Va bene, forse …
Quello che istituisce l’alternanza scuola-lavoro è un provvedimenti opportuno perché lo sviluppo tecnologico finisce per erodere sempre più i posti di lavoro e minaccia di creare sacche sempre più vaste di disoccupazione.
L’alternanza scuola-lavoro è un provvedimento inaccettabile: a proporcelo è proprio quella classe che oggi governa l’Italia e che ha consentito che pezzi importanti dell’industria italiana fossero svenduti a società straniere.
L’alternanza scuola-lavoro è una boccata d’ossigeno di fronte a tanti posti di lavoro andati perduti: figurati quante nuove occasoni di lavoro essa può offrire, a partire dalle società che forniscano dei pacchetti tutto compreso, all’organizzazione di convegni in cui spiegare a dirigenti e insegnanti come comportarsi.
Se nessun mezzo serve a risolvere il problema della disoccupazione allora neanche l’alternanza potrà fare nulla. Ma se ci rassegnamo alla disoccupazione, tanto vale che rinunciamo a vivere.
Dunque bisogna in ogni modo incentivare l’alternanza.
Se le statistiche mostreranno che il tasso di occupazione crescerà allorquando enteranno sul mercato del lavoro gli studenti che sono stati avviati all’alternanza, allora si sarà mostrato oltre ogni dubbio che l’organizzare l’alternanza era la cosa giusta da fare.
C’è forse qualcuno che ha dimostrato definitivamente che l’alternanza rende gli studenti più capaci di trovare un’occupazione all’altezza della loro aspettative? Niente affatto. Dunque l’alternanza è completamente inuitle e va lasciata perdere.
Quelli che sostengono l’alternanza non si rendono conto che si tratta di una guerra fra poveri:
posto anche che essa favorisca la capacità di trovare lavoro, non farebbe altro che rendere coloro che se ne avvalgono più abili a sottrarre il lavoro ad altri che non se ne avvalgono. Il vero problema non è che a lavorare vada l’uno o l’altro, ma che ci siano posti di lavoro!
In Germania qualcosa di analogo all’alternanza c’è e funziona. Quindi funzionerà anche da noi.
A) Ma la Germania è una nazione molto diversa dall’Italia: loro sono sempre più bravi.
B) Ma che alterananza è se non ci dà alcuna alternativa? O fai come dicono loro, o fai come dicono loro!
A) Ad accettare l’attività dell’alternanza sono solo i figli delle famiglie benestanti, perché l’alterananza è sponsorizzata dall’industria e dai grandi capitalisti.
B) E allora? Come vedi sono proprio le persone che, grazie ai mezzi di cui dispongono, sanno meglio degli altri quali sono le dinamiche del mondo dell’economia e del lavoro e sono dunque più credibili in ciò che consigliano di fare.
Senti, a volere l’alternanza sono stati solo due partiti, mentre contrari sono molti di più, dalla sinistra alla destra. Mi sembra che non ci sia scampo per l’alterananza, almeno se siamo in democrazia.