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ABI e test da sforzo nel paziente con sospetta arteriopatia obliterante periferica.

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Academic year: 2021

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EFFETTI EMODINAMICI E CLINICI DELLA ELETTROTERAPIA TRANSCUTANEA NEL PAZIENTE CON ISCHEMIA CRITICA: CONFRONTO FRA CORRENTI INTERFERENZIALI E HORIZONTAL THERAPY

S. De Marchi, M. Prior, A. Rigoni, F. Rulfo, A. Chiaramonte, D. Bianchini, A. Zambito, E. Arosio

U.O.C. di Riabilitazione Vascolare, Policlinico GB Rossi, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Introduzione.

Valutare gli effetti dell’applicazione di due tipologie di correnti correnti interferenziali agli arti inferiori di pazienti affetti da ischemia critica cronica, in aggiunta al trattamento riabilitativo, su: flusso all’arteria femorale, indice caviglia braccio, flusso microcircolo cutaneo al piede (a riposo e con test funzionali), controllo del dolore (consumo di farmaci e valutazione del dolore). L’ischemia critica cronica costituisce una patologia con prognosi sfavorevole ed è inoltre responsabile di un importante scadimento della qualità di. Le risorse terapeutiche risultano particolarmente ridotte e di efficacia spesso scarsa. L’utilizzo dell’elettroterapia interferenziale trova un razionale negli effetti di modulazione del tono vasale (vasodilatazione e vasocostrizione) e negli effetti neuromediati in particolare sulla riduzione del dolore. La terapia interferenziale (IT) richiede un’applicazione con 4 elettrodi: incrociando due circuiti elettrici a frequenze medie (4000-4010 Hz), nel centro, punto d’incontro, si neutralizzano a vicenda, producendo gli effetti delle frequenze basse, cioè bioelettrici (4010 – 4000 = 10 Hertz). Si ottengono differenti effetti in diverse zone del trattamento: il centro dell’area trattata viene stimolato in profondità bioelettricamente, nelle vicinanze degli elettrodi, invece, si ottengono effetti biochimici. L’applicazione di correnti interferenziali presenta presupposti fisiopatologici di impiego nell’ischemia critica cronica, dove si realizza un quadro di “circolo stagnante” con edema tissutale consensuale che trarrebbe beneficio dal meccanismo di pompa vascolare. Le frequenze basse (1-10 Hz) possiedono anche effetti miorilassanti con conseguenze sul controllo del dolore e sul microcircolo; l’azione analgesica (frequenze 100 Hz / gate control) ha un ruolo importante per la qualità di vita e per ridurre la contrattura muscolare. L’Horizontal Therapy (HT) è una nuova elettroterapia in grado di combinare simultaneamente effetti biochimici e bioelettrici nella medesima zona trattata. Essa utilizza un’intensità elettrica costante e modifica la frequenza, “spazzolando tra 12300 e 4400 Hz, producendo simultaneamente e nello stesso sito effetti biochimici e effetti bioelettrici. Questa stimolazione influisce su potenziale di cellula nel campo compreso tra soglia di stimolo e soglia di depolarizzazione, che consiste nel dare avvio all'azione di eccitabilità transitoria con determinazione della contrazione della fibra muscolare e proprietà analgesiche per rilascio di endorfine e attivazione dei meccanismi legati alla teoria del gate control.

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Materiali e metodi. Sono stati arruolati 24 pazienti e randomizzati in 3 gruppi: gruppo A - trattamento medico-riabilitativo e ciclo di IT ; gruppo B - trattamento riabilitativo; gruppo C - trattamento medico-riabilitativo e HT; l’elettroterapia veniva aggiunta dopo 10 gg di trattamento standard, la durata totale del trattamento era di 20 giorni. Il trattamento medico-riabilitativo nei 3 gruppi prevedeva: prot. riabilitativo di training (ginnastica medica, mobilizzazione dell’arto attiva e passiva, esercizi propiocettivi, cyclette libera); infusioni di alprostadil (40 mg ev in fisiologia 250 cc due volte al dì in 2 ore). Il gruppo A veniva inoltre sottoposto a IT al III prossimale del polpaccio, con frequenze applicate da 1 a 100 Hz con cicli di 20 secondi; l’intensità media applicata è stata di 15 mA. Il gruppo C veniva sottoposto a correnti HT a 100 Hz per 15 minuti, seguito da spazzolamento fra 1 e 100 Hz per altri 15 minuti; l’intensità media applicata è stata di 15 mA. Le valutazioni emodinamiche microcircolatorie (Laserdoppler a riposo, VAR e iperemia post ischemica) venivano effettuate nel gruppo A e C prima dell’inizio del trattamento, 20 minuti dopo la prima seduta e 6 ore dopo l’ultima. Indice di Winsor, flusso all’arteria femorale e valutazioni del dolore/consumo di farmaci venivano effettuate prima e dopo il trattamento con IT e HT (gruppo A e C ) o prima e dopo il trattamento standard nei controlli. L’analisi statistica è stata effettuata mediante analisi della varianza (ANOVA) e t test di Student (SPSS - software version 11.0.1).) Risultati. Nei tre gruppi è invariato il flusso all’arteria femorale e l’indice caviglia braccio. Il flusso microcircolatorio al (Laserdoppler) ha mostrato variazioni significative solo dopo il trattamento con HT al termine del ciclo (figura 1). Il VAR è migliorato in entrambi i gruppi con elettroterapia sia dopo la prima seduta che al termine dello studio, con vantaggio per HT. La risposta dopo test ischemico si è dimostrata più valida dopo la prima seduta di elettroterapia in entrambi i trattamenti e HT a fine ciclo ha mantenuto il miglioramento rispetto ad IT (figura 2). Il pain score si è ridotto in entrambi i gruppi con vantaggio di HT (tabella); parimenti abbiamo documentato una riduzione del fabbisogno di analgesici con migliore performance nel gruppo con HT (tabella).

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Tabella: PAIN SCORE con scala visuanalogica (VAS) e consumo analgesici. Media±DS; *p<0,01 vs basale e p<0,05 vs gruppo B fine terapia; **p<0,005 vs base e °p<0,05 vs basale e Gruppo A fine terapia; #p<0,05 vs basale; §p<0,05 vs basale e vs gruppo A fine terapia

Gruppo A Gruppo B Gruppo C

Basale Fine

terapia Basale terapia Fine Basale terapiaFine Pain score (cm) 9,21,2 5,31,2* 9,11,3 7,31,2# 9,11,3 3,81,5°

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Consumo paracetamolo (gr/die) 1,70,2 0,80,2** 1,80,1 1,20,2§ 1,70,3 0,40,6§

Conclusioni.

I dati ottenuti dimostrano un beneficio della terapia con HT rispetto a IT in aggiunta al trattamento riabilitativo convenzionale sul microcircolo e sul controllo del dolore in pazienti con ischemia critica cronica. Gli effetti favorevoli di HT sul microcircolo possono essere ascritti ad una efficace inibizione del sistema simpatico ed un maggior efficienza nell’effetto di svuotamento del microcircolo attraverso un meccanismo di pompa vascolare. Questi effetti possono correggere quelle condizioni di circolo “stagnante” che si realizzano nei pazienti con ischemia critica cronica. Il miglioramento con HT della riserva microcircolatoria è un dato importante nella prognosi di questi pazienti perché riflette una maggiore capacità di far fronte alle aumentate richieste di ossigeno dei tessuti. La riduzione del dolore e del consumo di analgesici con HT è ascrivibile agli effetti di tale metodica sul “gate control”, all’aumento della soglia della fibre sensitive per accomodazione dei recettori e alla rimozione delle sostanze algogene. HT si è dimostrata più efficace di IT verosimilmente per una azione su un più ampio volume di tessuto e per una più completa azione a livello microcircolatorio. I dati da noi riportati consentono di sostenere l’utilità di ulteriori valutazioni sull’utilizzo di HT e IT nell’ischemia critica cronica, in particolare considerando l’estrema morbilità di questa condizione patologica e la scarsità dei mezzi terapeutici in campo.

Bibliografia

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