cambiano anche le motivazioni che spingono agli spostamenti fuori dal comune di provenienza. Un’ indagine condotta da

Audimob nel 20072, analizza come negli ultimi anni la motivazione prevalente della mobilità

fuori dal comune di residenza, è per vacanza e divertimento. L’indagine viene sviluppata sulla dimensione spazio temporale e in base ai mutamenti di una o di entrambe le variabili, la domanda di mobilità può essere analizzata come mobilità sistemica, non sistemica e di media-lunga distanza. Nel primo caso si tratta di spostamenti sistematici (casa - lavoro - casa). Nel caso della mobilità non sistemica, si tratta di spostamenti liberi e di breve distanza che influiscono notevolmente sia sul sistema di trasporto urbano che sui collegamenti extraurbani che gravitano attorno alle aree metropolitane. Analizzando invece la mobilità degli individui come mobilità di media – lunga distanza, ovviamente si ha un aumento dell’asse spazio temporale e quindi entrano a farne parte i viaggi per turismo o per lavoro. È proprio in questo caso, che si delineano i principali impatti sul sistema dei trasporti (viario, ferroviario ed aeroportuale) da parte della domanda turistica. Alcuni fattori hanno

1 Maltese (2009). 2 Audimob (2007) – Isfor.

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fatto sì, che negli ultimi secoli, la domanda di mobilità di media – lunga distanza sia aumentata3; basti pensare al processo di integrazione economica, alla globalizzazione, alla libera circolazione di merci e allo sviluppo della domanda per servizi, benessere, studio e svago. È inevitabile quindi constatare che domanda turistica e sistema dei trasporti, convivono in costante rapporto di influenza reciproca. D’altro canto, altrettanto inevitabile è riconoscere la difficoltà di incontro tra gli attori protagonisti delle rispettive parti.

Per il turismo, le decisioni di investimento per attività ricettive e servizi, fanno riferimento ad attori della sfera privata come operatori turistici e vettori. Le scelte di investimenti infrastrutturali, invece, fanno riferimento alla spesa pubblica i così detti Policy maker. Date queste palesi diversità, entrambi gli attori dovrebbero cercare di cooperare tra loro al fine di creare nuove logiche per ricercare la soluzione migliore. Le diversità non si limitano solo agli attori dei due sistemi. Procedendo con un’analisi condotta su una linea temporale, si nota che la domanda turistica gravita attorno ad una logica di breve periodo; infatti, essa deve essere soddisfatta nel momento in cui si genera, altrimenti, si preferisce cambiare destinazione.

L’offerta di infrastrutture e trasporti necessita di pianificazione e di ingenti capitali remunerativi solo a lungo termine adottando, quindi, una logica di lungo periodo. Solo quando tali logiche riescono a raggiungere la giusta “sintonia” il binomio Turismo e Trasporti4 è in grado di influenzare sia la sfera economica che territoriale. A tal riguardo, risulta essere interessante lo studio condotto dall’università di Pavia in cui viene indagata l’importanza dei sistemi territoriali e trasporto. In base alle analisi condotte si evince che: “ si tratta si sistemi

strettamente “correlati” tra loro che influenzano la mobilità e l’accessibilità5 di un territorio.

Le problematiche dei trasporti non possono essere affrontate senza tenere conto dell’ambiente, in cui le reti ed i servizi relativi si collocano, e delle istituzioni, che li governano”.6

Lo studio condotto dal Politecnico di Milano per il Corso in Promozione e Management della Cultura e del Turismo Settore Trasporti analizza in maniera specifica le conseguenze che l’effetto di stagionalità ha sulle infrastrutture e sui sistemi di trasporto. Il fenomeno turistico è condensato in maniera maggiore in alcuni periodi dell’ anno. Basti pensare alla crescita

3 Maltese (2009).

4 Scopel (2010) Appunti del Corso in Promozione e Management della Cultura e del Turismo - Settore

trasporti.

5 Mobilità: propensione/necessità di persone e cose a spostarsi da una zona all’altra.

Accessibilità: il grado di connettività della rete e dei servizi di trasporto.

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della domanda turistica nel periodo natalizio o durante la stagione estiva. Sotto questo punto di vista è interessante stimare la stagionalità dei vettori.

Dalle analisi condotte dall’elaborazione di Bartoli e Tallinucci (2002)7 notiamo che il vettore stradale, accusa un congestionamento durante i mesi di giugno-luglio-agosto registrando un valore leggermente al di sopra della media. Valore invertito per il vettore ferroviario che registra un aumento degli spostamenti durante il periodo invernale e abbassamento nel periodo estivo. Anche i porti raggiungono livelli di picco estivo decisamente importanti. Per il vettore aereo, invece, i dati risultano poco discostanti dal valore medio annuale. È vero che durante il periodo estivo si nota un aumento delle tratte aeree, ma le varie compagnie di volo, utilizzando politiche di sconto, riescono ad appianare la discrepanza dei dati tra il periodo estivo e quello invernale. Si può quindi comprendere come, il fattore stagionalità, che è sempre stato uno dei “problemi” appartenenti al mondo del turismo, sia sempre legato anche al sistema dei trasporti, influenzandone notevolmente l’utilizzo. Elemento fondamentale di un’esperienza turistica è lo spostamento il quale muta l’intenzione di un viaggio in una vera esperienza turistica.

Insieme a una corretta rete di sistemi di accoglienza e strutture ricettive sistema dei trasporti adeguato alla gestione dei flussi è uno dei fattori fondamentali per lo sviluppo economico turistico.

I trasporti rappresentano un elemento cardine dell’industria dei servizi. mentre il turismo, può essere identificato come un insieme di relazioni e ed emozioni che scaturiscono dal viaggio e dal soggiorno svolto su una linea spazio-temporale, reso possibile grazie ai trasporti stessi.

In base alla direzione di interesse, è possibile introdurre il concetto di turismo interno e turismo internazionale. Quest’ultimo a sua volta si può differenziare in turismo in uscita e turismo in entrata.

Prima di valutare gli effetti di tali fenomeni turistici occorre chiarire i concetti di viaggio e soggiorno. Il primo è lo spostamento dal luogo di residenza verso un determinato luogo turistico misurato in termini di distanza e di tempi di percorrenza per raggiungere una località turistica; il secondo, riguarda invece la permanenza nel luogo di villeggiatura che, per rimanete entro i parametri stabiliti dalla definizione turismo, deve essere inferiore ad un anno.

7 Secondo Bartolini e Tallinucci ONT (2002) “La stagionalità del vettore è una conseguenza e non la causa

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All’interno di questa macro area che è il turismo, l’elemento dinamico è costituito dal viaggio mentre quello statico dal soggiorno.

Il sistema dei trasporti può essere considerato sia come mezzo (permette di raggiungere una località turistica) di spostamento, oppure come fine stesso del consumo turistico in quanto lo spostamento spesso fa parte di un “pacchetto”. Esistono, infatti, esperienze turistiche dove l’elemento trasporto è il vero fulcro del viaggio, come nel caso dei viaggi crocieristici.

Il viaggio, inteso come spostamento da un punto all’altro e ciò presuppone l’utilizzo di diverse tipologie di mezzi di trasporto. La pianificazione, quindi, delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto dovrebbe tener conto degli impatti che il turismo ha sulla mobilità di persone e merci. Allo stesso tempo le politiche turistiche dovrebbero mirare ad approfondire la conoscenza della gestione degli spostamenti all’interno delle destinazioni di interesse. Ma in che modo il sistema dei trasporti può influenzare il turismo?

L’analisi può essere condotta sotto un ottica in cui il sistema dei trasporti può considerarsi come elemento direttamente coinvolto nell’influenza al turismo essendo, infatti, un fattore di produzione turistica dato il suo ruolo importantissimo di collegamento tra la destinazione e i siti d’interesse. L’influenza può essere anche indiretta se consideriamo il fatto che il sistema infrastrutturale dei trasporti può cambiare l’organizzazione del territorio sia in termini di assetto ambientale che in termini di assetti socio-economici. Va tenuto in considerazione anche l’importanza che il trasporto ha assunto come fattore strategico usato dall’attore pubblico per intervenire con politiche di pianificazione e ridistribuzione dei flussi turistici. Esso è un sistema che se mantenuto in ottime condizioni e rinnovato opportunamente, può durare all’infinito.

Il fattore ambientale può subire anche dei mutamenti in base alla costruzione di nuovi collegamenti e di conseguenza il fattore turistico ne può essere coinvolto data la stretta coincidenza con l’elemento territoriale. Esso prende forma, modellandosi sul territorio in due diverse categorie: puntuale (e.g. porti e aeroporti) e lineare (e.g. strade e ferrovie)8.

Nonostante la netta differenza, entrambe le categorie rientrano a far parte del bacino di utenza di una determinata macro aerea di consumatori: i turisti9. Si tratta di una serie di

8 Candela e Figini (2005)

9La definizione del termine turista stabilisce che turista è chiunque viaggi in paesi diversi da quello in cui ha la

sua residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo almeno di una settimana ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’ esercizio di ogni attività remunerata all’interno del paese visitato. In termini di “durata della vacanza” possiamo inoltre distinguere:

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elementi strutturali che consentono lo spostamento nell’ambiente specifico di ogni trasporto, e che permettono ai turisti di avere tale accezione. È palese come le caratteristiche di infrastrutture al servizio del turismo non si discostano da quelle delle infrastrutture generiche. C’è da dire inoltre che spesso differenti mezzi di trasporto o che hanno un bacino di utenza diverso, utilizzano comunque sia la stesse infrastrutture.

Le infrastrutture dei trasporti si espandono nel territorio costituendo una rete che si dirama in maniera univoca, la quale favorisce lo sviluppo dello stesso.

Negli anni, molti studi si sono interfacciati con questi argomenti, analizzando e interpretando lo sviluppo territoriale partendo proprio dai nodi o dai vertici che si fissano all’interno delle reti. Su di questi i sistemi di trasporto mettono in movimento merci e persone creando un sistema di interesse sociale ed economico; per tal motivo, possono essere considerati come variabile strategica ai fini dello sviluppo territoriale10.

Non stupisce che una pianificazione turistica prevede anche una organizzazione del sistema trasporti statale. Scelte di policy che possono influenzare notevolmente lo sviluppo dei trasporti in chiave turistica, sono fondamentalmente di due tipologie di intervento11:

Interventi volti a modificare l’accessibilità; Interventi volti ad incrementare la connettività.

In base alla propria natura, le funzioni e le dimensioni di ogni sistema dei trasporti, creano particolari configurazioni di sistema di infrastrutture. La diversa tipologia di sistema applicato in un territorio, influenza anche lo sviluppo dello stesso. Ovviamente, non basta solo raggiungere una meta, bisogna visitarla e senza un adeguato sistema infrastrutturale, ciò risulta impossibile.

È assodata la consapevolezza che il valore strategico dei sistemi dei trasporti e di conseguenza la loro efficacia sia strettamente connessa allo Stato. Il decisore pubblico, intervenendo sulla leva trasporti può influenzare il successo turistico di un territorio.

Visitatore turista: se la visita ha una durata minima di più di 24 ore. Dello stesso gruppo ne fanno parte il turismo di vacanza che comprende minimo 4 notti trascorse fuori dal comune di residenza, e il turismo di breve vacanza che prevede un numero di pernottamenti compreso da 1 a 3 notti.

10 Scopel (2010) Powerpoint presentation del Corso in Promozione e Management della Cultura e del

Turismo.

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Interventi di ampliamento e riduzione dell’accessibilità o interventi volti ad incrementare la connettività sono i più frequenti. Entrambi con effetti quanto diversi che importanti.

Le modifiche all’accessibilità prevedono infatti, interventi che modificano il flusso dei turisti. Ad esempio, un aeroporto o un porto turistico costruito in un territorio con grande attrazione turistica ma con scarsa accessibilità. L’effetto contrario si ottiene invece per mitigare e per ridurre il flusso turistico salvaguardando le risorse. Emblematico è il caso di normative che stabiliscono la circolazione a targhe alterne delle autovetture per gestire in maniera più congrua i flussi turistici di determinate mete12. In questo caso, il sistema infrastrutture e trasporti influenza notevolmente la scelta del turista di una meta, in base ai tempi e ai costi di accessibilità. La territorialità di una determinata meta turistica o l’intrasferibilità di determinati beni culturali e naturalistici, determinano fin dal primo stadio la scelta di un turista; ma la componente infrastrutturale dei trasporti può contribuire a qualificare l’offerta orientando i flussi turistici. In conclusione, la facilità di accesso diventa sia un valore aggiunto sia un grado di utilità addizionale aumentando la competitività di una zona territoriale.13

Per quanto riguarda invece gli interventi svolti ad incrementare la connettività notiamo effetti molto diversi.

Capita spesso che all’interno di una stesso territorio, vi siano centri che soffrono di congestione turistica, mentre altri, con un grande potenziale di attrazione turistica che, a causa di scarsi collegamenti con i primi, rimangono poco frequentati. In questi casi, la collaborazione fra gli attori che operano nel sistema dei trasporti locali e turistici, e collaborazione fra pubblico e privato, deve essere finalizzata all’ incremento dell’ accessibilità interna ed esterna. È inutile possedere tante porte di accesso ma scollegate tra di loro.

1.1 Quantificazione della relazione fra infrastrutture e turismo

Continuando sull’analisi relativa allo stretto rapporto tra sistema dei trasporti e turismo è utile, in tal caso, introdurre il concetto Produzione Turistica Effettiva. Essa consiste in tutte le transazioni dirette, indirette o indotte, rappresentate dalla presenza di visitatori all’interno di un determinato territorio che include consumi e investimenti pubblici o privati. Tale concetto è facilmente confondibile con l’indice di Valore Aggiunto Turistico14 ( V. A. T ) che

12 Forte (2006) 13 Forte (2005)

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invece fa riferimento solo alle transazioni in servizi finali generati dalla spesa turistica. La sostanziale differenza tra i due parametri consiste nelle transazioni di beni – servizi intermedi, presenti nella produzione effettiva e non nel valore aggiunto. Si tratta di beni o servizi scambiati tra settori produttivi, volti ad ottenere gli elementi necessari per soddisfare la domanda turistica. Il V.A.T da una misura dei redditi distribuiti all’interno del sistema ai fattori produttivi che partecipano alla realizzazione della produzione turistica stessa. Per poter vendere beni o servizi, ogni settore deve affrontare delle spese per poter acquisire a sua volte beni e servizi appartenenti ad altri settori. Allo stesso tempo, deve retribuire gli agenti che permettono la messa a disposizione dei vari fattori. Tale sovrappiù costituisce il valore dei redditi generati da un processo produttivo, e con esso vengono retribuiti tutti i collaboratori appartenenti allo stesso. Quindi il V. A. T consente di capire non solo quali redditi vengono generati dalla produzione turistica ma, allo stesso tempo, il modo in cui essi vengono distribuiti tra i vari attori della produzione stessa volta alla soddisfazione della domanda turistica.

Il V. A. T quindi può rivelarsi emblematico per poter concepire l’impatto che il comparto turistico può subire a seguito di un nuovo intervento infrastrutturale in un determinato territorio. Inoltre, se si considera che per molti comuni il turismo è quasi l’unica attività produttiva, ci si rende conto della centralità del problema e della necessità di considerare il V.A.T. quando si valuta un progetto che andrà ad impattare una zona a prevalente vocazione turistica. Dal valore aggiunto quindi dipenderà l’ulteriore incremento della domanda turistica.

Ai fini dello sviluppo economico-sociale e geografico-territoriale è interessante inoltre svolgere un’analisi nell’ambito delle scienze economiche e trasportistiche, introducendo il concetto di Logistica Economica. Essa fa riferimento ad un contesto caratterizzato da trasporti, infrastrutture, attività e processi di organizzazione legati ad un territorio e affrontati con strumenti tipici dell’analisi economica15.

La logistica, intesa come ottimizzazione finalizzata allo spostamento di merci e persone nello spazio, si è sviluppata nelle accademie militari. Nel corso della seconda guerra mondiale si sono dovute affrontare difficilissime operazioni logistiche che, grazie all’evoluzione negli anni, hanno permesso di elaborare l’attuale concetto di concetto di Logistica intesa come scienza dei flussi.

Con l’avvento della globalizzazione e dell’integrazione dei mercati, lo sviluppo del PIL e dell’occupazione è dipeso in maniera determinante dalla efficacia ed efficienza di

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infrastrutture e servizi logistici. È chiaro, quindi, come le attività logistiche siano diventate fonte di ricchezza e valore aggiunto non solo a livello microeconomico, ma soprattutto a livello macroeconomico e territoriale. I modelli di analisi della Logistica Economica possono essere utilizzati nelle diverse applicazioni di settore e nelle analisi territoriali.

Tali analisi possono essere estese al territorio ed ai processi di ottimizzazione piuttosto che al mercato dei beni, ai mercati turistici, ai mercati dell’igiene urbana e dei rifiuti industriali, ai sistemi sanitari, scolastici ed alle tematiche della sicurezza stradale e multimodale.

Per quanto riguarda il settore turistico in particolare, equilibrare flussi e smistamenti significherà “governare” i flussi di turisti pervenuti in termini di stock nei terminali infrastrutturali in tempi compatibili con le funzioni obiettivo dei turisti stessi (ad esempio la funzione di massimizzazione dell’utilità derivante dal visitare il maggior numero di località e/o attrattori turistici in un tempo prestabilito)16. Ma quali tipologie di infrastrutture consentono di poter riparametrare l’assetto economico di un territorio? In che modo? La letteratura, negli anni, ha più volte sottolineato la differenza tra le cosiddette infrastrutture core e infrastrutture specifiche17. All’ interno della seconda macro-area troviamo appunto i trasporti in tutte le sue forme. Notevole importanza ha inoltre l’effetto che queste infrastrutture possono avere per lo sviluppo di un territorio in cui le risorse naturali e culturali costituiscono elemento di attrazione turistica. Ma raggiungere tali condizione, presuppone un propedeutico intervento di profonda conoscenza dei policy makers. L’idea di intraprendere nuovi investimenti per il territorio, deve essere accompagnata da un assoluta conoscenza dello stesso e dalle trasformazioni che apporterà al sistema sociale, economico e territoriale. La stretta ed efficace collaborazione tra pubblico e privato deve essere focalizzata su un ben preciso obiettivo. Decidere di intervenire per migliorare l’accessibilità di un territorio, non può essere un’azione fine a se stessa. Tutti gli attori devono essere partecipi alla scelta di un nuovo investimento territoriale consapevoli del potenziale sviluppo conseguente. È risaputo infatti che il binomio turismo e trasporti, se implementato nel giusto modo, genera impatti economici che hanno risvolti positivi nell’economia locale. Aumentando e migliorando l’accessibilità di un territorio con nuovi interventi infrastrutturali, si aumenta la domanda turistica. Ogni singolo spostamento genera dei redditi che andranno a favorire l’economia locale.

Il processo viene spiegato empiricamente introducendo il moltiplicatore Keynesiano18. In generale, è una funzione tra variabili economiche per cui l’incremento di una variabile

16 Thore e Iannone (2005) 17 Forte (2006)

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esogena19 produce un effetto proporzionale su una variabile endogena. Per Keynes, ogni variazione di una componente esogena della “domanda” stimola l’economia che la riceve,

non solo per lo stesso ammontare, ma per un valore superiore poiché quella spesa originaria circola più volte, provocando appunto un effetto moltiplicato sul reddito

nazionale. La spesa turistica cioè produce un effetto diretto sul reddito degli abitanti della regione che ospita, a vantaggio immediato sulle imprese che operano su quel territorio e quindi un aumento di spesa per strutture ricettive, servizi di ristorazione ecc. Particolare beneficio ne potrebbero trarre gli attori della filiera dei trasporti, che con nuovi redditi generati dalla domanda turistica, potrebbero investire in nuove risorse o rendere più efficienti quelle già esistenti. In questo modo si instaurerebbe un effetto a catena dove il soddisfacimento dell’iniziale domanda turistica, porterebbe a continui incrementi della domanda turistica seguente.20

19 Variabile indipendente che non viene studiata nel modello.

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