23 July 2021
AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino
Original Citation: Introduzione
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Scuola Latina
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Introduzione
Aline Pons
Dopo una rassegna quasi decennale di convegni1, l’Associazione Amici della Scuola Latina ha deciso di incentrare i lavori della giornata delle lingue minoritarie del 2016 sulla presentazione del progetto Coltivare Parole, che ha tenuto impegnati i suoi sportelli linguistici per diversi anni. Non si è tuttavia voluto rinunciare neanche in questo caso al proficuo scambio di conoscenze fra l’ambiente accademico e la ricerca locale che ha caratterizzato l’intero corso di questi incontri: il convegno è dunque stato strutturato, così come questo volume che ne raccoglie gli atti, in due parti, l’una di carattere più generale e in qualche misura preliminare, l’altra dedicata in modo più specifico all’illustrazione dei risultati ottenuti con il progetto Coltivare Parole.
La prima sessione raccoglie alcuni interventi rappresentativi dei diversi filoni di studio nei quali il progetto si inserisce: la geolinguistica, l’etnografia e la botanica.
Più nel dettaglio, il contributo di Tullio Telmon introduce lettori e lettrici allo studio delle carte linguistiche, strumento indispensabile per lo studio della variazione dialettale nello spazio. Tullio Telmon ci offre un magistrale assaggio di lettura di alcune carte dell’Atlante Linguistico ed Etnografico del Piemonte Occidentale (ALEPO) che, oltre ad essere la fonte principale di documentazione sulle parlate occitane cisalpine (sebbene in larga parte ancora inedito), è anche un punto di riferimento nella valorizzazione di quelli che i linguisti chiamano “etnotesti”, trascrizioni fedeli di brani dialettali estrapolati da conversazioni libere che, se vengono registrati e trascritti, sono un utilissimo complemento alla carta linguistica per spiegare a tutto tondo il concetto che viene indagato.
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I temi trattati sono stati: nel 2007 “Tutela e promozione delle lingue minoritarie attraverso i linguaggi dell'arte”, nel 2008 “Lingua, identità ed espressione artistica”, nel 2009 “1999-2009: Dieci anni di tutela delle lingue minoritarie”, nel 2010 “Letteratura per una lingua, lingua per una letteratura”, nel 2011 “Plurilinguismo e lingue minoritarie”, nel 2012 “Nomi Propri e luoghi in comune – Toponomastica tra leggende e territorio”, nel 2013 “Piante, animali e altre meraviglie – il patouà racconta un mondo”, nel 2014 “Dal FOLK al POP. La musica occitana fra tradizione e nuovi generi” e infine nel 2015 “Vitalità, morte e miracoli dell’occitano”.
Aline Pons
8 | Scuola Latina di Pomaretto
Se da un lato a guidare la realizzazione di Coltivare Parole è stata l’esperienza degli Atlanti linguistici in generale e dell’ALEPO in particolare, dall’altro si è cercato di rendere programmatica questa raccolta di etnotesti, affiancando sistematicamente alle domande linguistiche a una serie di domande etnobotaniche, volte a indagare gli usi popolari delle piante. Questo connubio fra etnologia e linguistica risale ai primi anni dopo la nascita degli atlanti linguistici, ed è alla base del lavoro di diversi centri di ricerca: un modello in questo senso è il Centre d’Etudes René Willien, con sede a Saint Nicolas, in Valle d’Aosta. Lo storico presidente di questo Centro, Alexis Bétemps, nel suo contributo ci da una prova di come studiare insieme etnologia e dialettologia, anche nel campo della fitonimia, aggiunga molto allo studio linguistico.
La prima sessione si chiude con un contributo di taglio più botanico, nel quale Paolo Varese ci introduce al progetto Pratiq, nell’ambito del quale ha studiato la composizione botanica e la produttività foraggera dei prati da fieno nelle valli Chisone, Germanasca e Pellice e nel Pinerolese.
La seconda sessione comprende tre interventi di presentazione di Coltivare Parole: il primo ne racconta la nascita e l’evoluzione; il secondo, firmato da Giada Bellia, ne evidenzia alcuni risultati di ordine etnobotanico e il terzo, redatto da Pier Andrea Martina, approfondisce le vicende etimologiche di alcuni fitonimi particolarmente interessanti.