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IL RUOLO DELL’INFERMIERE
NELLA GESTIONE DEL DOLORE
ONCOLOGICO
CAMBIAMENTI:
CAMBIAMENTI:
Di tipo legislativo
Di tipo legislativo
Di tipo formativo
Di tipo formativo
Nell’ambito dell’autoregolamentazione
Nell’ambito dell’autoregolamentazione
professionale
3
3
CAMBIAMENTI:
CAMBIAMENTI:
Di tipo legislativo : Legge 26
Di tipo legislativo : Legge 26
febbraio 1999, n. 42
febbraio 1999, n. 42
,
,
“disposizioni in “disposizioni in materia di professioni sanitarie”materia di professioni sanitarie”
art.1
art.1
definizione delle professioni
definizione delle professioni
sanitarie
sanitarie
Professione sanitaria
ausiliaria
Professione Sanitaria
CAMBIAMENTI:
CAMBIAMENTI:
Di tipo legislativo:Di tipo legislativo: Legge 26 febbraio 1999, n. Legge 26 febbraio 1999, n.
42
42
22. Il . Il campo proprio di attività e di campo proprio di attività e di responsabilità
responsabilità
è determinato dai contenuti dei D.M. istitutivi è determinato dai contenuti dei D.M. istitutivi *
* a)a) dei relativi dei relativi profili professionaliprofili professionali, , *
* b)b) degli degli ordinamenti didattici dei rispettivi ordinamenti didattici dei rispettivi corsi
corsi di diploma universitario e di formazione post- di diploma universitario e di formazione post-base,
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CAMBIAMENTI:
CAMBIAMENTI:
Il codice deontologico
Il codice deontologico
•
Art.4 , punto 15 Art.4 , punto 15 : “l’infermiere assiste la : “l’infermiere assiste la persona, qualunque sia la sua condizionepersona, qualunque sia la sua condizione
clinica e fino al termine della vita
clinica e fino al termine della vita
riconoscendo l’importanza del conforto
riconoscendo l’importanza del conforto
ambientale, fisico, psicologico, relazionale,
ambientale, fisico, psicologico, relazionale,
spirituale. L’infermiere tutela il diritto a porre
spirituale. L’infermiere tutela il diritto a porre
dei limiti ad accessi diagnostici e terapeutici
dei limiti ad accessi diagnostici e terapeutici
non coerenti con la concezione di qualità della
non coerenti con la concezione di qualità della
vita dell’assistito.”
6
6
CAMBIAMENTI:
CAMBIAMENTI:
Legge 251/2000 Art. 1 comma 1
Legge 251/2000 Art. 1 comma 1
“ Gli operatori delle professioni
sanitarie dell’area delle scienze
infermieristiche e della professione
sanitaria ostetrica svolgono con
autonomia professionale attività
dirette alla prevenzione , alla cura e
salvaguardia della salute individuale e
collettiva , espletando le funzioni
individuate dalle norme istitutive dei
relativi profili professionali nonché
dagli specifici codici deontologici ed
utilizzando metodologie di
pianificazione per obiettivi
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7
Cambiamenti
Cambiamenti
•
Legge 251/2000 art 1 comma 2
Legge 251/2000 art 1 comma 2
”
Lo Stato e le Regioni promuovono
…… …la
valorizzazione e la
responsabilizzazione delle funzioni e
del ruolo delle professioni
infermieristiche- ostetriche al fine di
contribuire alla realizzazione del
diritto alla salute , al processo di
aziendalizzazione nel SSN,
all'integrazione dell’organizzazione
del lavoro della sanità in Italia con
quella degli altri Stati della Unione
Cambiamenti
Cambiamenti
•
Legge 251/2000 art 1 comma 3
Legge 251/2000 art 1 comma 3
Il Ministero della Sanità , previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, Regioni e
Province Autonome di Trento………, emana linee guida per :
a) Attribuzione….. Diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni
b) La revisione dell’organizzazione del lavoro,
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9
Cambiamenti
Cambiamenti
•
Legge 251/2000 art 1 comma 3
Legge 251/2000 art 1 comma 3
Il Governo, con atto regolamentare………..definisce la disciplina concorsuale, riservata al personale in
possesso degli specifici diplomi rilasciati al termine di corsi universitari di cui all’art. 5, comma 1, per
l’accesso ad una nuova qualifica unica di dirigente del ruolo sanitario, alla quale si accede con requisiti
analoghi a quelli richiesti per l’accesso alla Dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale di cui all’art. 26 del
Dlgs 3 febbraio 1993,
n° 29. Le Regioni possono istituire la nuova qualifica nell’ambito del proprio bilancio, operando…
Definizione del dolore secondo l’OMS
Definizione del dolore secondo l’OMS
“esperienza sensoriale ed emotiva
“esperienza sensoriale ed emotiva
spiacevole, associata ad un danno
spiacevole, associata ad un danno
tissutale potenziale o reale, o descritta
tissutale potenziale o reale, o descritta
in relazione a tale danno”
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11
Classificazione secondo i modelli concettuali
Classificazione secondo i modelli concettuali
del Nursing
del Nursing
“ Scuola dei Bisogni “ Helen Yura e Mary B. Walsh :
“ Scuola dei Bisogni “ Helen Yura e Mary B. Walsh :
dolore come “
dolore come “carattere di un particolare problema carattere di un particolare problema di salute e non come entità diagnostica autonoma
di salute e non come entità diagnostica autonoma, , come
come modalità modalità invece che come invece che come variabile “variabile “..
Non si può quindi considerare la fisiopatologia del dolore
Non si può quindi considerare la fisiopatologia del dolore
come
come sintomosintomo, in quanto finalizzato ad avvertire l’individuo , in quanto finalizzato ad avvertire l’individuo dell’esistenza o della possibilità di un danno tissutale, ma
dell’esistenza o della possibilità di un danno tissutale, ma
come
come malattia che limita la capacità della persona nelle sue malattia che limita la capacità della persona nelle sue
attività di vita e la rende incapace di soddisfare in piena
attività di vita e la rende incapace di soddisfare in piena
autonomia i suoi bisogni
“
“
L’infermiere lenisce il dolore –
L’infermiere lenisce il dolore –
evento “totale” – dell’uomo
evento “totale” – dell’uomo
attraverso la
attraverso la
personalizzazione
personalizzazione
dell’assistenza
dell’assistenza
ovvero
ovvero
rispondendo alla globalità della
rispondendo alla globalità della
persona nelle dimensioni
persona nelle dimensioni
oggettive e soggettive del
oggettive e soggettive del
bisogno…..forma più
bisogno…..forma più
elementare del dolore
elementare del dolore
dell’uomo….
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13
“
“
In questa prospettiva, quanto più il
In questa prospettiva, quanto più il
bisogno è elementare, fisiologico,
bisogno è elementare, fisiologico,
fondamentale per la sopravvivenza
fondamentale per la sopravvivenza
dell’individuo, tanto più si ricopre di
dell’individuo, tanto più si ricopre di
carica simbolica in quanto
carica simbolica in quanto
espressione dell’angoscia evocata
espressione dell’angoscia evocata
dalla precarietà e dalla mancanza di
dalla precarietà e dalla mancanza di
cui ne è il più elementare segno.
cui ne è il più elementare segno.
Il bisogno, infatti, è una ripetuta,
Il bisogno, infatti, è una ripetuta,
quotidiana, ciclica, insopprimibile
quotidiana, ciclica, insopprimibile
esperienza soggettiva della propria
esperienza soggettiva della propria
limitatezza”. Manara D.F.,
Dorothea Orem : definisce il dolore
Dorothea Orem : definisce il dolore
come
come
INTERFERENZA
INTERFERENZA
nei processi di auto-cura
nei processi di auto-cura
Orem D.,
Orem D.,
Concetti di pratica
Concetti di pratica
professionale
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15
North American Nursing Diagnosis Association
North American Nursing Diagnosis Association
(NANDA).
(NANDA).
“ il
“ il
processo diagnostico
processo diagnostico
condotto
condotto
dall’équipe infermieristica si
dall’équipe infermieristica si
applichi
applichi
non tanto all’identificazione
non tanto all’identificazione
del dolore in sé
del dolore in sé
,
,
quanto alle
quanto alle
modalità reattive attuate dalla
modalità reattive attuate dalla
persona nei confronti di esso
L’ anamnesi algologica
L’ anamnesi algologica
infermieristica
infermieristica
deve pertanto andare oltre il dolore
deve pertanto andare oltre il dolore
oggettivo per arrivare alla valutazione
oggettivo per arrivare alla valutazione
di quello che la persona comunica : il
di quello che la persona comunica : il
dolore è una esperienza privata e
dolore è una esperienza privata e
soggettiva
soggettiva
Scale e strumenti di misurazione
Scale e strumenti di misurazione
quantitativi non sono sufficienti in un
quantitativi non sono sufficienti in un
processo diagnostico infermieristico; è
processo diagnostico infermieristico; è
indispensabile
indispensabile
la comprensione
la comprensione
dialogica
dialogica
: personalità, cultura,stile di
: personalità, cultura,stile di
vita, sentimenti, spiritualità
vita, sentimenti, spiritualità
“ dolore provato dal paziente, paziente che prova il dolore.”17
17
Il dolore cronico presente nelle
malattie degenerative,
neurologiche, oncologiche, specie
nelle fasi avanzate e terminali di
malattia, assume caratteristiche di
dolore
GLOBALE,
ovvero di
sofferenza personale che, trova
nella propria etiopatogenesi, oltre
che motivazioni fisiche, anche
cause psicologiche e sociali
SCALE DI VALUTAZIONE
scale di intensità, suddivise a loro volta in:
- scale analogiche visive (VAS)
- scale numeriche (NRS)
- scale verbali (VRS).
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19
SCALE DI VALUTAZIONE
scale di sollievo: Confrontando il livello
attuale del dolore con quello basale e esprimendone la riduzione percentuale.
questionari multidimensionali: Sono
strumenti articolati che tentano di identificare e quantificare le varie dimensioni del dolore.
Diario del dolore : registrazione
personale di percezione del dolore anche in relazione ad attività di vita quotidiane
Mappe del dolore: su un diagramma
rappresentante una figura umana il paziente riporta sede ed irradiazione del dolore che prova
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20
SCALE DI VALUTAZIONE
La misurazione del dolore va inserita in un contesto in cui siano presenti:
1) fiducia nell’attendibilità del paziente nel riportare l’intensità e le caratteristiche del proprio dolore;
2) Empatia per valutare la condizione psicologica del paziente;
3) accurata indagine anamnestica ed approfondito esame obiettivo;
4) richiesta delle indagini strumentali considerate appropriate;
5) impostazione del piano terapeutico antalgico;
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21
La rilevazione dell’intensità del dolore,
nella maggior parte dei casi, è
effettuata nei soli turni diurni e
purtroppo, per l’attribuzione di un
punteggio, risulta essere inadeguata ed
insufficiente.
La correlazione tra intensità del dolore
e tempo di rilevazione è infatti
importante soprattutto se si pensa che
le ore notturne sono quelle più
drammatiche per la persona malata :
assenza di situazioni distraenti,
silenzio, pensieri, solitudine, angoscia,
paura
………
………….
SCHEDA DI RILEVAZIONE DEL DOLORE A.O.R.N.MONALDI
REPARTO______________ DATA
Cognome e nome__________________________M___F__________Età_______ Rilevazione intensità dolore
Ore__14.00_____17.00_____20.00_____23.00_____02.00_____05.00_____08.00
SCALA DOLORE 0 = nessun dolore
1 = nessun dolore a riposo, dolore lieve al movimento 2 = dolore lieve a riposo e/o forte al movimento
3 = dolore forte a riposo e/o insopportabile al movimento 4 = dolore insopportabile a riposo
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23
SCHEDA DI RILEVAZIONE DEL DOLORE A.O.R.N.MONALDI
REPARTO______________ DATA Cognome e
nome_________________________________M___F__________Età_______
Rilevazione intensità dolore
Valuti il suo dolore facendo un cerchio intorno al numero che meglio descrive l’intensità del suo dolore peggiore nelle ultime 24 ore
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Nessun Il più forte dolore
dolore che possa immaginare
SCHEDA DI RILEVAZIONE DEL DOLORE A.O.R.N.MONALDI
REPARTO______________ DATA
Cognome e nome_________________________M___F__________Età_______
Valuti il suo dolore facendo un cerchio intorno al numero che meglio descrive l’intensità del suo dolore più lieve nelle ultime 24h
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Nessun Il dolore più forte dolore che possa immaginare
Valuti il suo dolore facendo un cerchio intorno al numero che meglio descrive l’intensità del suo dolore in media nelle ultime 24h
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Nessun il dolore più forte
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25
PAIN MANAGEMENT INFERMIERISTICO
PAIN MANAGEMENT INFERMIERISTICO
somministrazione di farmaci,
somministrazione di farmaci,
tecniche di rilassamento e controllo (training
tecniche di rilassamento e controllo (training
autogeno,
autogeno, biofeedback, biofeedback,
distrazione, che riduce la percezione del dolore
distrazione, che riduce la percezione del dolore
motivando
motivando l’interesse verso altri stimoli (visivo, l’interesse verso altri stimoli (visivo, uditivo - musicoterapia -,
uditivo - musicoterapia -, stimolazione stimolazione cutanea (massaggio, applicazioni fredde e calde,
cutanea (massaggio, applicazioni fredde e calde,
ecc.).
ecc.).
presenza, ascolto e contatto fisico
7^ Domanda (questionario erogato nel 2001) Qualcosa le fa migliorare il dolore? 48 si
26 no se si , che cosa? 38 terapia
3 parlare con qualcuno 7 tranquillità
I pazienti ritengono indispensabile il trattamento terapeutico;
l’aspettativa di molti ( 48) è la completa liberazione dal dolore o almeno la sua riduzione ( 26).
Dice Cicely Saunders ” Il dolore stesso è il più forte antagonista al successo dell’analgesia e se gli si
permette di diventare grave il paziente lo aumenterà
27
27
Strategia terapeutica
La strategia terapeutica proposta
dall’OMS per il trattamento del
Dolore Cronico Oncologico deve
porsi alcuni obiettivi sequenziali
che possono essere schematizzati
come segue:
aumento delle ore di sonno
libere da dolore;
riduzione del dolore a riposo;
riduzione del dolore in
APPROCCIO FARMACOLOGICO
Secondo le indicazioni dell'OMS il dolore
oncologico deve essere affrontato mediante
l'impiego sequenziale di tre categorie di farmaci subentranti l'una all'altra, secondo una
progressione a gradini.
•FANS
•Oppioidi minori •Oppioidi maggiori
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29
1. Alla comparsa del dolore vanno somministrati i
FANS che possono essere associati
eventualmente e secondo i casi ai cosiddetti "farmaci adiuvanti".
2.Quando i FANS non sono più sufficienti a
controllare il dolore si introducono gli oppioidi minori, che possono essere associati agli stessi FANS e/o agli adiuvanti.
3.Quando, in una successiva fase, gli oppioidi minori non sono più sufficienti si utilizzano gli oppioidi
In generale una dose analgesica per essere giudicata
efficace deve permettere il controllo del dolore per almeno 4 ore.
La terapia del dolore da cancro deve avere come obiettivo non solo l'abolizione del sintomo ma anche la perdita del
ricordo del dolore.
La via orale (o la sublinguale) deve essere quella di elezione per l'indipendenza consentita al paziente che è autonomo nella assunzione della terapia. La scelta della via di
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31
I farmaci
L'analgesico 'ideale' dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:
•efficacia
•lunga durata d'azione
•rapida insorgenza dell'azione analgesica •facilità di somministrazione
•maneggevolezza e ridotta quantità di effetti collaterali
Il sollievo dal dolore mediante farmaci analgesici può essere conseguito intervenendo a diversi livelli del sistema nocicettivo:
•con gli analgesici ad azione periferica si previene la sensibilizzazione dei recettori del dolore ,
•con gli analgesici ad azione centrale si determina la scomparsa o la riduzione del dolore interferendo con i recettori per gli
oppioidi del SNC,
•con gli psicofarmaci si interviene centralmente sull'esperienza dolore procurando un 'disinteresse' del paziente dal sintomo.
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33
La legge 42 / 1999
è punto di riferimento in sede di
giudizio
DM 739/94 “ è responsabile
dell’assistenza infermieristica generale ………
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Saper cogliere ciò che gli altri provano
Saper cogliere ciò che gli altri provano
anche senza che ce lo esprimano
anche senza che ce lo esprimano
esplicitamente
esplicitamente
Riconoscere le emozioni e
Riconoscere le emozioni e
gestirle.
gestirle.
Accompagnare la Persona
Accompagnare la Persona
nel superamento dell’
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OBBIETTIVI SPECIFICI
OBBIETTIVI SPECIFICI
Informazione del paziente
Informazione del paziente
Creare un rapporto di fiducia
Creare un rapporto di fiducia
Competenza/responsabilità
Competenza/responsabilità
nell’attività relazionale
nell’attività relazionale
Il Nursing è una scienza umanisticaIl Nursing è una scienza umanistica
pertanto non solo risponde ai bisogni fisici,
pertanto non solo risponde ai bisogni fisici,
o di procedure diagnostiche e
o di procedure diagnostiche e
somministrazioni terapeutiche, ma cerca
somministrazioni terapeutiche, ma cerca
l’uomo e si prende cura della sua umanità
l’uomo e si prende cura della sua umanità
sostenendolo in momenti di particolare
sostenendolo in momenti di particolare
fragilità e sofferenza ed aiutandolo
fragilità e sofferenza ed aiutandolo
nell’affrontare il percorso di cura.
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CONOSCERE IL PAZIENTE
Caratteristiche del pz: cultura, condizioni familiari, stato psichico
Capacità di comunicazione del professionista
APPROCCIO PROFESSIONALE CENTRATO SULLA PERSONA
E FOCALIZZATO SULLA SUA SALUTE E BENESSERE
EVITARE DI:
EVITARE DI:
Cambiare argomento
Cambiare argomento
Essere moralista
Essere moralista
Assumere ruolo di “salvatore”
Assumere ruolo di “salvatore”
Dare false rassicurazioni
Dare false rassicurazioni
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VANTAGGI:
VANTAGGI:
Maggior controllo del dolore
Maggior controllo del dolore
Pazienti meno passivi, più autonomi e
Pazienti meno passivi, più autonomi e
collaboranti
RISPOSTA
RISPOSTA
PERSONALIZZATA AI
PERSONALIZZATA AI
BISOGNI DELLA PERSONA
BISOGNI DELLA PERSONA
MALATA
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Non è sufficiente lasciare alla sensibilità
Non è sufficiente lasciare alla sensibilità
dei singoli operatori la scelta di
dei singoli operatori la scelta di
adottare sistemi diversi più o meno
adottare sistemi diversi più o meno
efficaci di comunicazione…
……” la comunicazione è un processo di interazione tra le diverse persone che
stanno comunicando”
“ i dati …. non sono soltanto le parole , le loro configurazioni e i loro significati …. ma anche i
fatti non verbali, il linguaggio del corpo, il
comportamento e quei segni di comunicazione inerenti al contesto in cui ha luogo la
comunicazione. È evidente dunque che, in questa prospettiva, tutto il comportamento , e
non soltanto il discorso, è comunicazione, e la stessa – compresi i segni del contesto
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43
“ l’uso terapeutico del sé consiste
nell’abilità di usare la propria
personalità con coscienza e con
completa consapevolezza, al fine di
costruire una relazione e determinare
l’intervento infermieristico………
…..richiede intuito, comprensione del sé
e delle dinamiche del comportamento
umano, capacità di interpretare il
proprio comportamento e quello degli
altri, nonché di intervenire in modo
efficace…..”
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44
” alle volte mi sembra che una
epidemia pestilenziale abbia colpito l’umanità nella facoltà che più la caratterizza, cioè l’uso della parola ,
una peste del linguaggio che si manifesta come perdita di forza
conoscitiva e di immediatezza, come automatismo che tende a livellare
l’espressione sulle formule più generiche , anonime, astratte , a diluire i significati, a smussare le punte espressive, a spegnere ogni
scintilla che sprizzi dallo scontro delle parole con nuove circostanze”.
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Un accurato ascolto, un’attenta osservazione del linguaggio
, ma prima di tutto un
atteggiamento empatico,
sono essenziali per raggiungereuna relazione funzionale in cui
operatore e paziente occupano uno
spazio paritario.
Ascolto empatico vuol dire ascolto di
sentimenti, pensieri …in un
atteggiamento di profondo rispetto, che
non prevede solo suggerimenti,
rassicurazioni, pseudoconsolazioni, ma
la creazione di un’alleanza nel rispetto
del doppio OK
Una comunicazione corretta , libera da
distorsioni, potenzia il significato del
messaggio e la possibilità di assistere:
aiutare la persona ad usare le sue
capacità cognitive per favorire la sua
autonomia,
a
“ ricordare e a capire completamente
ciò che gli sta accadendo nell’attuale
situazione , cosicché l’esperienza si
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