FILOSOFIA POLITICA
Di che cosa ci occupiamo questa settimana?
Robert Nozick, Stato Anarchia e Utopia, 1974
«Gli individui hanno dei diritti; ci sono cose che nessuna persona può far loro (senza violare i loro diritti). Tali diritti sono tanto forti e di vasta portata da sollevare il problema di che cosa lo stato e i suoi funzionari possano fare, se qualcosa possono.»
LIBERTARIANISM
Robert Nozick
1. Difese del libero mercato:
A) Difese contingenti e strumentali del libero mercato (il mercato è un mezzo per altri fini):
1. Utilitaristi: Efficienza del mercato incrementa benessere generale, permettendo la massima soddisfazione aggregata delle preferenze. Ma:
A.1.1 Vi sono situazioni in cui il libero mercato non massimizza
efficienza e produttività (es. monopoli naturali). In tali casi diritti di proprietà possono essere ristretti.
1. Difese del libero mercato:
2.Argomento della libertà attraverso il
mercato (F. von Hayek):
l’economia di liberomercato disperde il potere decisionale e rappresenta una garanzia contro la tirannia. Ma:
A.2.1. la connessione tra economia di libero mercato capitalista e libertà si è storicamente dimostrata non necessaria. Vi sono stati casi in cui ad un’economia di libero mercato non si è accompagnato un clima di rispetto per libertà civili e politiche (e.g. USA Maccartismo) e casi in cui tale rispetto si è dispiegato nel contesto di una struttura economica di tipo social democratico (Svezia).Filosofia Politica: Nozick 5
1. Difese del libero mercato:
B)Difese non strumentali del libero mercato: libertarianism suo tratto saliente consiste nella difesa del mercato come
intrinsecamente giusto (indipendentemente dalle conseguenze).
Politiche che restringano i diritti di proprietà (e.g. politiche redistributive) sono ingiuste perchè violano la sfera di libertà delle persone.
Robert Nozick Anarchia, stato e utopia ed. or. 1974 R. Nozick p. 112: «Gli individui hanno dei diritti; ci sono cose che nessuna persona può far loro (senza violare i loro diritti). Tali diritti sono tanto forti e di vasta portata da sollevare il
problema di che cosa lo stato e i suoi funzionari possano fare, se qualcosa possono.»
Libertà e Mercato
2. La “Teoria del titolo valido”
Quale è dunque il nesso tra giustizia e mercato?
p.112 «Se assumiamo che ognuno ha titolo a possedere i beni che possiede, allora possono dirsi giuste tutte le distribuzioni che hanno origine dai liberi
scambi tra le persone. Qualsiasi distribuzione che nasca dai liberi trasferimenti a partire da una distribuzione giusta è anch’essa giusta.»
La teoria è riassunta in 3 principi:
1. Principio di giustizia nei trasferimenti: ciò che si è acquisito giustamente si può liberamente trasferire
2. Principio di giustizia nell’acquisizione iniziale: spiega il processo per cui si giunge alla condizione 1
3. Principio di rettificazione dell’ingiustizia (sia rispetto al trasferimento che l’acquisizione)
Formula della giusta distribuzione: «da ciascuno secondo come sceglie, a ciascuno secondo come viene scelto» (N., 113)
3. Idea dello Stato Minimo
Quali sono le implicazioni della teoria del titolo valido sullo Stato? Implica una concezione minima dello stato
Per il libertarismo, la giustificazione dello stato riposa sulla funzione
di garantire che l’attività degli individui sul libero mercato possa svolgersi liberamente e in conformità ai tre principi (supra).
Funzioni dello stato: quelle di protezione contro la forza, il furto, la frode e di far eseguire i contratti liberamente sottoscritti.
Per Nozick, quindi, scuola pubblica, sanità pubblica, trasporti pubblici, ecc. non sono giustificati perché i trasferimenti di risorse (tramite sistemi di tassazione) necessari per finanziarli comportano una violazione di diritti individuali
Giustizia Distributiva: fairness
Rawls e Dworkin: giustizia nella distribuzione deve dipendere dalle scelte degli individui, ma deve anche essere indipendente il più possibile dalla lotteria naturale e sociale (redistribuzione è necessaria).
Giustizia distributiva: titolo valido
Nozick: giustizia nella distribuzione deve dipendereesclusivamente dalla libertà di scelta degli individui nel disporre di ciò per cui possono vantare un giusto titolo (redistribuzione è illegittima).
Fondamenti teorici della teoria:
i. Argomento intuitivo (sez. 1.)
ii. Argomento dell’auto-appartenenza (intesa come appello che le persone vadano trattate come uguali) (par. 2)
iii. Argomento contrattualistico del vantaggio reciproco (par. 3) iv. Argomento del diritto alla libertà (par. 4)
4. L’argomento intuitivo
Nonostante robuste
intuizioni antilibertarie, Nozick sostiene vi siano altrettanto e più robuste intuizioni a favore della sua teoria
4. L’argomento intuitivo
Es. Wilt Chamberlain. Quale che sia la distribuzione iniziale ritenuta giusta (D1), il fatto che la gente
liberamente paghi il biglietto per andare a vedere Wilt Chamberlain giocare (anziché, ad es., andare al cinema) conferisce a quest’ultimo un diritto assoluto sul proprio reddito in D2.
Se D1 era giusta e il passaggio da D1 a D2 è avvenuto
con trasferimenti liberi, allora anche D2 è giusta.
4. L’argomento intuitivo
L’esempio ha il pregio di richiamare l’attenzione
sulla libertà di azione delle persone, ma ignora
le nostre intuizioni sull’equo trattamento delle
situazioni di diseguaglianza
L’argomento intuitivo assume che i diritti siano
assoluti. Ma perché sono assoluti? Nozick non
lo spiega!
Confronto Rawls e Nozick
Filosofia Politica: Nozick 15
Teoria della giustizia come equità
Fairness (equità)
Teoria della giustizia come legittimità
Alternativa di Nozick
La giustizia distributiva è storica, non a stato finale
Secondo Nozick la giustizia negli assetti proprietari è garantita da 3 semplici principi:
i. Principio di giusta acquisizione ii. Principio di giusto trasferimento
iii. Principio di rettificazione ( controlla che gli assetti proprietari esistenti siano regolati in base a i e/o ii)
5. l’argomento dell’auto-appartenenza
Elemento centrale della difesa di Nozick del libertarianism sta nel
principio di auto-appartenenza: trattare le persone come fini in
sé (N. si riferirebbe ad una certa concezione di eguaglianza
morale come Rawls e gli utilitaristi)
Critica di Kymlicka: Nozick non riesce a derivare da tale principio né l’auto-appartenenza (self-ownership) né
l’appartenenza della proprietà
Cuore della teoria è nell’incipit del libro:
“gli individui hanno dei diritti; ci sono cose che nessuna persona o gruppo di persone può fare loro (senza
violare tali diritti)” “…. tali diritti riflettono l’imperativo kantiano di trattare gli individui come fini e non come mezzi”
5. l’argomento dell’auto-appartenenza
L’argomento sull’eguaglianza morale di N. a tal proposito è simile a quello di Rawls e critica le visioni utilitariste:
“una società libera tratta gli individui non come
strumenti o risorse, ma come persone che hanno dei diritti individuali con tutta la dignità che ne proviene”
Punti in comune tra Rawls e Nozick:
1. entrambi credono che le persone siano fini in sé
2. credono che ciò significhi porre dei limiti alla possibilità di sacrificare la libertà di qualcuno in favore del bene della società
5. l’argomento dell’auto-appartenenza
Differenza tra R. e N. riguarda la priorità da accordare ai diritti:
Rawls: diritto che ciascuno possiede ad una certa quota di risorse sociali
Nozick: ciascuno possiede un diritto sulla propria persona di auto-appartenenza
Definizione di Cohen (1986): “ha un significato puramente riflessivo. Significa che possessore e cosa posseduta sono la stessa cosa. ” appartenere a se stessi significa avere su di
sé i diritti che un proprietario di schiavi ha su questi ultimi
5. l’argomento dell’auto-appartenenza
Argomento di Nozick in due punti:
1. L’ideale di redistribuzione formulato da R. viola il
principio di auto-appartenenza. Perché? I principi di R. determinano una parziale proprietà da parte di altri
sui talenti individuali
Per Nozick, in questo senso il liberalismo somiglia
all’utilitarismo (p.123): “fa di alcuni esseri umani altrettante
risorse per altri, in quanto trasforma parte di essi in una risorsa per tutti”
Solo il capitalismo senza limitazioni, non viola l’auto-appartenenza
2. Una società che vuol trattare le persone da eguali deve riconoscere l’auto-appartenenza (come definita
20 Filosofia Politica: Nozick
5. l’argomento dell’auto-appartenenza
Due obiezioni di Kymlicka all’argomento di Nozick: 1. Non è vero che l’auto-appartenenza sia
compatibile solo con regimi di proprietà assoluti. Può esser compatibile con vari regimi di proprietà,
anche con un regime rawlsiano
2. Il principio di auto-appartenenza è una
giustificazione inadeguata del principio morale dell’uguale trattamento delle persone
21 Filosofia Politica: Nozick
5.1 Auto- appartenenza e proprietà
In che modo l’auto-appartenenza genera proprietà?
Per Nozick, le transazioni economiche implicano l’esercizio di poteri individuali. Gli individui, possedendo i propri poteri, possiedono
anche tutto ciò che discende dall’esercizio di questi poteri.
Tuttavia, le transazioni economiche implicano qualcosa che va
oltre l’esercizio di poteri che appartengono all’individuo. Le transazioni non avvengono nel vuoto, non partono dal nulla. Nozick elabora una complessa teoria della legittimità da cui
dipende la validità dei diritti di proprietà.
Il problema dell’acquisizione delle risorse esterne rappresenta – quindi – una precondizione per la legittimità nei trasferimenti
Acquisizione iniziale
Acquisizione e uso della forza
Il problema per la teoria si presenta quando si pensa alla storia della
nascita della proprietà che è spesso avvenuta mediante l’uso della forza, due possibilità:
la forza rende illegittima
l’acquisizione iniziale: i governi
possono confiscarla per redistribuirla La forza non rende illegittima
l’acquisizione: ma allora non sussiste alcuna obiezione morale alla
redistribuzione forzosa
Acquisizione iniziale
Quando un’acquisizione è illegittima? E come risolvere un caso di illegittimità nell’acquisizione iniziale?
Per Nozick, l’acquisizione iniziale avvenuta mediante l’uso della forza rende illegittima la proprietà: N. ipotizza che sia possibile rettificare l’illegittimità dei possessi attuali secondo i principi di giustizia rawlsiani Tuttavia, poiché per lo più le acquisizioni iniziali sono illegittime, la
teoria di Nozick non sembra capace di tutelare gli assetti proprietari attuali.
Tutta la teoria è quindi messa in discussione:
il Nozickiano principio di giustizia nei trasferimenti è valido solo se siamo in grado di accertare e rettificare i titoli storici
Nozick sul caso degli Indiani d’America
Secondo Nozick, nel caso in cui siano noti i legittimi
proprietari, dobbiamo
restituire loro le legittime proprietà:
Ciò avalla la tesi che si debba restituire gran parte del New England agli Indiani d’America
Pensate sia plausibile?
Acquisizione iniziale
Qual è il tipo di acquisizione iniziale di diritti assoluti su risorse non possedute da nessuno in armonia con l’idea che le
persone vengano trattate da eguali?
Per rispondere a questo quesito, Nozick fa riferimento a Locke e alla sua teoria della proprietà : clausola limitativa lockiana
Nozick (p. 189) “Un processo che normalmente dà origine a un diritto di proprietà permanente e trasmissibile per eredità su una cosa in precedenza senza possessore, non lo farà se la posizione di altri, che non hanno più la libertà di usare la cosa, ne viene peggiorata” esempio di Amy e Ben
Caso Amy e Ben
•Situazione A: Amy e Ben vivono su un terreno a disposizione di tutti
•Situazione B: Amy si appropria di una parte e la situazione di Ben peggiora
•Situazione C: Ma poi Amy chiede a Ben di lavorare per lei
Amy starà meglio della situazione precedente
E Ben? Basta che la sua
condizione nella situazione C non sia peggiore di A
Acquisizione iniziale
Test della legittimità dell’appropriazione originaria:
essa non deve peggiorare la condizione complessiva di nessuno
Per Nozick è molto facile soddisfare la clausola
limitativa, e questo spiega perché gran parte del
mondo è diventato ben presto oggetto di
appropriazione privata. Tale appropriazione comporta il titolo a trasferire: nasce il mercato
La clausola limitativa lockiana
Questo argomento soddisfa la condizione di eguaglianza morale iniziale?
i. Ciascuno ha diritto all’auto-appartenenza ii. Il mondo inizialmente è privo di possessori
iii.Clausola limitativa: puoi acquisire diritti assoluti su qualsiasi parte del mondo se non peggiori condizione complessiva di nessuno
iv.La clausola è una condizione facile da soddisfare, quindi Acquisire diritti assoluti è relativamente facile
v. il libero mercato derivante dalle transazioni legittime è una
necessità morale
Problema punto (iii)
Ciò che Nozick sottovaluta è che
iii
è
problematico per a) e b):
a) intende il “peggioramento” in termini di benessere materiale
b)Usa come termine di paragone l’uso comune che precedeva l’appropriazione
a) Benessere
materiale
L’idea di peggioramento postulata dalla clausola non tiene conto di una
serie di effetti peggiorativi che vanno al di là del reddito ma che sono
sempre coerenti con una certa visione del diritto all’auto-appartenenza
Kimlicka- esempio di Ben e Amy- Ben è privato di due libertà, 1)non può più esercitare alcun diritto sulla proprietà che prima era comune; 2) deve lavorare alle condizioni di Amy
L’appropriazione di una cosa può contraddire la volontà di una persona tanto o più dell’imposizione di una tassa: sembra che N.
combatta il paternalismo quando minaccia i diritti di proprietà ma lo invochi al servizio della proprietà
b) Limitazione arbitraria delle opzioni
Esempio di Amy e Ben, la teoria dell’appropriazione iniziale di Nozick si riduce a “chi prima arriva meglio alloggia” (soluzione arbitraria)
Il problema si pone con riferimento al capitalismo:
p. 133 “come gli atti individuali di appropriazione iniziale sono legittimi se non fanno sì che le persone stiano peggio di come
stavano prima, così il capitalismo reale è giusto se nessuno sta peggio di come sarebbe stato senza privatizzazione del mondo esterno”
Paradosso e arbitrarietà: se le condizioni di una persona che muore di fame non sono peggiorate dal sistema capitalista, allora non vi sono ragioni per ritenerlo illegittimo.
Tuttavia è doveroso pensare a sistemi in cui quelle persone non sarebbero morte. Inoltre, questa visione è ancora incoerente con l’auto-appropriazione
Ritorniamo al Caso Amy e Ben: C1>C
•Situazione A: Amy e Ben vivono su un terreno a disposizione di tutti
•Situazione B1: Se fosse Ben ad appropriarsi del terreno
•Situazione C1: se Ben fosse più capace di Amy a gestire le
risorse e Amy una migliore lavoratrice?
C1 è una situazione migliore di C: ma Nozick non ne tiene conto
Caso Amy e Ben: B2≠ B e B1
•Situazione A: Amy e Ben vivono su un terreno a disposizione di tutti
•Situazione B2: Ben e Amy si accordano su una proprietà comune del terreno
•Situazione C2: la divisione del
lavoro e dei profitti derivante dalla proprietà comune migliora la
situazione di entrambi
C2 è migliore di C e C1: ma Nozick
Problema punto (ii): proprietà iniziale
Nello schema argomentativo di N. c’è un altro
problema nel punto ii. Il mondo inizialmente è privo di
possessori
Perché si accetta (ii) senza discussioni? E se il mondo fosse possesso comune prima dell’acquisizione
iniziale?
Il principio di auto-appartenenza non dice nulla su cosa fare della proprietà che abbiamo delle risorse esterne. Diversi opzioni possibili potrebbero emergere coerenti con tale principio:
Distribuzione rawlsiana
Sistema socialista (Cohen)
5.3 Eguaglianza e auto-appartenenza
Perché dal principio di auto-appartenenza dovrebbe
discendere un sistema liberista e non uno egualitario come quello di Rawls o Dworkin?
3 possibili risposte di Nozick 1) Consenso
2) Autodeterminazione 3) Dignità
5.3 Eguaglianza e auto-appartenenza
1. Consenso: secondo N. la scelta verrebbe sostenuta
con il consenso di persone padrone di se stesse. Obiezione: Per Kymlicka, il consenso è viziato dal fatto che in
questo caso la scelta è dei più forti - chi detiene i diritti di proprietà assoluti. E il consenso di chi non li detiene? Nel caso di Ben e Amy, N. non chiede che ci sia consenso da parte di Ben.
2. Auto-appartenenza: il regime liberista è l’unico compatibile con l’auto- appartenenza
Obiezione: in un regime liberista con forti diseguaglianze solo i potenti e i ricchi possono autodeterminarsi in senso sostanziale
5.3 Eguaglianza e auto-appartenenza
3.
Dignità:
la redistribuzione del benessere nega
quella dignità della gente che rappresenta una
componente cruciale del rispetto
dell’uguaglianza
Obiezione: perché la redistribuzione è un attacco alla dignità? Lo è solo se è considerata precedentemente ingiusta
6 Teoria del vantaggio reciproco
Spesso il vantaggio reciproco è presentato in termini contrattualistici . MA:
Rawls: Il contratto risponde al nostro ‘dovere naturale di giustizia’. Le persone contano perché sono fini in sé. Il contratto specifica il contenuto di tale dovere naturale ed esige che si considerino le parti come ‘esseri eguali e liberi’. In PO, il velo di ignoranza (condizione di equità dell’accordo) permette di ovviare alle diseguaglianze naturali e sociali moralmente arbitrarie. Il contratto, quindi, ‘rappresenta l’uguaglianza tra esseri umani intesi come persone morali’ (Rawls 1982)
Diggs, 146: l’espediente del contratto ‘sostituisce una eguaglianza morale alla diseguaglianza fisica.’
Teorici del vantaggio reciproco: non vi è una concezione dell’eguaglianza morale che preceda il contratto. Il contratto è indipendente dalla giustizia. Anche se l’esito dell’accordo può esser simile le premesse sono molto diverse.
6 Teoria del vantaggio reciproco
Contratto Hobbesiano: pur non essendoci nulla di intrinsecamente giusto, è reciprocamente vantaggioso accordarsi in modo da escludere danneggiamenti reciproci. E’ razionale per ciascuno di noi optare per un accordo che definisca (ad esempio) il furto come ‘sbagliato.’
Gauthier (147): le convenzioni reciprocamente vantaggiose possono considerarsi fonti di un codice morale che ‘scaturisce a mo’ di vincolo razionale dalle premesse non morali della scelta razionale.’ Il contratto è un ‘artificio morale’ per limitare le possibilità pratiche naturali dell’essere umano.
6 Teoria del vantaggio reciproco
Dunque, le nostre nozioni morali di giusto e ingiusto non precedono l’accordo, ma sono poste in essere da questo: è l’accordo che istituisce l’ordine morale, non (come in Rawls) una certa concezione morale (dell’eguaglianza e della libertà) a dettare le condizioni sotto le quali l’accordo deve essere raggiunto.
Kymlicka (148): ‘queste due versioni della dottrina contrattualistica sono, insomma, due mondi a se stanti’
6 Teoria del vantaggio reciproco
Ma come viene trattata la disuguaglianza naturale in questo modello?
Diseguaglianza naturale: le persone dotate di maggiori risorse dalla natura (forza, intelligenza etc..) avranno un maggior potere
contrattuale. Così i più dotati potranno negoziare condizioni più
favorevoli per sé, ad esempio assicurandosi una quota maggiore di diritti e libertà rispetto ai più deboli.
Ma questo per Gauthier e per i sostenitori del “vantaggio reciproco” non è un problema, poiché questo modello di contrattualismo ‘non
riconosce che ogni individuo possieda agli occhi dei suoi simili uno status morale intrinseco.’
6 Teoria del vantaggio reciproco
Come si passa da un contrattualismo del vantaggio reciproco a una difesa del libertarianism?
1. Vantaggio reciproco e auto-appartenenza.
Tesi centrale: rispettare l’auto-appartenenza di ciascuno è reciprocamente vantaggioso. Evitare di sottoporre altri a coercizione significa evitare di rischiare di dover sopportare costi assai elevati - essere a nostra volta sottoposti a coercizione- a fronte di benefici modesti.
Ma nessun altro principio può essere giustificato invocando il vantaggio reciproco. (e.g. principio differenza: sarebbe vantaggioso per meno avvantaggiati, ma non per i più avvantaggiati: essi non acconsentirebbero all’accordo).
(148)‘Il calcolo del vantaggio reciproco approda quindi al libertarianism, perché tutti hanno l’interesse e la capacità di insistere sulla propria auto-appartenenza, mentre coloro che hanno interesse a puntare sulla redistribuzione non sono così forti da riuscire a farsela concedere.’
6 Teoria del vantaggio reciproco
Ma siamo sicuri che l’auto-appartenenza verrebbe così garantita a tutti?
Nozick e auto-appartenza: Nozick parte da un assunto kantiano di eguaglianza morale per giustificare l’auto-appartenenza. Ma questo argomento non funziona.
Vantaggio reciproco e Uguaglianza fattuale: I liberisti del vantaggio reciproco affermano che tutti fanno valere il proprio interesse perché godono di una eguaglianza fattuale: tutti sono egualmente capaci di danneggiare gli altri e di essere danneggiati da questi ultimi. Ciò giustifica rispetto reciproco di auto-appartenenza. Ma questo assunto è irrealistico:
Buchanan (149) ‘se le differenze tra le persone sono sufficientemente grandi, i forti possono eliminare i deboli […] imponendo qualcosa di simile a un contratto schiavistico.’
6 Teoria del vantaggio reciproco
In verità,
solo una (irrealistica) eguaglianza di dotazioni iniziali potrebbe garantire l’auto-appartenenza di tutti. Ma così non è, e oltre una certa soglia di diseguaglianza,
neppure il reciproco vantaggio è in grado di assicurare il rispetto universale del principio di auto-appartenenza
6 Teoria del vantaggio reciproco
Cosa resta del diritto di auto-appartenenza dei più deboli?
Gauthier non spiega come, nonostante le differenze di potere e dotazioni, anche ai più deboli si dovrebbe riconoscere il
diritto all’auto-appartenenza
Vantaggio reciproco e priorità dei diritti: Non può essere che io abbia il diritto di non essere ucciso solo perché ciò è vantaggioso per il più forte. Il mio diritto alla vita è prioritario e vincola le
azioni che anche il più forte può compiere.
Barry (151): ‘negare una cosa simile ‘è una vera irrisione della idea di giustizia […] E’ opinione generale che in condizioni di estrema
diseguaglianza in termini di potere la giustizia non solo non cessa di avanzare legittimamente le proprie pretese, ma ne avanza di
6 Teoria del vantaggio reciproco
Kymlicka (151-152):
‘poiché abbandona l’idea che le persone abbiano un intrinseco status morale, l’approccio del vantaggio reciproco non è un’interpretazione alternativa
della giustizia, ma un’alternativa alla giustizia.
7. Libertariarianism come teoria della
libertà
Nozick fonda la propria teoria sull’idea di libertà su una concezione kantiana di auto-appartenenza: prioritaria è l’auto-appartenenza, e la libertà di cui disponiamo è in funzione della prima.
Altri libertarian, accordano un ruolo fondazionale all’idea di libertà: l’auto-appartenenza discende dalla libertà, non viceversa. Come si può fondare una teoria libertarian sul concetto di libertà?
1) Un mercato senza restrizioni implica maggiore libertà 2) La libertà è un valore fondamentale
7.1 Il valore della libertà: punto (2)
Egualitarismo e libertà:
Utilitarismo, liberalismo e libertarianism sono teorie egualitarie, ma in tutte la libertà riveste un ruolo centrale (e.g. auto-appartenenza, priorità del principio di libertà, idea milliana di libertà di scelte). Queste teorie rispondo a 2 domanda:
«quali libertà sono importanti, tenuto conto degli interessi delle persone?»
«quale distribuzione di tali libertà importanti assicura che noi teniamo in eguale considerazione gli interessi di tutti?»
Vantaggio reciproco e libertà:
Teorie del vantaggio reciproco lavorano in modo analogo (prima si deve sapere quali libertà rispondono agli interessi delle persone, poi decidere quale distribuzione attuare). MA la teoria del vantaggio reciproco non è una teoria egualitaria ( in quanto afferma un egualitarismo fattuale .
7.1 Il valore della libertà: punto (2)
Ma come si difende la libertà richiamandosi a un principio di libertà? (paradosso)
Fondare il libertarianism sull’idea di libertà implica due possibili argomenti:
i. Massimizzazione della libertà totale nella società →
(teleologico) → esito assurdo.
ii. Massimizzazione della libertà compatibile con una eguale libertà per tutti gli altri → (libertà neutrale o finalizzata) →
i. libertà teleologica
Il principio di massimizzazione della libertà totale nella società: implica una visione teleologica: La libertà è definita come il bene da massimizzare. Il giusto è ciò che massimizza tale bene (la libertà).
Questo visione della libertà non può fondare una teoria libertarian:
Es. schiavi. Se si volesse massimizzare la libertà complessiva di una società, sarebbe immaginabile che 100 persone ne detenessero 2 in schiavitù. Ma nessun libertarian proporrebbe una cosa del genere: quando essi dicono di
voler fondare la propria teoria sulla libertà, non è questa visione teleologica di libertà che hanno in mente.
Ciò a cui mira il libertarianism è una diversa concezione della libertà: eguale libertà per tutti
ii. Massima libertà eguale
Kymlicka (159) ‘non è in senso stretto una teoria «basata sulla
libertà»; infatti, fa discendere i diritti alla libertà dalle pretese della gente ad una eguale considerazione. E’ però basato sulla libertà in un senso più blando: a differenza dell’approccio rawlsiano, fa discendere i giudizi di valore sulle libertà particolari da altrettanti giudizi sulla maggiore o minore quantità di libertà generale che esse contengono.’
Rawls: non dice che nutriamo un interesse superiore per la libertà in quanto tale. Ma le libertà fondamentali sono prioritarie rispetto alle questioni distributive perché esse assicurano che possiamo perseguire i nostri piani di vita.
Libertarianism: il fatto che una specifica libertà sia importante discende dal fatto che noi siamo interessati alla libertà in quanto tale e che quella libertà specifica includa una quantità maggiore della libertà in generale.
ii. Massima libertà eguale
2 modi di definire la libertà (in modo da poterla misurare):
1) Definizione lockiana: definisce la libertà come esercizio dei nostri diritti. Ma se vogliamo derivare i diritti individuali da giudizi concernenti la maggiore o minore libertà generale, la nostra definizione di libertà non può presupporre i diritti, pena la circolarità.
2) Definizione spenceriana: definisce la libertà nei termini della presenza di opzioni o scelte, senza presupporre diritti. E’ l’unica opzione percorribile per una difesa del libertarianism come teoria della libertàFilosofia Politica: Nozick 53
ii. Massima libertà eguale
Ma 2 può avere due diverse interpretazioni:
1) Prospettiva neutrale: siamo liberi se nessuno ci impedisce di agire
secondo i nostri desideri. Quanto più possiamo agire in conformità ai nostri desideri, tanto più si incrementa la libertà. Ma:
I nostri giudizi intuitivi sul valore delle singole libertà non si basano su giudizi quantitativi concernenti la libertà in quanto tale. Es. singole libertà e semafori UK e Albania: è più libero l’inglese o l’albanese? Può darsi che l’inglese usi una volta in vita sua un diritto civile o politico che un albanese non ha, mentre è costretto a fermarsi molte più volte ogni giorno davanti a semafori che non l’abanese.
Non esiste nessuna scala in base alla quale noi possiamo misurare e comparare le libertà. Come si può assegnare un valore numerico a ciascuna libertà? Es. come faccio a dire che se sono libero di partecipare a una funzione religiosa aggiungo 5 a libertà, mentre se mi devo fermare a un
ii.
Massima
libertà eguale2) Prospettiva finalizzata: la quantità di libertà dipende da quanto quest’ultima sia importante per noi, considerati i nostri interessi e fini.
Es. se siamo liberi di professare la nostra religione, la libertà così soddisfatta è maggiore che non nel caso in cui siamo semplicemente liberi di girare in moto senza casco, perché la libertà religiosa serve interessi che per noi sono più importanti.
Ma allora serve un criterio per valutare l’importanza che ogni singola libertà o diritto ha per noi:
i. Criterio oggettivo: una libertà è importante in se stessa, indipendentemente
dal fatto che un individuo la desideri o meno. Si evita problema dello schiavo contento (non importa se lo schiavo dice di esser felice così: la sua libertà è importante in se stessa ed è da promuovere).
ii. Criterio soggettivo (Loevinsohn): quanto più io desidero una certa libertà, tanto maggiore è la libertà complessiva che essa mi dà.
Rawls vs
Libertarianism
Ma questa appare una versione confusa dell’approccio rawlsiano. Dire che le persone hanno diritto a certe libertà perché hanno interesse alla massima libertà uguale per tutti (2, 3 E 5) non aggiunge nulla di significativo all’argomento Rawlsiano, se non esprimere una valutazione a favore della importanza della libertà in quanto tale. Ma:
Kymlicka (167-168): ‘La ragione
per cui è importante essere liberi in un aspetto particolare non consiste nella quantità di libertà che quella condizione ci assicura, ma nell’importanza dei vari interessi che serve.’
Filosofia Politica: Nozick 56
Massima libertà finalizzata uguale per
tutti
Rawls
1. Gli interessi dei singoli
contano ugualmente 1. Gli interessi dei singoli contano ugualmente 2. Le persone hanno
interesse alla massima libertà
-3 perciò ognuno deve avere la massima libertà compatibile con eguale libertà di ogni altro
-4 Dati i nostri interessi, la libertà di accedere a x è importante
4 Dati i nostri interessi, la libertà di accedere a x è importante
5 perciò la libertà di
accedere a x incrementa a nostra libertà complessiva
-6 perciò ognuno deve
avere il diritto di accedere a x compatibile con il
6 perciò ognuno deve
avere il diritto di accedere a x compatibile con il
ii.
Massima
libertà egualeUn approccio del genere crea confusione perché:
1) Suggerisce la falsa idea che il nostro interesse per la libertà sia unitario. Invece, le libertà promuovono diversi interessi in
modo diverso.
2) Sottovaluta il rapporto tra libertà e altri valori. Il nostro
interesse per una particolare libertà di solito è strumentale a promuovere il vero oggetto del nostro interesse (dignità,
autonomia, etc). Ad es. se per me diritto di voto è importante per la mia dignità di cittadino, allora probabilmente anche
altre cose (come un accesso dignitoso alle risorse materiali della società) saranno importanti per me per lo stesso motivo.
7. Libertariarianism come teoria della
libertà
Ritorniamo all’idea secondo cui l’auto-appartenenza discende dalla libertà e non viceversa.
Come si può fondare una teoria libertarian sul concetto di libertà?
1) Un mercato senza restrizioni implica maggiore libertà 2) La libertà è un valore fondamentale
3) Quindi il mercato libero è una necessità morale.
8. Il valore della libertà: punto (1)
Anthony Flew: capitalismo= assenza restrizioni alla libertà. Il capitalismo implica la libertà da restrizioni legali di disporre dei propri beni.
E’ vero che un mercato senza restrizioni implichi
maggiore libertà?
Ogni definizione di libertà deve avere una struttura triadica: x è libero da y di fare z. Deve cioè indicare chi è libero da quale
ostacolo di fare cosa. Flew ha indicato y e z, ma non x: non ci dice chi è il soggetto di tale libertà. Solo i proprietari di un bene possono
disporne. La tesi che il libero mercato incrementi la libertà
poggia su definizioni incoerenti di libertà