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Il Sistema turistico/territoriale del bacino del Lago d’Orta

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Academic year: 2021

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Cerutti Stefania, Elisa Piva

2.4 Il sistema turistico territoriale del lago d’Orta

In molte parti del mondo, i laghi rappresentano un elemento vitale per le attività turistiche e ricreative, sia perché costituiscono una location ideale per il turismo leisure sia perché assumono una valenza attrattiva propria (Hall, Härkönen, 2006). Questo ruolo è stato loro riconosciuto solo a partire dalla fine del ‘700, quando il movimento Romantico elesse i laghi quale luoghi privilegiati per vivere esperienze dilettevoli di viaggio, da cui poter trarre ispirazione poetica, letteraria ed artistica.

Tra le risorse naturali, artistiche, culturali, storiche e sociali del Bel Paese, i laghi costituiscono indubbiamente una componente rilevante del capitale turistico italiano. La zona dei laghi subalpini, in particolare, ha saputo esercitare da sempre una forte attrazione per le sue bellezze paesaggistiche, il clima mite, l’atmosfera rilassante, il patrimonio culturale cumulatosi nei secoli (Carera, 2005)1.

Ancora oggi, tuttavia, la letteratura nazionale ed internazionale in tema di turismo lacuale rileva la presenza di alcuni problemi di inquadramento legati alla natura duale della risorsa lago (lago come ambiente e lago come destinazione). In primo luogo, è stato evidenziato come venga posta molta attenzione al ruolo dell’ambiente naturale per il turismo e per le attività ricreative, mentre siano limitati i riferimenti specifici alla risorsa naturale “lago” (Newsome et al,2002). A livello mondiale, inoltre, i laghi sono spesso sottorappresentati come ecosistemi nell’ambito dei parchi e delle riserve nazionali (Vreugdenhil et al,2003). Vi sono infine molteplici ricerche di carattere nazionale (Cipais 2009; Leone, 2012; Rocca, 2013) ed internazionale (McIntyre, 2006; Goossen, 2006; Hall, Stoffels, 2006; Walton, Wood, 2013) incentrate su contesti lacuali intesi come destinazione turistica, che tuttavia si attestano prevalentemente ad un livello locale e costituiscono per lo più specifici casi di studio.

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Carera (2005) ricorda come i laghi subalpini “lombardi” vengano usualmente suddivisi in due gruppi dimensionali: maggiori (Orta, Maggiore, Lugano, Como, Iseo, Idro, Garda) e minori (Varese, Monate, Comabbio, Annone, Alserio, Endine, Segrino). Per maggiori approfondimenti di carattere geografico e turistico sulle tipologie lacuali si vedano: Corna Pellegrini e Frigerio (1985), Pagetti (1990), Innocenti (2000).

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Sono state altresì individuate alcune problematiche riguardanti la definizione e la portata del turismo lacuale. Risulta, infatti, piuttosto complesso determinarne il significato e la portata economica e territoriale (Vogelsong, Ellis, 2001), data la difficoltà di raccogliere dati, elaborare statistiche ed effettuare analisi in grado di rilevare precisamente quante persone visitino i laghi per scopi puramente turistici-ricreativi (Fadali, Shaw, 1998; Lee, 2002).

Le dinamiche recenti mostrano come sia emersa la necessità di adottare una visione integrata, basata su strategie e politiche turistico-territoriali2 che non riguardino solo il lago in sé, ma che comprendano l’area gravitazionale circostante designando il territorio come un sistema turistico lacuale (Michaels, 2001; Margerum, Whitall, 2004). Questa necessità si è manifestata anche nel territorio del lago d’Orta, destinazione turistica lacuale piemontese situata a ridosso delle Alpi Occidentali e inserita nel Distretto Turistico dei Laghi, unitamente al lago Maggiore e al lago di Mergozzo. Si tratta di un’area storico-geografica che riveste un ruolo rilevante sia per le province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola3 sia per l’intera Regione sotto il profilo paesistico, culturale, turistico ed economico. Tale ruolo è stato altresì riconosciuto all’interno dei Piani Territoriali Regionali (PTR), già a partire dal primo piano di cui la Regione Piemonte si è dotata nel 1997, nel quale veniva specificato come i laghi piemontesi siano considerati di rilevanza regionale e descritti come ambiti di rilevante valore ambientale e di particolare interesse turistico. Tra gli obiettivi del primo PTR era infatti indicato lo “sviluppo dei centri turistici, con potenziamento delle attività del tempo libero, e l'inserimento dei centri stessi nei circuiti di promozione turistica nazionale e

2 Tali strategie sono state analizzate a tre differenti livelli amministrativi: regionale, provinciale e

sub-provinciale. Per il primo livello si sono studiati il Piano Territoriale Regionale (PTR, 1997) e i documenti intermedi di aggiornamento (Documento Programmatico per un nuovo Piano Territoriale, 2005 e Quadro di riferimento strutturale del PTR, 2007), il nuovo Piano Territoriale Regionale (PTR, 2011), il Piano Paesaggistico Regionale (PPR, 2009), il Piano Strategico Regionale per il Turismo (PSRT, 2008), i documenti relativi alle attività per la predisposizione del Programma Strategico Turismo 2013-2015. Per il livello provinciale sono stati analizzati il Piano Territoriale Provinciale di ordinamento delle province di Novara (PTCP di Novara, 2004) e del Verbano Cusio Ossola (PTP del VCO, 2009). A livello sub-provinciale sono stati analizzati alcuni strumenti di programmazione e progettazione quali Programma Territoriale Integrato del VCO “Qualità in movimento” (2007), il Piano Territoriale Integrato di Novara “Innovare in Novara” (2007), il Progetto per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale del VCO “Un paesaggio a colori” (2012).

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Dal punto di vista amministrativo, il territorio del lago d’Orta (Cusio) appartiene alle due province piemontesi di Novara (12 comuni) e Verbano-Cusio-Ossola (13 comuni).

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internazionale”. All’interno di tale obiettivo, le aree lacuali – ovvero il sistema dei grandi laghi (Maggiore e Orta) sono state considerate aree di turismo diffuso di grande rilievo regionale, insieme alle aree dei rilievi collinari (Langhe, Roero e Monferrato) e dell'Area Metropolitana torinese.

Dal punto di vista geografico e paesaggistico, il Lago d'Orta - designato in epoca romana come “Cusius” (Cusio) - si estende su una superficie di 18,2 kmq ed assume una forma peculiare, ristretta ed allungata. Differentemente da quanto accade per gli altri laghi alpini, le cui acque escono a sud, esso presenta un emissario a nord (il torrente Nigoglia, che attraversando la città di Omegna, confluisce nello Strona e, successivamente, nel Toce e nel Lago Maggiore). Incastonato tra rilievi montuosi immersi nel verde, questo bacino lacustre si connota per la bellezza del paesaggio che negli anni ha conservato le sue originali ed affascinanti caratteristiche4 e che ancora oggi mostra ai suoi visitatori due diverse anime, quella del lago e della montagna. È in questo contesto ambientale e scenografico che nel tempo si sono sedimentate consistenti risorse storico-culturali, quali ville e dimore signorili, giardini e parchi, chiese e luoghi di culto. Esse hanno consentito, sin dai primi decenni del Novecento, lo sviluppo di un turismo di villeggiatura sulle sponde del lago ed un incremento progressivo della domanda turistica sia domestica che internazionale dato dall’implementazione dei servizi correlati alla fruizione di tali risorse. Si è dunque strutturata un’offerta turistica che ancora oggi fa leva su un patrimonio locale denso e diffuso, ispessito anche grazie alle testimonianze materiali ed immateriali della cultura industriale ed artigianale che hanno esportato il nome del Cusio e del Made in Italy di eccellenza in tutto il mondo. È, infatti, fondamentale precisare che la destinazione “lago d’Orta” non è solo sinonimo di lago. Nel progetto per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale del VCO “Un paesaggio a colori” del 2012 vengono evidenziati ben sei fili tematici che rappresentano gli asset identitari del territorio e consentono di canalizzare la programmazione delle politiche per la valorizzazione culturale dell’area

4 Si ricorda, tuttavia, come le caratteristiche chimico-ecologiche dell’ecosistema cusiano abbiano subito

gli effetti di un pesante inquinamento industriale per parecchi decenni. Grazie ai successivi interventi realizzati e ai risultati di risanamento ottenuti in seguito ad un intervento di Liming (maggio 1989 – giugno 1990), il Lago d'Orta è ora internazionalmente riconosciuto come uno dei casi paradigmatici di recupero ambientale e considerato uno dei laghi più puliti d’Europa.

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attraverso la definizione di strategie e linee di intervento mirate. Il VCO è paesaggio d’acqua, in quanto accoglie elementi naturalistici e culturali connessi a laghi, fiumi, cascate, acqua ed energia, acqua e reti viarie, neve, acque termali e minerali. È paesaggio di montagne, grazie alla presenza del secondo massiccio montuoso più alto delle Alpi, l’area wilderness più estesa delle Alpi, il paesaggio di confine, le vie di valico, gli elementi storici e culturali di una terra di frontiera, l’economia rurale montana, i retaggi culturali dell’antica etnia montana dei Leponti. È paesaggio di arte e fede, poiché vi sono santuari di notevole importanza storica e come mete di fede (quali la Madonna del Sasso ubicata nell’area cusiana), i Sacri Monti patrimonio UNESCO, il ricco tessuto di chiese e oratori, per lo più riferiti alle fasi cronologiche e artistiche del romanico e del barocco, i percorsi devozionali con Viae Crucis e cappelle votive sovente inseriti in contesti paesaggistici di grande bellezza, i musei con rilevanti collezioni d’arte, piccoli musei d’arte sacra e raccolte di ex-voto collegate a santuari. È paesaggio di fiori, grazie alle sue caratteristiche climatiche e pedologiche che permettono coltivazioni florovivaistiche specifiche (acidofile, agrumi), al paesaggio delle ville e dei giardini, alla vegetazione spontanea caratteristica. È paesaggio di pietra, per via delle diverse varietà di pietre ornamentali, note e apprezzate anche fuori dall’ambito locale (graniti dei laghi, marmi), del paesaggio segnato dalla presenza di cave, le attività minerarie, i siti geologici caratteristici ed unici, dei distretti di grande ricchezza mineralogica (quali Mottarone/Baveno), della pietra nelle costruzioni tradizionali e negli edifici monumentali (ad esempio l’architettura romanica), dei terrazzamenti, delle mulattiere, delle vie storiche in pietra, delle pietre “preistoriche” (massi incisi, megalitismo). È, infine, paesaggio di storie, leggende e tradizioni, grazie alla sua cultura immateriale: il patrimonio leggendario alpino, gli elementi della cultura walser, i saperi e modi di vita tradizionali, gli eventi ed i periodi e fenomeni storici significativi (quali la Resistenza, l’emigrazione), il patrimonio musicale tradizionale, i costumi tradizionali, gli episodi storici legati alla marginalità dei territori montani (stregoneria), i viaggiatori illustri e loro testimonianze letterarie, i personaggi illustri del territorio (ad esempio Gianni Rodari - nato ad Omegna, sulle rive del lago d’Orta - e la sua produzione letteraria per l’infanzia).

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Come già richiamato, attualmente il lago d’Orta si propone quale parte integrante del polo turistico piemontese dei laghi che, pur assumendo una posizione dominante rispetto alle altre aree turistiche della regione, mostra i tratti di un prodotto maturo che lo espongono ad una contrazione di appeal. Si rivela, dunque, indispensabile adottare strategie di diversificazione, riposizionamento ed integrazione sistemica al fine di attivare le risorse disponibili e potenziali, favorendo una distribuzione più omogenea della domanda turistica sia dal punto di vista temporale (destagionalizzazione) che dal punto di vista spaziale (depolarizzazione).

Per quanto concerne l’area cusiana nello specifico, essa mostra oggi la volontà e la capacità di diventare una destinazione turistica in grado di attrarre flussi turistici sempre più consistenti. Tale sforzo/impegno è riscontrabile anche a livello quantitativo5. Nel corso dell’ultimo decennio, infatti, il sistema turistico locale ha manifestato incrementi significativi sia sotto il profilo della dotazione ricettiva (numero di esercizi e di posti letto) sia dei flussi turistici richiamati (arrivi e presenze turistiche6). Come mostrato in fig. 1, il numero di esercizi ricettivi presenti nei comuni del lago d’Orta è sensibilmente aumentato da soli 61 esercizi nel 2003 a 91 esercizi nel 2008 (+49%) fino ad arrivare a ben 120 esercizi nel 2013. Le strutture ricettive del lago d’Orta sono, dunque, complessivamente raddoppiate nel corso del decennio 2003-2013 (+97%).

Fig. 1 – Esercizi ricettivi presenti nei comuni del lago d’Orta

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I dati presentati sono frutto di un’analisi quantitativa svolta su dati provinciali e regionali forniti da Regione Piemonte (dati aggiornati al 2013). Poiché, come già richiamato, il lago d’Orta non è un territorio omogeneo dal punto di vista amministrativo, si è ritenuto necessario rielaborare tali dati per avere una fotografia della situazione attuale il più accurata possibile.

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L’ISTAT definisce gli arrivi come il “numero di clienti arrivati, distinti in residenti (italiani) e non residenti (stranieri), che hanno effettuato il check-in nell’esercizio ricettivo nel periodo considerato”, mentre indica le presenze come “il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi nel periodo considerato”. 0 20 40 60 80 100 120 140 2003 2008 2013

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Fonte: elaborazione propria su dati turistici forniti da Regione Piemonte

Conseguentemente, anche i posti letto hanno registrato un trend positivo (fig. 2). Dagli iniziali 4347 posti letto presenti nel 2003 vi è stato un aumento dell’8% che ha portato ad una disponibilità di 4704 posti nel 2008. Nel quinquennio successivo l’incremento si è ridimensionato intorno al 4%, arrivando ad un numero di posti letto pari a 4881 nel 2013. Complessivamente, nonostante gli esercizi siano raddoppiati, i posti letto hanno subito un incremento molto meno significativo (+12%) nel periodo considerato. La ragione di tale trend va individuata nella tipologia di strutture ricettive che si sono venute a creare. Si tratta per lo più di strutture di piccole dimensioni, spesso a conduzione familiare, che offrono ospitalità di qualità ma che hanno un limitato numero di posti letto. In particolare, si è assistito alla comparsa di nuove tipologie ricettive, quali affittacamere, agriturismi e B&B, country house, ecc. Come precisato nel Piano Strategico Regionale per il Turismo del 2008, tali strutture contribuiscono a delineare una geografia dell’ospitalità “diffusa” nell’ambito del Basso Piemonte e delle realtà più periferiche; come viene fatto notare, nella nostra regione questo fenomeno limita la diffusione dei campeggi, i quali tuttavia si concentrano prevalentemente nell’area dei laghi, che si afferma come secondo comprensorio dell’area padana dopo quello gardesano (PSTR, 2008).

Fig. 2 – Posti letto presenti nei comuni del lago d’Orta

Fonte: elaborazione propria su dati turistici forniti da Regione Piemonte 4000 4100 4200 4300 4400 4500 4600 4700 4800 4900 5000 2003 2008 2013

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Le analisi hanno, inoltre, evidenziato un complessivo ampliamento del numero di arrivi e di presenze turistiche negli esercizi ricettivi dal 2003 al 2013. Ad eleggere la destinazione lago d’Orta quale meta delle proprie vacanze risultano essere principalmente i turisti stranieri. Come mostrato in fig. 3, gli arrivi internazionali sono, infatti, aumentati lievemente dal 2003 al 2008 da 37206 a 38334 (+3%) ed hanno successivamente accelerato la loro crescita fino al 26 % durante il quinquennio 2008-2013, arrivando ad un flusso di turisti stranieri pari a 48628. Sebbene nel periodo 2008-2013 gli arrivi italiani abbiano rivelato un simile trend di crescita (+9%) rispetto a quelli internazionali – da 25376 a 27679 - essi hanno poi subito una leggera contrazione nell’ultimo lustro (-4%) riportando i flussi a 26576 nel 2013. È dunque possibile asserire che il lago d’Orta ha complessivamente aumentato gli arrivi nelle strutture ricettive di circa il 20% (da 62582 a 75204) dal 2003 al 2013, di cui il contributo maggiore è dato dagli arrivi stranieri (+31 %) ed in misura minore dagli arrivi italiani (+5%). Gli arrivi stranieri si sono dunque consolidati nel tempo e rappresentano oggi il 65% degli arrivi totali nelle strutture ricettive del lago d’Orta (fig. 4).

Fig. 3 –Arrivi turistici nei comuni del lago d’Orta: trend 2003-2013

Fonte: elaborazione propria su dati turistici forniti da Regione Piemonte

Fig. 4 – Arrivi domestici ed internazionali nei comuni del lago d’Orta

0 10000 20000 30000 40000 50000 60000 70000 80000 2003 2008 2013

ARRIVI LAGO D'ORTA

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Fonte: elaborazione propria su dati turistici forniti da Regione Piemonte

La contrazione dei flussi domestici è inoltre stata evidenziata anche nell’analisi delle presenze turistiche nelle strutture dei comuni del lago d’Orta (fig. 5). Le presenze di turisti italiani hanno, infatti, subito una complessiva riduzione del 13% nel decennio considerato: dalle iniziali 69801 presenze registrate nel 2003 si è giunti a 67930 nel 2008 (-3%) ed a 60557 (-11%) nel 2013. Trend opposto invece per le presenze di turisti stranieri, che hanno mostrato una notevole crescita complessiva pari al 50% delle iniziali presenze del 2003: da 107347 a 120241 del 2008 (+12%) fino ai 161029 del 2013 (+34%). Grazie all’incremento dei turisti stranieri, la simultanea riduzione dei turisti italiani non ha avuto un impatto negativo tale da dare un segno meno alle presenze totali, le quali al contrario sono complessivamente aumentate del 25% dal 2003 al 2013: dalle 177148 presenze totali del 2003 alle 188171 del 2008 (+6%), fino a registrare le 221586 presenze di turisti italiani e stranieri nel 2013 (+18%).

Come si evince dalla fig. 6, oggi le presenze totali sono costituite per il 73 % da turisti stranieri, contro il 64% e il 61% rispettivamente dei precedenti anni 2008 e 2003.

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Fonte: elaborazione propria su dati turistici forniti da Regione Piemonte

Fig. 6 – Presenze domestiche ed internazionali nei comuni del lago d’Orta

Fonte: elaborazione propria su dati turistici forniti da Regione Piemonte

Nonostante l’aumento degli arrivi e delle presenze turistiche, si è registrata una diminuzione del tempo medio di permanenza (TMP)7 dei turisti nelle strutture ricettive del lago d’Orta. Nel 2003 il rapporto presenze/arrivi segnalava un TMP pari a 3,08 giorni, con un trend positivo che ha portato ad un lieve aumento nel 2008 (3,34 giorni) che tuttavia ha in seguito subito un’inversione di rotta nel quinquennio successivo, abbassando il TMP fino a 2,73 giorni nel 2013.

I dati analizzati ed i relativi trend delineati consentono di rappresentare in maniera sintetica la fotografia dello scenario attuale dell’andamento turistico nei diversi comuni del lago d’Orta (Tabella 1).

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L’ISTAT definisce la permanenza media come “il rapporto tra il numero di presenze e il numero di arrivi registrati nel periodo di riferimento negli esercizi ricettivi” (totale presenze/totale arrivi).

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 2003 2008 2013

PRESENZE LAGO D'ORTA

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Tab. 1 – Andamento turistico dei comuni del Lago d’Orta (anno 2013)

ITALIANI STRANIERI TOTALE

COMUNE PROV. Esercizi Letti Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

T.M.P * Ameno NO 10 218 2.422 5.955 2.405 10.125 4.827 16.080 3,33 Armeno NO 9 241 1.503 4.340 1.916 6.283 3.419 10.623 3,11 Arola VB 1 16 - - - - Bolzano Novarese NO 2 8 - - - -

Casale Corte Cerro VB 3 56 - - - -

Cesara VB 2 60 - - - - Gargallo NO 1 4 - - - - Germagno VB 1 10 - - - - Gozzano NO 5 119 1.687 3.267 1.377 2.784 3.064 6.051 1,97 Gravellona Toce VB 3 40 - - - - Loreglia VB - - - - - Madonna del Sasso-Boleto VB 5 43 339 887 264 1.276 603 2.163 3,59 Massiola VB - - - - - Miasino NO 5 37 106 279 155 825 261 1.104 4,23 Nonio VB 4 17 94 136 27 29 121 165 1,36 Omegna VB 12 200 3.328 7.580 2.327 6.396 5.655 13.976 2,47

Orta San Giulio NO 21 1.873 10.189 18.717 25.124 73.439 35.313 92.156 2,61

Pella NO 3 278 - - - - Pettenasco NO 19 1.493 6.284 18.281 14.390 58.564 20.674 76.845 3,72 Pogno NO - - - - - Quarna Sopra VB - - - - - Quarna Sotto VB 2 22 - - - - San Maurizio d’Opaglio NO 6 50 597 1.071 586 1.206 1.183 2.277 1,92 Soriso NO 2 19 - - - - Valstrona VB 4 77 27 44 57 102 84 146 1,74 TOTALE 120 4881 26.576 60.557 48.628 161.029 75.204 221.586 2,73

Fonte: elaborazione propria su dati turistici forniti da Regione Piemonte

È possibile notare come la maggior parte dei flussi turistici richiamati, sia in termini di arrivi sia di presenze, graviti sui comuni di Orta San Giulio e Pettenasco. Gli arrivi nelle strutture ricettive di Orta San Giulio rappresentano, infatti, circa il 47 % degli arrivi totali, mentre quelli di Pettenasco circa il 27 %. Considerando questi due comuni limitrofi nel loro insieme si giunge a ben il 74 % degli arrivi totali. Anche l’analisi delle presenze porta alle stesse considerazioni: le presenze nel comune di Orta San Giulio e Pettenasco costituiscono rispettivamente il 42% e il 35 % delle presenze totali e costituiscono complessivamente il 76 % delle presenze totali. Tali dati confermano ancora una volta come ad oggi la destinazione “lago d’Orta” risulti significativamente polarizzata. Questa problematica era, infatti, già stata evidenziata in un precedente studio sul progetto di visitor management per lo sviluppo turistico regionale (Levi

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Sacerdotti et al, 2009), nel quale il lago d’Orta era stato selezionato come il primo dei tre casi studio presentati. Tra le tipologie e preferenze di pernottamento individuate attraverso la somministrazione di questionari, era emerso come la maggioranza degli intervistati fosse escursionista, mentre la rimanente parte prediligesse le strutture alberghiere di Orta San Giulio e Pettenasco per il pernottamento. Tali analisi avevano evidenziato un sensibile problema di disomogeneità spaziale e dimensionale dovuta a problemi di polarizzazione dell’offerta turistica (alberghiera ed extra-alberghiera) nei comuni localizzati a sud del Lago e problemi di distribuzione territoriale in termini di dimensione media degli esercizi alberghieri (rapporto tra la somma del numero di esercizi e la somma del numero di posti letto). Emerge una situazione generale di debolezza del sistema turistico ricettivo extra – alberghiero soprattutto per quanto riguarda i territori più rurali e meno densamente abitati dove, la morfologia e la vocazione naturalistica, suggeriscono uno sviluppo di questa tipologia di offerta ricettiva piuttosto che grandi strutture alberghiere. Anche in termini di servizi di accoglienza al turista permangono problemi di polarizzazione: un esempio è quello dell’offerta balneare localizzata esclusivamente in un tratto della riva orientale scarsamente dotata di servizi offerti ai bagnanti (Levi Sacerdotti et al, 2009, pp. 14-15). Ai problemi di polarizzazione si vanno, inoltre, ad affiancare quelli relativi al fenomeno della stagionalità, poiché i flussi turistici si concentrano maggiormente nel periodo primaverile-estivo. All’interno del documento programmatico “Per un nuovo piano territoriale regionale”8 del 2005, si evidenziava la presenza nelle aree turistiche dei laghi Maggiore e Orta di tale problematica delineando altresì alcune proposte concrete volte a destagionalizzare la struttura dell’accoglienza (ad esempio accrescendo i volumi di domanda del turismo business e congressuale o ancora, potenziando l’accessibilità stradale e ferroviaria dell’area).

Al fine di contrastare la frammentazione territoriale, indubbiamente alimentata anche dai fattori di debolezza del turismo evidenziati (polarizzazione e stagionalità), nel PTR

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La Giunta regionale ha approvato, con DGR n. 30-1375 del 14 novembre 2005 e DGR n. 17-1760 del 13 dicembre 2005, il documento programmatico “Per un nuovo piano territoriale regionale”, con il quale sono stati definiti i principali contenuti strategici, gli obiettivi di governo e le procedure per formare e attuare l’insieme dei nuovi strumenti di governo del territorio regionale. Esso costituisce il punto di raccordo della programmazione territoriale regionale tra il PTR 1997 ed il PTR 2011.

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del 2011 vengono proposti alcuni obiettivi organici, unitari e convergenti per gli ambiti territoriali individuati; nello specifico, per il territorio lacuale il piano ribadisce come sia indispensabile promuovere la concertazione e l’aggregazione tra i differenti attori. I risultati emersi dall’analisi della situazione attuale del sistema turistico territoriale, unitamente alla rilettura dei documenti di programmazione ed alle indicazioni in essi contenuti, consentono di evidenziare come per il territorio lacuale cusiano l’adozione di un approccio di management integrato potrebbe certamente offrire un efficace supporto al fine di delineare/contribuire ad implementare traiettorie evolutive dinamiche e propositive. Tale approccio consentirebbe infatti di migliorare la capacità di interazione dei soggetti locali e di qualificare un modello di governance sinergica, sia sul piano turistico che su quello territoriale valorizzando la condivisione in chiave operativa di un ‘progetto’ di destinazione turistica per il lago d’Orta, che ancora fatica a consolidarsi e a proporsi in modo competitivo.

Negli ultimi anni, si sono susseguite interessanti iniziative territoriali - di natura prevalentemente turistico-culturale - che lasciano intravedere la volontà dei soggetti locali di intraprendere percorsi di progettualità condivisa e di costruzione di reti, manifestando quindi segnali incoraggianti verso un approccio sistemico allo sviluppo. Alcune di queste iniziative emergono in modo particolare per il carattere e la portata innovativa delle loro proposte e per la loro capacità di proiettare il contesto cusiano su scale sovralocali. A titolo esemplificativo, l’amministrazione comunale di Ameno (No) in collaborazione con AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) ha avviato, a partire dal 2014, il progetto “Quadrifoglio”, iniziativa di turismo sostenibile e responsabile volta alla valorizzazione delle pregevoli ricchezze artistiche e naturalistiche di questo piccolo paese affacciato sulla riva orientale del lago d’Orta. Tale progetto si sostanzia nella creazione di quattro sentieri dedicati agli amanti del trekking e della mountain bike che ad oggi sta registrando un buon successo. Lo stesso comune ha inoltre contribuito alla realizzazione di altri progetti territoriali in partnership con realtà associative locali (Ameno Blues Festival, Associazione Culturale Asilo Bianco9, ecc.), contribuendo a depolarizzare ed ad arricchire l’offerta turistica del

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lago d’Orta. Nella stessa direzione si muovono anche le iniziative portate avanti dal Parco della Fantasia “Gianni Rodari” di Omegna. Il parco letterario si compone di differenti strutture diffuse sul territorio comunale, valorizzando diversi ambienti e risorse naturali e culturali della città (centro polifunzionale, ludoteca, giardini10). Numerose sono le attività di carattere didattico-formative e ludico-ricreative che attraggono significativi flussi di turismo scolastico (oltre diecimila bambini/studenti l’anno). Sono inoltre proposte iniziative culturali rivolte ad un pubblico variegato (mostre, laboratori, spettacoli, ecc.) spesso organizzate in collaborazione con la fondazione Forum Arti e Industria di Omegna11. Attraverso questo sforzo congiunto si intende offrire al territorio l’opportunità di valorizzare il patrimonio materiale e immateriale legato alla storia industriale e produttiva locale integrandolo tra le risorse turistiche che connotano l’offerta turistica cusiana. Un’altra importante realtà locale è costituita dall’Associazione La Finestra sul Lago, che ha sede in una dimora storica del comune di San Maurizio d’Opaglio (No) sulla riva occidentale del lago. Le sue attività sono volte principalmente alla valorizzazione culturale, artistica e turistica del comprensorio, nonché alla ricerca di contatti con le realtà culturali e sociali non solo locali, ma anche nazionali ed europee (corsi di formazione, eventi, passeggiate culturali, rassegne, produzioni editoriali, ecc.). Complessivamente, le iniziative presentate - e gli enti che ne sono attivatori - rientrano in un disegno più ampio che trova la sua sintesi nell’Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone (Ecomuseo Cusius12), rete che intreccia aree e temi, per la riscoperta dell’intero territorio, non solo nei suoi aspetti culturali, ma anche in quelli paesaggistici, della cultura materiale, dell’artigianato e dell’industria locale, delle opportunità per il tempo libero. A queste iniziative, si aggiungono molti altri progetti in fase di implementazione, destinati ad attirare nel retroterra lacustre turisti e viaggiatori alla ricerca di esperienze sostenibili e di qualità. Ne costituisce un esempio, il progetto “Sacre Tour”, il cui obiettivo generale è l’allestimento di una proposta culturale e turistica a tema religioso. Capofila di questa iniziativa è l’Associazione Casa dei Padri di Armeno (No), la cui sede è una pregevole

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Altre informazioni sono disponibili sul sito: http://www.rodariparcofantasia.it/

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http://www.forumomegna.org/

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dimora storica che dopo essere stata oggetto di un processo di ristrutturazione, verrà proposta quale struttura ricettiva e al contempo centro di aggregazione e formazione. Si rivela dunque presente sul territorio oggetto di indagine una pluralità di visioni e prospettive differenti, che necessitano di essere gestite in modo armonico e sistemico. A partire dal patrimonio di risorse e competenze territoriali, la gestione di una destinazione turistica richiede, infatti, il superamento di logiche competitive e/o localistiche, l’attivazione di partnership tra soggetti pubblici e privati, facendo maturare una visione condivisa e stimolando la partecipazione degli attori al disegno complessivo della destinazione stessa.

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Figura

Fig. 1 – Esercizi ricettivi presenti nei comuni del lago d’Orta
Fig. 2 – Posti letto presenti nei comuni del lago d’Orta
Fig. 3 –Arrivi turistici nei comuni del lago d’Orta: trend 2003-2013
Fig. 5 – Presenze turistiche nei comuni del lago d’Orta: trend 2003-2013
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