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Academic year: 2021

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DEO È LO SCRIVANO

CH’EL CANTO à ENSEGNATO

Segni e simboli nella musica

al tempo di Iacopone

Atti del Convegno internazionale

Collazzone, 7-8 luglio 2006

a cura di

Ernesto Sergio Mainoldi e Stefania Vitale

Pavia University Press

Philomusica on-line, 9/3, 2010

Pavia

Facoltà di Musicologia / Università di Pavia

Fondazione “Walter Stauffer” ˙ Fondazione “Ezio Franceschini”

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e-ISSN 1826-9001 © 2010 – Philomusica on-line

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SOMMARIO

v Premessa

Deo è lo scrivano ch’el canto à ensegnato

1 Elena Ferrari Barassi, Strutture, simboli grafici e riferimenti

organo-logici nell’evoluzione della scala musicale medievale

95 Jan Herlinger, Musica ficta in the Cortona Laudario

117 Jehoash Hirshberg, Le due origini del repertorio del Codice Rossi: la

notazione descrittiva e la notazione prescrittiva

135 Michael Klaper, Liturgia e polifonia all’inizio del Trecento: appunti

sulla genesi, trasmissione e ricezione della constitutio Docta

sancto-rum di papa Giovanni XXII

149 Ernesto Sergio Mainoldi, Accezioni e rifocalizzazioni del simbolismo

musicale tra suono, numero e segno durante il medioevo

173 Donatella Melini, «Regina s’è de l’agneli». L’immagine di Maria e

degli angeli nell’iconografia musicale nel tempo di Iacopone

181 Maria Teresa Rosa Barezzani, Il tema delle tre sorelle nella leggenda

e nella liturgia: due storie, due simbologie

213 Cesarino Ruini, Un’antica versione dello Stabat Mater in un

Gra-duale delle domenicane bolognesi

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PREMESSA

Il convegno «Deo è lo scrivano ch’el canto à ensegnato». Segni e simboli nella

musica al tempo di Iacopone, di cui si presentano gli atti, è stato organizzato

dalla Fondazione Ezio Franceschini di Firenze, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze musicologiche e palegrafico-filologiche della Facoltà di Musicologia dell’Università di Pavia, con sede a Cremona, e con il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del VII cen-tenario della morte di Iacopone da Todi. Ha concluso la seconda edizione dei Corsi di Formazione sulla Musica del Medioevo, che nascono dall’esi-genza di valorizzare e condividere con un più ampio numero di studiosi l’esperienza di «Medioevo musicale», banca dati bibliografica e disco-grafica sulla musica medievale in prospettiva interdisciplinare, realizzata in seno alla Sezione Musica «Matilde Fiorini Aragone» della Fondazione Ezio Franceschini con la collaborazione di una rete di studiosi italiani e stranieri, i cui aggiornamenti sono annualmente pubblicati in forma car-tacea nell’omonimo repertorio periodico edito dalla SISMEL-Edizioni del Galluzzo (www.sismel.it; la banca dati sarà presto disponibile anche in versione elettronica online nel portale Mirabile, www.mirabileweb.it).

La citazione inserita nel titolo vuole rendere il carattere trasversale e interdisciplinare del tema prescelto. È tratta dalla lauda di Iacopone O

novo canto, che può dirsi costruita su un gioco di stratificazioni simboliche

espresso attraverso il ricorso al lessico tecnico della musica. Vi è centrale una riflessione metapoetica, che chiarisce il ruolo della musica come cassa di risonanza della poesia, e l’idea del libro musicale come grande metafora del mistero della Redenzione. Il «novo canto», che fa risuonare la parola (il Verbo), è trascritto («ensegnato») da Dio stesso sulla pergamena, che rappresenta per sineddoche l’Agnello. Segni e simboli, dunque, o, per meglio dire, simboli e segni, aspetti storici, teorici, filosofici e numerolo-gici, letterari e figurativi (la musica come scienza matematica, tra le disci-pline fondanti del sapere medievale, e come scienza dell’armonia e delle

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proporzioni, presupposto indispensabile a tutte le forme di arte) e aspetti della rappresentazione scritta dei suoni, le notazioni, la cui decifrazione ci permette di seguire l’evoluzione del linguaggio musicale ed è necessaria a far rivivere ancora oggi i monumenti sonori del medioevo, dai canti della liturgia alle polifonie trecentesche.

Corso e Convegno hanno potuto godere della generosa e partecipe ospi-talità del Comune di Collazzone, incantevole località sulle colline umbre non lontana da Todi, e dell’associazione Collazzone Cultura, che ne hanno garantito l’eccellente riuscita, permettendo di affiancare al confronto scientifico indimenticabili momenti di convivialità. A loro, e in partico-lare al sindaco Alberto Borioli e all’assessore alla cultura Massimo Rubeca, gli organizzatori vogliono esprimere autentica e cordiale gratitudine.

Ma la più profonda riconoscenza va a Claudio Leonardi, che ci ha da poco lasciati, nel ricordo dei giorni trascorsi insieme a Collazzone, illumi-nati dal suo sapere e riscaldati dal suo affetto. Grande studioso e amore-vole maestro, rimane con noi, a guidare con il suo esempio il nostro fare comune. Questo libro è dedicato alla sua memoria.

Maria Sofia Lannutti*

VI premessa

*responsabile della Sezione Musica «Matilde Fiorini Aragone» della Fondazione Ezio Franceschini e direttrice di «Medioevo musicale»; membro del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del VII centenario della morte di Iacopone da Todi.

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