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Rione Terra. Pozzuoli, Italia - Insula 6b Palazzo Russo

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(1)

PATRIMONIOCULTURALE

MEDITERRANEOARCHEOLOGIA

ARCHITETTURA

MICROCITTA’

PAESAGGIO

RICERCA PRIN

2009-2011

Università di Chieti-Pescara

Università di Napoli

Seconda Università di Napoli

Università di Reggio Calabria

La scuola di Pitagora editrice

RICERCA PRIN

2009-2011

S

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u

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l

M

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it

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e

o

Spazi e culture del Mediterraneo

La parola “Mediterraneo” ha accompagnato temi e riflessioni rilevanti per la comunità scientifica

del disegno. Il tempo e l’uso hanno forse amplificato un termine che, nella sua etimologia,

rac-chiude il senso di questo luogo. Medi-terraneo è infatti il mare di mezzo, circondato da terre,

denso di relazioni fra una riva e l’altra. È il mare bianco, calmo e navigabile, capace di sostenere

i “legni” cartaginesi, le triremi romane, le galee veneziane ma anche le carrette del mare. Queste

ultime, cariche di nuovi viaggiatori, spinti dalla guerra e dalla povertà, trasportano, fisicamente,

le istanze delle popolazioni che vivono sulla sponda sud di quello che per lungo tempo è stato

chiamato il Mare Nostrum. Le sponde del Mediterraneo sono state cantate dai poeti d’ogni tempo,

narrate da scrittori e analizzate da studiosi e saggisti. Sono frastagliate, complesse, variegate,

come la molteplicità degli aspetti naturali, ambientali e culturali che in questi luoghi si sono formati

e sviluppati. Le sponde cariche di colori, odori e materia, si compongono a formare paesaggi,

na-turali e artificiali, che sono lo scenario della vita di popoli e società antiche e contemporanee. Il

Mediterraneo dunque non è solo un luogo reale e concreto, uno spazio fisico e temporale, ma è

anche il multiforme riflesso di un luogo ideale, incorporeo, dove avvengono mediazioni e scambi,

diffusione di culture e condivisione di risorse. È il centro della nostra identità di studiosi e di uomini.

È anche uno spazio mitico, simbolico e culturale. Dove ha luogo, da sempre, la cultura della

con-divisione e delle ibridazioni. Della ragionevolezza che tutto filtra, elabora e trasforma. Il

Mediter-raneo esprime la convergenza tra spirito e natura. Tra materialità e religione.

The word “Mediterranean” has accompanied issues and considerations relevant to the scientific

community of design. Time and use have perhaps amplified a term that, in its etymology, contains

the sense of this place. Medi-terraneo is in fact the sea in the middle, surrounded by lands, with

dense relations between a bank and the other. It is the white sea, calm and navigable, able to

support the Carthaginians “woods”, the Roman trireme, the Venetian galleys but also the ships

of shame. The latter, full of new travelers, driven by war and poverty, transport, physically,

instan-ces of people living on the south shore of what has been called the Mare Nostrum. The shores of

the Mediterranean have been sung by poets of all time, told by writers and analyzed by scholars

and essayists. They are rugged, complex, varied, as the multiplicity of natural, environmental and

cultural factors that in these places were formed and developed. The banks laden with colors,

smells and matter, they are composed to form landscapes, natural and artificial. They are the

scene of the life of peoples and ancient and contemporary societies. The Mediterranean is

the-refore not only a real and tangible place, a physical and temporal space, but it is also the

multi-faceted reflection of a place, incorporeal, where occur brokerages and exchanges, diffusion of

cultures and sharing of resources. It is the center of our identity as scholars and men. It is also a

legendary, symbolic and cultural area. Where it takes place, as always, the culture of sharing and

hybridization. Reasonableness that all filters, processes and transforms. The Mediterranean

ex-presses the convergence of spirit and nature. Between materiality and religion.

(2)

4

Spazi e culture del Mediterraneo

PATRIMONIO CULTURALEMEDITERRANEOARCHEOLOGIAARCHITETTURAMICROCITTA’PAESAGGIO

Fabbrica della Conoscenza

numero cinquantadue

(3)

Tutti i diritti riservati

© copyright 2015 La scuola di Pitagora S.r.l. Via Monte di Dio, 54 - 80132 Napoli Telefono e Fax +39 081 76 46 814 www.scuoladipitagora.it info@scuoladipitagora.it

ISBN 978-88-6542-408-7

ISSN 2464-9668

ISBN DVD 978-88-6542-463-6

Unità di Ricerca dell’Università degli Studi Federico II di Napoli

Antonella Di Luggo (responsabile), Riccardo Florio, Massimiliano Campi, Mara Capone, Raffaele Catuogno, Alessandra Pagliano, Teresa Della Corte, Emanuela Lanzara,

Daniela Palomba, Rosaria Palomba, Angelo Triggianese, Carmen Frajese D’Amato, Roberta Montella, Angela Bonafiglia, Daniela De Crescenzo, Cristina Regis,

Paolo Caputo, Elisa Mariarosaria Farella, Filomena Mauriello.

Unità di Ricerca della Seconda Università degli Studi di Napoli

Carmine Gambardella (responsabile), Giuseppina Amirante, Paolo Giordano, Danila Jacazzi, Ornella Zerlenga, Alessandra Cirafici, Rossella Franchino, Nicola Pisacane,

Riccardo Serraglio, Pasquale Argenziano, Alessandra Avella, Marina D’Aprile, Caterina Frettoloso, Mariateresa Galizia, Manuela Piscitelli, Cettina Santagati, Gabriella Abate,

Lina Abategiovanni, Margaret Bicco, Antonio Calderone, Maria Carolina Campone, Alessandro Ciambrone, Luigi Corniello, Raffaela De Martino, Lamia Hadda,

Patrizia Moschese, Concetta Giuliano, Camilla Di Falco, Luca Ferri, Gaspare Serroni, Dario Martimucci, Edoardo Fiorillo, Vincenzo Cirillo, Giancarlo Napoli, Maria Vergara.

Unità di Ricerca dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

Livio Sacchi (responsabile), Maurizio Unali, Caterina Palestini, Pasquale Tunzi, Antonella Salucci, Alessandro Basso, Carlo Cafaggi, Giovanni Caffio, Pasquale Carusi,

Carmela Casulli, Niccolò Cozzi, Paolo Demartis, Riccardo Di Carlo, Savio Doronzo, Antonio Giovannucci, Luigi Valentino Losciale, Alessia Maiolatesi, Francesco Martelli,

Massimiliano Mazzetta, Angelo Natale, Carla Ramunno.

Unità di Ricerca dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

Massimo Giovannini (responsabile), Francesca Fatta, Marinella Arena, Rosario Giovanni Brandolino, Daniele Colistra, Gaetano Ginex, Gabriella Curti, Domenico Mediati,

Sebastiano Nucifora, Paola Raffa, Agostino Urso, Manuela Bassetta, Gabriella Falcomatà, Andrea Manti, Giuseppe Mazzacuva, Pietro Mina, Chiara Pietropaolo,

Chiara Scali, Viviana Tirella, Panagiota Koutsoukou, Elena Trunfio.

Revisione editoriale dei contributi ed impaginazione: Marinella Arena, Paola Raffa, Stefania Bella, Andrea Manti.

Il volume raccoglie gli esiti della ricerca “Costruzione di un Atlante del Patrimonio Culturale Mediterraneo: conoscenza, comunicazione, governance”, coordinata da

Massimo Giovannini e realizzata con i finanziamenti del MIUR nell’ambito dei Programmi di Ricerca PRIN 2009-2011.

Alla ricerca hanno partecipato l’Università Federico II di Napoli (responsabile: Antonella Di Luggo), la Seconda Università di Napoli (responsabile: Carmine Gambardella),

l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara (responsabile: Livio Sacchi), l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (responsabile: Massimo Giovannini).

FABBRICA DELLA CONOSCENZA

Collana fondata e diretta da Carmine Gambardella

COMITATO SCIENTIFICO DI COLLANA

Federico Casalegno

Professor, Massachusetts Institute of Technology, Boston

Massimo Giovannini

Professor, Mediterranea University, Reggio Calabria

Diana M. Greenlee

Professor, University of Monroe, Louisiana

Bernard Haumont

Professor, Ecole Nationale Supérieure d’Architecture, Paris-Val de Seine

James Kushner

Fullbright Visiting Professor, Southwestern Law School, Los Angeles

Maria Grazia Quieti

Ph.D. Extecutive Director, The U.S.-Italy Fullbright Commission

Elena Shilienskova

Professor and Director of the Design Department, Togliatti State University

Il materiale iconografico, ove non diversamente indicato, è da intendersi a cura degli autori.

La traduzione dei testi in lingua inglese, ove non diversamente indicato, è da intendersi a cura degli autori.

(4)

4

Spazi e culture del Mediterraneo

PATRIMONIOCULTURALE

MEDITERRANEO

ARCHEOLOGIA

ARCHITETTURA

MICROCITTA’

PAESAGGIO

Massimo Giovannini

Marinella Arena

Paola Raffa

Università di Napoli Federico II - Antonella Di Luggo

Seconda Università di Napoli - Carmine Gambardella

Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara - Livio Sacchi

Università Mediterranea di Reggio Calabria - Massimo Giovannini

A CURA DI

SEDI

PRIN 2009

La scuola di Pitagora editrice

C o s t r u z i o n e d i u n A t l a n t e d e l P a t r i m o n i o C u l t u r a l e M e d i t e r r a n e o

Conoscenza, Comunicazione, Governance

Progetto di un sistema interattivo per la conoscenza e la gestione del patrimonio culturale mediterraneo

Invarianti e permanenze architettoniche e archeologiche

(5)

Seconda Università di Napoli

(6)

Università Mediterranea di Reggio Calabria

Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

(7)

MICRO-CITTA’

MICRO-CITIES

MICRO-CITTA’ D’ABRUZZO

INSULAE 6a-6c DUOMO

INSULA 6b PALAZZO RUSSO

INSULA 7b PALAZZO DE FRAJA

POPOLI

BUSSI

CUGNOLI

PESCARA

OFENA

CASTELLI

LANCIANO

ROGHUDI

GALLICIANO’

RIONE TERRA

ALI’

MANDANICI

IGHERM

MICRO-CITTA’ DI CALABRIA

MICRO-CITTA’ DI SICILIA

TAMERZA

CHEBIKA

MIDES

CITTA’-OASI

TAGUERSIFT O FELLA

TAGUERSIFT IZDAR

AYT AISSA OU BRAHIM

(8)

23

JERASH

Giordania

Francesca Fatta

29

UMM ER RASAS

Giordania

Gaetano Ginex

35

EL KHASNEH

Petra, Giordania

Giuseppe Mazzacuva

500

Giuseppe Mazzacuva

Architetture di pietra e di terra

41

LOCRI EPIZEFIRI

Italia

Andrea Manti

512

Andrea Manti La digitalizzazione del patrimonio archeologico

47

LEPTIS MAGNA

Libia

Francesca Fatta

69

TEMPIO DI VENERE

Baia, Italia

Angela Bonafiglia

73

TERME ROMANE

Baia, Italia

Daniela De Crescenzo

ARCHEOLOGIA

ARCHAEOLOGY

107

SELINUNTE

Italia

Francesca Fatta

616

Francesca Fatta

La misura invariante del linguaggio classico: l’esempio dei templi di Selinunte tra armonia e colore

113

FONTI E POZZI SACRI

Italia

Gabriella Curti

632

Gabriella Curti Ipogei sacri dedicati al culto delle acque

117

TIMGAD

Algeria

Gabriella Falcomatà

123

VOLUBILIS

Marocco

Chiara Scali

646

Manuela Bassetta La costruzione geometrica del mosaico romano

127

NECROPOLI DI CHELLAH

Rabat, Marocco

Gaetano Ginex

133

ZAWIYA SHĀLA

Rabat, Marocco

Marinella Arena, Paola Raffa

139

PAN E LA CAPRA

Napoli, Italia

Carmine Gambardella, Danila Jacazzi, Giancarlo Napoli, Pasquale Argenziano, Alessandra Avella, Dario Martimucci

53

TEATRO ROMANO

Miseno, Italia

Roberta Montella

520

Alessandra Pagliano

Il teatro perduto

532

Angelo Triggianese

A teatro con i romani

59

SACELLO DEGLI AUGUSTALI

Miseno, Italia

Rosaria Palomba

63

FARO ROMANO

Miseno, Italia

Massimiliano Campi

544

Massimiliano Campi

Rilievi in condizioni difficili

77

TEMPIO DI APOLLO

Cuma, Italia

Mara Capone

556

Mara Capone

Teorie e metodi per la rappresentazione del patrimonio archeologico su piattafor- ma digitale

83

CRYPTA ROMANA

Cuma, Italia

Paolo Caputo, Elisa Mariarosaria Farella, Filomena Mauriello

89

TEMPIO DI DIANA

Cuma, Italia

Daniela Palomba

95

VILLA ROMANA

Cuma, Italia

Antonella Di Luggo, Cristina Regis

568

Antonella Di Luggo, Raffaele Catuogno

Innovazione della conoscenza e valorizzazione dei beni culturali

588

Emanuela Lanzara

L’antico Porto di Cuma

101

ARCO FELICE VECCHIO

Cuma, Italia

Raffaele Catuogno

598

Raffaele Catuogno, Daniela Palomba, Rosaria Palomba

Le strade romane come elementi

ordinatori del territorio flegreo

660

Raffaela De Martino, Rossella Franchino, Caterina Frettoloso

La sostenibilità negli interventi di trasformazione del territorio: il patrimonio archeologico in area mediterranea

670

Cettina Santagati

Segni identitari nell’architettura sepolcrale ipogea del Mediterraneo

(9)

145

QUSAYR AMRA

Giordania

Marinella Arena, Paola Raffa

151

HAMMAM YALBUGHA AL-NASIRI

Aleppo, Siria

Gabriella Curti

155

QASR KHARANA

Giordania

Marinella Arena, Paola Raffa

161

FORTE MATINITI

Reggio Calabria, Italia

Sebastiano Nucifora, Agostino Urso

165

MASSERIA SAN MAURO

Cantinella di Corigliano, Italia

Daniele Colistra, Domenico Mediati

169

KSAR TAMZAYET

Tataouine, Tunisia

Marinella Arena, Paola Raffa

175

KSAR AMRIDIL

Skoura, Marocco

Chiara Pietropaolo

680

Gaetano Ginex

Il modello della Kasbah archetipi, tipi e variazioni

698

Chiara Pietropaolo

La torre del sistema difensivo dell’architettura berbera in Marocco

rilievo e rappresentazione grafica dell’elemento

710

Gabriella Falcomatà

Dalla kasbah agli ksour

181

TIGHREMT

Valle del Draa, Marocco

ASLIM

Agdz, Marocco

Marinella Arena

TALIWIN

Agdz, Marocco

Marinella Arena

716

Marinella Arena

Tighremt della Valle del Draa. Architetture spontanee nella terra dei Tamazight

191

H

Û

Š

Matmata, Tunisia

Paola Raffa

195

HOUCH

Nefta, Tunisia

Paola Raffa

199

MONASTERO DI VARLAAM

Meteora, Grecia

Gaetano Ginex, Panagiota Koutsoukou

203

EREMO DI SANTO SPIRITO

Majella, Italia

Caterina Palestini

734

Caterina Palestini

Traiettorie culturali: rappresentazione e comunicazione della Tebaide abruzzese nel contesto Mediterraneo

ARCHITETTURA

ARCHITECTURE

237

MERCATO DI PIAZZA MAZZINI

Catania, Italia

Sebastiano Nucifora, Agostino Urso

243

MERCATO DI ISPICA

Ragusa, Italia

Sebastiano Nucifora, Agostino Urso

754

Agostino Urso

Dal mercato all’oggetto di mercato: l’ergonomia di coltelli e sassole

766

Sebastiano Nucifora

Due piatti in equilibrio tra storia e mito

247

PARCO COLONNA

Taormina, Italia

Paola Raffa

253

VILLA COMUNALE

Napoli, Italia

Paolo Giordano

780

Paolo Giordano Il disegno del suolo

209

PIO MONTE DELLA MISERICORDIA

Napoli, Italia

Carmine Gambardella, Giuseppina Amirante, Alessandra Avella, Pasquale Argenziano, Luca Ferri, Gaspare Serroni, Lina Abategiovanni Dario Martimucci, Eduardo Fiorillo

213

SAN GIOVANNI AL PALCO

Mercato San Severino, Italia

Marina D’Aprile, Margaret Bicco

742

Marina D’Aprile, Margaret Bicco

Il restauro dell’ex-monastero di S. Giovanni al Palco a Mercato S. Severino e la cultura architettonica del secondo Settecento

219

CAPPELLE ECLETTICHE DEL

CIMITERO MONUMENTALE

Napoli, Italia

Carmine Gambardella, Pasquale Argenziano, Alessandra Avella

225

SCALE SANFELICIANE

Napoli, Italia

Ornella Zerlenga

233

LANTERNA SAN RAINERI

Messina, Italia

Sebastiano Nucifora, Agostino Urso

794

Luigi Corniello

La conoscenza dell’architettura fortificata con moschea in Albania

802

Riccardo Serraglio

Il Real Sito di Carditello dall’istituzione all’attualità

814

Patrizia Moschese

Architetture salesiane nel Maghreb

822

Alessandro Ciambrone

Architetture, disegni e geometrie delle Città Imperiali del Marocco

(10)

377

CAPO PELORO

Messina, Italia

Daniele Colistra

381

CAPO MILAZZO

Milazzo, Italia

Daniele Colistra

387

ISOLA DI STROMBOLI

Isole Eolie, Italia

Gaetano Ginex

391

ACQUEDOTTO CAROLINO

Campania, Italia

Nicola Pisacane

898

Nicola Pisacane

Permananze e innovazioni nella rappresentazione multidimensionale del territorio

397

TRACCIATI E TERRITORIO

Napoli, Italia

Alessandra Avella

910

Alessandra Avella

“Catturare” il paesaggio mediterraneo attraverso tecniche di navigazione e rilevamento cinematico tridimensionale

403

MEDIO MEDITERRANEO

Italia-Albania

Carmine Gambardella, Pasquale Argenziano Alessandra Avella, Nicola Pisacane

P A E S A G G I O

L A N D S C A P E

327

MICRO-CITTA’ DI CALABRIA

Italia

ROGHUDI

Reggio Calabria

Rosario Giovanni Brandolino, Domenico Mediati, Pietro Mina, Elena Trunfio

GALLICIANO’

Reggio Calabria

Rosario Giovanni Brandolino, Domenico Mediati, Pietro Mina, Elena Trunfio

846

Rosario Giovanni Brandolino

Architetture e idiomi

337

MICRO-CITTA’ DI SICILIA

Italia

ALI’

Messina

Marinella Arena

MANDANICI

Messina

Marinella Arena

864

Marinella Arena Tre piccole città

305

RIONE TERRA

Pozzuoli, Italia

INSULAE 6a-6c VESCOVADO E DUOMO

Riccardo Florio

INSULA 6b PALAZZO RUSSO

Teresa Della Corte

INSULA 7b PALAZZO DE FRAJA

Carmen Frajese D’Amato

832

Teresa Della Corte Piano di sezione “cursorio” e sperimentazioni metodologiche per l’indagine conoscitiva e la valorizzazione dei contesti complessi

271

MICRO-CITTA’ D’ABRUZZO

Italia

POPOLI

Pescara

Carmela Casulli

BUSSI

Pescara

Alessia Maiolatesi

CUGNOLI

Pescara

Massimiliano Mazzetta

PESCARA

Pescara

Pasquale Tunzi

OFENA

L’Aquila

Giovanni Caffio

CASTELLI

Teramo

Alessandro Basso, Carla Ramunno

LANCIANO

Chieti

Antonella Salucci

347

CITTA’-OASI

Tunisia

TAMERZA

Tunisia

Gaetano Ginex

CHEBIKA

Tunisia

Gaetano Ginex

MIDES

Tunisia

Gaetano Ginex

361

IGHERM

Valle del Draa, Marocco

TAGUERSIFT O FELLA

Marocco

Paola Raffa

TAGUERSIFT IZDAR

Marocco

Paola Raffa

AYT ISSA OU BRAHIM

Marocco

Paola Raffa

876

Paola Raffa

Igherm della Valle del Draa: disegni di città di terra

MICRO-CITTA

MICRO-CITIES

924

Alessandra Cirafici

Mapping: tra cartografia, mappe di comunità e open data. Esplorazione urbana e

rappresentazione del territorio

936

Gabriella Abate

La piattaforma webgis del Cilento. La prima rete di connettività geografica multimediale finalizzata al marketing & comunicazione dei prodotti/servizi offerti dall’Oasi Fiume Alento

946

Manuela Piscitelli

La costruzione di un immaginario del paesaggio mediterraneo attraverso vedute e testimonianze dei viaggiatori del Grand Tour

956

Mariateresa Galizia

La cultura del costruire nel paesaggio rurale mediterraneo

(11)

467

GONDAR

Ethiopia

Livio Sacchi, Antonio Giovannucci

473

PALAZZO DI YOHANNES IV

Mekele, Ethiopia

Livio Sacchi, Carlo Cafaggi, Riccardo Di Carlo, Paolo Demartis, Savio Doronzo, Luigi Valentino Losciale, Francesco Martelli

479

AL BALAD

Jeddah, Arabia Saudita

Livio Sacchi, Pasquale Carusi, Niccolò Cozzi, Riccardo Di Carlo, Paolo Demartis, Savio Doronzo, Luigi Valentino Losciale, Angelo Natale

485

NASSEEF HOUSE

Al Balad, Arabia Saudita

Livio Sacchi, Pasquale Carusi, Niccolò Cozzi, Paolo Demartis, Riccardo Di Carlo, Savio Doronzo, Luigi Valentino Losciale, Angelo Natale

409

STUMENTI MUSICALI ETNICI

Mediterraneo

Rosario Giovanni Brandolino, Domenico Mediati

415

ARTIGIANATO GRECANICO

Calabria, Italia

Rosario Giovanni Brandolino, Domenico Mediati, Elena Trunfio

970

Domenico Mediati

Il design della memoria e il “vocabolario simbolico”. Arti, simboli e codici nella tradizione agropastorale greco-calabra

421

SAN GENNARO

Napoli, Italia

Ornella Zerlenga

988

Ornella Zerlenga

I Volti di San Gennaro.

Primo Premio ‘Ianuarius’ per un progetto di comunicazione multimediale

427

I LUOGHI DEL GATTOPARDO

Sicilia

Pietro Mina

1000

Pietro Mina

La Sicilia del Gattopardo. Architetture intorno ad un valzer

433

PATTERN ISLAMICI

Europa Meridionale-Maghreb

Daniele Colistra

1012

Daniele Colistra

Mediterranean geometric patterns

PATRIMONIO INTANGIBILE

I N T A N G I B L E H E R I T A G E

MED fuori dal MED

MED out of MED

447

I DIARI DEI VIAGGIATORI

MARE NOSTRUM

Danila Jacazzi

DE LOCI SANCTIS

Maria Carolina Campone

KITAB RUGAR II

Maria Vergara

DA COSTANZA A GERUSALEMME

Danila Jacazzi, Ornella Zerlenga

DEVOTISSIMO VIAGGIO DI GIERUSALEMME

Camilla Di Falco

VIAGGIO DA VENETIA A COSTANTINOPOLI

Concetta Giuliano

KSAR AJDABIYA

Lamia Hadda

1044

Maria Carolina Campone

La “città attesa”. La costruzione dei luoghi santi e della forma urbis nel Medioevo

1054

Danila Jacazzi

Haec est via ad Terram.

Rotte, città e architetture dei viaggiatori nel Mediterraneo

1066

Lamia Hadda

I giardini hafsidi d’Abu Fihr a Tunisi nelle testimonianze dei viaggiatori

1074

Pasquale Argenziano

Il paesaggismo inglese in Italia. W. Coldstream e J.M.W. Turner disegnano Capua

1084

Antonino Calderone Disegni vesuviani

1098

Viviana Tirella

Lo spazio celato. Restituzione geometrica dell’architettura illusoria in Sicilia

437

APPARATI EFFIMERI

Mediterraneo

Maurizio Unali

1026

Maurizio Unali

Rappresentare l’immateriale. Cultural heritage e poetiche dell’effimero

(12)

315

INSULA 6b PALAZZO RUSSO

Teresa Della Corte

Nell’ambito del Rione Terra di Pozzuoli, unicum

architettonico-ar-cheologico permeato dal fascino delle intersezioni, si colloca

l’in-sula di studio che ne rappresenta pienamente la molteplicità dei

livelli e delle connessioni spazio-temporali oggi risultanti da una

lunga stratificazione urbana risalente al VI sec. a.C. ed

essen-zialmente mai interrotta. L’area di studio assume un ruolo

impor-tante all’interno dell’intero sito che domina il territorio puteolano

e il mare, affiancando all’aura sacrale della memoria emanata

dalle imponenti strutture marmoree del Tempio-Duomo

testimo-nianze architettonico-urbanistiche singolari che condensano arte

e cultura. Attraverso il pistrinum, gli ergastula, il lararium, le

ta-bernae

ed horrea, le cisterne, i pozzi, i cunicoli e i relativi

para-menti murari, quali l’opus vittatum, l’opus reticulatum, l’opus

latericium

, l’opus signinum, riconducibili alle varie epoche, il sito

mostra la propria capacità di evocare la storia e contenere

un’am-pia potenzialità di conoscenza di cui è dato appropriarsi attraverso

l’infinitezza delle comparazioni indotte dalla simultaneità dei livelli

stratificati. L’insula, nelle sue strutture fuori terra, è quasi

com-pletamente contigua, sul lato meridionale, con le strutture del

Ve-scovado, eccetto un breve fronte libero che si affaccia sullo slargo

prospiciente le strutture orientali del Tempio-Duomo. A

setten-trione offre un fronte unico, seppure scandito da cinque differenti

altezze, lungo il tracciato della attuale via Duomo che si

sovrap-pone all’antico decumanus maximus di origine augustea. Da

oc-cidente ad oriente si stende tra la via del Vescovado e l’attuale

via S. Procolo che riprende, secondo una linea tortuosa, il

rettili-neo andamento dell’antico cardine romano orientato nord-sud.

Oltre allo stretto e allungato cortile accessibile da via S. Procolo

e ad una corte mediana, il palazzo contiene una ulteriore piccola

ma strategica corte quadrata, accessibile, attraverso un piccolo

portale in piperno, da via del Vescovado. Un recente intervento

di conservazione, ispirato alla tipologia dell’impluvium, ha coperto

la piccola corte con una struttura moderna in vetro e acciaio, allo

scopo di proteggere non solo l’area archeologica sottostante, ma

anche le strutture dell’androne. Qui, dove l’obiettivo della tutela

dei rinvenimenti ha guidato la scelta di non ripristinare i livelli e le

pavimentazioni originarie lasciandoli visibili con un sistema di

pas-serelle, al di sotto di una irregolare volta a botte lunettata, si può

osservare parte delle murature in opera laterizia e delle superfici

pavimentate in cocciopesto che costituivano il recinto del triportico

del Tempio augusteo

1

. L’androne costituisce oggi uno degli

ac-cessi al sistema dei percorsi ipogei che le operazioni di scavo

hanno messo in luce e se ne pone come nodo nevralgico.

Al primo dei livelli ipogei che si incontrano calandosi nelle cavità

del sito, le strutture ricadenti nell’insula di studio si attestano lungo

i principali assi viari della città romana; in particolare il cardo

sot-toposto alla via S. Procolo e il decumano mediano assumono uno

specifico rilievo per l’accessibilità che permettono alle singole

unità archeologiche contenute nei numerosi livelli ipogei.

Nell’area dell’antica taberna edificata in età augustea, all’innesto

tra le due dette strade basolate, si trova uno dei numerosi pozzi

del Rione Terra

2

; esso presenta le pareti interne intonacate in

coc-ciopesto, pedarole che consentivano la manutenzione e risulta

ancora connesso alla grande cisterna e all’articolato sistema di

cunicoli che si dipana nelle viscere del sito. Durante l’età

augu-stea, quando le sedi stradali non erano ancora state ridotte dagli

interventi di monumentalizzazione e sostruzione degli ambienti

affacciati sugli assi principali della città, il pozzo si trovava proprio

lungo il decumano. L’area che attualmente si indica come

pistri-num

è stata inizialmente rinvenuta con la messa in luce di un

am-biente in opera reticolata con volta a botte che faceva

probabilmente parte, in origine, del pianoterra di un edificio

arti-colato su tre livelli

3

. L’impianto di questo ambiente per la

lavora-zione del grano e la produlavora-zione del pane di cui si conservano

evidenti tracce ancora in situ, quali le macine realizzate in pietra

leucitica proveniente da Roccamonfina e le strutture murarie di

un forno, risale alla fine del III secolo d.C. Da esso si accedeva

a un piano interrato corrispondente al sistema di ambienti che

at-tualmente viene interpretato come ergastula. L’articolato

com-plesso ipogeo servito da due gradinate risulta costituito da

numerosi ambienti di piccole dimensioni che, disposti lungo un

corridoio a quattro bracci, due lunghi e due corti, sono coperti da

voltine a botte e presentano resti di letti in muratura, orinatoi di

terracotta inseriti nel pavimento di cocciopesto e collegati alla

sot-tostante fogna, tubuli di terracotta inseriti nella parete per

con-sentire un minimo di aereazione a ciascun ambiente. In una cella

angolare di uno dei due blocchi centrali, quella di fronte alla

sca-linata che conduceva al decumano, sono ancora conservati resti

di un disegno a carboncino e tracce di versi attribuiti a Catullo. E’

probabile che il riferimento alla passione amorosa di questa lieve

traccia, dipinta in bruno e disposta su due righe, abbia generato

il mito di un utilizzo come lupanare del complesso di piccole celle.

Le operazioni di rilievo, condotte con tecnologia laser scanner,

ritenuta indispensabile data la complessità del sito, e le fasi di

re-stituzione e rappresentazione attraverso il disegno in sezioni

stra-tigrafiche hanno consentito la comprensione delle relazioni con

le insule contigue e, simultaneamente, i rapporti tra gli stessi

nu-merosi livelli interconnessi studiati, permettendo la sincronica

let-tura di epoche lontane nel tempo ma vicine nello spazio.

1Zevi F., Cavalieri Manasse G., Il tempio cosiddetto di Augusto a Pozzuoli, in

“Théo-rie et pratique de l’architecture romaine, Etudes offertes a Pierre Gors”, Publications de l’Université de Provence, 2005, p. 269-294.

2Crimaco L., Lo scavo dei complessi 13, 18, 10, 14, 15 e gli scarichi di materiali dei

complessi 12 e 13, in “Bollettino di Archeologia” n. 22, 1993, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, p. 100-102.

3De Caro S., Gialanella C., Il Rione Terra di Pozzuoli, Napoli 2002.

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DENOMINAZIONE

Insula 6b, Palazzo Russo

LOCALIZZAZIONE

40°49'16.06"N - 14°07'18.01"E

EPOCA

VI sec. a. C. - XXI sec. d.C.

TIPOLOGIA

Insediamento pluristratificato

NOTE

L’insula di studio si colloca nel Rione Terra di Pozzuoli e ne rappresenta pienamente la molteplicità dei livelli e delle connessioni spazio-temporali oggi risultanti da una lunga stratificazione urbana risalente al VI sec. a.C. / The insula 6b situates in the Rione Terra of Pozzuoli and it fully repre-sents the multiplicity of levels and connec-tions spacetemporal today resulting from a long urban stratification dating back to the sixth century B.C.

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1. Le strutture fuori terra del Palazzo Russo viste dall’area a valle della moderna via Duomo/ Structures above ground of Palazzo Russo seen from downstream of the modern Via Duomo.

2. Le emergenze monumentali dell’insula 6b nella complessiva area di studio / Emergencies monumental insula 6b in the overall study area.

3. Sezione stratigrafica ovest-est, da vico Sant’Artema a largo Sedile dei Nobili / Stratigraphic section west- east, from vico Sant’Artema to largo Sedile dei Nobili.

4. L’insula 6b all’interno dell’area di studio. Il modello tridimensionale in relazione ai livelli di indagine: la città romana e la città “moderna” / The insula 6b inside the study area. Three-di-mensional model in relation to the levels of investigation: the roman city and the “modern” city.

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5. Sezione stratigrafica sud-nord, da via Ripa a via Duomo / Stratigraphic section south- north, from via Ripa to via Duomo.

6. Sezione di approfondimento degli ambienti sull’antico decumanus maximus e degli

erga-stula. Sezioni assonometriche estratte dalla nuvola dei punti / Depth section of the rooms on the ancient decumanus maximus and on ergastula. Axonometric cuts extracted from the cloud point.

7. Le strutture di copertura della corte quadrata accessibile da Via del Vescovado/ Facilities coverage square courtyard accessible by Via del Vescovado.

8. La corte mediana del palazzo contigua con la zona del pistrinium/ The median court of the Palace contiguous with the area of pistrinium.

9. Il catillus di una delle macine in pietra rinve-nute nel pistrinium/ The catillus of one of the millstones found in the pistrinium.

10. La parete in opus reticulatum ubicata tra l’area delle macine e quella del forno/ The wall in opus reticulatum located between the area of the millstones and the oven temperature.

11. Sezione di approfondimento del cardo

romanosottoposto alla via S. Procolo. Rilievo fotografico / Depth section of the Roman cardo below Via S. Procolo. Photographic survey.

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RIONE TERRA

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7 8 10, 11

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As part of the Rione Terra of Pozzuoli, architectural and

archa-eological unicum, permeated by the charm of the intersections,

is placed the study insula that fully represents the multiplicity of

levels and spatiotemporal connections today resulting from a long

urban stratification dating to the 6th B.C. and essentially never

stopped. The study area plays an important role within the entire

site that dominates the area of Pozzuoli and the sea, adding to

the sacral aura of the memory, emanating from the imposing

mar-ble structures of the Temple-Cathedral, the singular testimonies

architectural-urban that condense art and culture; through

pistri-num

, ergastula, lararium, tabernae and horrea, cisterns, wells,

tunnels, of the walls, such as the opus vittatum, opus reticulatum,

opus latericium

, opus signinum, pointing to the various eras, the

site shows its ability to evoke the history and contain a large

po-tential of knowledge of which is given to appropriate through the

endless comparisons induced by their multiplicity and simultaneity

of stratified levels. The insula, in its structures above ground, is

almost completely contiguous, on the southern side, with the

structures of the Bishopric, exception of a short clear face that

overlooks the open space overlooking the oriental structures of

the Temple-Cathedral. To the north it provides a united front,

al-though punctuated by five different heights, along the route of the

present Via Duomo that overlaps the ancient decumanus

maxi-mus

of Augustan origin. From west to east stretches between the

path of Bishopric and the current via S. Procolo which resumes,

according to a tortuous line, the straight course of the ancient

Roman cardinal oriented north-south. In addition to the narrow

and extended courtyard accessible from via S. Procolo and a

me-dian courtyard, the palace contains a further small but strategic

square courtyard, accessible through a small portal made of

pi-perno, from way of the Bishopric. A recent conservation work,

in-spired by the typology of impluvium, has covered the small

courtyard with a modern structure made of glass and steel, in

order to protect not only the archaeological area below, but also

the structures of the hallway itself. Here, where the aim of

pro-tecting the findings guided the choice not to restore the levels

and original floorings, but to leave them visible with a system of

walkways, below an irregular barrel vault with lunettes, was

hi-ghlighted part of the masonry in brickwork and of the surfaces

paved in earthenware that constituted the triportico fence that

surrounded the Augustan Temple

1

. This hallway is now one of the

accesses to the system of underground paths, that the

excava-tions made visitable freeing part of the Roman roads, and it

stands as nerve center. At the first level underground encountered

descending into the cavities of the site, facilities falling insula

study amounted therefore along the main roads of the Roman

city discovered; in particular the thistle subjected to via S. Procolo

and decumano median assume a specific relief for accessibility

that enable individual units contained in the bowels of the

archa-eological site. One particular study cognitive and representative

was reserved in this contribution to some emblematic units relief

which give below some descriptive notes. In the area of the

an-cient taberna built during the Augustan age, at the junction

bet-ween the two original roads of oldest decumano and of the cardo

of via S. Procolo, is situated one of several wells in the Rione

Terra

2

; it presents the interior walls plastered in earthenware and

the presence of pedarole that allowed the maintenance and

re-sults still connected to a large cistern and to the articulated

sy-stem of tunnels that unfolds in the bowels of the site. And

12. L’androne e le scale prospicienti la corte quadrata / The entrance hall and stairs overlooking the square courtyard.

'interesting to note that during the Augustan age, that is when the

roadways had not been reduced by the actions of monumental

and substructure of the rooms overlooking the main axes of the

city, the well was located just down the decumano.

The area that is currently indicated as pistrinum was initially found

with the discovering of an environment in opus reticulatum with

a barrel vault that was probably originally part of ground floor of

a building divided on at least three levels. The implant of this

en-vironment for the grain processing and production of bread, of

which there are clear traces still in situ, such as millstones made

of leucitica stone originating from Roccamonfina and the wall

structures of an oven dating from the late third century AD, is

tra-ced back to the late third century AD. From it was accessed in a

basement floor corresponding to the system environments that

currently is interpreted as ergastula. The articulated hypogeum

building, served by two flights of steps, results consisting of

se-veral small rooms that, disposed along a corridor with four arms

(two long and two short, cut in half width by another corridor

pa-rallel to the short arms and orthogonal to the long ones) are

co-vered by small barrel vaults and present the remains of beds in

masonry which often remain only two shoulder and urinals in

ear-thenware inserted into the floor of cocciopesto and connected to

the below sewer and tubules in terracotta inserted in the wall that

allowed a minimum of ventilation in each rooms. In one of the

an-gular cells of one of the two central blocks, the one in front of the

steps that led to the decumano, are still preserved the remains

of a charcoal drawing and traces of verses attributed to Catullus.

And likely that the reference to the amorous passion of this slight

trace painted in brown and on two lines has generated the myth

of a lupanare use as of the complex of small cells. The operations

of discovering, conducted with laser scanner technology, which

is essential given the complexity of the site, and the phases of

restitution and representation through the drawing in stratigraphic

sections have allowed the understanding of the relationships with

the adjacent insulae and, simultaneously, the relations between

the same interconnected numerous levels, enabling the

synchro-nic reading of past ages, far in time but near in space.

1Zevi F., Cavalieri Manasse G., Il tempio cosiddetto di Augusto a Pozzuoli, in

“Théo-rie et pratique de l’architecture romaine, Etudes offertes a Pierre Gors”, Publications de l’Université de Provence, 2005, p. 269-294.

2Crimaco L., Lo scavo dei complessi 13, 18, 10, 14, 15 e gli scarichi di materiali

dei complessi 12 e 13, in “Bollettino di Archeologia” n. 22, 1993, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, p. 100-102.

3De Caro S., Gialanella C., Il Rione Terra di Pozzuoli, Napoli 2002.

13. Il fronte del palazzo prospettante sul largo del Vescovado / The facade of the Palace on Via del Vescovado.

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