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Dominanza Sociale e strategie di potere in contesti sociali differenziati per miti di legittimazione

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Academic year: 2021

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(1)

DOMINANZA SOCIALE E STRATEGIE DI POTERE IN

CONTESTI SOCIALI DIFFERENZIATI PER MITI DI

LEGITTIMAZIONE

ALESSIO TESI & ANTONIO AIELLO

Università of Pisa

Dipartimento di Scienze Politiche

XIV Congresso Nazionale della

(2)

Dominanza Sociale e Potere Interpersonale

“OVERVIEW”

Il presente studio si focalizza sulla relazione tra Orientamento alla Dominanza Sociale (SDO) e l’uso/acquiescienza (IPI) verso particolare Strategie di Potere adottate da supervisori e subordinati in due diverse tipologie di contesti sociali (organizzativi) definiti incentivanti vs attenuatori di gerarchie sociali.

(3)

Dominanza Sociale

La Teoria della Dominanza Sociale (SDT; Sidanius & Pratto, 1999):

– I gruppi superiori detengono il potere in termini di risorse, potere sociale e politico

– Gruppi superiori e subordinati concordano nel mantenere stabili le gerarchie sociali e la distribuzione ineguale di potere (“asymmetrical behavior hypothesis”).

La SDO è un orientamento psicologico che si riferisce alla tendenza degli individui nel mantenere stabili le gerarchie sociali.

All’interno della SDT il “potere” si configura come fattore chiave per comprendere gli aspetti che influenzano la motivazione a mantenere forme di dominanza-sottomissione nelle relazioni inter-gruppo.

(4)

Il modello “Interpersonal Power Interaction Model” (IPIM, Pierro, French, Raven 2006) considera la scelta del potere secondo due prospettive: quella dell’agente d’influenza (supervisori) e quella del target del potere (subordinati). Il processo di influenza si dipana attraverso:

la scelta di potere da usare da parte dall’agente di influenza o

(supervisori).

e

la decisione ad acquiescere da parte del target dell’agente di

influenza (subordinati)

(5)

Raven (2004), nel modello IPIM, ha presentato una tassonomia contenente 11 differenti strategie di potere (o basi del potere) che sono state successivamente suddivise in due categorie più generali: tattiche “Harsh” e “Sof”.

La dimensione Harsh-Sof si riferisce alle differenze, nei diversi gradi, nella libertà di decidere da parte del target di influenza su come acquiescere o meno alle strategie di potere usate dal proprio supervisore.

(6)

Harsh forms

Lasciano una libertà limitata al target del potere (subordinati) nel decidere se acquiescere o meno (es. “tattiche” di potere della “fonte” basata sulla

coercizione).

Incentivano le gerarchie!

Sof forms

L’uso di queste forme di potere lascia al target differenti gradi di libertà nel decidere se acquiescere o meno alle richieste dell’agente di influenza (es. potere di informazione).

Attenuano le gerarchie!

(7)

Ambienti incentivanti ed attenuatori di

gerarchie sociali (HE vs HA).

“Hierarchy-enhancing (HE)”: promuovono e

sostengono le gerarchie e l’ineguaglianza (organizzazioni altamente competitive, es. “agenzia broker”) – agiscono miti di

legittimazione “HE”

“Hierarchy-attenuating (HA)”: tendono ad

attenuare le gerarchie sociali promuovendo un’equa distribuzione del potere (es.

cooperative sociali, enti umanitari) – agiscono miti di legittimazione “HA”

(8)

Obiettivi

Ci si attende che sia supervisori sia subordinati con alti livelli di SDO si

sincronizzino nell’uso delle strategie di potere harsh e nel contrasto delle

strategie soft, per mantenere stabile l’assetto sociale e le gerarchie attraverso una diseguale distribuzione del potere.

L’ipotesi del consenso ideologico nell’uso/acquiescienza verso strategie di potere harsh/contrasto strategie soft da parte di supervisori e subordinati è stata messa alla prova in due differenti contesti organizzativi (HE e HA).

(9)

STUDIO 1

Organizzazione HE

METODO

Partecipanti

Hanno partecipato allo studio su base volontaria 285 impiegati (152 – 53.3% - donne); età media di 45 anni (S.D.= 9.20 ) di una compagnia finanziaria farmaceutica.

Studio 1.1: 80 partecipanti che ricoprono un ruolo di supervisore. Studio 1.2: 205 partecipanti che ricoprono un ruolo di subordinato.

(10)

STUDIO 1: Strumenti valutativi

“Social Dominance Orientation Scale” (adattamento Italiano di Aiello, Chirumbolo, Leone, Pratto, 2005); scala Likert 7 punti, α = .91

“Interpersonal Power Inventory” nelle due forme specifiche per supervisori e subordinati (adattamento Italiano di Pierro, Raven, & Kruglanski, 2004) per misurare l’uso di strategie di potere – harsh/soft – da parte dei supervisori e la

compliance alle strategie di potere – harsh/soft – da parte dei subordinati. α (harsh) = .74; α (soft) = .78

(11)

STUDIO 1: Risultati

STUDIO 1 ORGANIZZAZIONE HE Supervisori (N=80) Subordinati (N=205) Harsh R2 = 0,49 Soft R2 = 0,10 Harsh R2 = 0,43 Soft R2 = 0,39 � � � � SDO 0,45*** -0,26 0,13* 0,06 Harsh tactics - 0,27 - 0,62*** Soft tactics 0,15 - 0,57*** -Genere 0,15 0,03 -0,06 0,01 Età 0,00 0,19 0,03 -0,07 Livello di istruzione 0,34** -0,24 -0,20** 0,15** *p < .05. **p < .01. ***p < .0001. Quattro regressioni

multiple per misurare l’associazione tra SDO e

strategie di potere, controllando per le

variabili socio-demografiche.

(12)

STUDIO 2:

Organizzazione HA

Partecipanti

Hanno partecipato allo studio su base volontaria 253 impiegati (193 sono

donne) nel settore del welfare/organizzazioni umanitarie; età media 45 anni (S.D.= 9,19).

59 partecipanti ricoprivano un ruolo di supervisori. 194 partecipanti ricoprivano un ruolo di subordinati.

Strumenti

Sono stati utilizzati gli stessi strumenti descritti nello Studio 1: “Social Dominance Orientation Scale” (α = .80); “Interpersonal Power Inventory” (α, harsh = .72; α, soft = .75); “Socio-demografiche”.

(13)

STUDIO 2 ORGANIZZAZIONE HA Supervisori (N=59) Subordinati (N=194) Harsh R2 = 0,64 Soft R2 = 0,30 Harsh R2 = 0,45 Soft R2 = 0,31 � � � � SDO 0,56*** -0,50** 0,36*** -0,15* Harsh tactics - 0,73*** - 0,61*** Soft tactics 0,38*** 0,48*** -Genere -0,28** 0,21 -0,08 0,00 Età -0,16 0,24 -0,06 0,00 Livello educativo 0,2* -0,21 -0,11* 0,04 *p < .05. **p < .01. ***p < .0001.

STUDIO 2: Risultati

Quattro regressioni multiple per misurare l’associazione tra SDO e

strategie di potere, controllando per le

variabili socio-demografiche.

(14)

Conclusioni

(1/2)

• I risultati sono coerenti con la SDT (Sidanius & Pratto, 1999), supervisori

e subordinati (alti-SDO), di ambienti sia HE che HA si coordinano

nell’uso/acquiescienza verso strategie di potere harsh (Aiello, Pratto &

Pierro, 2013) e, solo nel caso specifico delle organizzazioni HA, anche

opponendosi alle strategie sof:

– In un ambiente HE non si osserva un’opposizione a strategie soft in quanto queste strategie non sono “promosse” nell’ambiente, ne tantomeno adottate dai supervisori, di conseguenza risulta impossibile ai subordinati accondiscendervi.

– Supervisori e subordinati alti-SDO “reagiscono” verso un ambiente (HA) che tende a non incentivare le gerarchie (una sorta di “misfit” persona-ambiente) non solo promuovendo strategie harsh ma anche opponendosi a strategie soft.

(15)

Conclusioni (2/2)

• I supervisori utilizzano prevalentemente strategie di potere harsh

basandosi sulla loro posizione gerarchica, promuovendo diseguaglianze.

• I subordinati acquiescono per mantenere stabile l’assetto gerarchico

(status-quo), attuando una sorta di self-debilitation, appoggiano cioè

strategie di potere di tipo coercitivo rinunciando a gradi di libertà

decisionale nel decidere se accondiscendere o meno al potere esercitato

dall’agente di influenza (Sidanius & Pratto, 1999).

(16)

Limiti e prospettive

future

• Risultati preliminari da corroborare (studi longitudinali)

• Bassa numerosità campionaria dei supervisori

• Applicazione di MIXED models, per confrontare i differenti livelli

di “endorsment” delle strategie harsh/soft in supervisori e

subordinati (alti-SDO) tra i differenti contesti organizzativi (HE vs

HA).

(17)

Grazie per l’attenzione!

Alessio Tesi

alessio.tesi@sp.unipi.it

Antonio Aiello

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