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Realizzazione delle Evolutive di un Software Web Responsive per un’azienda leader nel Settore Assicurativo

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Academic year: 2021

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DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL’ENERGIA DEI

SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI

RELAZIONE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA MAGISTRALE IN

INGEGNERIA GESTIONALE

Realizzazione delle Evolutive di un Software Web

Responsive per un’azienda leader nel settore

Assicurativo

Candidato Relatore

Giada Maggio Prof. Riccardo Dulmin

Correlatore Ing. Mirko Massa

Sessione di Laurea 02/05/2019

Senior Manager - FS Insurance Technology Consulting, Accenture S.p.A

Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni

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Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti

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Indice dei Contenuti

1. Settore Assicurativo 1

1.1 Cenni storici 1

1.2 Organizzazione dei Prodotti Assicurativi 2

1.3 Settore Assicurativo nel mondo – Focus Italia 5

1.4 Quadro Normativo 8

1.4.1 I principali riferimenti normativi 8

1.5 Analisi Finanziaria di quattro gruppi assicurativi 10

1.5.1 AEGON 11

1.5.2 Allianz SE 14

1.5.3 Assicurazioni Gruppo Generali 16

1.5.4 CNP Assurance 19

1.6 Canali Distributivi 22

2 Insurtech: Digitalizzazione nel Settore Assicurativo 25

2.1 Nascita dell’Innovazione Assicurativa 25

2.2 Insurtech e Innovazione congiunta con settori alternativi 29

2.3 Strategie abilitanti per l’Insurtech 30

3 Caso Studio – Realizzazione delle Evolutive di un Software Web Responsive 34 3.1 Organizzazione interna di Accenture e inquadramento team di lavoro 34

3.2 Team di lavoro e metriche progettuali 37

3.2.1 Organizzazione Interna del Team e filoni progettuali 37

3.2.2 Logiche di Approccio dei filoni Progettuali 37

3.2.2.1 Design Thinking 38

3.2.2.2 V Model 39

3.2.3 Ambienti di Sviluppo Software 41

3.3 La Piattaforma Danni e le Evolutive di Progetto 42

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3.3.1.1 Attività Operative per l’emissione di polizza tradizionali VS digitali 45

3.3.2 Attività di Pianificazione e mapping dei sistemi abilitati 47

3.2.2 Le Evolutive di Progetto della Piattaforma Danni 50

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Indice delle figure

Figura 1: Classificazione Prodotti Assicurativi 3

Figura 2: Distribuzione Premi mondiali incassati per mese - Anno 2017 in € 5 Figura 3: Incidenza percentuale dei premi Ramo danni e Ramo vita sul PIL nazionale 6

Figura 4: Premi in € per abitante- Ramo Danni e Vita 7

Figura 5: Premio complessivo Lordo delle compagnie italiane in Milioni di € 7

Figura 6: Solvency II 9

Figura 7: Analisi Indici Finanziari Aegon 12

Figura 8: Debiti Lungo periodo VS Debiti di Breve Periodo 12

Figura 9: Valore di Mercato e Rapporto equity/debt 13

Figura 10: Aegon - Dividendi distribuiti VS Dividendi per Azione 14

Figura 11: Analisi Indici Finanziari Allianz SE 15

Figura 12: Debiti Lungo periodo VS Debiti di Breve Periodo 15

Figura 13: Allianz- Valore di Mercato e Rapporto equity/debt 16

Figura 14: Analisi Indici Finanziari Generali Spa 17

Figura 15: Debiti Lungo periodo VS Debiti di Breve Periodo 17

Figura 16: Valore di Mercato e Rapporto equity/debt 18

Figura 17: Generali-Dividendi distribuiti VS Dividendi per Azione 19

Figura 18: Analisi Indici Finanziari CNP Assurances 20

Figura 19: Debiti Lungo periodo VS Debiti di Breve Periodo 20

Figura 20: Valore di Mercato e Rapporto equity/debt 21

Figura 21: Canali distributivi - Ramo Danni 23

Figura 22: Canali distributivi -Ramo Vita 24

Figura 23: Insurance e i diversi settori 25

Figura 24: Risultati di ricerca sul web della parola “InsurTech” 27

Figura 25: Forecast delle tecnologie impattanti nel settore assicurativo 28

Figura 26: Investimenti percentuali in Insurtech nel mondo 32

Figura 27: Strategie di Approccio all’Insurtech 33

Figura 28: Accenture – Aree di Business 35

Figura 29: Approccio Design Thinking 38

Figura 30: Approccio V Model 40

Figura 31: Organizzazione Ambienti di sviluppo 42

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Figura 33: Diagramma di Flusso 45 Figura 34: Flussi di Navigazione esemplificativo fra i diversi sistemi 47

Figura 35: Esemplificativo di Pianificazione Evolutive di Progetto 48

Figura 36: Esemplificativo Flussi di Navigazione fra i diversi sistemi con funzionalità integrate 49

Figura 37: Front Requisito Utente 51

Figura 38: Estratto da Requisito Utente 52

Figura 39: Esemplificativo di Capitolato e Assunti - Documento di sintesi delle analisi condotte 54 Figura 40: Panoramica dall’esemplificativo delle Schermate di Navigazione 54 Figura 41: Slide tratta dall’esemplificativo delle Schermate di Navigazione 55

Figura 42: Punti Aperti relativi a soluzioni ancora non definite 56

Figura 43: Estratto del documento “Analisi Funzionale” 58

Figura 44: Esemplificativo del documento “Analisi Funzionale” – Contenuto Informativo 59 Figura 45: Esemplificativo del documento “Analisi Funzionale” – Tasti Funzionali 60

Figura 46: Report Stato di avanzamento della sessione di Test 63

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Sommario

Il lavoro di tesi è basato su un’esperienza di tirocinio della durata di tre mesi presso la società di consulenza Accenture S.p.A.

Obiettivo ultimo dello stage è stato quello di implementare a livello tecnico funzionalità aggiuntive ad una Piattaforma Web Responsive già in essere per un’azienda leader nel settore assicurativo al fine di ottimizzare le attività operative. Le Evolutive introdotte sono state diverse: nuova operazione di post-vendita, modifica dei modelli di stampa per la sottoscrizione di una polizza, revisione di alcune operazioni del sistema anagrafe ed integrazione di uno strumento di terzi fornitori che, mediante la rielaborazione di dati storici del cliente, genera in automatico preventivi in linea con quanto desiderato dal cliente.

Obiettivo dell’elaborato è quello di delineare le attività svolte durante questo periodo; nello specifico: processo di analisi dei requisiti dell’utente, identificazione delle soluzioni per ciascun intervento richiesto in base alla capacity del software e all’effort dei gruppi di lavoro coinvolti nell’intervento, definizione delle specifiche tecniche, monitoraggio della fase di sviluppo e testing di quanto implementato sulla base delle specifiche.

Abstract

This study is based on a three-month internship at Accenture S.p.A. Its aim was to implement additional features to a Responsive Web Platform at technical level already in place for a leading insurance company for the optimization of operational activities. The additional features added are: new post-sales operation, modification of the printing models for the subscription of a policy, revision of some operations of the registry system and integration of a tool which, through the processing of the customer's historical data, automatically generates quotations in accordance with clients' needs.

The overall purpose of the thesis is to drow up the activities carried out during this period. Specifically, I followed the user requirements analysis process with participation in the definition of the requirements themselves, identification of the solutions for each requested intervention on the basis of software capacity and the effort of the work groups involved in the intervention, definition of the technical specifications and testing of what was implemented based on the specifications.

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Introduzione

Con il presente documento si vuole dare evidenza di un’esperienza di tirocinio curriculare presso la società di consulenza Accenture S.p.A Italia, grazie alla quale ho preso parte al progetto di realizzazione di Evolutive di un Software Web Responsive (tecnica di web design per la realizzazione di un sito internet in grado di adattarsi in modo automatico al dispositivo con cui si effettua l’accesso)

Con Evolutive di Progetto si intende l’integrazione di funzionalità aggiuntive per l’ottimizzazione delle attività operative di un’azienda leader nel settore assicurativo richieste in seguito al rilascio del progetto di partenza: la Piattaforma Danni.

Durante questa esperienza sono stata inserita in un team di sei professionisti; i filoni progettuali assegnati al team erano due e il carico di lavoro era equamente suddiviso. In particolare, io e un altro membro del team, operante da diversi anni su progetti commissionati dallo stesso cliente, in qualità di Cantiere Funzionale abbiamo seguito tutte le attività connesse alle Evolutive di Progetto: dal reperimento del Requisito Utente al Go Live del progetto.

L’implementazione degli interventi richiesti è garantita dall’Information Technology; seppur lo sviluppo dell’Information Technology risalga a qualche decennio fa, negli ultimi anni si è espressa la necessaria adozione delle tecnologie emergenti anche al Settore Assicurativo. Infatti, il Settore Assicurativo risulta essere uno dei settori che più tardi ha introdotto tecnologie. Le campagne assicurative, con il fine di soddisfare i bisogni emergenti dei propri clienti, ha dovuto rivedere il metodo tradizionale di erogazione del servizio, affiancando allo stesso nuovi approcci tecnologici.

Nella prima parte dell’elaborato è, quindi, stato preso in esame il settore assicurativo riportando una breve panoramica dalla nascita dello stesso fino ad arrivare ai giorni nostri, con la classificazione dei prodotti sottoscrivibili mediante polizza assicurativa. È stata poi effettuata un’analisi finanziaria di alcuni attori affermati in tutto il mondo andando a rapportare gli indici di ciascuno con gli indici target del settore. In fine, nella prima parte dell’elaborato è stato presentato il rigoroso quadro normativo vigente nel settore in Italia. Successivamente, invece, è stato introdotto il “nuovo” settore assicurativo; il settore assicurativo nell’era digitale; è stato presentato, quindi, il tema dell’Insurance e sono stati proposti casi reali di applicazione tecnologica del settore assicurativo. Si proseguirà, in fine, con la presentazione del caso di studio in cui sono stata convolta in prima persona.

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Il fine ultimo della realizzazione di tale progetto è quello di ottimizzare in termini di tempo il lavoro operativo degli utenti e di rendere efficace la gestione e la rielaborazione di dati sensibili dei clienti. Mediante l’utilizzo della piattaforma possono essere gestite tutte le operazioni effettuabili su di una polizza assicurativa, sia quelle di Emissione che quelle di Post Vendita.

Nell’ultima sezione dell’elaborato, quindi, dopo aver descritto le differenti metodologie di approccio per lo sviluppo e realizzazione software, una più tradizionale e una più innovativa, sono stati presentati i diversi ambienti di sviluppo in cui ciascuna attività descritta nella presentazione delle due metriche viene svolta. Nella parte finale dell’elaborato vengono prese in rassegna le attività da me svolte; in seguito al recepimento del Requisito Utente dal gruppo di lavoro di Business, mi sono occupata delle analisi di individuazione delle possibili soluzioni implementabili per soddisfare il desiderato dell’utente. Al termine delle analisi, per la soluzione identificata come la migliore, in base alla capacity e all’effort dei gruppi di lavoro coinvolti nell’intervento, mi sono interessata della redazione della documentazione che successivamente doveva essere condivisa con tutti i cantieri ingaggiati nel progetto per essere validata. Nel caso in cui emergevano incongruenze o insostenibilità da parte dei cantieri, venivano nuovamente analizzato il desiderato dell’utente tenendo conto dei vincoli esposti dai cantieri tecnici. Una volta risolte tutte le incongruenze e validati i documenti si passa alla redazione dei Casi di Test utili in fase di testing; parallelamente viene supervisionato il lavoro degli altri cantieri per assicurarsi che tutto rispettasse la pianificazione validata a monte del progetto. Terminato lo sviluppo da parte dei cantieri tecnici ed effettuati dagli stessi i test di integrazione dei diversi sistemi, infatti, si passa alla sessione di testing in ambiente di Consolidamento. Durante la sessione di test si verifica che ciò che è stato effettivamente sviluppato sia coerente con la documentazione da noi condivisa. Oltre a segnalare le eventuali incongruenze riscontrate durante la sessione di testing venivano redatti Report sull’ Stato di Avanzamento dei test. L’esperienza vissuta è risultata molto positiva e il progetto a cui ho preso parte molto sfidante per via delle numerose criticità emerse a causa dei numerosi interventi richiesti, ciò ha portato sin da subito ad assumermi le responsabilità delle decisioni prese, mettendo me e il mio background universitario ogni giorno alla prova.

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1

1. Settore Assicurativo

Nel presente capitolo sarà presentata una panoramica generale del Settore Assicurato, dalla stipula del primo contratto di assicurazione ai giorni nostri con una descrizione delle diverse tipologie di prodotti attualmente disponibili sul mercato. Saranno successivamente delineate le problematiche politiche e il rigido quadro normativo vigente in Italia che hanno portato ad un numero di sottoscrizioni assicurative minori rispetto a quelle di altri paesi e sarà analizzato il contributo del settore assicurativo nei diversi paesi del mondo e in Italia. Saranno poi definiti gli indici finanziari target del settore confrontati con gli indici relativi a quattro compagnie leader nel mondo. Infine, saranno presentati i diversi canali distributivi e il loro utilizzo in percentuale adottati per l’erogazione del servizio in base alle diverse tipologie di prodotto sottoscritto.

1.1 Cenni storici

La culla del settore assicurativo inteso come siamo soliti intenderlo oggi giorno è il Bel Paese.

Il più antico contratto di Assicurazione, infatti, risale al lontano 1347, sottoscritto a Genova. Agli albori, l’obiettivo delle sottoscrizioni assicurative a premio era strettamente connesso alle settore marittimo, per la tutela dei passeggeri e/o lavoratori operanti sulle navi mercantili.

La prima compagnia assicurativa in Italia risulta essere l’Istituto Trentino e Alto Adige, fondato a Trento nel 1821. Pochi anni dopo si registra la fondazione di altre società come ad esempio la Compagnia di Assicurazione di Milano nata nel 1825 e la Società Reale Mutua d’Assicurazioni, in seguito denominata Toro Assicurazioni, creata nel 1833 a Torino.

In quel periodo la crescita del settore assicurativo in Italia fu sostenuta anche dai crescenti volumi commerciali gestiti dallo scalo marittimo di Trieste.

Trieste infatti è il luogo di nascita di due delle maggiori e più conosciute compagnie assicurative internazionali in Italia, ovvero Assicurazioni Generali, fondate nel 1831 con il nome di Assicurazioni Generali Austro-Italiche, e Riunione Adriatica, costituita nel 1838 dalla sua società controllante, l’Adriatico Banco d’Assicurazione.

Il settore assicurativo, nato in Italia, si diffuse ben presto in tutta Europa: Gran Bretagna, Paesi Bassi, Germania. Questi paesi, forti di una crescita economica interna, più robusta

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rispetto a quella Italiana, e godendo di un’organizzazione politica centralizzata, iniziarono poco alla volta a prendere piede fino ad affermarsi nel settore.

Negli stessi anni in Italia, invece, il settore assicurativo subì una contrazione dovuta in primo luogo a causa di reddito pro-capite inferiore e propensione della popolazione al risparmio più elevata rispetto a quella degli altri paesi; in secondo luogo, a causa della posizione dominante dello Stato e l’insorgere di politiche finalizzate ad incentivare la sottoscrizione di coperture assicurative che, per effetto frusta, ha dato adito ad una cultura tale da impedire lo sviluppo del settore1. Nonostante i periodi bui che ha affrontato il settore assicurativo italiano e, nonostante in Italia siano presenta un gran numero di Piccole Medie Imprese a conduzione familiare talvolta ignare dei possibili rischi quindi sprovvedute di sottoscrizione cautelative presenti sul mercato, ad oggi, il settore assicurativo vanta di una struttura robusta caratterizzata da protagonisti affermati in tutto il mondo.

1.2 Organizzazione dei Prodotti Assicurativi

L’operatività di una compagnia assicurativa differisce da quella di una società industriale per la quale la compravendita ha come oggetto di scambio un prodotto fisico, tangibile; le compagnie assicurative invece erogano servizi ai propri clienti. Con servizio intendiamo un prodotto il cui beneficio dipende da un’attività intangibile piuttosto che da un bene materiale. Tale servizio è garantito dalla sottoscrizione di un contratto mediante il quale l’assicuratore, previa la riscossione di un premio, si impegna a risarcire l’assicurato di un danno, qualora si verificasse. Il contratto assicurativo secondo l’articolo 1882 del Codice Civile Italiano prende il nome di Polizza Assicurativa: “L'assicurazione è il contratto col quale l'assicuratore, verso pagamento di un premio, si obbliga a rivalere l'assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana”.

Esistono diverse tipologie di Polizza Assicurativa che tutelano l’assicurato in base ai differenti rischi: tutela dei veicoli e dei loro conducenti, tutela della vita, della salute, del benessere dei propri familiari, dei propri risparmi, del proprio patrimonio. Ogni “prodotto” assicurativo, quindi, garantisce la tutela dalle possibili tipologie di rischio.

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3 Settore Assicurativo - Prodotti

Secondo lo stesso Codice Civile è possibile raggruppare in tre macro-tipologie i diversi prodotti2:

• Ramo Vita • Ramo Danni

• Assicurazioni di carattere speciale

In fig. 1 sono riportati le diverse categorie di prodotti assicurativi per ciascuna macro-categorie:

Figura 1: Classificazione Prodotti Assicurativi

Il Ramo Vita, prevede per l’assicuratore di versare capitale a favore di uno o più beneficiari indicati nel contratto assicurativo qualora si verifichi un evento legato alla vita del contraente e/o dell’assicurato; come ad esempio: malattia, invalidità o infortuni. Le polizze di tipo vita sono forme di risparmio finalizzate alla tutela dell’assicurato e/o contraente e l’eventuale risarcimento può essere previsto in diverse modalità: erogazione di capitale, di una rendita o mediante Linked.

La prima modalità prevede un risarcimento pari alla somma del capitale versato durante la validità della polizza; nel caso di rendita invece oltre alla somma de capitale versato è inoltre previsto un indennizzo in base alla gravità del danno. L’ammontare del risarcimento di tipo Linked invece dipende dall’andamento di un indice finanziario

2Rielaborazione di https://cla.unisalento.it/c/document_library/get_file?folderId=2292850&name=DLFE-216463.pdf

Ramo

V

ita

Assicurazioni caso vita

Assicurazioni caso morte

Assicurazioni caso misto

Ramo Danni

Assicurazioni Danni contro le cose

Assicurazioni Danni contro le persone

Assicurazioni sul patrimonio e sulle cose

Assicurazioni di carattere

speciale

Fideiussioni Assicurazioni finanziarie Assicurazioni di credito Assicurzioni ipotecarie Riassicurazioni

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collegato alla polizza. All’interno di questo prima macro-categoria è possibile effettuate un’ulteriore differenziazione tra:

• Assicurazione caso vita • Assicurazione caso morte • Assicurazione caso misto

Nel primo caso la copertura assicurativa è prevista per un arco temporale definito e la compagnia assicurativa si impegna al risarcimento nel caso in cui l’assicurato sia in vita alla scadenza del contratto.

Nel secondo, invece, è prevista una copertura perpetua di lungo termine e, qualora vi fosse un decesso, è previsto un incasso pari o maggiore del premio versato durante la vita della polizza.

Infine, la casistica di assicurazione mista, prevede il risarcimento da parte dell’assicurato nel caso in cui, alla scadenza del contratto, sia ancora in vita e prevede anche versamento di capitale ad uno o più beneficiari in caso di morte dell’assicurato.

Il Ramo Vita prevede delle tutele maggiori rispetto agli altri rami, si parla infatti di gestione separata. Con la gestione separata si intendono fondi, quali titoli obbligazionari, creati appositamente dalle società e, in caso di fallimento della società assicurativa, garantiscono comunque al cliente il capitale accantonato.

Le polizze appartenenti al Ramo Danni, invece, garantiscono una tutela all’assicurato e/o contraente da eventi che possono danneggiare beni di sua proprietà: immobili, autovetture, guadagni oppure la propria persona, in casi di infortunio o malattie. La tutela è garantita sia per la perdita o danneggiamento a causa di:

• fattori esogeni - incendi boschivi, tsunami, inondazioni

• pericoli causati da atteggiamenti compromettenti dell’uomo - terrorismo, furto, cause legali, Responsabilità Civile, incidenti stradali

Anche per questo ramo, quindi, è possibile effettuare internamente un’ulteriore suddivisione in:

• Assicurazione Danni contro le cose; • Assicurazione Danni contro le persone; • Assicurazione sul patrimonio o di spesa.

L’assicurazione di carattere speciale, invece, si concentra principalmente a preservare gli interessi finanziari degli assicurati e fornisce copertura per qualsiasi rischio l’assicurato è disposto a prendere. Assicurazioni di questo tipo possono essere fideiussioni, assicurazioni finanziarie, assicurazioni di credito, assicurazioni ipotecarie, riassicurazioni.

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1.3 Settore Assicurativo nel mondo – Focus Italia

Il settore Assicurativo, dalla nascita ad oggi, ha subito una continua evoluzione, dovuto in primis alla liberalizzazione dei mercati e all’affermazione delle nuove tecnologie.

Rielaborando i dati dell’istituto Swisse Re3(2017), sito di ricerca e raccolta dati del settore assicurativo, è possibile osservare che il mercato assicurativo italiano dal ’90 ad oggi, in particolare il ramo vita, ha avuto un incremento percentuale del 55% del fatturato. L’industria assicurativa italiana fornisce un contributo significativo all’economia e alla società, mettendo a disposizione una vasta gamma di strumenti per la protezione dei rischi: dall’assicurazione auto all’assicurazione di protezione del patrimonio per danni subiti ai propri beni (abitazione, attività industriali) o causati a terzi (responsabilità civile generale), dai prodotti previdenziali alle coperture assicurative sulla vita. L’industria assicurativa aiuta così gli individui, le famiglie e le imprese a gestire i propri rischi e a recuperare le perdite in caso di danni.

L’Italia ricopre un’importante posizione per raccolta premi, in particolare risulta essere al quarto posto in Europa e al settimo posto nel mondo, detenendo una quota di mercato4 pari al 3,2%.

In fig.2 è mostrato quanto sopradetto, i dati raffigurati non risultano essere normalizzati ma correlati alla densità di popolazione del singolo paese:

Figura 2: Distribuzione Premi mondiali incassati per mese - Anno 2017 in €

3

Dati rielaborati Swiss Re, Sigma n°3/2018 – dati 2017(www.institute.swissre.com)

4Percentuale di un segmento di mercato servito dall'impresa stessa. Può essere espresso come il reddito dell'impresa

generato dalle vendite (fatturato) rapportato al reddito totale generato da tutte le vendite nel mercato preso in considerazione, oppure dal numero dei prodotti venduti dall'azienda (in quel mercato) diviso per tutti i prodotti venduti nel mercato preso in esame

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Dai dati estratti e rielaborati dal sito internet dell’istituto Swiss Re5 Con riferimento alla fig.3è possibile visionare graficamente l’incidenza dei premi (danni e vita) sul Prodotto Interno Lordo (PIL). L’incidenza maggiore risulta essere in Inghilterra con il 9,6 %; buona anche l’incidenza del Settore Assicurativo in Italia il quale risulta essere circa il 7,6%:

Figura 3: Incidenza percentuale dei premi Ramo danni e Ramo vita sul PIL nazionale

Come già detto in precedenza la cultura italiana, restia alle coperture assicurative, ha fatto sì che rispetto agli altri paesi lo sviluppo delle stesse fosse più lento e controllato. Dai dati estratti da ANIA6 (2018), Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, e successivamente rielaborati ed illustrati in fig.4 si nota che il premio medio per abitante (considerando il Ramo Vita e Danni) in Italia risulta essere pari al 2355 euro, inferiore rispetto a quello registrato dagli altri paesi, coerentemente alle ipotesi fatte in apertura. Dall’analisi effettuata da ANIA è stata considerata la distribuzione del mercato assicurativo all’interno di ogni paese valutandone l’incidenza sugli abitanti di ciascuno, dal grafico in fig.4 è inoltre possibile notare l’incidenza, anche se minima, dei paesi emergenti. La Cina infatti, portabandiera del mercato assicurativo asiatico, presenta un tasso di crescita pari al 30% annuo e il suo tasso di penetrazione assicurativa ha attualmente superato quello dell’Austria e sta via via raggiungendo quello tedesco, proporzionandolo alla densità di popolazione, come punto di inizio, lo sviluppo del settore assicurativo nel continente asiatico sembra promettere bene. È addirittura al mercato assicurativo cinese

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Dati rielaborati Swiss Re, Sigma n°3/2018 – dati 2017(www.institute.swissre.com)

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Settore Assicurativo nel mondo

7 che si deve circa la metà della crescita mondiale del settore, di 150 miliardi di euro di nuovi premi, 70 miliardi sono attribuibili alla Cina7. Nonostante questa rapida espansione nl paese emergente, il premio assicurativo pro-capite è piuttosto basso rispetto agli altri paesi sviluppati (circa 340euro).

Figura 4: Premi in € per abitante- Ramo Danni e Vita

In Italia il premio Lordo8 complessivo, ramo Danni 9e ramo Vita, della compagnia assicurative italiane, operanti sia in Italia, che fuori nazione attualmente ammonta circa a 134,574 milioni di euro, in diminuzione del 1,5% rispetto al 2016. Come riportato in fig.5, il picco maggiore si è avuto nell’anno ‘15 in cui risulta essere pari a 150,345 milioni di euro.

Figura 5: Premio complessivo Lordo delle compagnie italiane in Milioni di €

7 Assicurazione mondiale: crescita salvata dalla Cina nel 2017. (Fonte: www.assinews.it) 8 Swiss Re, Sigma n°3/2018 – dati 2017(www.institute.swissre.com)

9 “La distribuzione assicurativa in Italia e in Europa –Modelli, evoluzione e prospettive”, EUROPE ECONOMICS, Dicembre

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1.4 Quadro Normativo

È opportuno delineare il quadro normativo di riferimento del settore in Italia. In particolare, verranno analizzati i riferimenti normativi che hanno segnato e a volte limitato la crescita del settore.

1.4.1 I principali riferimenti normativi

L’istituto che regola il mondo assicurativo è l’IVASS, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni; ente di personalità giuridica di diritto pubblico, dal 2012 regolando la stabilità dei mercati finanziari garantisce un’adeguata protezione in favore degli assicurati. Grazie ai dati forniti dall’Istituto è stato possibile delineare, in ordine temporale, le principali normative10 che regolano il settore:

• Decreto legislativo n.209/2005, Codice delle assicurazioni private: esso disciplina il margine d’azione di una compagnia assicurativa e guida le compagnie verso nuovi obblighi in tema di gestione del rischio;

• Regolamento ISVAP n. 5/2006, fornisce le linee guida sull’attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa; l’art. 106 del Codice afferma che “se finalizzata alla proposta e/o presentazione di contratti assicurativi e svolta dietro compenso, costituisce attività di intermediazione assicurativa e pertanto comporta l’iscrizione nel registro”;

• Regolamento ISVAP n.34/2010, promozione e collocamento a distanza di contratti di assicurazione: regolamento che regola l’attività di promozione e collocamento dei contratti di assicurazione via Internet o anche per via telefonica;

Legge n. 27/2012, Conversione in legge del decreto Liberalizzazioni contenente norme in materia di assicurazione R.C. auto, di intermediazione assicurativa e di tutela dei consumatori: decreto legislativo con focus sulle Polizze relative alle Black Box nelle autovetture.

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Settore Assicurativo – Quadro Normativo

9 • Solvency II, direttiva che mira: all’eliminazione delle differenze di disciplina in materia

di esercizio dell’attività assicurativa tra i diversi stati membri, all’incremento della tutela degli assicuratori e ha l’obiettivo di regolamentare il settore. La suddetta direttiva è articolata su più livelli mappati in fig. 6:

Figura 6: Solvency II

• Direttiva UE n. 2016/97 del Parlamento europeo e del Consiglio (IDD 112): nuova

direttiva europea riguardante la distribuzione assicurativa. La direttiva si interessa di garantire trasparenza alle remunerazioni e alle informazioni che gli intermediari devono fornire ai potenziali clienti: è, infatti, prevista la consegna di un documento standard di informativa precontrattuale al contraente e il distributore dei prodotti assicurativi dovrà controllare accuratamente il grado di conoscenza dei prodotti finanziari del suo cliente e determinare se l’investimento da proporre sia adeguato alle sue esigenze.

Sono riportate per comodità le principali norme nella seguente tabella:

Regolamentazione del Settore Assicurativo

Normativa Descrizione

Decreto legislativo n.209/2005 Codice delle assicurazioni private

Regolamento ISVAP n. 5/2006 Attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa

Regolamento ISVAP n.34/2010 Promozione e collocamento a distanza di contratti assicurativi

Legge n. 27/2012 R.C. auto, intermediazione assicurativa

Solvency II Normativa di regolamentazione del settore

Direttiva UE n. 2016/97 del Parlamento europeo e del Consiglio (IDD 2)

Distribuzione assicurativa

Tabella 1: Principali Regolamentazioni del Settore Assicurativo

11 “La direttiva IDD 8 DIRETTIVA (UE) 2016/97 del Parlamento Europeo e del Consiglio”, Gazzetta ufficiale dell’Unione

Europea

Linee Guide

• Misure volte a supportare la convergenza dell'attività di vigilanza

Implementing Tchnical Standard (ITS)

• Misure volte a disciplinare più nel dettaglio disposizioni del nuovo regima in ottica di convergenza regolamentare

Regolamento 2016/467

• Previsioni di dettaglio sul nuovo regime

Direttiva Quadro 2009/138/UE

• Principali fondamentali del nuovo regime

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1.5 Analisi Finanziaria di quattro gruppi assicurativi

Quest'ultimo decennio è stato caratterizzato da un forte senso di incertezza a causa di eventi quali: crisi finanziaria (2008), attacchi terroristici (2018), Brexit (2016), default in Grecia (2017). Di conseguenza, presi da un senso di paura, per garantire la salvaguardia della stabilità economica, molte persone ed investitori, hanno deciso di proteggere i propri risparmi assicurandone il rischio. Paradossalmente è proprio in questo clima di “terrore” generale che il settore assicurativo si è affermato come uno dei settori in crescita negli ultimi anni.

Di seguito si riporta l’analisi finanziaria condotta sulle compagnie europee più influenti del settore considerando gli indici target 12del settore assicurativo quali:

• ROE13 - utile per capire quanto rendimento ha un'azienda sui propri investimenti.

Il ROE medio del settore assicurativo è compreso tra il 10-15%.

• Calcolo dei margini netti 14- molte compagnie di assicurazione hanno un margine

tra il 4% e il 5%. I margini di profitto più piccoli significano i più piccoli cambiamenti nella struttura dei costi di una compagnia di assicurazioni per generare profitto e rimanere solvibile.

• L'attività di riacquisto - volatile nel tempo, infatti le più grandi compagnie assicurative prevedono come metodo di restituzione del capitale dividendi15.

• WACC 16– come appreso nel percorso universitario, una struttura di capitale

solida prevede valori dell’indice in questione basso; nel settore assicurativo tale indice risulta essere pari all’ 8%.

• Rapporto debt-to-equity (𝐷𝐸) - utilizzato per confrontare i debiti sottoscritti dell’azienda con il capitale proprio investito della stessa; nel settore di studio il valore medio ammonta a 0,6.

12 Fonte Dati: http://pages.stern.nyu.edu/~adamodar/New_Home_Page/datafile/dbtfund.htm

13 ROE, Return of Equity: è un indice di efficienza aziendale, indica la redditività della stessa ovvero quanto profitto è stato

generato sulla base del capitale proprio investito.

14 Margine Netto di Contribuzione: differenza tra i ricavi e i costi variabili delle quantità vendute di prodotto/servizio. Questa

grandezza misura il contributo che tale prodotto/servizio fornisce all’impresa per realizzare la copertura dei costi fissi

15Il dividendo è quella parte di utile di un’azienda che viene distribuito semestralmente o annualmente agli azionisti in

proporzione alla percentuale di quote detenute.

16WACC: rappresenta il costo medio del capitale che l'impresa paga a tutti i suoi investitori, azionisti e creditori.

Matematicamente è uguale KD*(1-t) * 𝐷

𝐸+𝐷+KE* 𝐸

𝐷+𝐸. Maggiore è il profilo di rischio, maggiore sarà il livello di rendimento

(20)

11 Analisi Finanziaria

L’analisi del settore riguarda quattro colossi operanti nel settore assicurativo:

1.5.1 Aegon NV 1.5.2 Allianz Se

1.5.3 Assicurazioni Generali SpA 1.5.4 CNP Assurance Sa

Le compagnie in questione sono state scelte per vari motivi: primo fra tutti perché leader17 del settore; a seguire perché le suddette adempiono alla regolamentazione basata sul rischio "Solvency II" la quale stabilisce gli standard tecnici 18 di Governance richiesti dagli assicuratori appartenenti all’Unione Europea per gestire i requisiti patrimoniali. La direttiva garantisce trasparenza e coerenza alla gestione del rischio per la tutela del cliente nei confronti degli assicuratori inadempienti ai loro obblighi.

1.5.1 AEGON

Aegon è una compagnia di assicurazioni che eroga sottoscrizioni assicurative sulla vita, sugli investimenti e sulle pensioni.

La società ha sede in Olanda, ha 29.000 dipendenti in tutto il mondo e fatturato pari a 57,91 Miliardi di Euro. Esso è presente in oltre venti mercati tra America, Europa e Asia. Aegon ha una struttura finanziaria equilibrata con leva finanziaria inferiore a 1, eccetto alcuni casi in cui presenta un rapporto 𝐷𝐸 superiore ad 1, anche la relazione tra debito ed equity risulta equilibrata; in fig. 7 è possibile visionare graficamente il capitale apportato da terzi, il capitale proprio investito e il rapporto tra i due. Il grafico è frutto di rielaborazioni dei dati tratti dai report annuali aziendali19.

17Ranking delle 70 aziende più grandi al mondo:

https://www.verafinanza.com/il-rank-2017-delle-compagnie-assicurative-nel-mondo-per-assets/

18 Source: Eikon and Datastream software

(21)

Figura 7: Analisi Indici Finanziari Aegon

In fig. 8 è riportato l’andamento dei debiti aziendali di lungo e di breve periodo negli anni che intercorrono tra il 2006 e il 2017.

(22)

Analisi Finanziaria

13 Come riportato in fig. 9 il Valore di Mercato, invece di aumentare, è diminuito nel 2008 perché Aegon ha rischiato la bancarotta a causa della mancanza di liquidità; la compagnia non era più solvibile ovvero i debiti al tempo erano maggiori del valore di mercato dei beni aziendali. Per questo motivo, il Governo olandese e le banche olandesi per aiutare il gruppo ad uscire dalla crisi finanziaria conferito alla compagnia assicurativa capitale pari a 3 Miliardi di dollari per creare un “capitale buffer” in cambio di obbligazioni convertibili.

Figura 9: Valore di Mercato e Rapporto equity/debt

Nel 2008 il dividendo pagato e il DPS20 sono diminuiti drasticamente a causa della crisi

finanziaria. L’andamento dei DPS è possibile visionarlo in fig.10. Invece, gli stessi indici nei due anni successivi, risultano essere sempre bassi poiché il gruppo ha dovuto colmare il debito nei confronti del Governo olandese e delle banche olandesi. Il 15 giugno 2011, inoltre, Aegon ha raggiunto il suo obiettivo principale di riacquisto di tutti i 3 miliardi di euro di titoli di capitale di base emessi dallo Stato olandese. Dopo aver raggiunto questo

(23)

obiettivo, Aegon è stata in grado di aumentare i dividendi pagati, dando un segnale di ripresa al mercato.

Figura 10: Aegon - Dividendi distribuiti VS Dividendi per Azione

1.5.2 Allianz SE

Allianz SE è la prima compagnia assicurativa al mondo con un fatturato di 126 miliardi di euro nel 2017. Fornisce servizi assicurativi di tipo Danni e assicurazioni di carattere generale in oltre 85 paesi tra cui America, Russia, Brasile e Cina.

Allianz, attiva anche nel settore sportivo, ha contribuito alla costruzione di diversi stadi in 7 paesi in 3 diversi continenti.

Dal 2008 il rapporto di indebitamento è stato di circa 0,7 a differenza degli anni 2006 e 2007 in cui ha raggiunto picchi di 11,74. Per trovare una spiegazione a questo fenomeno, bisogna fare un passo indietro precisamente ritornare al 2001. Dal 2001 Allianz ha investito sia in acquisizione, ad esempio è stata acquisita Dresdner Bank per 24 miliardi di euro e, per garantire la copertura europea sono state acquisite anche tutte le azioni della

società italiane Ras Holding nel 2005.

Probabilmente, Allianz per aumentare il suo valore di mercato ha bilanciato l'effetto positivo dello scudo fiscale e l'effetto negativo dei costi d’indebitamento finanziario

(24)

15 Analisi Finanziaria

L’andamento dei debiti sia di lungo che di breve periodo e il loro rapporto sono riportato graficamente in fig.11. Il grafico è frutto di rielaborazioni dei dati tratti dai report annuali aziendali21.

Figura 11: Analisi Indici Finanziari Allianz SE

In fig. 12 è riportato l’andamento dei debiti aziendali di lungo e di breve periodo negli anni che intercorrono tra il 2006 e il 2017.

Figura 12: Debiti Lungo periodo VS Debiti di Breve Periodo

(25)

Per quanto concerne il Valore di Mercato, invece, a parte un picco negativo verificatosi nel 2008, presumibilmente a causa della crisi economica europea è sempre stato abbastanza alto raggiungendo il picco massimo nel 2016.

In fig.13 è riportato graficamente il Valore di Mercato e i debiti rapportati al capitale proprio:

Figura 13: Allianz- Valore di Mercato e Rapporto equity/debt

1.5.3 Assicurazioni Gruppo Generali

Generali, fondata nel 1831 a Trieste, è la terza più grande compagnia assicurativa al mondo per dimensione, con un fatturato di 68,5 miliardi di euro nel 2017. Il gruppo è attivo in circa 60 paesi nel mondo con più di 400 aziende e più di 79000 dipendenti; promuove la sottoscrizione di polizze relative sia al ramo vita, al ramo danni che alle assicurazioni di carattere generale.

Analizzando la struttura del capitale dai dati reperiti da report aziendali22 notiamo che

nella prima parte del periodo la leva è superiore a 1, raggiungendo 1,55 nel 2008 a causa delle crisi finanziarie e 1,47 nel 2012 poiché il gruppo ha compiuto operazioni di finanza straordinaria acquisendo tre importanti compagnie assicurative italiane:

• Toro Assicurazioni • Augusta Assicurazioni

(26)

Analisi Finanziaria

17

• Lloyd Italico

Mentre nella seconda parte del periodo, la leva è inferiore a 1, grazie alla nuova politica del gruppo; il gruppo ha infatti pensato di acquistare quote di mercato estero in modo di ottenere un aumentato l'equity aziendale. L’andamento degli indici finanziari sono riportati in fig.14 e fig.15:

Figura 14:

Analisi Indici Finanziari Generali Spa

(27)

Per quanto riguarda la leva finanziaria raffigurata in fig. 16, invece, in questo caso è difficile trarre delle conclusioni è possibile desumere che la diminuzione del rapporto Debt-Equity non consentiva a Generali di trarre vantaggio dall’effetto positivo dello scudo fiscale 23 per questo non sono state adottate politiche interne tali da tenere sotto

controllo questo indice.

Figura 16: Valore di Mercato e Rapporto equity/debt

Nella casistica in questione è importante analizzare anche i dividendi distribuiti e il DPS24, entrambi diminuiti drasticamente a causa di diminuzione di redditività aziendale. Secondo il report 2012-2013, come mostrato in fig. 17, i dividendi pagati sono stati molto più bassi rispetto agli altri anni, poiché la società ha deciso di reinvestire parte del profitto per abilitare l’acquisizione delle tre compagnie assicurative italiane. Tale intervento ha permesso a Generali di incrementare in futuro l’Utile Netto e di conseguenza l’ammontare dei dividenti.

23 Scudo Fiscale: deducibilità degli interessi passivi sul debito ed allocare tale ammontare all’utile operativo; permette quindi

di aggiungere tale beneficio alle imposte sull’utile operativo in fase di riclassificazione dei costi

(28)

Analisi Finanziaria

19

Figura 17: Generali-Dividendi distribuiti VS Dividendi per Azione

1.5.4 CNP Assurance

Compagnia Francese fornitrice di prodotti di protezione per la persona, del credito e reddito, con fatturato di 43,85 miliardi di Euro. Azienda operante in Europa, in cui l’alto tasso di invecchiamento della popolazione richiede un’elevata sottoscrizione di polizze, e in America Latina, caratterizzata da una prospettiva di crescita ingente.

Dall’analisi dei report aziendali25 si può affermare che la società presenta principalmente debiti di lungo periodo in crescita nel tempo e un rapporto 𝐷

𝐸 , costante dal 2010 al 2017,

circa 1; ciò è un buon segno di equilibrio finanziario poiché il capitale apportato da terzi cresce di pari passo con il Capitale proprio investito.

25 Report Finanziari CNP:

(29)

È possibile vedere in fig. 18 e fig. 19 quanto sopra analizzato:

Figura 18: Analisi Indici Finanziari CNP Assurances

(30)

Analisi Finanziaria

21 Degno di nota il Valore di Mercato in continuo aumento nel periodo post crisi economica; è possibili visionare l’andamento del Valore di Mercato in fig. 20:

(31)

1.6 Canali Distributivi

In questa sezione si tratteranno nel dettaglio i canali distributivi del prodotto oggetto di studio e come i clienti acquistano una copertura assicurativa; sarà dedicata una sezione apposita proprio perché i canali distributivi rappresenta un processo fondamentale nella gestione assicurativa, soprattutto nelle più recenti evoluzioni del settore.

Innanzitutto, per intermediari assicurativi si intendono le persone fisiche e/o società iscritte al RUI (Registro Unico degli Assicurativi).

I canali di distribuzione nel settore in questione possono essere suddivisi in:

• Canali Tradizionali: Agenzie e Broker

• Canali Alternativi: Bancassurance - sportelli bancari • Canali Diretti: Vendita diretta (telefono e internet)

Le reti agenziali e i broker fanno parte della categoria dei canali tradizionali poiché sono stati l’unico canale distributivo di polizza fino agli anni ‘80. È opportuno scindere le agenzie monomandato da quelle plurimandato: le agenzie monomandato generalmente sono unità organizzative appartenenti alla stessa compagnia assicurativa, si occupano della promozione e distribuzione dei prodotti, e la compagnia ha pieno controllo delle stesse; a differenza dalle prime le plurimandato non sono affiliate a nessuna compagnia assicurativa e aiutano il cliente a combaciare i propri bisogni con la migliore offerta sul mercato delle diverse compagnie, operando delle volte non negli interessi del cliente ma più della remunerazione attesa.

Ed è proprio in questa definizione che si può individuare la differenza fra agente e Broker; il Broker 26opera esclusivamente nell’interesse del cliente, indipendentemente dalla remunerazione, e agisce su espresso mandato del cliente. Egli si interesse di tutte le attività: dalla ricerca della soluzione migliore alla gestione, in prima persona, di tutte le procedure in caso di sinistri. Gli Sporteli Bancari hanno presa piede con l’affermazione della bancassurance, sviluppato negli anni ‘90. Con Bancassicurazione intendiamo la reazione e la vendita di prodotti da parte delle banche; tali prodotti hanno sia

26

(32)

23 Settore Assicurativo – Canali Distributivi

caratteristiche di tipo assicurativo sia di investimento. Le polizze assicurative di questo tipo sono chiamate Index Linked 27 e il loro rendimento è connesso ad indici azionari.

Per i canali innovatavi invece, vien meno il contatto diretto con il cliente, e il processo di emissione di polizze avviene telefonicamente o attraverso siti internet. Le compagnie on line, che utilizzano questo canale di distribuzione, generalmente offrono prodotti appartenenti al Rami Danni di tipo RC Auto e contratti piuttosto standardizzati. Essendo on-line non prevedono costi fissi d’ufficio. Per questi, potendo quindi agire direttamente sul controllo dei costi, la competizione si basa sul prezzo e sull’efficienza del servizio. Dai dati ANIA28(2018) rielaborati e riportati graficamente in fig. 21 e in fig. 22 emerge il diverso utilizzo dei canali per l’acquisto di coperture assicurative, esso infatti varia dal Ramo Vita al Ramo Danni in particolare:

Figura 21: Canali distributivi - Ramo Danni

Nel 2017, il 76,3% delle polizze nel Ramo Danni è stato venduto attraverso il canale agenziale. In crescita gli sportelli bancari (6,1%) e di percentuale quasi irrilevante la vendita attraverso internet (0,3%);

27

Source: https://www.borsaitaliana.it/notizie/finanza-personale/assicurazioni/dettaglio/assicurazioni-index-linked.htm

(33)

Figura 22: Canali distributivi -Ramo Vita

Per il ramo Vita invece il canale che primeggia è quello degli Sportelli Bancari (61,3%) seguito dagli Agenti (13,9%); impatto molto basso quello dei Broker (1%).

In Tab.2 sono riportati i dati relativi ai canali distributivi nel Ramo Vita e nel Ramo Danni:

Ramo Vita Rami Danni

Agenti 13,9% 76,30%

Consulenti finanziari abilitati 15,0% 0,30%

Sportelli Bancari 61,3% 6,10%

Vendita Diretta 8,9% 8,0%

Broker 1,0% 9,30%

(34)

25

2 Insurtech: Digitalizzazione nel Settore Assicurativo

Nel presente capitolo si vuole dare evidenza dell’impatto delle tecnologie nel mondo odierno e il necessario adeguamento del mondo assicurativo per stare al passo con il progredire del mondo attuale.

Figura 23: Insurance e i diversi settori

2.1 Nascita dell’Innovazione Assicurativa

Negli anni il cambiamento e lo sviluppo nel settore assicurativo sono stati notevoli, per i fattori già analizzati nel capitolo precedente 1.1 , strettamente connessi a fattori sociali ed a fattori economici, ma lo sviluppo è dovuto anche, e soprattutto, a fattori tecnologici quali l’implementazione delle nuove tecnologie informative.

L’affermazione delle nuove tecnologie in altri settori impattanti con lo sviluppo economico del paese ha forzato le imprese assicuratrici, per restare al passo coi tempi, a rivedere le proprie strategie di marketing, di organizzazione interna e di erogazione dei propri servizi; secondo Isabella Falautano29, Direttore Communication, Corporate Responsability e Public Affairs di AXA Italia, infatti “La data revolution non è un trend di passaggio, ma è il game changer del nuovo millennio”.

Nel settore assicurativo l’approccio tecnologico ha segnato una nuova era sia in riferimento all’organizzazione interna, quindi alla gestione dell’impresa in sé, sia in riferimento al rapporto con il cliente.

(35)

Alla base di tutto vi è l’IT a svolgere un ruolo fondamentale. Infatti esso abilita il cambiamento e lo sviluppo nel settore assicurativo, garantendo al tempo stesso l’adeguamento agli obblighi normativi e l’innovazione del business collegate alle performance: investimenti informatici, ROI e analisi costi/benefici, User Satisfaction, Performance Measurement, configurazioni organizzative al passo con i trend evolutivi, individuazione di modi innovativi nell’erogazione dei servizi.

La fusione tra tecnologia (Tech) e il settore assicurativo (Insurance) da origine al fenomeno in questione: l’InsurTech: termine utilizzato per definire il nuovo concetto di innovazione in campo assicurativo. “Con il termine Insurtech si intende tutta l’innovazione prodotta dalla tecnologia nel campo assicurativo. Vorrei far presente che nel nostro settore ci si rivolge con questo termine a tutti i servizi alla persona che rappresentano qualcosa in più nel Fintech che riguarda solo i servizi finanziari”; da quanto affermato dalla presidentessa dell’Associazione Nazionale fra le imprese Assicuratrici (ANIA), Maria Bianca Farina, è possibile delineare il legame indissolubile tra l’InsurTech e il Fintech30.

Figlio del Fintech, l’Insurtech ha come obiettivo quello di creare polizze ritagliate sul cliente, con una migliore identificazione della classe di rischio e quindi di un premio più personalizzato ottenendo così un alto livello di soddisfazione da parte dello stesso. Affinché le compagnie assicurative possano garantire polizze customizzate devono necessariamente avvicinarsi alle tecniche più sofisticate poiché esse permettono di analizzare grandi moli di dati grezzi mediante metodi analitici specifici per l’estrazione di valore e conoscenza i cosiddetti Big Data.

Il termine Insurtech è stato utilizzato per la prima volta nel 2011; come le banche, anche le assicurazioni sono state tra le industrie più lente nell’adattarsi alla digitalizzazione e nel cogliere le opportunità offerte dalla Digital Transformation.

Il termine è diventato d’uso comune solo a partire dalla fine del 2016, infatti, da dati estratti da Google Trend31 e riportati in fig. 24 si apprende come il termine “Insurtech” è

stato ricercato sul web con una frequenza significativa solo due anni fa.

30 Con il termine Fintech si indica l’innovazione finanziaria resa possibile dall’innovazione tecnologica, che può

concretizzarsi in nuovi modelli di business, processi o prodotti, producendo un effetto determinante sui mercati finanziari, sulle istituzioni, o sull’offerta di servizi” tratto da Banca Di Italia

(36)

Settore Assicurativo – Insurtech

27

Figura 24: Risultati di ricerca sul web della parola “InsurTech”

Analizzando l’iter del settore assicurativo, si può vedere il diverso approccio del settore assicurativo nelle diverse epoche tecnologiche, in particolare in epoca di:

internet 1.0 - la digitalizzazione delle imprese è stata interpretata come l’apertura di un sito web aziendale, utilizzato come trasposizione online della brochure cartacea con il fine di rendere più efficace la comunicazione al cliente

internet 2.0 - la digitalizzazione delle imprese è stata interpretata come ingresso nel mondo dei social o nell’e-Commerce

internet 4.0 - la tecnologia digitale incide direttamente sui modelli di business e sulla tipologia di servizi

L’avvento dell’era della tecnologia digitale di tipo 4.0 ha imposto un cambiamento radicale che travolge cultura aziendale, processi, gestione dei dati, relazione con i clienti.

Secondo32 il Dott. Fabio Cerchiai, Vicepresidente UnipolSai, con il nuovo paradigma

tecnologico digitale gli impatti destrutturanti dei trend su tutta la catena del valore, sui modelli di business e sulla strategia distributive, diretti e indiretti, saranno sempre più marcati ed evidenti. Gli effetti apportati da tali processi impatteranno soprattutto il Cliente e la sua soddisfazione in un’ottica di tipo Customer Centric.

32Riformulazione del Report del Congresso su “Banche e assicurazioni alla ricerca di nuovi modelli di business”

http://www.ribgroup.com/pdf/RIB_Conv_2016.pdf 0 20 40 60 80 100

mar-15 ott-15 mag-16 dic-16 lug-17 feb-18 set-18

(37)

L’ambiente economico e sociale assicurativo, utilizzando un inglesismo, è VUCA33:

Volatile34, Uncertain35, Complex 36and Ambiguous37; affinché il settore possa raggiungere

una certa stabilità non è sufficiente solo specializzazione ed esperienza di chi vi opera, è necessario soprattutto creare massa critica e relazioni flessibili in base ai diversi clienti a cui si intende rivolgersi.

Gestire il business assicurativo è sfidante sia per la complessità della Solvency II, sia per la

nuova dinamica della IDD38, riferimento al capitolo 1.3.1, che per le complesse risorse

umane e competenze richieste.

Tutto questo per le compagnie assicurative implica affrontare e prioritizzare, sin da subito, cambiamenti e iniziative legati all’universo dell’innovazione e della digitalizzazione per compiere un salto in avanti con l’obiettivo di creazione di valore per il cliente.

Si stima che affinché i bisogni latenti39 creino stupore nel cliente e conseguente

incremento della percezione del valore del prodotto, il settore Assicurativo deve necessariamente continuare il suo percorso di sviluppo congiuntamente a quello delle tecnologie. Se nel 2018 il settore si è affiancato al Big Data, all’Internet of Things in un futuro non troppo remoto sarà necessario che esso continui in questa direzione al passo con le innovazioni più sofisticate ed innovative. In fig. 25 si riportano le ipotetiche, e quasi certe, innovazioni che nel tempo si affermeranno nel mondo e che porteranno indubbiamente cambiamenti anche nel Settore Assicurativo:

Figura 25: Forecast delle tecnologie impattanti nel settore assicurativo

33 Rielaborazione del libro “L’Assicurazione nell’Era Digitale”

34 Volatilità: misura della variazione percentuale del prezzo di uno strumento finanziario nel corso del tempo

35Incerto: mondo in cui non è possibile prevedere gli eventi futuri e non risulta possibile applicare le esperienze passaste

poiché il futuro non sarà più una proiezione del passato

36 Complesso: le cause di determinati effetti non sempre sono chiare e potrebbero essere non correlate nel tempo 37 Ambiguo: incapacità di concettualizzare con precisione le minacce prima che diventino letali per le quali risulta impossibile

attuare azioni preventive e prevederne l’impatto

38 La direttiva IDD (entrata in vigore: 23 febbraio 2018) regola la distribuzione dei prodotti assicurativi dei rami sia vita che

danni. Per i prodotti di investimento a base assicurativa la IDD prevede un insieme di regole ad hoc

39Bisogni latenti: bisogni di cui il cliente non ha piena consapevolezza e la loro soddisfazione genera in lui una piacevole

(38)

29

2.2 Insurtech e Innovazione congiunta con settori alternativi

L’Analisi ora prosegue con il delineare il cambiamento apportato dalle tecnologie emergenti dei diversi settori nella filiera assicurativa.

Prendendo in esame la tradizionale assicurazione RC Auto, l’innovazione più forte è stata quella della Black Box, più comunemente conosciuta come la scatola nera. L’obiettivo principale della Black Box è quello di diminuire l’asimmetria informativa aumentando la quantità e migliorando la qualità dei dati a disposizione. La contestualizzazione dello stile di guida abilita l’analisi predittiva del rischio permettendo di stimare il giusto prezzo per il rischio all’assicuratore e di risparmiare sul costo della polizza al cliente/guidatore. Tutto ciò è possibile solo con l’utilizzo di dati registrati dalla Black Box. Guardando al futuro, invece, il tema Self Driving Car risulta quasi essere futuro prossimo. Con l’introduzione delle auto con pilota automatico, prive di conducente, le coperture assicurative devono necessariamente mutare; si ipotizza l’evoluzione di un business tradizionale B2C 40in un modello B2B41, in cui la responsabilità civile potrebbe ricadere sul produttore e non più sul conducente. Se oggi sono assicurate le persone, in futuro dovranno essere assicurati i produttori della macchina, i sensori, i software utilizzati.

Altro tema molto importante in un mondo in cui i dati sono alla portata di tutti è sicuramente quello della Cyber Insurance. Alla base della Cyber Insurance vi è il Cyber Risk garanzia per proteggere i singoli e le aziende dai rischi legati al mondo del web, all’infrastrutture IT e alle relative attività che si svolgono su Internet. Il tema è diventato di grande attualità in seguito al caso “Cambridge Analytica42”.

40 Business-to-consumer: locuzione utilizzata per descrivere le transazioni commerciali tra imprese e utilizzatore finale 41 Business-to-business: locuzione utilizzata per descrivere le transazioni commerciali tra imprese

42 Caso Cambridge Analytics: La società è specializzata nel raccogliere dai social network (Facebook tra i primi) un’enorme quantità di dati sui loro utenti: soprattutto si occupa di analizzare quanti “mi piace” mettono e su quali post, dove lasciano il maggior numero di commenti, dove si trovano quando condividono i loro contenuti e via dicendo. Le informazioni raccolte, infatti, vengono poi elaborate da modelli e algoritmi per creare dei profili per ogni singolo utente, che permettano di conoscere i loro gusti e le loro attitudini. Maggiore è il numero di "mi piace", commenti, tweet e altri contenuti del genere, più è preciso il profilo psicometrico realizzato

(39)

Altro ambito in cui il settore assicurativo ha dovuto rimettersi al passo con la realtà contemporanea è quello dell’IoT, Internet of Things, applicate nella vita quotidiana privata: nelle abitazioni. Smart home: la casa intelligente, è così che viene definita questo tipo di innovazione. Nel 2016 erano solo sei le compagnie assicuratrici che erogavano coperture assicurative legate al nuovo ambito; seppur l’appetibilità del mercato delle Smart Home sembra essere limitato, nel 2017 nuovi competitors hanno proposto prodotti a tutela di eventuali incidenti causati da tali prodotti innovativi, ad esempio Intesa San Paolo dà la possibilità di sottoscrivere una polizza assicurativa per il prodotto “aCasaConMe” oppure Alleanza Assicurazioni con il prodotto “AllFamilyCasa Più” tutela gli assicurati da eventi indesiderati a causa di malfunzionamento delle tecnologie. Nell’era del digitale le compagnie di assicurazioni stanno migliorando i propri modelli operativi per offrire una migliore Customer Experience, valorizzando i punti di forza dei canali digitali e tradizionali. Diverse compagnie stanno infatti lavorando ad un sistema digitale integrato che metta in connessione gli assicuratori e i clienti attraverso un flusso efficiente di informazioni e servizi. Un sistema che, di fatto, supporti servizi personalizzati e istantanei che i clienti, abituati al digitale negli acquisti di beni e servizi di altro tipo, si aspettano sempre più anche dal settore assicurativo.

2.3 Strategie abilitanti per l’Insurtech

Per approdare ai settori emergenti è necessario un calibrato mix di garanzie-servizi-device, ciò comporta agli incumbent 43 lo sviluppo e/o acquisizione di nuove competenze. Il cambiamento nel settore quindi può avvenire solo se vi sono le opportune collaborazioni. Il collaborare è necessario sia per gli incumbent, bisognosi di nuove competenze, che per gli outsider44 vogliosi di operare in un settore quasi saturo e non privo di insidie.

Il settore assicurativo, infatti, può essere identificato come un’arena con alte barriere all’ingresso che limita l’affermarsi di nuovi outsider. La difficoltà di affermazione nasce in primo luogo a causa delle elevate barriere d’ingresso derivanti dai capitali finanziari

43Incumbent: Impresa, solitamente di grandi dimensioni, che è monopolista di uno specifico mercato e tenta di bloccare

l’entrata di altre imprese, definite come outsider.

(40)

31 Settore Assicurativo – Strategie Abilitanti

necessari per svolgere la normale attività di business poiché l’attività assicurativa richiede ingenti capitali per l’assunzione e la ritenzione di rischi sul bilancio della compagnia. In secondo luogo, vi sono le alte barriere regolamentari che derivano dalla conoscenza e implementazione dell’articolata normativa di settore, formata da numerose e complesse norme. In fine, anche la creazione da zero di canali distributivi fisici e tangibili prevede un percorso insidioso, rischioso e oneroso.

Anche il canale digitale, utilizzato per aggirare le elevate barriere d’ingresso, presenta punti critici legati particolarmente a fattori culturali strettamente connessi alla fidelizzazione e alla sensibilità del cliente al brand45.

Per competere in questo settore risulta quindi obbligatorio percorrere una strada alternativa, quella della cooperazione tra Outsider e Incumbent; non è un caso infatti se gran parte delle startup insurtech siano cooperative. Gli startupper emergenti quindi tendono ad acquisire gli incumbent 46come clienti o come business partner.

L’insurtech quindi dà la possibilità di combattere a pari armi ad entrambi gli attori generando un equilibrio cooperativo dinamico tra Outsider e gli Insider ovvero gli stakeholder tradizionali. Proprio per questo il palo portante dell’innovazione nel settore assicurativo sono le start up. A livello mondiale nel settore assicurativo sono stati investiti quasi 20 miliardi di dollari in startup47. Su scala mondiale potrebbero sembrare investimenti limitati, ma è opportuno ricordare che si tratta di risorse destinate puramente a due macrocategorie di investimenti: il marketing e le tecnologie, non capitale finalizzato alla sottoscrizione di rischi (parte significativa degli investimenti operativi e industriali del settore assicurativo mondiale).

Dai dati rielaborati dal giornale specializzato in settore assicurativo Insurzine 48e riportati nel grafico in fig. 26 si nota come il Nord America ad oggi è la regione che ha investito più delle altre in Startup49:

45 Il brand è un segno distintivo sviluppato dall’azienda venditrice per identificare la propria offerta e differenziarla da quella

dei concorrenti. Sintetizza la notorietà e l’immagine che un’offerta è stata in grado di consolidare presso un determinato pubblico di riferimento; la percezione del sistema di offerta da parte dei clienti si riflette nell’identità (brand identity), nell’immagine (brand image) e nel posizionamento di marca (brand positioning).

46 “Digital Insurance: Success factors for insurtech/incumbent partnerships”, Michael FITZGERALD, Aprile 2017 47 Rielaborazione dati: https://insurzine.com/insurtech-boom-di-investimenti-in-europa/

48 InsurZine: Magazine Insutech Italiano che tratta argomenti relativi alle trasformazioni digitali in atto nel settore

assicurativohttps://insurzine.com/insurtech-boom-di-investimenti-in-europa/

(41)

Figura 26: Investimenti percentuali in Insurtech nel mondo

Il fenomeno dell’insurtech copre tutti i settori assicurativi ma l’Italia, in questo momento, risulta essere leader dell’assicurazione telematica sulle automobili. Ad esempio il gruppo Gertel di Assicurazioni Generali fornisce:

• Protezione Satellitare – nel caso di incidente è garantito un contatto telefonico con l’assicurato e nel caso in cui non si abbia una risposta, grazie alla predisposizione di un satellite, viene inviato il carro attrezzi nel luogo intercettato • Report Stile di guida – applicazione mobile che fornisce aggiornamenti dullo stile

di guida e sulle performance del guidatore

• Premio al Rinnovo – nel caso di performance di guida elevate Genertel fornisce sconti sul rinnovo assicurativo

La strategia da adottare per approcciarsi alla digitalizzazione ovviamente dipende dalla Vision e dagli obiettivi aziendali; possono essere delineati 9 differenti modalità 50per competere direttamente nel mercato insurtech, 51riportate in fig. 27:

50 Rielaborazione dal libro “L’Assicurazione nell’Era Digitale”

51

” InsurTech, che cos’è e quali sono i suoi pilastri” InsuranceUp”, Donatella CAMBOSU, Febbraio 2017

63 60 46 23 21 32 13 17 19 1 2 3 0% 20% 40% 60% 80% 100% 2015 2016 2017

Investimenti in Insurtech

(42)

Settore Assicurativo – Strategie Abilitanti

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Figura 27: Strategie di Approccio all’Insurtech

Creare un team di innovazione, digitalizzare parti rilevanti dei propri processi o ancora dare vita a una propria proposizione digitale risultano essere soluzioni generalmente interne all’azienda, soluzioni che minimizzano gli investimenti necessari. In particolare, la seconda e la terza hanno un impatto sul day by day e possono avere valenze importanti, seppur di carattere tattico.

Approccio di carattere prettamente sperimentale ed educativo invece risulta essere la modalità di partnership tecnologica con soggetti esterni. Se funziona, l’approccio deve essere scalato utilizzando le competenze apprese e gli asset costruiti, internalizzando alcune soluzioni sviluppate.

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