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Academic year: 2021

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Giuseppe ONGARO

WIRSUNG A PADOVA

(1629 – 1643)

Antilia, Treviso, 2010

È un dotto studio intestato al Centro per la Storia del-l’Università di Padova, dedicato al medico, chirurgo ed anatomista augustano Johann Georg Wirsung: biogra-fico, descrittivo del contesto ambientale e storico, centrato sulla scoperta del dotto pancreatico e sul con-tributo del Nostro alla conoscenza sperimentale della cir-colazione del sangue. È fitto di richiami e interpretazioni e conclusioni documentati su una ragguardevole mole documentale composta da carteggi, inventari, carte se-natoriali della Città imperiale di Augresta e di disegni ana-tomici che illustrano la scoperta.

Wirsung fu assassinato a Padova il 22 agosto del 1643 da un belga – Jaques Combier – forse per vendetta o per invidia della scoperta. La sua era stata una vita di studio ma anche di pratica attività come medico e chirurgo e ne abbiamo dimostrazione dalle preparazioni farma-ceutiche che gli si attribuiscono, dall’inventario dei suoi strumenti chirurgici, dalle sue esperienze tecniche tra-mandate e dal contenuto di suoi manoscritti. Le prime

sedi della sua formazione furono Altdorf e Parigi. Si lau-reò a Padova dove si stabilì definitivamente per quattordici anni fino alla morte. Raggiunse una posizione di gran-de prestigio sia come ricercatore che professionista ed ec-celse – ma non solo – nel cerchio degli studenti della “Na-tio germanica artistarum”. Fu lettore assiduo e collezionista di opere di medicina, costituì una grande biblioteca, il cui inventario ci è noto, apprezzando i libri e non solo per il loro contenuto, tanto da meritarsi la fama di bi-bliofilo; non si interessò soltanto di morfologia ma ebbe intuizioni molto apprezzabili anche nel campo della fi-siologia e fisiopatologia dimostrandosi aperto “verso il nuovo indirizzo anatomofisiologico ad impostazione mec-canicistica che nel corso del Seicento raccolse frutti di grandissimo rilievo”.

Era nato, con tutta probabilità, ad Augsburg (Augusta) ma, nonostante la stima che lo circondò nell’àmbito uni-versitario di Padova, non riuscì ad ottenere una qualifi-ca acqualifi-cademiqualifi-ca formalizzante, sembra a qualifi-causa di una con-giuntura poco favorevole al sistema delle nomine e de-gli insegnamenti nell’università di Padova.

Questa bella e rigorosa opera celebrativa, ricca di evi-denze notazioni e richiami, contribuisce autorevol-mente a conferirgli meriti di valore accademico e di cri-teri innovativi della ricerca scientifica (Giorgio Di

Mat-teo).

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VII INCONTRO BIENNALE DI

CHIRURIGA LAPAROSCOPICA AVANZATA

Presidente: Giorgio CUTINI

Ancona (Portonovo), 11 marzo 2011

Ormai è veramente difficile – almeno in chirurgia – scoprire e proporre nuove o parzialmente nuove formule congressuali che si distinguano, per qualche particolare caratteristica, dai “clichè” abitualmente utilizzati. Ci si at-tiene, per lo più, a schemi attuativi da tempo tramandati combinando variamente le già comuni articolazioni: ce-rimonia inaugurale (più o meno partecipata ed enfatica), simposi, tavole rotonde (spesso stravolte nel loro spiri-to e svolgimenspiri-to), letture (talora, ahimè, “magistrali”), “highlight” (“momenspiri-to saliente” o “sintesi”?), videoforum (in genere corti videobrani chirurgici “a freddo”) e, meno frequentemente, interventi chirurgici in diretta (“reale” o “differita”), ecc. Non sembra, quindi, che si possano inventare nuove modalità di comunicazione chirurgica e, pertanto, in diverse occasioni si manifestano una certa liquidità d’attenzione ed anche un’effettiva scarsa assiduità di frequenza. Ogni organizzatore tenta di modificare in qualche modo questo stato di cose variando nomencla-ture, provando nuove “scalette”, allargando palinsesti, studiando comparse, non sempre con i risultati perseguiti. Questo “incontro” sulla chirurgia laparoscopica avanzata, settimo della serie proposta da Giorgio Cutini, si av-vale di un’agile composizione formale che presenta spunti di originalità o, almeno, non conformisti.

È stato disegnato in due parti: una prima, guidata dal Professore Fianchini, vivace e concreta, dedicata ai pro-blemi più attuali dell’esercizio chirurgico: la formazione dei profili professionali, il valore e i limiti delle tecnolo-gie applicate, le esperienze italiane e straniere, le realtà lavorative, le questioni particolari della videolaparoscopia. Una seconda parte, svòlta nel pomeriggio dell’unica giornata congressuale, denominata “Gastric surgical work”, è stata una perfetta esecuzione di Web Surgery sulla chirurgia oncologica dello stomaco tra “certezze anatomiche”, scelta di approccio e opzioni di tecnica tenendo a paragone costante “open” e “laparo”. Il confronto pratico è con-sistito in questo: otto chirurghi di diversa esperienza discutono i passaggi tecnici essenziali delle gastrectomie esem-plificati in corrispondenti brevi spezzoni video, preparati “ad hoc”, sulle diverse fasi operatorie con particolari mes-si a confronto nelle due tecniche, l’open e la laparoscopica. Ne nasce un dibattito ampiamente documentato dal-le sincrone differenti sequenze video cui assistono e interloquiscono non solo gli intervenuti all’incontro, in un’au-la adiacente collegata a circuito chiuso, ma anche ottocento ottanta chirurghi interessati al tema da numerosi Cen-tri Ospedalieri a distanza preventivamente identificati, connessi e invitati alla discussione ed alCen-tri ancora collega-ti con Internet. Dai diversi contatcollega-ti si accende e procede un’interessante partecipazione con domande, pareri, di-chiarazioni così che, alla fine, è possibile accogliere alcune considerazioni conclusive tali da poter assumere, pur nell’àmbito della diversità contributiva, caratteri di guida comportamentale per chirurghi giovani e meno giova-ni.

L’apparato tecnologico indispensabile per la complessa realizzazione dei collegamenti ha funzionato perfetta-mente assicurando ricezioni regolari e collegamenti inappuntabili, nitide immagini e fluidi scambi discorsivi. Se-gnalo l’interessante partecipazione dialogante di ordine anatomico di Ruotolo.

Anche in questa occasione Cutini ha dimostrato di essere un chirurgo brillantemente impegnato, utilizzatore intelligente della tecnologia montante, animato pur sempre da una squisita sensibilità per arti moderne di cui in ogni occasione si fa interprete intelligente (Giorgio Di Matteo).

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