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Antonio Enríquez Gómez, Política Angélica, Felice Gambín ed., Huelva, Universidad de Huelva, Bibliotheca Montaniana, 2019, 292 pp., ISBN 9788417776602

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Academic year: 2021

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VeronicaORAZI, “Antonio Enríquez Gómez, Política angélica, edición de Felice Gambin”, Artifara 21.1 (2021)

Marginalia, pp. iii-iv.

Recibido el 09/01/2021 0 Aceptado el 08/03/ 2021

Antonio Enríquez Gómez,

Política Angélica, Felice Gambín ed., Huelva,

Universidad de Huelva, Bibliotheca Montaniana, 2019, 292 pp., ISBN

9788417776602

VERONICA ORAZI

Università degli Studi di Torino

o

Il volume recensito offre la prima edizione moderna della Política Angélica (1647) di Antonio Enríquez Gómez (1600-1663), rimasta sorpren-dentemente inedita fino ad ora, sorte toccata an-che al resto della produzione dell’autore, di cui mancano edizioni critiche. Lo scrittore, originario di Cuenca, di padre converso e madre cristiana

vieja, condusse una vita avventurosa e complicata,

talvolta difficilmente ricostruibile e costellata di momenti su cui ancora non è stato possibile fare luce, che include anche un auto-esilio in Francia durato più di dieci anni o la sua condanna e incar-cerazione da parte della Santa Inquisizione nel 1661. Antonio Enríquez Gómez coltivò durante la sua traiettoria di letterato vari generi: la poesia, il romanzo, il teatro, scrisse trattati morali e politici. L’opera di cui Felice Gambin presenta l’edizione rientra appunto in quest’ultima tipologia: il testo fu pubblicato nel 1647 e ne restano, secondo il censimento esperito dall’editore, sette esemplari identici, conservati in Spagna (una copia presso la Biblioteca Menéndez Pelayo di Santander), in Israele (una copia), in Portogallo (tre copie in stato di conservazione non buono), in Francia (una copia) e infine in Finlandia (una copia). Ne è esistita una seconda emissione, con titolo e dedicatari diversi, oltre a qualche minimo intervento, di cui a oggi è noto solo un esemplare.

L’edizione dell’opera che adesso finalmente vede la luce rappresenta lo sviluppo ulteriore di altri studi precedentemente condotti da Gambin, che si era già occupato di questo testo in altri contributi, come ad esempio “«Es doblar el vivir». La Política angélica entre escritura divina y satánica” e la scheda BDDH329 pubblicata in DIALOGYCA BDDH.

Il volume si apre con un’introduzione, “La Política Angélica, nuevo Leviatán” (pp. 13-83), che si articola attorno ad alcuni nuclei tematici chiave: la prima parte “Engañar con la verdad: la trayectoria vital” (pp. 13-23), rende conto del profilo biografico dell’autore, ricostruendone la complessa traiettoria esistenziale, spesso particolarmente complicata da seguire, come nel caso delle circostanze che hanno determinato il suo allontanamento volontario dalla Spagna e il suo auto-esilio in Francia intorno al 1636 o le ragioni del suo rientro in patria nel 1649 o ancora la sua condizione di converso perseguitato dall’Inquisizione. La seconda parte, “Una galaxia en expansión” (pp. 24-39), ne illustra la ricca e diversificata produzione letteraria, che –come accennato– è molto varia e comprende poesia morale, saggistica politica, romanzo

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21.1 0 2021 V.ORAZI

iv DOI: http://dx.doi.org/10.13135/1594-378X/5519 Artifara, ISSN: 1594-378X

satirico, poemi propagandistici e opere drammatiche pubblicate con lo pseudonimo di Fernando de Zárate, e che attende ancora oggi uno studio d’insieme approfondito; di tale ab-bondante e variegata produzione l’editore ripercorre anche la fortuna tra i contemporanei e nel secolo successivo. Nella terza parte, “La Política Angélica, o la materia, forma y poder de una república esclesiástica civil” (pp. 39-58), viene inquadrata l’opera edita, a partire dagli studi critici esistenti, per poi introdurre una riflessione sul genere cui essa va ascritta, segna-lando il parallelismo con la Política de Dios di Francisco de Quevedo, e sulla struttura dialogica che caratterizza un unicum all’interno della letteratura spagnola, ossia un trattato contro l’In-quisizione: nel testo compaiono cinque dialoghi, forma tipica della tradizione rinascimentale, che coinvolgono due interlocutori, Filonio e Teogio. Il rapporto tra le due figure è costruito sulla struttura tipologica del rapporto maestro-discepolo, sebbene mostri anche una evidente originalità (il secondo non si limita a domandare e ad assumere le risposte del primo), che porta le due voci a fondersi quasi, tanto che talvolta risulta arduo distinguere una dall’altra. Gambin sottolinea come il dialogo finisca per profilarsi come la forma tipo utilizzata dall’autore anche in altri suoi testi, a prescindere dal genere cui vanno ascritti. La quarta parte è dedicata all’edizione del trattato: Gambin vi illustra i criteri di edizione, rileva l’oscillazione grafica che caratterizza l’opera e le si sofferma sulle conseguenti difficoltà che questo dato comporta; la scelta dell’editore è stata quella di modernizzare la grafia, privilegiando dunque la leggibilità. Lo studio introduttivo si riferisce, quindi, a quella che viene definita emissione B del testo, di cui resta solo un esemplare noto; precisa poi che le note a pie’ di pagina sono volutamente in numero ridotto e sintetiche, volte a chiarire la comprensione del testo, mentre alle informazioni e alle riflessioni più dense e complesse è dedicata una sezione finale di “Notas complementarias” (pp. 241-275). Seguono la bibliografia sull’autore, sulla sua intera produzione letteraria e, naturalmente, sull’opera edita (pp. 67-83); l’edizione del testo (pp. 87-231); l’“Aparato crítico” (pp. 233-240), in cui vengono elencate le lezioni assunte e quelle rifiutate attestate dai testimoni; dopo le “Notas complementarias” (pp. 241-275), chiude il volume l’“Índice onomástico” (pp. 277-292).

L’opera affronta diverse questioni ‘classiche’ nell’ambito della trattatistica politica, come la legittimità della guerra e degli accordi con eretici e infedeli, l’importanza della giustizia, la scelta di avere un valido, il governante che diventa un tiranno, le virtù del re, l’obbligo di mantenere i giuramenti, ecc. L’autore, però, si sofferma anche su altre questioni, come il premio per il virtuoso o, seppure in termini allusivi, la limpieza de sangre.

L’edizione ora pubblicata colma una lacuna importante. Non resta che attendere gli ulte-riori sviluppi dell’indagine che Gambin sta continuando a condurre sull’autore e sul suo trat-tato per averne finalmente una conoscenza adeguata e una messa a fuoco critica.

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