I
Indice
Introduzione
Capitolo I
I modelli di business bancari e il contesto di crisi
1. Come definire i modelli di business bancari?... 1
2. Una rassegna della letteratura... 5
2.1 La diversificazione delle fonti di reddito... 6
2.2 La ricerca di nuove fonti di raccolta e la gestione della liquidità... 10
2.3 Il capitale e il leverage ... 14
2.4 Le dimensioni e l’efficienza... 19
2.5 I rischio di dissesto... 23
3. La crisi finanziaria e il possibile cambiamento dei modelli di business... 26
3.1 L’impatto sui modelli di business... 29
3.1.1 Performance delle banche durante la crisi... 29
3.1.2 La raccolta e la gestione della liquidità... 33
3.1.3 I rischi... 36
4. Quale indicazione dalla crisi in materia di business model?... 39
Capitolo II
Verso un nuovo paradigma di vigilanza?
1. Una rinnovata attenzione ai business model... 422. Basilea 3 e i modelli di business... 43
3. Gli sviluppi anglosassoni... 51
3.1 La Volcker rule... 51
3.2 Il rapporto dell’Indipendent Commission on Banking... 54
4. Le riforme dell’Unione Europea in materia bancaria e la proposta Liikanen... 57
4.1 La separazione delle attività... 61
4.2 La separazione addizionale... 65
4.3 L’uso di strumenti di bail–in... 66
4.4 La revisione del requisito patrimoniale sulle attività di trading... 67
4.5 Il rafforzamento dei controlli sulle banche... ... 68
4.6 Lo stato di avanzamento della proposta... 69
Capitolo III
UniCredit e BNP Paribas: un confronto di Business model
1. Metodologia. ... 752. UniCredit e BNP Paribas in generale... 76
3. La struttura organizzativa... 79
4. Caratteristiche del modello di business... 83
4.1. UniCredit... 84
4.2. BNP Paribas... 89
5. I due gruppi a confronto rispetto alla proposta Liikanen... 96
Conclusioni
Bibliografia
II
Introduzione
La crisi finanziaria, iniziata con la crisi dei mutui subprime nel 2007, ha spinto le economie avanzate verso decrescita, aumenti dei tassi di disoccupazione e sfiducia nei confronti delle istituzioni che avrebbero dovuto garantire l’integrità di quei settori dell’economia che hanno innescato una crisi economica che, a cinque anni dalla bancarotta della banca d’affari Lehman Brothers, è ancora causa fallimenti aziendali e licenziamenti.
Gli effetti negativi della crisi finanziaria si trasferirono ben presto nelle economie reali dei paesi avanzati, costringendo i governi a misure straordinarie per evitare ulteriori conseguenze avverse. Gli interventi di politica economica e monetaria adottati furono senza precedenti, facendo così gravare sulle spalle dei contribuenti gli errori commessi dalle banche.
Fin da allora, erano ben chiare le cause della crisi finanziaria e le possibili soluzioni da adottare per evitare che si ripetessero situazioni simili in futuro. Sotto accusa finirono le banche di investimento statunitensi che adottavano un modello di business troppo rischioso per la libertà che era stata concessa loro dalle istituzioni. Si evidenziò così l’esigenza di regolamentare nuovamente i modelli di business per tutelare i risparmiatori e i contribuenti. Ci si chiese se esistessero modelli di business più sicuri di altri e come regolamentare i modelli maggiormente rischiosi. La crisi poteva fornire spunti di riflessione in tal senso, in quanto alcuni modelli potevano aver retto meglio di altri i contraccolpi degli shocks finanziari.
La comprensione di questi interrogativi può portare alla delineazione di una legislazione che, tendendo conto delle caratteristiche dei diversi modelli di business, riesca a tutelare risparmiatori e contribuenti attraverso un sistema finanziario più stabile, più trasparente e più sostenibile. Le intenzioni della trattazione sono proprio quelle di evidenziare le caratteristiche dei modelli di business per capirne la rischiosità e il loro contributo alla stabilità finanziaria e alla crescita economica.
Gli interrogativi sui business model posti dalla crisi hanno trovato risposta in riforme regolamentari adottate sia negli Stati Uniti che in Europa, anche se con risultati differenti. Un altro obiettivo della trattazione sarà appunto la descrizione di tali interventi per provare a capire l’effettiva efficacia degli stessi.
Al fine di raggiungere gli obiettivi appena illustrati, la metodologia di ricerca delle fonti comporterà l’acquisizione di pubblicazioni scientifiche, articoli tratti da riviste
III specializzate e dalla stampa generica, testi normativi, bilanci consolidati e relazioni annuali delle banche oggetto di studio.
L’articolazione della tesi sarà la seguente: nel primo capitolo, intitolato “I modelli
di business bancari e il contesto di crisi”, verranno definiti i modelli di business bancari
e verrà effettuata una rassegna della letteratura per individuare le caratteristiche degli stessi. Al fine di individuare l’impatto della crisi sui modelli di business, nella seconda parte del capitolo verranno descritti gli effetti della stessa su performance, raccolta e rischi. Infine verranno indicati gli insegnamenti della crisi in materia di business model.
Il secondo capitolo, descriverà gli interventi regolamentari adottati dal Comitato di Basilea, dagli Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea, focalizzando l’attenzione sulle politiche del vecchio continente che trovano fondamento nella proposta avanzata dal Gruppo di esperti presieduto dal governatore della banca di Finlandia Erkki Liikanen. Lo scopo di questo capitolo, intitolato “Verso un nuovo paradigma di vigilanza?”, sarà quello di avere un quadro chiaro delle iniziative regolamentari in tema di modelli di business per capire se potranno realmente incidere su questi ultimi.
L’ultimo capitolo, “UniCredit e BNP Paribas: un confronto di Business model”, presenterà un confronto tra i modelli di business di due gruppi bancari europei: UniCredit e BNP Paribas. Il primo è stato scelto in quanto è attualmente il gruppo italiano di maggiori dimensioni e maggiormente presente in Europa, mentre il secondo perché è presente in Italia tramite la Banca Nazionale del Lavoro e ha sede nel paese membro più simile al nostro, la Francia. L’intento di questo capitolo sarà quello di delineare il modello di business adottato dalle due banche e di descrivere l’impatto che potrebbero avere le misure proposte dal gruppo Liikanen sui loro business model.