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In vista di un centenario: “Gozzano fuori dell’Italia”

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Academic year: 2021

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IN VISTA DI UN CENTENARIO: «GOZZANO FUORI DELL’ITALIA»

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Non ho la minima idea, poiché credo che nessuno tra noi ne abbia mai parlato, di come sia stato accolto ieri e possa essere accolto oggi Gozzano fuori dell’Italia. 2

A questa domanda, che in forma implicita Franco Antonicelli si poneva nel 1970, offrono una risposta, parziale ma eloquente, alcune antologie straniere che si ‘annidano’ fra i libri a suo tempo donati all’Università di Torino da Renato Gozzano, il fratello di Guido. 3 Esse propongono

una campionatura, non sempre scontata (dai Colloqui naturalmente, ma anche dalla Via del rifugio e dalle Farfalle), di liriche tradotte in America e nelle principali nazioni europee. Tra i curatori ci si imbatte in nomi di tutto rispetto, quali Lionello Fiumi e Salvatore Quasimodo.

Le date di pubblicazione si concentrano negli anni Sessanta; tutte, ad eccezione di una (1928), quella riferibile all’Anthologie de la poésie italienne contemporaine, établie et traduite par Lionello Fiumi et Armand Henneuse, avec la collaboration de Pierre de Nolhac de l'Académie Française (Eugène Bestaux, Paul Guiton, M. Y. Lenoir, Henri Marchand, Alerei Mortier, Maurice Muret, Edouard Schneider). 4 Il foglio di guardia anteriore è occupato dalla dedica del curatore

italiano; essa rivendica con forza le ragioni della scelta: «A Renato Gozzano | pio custode della memoria | del nostro grande Guido | offro | quest’opera dove ho voluto | il doveroso omaggio | al Poeta dei Colloqui. | Lionellofiumi».

Il volume, nato dall’intento di «faire connaître, au public français et étranger encore capable de s’intéresser à la Poésie, la merveilleuse floraison lyrique qui s’est épanouie en Italie depuis le grand d’Annunzio», nell’impossibilità di introdurre classificazioni certe all’interno di un panorama «encore en devenir», si accontenta dell’ordine alfabetico, «banal et commode». 5 Si apre, quindi,

con Sibilla Aleramo, Riccardo Bacchelli, Massimo Bontempelli, Giuseppe Antonio Borgese, e si chiude con Umberto Saba, Camillo Sbarbaro, Giuseppe Ungaretti, Diego Valeri, Giuseppe Villaroel, passando attraverso Sergio Corazzini, Corrado Govoni, Amalia Guglielminetti, Piero Jahier, Eugenio Montale, Marino Moretti, Ada Negri e Aldo Palazzeschi (ma anche Sandro Baganzani, Federico Binaghi, Annunzio Cervi, Franco Ciarlantini, Vincenzo Gerace, Guido Marta, Pietro Mastri, Armando Mazza o Mario Venditti).

Le traduzioni, di Maurice Muret (La dernière Infidélité, Éloge des Amours ancillaires, Le

Salut) e di Eugène Bestaux (Paul et Virginie e Cocotte), sono precedute da una breve nota critica;

essa si sofferma sulle tante novità della poesia di Gozzano: l’ironia «subtile», «qui s’exerce sur toutes choses, à commencer par le métier poétique tel que le lui ont légué ses devanciers […] pour finir par… lui-même», la corrosione della metrica tradizionale, lo scontro tra aulico e prosaico, i debiti contratti con i poeti francesi (Francio Jammes, soprattutto, e Alfred de Musset). La produzione del poeta torinese, si legge nella conclusione, è ampia e articolata, ma I colloqui 1 Il 2016 sarà l’anno del centenario della morte di Guido Gozzano. Dovrà essere l’occasione per ritornare a lui e alla sua

opera con i tanti strumenti della filologia e della critica, che consentiranno nuove acquisizioni e indagini. Quattro “passi” in ciò che resta della sua biblioteca sono alla base di questo primo contributo. Sui libri appartenuti a Gozzano e custoditi dal Centro Interuniversitario per gli studi di Letteratura italiana in Piemonte «Guido Gozzano-Cesare Pavese» si cfr. M. MASOERO, Prima della citazione. Guido Gozzano lettore, in «E ’n guisa d’eco i detti e le parole». Studi in

onore di Giorgio Bárberi Squarotti, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2005, vol. II, pp. 1041-1079. Di tutte le attività del suddetto Centro dà notizia il sito: www.gozzanopavese.it, interamente rifatto anche nella sua veste grafica (il nuovo logo è del pittore, e consigliere, Ugo Nespolo). Le immagini digitalizzate delle carte gozzaniane sono consultabili all’indirizzo www.cartedautore.it.

2 F. ANTONICELLI, Capitoli gozzaniani, a cura di M. Mari, Firenze, Olschki, 1982, p. 111; si tratta di un frammento

risalente all’autunno del 1970.

3 I libri si conservano, unitamente agli autografi, nel Centro di studi di letteratura italiana in Piemonte «Guido Gozzano

– Cesare Pavese» (Università degli studi di Torino), nato nel 1967 per volontà e interessamento di Giovanni Getto. Sulle caratteristiche e sulla consistenza di questa donazione si cfr., in questa sede, le pp. .

4 Antologie de la poésie italienne, établie et traduite par L. Fiumi et A. Henneuse Paris VIe, Les Écrivains Réunis, 11,

Rue de l’Ancienne-Comédie, 1928 (la segnatura è BIBL. GOZZ. 24; cfr. fig. 1). 5 Sono affermazioni affidate all’Avertissement, pp. 5-6.

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rappresentano il capolavoro «auquel Gozzano devra de rester dans l’histoire de la poésie italienne».

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Ai Colloqui guardano anche i promotori di due antologie americane: The Poem Itself (Edited and with an Introduction by Stanley Burnshaw. Associate editors: Dudley Fitts, Henry Peyre, John Frederick Nims, New York, Holt, Rinehart and Winston, 1960; cfr. fig. 2) e Selections from Italian

Poetry (A Bilingual Selection by A. Michael De Luca and William Giuliano, Foreword by Thomas

G. Bergin, Illustrations by Ann Grifalconi, Irvington-on-Hudson, N. Y., Harvey House, Inc., Publishers, 1966; cfr. fig. 3). 7

Nella prima viene offerta «a new presentation» di quarantacinque «Modern Poets»: francesi, tedeschi, spagnoli, portoghesi e italiani; la poesia Totò Merùmeni, con ampio commento e puntuale traduzione di John Frederick Nims in nota, fa bella mostra di sé dopo Assisi di Gabriele d’Annunzio e prima dell’Invetriata e di Giardino Autunnale di Dino Campana (il resto della ‘buona’ compagnia è costituito da Leopardi, Belli, Carducci, Pascoli, Saba, Ungaretti, Montale e Quasimodo).

Nell’altra, è il componimento inaugurale ed eponimo della seconda sezione dei Colloqui, ironico e rassegnato, Alle soglie (On the Threshold, tradotto da Ruth Shepard Phelps, con testo italiano a fronte; cfr. fig. 4), a condividere una simile, lusinghiera compagine, arricchita da classici dei primi secoli (Dante, Petrarca, Boccaccio, Poliziano, Pulci, Ariosto, Tasso, Marino). Con questa struttura, «representative of various literary periods», l’antologia

will be welcome to all who know something of the long tradition of Italian verse. It will also be useful and appealing to those who are as yet unfamiliar with the vitality, the elegance and the range of the poetry of Italy. 8

Nella sua introduzione, Salvatore Quasimodo interpreta il volume uscito nel 1962 in California (Contemporary Italian Poetry, An anthology edited by Carlo L. Golino, Berkeley and Los Angeles, University of California Press, 1962; cfr. fig. 5) come un lodevole «act of good will on the part of Carlo L. Golino, a tireless reader and student of Italian poetry», e lo giudica un prodotto completo e convincente («one might wish to add two or three names at the very most»). Esso è inaugurato da Gozzano e Corazzini (Twilight Poets) e si articola in sei sezioni (oltre a quella appena ricordata, Futurism and ‘La Voce’, da Govoni a Sbarbaro e Campana; Tradition and

experiment, da Saba a Pavese, Bertolucci e Penna; Hermetic Poets, da Ungaretti a Gatto, Luzi e

Sereni; Salvatore Quasimodo - toward transition, tradotto da Allen Mandelbaum; New trends, Pasolini e Margherita Guidacci). La prevedibile scelta dalla raccolta del 1911 (I colloqui e

L’assenza) è preceduta da La differenza, una poesia tratta dalla Via del rifugio. 9

Nello stesso anno, ma questa volta in Inghilterra, vede la luce, ad opera di Ursula M. Edmonds, una raccolta di Lyrical Poems, including some original lyrics and some translations from

Italian verse (Taunton, E. Goodman & Son Ltd., 1962). Sul risvolto di copertina, a inchiostro nero,

una dedica a Renato Gozzano («With best wishes | from | the Author | Christmas 1962»); a lui e all’editore Garzanti i ringraziamenti «for their kind assistance» e per aver consentito l’utilizzo di quattro poesie, due appartenenti alla Via del rifugio, le altre due ai Colloqui: Hope (Speranza), The

death of the goldfinch (La morte del cardellino) e The last perfidy (L’ultima infedeltà), Deliverance

(Salvezza). 10

Le due antologie pubblicate a Budapest, rispettivamente nel 1965 e nel 1966, si segnalano per la ricchezza e la cura dei materiali forniti; mentre l’una si prefigge di tracciare un esauriente 6 Anthologie…, cit., pp. 176-189.

7 Le segnature sono BIBL. GOZZ. 140 (pp. 292-296) e BIBL. GOZZ. 138 (pp. 104-105). 8 Così si legge nell’introduzione di Thomas G. Bergin, p. [6].

9 La segnatura è BIBL. GOZZ. 147 (pp. 2-9, con traduzione del curatore a fronte; a p. 218 una breve nota

biobibliografica). Le citazioni sono tratte dalle pp. V-VI.

10 Del volume in esame sono presenti due copie (BIBL. GOZZ. 154 e BIBL. GOZZ. 155); le poesie di Guido tradotte si

trovano alle pp. [12-15]. All’interno del volumetto vengono proposti anche due componimenti di Jacopo Sannazaro (Icarus) e di Giacomo Leopardi (The infinite).

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quadro della ‘moderna’ poesia italiana, da Gozzano ad Arpino (cinquanta i nomi, alcuni dei quali presenti con più di trenta poesie, come accade per Saba, Ungaretti e Montale), l’altra risale all’indietro fino a San Francesco d’Assisi, Jacopone da Todi, Cavalcanti, ecc., e si conclude con Franco Fortini e Andrea Zanzotto.

Con Modern olasz költök, Budapest, Magvetö Könyvkiadó 1965 (sulla copertina riproduzioni di nudi di Modigliani, all’interno quadri di De Chirico, Casorati, Campigli, De Pisis, Greco, Guttuso, Cassinari, Soffici, Manzu, Viani, Sironi, Marini, Boccioni, Carrà; cfr. fig. 6), ci troviamo di fronte a proposte nuove, originali e coraggiose: I colloqui (A “párbeszédek”-böl) e

Totò Merùmeni, infatti, sono affiancati da una poesia sparsa, La più bella (A legszebb) e da due

provenienti dalle Farfalle (A halálfejes lepke, ovvero Acherontia Atropos; Ornithoptera Pronomus).

11 Acherontia Atropos e La più bella vengono riproposte l’anno dopo nella Olasz költök antológiája,

Válogatta, azelöszót és az életrajzokat írta Rába György, Budapest, Kozmosz Könyvek, anche qui corredate da brevi cenni biografici. 12

Le poesie di Guido avevano nel frattempo raggiunto la Svezia, dove, nel 1964, La più bella (Den skönaste), L’assenza (Frånvaro) e Cocotte (Kokott) avevano conosciuto le stampe, assieme a testi noti (di Sbarbaro, Pavese, Montale o Sereni) e ad altri minori (quelli, ad esempio, di Michele Pardo o di Lucio Piccolo), in Italiensk lyrik, I urval och svensk översättning av Estrid Tenggren, Med en inledande essay av Paolo Ravacchioli, Stockholm, Fib:s Lyrikklubb (cfr. fig. 7). 13

La rassegna si chiude con un documento dell’attenzione riservata in Germania al Gozzano prosatore, e più precisamente alla novella Gli occhi dell’anima (Die Augen der Seele), uscita postuma nell’Ultima traccia (Milano, Fratelli Treves Editori, 1919). Essa è collocata all’interno di un’ampia panoramica della novellistica italiana, che prende le mosse dal Novellino e da Boccaccio e si spinge fino a Leonardo Sciascia e a Italo Calvino: Italienische Novellen von Boccaccio bis zur

Gegenwart, Herausgegeben und mit einem Nachwort sowie bio-bibliographischen Hinweisen

versehen von Lisa Rüdiger, Einführung von Enzo Calani, Bremen, Carl Schünemann Verlag, s. d. 14

11 La segnatura è BIBL. GOZZ. 135 (pp. 17-27; a p. 385, una breve nota biografica). Le traduzioni sono di Jékely Zoltán e

di Eörsi István (no testo a fronte).

12 La segnatura è BIBL. GOZZ. 156 (pp. 336-341; no testo a fronte).

13 La segnatura è BIBL. GOZZ. 149 (pp. 24-33; a p. 168 una breve nota bibliografica). La prima poesia ha il testo italiano

a fronte.

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