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Missione Palestina

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Academic year: 2021

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(1)

UN AIUTO POSSIBILE:

IL VOLONTARIATO COME SEGNO DI PACE

(2)

Questa missione è stata resa possibile dallo spirito di abnegazione di alcuni infermieri e

(3)

Il ponte della solidarietà iniziò una fredda domenica di Febbraio all’ aeroporto di

Napoli dove atterrò Ahmad con un cuore che stava per cedere a causa di una grave

forma di cardiopatia dilatativa

(4)

Dodici anni, palestinese ed un cuore che stentava a funzionare e non avrebbe retto ancora per molto.

(5)

Un mese dopo il suo arrivo venne

effettuato il trapianto cardiaco

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(7)

Un intervento disperato, effettuato di notte grazie

ad un organo espiantato ad un ragazzo pugliese morto tragicamente in un

incidente stradale e donato quando Ahmed

(8)
(9)

La stretta collaborazione dei cardiochirurghi e degli

infermieri, anche se

coinvolti emotivamente e professionalmente, aprì la strada al cammino verso la

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Dopo 95 giorni di degenza il dodicenne palestinese lasciò la

struttura della Cardiochirurgia

Pediatrica: gli avevamo restituito la vita e la possibilità di riabbracciare i genitori e i suoi tre fratellini a Nablus.

(11)
(12)

Ahmad, il bambino palestinese che ha assistito agli orrori della

guerra e ha vissuto l’incertezza della terribile malattia che lo stava divorando, ha aperto la strada della solidarietà italiana

(13)

E così che la struttura ha iniziato ad operare numerosi

bambini provenienti dai territori della Terra Santa

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La prima “trasferta” è avvenuta nel dicembre 2003. In quella occasione furono visitati 60 bambini dei quali,

gran parte, necessitavano di intervento chirurgico.

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Per la difficoltà e\o l’impossibilità di trasferire in Italia alcuni bambini

visitati, si rese necessario programmare gli interventi direttamente negli ospedali

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I casi più gravi, che richiedevano un follow-up più rigoroso, furono

trasferiti nella nostra Azienda Ospedaliera per la procedura chirurgica e la gestione

(18)
(19)

La missione umanitaria è nata da un’associazione statunitense fondata

da un giovane americano, Steve Sosebee, denominata “The Palestine

Children’s relief foundation” che aveva a cuore la sorte dei piccoli

(20)

La nostra Equipe è stata ospitata nell’Hotel Seven Arches che

domina la spianata delle moschee di Gerusalemme ed eravamo

denominati i “dodici aggiustacuori”

(21)
(22)

Dopo il sopralluogo fatto a Gaza, Haifa, Ramallah e Betlemme prese

piede la dura e straordinaria missione umanitaria.

(23)

Il primo intervento è stato compiuto su di un bimbo di 20 mesi

nell’Ospedale Makassed del quartiere palestinese di Gerusalemme. Una struttura ben organizzata ma priva di

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(25)

Il piccolo, all’esame obiettivo ed ecocardiografico, presentava un

ampio difetto interventricolare (DIV). Sottoposto a tre ore di

intervento chirurgico, l’esito positivo fu anche il primo reporting per la

(26)

Gli interventi chirurgici sono stati effettuati su bambini in età

compresa tra 3 mesi e 10 anni e realizzati, prevalentemente, nei territori della striscia di Gaza e di

(27)

In questi territori le cardiopatie congenite hanno un’incidenza più alta a causa della frequente unione

(28)
(29)

La missione è durata 10 giorni con visite ed interventi effettuati nei vari Presidi Ospedalieri dei territori palestinesi: dal “Ramallah Hospital” e “Duna Hospital” in

Gaza City al “Shifa Hospital” di Betlemme. Una missione di per sé difficile ma resa ancora più complicata dall’attuale intricata situazione politica.

(30)
(31)

La Equipe ha dovuto rinunciare a portare lo strumentario chirurgico per

evitare problemi di imbarco

all’aeroporto per cui, di necessità, ci si è dovuti servire dei ferri in uso negli

(32)

Due mesi prima una Equipe di

chirurghi belgi era stata bloccata ed un cardiochirurgo arrestato ed

espatriato per aver portato con sé il proprio strumentario.

(33)

Vi è un progetto allo studio del

Presidente della Giunta Regionale che prevede l’organizzazione di una serie di

viaggi tesi ad intervenire non solo

chirurgicamente ma anche nella gestione della formazione teorico-pratico del

personale medico e infermieristico degli ospedali palestinesi.

(34)

Il progetto prevede, inoltre,

l’incremento dei viaggi per indirizzare i bambini con cardiopatie più gravi e/o

complicate presso strutture meglio qualificate.

(35)

Gli interventi chirurgici effettuati durante il nostro soggiorno nei

territori palestinesi hanno riguardato la correzione dei difetti interatriali e

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(37)

Le cardiopatie congenite, in quanto frequenti e in quanto malformazioni

congenite gravi, sono causa di alta mortalità infantile. Si calcola che esse colpiscano tra i 5 ed i 10 bambini ogni

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(39)

In generale non vi è una prevalenza di sesso o di razza anche se alcuni tipi di malformazioni sono più frequenti nei

maschi ed altre nelle femmine e, per alcune cardiopatie, è stata recentemente

descritta una differente incidenza tra la razza bianca, quella nera e quella asiatica.

(40)
(41)

La causa e l’origine di quasi tutte le cardiopatie congenite va ricercata in

anomalie di sviluppo del cuore che

avvengono nella vita embrionale e fetale, nei primi tre mesi di gravidanza, in

particolare tra la seconda e la nona settimana di gestazione.

(42)

Durante questo periodo, per cause genetiche e/o ambientali, il normale

sviluppo cardiocircolatorio viene alterato e il cuore si forma con dei difetti

(comunicazione tra le camere, stenosi o atresie delle valvole, etc.) che chiamiamo

(43)

Queste malformazioni sono talmente gravi che portano all’aborto spontaneo ma, nella maggior parte dei casi, sono ben

tollerate durante la via intrauterina e diventano

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Infatti la circolazione fetale possiede delle caratteristiche particolari ed è,

in parte, supportata dalla placenta materna; il feto, anche in presenza di

malformazioni cardiache importanti, non soffre anche se, alla nascita, mettono in serio pericolo la vita del

(45)

Circa l’80 % delle cardiopatie

congenite vengono scoperte nel primo anno di vita e circa il 50 % in epoca neonatale, cioè nel primo mese di vita.

(46)

Alcune di esse devono essere

diagnosticate e curate immediatamente mentre, in altri casi, dopo la diagnosi

neonatale è utile attendere qualche settimana o qualche mese prima del

trattamento chirurgico per ottenere risultati migliori.

(47)
(48)

Altre cardiopatie non danno segni della loro presenza per mesi o per anni;

anche in questi casi è bene che la terapia chirurgica sia precoce ( tra il

quarto e il sesto anno di vita, prima dell’età scolare) per permettere un primo inserimento del bambino nella

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(50)

Tra le varie classificazioni delle cardiopatie congenite quella più frequentemente utilizzata si basa su

segni clinici, in particolare sulla presenza o meno della cianosi.

(51)

La cianosi è una colorazione

bluastra, in particolare delle labbra e delle unghie, dovuta alla

circolazione nelle arterie di sangue scarsamente ossigenato.

(52)

Nei bambini con cardiopatia congenita la cianosi, quando presente, è dovuta al transito

intracardiaco di sangue non ossigenato.

(53)

Nelle cardiopatie congenite non cianogene appartengono tutte

quelle malformazioni

caratterizzate da un difetto tra i setti del cuore: difetto interatriale e

(54)
(55)

In questi casi vi è un transito di sangue ossigenato da sinistra verso destra (detto shunt sinistro-destro) e

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(57)

E’ importante segnalare che, nei casi in cui il difetto settale (interatriale o

interventricolare) è di piccole dimensioni, esso può ridursi

ulteriormente sino ad una eventuale chiusura spontanea e, quindi, una

(58)

Se il difetto è molto ampio può realizzarsi scompenso cardiaco, difficoltà respiratorie con frequenti infezioni bronchiali e polmoniti per ab

ingestis, problemi alimentari con

scarso accrescimento e, in seguito, un aumento delle pressioni nelle camere

di destra e nella circolazione polmonare.

(59)

Dopo un certo periodo di tempo (1-2 anni nel difetto interventricolare,

20-40 anni nel difetto interatriale) può sopravvenire una malattia

irreversibile delle arterie polmonari che rende inoperabili i pazienti.

(60)

Allo stato attuale (delle nostre

tecnologie) questa evidenza diviene sempre più rara dal momento che i bambini con queste cardiopatie sono diagnosticati e operati in tempo utile

(61)

Da qui si evidenzia l’importanza di uno screening sulla popolazione (specie quella infantile) e di una diagnosi precoce per una corretta

risoluzione della patologia eventualmente evidenziata.

(62)

E’ necessario sottolineare che

l’intervento chirurgico deve essere effettuato precocemente (primi mesi

di vita) nei difetti ampi e/o multipli mentre può essere procrastinato nei

primi anni nei difetti di moderata ampiezza che non mostrano tendenza

alla chiusura spontanea con

dilatazione delle camere cardiache e scarso accrescimento.

(63)

I farmaci maggiormente utilizzati in attesa dell’intervento chirurgico

sono: la digitale, i diuretici ed i vasodilatatori.

(64)
(65)

La chirurgia dei DIA e DIV può essere: palliativa o

(66)

PALLIATIVA: difetti

interventricolari multipli, ampi, basso peso o associazione con altre

patologie; bendaggio arteria polmonare per ridurre il flusso

(67)
(68)

DEFINITIVA: circolazione extra corporea; chiusura

mediante l’utilizzo di tessuto sintetico (patch di dacron a

(69)

Nel trattamento definitivo diventa importante il controllo

ecocardiografico post-intervento per verificare se permane un flap

del patch (cosidetto “effetto bandiera”), specie nei difetti

(70)

DIFETTO INTERATRIALE (DIA) E’ un deficit di formazione di una parte del setto interatriale che può

(71)

DIFETTO INTERATRIALE Esempi:

Tipo ostium secundum (fossa ovale) Tipo ostium primum (canale

atrioventricolare parziale) Tipo cava superiore

(72)

DIFETTO INTERATRIALE Quando intervenire?

(73)

Come intervenire?

CHIRURGIA (sternotomia o toracotomia); circolazione extracorporea; chiusura diretta

o mediante utilizzo di tessuto sintetico (patch dacron a bassa porosità)

CATETERISMO cardiaco interventistico; chiusura per via transcatetere mediante dispositivo occludente in casi selezionati

(74)
(75)

DIFETTO INTERVENTRICOLARE (DIV) Deficit di formazione del setto

interventricolare che può variare in

relazione al numero, alla dimensione ed alla sede che può essere perimembranosa o

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(77)

DIFETTO INTERVENTRICOLARE Quando intervenire?

Precocemente (primi mesi di vita) nei difetti ampi e/o multipli. Più

tardivamente (nei primi anni) nei difetti di moderata ampiezza che non

mostrano tendenza alla chiusura

spontanea con dilatazione delle camere cardiache e scarso accrescimento.

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(79)

DIFETTO INTERVENTRICOLARE E’ possibile la chiusura spontanea nel

(80)
(81)

Come intervenire?

FARMACI: digitale, diuretici e

vasodilatatori in attesa dell’intervento chirurgico

(82)

Come intervenire? CHIRURGIA:

Palliativa - (difetti interventricolari multipli, ampi, basso peso o associato

ad altre patologie); bendaggio arteria polmonare per ridurre il flusso

(83)
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Come intervenire? CHIRURGIA:

Definitiva - circolazione

extracorporea; chiusura mediante l’utilizzo di tessuto sintetico (patch di

(85)

Ampio rilievo riveste la formazione del personale prima, durante e dopo

(86)

Importante è la gestione della

fisioterapia respiratoria nel bambino cardiopatico (FKT).

(87)

Serve a migliorare la ventilazione nei vari distretti polmonari e

favorire l’eliminazione delle secrezioni

(88)

La rotazione dei decubiti è

(89)

E’ preferibile mantenere i piccoli pazienti in posizioni semisedute o

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PERCUSSIONE o CLAPPING Percussioni poco intense ma abbastanza frequenti e ritmiche eseguite con i polpastrelli delle dita

in corrispondenza dei campi polmonari.

(92)

VIBROPRESSIONE

Sono vibrazioni prodotte da

contrazioni isometriche ottenute con i flessori ed estensori del braccio che vengono trasmesse dalle mani e dalle

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VIBROPRESSIONE

Hanno frequenza elevata e vengono eseguite solo in fase

espiratoria e sono associate a lieve compressione.

E’ la più efficace e la meno traumatica.

(94)

ASPIRAZIONE

Azione complementare alle manovre precedenti.

Utile per rimuovere le secrezioni nei casi in cui la tosse è impossibile,

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Non sono trascurabili i controlli post-intervento.

(96)

CONTROLLI MEDICI Prima Settimana: controllo

cardiochirurgico

Seconda Settimana: controllo cardiologico e cardiochirurgico

(97)

CONTROLLI PERIODICI

Controlli trimestrali o semestrali in relazione alla complessità della

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RIABILITAZIONE

La riabilitazione inizia dopo un mese dall’intervento.

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All’ enorme fatica ha preso il posto la certezza di avere dato

una speranza in più a tanti bambini

(101)
(102)

Anche noi abbiamo

combattuto una guerra, la nostra guerra alla violenza e alla arretratezza che colpisce

(103)

Abbiamo parlato di igiene e infezioni a chi non aveva acqua

(104)

Abbiamo cercato di rendere credibile quello che gli altri avevano solo

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(106)

Abbiamo vissuto dei sorrisi che i bambini ci regalavano e delle

occhiate complici dei loro genitori.

(107)

Siamo stati riconosciuti

INFERMIERI di quel “mondo globale” che tutti proclamano

ma che hanno difficoltà a riconoscere

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Gaetano Palma – Luigi Belloni Non dir bugie … parlami del cuore

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“Se non potete essere un pino sulla vetta del monte, siate un fiore nella valle. Ma siate sempre il meglio di

qualunque cosa siate”

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(113)

Qui ci siamo sentiti AZIENDA nell’ espressione più umana dovendo essere in grado di

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