METODI DI ANALISI BASATI SULLA TITOLAZIONE
La titolazione è un processo in cui viene aggiunto un reagente standard (titolante) ad una soluzione di un analita fino a che la reazione non viene giudicata completa.
Dalla quantità di titolante richiesto si può ricavare la quantità di analita
Titolazione spettrofotometrica
Assorbanza
Titolazioni relative a questo corso di Analisi:
Titolazione volumetrica Volume Titolazione potenziometrica Potenziale Conduttività Titolazione conduttimetrica Corrente Titolazione amperometrica
ANALISI VOLUMETRICA
Dato che la quantità di analita viene determinata misurando la sua capacità di combinarsi con un reagente standard, in analisi volumetrica si utilizzano reazioni che devono rispettare i seguenti
REQUISITI PRINCIPALI:
Completezza
Rapidità
Riproducibilità
TERMINOLOGIA
üTitolazione (retro-titolazione) üPunto di equivalenza üPunto finale üCurva di titolazioneEq1= Eq2
3
TITOLAZIONE VOLUMETRICA
C1 V1 = C2 V2 C1 = C2 V2 V14
Determinazione del volume di soluzione standard (reagente la cui
concentrazione è nota con esattezza) richiesto per reagire completamente con l’analita
A+T
AT
Si opera addizionando lentamente una soluzione standard da una buretta in una soluzione contenente l’analita sino al punto di equivalenza Reagente 2 (titolante) C2 V2
2
Titolante Reagente 1 (Analita) C1 V11
AnalitaPunto finale
Il punto di equivalenza è l’obiettivo ideale (teorico) da ricercare in una titolazione. In realtà ciò che effettivamente si trova è il punto finale che è contrassegnato dall’improvvisa variazione di una proprietà fisica della soluzione.
Punto di equivalenza
E’ quel punto nella titolazione in cui la quantità di titolante aggiunta è esattamente uguale a quella richiesta dalla reazione stechiometrica con l’analita
MnO
4-
+ H
2C
2O
4+ H
+Mn
2++ CO
2(g) + H
2O
+7 +2MnO
4-
+ 8 H
++ 5 e
-Mn
2++ 4 H
2O
H
2C
2O
42 CO
2(g)+ 2 e
-+ 2 H
+ +4 +3x 2
x 5
2 MnO
4-
+ 5 H
2C
2O
4+ 6 H
+2 Mn
2++ 10 CO
2(g) + 8 H
2O
Esempio di titolazione: acido ossalico titolato con permanganato
Analita Titolante
Titolante (MnO
4-)
Analita
Titolante (MnO
4-)
Analita
Vreagente necessario = Viniziale - Vfinale Supponiamo che l’analita contenga 5 mmoli di acido ossalico, il punto di equivalenza si raggiunge quando sono aggiunte 2 mmoli di permanganato Il punto finale in questa reazione è rappresentato dalla comparsa di colore rosa del permanganato nella beuta
5 H
2C
2O
4+
2 MnO
4-+ 6 H
+10 CO
2+ 2 Mn
2++ 8 H
2O
Analita
(incolore) Titolante (incolore)
È una stima della condizione di equivalenza attraverso l’osservazione di un cambiamento fisico ad essa associato.
Per evidenziare il punto finale si ricorre a:
Indicatori cromogeni
In prossimità del punto equivalente subiscono una brusca variazione (comparsa o scomparsa di colore/torbidità) in funzione della grande variazione delle concentrazioni relative di analita e titolante in prossimità del p.eq.
La differenza di volume tra il punto di equivalenza ed il punto finale costituisce l’errore della titolazione.
E
t= V
ep- V
eqDove Veq é il volume teorico di reagente richiesto per raggiungere il
punto di equivalenza e Vep é il volume effettivamente usato per arrivare al punto finale.
Errori nelle titolazioni
È possibile valutare l’errore della titolazione per mezzo di una
titolazione in bianco.
Sottraendo la lettura del bianco a quella del punto finale misurato è possibile individuare con accuratezza il punto di equivalenza.
Curve di titolazione
Il punto di equivalenza può essere determinato in maniera accurata dalle curve di titolazione. Queste sono grafici in cui viene riportata una grandezza correlata alla concentrazione dell’analita in funzione del volume di titolante
Sono comuni due tipi di curve: sigmoidali oppure a segmenti lineari
Punto di equivalenza Punto di equivalenza pH mL NaOH Le tt ura st ru m en ta le mL NaOH
TITOLAZIONE VOLUMETRICA: esecuzione pratica
Analita 1
C1 V1
1
1) Prepara il campione:
Ø Poni una quantità nota di campione in una beuta
Ø Solubilizzalo
Titolante 2 C2 V2
2
TITOLAZIONE VOLUMETRICA: esecuzione pratica
Reagente 1 C1 V1
1
1) Prepara il campione: 2) Prepara la buretta: Ø Avvina la buretta Ø Riempi la burettaØ Elimina le bolle di aria Ø Misura il volume iniziale
Reagente 2 C2 V2
2
TITOLAZIONE VOLUMETRICA:esecuzione pratica
Reagente 1 C1 V1
1
1) Prepara il campione 2) Prepara la buretta 3) Aggiungi il titolante:Ø La velocità di aggiunta del titolante è determinata dalla velocità con la quale l’indicatore cambia colore Ø Il titolante può essere aggiunto
velocemente sino a quando la
soluzione si decolora rapidamente Ø Quando la colorazione diventa più
persistente, l’aggiunta deve avvenire lentamente (goccia a goccia)
Ø Agitare continuamente la soluzione durante l’aggiunta del titolante
Reagente 2 C2 V2
2
Eq1= Eq2
TITOLAZIONE VOLUMETRICA: esecuzione pratica
Reagente 1
C1 V1
1
4
Prima del p.e. Al p.e. Dopo il p.e.
1) Prepara il campione 2) Prepara la buretta 3) Aggiungi il titolante
4) Determina il punto finale
Ø Un errore molto comune è
costituito dal superamento del punto finale
Ø considerare il volume raggiunto quando la soluzione assume un colore pallido e lo mantiene per alcuni secondi
Reagente 2 C2 V2
2
Eq1= Eq2 C1 V1 = C2 V2 C1 = C2 V2 V15
TITOLAZIONE VOLUMETRICA: esecuzione pratica
Reagente 1 C1 V1
1
4
1) Prepara il campione 2) Prepara la buretta 3) Aggiungi il titolante4) Determina il punto finale
5) Calcola i risultati
Ø determina il volume di titolante usato nella titolazione
Ø Calcola la quantità di analita (concentrazione, massa, %)
3
Titolazione diretta
Viene utilizzata in molti casi in quanto è di semplice applicazione.
Si aggiunge la soluzione standard fino al punto finale della titolazione e si determina la quantità di analita leggendo il volume di titolante aggiunto e calcolando le moli o gli equivalenti impiegati.
Si adopera quando la soluzione standard è stabile e quando la reazione con l’analita è veloce.
Standard I
La concentrazione di una soluzione standard viene stabilita attraverso standardizzazione con sostanze altamente pure denominate standard primari
Analita
Standard II
Retro-titolazione (o titolazione di ritorno):
In alcuni casi, è conveniente aggiungere un eccesso noto della soluzione standard e poi determinare la quantità non reagita con un secondo standard.
Si adoperano quando la soluzione standard è instabile o quando la reazione con l’analita è lenta
Standard I
La concentrazione di una soluzione standard viene stabilita attraverso standardizzazione con sostanze altamente pure denominate standard primari
Analita
Lo standard primario è un composto ad altissima purezza che serve come materiale di riferimento per un metodo di analisi basato sulla titolazione.
L’accuratezza del metodo sarà funzione delle proprietà dello standard primario.
STANDARD PRIMARIO
üelevata purezza (>99.9%) üstabilità all’aria
üassenza di acqua di idratazione (la composizione in fase solida non deve variare con l’umidità)
üsolubilità nel mezzo titolante üdisponibilità a costo modesto
üpeso molecolare ragionevolmente grande in modo da ridurre al minimo l’errore relativo associato alla pesata dello standard
üreazione quantitativa
üstechiometria di reazione ben definita
Standard primari per acidi per basi sodio carbonato Na2CO3 borace Na2B4O7 .10H2O sodio ossalato Na2C2O4
ossido mercurico HgO
ftalato acido di potassio acido benzoico
acido ossalico diidrato H2C2O4.2H2O
idrogenoiodato di potassio KH(IO3)2
acido solfammico NH2SO3H
STANDARD PRIMARIO
I composti che soddisfano i criteri richiesti per gli standard primari sono molto pochi
Es.
COOH
COOH COOK
Composto meno puro dello standard primario, la cui purezza viene stabilita mediante analisi utilizzando uno standard primario
ü NaOH e KOH non sono standard primari poiché contengono CO2 ed H2O adsorbita
ü Possono fungere da standard secondari dopo standardizzazione con ftalato acido di potassio o acido solfammico
SOLUZIONI STANDARD
Requisiti delle soluzioni standard:
üsufficientemente stabili
•tale da richiedere la determinazione della sua concentrazione una sola volta
üreagire rapidamente con l’analita
•riduzione tempi tra una aggiunta e l’altra
üreagire completamente e selettivamente con l’analita •punti finali soddisfacenti
DETERMINAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE
DI SOLUZIONI STANDARD
Metodo diretto
(migliore) Standardizzazione(più frequente) Una quantità accuratamente
pesata di standard primario viene disciolta in un opportuno solvente e diluita fino ad un volume esattamente noto
Il titolante da standardizzare viene usato per titolare:
ü una quantità pesata di standard primario
ü una quantità pesata di standard secondario
ü un volume misurato di un’altra soluzione standard
SOLUZIONI STANDARD
Esempio
Preparare 5.00 L di una soluzione standard di Na2CO3 0.100 M
i) moli di Na2CO3 = Vsol ´ c Na2CO3
5.00 L ´ 0.100 mol·L-1 = 0.500 moli di Na
2CO3
ii) massa di Na2CO3 = moli di Na2CO3 ´ PM Na2CO3
0.500 mol ´ 105.99 g·mol-1 = 53.00 g di Na2CO3 Pertanto la soluzione si prepara pesando ESATTAMENTE 53.00 g di Na2CO3, sciolti in H2O e diluiti in un matraccio
Tutti i recipienti per la misura del volume hanno sulla parete esterna, oltre al volume per il quale sono stati tarati, anche la temperatura a cui la taratura è stata eseguita (di solito a 20°C)
EFFETTO DELLA TEMPERATURA SULLE MISURE DI VOLUME
Taratura
Serve a verificare che il volume contenuto o fornito dalla vetreria usata sia quello indicato
La taratura consiste nel determinare il peso di un liquido (generalmente acqua) a densità nota contenuto nel recipiente in esame Vetro calcio-sodico 5 10 15 20 25 30 +1.37 +1.24 +0.77 0.00 -1.03 -2.31 Vetro boro-silicio +1.36 +1.40 +0.84 0.00 -1.11 -2.46 Temp. °C Correzione in mL Correzione di un volume di acqua misurata in un matraccio tarato da 1000 mL in funzione della temperatura
METODI DI ANALISI BASATI SULLA TITOLAZIONE
Principi
Un analita reagisce chimicamente con una soluzione standard di un reagente a concentrazione nota (o la cui concentrazione può essere determinata con precisione)
La quantità della soluzione standard richiesta per reagire completamente con l’analita è utilizzata per determinare la concentrazione o la purezza del campione stesso
Applicazioni
Rappresentano i metodi standard della Farmacopea Ufficiale nei saggi di alcuni eccipienti e di alcuni principi attivi
Sono impiegati dalle industrie farmaceutiche nella standardizzazione di materie prime o di intermedi utilizzati nella sintesi di farmaci
Vantaggi
ü Maggiore precisione e accuratezza rispetto ai metodi analitici strumentali
(si possono raggiungere valori di precisione pari a ±0,1%)
ü I metodi sono generalmente robusti (stabili, poco sensibili a variazioni
esterne)
ü Le analisi possono essere automatizzate
ü Sono metodi economici e non richiedono specifiche apparecchiature ü Sono metodi indipendenti dalla calibrazione dello strumento
Svantaggi
û Metodi non selettivi
û Se non automatizzati richiedono tempo ed un maggior grado di abilità
tecnica da parte dell’operatore rispetto ai metodi strumentali di routine
û Richiedono grandi quantità di campione e titolante
û Le reazioni delle soluzioni standard con l’analita dovrebbero essere rapide
e complete