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Il primo intervento

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Academic year: 2021

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Primi elementi di pronto soccorso

Durante le attività sportive, ma anche nella circola-zione stradale e perfino a casa, si possono verificare incidenti di vario genere; nella grande maggioranza dei casi si tratta di infortuni di lieve entità che si ri-solvono senza eccessive conseguenze ma, a volte, pos-sono accadere incidenti più gravi che mettono a ri-schio la vita stessa della persona.

è importante saper affrontare tali situazioni in quanto può capitare a tutti, anche una sola volta nella vita, di essere le uniche persone vicine a un amico o a un parente che ha bisogno di aiuto; in questi casi è estremamente importante sapere cosa fare.

è stato dimostrato che circa il 50% delle morti a

causa di incidente avviene entro la prima ora trascorsa dall’evento, mentre un altro 30% muore nelle sei ore successive; i primi soccorsi prestati sono quindi fondamentali per le conseguenze future che un in-cidente può provocare o per la vita stessa dell’infortunato [fig 1].

Il 118

Per ogni caso di emergenza sanitaria si deve innanzitutto chiamare (o far chiamare) il numero telefonico 118; un operatore fornirà l’assistenza adeguata e, se necessario, provvederà a inviare un’ambulanza.

A volte, specie quando l’infortunio al quale abbiamo assistito è grave, non è facile mantenere la calma; occorre tuttavia farsi forza e comunicare all’operatore del 118 tutti i dati che chiederà, in particolare le condizioni dell’infortunato e il luogo esatto in cui ci troviamo.

Il 112 è il numero unico europeo di emergenza che dovrebbe essere già attivo in tutta l’UE, e consente di chiamare il Soccorso sanitario, la Polizia e i Vigili del fuoco; quando tutti i Paesi si adegueranno, chiamando il 112 sarà possibile essere localizzati automaticamente senza bisogno di indicare il luogo dove ci troviamo.

Occorre ricordare bene i numeri a cui possiamo ricorrere in caso di necessi-tà che, anche sui cellulari [fig. 2], sono gratuiti e non richiedono il prefisso. – 118 emergenza sanitaria

112 carabinieri

113 soccorso pubblico di emergenza

115 vigili del fuoco

Il PrImo Intervento

Fig. 1

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Il PrImo Intervento

valutazione primaria

Per poter soccorrere un infortunato occorre innanzitutto capire le sue condizioni di salute, soprattutto in merito alle funzioni vitali; bisogna quindi verificare nell’ordine: 1) lo stato di coscienza, 2) la re-spirazione, 3) la circolazione, 4) l’eventuale sanguinamento.

Queste sono le informazioni che dovremo fornire all’operatore del 118, consentendogli di provvedere all’assistenza necessaria. Dobbiamo inoltre tener presente che ogni traumatizzato può avere anche delle le-sioni spinali che possono aggravarsi irrimediabilmente in caso di manovre o spostamenti sbagliati.

1) Lo stato di coscienza. Si verifica chiedendo all’infortunato come si chiama e come si sente. Se non risponde occorre controllare subito le funzioni vitali (funzione respiratoria e cardiocircolatoria).

2) La respirazione. Si controlla avvicinando la nostra testa al viso del ferito, ascoltando i rumori pro-dotti dall’aria attraverso la bocca e il naso e osservando il movimento della gabbia toracica [fig. 3].

3) La circolazione. Si esamina mettendo una o due dita all’incirca sulla metà laterale del collo per con-trollare la pulsazione dell’arteria carotidea [fig. 4].

4) Il sanguinamento. Occorre soprattutto controllare che non vi siano lesioni alle arterie: queste si ri-conoscono dalla fuoriuscita del sangue forte e intermittente (a zampillo).

Questi quattro controlli possono salvare la vita dell’infortunato perché, se non si respira (punto 2) o il cuore non fa circolare il sangue (punto 3) o non c’è abbastanza sangue da far circolare, si muore; la perdi-ta di conoscenza (punto 1) può essere causaperdi-ta, oltre che da un trauma diretto, anche da una insufficiente circolazione del sangue nel cervello e per questo motivo va controllata.

Fig. 3 Fig. 4

Interventi salvavita

Questi interventi possono veramente salvare una vita e, pertanto, sarebbe opportuno non solo conoscerli ma allenarsi a usarli; i manichini per le esercitazioni di primo intervento sono strumenti particolarmente efficaci perché consentono di simulare una situazione di emergenza in condizioni di sicurezza e igiene.

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mancanza di respirazione

Se l’infortunato non respira (punto 2) occorre effet-tuare la respirazione bocca-bocca:

– sollevo il mento con le dita e spingo la testa indie-tro appoggiando l’altra mano sulla fronte [fig. 5]; – verifico se la bocca è libera e, in caso contrario,

tol-go gli impedimenti con le dita, facendo molta at-tenzione a non spingere il materiale all’interno; – appoggio la mia bocca a quella dell’infortunato

e stringo il suo naso con le dita della mano sulla fronte;

– soffio 2 volte lentamente e profondamente in mo-do da gonfiare i suoi polmoni;

– tra un’insufflazione e l’altra osservo l’abbassa-mento della gabbia toracica.

Il cuore non batte

Se non c’è circolazione, il cuore non batte (punto 3) e occorre fare il massaggio cardiaco:

– appoggio la parte inferiore della mano sulla parte bassa dello sterno dell’infortunato [fig. 6];

– mi sistemo in modo da stare con le spalle sopra il punto di compressione e avere le braccia tese; – spingo energicamente (compressioni) il torace

fa-cendolo abbassare di 4-5 centimetri;

– eseguo 15 compressioni seguite da 2 insufflazio-ni.

emorragia

Se l’infortunato presenta un’emorragia (punto 4), occorre fermarla prima che provochi uno shock e un arresto cardiocircolatorio;

– se possibile, sollevare il punto della ferita;

– coprire la ferita con una garza sterile e compri-merla con un bendaggio ben stretto.

Il laccio emostatico va usato in casi eccezionali in quanto è uno strumento efficace ma molto peri-coloso; infatti, se il laccio ferma completamente la circolazione del sangue nei tessuti, la mancanza di apporto di ossigeno provoca danni gravissimi agli stessi.

Fig. 5

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Il PrImo Intervento

Il soffocamento

Fra gli interventi salvavita, occorre ricordare anche le manovre per arrestare il soffocamento causato da un corpo estraneo; spe-cialmente nei bambini, piccoli oggetti come monete, bottoni, bi-lie ecc., se ingeriti, possono ostruire totalmente o in parte le vie respiratorie e provocare anche la perdita di conoscenza e l’arresto cardiocircolatorio.

Negli adulti la causa più frequente di soffocamento è causata dal cibo ingerito e non ben masticato.

Per intervenire negli adulti (se coscienti) occorre: – posizionarsi in piedi dietro la persona;

– dare 5-6 colpi fra le scapole a mano aperta. Se questo intervento non risolve il problema:

– afferro la persona da dietro, chiudo una mano a pugno tra l’ombelico e la parte bassa dello sterno mentre con l’altra ma-no stringo il polso della prima;

– premendo il pugno nell’addome, effettuo una serie di spinte (5-6) dal basso verso l’alto [fig. 7].

le posizioni

Se l’infortunato non è in pericolo né di vita né di emorragia, ma presenta vomito o secrezioni dalla boc-ca, occorre girarlo sul fianco destro: in questa posizione eventuali secrezioni tendono a defluire sponta-neamente per ragioni meccaniche legate alla posizione naturale dei bronchi [fig. 8].

Se infine la persona respira, il cuore batte e il polso è debole occorre tenerla distesa supina, slacciarle cinture e qualsiasi cosa possa stringere e tenerle sollevati gli arti inferiori [fig. 9].

Fig. 7

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Il PrImo Intervento

I traumi cerebrali

I traumi alla testa sono frequenti specialmente in seguito a cadute accidentali e possono causare serie conseguenze; infatti, anche se l’infortunato non presenta grossi danni apparenti e sembra riprendersi dal trauma subito, non si può escludere un danno cerebrale che può provocare la morte anche diverse ore dopo l’incidente [fig. 10].

Occorre prestare molta attenzione ad alcuni sintomi come la perdita di conoscenza, il forte mal di testa, la nausea, il vomito.

In questi casi è necessario:

– assicurare la buona respirazione evitando che troppe persone si avvicinino all’infortunato; – mantenerlo a terra e non muoverlo, controllando continuamente lo stato di coscienza; – aspettare che arrivino i soccorsi.

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I traumi all’apparato locomotore

I traumi all’apparato locomotore, pur dolorosi, non sono generalmente pericolosi per la vita dell’infor-tunato; tuttavia occorre sapere cosa fare per alleviare le sofferenze ed evitare di provocare danni maggio-ri [fig. 11].

Fig. 11

la frattura

La frattura è un cedimento dell’osso in seguito a un forte colpo ricevuto e si distingue in chiusa ed espo-sta. Nella frattura chiusa l’osso rimane all’interno della protezio ne della pelle, mentre in quella esposta i frammenti ossei rompono le parti muscolari e cutanee, provocando una ferita che può causare perico-lose infezioni.

Un arto fratturato si riconosce:

– dalla deformità della parte traumatizzata; – dal dolore;

– dalla tumefazione (gonfiore di un tessuto, organo o parte del corpo); – dall’impossibilità di muovere l’articolazione vicina all’osso fratturato.

Nei casi in cui si sospetti che una persona abbia una frattura occorre proteggere l’infortunato e aspettare i soccorsi. Se la frattura è esposta non si deve assolutamente tentare di rimettere a posto l’osso, operazio-ne che deve compiere solo il personale esperto; tuttavia, per prevenire pericolose infezioni, si può disin-fettare la ferita e proteggere l’infortunato fino all’arrivo dei soccorsi.

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Il PrImo Intervento

la lussazione

La lussazione è un trauma che colpisce le articolazioni e consiste in una perdita permanente dei normali rapporti fra gli elementi dell’articolazione stessa, ed è frequente nelle articolazioni della spalla, del gomi-to, delle dita delle mani e dei piedi.

La lussazione si riconosce:

– dalla deformazione del profilo dell’articolazione che si presenta diversa dalla norma; – dall’impossibilità di muovere completamente l’articolazione.

In caso di lussazione occorre che questa sia curata da personale medico entro 6 ore circa dal trauma, e quindi occorre:

– non tentare di rimettere a posto l’osso; – mantenere bloccata l’articolazione; – aspettare i soccorsi.

la distorsione

La distorsione è uno spostamento solo momentaneo di un capo osseo rispet-to all’altro, generalmente causarispet-to da un movimento eccessivo in torsione dell’articolazione.

La distorsione si identifica con: – il dolore che ricompare se si

ten-ta di ripetere il movimento che ha causato il trauma;

– la limitazione del movimento; – l’ecchimosi, che però compare

al-cune ore dopo. In questo caso si deve:

– togliere la scarpa o i vestiti; – applicare del ghiaccio;

– non appoggiare il peso sull’articola-zione;

– trasportare l’infortunato al pronto soccorso (se possibile) o aspettare i soccorsi [fig. 12].

le lesioni muscolari

Le lesioni muscolari sono molto fre-quenti negli sportivi e spesso si veri-ficano se l’atleta non ha effettuato un adeguato riscaldamento oppure se i suoi muscoli non sono abbastanza

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Il PrImo Intervento

Il PrImo Intervento

Si possono distinguere in 1) stiramenti e 2) strappi muscolari.

1) stiramento. è una rottura di alcune fibre muscolari; si verifica normalmente quando si effettua un movimento troppo ampio e il muscolo, eccessivamente stirato, si lacera.

2) strappo. è una rottura vera e propria del muscolo che presenta un avvallamento nel punto della le-sione; generalmente lo strappo si verifica in seguito a un movimento eccessivamente rapido, quando i

muscoli agonisti si muovono così velocemente che quelli antagonisti non sono in grado di rilasciarsi con la stessa velocità.

Sia nello stiramento che nello strappo muscolare occorre: – interrompere l’attività per non distendere il muscolo; – applicare il ghiaccio.

I tempi di guarigione saranno però diversi.

le ferite

Le ferite [fig. 13] sono traumi che interrompo-no la superficie cutanea e causainterrompo-no fuoriuscita di sangue con possibili danni anche agli organi sot-tostanti.

Una volta accertata l’assenza di lesioni arteriose, occorre:

– pulire accuratamente la ferita;

– disinfettarla possibilmente con acqua ossigenata. Se la ferita è molto estesa o sporca oppure pro-fonda, si deve prevenire l’infezione tetanica; nel caso non si ricordi se siamo ancora coperti dalla vaccinazione occorre effettuare una iniezione di

profilassi antitetanica.

In questi casi, quindi, occorre rivolgersi al perso-nale sanitario.

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GloSSArIo

Insufflazione: immissione di aria in una cavità corpo-rea.

Emorragia: perdita copiosa di sangue in seguito alla rottura di un vaso sanguigno.

Distesa supina: posizione a terra con la pancia rivolta verso l’alto.

Cutanee: della pelle.

Ecchimosi: gonfiore causato dalla rottura di capillari all’interno della pelle.

Muscoli agonisti: muscoli che si contraggono per effettuare un’azione.

Muscoli antagonisti: muscoli che, durante la contrazione degli agonisti, si distendono.

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Il PrImo Intervento

rIPASSo

rispondi alle seguenti domande

1. Perché è importante saper intervenire in caso di incidenti?

... ... ...

2. Qual è il numero da chiamare per le emergenze sanitarie e cosa dobbiamo essere in grado di dire? ... ... ...

3. Nel caso tu dovessi soccorrere una persona gravemente infortunata, cosa devi immediatamente valutare e cosa devi sempre tener presente?

... ... ...

4. Come si verifica lo stato di coscienza?

... ... ...

5. Come si verifica la respirazione?

... ... ...

6. Come si verifica la circolazione?

... ... ...

7. Come si verifica il sanguinamento?

... ... ...

8. Perché occorre effettuare questi controlli?

... ... ...

(11)

rIPASSo

9. Descrivi cosa si deve fare se l’infortunato non respira.

10. Descrivi cosa si deve fare se il cuore non batte.

11. Descrivi cosa si deve fare se l’infortunato ha un’emorragia.

12. Descrivi l’intervento da eseguire se una persona sta per soffocare.

13. In quale posizione deve essere messo l’infortunato?

... ... ...

14. Parla dei traumi cerebrali.

15. Parla dei traumi dell’apparato locomotore.

16. Descrivi la frattura e l’intervento da effettuare.

17. Descrivi la lussazione e l’intervento da effettuare.

18. Descrivi la distorsione e l’intervento da effettuare.

19. Parla delle lesioni muscolari e di cosa occorre fare in questi casi.

20. Cosa si deve fare in caso di ferite?

... ... ...

Alla fine del percorso didattico l’alunno dovrà

– Conoscere i numeri per l’emergenza.

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Il PrImo Intervento

mAPPA ConCettUAle

Il PrImo Intervento

Attività sportive Circolazione stradale Casa Emergenza sanitaria Rispondere con calma

Numeri da memorizzare: 118, 112, 113, 115 1) Stato di coscienza 2) Respirazione 3) Circolazione 4) Sanguinamento 1) Mancanza di respirazione 2) Il cuore non batte

3) Emorragia 4) Soffocamento Fianco destro

Disteso supino

Pericolo anche non immediato

Sintomi: mal di testa, nausea e vomito

Frattura: chiusa - aperta Lussazione Distorsione Lesioni muscolari

118

VALUTAZIONE PRIMARIA

INTERVENTI SALVAVITA

POSIZIONI

TRAUMI CEREBRALI

TRAUMI DELL’APPARATO LOCOMOTORE

PRIMI ELEMENTI DI PRONTO SOCCORSO

Figura

Fig. 3 Fig. 4
Fig. 8 Fig. 9

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