• Non ci sono risultati.

Gigliola Fragnito, Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII), Bologna, Il Mulino, 2019

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Gigliola Fragnito, Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII), Bologna, Il Mulino, 2019"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Bibliothecae.it, 8 (2019), 2, 416-419 DOI <10.6092/issn.2283-9364/10379> Gigliola Fragnito, Rinascimento perduto. La letteratura italiana

sotto gli occhi dei censori (secoli XV-XVII), Bologna, Società editrice Il Mulino, 2019, 325 p. (Collezione di testi e studi. Storiografia), isbn 978-88-152-8020-6, € 26.

L’autore non ha bisogno di presentazioni essendo uno degli studio-si più importanti della storia della censura nell’Italia della Controri-forma. Fragnito ha fornito, nel corso degli ultimi vent’anni, i risultati di lunghe ricerche svolte sulla documentazione relativa all’Inchiesta della Congregazione dell’Indice dei libri proibiti e conservata presso l’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede la cui con-sultazione è stata resa accessibile nel gennaio del 1998, in concomitan-za della vicinanconcomitan-za del Terzo Millennio dell’Era Cristiana e dell’annun-cio del Grande Giubileo dell’anno 2000, quando il cardinale Joseph Ratzinger, futuro pontefice Benedetto XVI, allora prefetto della Con-gregazione per la Dottrina della Fede, secondo le intenzioni di papa Giovanni Paolo II dispose l’apertura ufficiale agli studiosi dell’Archi-vio del Sant’Uffizio.

Se la bibliografia sulla censura è smisurata tanto da divenire a tratti dispersiva, i lavori della Fragnito hanno il pregio indiscutibile di forni-re un inquadramento coeforni-rente, critico e documentato su una tematica che ogni giorno produce numerosi articoli e saggi tanto l’argomento ancor’oggi incuriosisce e affascina gli studiosi.

(2)

417

Bibliothecae.it 8 (2019), 2, 417-419

La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura, Proibito capi-re. La Chiesa e il volgare nella prima età moderna (1997) e Cinquecento italiano. Religione, cultura e potere dal Rinascimento alla Controrifor-ma (2005) tutti editi da Il Mulino, si allineano sullo stesso asse di stu-di e prendono in considerazione l’influsso che la Chiesa e il potere investigativo e censorio del Sant’Uffizio hanno avuto sui paradigmi formativi e sull’eredità culturale degli italiani soprattutto in conside-razione dell’ignoranza, tutta nazionale, del testo sacro che, secondo la studiosa, è da ricondurre «alle complesse vicende che portarono al divieto dei volgarizzamenti biblici, messi definitivamente all’indice dei libri proibiti nel 1596, per fare luce su un episodio centrale sia della cultura italiana che di quella della censura, ma anche per sotto-lineare l’infondatezza di una ricorrente opinione che vede gli italiani stessi responsabili del proprio disinteresse per la Scrittura» (p. 10, La Bibbia al rogo).

Una posizione forte e intelligente che ha aperto un nuovo modo di osservare il potere del Sant’Uffizio, della Congregazione dell’Indice dei libri proibiti e del Maestro del Sacro Palazzo apostolico, istituti ecclesiastici che nel tempo, ed è un altro aspetto messo in rilievo dalla Fragnito, che a fasi alterne hanno portato avanti la censura in Italia tra il Cinquecento e il secolo scorso.

Con la pubblicazione Rinascimento perduto la studiosa incede nel-la sua ‘impietosa’ ricerca sull’influsso che nel-la censura ecclesiastica ha avuto su un altro aspetto correlato alla conoscenza e allo studio della Bibbia: quello relativo alla letteratura italiana.

Se la Chiesa cattolica ha veicolato e negato l’accesso diretto alle pa-gine sacre senza la mediazione del clero, la stessa si è resa responsabile di un’attività censoria che riguarda la produzione editoriale e tipogra-fica della letteratura italiana di svago, dunque non solo religiosa.

Con lo scopo di salvaguardare la rettitudine morale dei cristiani, spostando dunque l’attenzione dall’ortodossia de doctrina christiana a quella de moribus dei libri pubblicati di argomento non religioso, la Chiesa si arroga il diritto di controllare ciò che viene pubblicato e che

(3)

418

Bibliothecae.it 8 (2019), 2, 418-419

alimenta la fantasia e le ore di libertà degli acculturati (e non) con-centrando l’attenzione soprattutto sulle opere a stampa volgari come la novellistica, il romanzo cavalleresco, la satira, la poesia, i diari e le lettere ma anche opere di medicina naturale, astrologia, divinazione e scienze occulte: «Era, dunque, il clima generale, a inasprire l’atteggia-mento nei confronti della produzione letteraria, nel quale si intreccia-vano, spesso inestricabilmente, spirito antipagano e antiumanistico, ansia di eliminare ogni traccia di anticlericalismo e anticurialismo, ossessione verso il sesso e le manifestazioni erotiche, misoginia, dif-fidenza nei confronti delle superstizioni dei loro sconfinamenti nelle arti magiche, avversione per il meraviglioso, raccapriccio di fronte agli argomenti giocosi e irridenti della satira e della parodia, spesso ispirati agli scritti di Luciano e di Erasmo (presentissimi nelle liste dei libri sequestrati a fine secolo), o di fronte all’uso irriverente nel linguaggio comune e nella scrittura di fonti liturgiche e bibliche» (p. 91).

Opere come l’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo, le opere del Boccaccio, le Facezie di Poggio Bracciolini, le Rime spiritua-li di Gabriele Fiamma, i Sette spiritua-libri delle satire di Francesco Boiardo, il Cortegiano del Castiglione, gli Asolani del Bembo, i Cantici del beato Iacopone da Todi, l’Amore costante di Alessandro Piccolomini, per citarne soltanto alcune, entrano di diritto nell’occhio scrutatore degli strumenti censori della Chiesa arrivando addirittura alla pubblicazio-ne edulcorata delle stesse come avvenpubblicazio-ne per il Decameron uscito in edizione ripulita e moralizzata (secondo la formula donec corrigatur) attraverso l’opera di Leonardo Salviati.

Ne emerge un quadro desolante e intollerabile visto con gli occhi del presente. La censura ecclesiastica italiana incide sulla storia della letteratura italiana e ne stabilisce i contorni entro cui può essere diffu-sa e letta. La produzione letteraria di poeti e scrittori è letteralmente sotto scacco e gli autori arrivano, come è noto, ad attuare forme di autocensura per poter ottenere l’imprimatur ecclesiastico.

Interessante è notare ancora come il controllo della Chiesa abbia ri-portato alla ribalta la diffusione del manoscritto clandestino (la satira

(4)

419

Bibliothecae.it 8 (2019), 2, 419-419

scomparve dal mercato editoriale e circolò soltanto in forma mano-scritta) attraverso cui potevano liberamente circolare testi suspecti ed eterodossi come ha magistralmente dimostrato Gianni Paganini rin-tracciando i codici della tradizione filosofica libertaria clandestina nel periodo considerato dalla Fragnito ma anche oltre.

Il testo qui presentato diventa dunque un altro momento impor-tante per conoscere il nostro passato stavolta legato allo sviluppo della storia letteraria italiana e a quello della lingua italiana che la stampa aveva in un certo qual modo diffuso e uniformato. La censura eccle-siastica ostacolando la diffusione della pratica della lettura come mo-mento di svago (e non solo di studio), da cui forse si può ricondurre l’assenza in Italia di un forte pubblico di lettori, è la dimostrazione di come la Chiesa abbia plasmato le coscienze dirottandole verso una forma di moralismo, attraverso il divieto della lettura delle opere dei “Gentili”, di cui siamo ancora, in parte, testimoni.

Riferimenti

Documenti correlati

Nel 2007, con la volontà di dare risposta ad un fenomeno emergente e complesso come quello della prostituzione in luoghi chiusi, prende il via il progetto InVisibile, coordinato

 la “Progettazione didattico- educativa coordinata”, redatta sulla base delle Progettazioni dei singoli docenti della sezione.  l’”Unità di

“rifiuto” di falsi stilemi pretestuosamente invocabili al solo scopo e fine di “rinunciare” al progetto via vighi bologna – zona barca – sostituzione edilizia

Nel 2005, Gaynes BN et al hanno effettuato una review sulle stime di prevalenza e di incidenza della depressione nel periodo perinatale, analizzando anche la

Si dispone il congelamento dei beni del Presidente, Vladimir Putin, e del Ministro degli Affari esteri, Sergey Lavrov, della Federazione russa e l’applicazione di

Soci presso altri Club = 7 Fiorani il 31 gennaio al RC Milano Giardini; Colli, Magri e Teso Scaccabarozzi l’11 febbraio al RAC Bergamo; PDG Cortino- vis il 12 febbraio a

CAPITOLO XVI. Statistica delle cause di morte. Frequenza delle principali malattie miasmatiche ed infettive; della tubercolosi e ti si polmonare; dell'enterite e

indica che l'acqua potabile, la quale serve per il consumo della popolazione, proviene da pozzi sorgivi comuni o da pozzi artesiani o trivellati; quando l'acqua