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«Jahresbericht der Erlanger Buchwissenschaft», 2010-2013

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306 bibliotheCAe.it viso per materie. Il quarto Inventario

dei libri proibiti, del primo Settecen-to stando ad indizi interni, elenca un migliaio di opere: è l’oggetto di studio quantitativo (consistenza numerica di officine che han prodotto testi proibi-ti, distribuzione geografica delle zone a produzione proibita, ambiti tematici e autori vietati, nazionalità degli auto-ri proibiti, distauto-ribuzione cronologica ecc.), riflessione e trascrizione da parte di Z. che nel presente lavoro edita il testo trascrivendo ogni voce d’entrata, facendola seguire dalla segnatura di collocazione attuale, nel fondo bran-cacciano, e dagli estremi cronologici del provvedimento censorio relativo.

Ne emerge, fra l’altro ma forse prevedibilmente, data la formazione cardinalizia del fondo (benché riman-ga forse in ombra se il quarto indice comprende solo opere di proprietà brancacciana o anche altri successivi ingressi), che il libro proibito cinque-centesco è prevalentemente di conte-nuto iconografico, umanistico mentre il libro secentesco proibito spazia in vaste aree tematiche che vanno dalla teologia al dibattito politico-religioso e storico-culturale (p. 31).

Interessante la precisazione di Z., sul finire della introduzione, circa il si-lenzio (accidentale? voluto?) del quar-to inventario su alcune tematiche: se da un canto il manoscritto registra pure i duplicati dall’altro non elenca un centinaio di opere, tuttora presenti in biblioteca nazionale e già elencati nel primo inventario del 1647, di orienta-mento misticheggiante. Si tratta di una singolare assenza, per la quale Z. avan-za qualche ipotesi di spiegazione.

Il volume esce con il contributo economico della Seconda università di Napoli. Infrequente la scelta, forse

det-tata da motivi economici, di impagina-re più note a piè di pagina sullo stesso rigo, di non porre didascalie sotto le illustrazioni (numerate solo come figu-ra e seguita dall’ordinale, senza indi-cazione di contenuto né indice finale) e di non rielaborare redazionalmente, per esempio uniformando i font, gli utili grafici che Z. ha allestito (per es. p. 42-43) che, stampati tutti in scala di grigi e molto piccoli, risultano illeg-gibili. Una numerazione progressiva generale e completa delle voci avrebbe forse semplificato gli indici finali, evi-tando qualche accidentale svista.

Anna Giulia Cavagna

Jahresbericht der Erlanger Buchwissenschaft ISSN: 2195-903X

A voler dar credito alle fonti cata-lografiche nazionali oggi disponibili in rete, la produzione editoriale-in-tellettuale che vede coinvolta a livello istituzionale l’università di Erlangen nella sua qualità di ente produttore o responsabile di contenuti pubblicati non è particolarmente rappresentata in Italia. La scelta di opere non è am-pia: meno di una decina di attestazio-ni in tutta la Peattestazio-nisola che riguardano temi scientifici (medicina, astronomia, farmacia, farmacologia) considerate monografie (sono relazioni annuali periodiche!) di tempi antelucani (un secolo e mezzo fa!); quattro periodici, sempre di scienze dure, del Novecen-to posseduti, con lacune, da quattro o cinque biblioteche di enti di ricerca o università italiane.

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Recensioni 307 Dal 2010 è comparsa una nuova

pubblicazione, cartacea e in veste elet-tronica, (infosekretariat@buchwiss. uni-erlangen.de versione digitale del 2012 a partire dall’indirizzo http:// www.buchwiss.uni-erlangen.de/in-dex.shtml#fest un rendiconto detta-gliato di tutte le attività di docenza, seminariali, di ricerca e studio che si svolgono all’interno del dipartimen-to di studi librari Buchwissenschaft dell’università di Erlangen e che sicu-ramente interesserà biblioteche e cen-tri di ricerca che si occupano di Storia del libro, editoria, bibliografia, conte-nuti disciplinari che a Erlangen sono insegnati da una trentina d’anni, come sottolinea U. Rautenberg nelle pagine introduttive e di presentazione del pri-mo numero (2010).

La Studiosa richiama l’importanza che ebbe, nell’allora sistema socialista, il mondo del libro e tutte le sue funzio-ni ‘comufunzio-nicative’ per consolidare i va-lori della corrente ideologia, notando tuttavia che l’insegnamento ad Erlan-gen non ne fosse particolarmente im-pregnato e anzi che nel tempo si svin-colasse dalla condizione generale di scienza ausiliaria (inizialmente il cor-so, che ebbe diciture varie e sfumature differenti, gravitava nell’orbita della medievistica). Descrive poi contenuti tematici e forme, prospettive teoriche e interpretative dei corsi ora attivi, for-temente centrati sul libro moderno e sulla comunicazione anche elettronica, ma sempre radicati in una metodolo-gia storica (si vedano i due suoi più analitici interventi: Buchwissenschaft als Wissenschaft? Bestandsaufnahme und Erlanger Perspektiven, in Neues vom Buch (Hrsg.) Doris Moser- Arno Rußegger- Constanze Drumm, Inns-bruck, Studienverlag 2010,

(Ange-wandte Literaturwissenschaft 11) p. 41-58; EADEM, Buchwissenschaft, in Deutschland. Einführung und kritische Auseinandersetzung, in: Buchwissen-schaft in Deutschland. Ein Handbuch, Berlin-New York, De Gruyter-Saur, 2010, vol. 1, p. 3-64.)

Nei successivi numeri del 2011 e 2011 l’annuario si sofferma su tema-tiche di lettura (bambini, adolescenti, nuovi media e cambiamenti socio-de-mografici), cicli di produzione (an-che digitale) di e-commerce; presenta ampi abstract delle dissertazioni so-stenute all’università, per esempio su storia degli editori postbellici sino agli anni Sessanta del secolo scorso; librai storici (per esempio Christiph Jensen sulla dinastia Endter per due secoli li-brai a Norimberga per la prima volta studiati da Friedrich Oldenbourg Die Endter. Eine Nürnberger Buchhändlerf-amilie. Monographische Studie ... Leip-zig, [Oldenbourg], [München], 1911); su grafici tedeschi (Hermann Zapf, la calligrafia e il disegno dei caratteri). È una pubblicazione di servizio, uti-le aggiornamento dei lavori in corso e delle tematiche nuove, interessante anche per monitorare le partnership messe in atto dagli studiosi tedeschi con altri dipartimenti stranieri che si occupano di editoria. L’università di Erlangen partecipa (insieme all’U-niversità di Göttingen di Potsdam, il sistema bibliotecario KNB) al proget-to DFG-Projekt Wissenschaftsportal Bibliotheks-, Buch- und Information-swissenschaften http://www.b2i.de/

della biblioteca bavarese.

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