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Una proposizione fondamentale dei "Principia" di Newton. La Prop XI. Prob. VI.

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Academic year: 2021

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(1)

Una proposizione fondamentale dei

Principia di Newton. La Prop XI. Prob. VI.

(2)

Il risultato di Newton oggi

Il risultato contenuto nella Proposizione che verr`a esaminata nel seguito, si presenta oggi come un semplice esercizio sull’uso dei primi elementi del calcolo differenziale e delle coordinate polari. Al termine della presentazione del risultato di Newton ho aggiunto un confronto in termini moderni,1 utilizzando l’ottimo libro di Pask (2013) dal quale si vede appunto con quale facilit`a si ottenga (ma oggi!) il risultato di Newton.

1

(3)

Un Lemma (di Newton) sulle Sezioni Coniche

P `e un punto arbitrario su una ellisse avente i fuochi S, H ed il centro C. t `e la tangente in P . La linea tratteggiata `e la normale in P .

I Lemma. EC k HI k t ⇒ P E = AC.

I Dim. HI k EC. Ne segue P I = P H, ES = EI e P S + P I = P S + P H = 2AC. Ma

(4)

Una proposizione del libro VII delle Coniche

La VII.13. Ma . . . Constat ex Conicis!

Newton non ricorda di aver lui stesso dimostrato questo risultato e scrive sbrigativamente “Constat ex Conicis”.

I Tutti i parallelogrammi circoscritti, con i lati paralleli a diametri coniugati, hanno la stessa area. Quindi (con P F ⊥ DK)

P F × DK `

(5)

La dimostrazione dimenticata

Si veda Galuzzi (1990), dove `e analizzata la dimostrazione di Newton posta a margine.

(6)

La misura della forza usata da Newton

L’“ultima ragione” (il limite di) QR

SP2× QT2 per Q ≈ P.

In termini analitici:

P R ∝ vP · τ, QR ∝ fP · τ2.

Inoltre

SP × QT ∝ τ. Perch´e abbiamo un moto centrale. (Si veda anche Pask (2013).)

(7)

Lo stile “classico” dei Principia?

Ma in che misura il limite della quantit`a SP2QR×QT2 pu`o essere

(8)

L’idea della dimostrazione

La traiettoria descritta per effetto di una forza centrale con centro in S (sole), sia una sezione conica (ellisse) con un fuoco in S.

Si tratta di dimostrare che QTQR2 `e una quantit`a costante. Ossia

che il limite quando Q tende a P sia una quantit`a che non dipende da P , ma che `e data solo nei termini dei parametri che definiscono la conica.

(9)

Analisi della dimostrazione I

Equazione dell’ellisse:

GV × P V = QV2× P C

2

CD2. (1)

P C e CD sono diametri coniugati.

(10)

Analisi della dimostrazione II

Calcolo di QR

I triangoli P U V, P EC sono simili e QR = P U :

P U : P V = P E : P C ⇒ QR = P E

(11)

Analisi della dimostrazione III

Calcolo di QT

Anche i triangoli P EF, QU T sono simili e QU ≈ QV .

QU : QT = P E : P F ⇒ QV : QT = P E : P F. (3)

QT = QV ×P F

(12)

Analisi della dimostrazione IV

QR = P E P C × P V ∧ QT = QV × P F P E. ⇒ QR QT2 = P E P C × P V × P E2 P F2 × 1 QV2, QR QT2 = P E3 P F2 × P V P C × QV2. (5)

(13)

Analisi della dimostrazione V

QR QT2 = P E3 P F2 × P V P C × QV2 ∧ GV × P V = QV 2× P C2 CD2. ⇒ QR QT2 = P E3 P F2× GV ×CD2 P C . (6)

(14)

Analisi della dimostrazione VI

QR QT2 = P E3 P F2× GV ×CD2 P C .

Quando Q tende a P la quantit`a GV tende a 2 P C . QR QT2 = 1 2 P E3 P F2× CD2.

(15)

La comparsa del Lato Retto

Si noti che QR QT2 = 1 2 P E3 P F2× CD2 = 1 2 a3 a2· b2 = a 2b2 = 1 L,

ove L `e il Lato Retto. Quindi

QR SP2× QT2 =

1 L × SP2.

(16)

Confronto in termini moderni. 1

Si veda (Pask, 2013, p. 208, pp. 227-29). L’equazione che d`a la misura della forza centrale F (r) `e data (in coordinate polari) da

m ( d2r dt2 − r  dθ dt 2) = F (r).

Tenendo conto del fatto che si ha anche dθ

dt = h r2

per una certa costante h (conservazione del momento angolare), l’equazione pu`o essere trasformata, utilizzando l’uguaglianza

dx dt = dθ dt dx dθ in 1 r2 d dθ  1 r2 dr dθ  − 1 r3 = 1 mh2F (r). (7)

(17)

Confronto in termini moderni. 2

Si tratta ora di considerare l’equazione della conica in coordinate polari

r = p

1 + e · cos (θ)

e di sostituire nella (7) per avere il risultato richiesto. Siamo davvero molto lontani dalla matematica di Newton!

Esercizio

Si completino i calcoli precedenti, utilizzando eventualmente il testo citato di Pask.

(18)

Un errore di Newton?

La soluzione del problema diretto implica anche la soluzione del problema inverso?

(19)

Nella seconda e terza edizione

(20)

Una lunga disputa . . . che dura ancora

Si veda, ad esempio, Weinstock (1992).

Alcune precauzioni:

I Le conoscenze matematiche attuali non sono un intralcio. Sono necessarie (contrariamente a quanto pensavano, o pensano, alcuni storici).

I Ma la distinzione `e indispensabile.

I Ci`o che sembra “arcaico” nei Principia non lo `e

necesariamente. Il ruolo della teoria delle proporzioni `e un problema complesso.

I Volont`a di scrivere un trattato classico? I Strumento di lavoro?

Esercizio

Si ponga a confronto quanto argomenta Weinstock (1992) con quanto qui esposto. Si dia un proprio giudizio.

(21)

Galuzzi M. (1990). I marginalia di Newton alla seconda edizione latina della Geometria di Descartes e i problemi ad essi collegati In Descartes: il metodo e i saggi. A cura di Belgioioso G., Cimino G., Costabel P., Papuli G., pp. 387–417. Istituto della Enciclopedia italiana, Roma. Pask C. (2013). Magnificent Principia. Amherst, New York,

Prometheus Books edizione.

Weinstock R. (1992). Newton’s Principia and inverse-square orbits: the flaw reexamined. Historia Mahematica, 19, 60–70.

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