L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), le Agenzie Regionali per la
Protezione dell'Ambiente (ARPA), le Agenzie Provinciali per la Protezione dell'Ambiente (APPA) e le
persone che agiscono per loro conto sono responsabili per l'uso che può essere fatto delle informazioni
contenute in questo manuale.
ISPRA – L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Via Vitaliano Brancati, 48 – 00144 Roma
www.isprambiente.it
ISPRA, Manuali e Linee Guida 78/2012
ISBN 978-88-448-0534-0
Riproduzione autorizzata citando la fonte
Elaborazione grafica
ISPRA
Grafica di copertina: Franco Iozzoli, Alessia Marinelli
Foto di copertina: Luca Micotti
Coordinamento editoriale:
Daria Mazzella
ISPRA – Settore Editoria
ISPRA-CATAP, 2012 - Glossario dinamico per l’Ambiente ed il Paesaggio.
Revisione marzo 2012
Contenuti:
Sezioni intersettoriali
A
Ambiente e termini generali collegati
C
Componenti ambientali
V
Analisi e valutazione ambientale
Sezioni tematiche
G
Ambiente fisico (geologia, pedologia …)
B
Ambiente biotico ed ecologia
P
Paesaggio, territorio e patrimonio culturale
R
Ricostruzioni naturalistiche e ambientali
D
Processo decisionale
Gruppo di lavoro:
Luciano Bonci (ISPRA) - Coordinamento istituzionale complessivo
Sergio Malcevschi (AAA) - Coordinamento tecnico complessivo. Curatore sezioni intersettoriali
Maria Belvisi (ISPRA) - Referente per i termini normativi
Claudio Piccini (ISPRA) - Referente di sezione tematica (B) e delle sezioni intersettoriali
Serena D'Ambrogi (ISPRA) - Referente di sezione tematica (P) e delle sezioni intersettoriali
Stefania Ercole (ISPRA) - Referente di sezione tematica (B)
M. Cristina Giovagnoli (ISPRA) - Referente di sezione tematica (G)
Gianfranco Franchi (AIAPP) - Referente di sezione tematica (P)
Emanuela Morelli (AIAPP) - Referente di sezione tematica (P)
Sofia Parente (AIN) - Referente di sezione tematica (B)
Massimo Paolanti (AIP) - Referente di sezione tematica (G)
Giuliano Sauli (AIPIN) - Referente di sezione tematica (R)
Gioia Gibelli (SIEP) - Referente di sezione tematica (P)
Giuseppe Gisotti (SIGEA) - Referente di sezione tematica (G)
Mario Bentivenga (SIGEA) - Referente di sezione tematica (G)
Hanno inoltre collaborato alla stesura del documento:
Emanuela Morelli (AIAPP) per la sezione tematica (P)
Maria Luisa Cassese (ISPRA) per la sezione tematica (G)
Valerio Ruscito (ISPRA) per la sezione tematica (G)
Paolo Sciacca (ISPRA) per la sezione tematica (G)
Raffaella Alieri (AAA)
NB: i referenti delle Associazioni CATAP utilizzano per le revisioni successive del Glossario, nelle forme di
volta in volta ritenute più opportune e/o concordate, i contributi forniti dalle rispettive associazioni.
Associazioni CATAP
AAA
Associazione Analisti Ambientali
AIAPP
Associazione Italiane di Architettura del Paesaggio
AIN
Associazione Italiana Naturalisti
AIP
Associazione Italiana Pedologi
AIPIN
Associazione Italiana Per l’Ingegneria Naturalistica
SIEP
Società Italiana di Ecologia del Paesaggio
Indice
1
INTRODUZIONE ... 6
2
ASSUNZIONI SUL RUOLO DEL WEB ... 14
3
TERMINI DI USO PLURIMO ... 22
4
TERMINI DI USO SPECIALISTICO ... 95
NORMATIVA CONSIDERATA ... 149
1 INTRODUZIONE
1.1 Natura del Glossario ed obiettivi
ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e CATAP (il Coordinamento delle
Associazioni Tecnico-scientifiche per l’Ambiente ed il Paesaggio), hanno attivato nel 2011 un’azione
congiunta per la produzione di un Glossario dinamico condiviso, nel solco delle attività finalizzate alla
produzione di linee guida in materia di ambiente e paesaggio di interesse per i tecnici che operano
nell’amministrazione pubblica e nel mondo professionale.
L’area coperta dal Glossario è quella dei sistemi spaziali complessi (ambiente e paesaggio) e quella degli
aspetti intersettoriali che intervengono nei processi di valutazione relativi.
Lo schema precedente rende conto delle principali caratteristiche specifiche del Glossario:
◊ la considerazione del fatto che esistono differenti categorie di utilizzatori di termini ambientali con
background disciplinari e personali differenti; ciò determina la differenziazione tra le esigenze di tipo
specialistico (che coinvolgono le singole discipline), quelle di tipo interdisciplinare, quelle di
comprensione reciproca tra soggetti tecnici e soggetti sociali non tecnici (compresi i politici decisori);
◊ la considerazione della duplice natura delle definizioni utilizzate: quelle frutto di processi di condivisione
in ambito tecnico-scientifico-sociale, e quelle (ove esistenti) presenti nelle normative italiane ed europee
(molte norme contengono articoli iniziali o appendici con insiemi di definizioni dei termini specifici
utilizzati);
◊ la presa d’atto dell’evoluzione nei sistemi di conoscenza che determinano le semantiche collettive, con un
ruolo sempre maggiore del Web, ormai divenuto il principale vettore di informazioni e riferimenti tecnici
e non tecnici: in particolare Wikipedia si sta consolidando sempre più come il principale strumento usato
nella ricerca di definizioni non solo dal pubblico non tecnico, ma anche da quello tecnico;
◊ ulteriore caratteristica distintiva dello strumento è la sua dinamicità come obiettivo programmatico,
derivata dalla presa d’atto della rapidità con cui evolvono i contesti di riferimento: assetto normativo,
discipline tecniche e scientifiche, problematiche ambientali e territoriali a varia scala, esigenze degli
stakeholders. Ciò ha portato a progettare e realizzare un Glossario dinamico, con versioni successive in
grado di tener conto delle integrazioni e dei contributi progressivi di perfezionamento.
Attraverso un gruppo di lavoro articolato a più livelli, ed uno specifico programma di condivisione il
Glossario si è basato sulle seguenti azioni:
Utenti differenziati
(tecnici e non tecnici)
Glossario dinamico condiviso
Evoluzione rapida del
contesto di utilizzo
Web
Voci normative
Sistemi tradizionali
della conoscenza
Wikipedia◊ ripresa e sistematizzazione dei precedenti Glossari specializzati prodotti per le Linee Guida Ispra-Catap
del 2010;
◊ raccolta delle voci presenti in normative nazionali ed internazionali pertinenti al campo considerato,
assunte tal quali;
◊ ricevimento delle osservazioni e delle proposte migliorative da parte dei tecnici e dei ricercatori indicati
da ISPRA e CATAP per questa prima fase, organizzati in base alle discipline coinvolte.
Gli obiettivi principali dello strumento sono dunque i seguenti:
◊ favorire la condivisione del significato dei termini tra i diversi soggetti tecnici, di differente provenienza
disciplinare, che intervengono nelle valutazioni ambientali a supporto dei processi decisionali;
◊ l’utilizzo, almeno per quanto riguarda i termini di uso più comune, anche da parte di un pubblico non
tecnico interessato che si trovi ad usare i termini in questione all’interno di processi decisionali (politici)
e partecipativi (esponenti di associazioni, singoli cittadini), o per scopi informativi (giornalisti) o
educativi (insegnanti non specialisti); di fatto le tematiche ambientali hanno da tempo questa duplice
veste, specialistica e di uso ampio, essendo presenti in molteplici momenti di interazione sociale;
◊ sfruttare in modo efficace il ruolo del Web, strumento sempre più preponderante negli scambi di
informazioni all’interno della società nazionale ed internazionale; si è reso pertanto necessario gestire tale
aspetto sia nelle fasi preliminari del glossario (quella della selezione delle definizioni da considerare), sia
nella fase di utilizzo, avendo come prospettiva il trasferimento sul Web dei risultati prodotti dal Glossario
e facendo in modo che siano effettivamente utilizzati dal pubblico interessato; nello specifico, viene
considerato il ruolo di Wikipedia, ormai diventato di fatto il dizionario condiviso nella società,
nonostante i non trascurabili punti di debolezza in esso presenti.
I punti successivi chiariscono meglio quanto esposto.
1.2 Campo di attenzione e sezioni tematiche
Ai fini del Glossario sono state considerate le voci relative agli aspetti ambientali che più direttamente
interessano le prospettive sistemiche dei sistemi ambientali complessi: le scienze naturali, la geologia, la
pedologia, l’ecologia, le discipline del paesaggio. Alle precedenti si aggiungono gli aspetti interdisciplinari
coinvolti nelle valutazioni ambientali e, sia pure in modo introduttivo, quelli relativi al territorio ed ai
momenti del processo decisionale; ciò si è reso necessario data la finalità anche applicativa del lavoro.
Si è anche assunto che, oltre ai termini di carattere descrittivo, dovesse essere presente una sezione relativa
alle tecniche ed agli interventi di maggior rilevanza ai fini di un riequilibrio ambientale; anche questo al fine
di consentire un effettivo uso applicativo del Glossario.
La selezione complessiva dei termini è limitata a quelli maggiormente utilizzati nei procedimenti
tecnico-amministrativi di valutazione ambientale; le definizioni proposte, nella fase inziale di un lavoro (ad esempio
uno Studio di Impatto Ambientale) potranno essere verificate ed eventualmente adattate in funzione delle
specificità dei quadri di riferimento programmatico e progettuale.
Lo schema successivo riassume (in grigio) il campo più direttamente considerato dal Glossario. Lo schema
rappresenta in modo schematico e puramente indicativo l’inviluppo delle suddivisioni (componenti, fattori,
aspetti, sistemi) dell’ambiente così come indicate dalle principali norme in materia di valutazione ambientale
(Direttive europee sulla Valutazione di Impatto Ambientale e sulla Valutazione Ambientale Strategica, loro
recepimento in Italia, regolamento EMAS).
Non viene pertanto considerato l’intero campo dei fattori ambientali: non sono specificamente sviluppati tra
gli altri gli aspetti relativi ai principali fattori di pressione (inquinamento, rifiuti, uso dell’energia), ne’ quelli
legati al patrimonio culturale, ne’ quelli relativi agli usi ed alle opere sul territorio.
Ai fini dell’organizzazione del lavoro, il complesso delle voci considerate è stato suddiviso nelle seguenti
sezioni tematiche:
Sezioni tematiche considerate A Ambiente e termini generali collegati C Componenti ambientali
V Analisi e valutazione ambientale D Processo decisionale
G Ambiente fisico (geologia e pedologia) B Ambiente biotico ed ecologia
P Paesaggio, territorio e patrimonio culturale R Ricostruzioni naturalistiche e ambientali
1.3 Target del glossario
Come già detto, per il glossario è stato assunto un target differenziato, in funzione dei ruoli assunti da soggetti
diversi nei processi decisionali che coinvolgono l’ambiente ed il paesaggio.
La Figura seguente riassume le situazioni evidenziando come si configurino di fatto tre insiemi principali:
◊ gli specialisti che si definiscono rispetto a particolari discipline (geologi, biologi, agronomi ecc.), e
come tali operano in differenti ambiti coinvolti nel processo decisionale: la pubblica amministrazione, i
ricercatori, le aziende, il mondo delle professioni;
◊ le figure che si fanno carico dell’integrazione dei differenti apporti disciplinari al fine di raggiungere
obiettivi di tipo sistemico: i responsabili dei procedimenti, i progettisti, i coordinatori degli studi di
impatto e delle valutazioni ambientali, i ricercatori impegnati sui temi dell’interdisciplinarità;
FATTORI ATMOSFERA ACQUE SUOLO FAUNA FLORA E VEGETAZIONE RUMORE VIBRAZIONI RADIAZIONI PATRIMONIO CULTURALE ENERGIA RIFIUTI RISCHI INCIDENTALI BENI MATERIALI HABITAT PAESAGGIO ECOSISTEMA SISTEMI BIODIVERSITA’ CLIMA Trasporti UOMO Agricoltura FATTORI CHIMICO-FISICI PATRIMONIO ARCHITETTONICO Drivers …. TERRITORIO SOTTOSUOLO Residenza Industria Processo decisionale AM BIE NT E Valutazione ed Impatto Ambientale
◊ i soggetti sociali che partecipano ai processi decisionali con ruolo non tecnico (i politici decisori, i
portatori di interessi, il pubblico interessato) o che gestiscono i flussi di informazioni tra i diversi soggetti
(giornalisti, altri operatori dei media).
Ai fini del Glossario in obiettivo, tale articolazione del target si traduce in pratica in una corrispondente
articolazione dei termini da considerare, ovvero:
◊ termini disciplinari, con contenuto specialistico elevato e che devono essere condivisi dagli specialisti
coinvolti di una medesima area disciplinare;
◊ termini interdisciplinari, che devono consentire lo scambio di significati tra i diversi attori tecnici
coinvolti;
◊ termini del linguaggio comune, che possono anche avere contenuti tecnici specifici ma che devono poter
essere conosciuti e condivisi anche dagli attori non tecnici del processo, in una prospettiva di governance
a cui partecipino effettivamente anche i soggetti sociali interessati.
In conclusione, le categorie di soggetti interessati considerate e le chiavi per la selezione dei termini del
Glossario sono state le seguenti.
SOGGETTI INTERESSATI
soc soggetti sociali interessati (decisori, associazioni ambientaliste e di categoria, pubblico della partecipazione, PROFESSIONISTI RICERCATORI TECNICI NELLE AMMINISTRAZIONI PROGETTISTI RICERCATORI INTERDISCIPLINARI VALUTATORI RESPONSABILI DI PROCEDIMENTO POLITICI GIORNALISTI PUBBLICO INTERESSATO ONG INSEGNANTI ecc. ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SPECIALISTI TECNICI AZIENDALI TERMINI DISCIPLINARI TERMINI INTERDISCIPLINARI TERMINI COMUNI TERMINI DISCIPLINARI
tecs tecnici delle professioni e delle amministrazioni che lavorano su temi specialistici ricv Ricercatori impegnati su temi tecnici interdisciplinari e di valutazione ambientale rics Ricercatori impegnati su specifici temi disciplinari
Per quanto riguarda i livelli di utilizzo dei termini si sono usate le seguenti categorie.
USO LIVELLI DI UTILIZZO
1 Termini ambientali di uso generale da condividere in sede di governance 2 Termini tecnici di uso interdisciplinare
3 Termini specialistici usati da soggetti plurimi (tecnici, amministrativi, ricercatori)
Rispetto al quadro delle corrispondenze tra i tre termini, il Glossario ha privilegiato il seguente.
Soc tecv ricv tecs rics
1 Termini comuni in sede di governance x x x x
2 Termini interdisciplinari x x x
3 Termini disciplinari di uso esteso (x) (x) x x
* Termini disciplinari molto specialistici o che richiedono ulteriori precisazioni in sede scientifica
(x) (x)
1.4 Metodo e gruppo di lavoro
La produzione del Glossario è il prodotto di un Gruppo di lavoro interdisciplinare, composto da ricercatori e
tecnici di ISPRA e del CATAP (Coordinamento delle Associazioni tecnico-scientifiche per l’Ambiente ed il
Paesaggio), strutturato al suo interno con i seguenti differenti ruoli.
SOGGETTI RUOLI
G Gruppo di lavoro "Glossario per l'ambiente ed il paesaggio"
Nucleo di soggetti tecnici ed istituzionali espressi da ISPRA e CATAP con il compito di fornire indicazioni e verificare progressivamente i risultati dell’attività
CI Coordinatore istituzionale Coordinamento generale per conto di ISPRA dell’attività del Gruppo di Lavoro
CT Coordinatore tecnico generale Raccolta delle produzioni progressive da parte dei referenti di sezione. Gestione dei successivi draft generali. Proposte per il metodo di lavoro e per le integrazioni intersettoriali..
N Curatore della raccolta e del riordino di termini normativi
Revisione e aggiornamento di un glossario normativo iniziale, anche sulla base di proposte di altri soggetti esterni.
R Referenti di sezione tematica Revisione ed aggiornamento dei glossari di sezione tematica. Interscambi con gli altri membri del gruppo di lavoro più direttamente interessati alla sezione tematica seguita. Trasferimento al Coordinamento tecnico dei risultati progressivi, con cui avverranno anche i riscontri di coerenza per gli aspetti intersettoriali.
A Altri soggetti interessati di ISPRA e CATAP
Interessamento da parte del Coordinamento e/o di altri membri del Gruppo di lavoro, sulla base di modalità che tengano conto delle specificità delle diverse organizzazioni. Fornitura di suggerimenti, integrazioni, proposte migliorative.
E Altri soggetti esterni interessati Eventuale interessamento da parte del Coordinamento, anche sulla base di indicazioni di altri membri del Gruppo di lavoro, in modo da ricevere suggerimenti migliorativi ed iniziare un percorso di condivisione con l’esterno del lavoro.
Per quanto riguarda le referenze ed i ruoli di revisione, la distribuzione all’interno del gruppo è stata la
seguente:
AMB Ambiti tematici di riferimento Referenti e revisioni di primo livello A Ambiente e termini generali collegati ISPRA. AAA
C Componenti ambientali ISPRA. AAA
V Analisi e valutazione ambientale ISPRA. AAA
D Processo decisionale ISPRA. AAA
G Ambiente fisico (geologia e pedologia) ISPRA. SIGEA, SIP
B Ambiente biotico ed ecologia ISPRA. AIN
P Paesaggio, territorio e patrimonio culturale ISPRA. SIEP, AIAPP R Ricostruzioni naturalistiche e ambientali ISPRA. AIPIN
Lo schema precedente potrà avere adeguamenti nel proseguimento del lavoro. In ogni caso la partecipazione
attraverso revisioni di secondo livello è aperta a tutte le associazioni attraverso le modalità da ciascuna di esse
ritenute più opportune.
1.5 Percorso di lavoro
Lo schema successivo riassume il percorso di lavoro iniziato e previsto.
Il percorso operativo utilizzato è stato il seguente:
1. Costruzione da parte della segreteria del lavoro. Impostazione di una prima base in .xls di termini già
disponibili (marzo 2010); tale base era costituita dall’assemblaggio di glossari già esistenti (Glossari dei
manuali 2010 ISPRA-CATAP, Glossario normativo 2005 dell’Associazione Analisti Ambientali, Glossario
proposto nel 2007 dal sito e-Savia). Identificazione di referenti da parte delle organizzazioni coinvolte.
2. Invio della prima base ai referenti per una prima verifica di completezza degli elenchi (giugno 2011).
3. Invio progressivo alla segreteria del lavoro di definizioni integrative raccolte da parte dei sotto-gruppi di
lavoro. Integrazione con un aggiornamento e completamento del Glossario normativo. Integrazione con
un’analisi dei termini corrispondenti contenuti su Wikipedia; approfondimento più complessivo del ruolo del
Web.
4. Produzione del Glossario versione ottobre 2011.
Voci normative Glossari specialistici Ispra-CATAP 2010
1° Elenco voci
(giugno 2011) Glossario normativoAAA 2005 Glossario e-Savia 2007
1a Revisione dal gruppo di lavoro IC Riordino preliminare
Glossario
vers.ott2011Primi riscontri con altri soggetti interessati Revisioni integrative dal
gruppo di lavoro IC
Pubblicazione on-line
Glossario
vers.gen 2012Revisioni integrative dal gruppo di lavoro IC
Glossario
vers.mar 2012Verifica di Wikipedia
FASE ATTUALE
7. Revisioni ed integrazioni della versione precedente da parte dei sottogruppi di lavoro, delle associazioni
del CATAP nelle forme rispettivamente decise, di soggetti istituzionali selezionati che avevano prodotto
manifestazioni di interesse;
8. Presentazione della versione 2012 al convegno di Roma del 30 marzo 2012 e pubblicazione on-line.
1.6 Criteri di selezione e di redazione dei termini
All’interno dal campo di attenzione indicato, i termini significativi dal punto di vista tecnico sono
eccezionalmente numerosi. Si è posta la questione di come delimitare l’insieme di termini effettivamente
considerati nel Glossario e delle caratteristiche da prevedere per le voci contenute.
Ai fini del Glossario in progress le voci normative (N) sono state mantenute tal quali, escludendo quelle
relative a norme abrogate.
La prima revisione ha considerato il 1° elenco (giugno 2011), basato sui glossari delle Linee Guida
specialistiche ISPRA-CATAP del 2010 (LIC), il precedente glossario di e-Savia (e-S), e le voci presenti su
Wikipedia (WKP).
Il Glossario contiene le voci progressivamente revisionate (GA), accompagnate da quelle normative e da
quelle presenti su Wikipedia. Ciò al fine di verificare (vedi anche capitolo successivo) quale siano i
riferimenti effettivamente utilizzati dalla maggior parte del pubblico interessato, fornendo gli elementi per
modificarli ove ritenuto necessario.
Come già ricordato, l’elenco delle voci è partito da una versione del giugno 2011, a cura del coordinamento
tecnico sulla base degli incontri preparatori, e potrà essere ampliato o modificato dai sotto-gruppi di lavoro
espressi dalle organizzazioni più direttamente interessate nelle forme da esse ritenute più opportune; il lavoro
dei sotto-gruppi fa capo a referenti che gestiscono gli elenchi in progress, facendoli confluire nel glossario
complessivo.
Il primo elenco di voci ha utilizzato le seguenti basi iniziali:
◊ LG : Linee Guida 2010 ISPRA-CATAP:
LG-BOT: Botanica (ISPRA-Uni.Roma-AIPIN)
LG-GEO: Geologia (ISPRA-SIGEA)
LG-IN: Ingegneria naturalistica (ISPRA-AIPIN)
LG-PAE: Paesaggio (ISPRA-SIEP-AIAPP)
LG-PED: Pedologia (ISPRA-AIP)
◊ N : normative: stralcio delle definizioni raccolte per il QVA “Normative ambientali” del 2005
dell’AAA;
◊ e-Savia 2007: insieme di voci raccolte nel 2007 dall’AAA e dall’Università di Pavia per il portale
e-Savia;
◊ WKP mag-11: Wikipedia, maggio 2011
I termini degli elenchi hanno avuto una prima attribuzione a cura del coordinamento tecnico generale. I
referenti delle sezioni tematiche hanno poi potuto aggiungere ulteriori attribuzioni a quelle già presenti, o
spostare termini in funzione dei blocchi di target, o aggiungere nuovi termini attualmente non presenti
giudicati necessari, o togliere termini pur interessanti ma non giudicati indispensabili per gli obiettivi del
Glossario. Per i termini ove vi siano più sezioni tematiche interessate l’obiettivo era quello di una voce
univoca; ove ciò non sia possibile per specificità disciplinari, la voce può riflettere queste particolarità
attraverso paragrafi sintetici di specificazione.
Dal punto di vista operativo i referenti:
◊ si sono fatti cura dei contatti con altri referenti di settore, ove ritenuto necessario o utile;
◊ hanno inviato le proprie indicazioni al coordinamento tecnico generale con cui sono stati tenuti i
contatti per eventuali chiarimenti e per le azioni successive.
Gli elenchi successivi sono stati implementati dalle indicazioni dei sottogruppi di lavoro e sulla base di
indicazioni emergenti dalle analisi sul ruolo del Web.
Sono stati adottati i seguenti criteri operativi:
1. non si è assunto l’obiettivo di produrre definizioni perfette e conclusive sotto tutti i profili; si è puntato a
definizioni dinamiche (migliorabili progressivamente) rispondenti agli obiettivi prioritari del lavoro (uso
il più possibile condiviso da parte dei target assunti come riferimento);
2. le definizioni date da strumenti normativi sono state riprese senza modifiche, citando il riferimento; si
possono così avere più definizioni per uno stesso termine, derivate da norme differenti; sono state
considerate normative nazionali ed internazionali (per strumenti valevoli anche per l’Italia, ove esista una
traduzione ufficiale); definizioni derivate da norme regionali potranno eventualmente essere aggiunte
successivamente, ove siano ritenute particolarmente utili e/o appropriate;
3. l’elenco non comprende acronimi, che potranno essere successivamente oggetto di un’appendice a parte;
4. all’interno delle sezioni tematiche, sono stati considerati i termini di maggior utilizzo effettivo o
potenziale nei processi valutativi interattivi (VIA, VAS), tali da poter funzionare come convenzione
iniziale tra i vari soggetti coinvolti (tecnici delle amministrazioni, professionisti, pubblico interessato);
sono quindi stati esclusi i termini troppo specialistici o che comunque riflettono troppo avanzati livelli di
dettaglio scientifico (ad esempio quelli derivanti da classificazioni disciplinari: “aragonite” ecc.) o
operativo (“particolato” ecc.), che richiederebbero l’introduzione di numeri molto elevati di termini
equivalenti;
5. l’attribuzione di un dato termine ad una delle sezioni tematiche individuate è stata effettuata in una prima
fase di lavoro attraverso un elenco di controllo sottoposto ai vari sotto-gruppi di lavoro; il quadro così
risultante poteva ancora avere un certo margine di arbitrarietà e (inevitabilmente) di sovrapposizione (ad
esempio il suolo, assegnato alla sezione dell’ambiente fisico, è anche caratterizzato dal fatto di avere una
componente biotica), la suddivisione riflette quindi esigenze operative piuttosto che distinzioni assolute;
di fatto ciascuna delle sezioni tematiche ha zone di sovrapposizione con altre, e di ciò tiene conto il
carattere interdisciplinare del lavoro complessivo;
6. per poter tener conto in modo flessibile di esigenze non costanti (richiamo di fonti originarie, opportunità
di evidenziare aspetti specifici, arrivo di contributi che richiedono tempo per essere integrati), le
definizioni iniziali, tendenzialmente di dimensione contenuta, possono essere accompagnate da paragrafi
successivi sotto forma di “Note”; si deciderà nelle versioni successive se estendere tali possibilità, o
limitarle, o lasciarle libere in funzione delle necessità della versione.
2 ASSUNZIONI SUL RUOLO DEL WEB
2.1 Aspetti generali
L’obiettivo intrinseco di un glossario tecnico era quello di riuscire a raggiungere i molteplici soggetti a cui è
rivolto, ed essere da essi utilizzato per una migliore condivisione dei concetti sottintesi dai termini
considerati.
Si è così posta la questione dei fattori di acquisizione dei termini stessi da parte dei vari utilizzatori, nonchè
quella dei molteplici vettori di informazione realmente utilizzati e/o utilizzabili ai fini di una reale efficacia
dello strumento, riassumibile nello schema seguente.
I vettori classici sono quelli derivati dalla formazione ordinaria dei tecnici (scolastica, universitaria), dagli
scambi con altri soggetti nel corso della prassi lavorativa, dagli aggiornamenti individuali specifici mediante
iniziative “ad hoc” (partecipazione a convegni e a corsi tematici, lettura di libri e riviste di settore,
consultazione di manuali specializzati e di dizionari classici).
Oggi una quota sempre maggiore dei flussi di informazione, tecnica e non tecnica, avviene sul Web, che
perciò diventa uno strumento imprescindibile di trasmissione delle informazioni associate ai documenti
tecnici di vario tipo. Ai nostri fini si è posta la necessità di meglio comprendere:
◊ le implicazioni dell’incidenza relativa dei termini all’interno dei flussi informativi complessivi di
Internet; ci sono termini di uso elevato o elevatissimo ed altri di uso più raro, più specializzati nel loro
utilizzo; indicazioni di questo tipo hanno aiutato nella selezione dei termini da considerare ai fini del
Glossario;
◊ il ruolo specifico di Wikipedia, principale dizionario on-line che sta diventando sempre più strumento
ordinario nella ricerca delle definizioni da parte di tutte le classi di utenza.
2.1
Incidenza quantitativa dei termini
I termini con maggiori presenze nel Web sono anche quelli prevedibilmente di maggiore utilizzo da parte dei
soggetti non tecnici (decisori, giornalisti, pubblico interessato); per contro presenze molto basse per un dato
termine potrebbero rifletterne un uso molto specialistico, e potenzialmente (non necessariamente) anche una
minore incidenza diretta nei processi tecnico-amministrativi e decisionali.
Per quanto riguarda la questione della dimensione dei flussi informativi è stata effettuata nell’estate 2011 una
prima analisi considerando 600 termini presenti nei primi elenchi del lavoro, o comunque frequentemente
utilizzati nelle procedure di valutazione ambientale. Tale analisi aveva una valenza euristica (orientativa)
piuttosto che obiettivi di esaustività rispetto a tutti i termini di interesse potenziale. Sono state stimate le
TERMINI DISCIPLINARI TERMINI INTERDISCIPLINARI TERMINI COMUNI AGGIORNAMENTO STRUTTURATO FORMAZIONE ORDINARIA PRASSI LAVORATIVA WEB COMPLESSIVO DIZIONARI CLASSICI WIKIPEDIA LETTERATURA TECNICA
presenze complessive sul Web secondo Google in italiano (WG.it) delle pagine con i termini in oggetto,
utilizzando la mediana di quattro osservazioni nel periodo luglio-agosto; la scelta di tale parametro era
derivata dai lavori per il progetto ECWPP (Environmental and Cultural Web Profile Project:
www.webprofileproject.eu
. Si espone di seguito uno stralcio dei risultati.
Nella tabella seguente si riporta, a titolo esemplificativo, uno stralcio dei risultati ottenuti.
L’interpretazione richiede evidentemente una serie di attenzioni legate alla natura specifica del contesto. Ad
esempio l’uso di “sito” non riflette solo il suo uso in campo ambientale (sito di un progetto, o contrapposto ad
“area vasta”), ma dipende soprattutto dal contesto operativo specifico (quello dei siti Internet). Nell’elenco
considerato tali casi sono peraltro trascurabili.
In termini generali un’analisi di questo tipo può suggerire indicazioni dei tipi seguenti:
◊ i termini con presenze più elevate nel Web presuppongono più facilmente un uso misto tecnico e non
tecnico dei termini stessi, con maggiori rischi di ambiguità e fraintendimenti fra operatori differenti;
◊ i termini con numeri molto bassi di presenze si presteranno più ad un uso specialistico; in tal caso
occorrerà chiedersi se siano rilevanti (e allora vi si pone l’obiettivo di una loro maggiore diffusione) o
non lo siano (e allora potrebbe essere meglio non inserirli in un Glossario che deve comunque operare
una forte selezione rispetto a tutti i termini potenziali.
La prima colonna della tabella riporta i primi 25 termini dell’elenco analizzato; si vede come tra essi vi siano
termini del linguaggio comune il cui uso in senso strettamente tecnico dovrà essere ben chiarito nelle
definizioni. Oltre all’esempio già commentato di “sito”, può essere il caso di “risposta” (termine con un
preciso significato tecnico nel modello DPSIR), di “piano”, “parte”, “attività” ecc. Tra i termini fondativi in
campo ambientale compaiono “ambiente”, “territorio”, “energia”; il termine “natura” pone problemi di
ambiguità maggiori rispetto ai precedenti.
Nell’ultima colonna (“epipedon”, “sciafilo” ecc.) i termini sono quasi tutti molto specializzati; le definizioni
in questi casi si rivolgono a soggetti appartenenti a discipline ben definibili e non hanno il problema di dover
sciogliere problemi di ambiguità.
Nelle posizioni intermedie i termini possono generare o meno ambiguità rispetto al linguaggio comune;
frequentemente il loro uso in campo tecnico coinvolge soggetti di discipline differenti.
Il lavoro effettuato è servito, come già detto, ad affinare la selezione dei termini del Glossario e la loro
attribuzione ai livelli di utilizzo previsti (linguaggio comune, termini interdisciplinari, termini specialistici).
1 - 100 101 - 500 501 - 600
Sito 723.000.000Argilla 5.000.000Ecosistema filtro 1.130
Parte 394.000.000Determinante 4.825.000Epipedon 1.060
Oggetto 277.500.000Governance 4.800.000Sciafilo 1.010
Sistema 221.500.000Smaltimento 4.695.000Illuviazione 987
Modifica 194.000.000Sezione di controllo 4.675.000Grata viva 925
Attivita’ 191.000.000Esemplare 4.550.000Interventi lineari 919
Risposta 165.000.000Parco nazionale 4.370.000Plurispecifica 841
Piano 154.500.000Habitat 4.300.000Proprietà diagnostiche 832
Tecnologia 136.650.000Compensazione 3.960.000Geoportale INSPIRE 733
Profilo 129.500.000Emissione 3.790.000Spettro corologico 678
Livello 118.000.000Bonifica 3.645.000Elenco ufficiale delle autorità pubbliche 644
Ambiente 115.500.000Vibrazioni 3.505.000Target ambientale 613
Programma 104.000.000Riserva naturale 3.455.000Piano bioclimatico 578
Imballaggio 95.400.000Raccolta differenziata 3.410.000Prato in rotolo 494
Opera 95.000.000Filiera 3.335.000Sinforme 492
Ordine 93.000.000Stoccaggio 3.175.000Gradonata viva 481
Natura 83.650.000Estinzione 3.045.000Viminata viva 446
Governo 77.550.000Riciclaggio 2.965.000Rivestimento vegetativo 426
Progetto 76.500.000Successione 2.920.000Climacico 391
Pubblico 75.650.000Progetto esecutivo 2.845.000Paese fornitore di risorse genetiche 376
Territorio 71.400.000Mantello 2.745.000Endemica (specie) 363
Energia 69.850.000Vegetazione 2.735.000Variabilità pedologica 358
Informazione 69.600.000Ecosistema 2.590.000Scogliera rinverdita 335
Gestione 63.950.000Educazione ambientale 2.560.000Taxon 323
e anche attraverso l’affinamento di indicatori che utilizzino differenti vettori informativi derivabili dal Web in
grado di meglio distinguere gli utilizzi tecnici dei termini da quelli non tecnici.
2.2 Dinamiche di utilizzo dei termini
Accanto agli aspetti di incidenza quantitativa, assume rilevanza anche l’evoluzione nell’uso dei termini,
ovvero la loro dinamica nel tempo e la loro capacità di influenzare la semantica collettiva. Termini il cui uso
sta aumentando nel tempo possono assumere significati progressivamente più estesi e richiedere attenzioni
specifiche nella loro definizione. Termini con dinamiche in diminuzione potrebbero però essere associati a
concetti cruciali per lo sviluppo sostenibile, e potrebbero quindi richiedere specifici investimenti per un loro
sostegno e diffusione.
Vi sono alcuni casi rilevanti ai fini dell’inquadramento del Glossario nel suo insieme.
Nella figura seguente si riportano ad esempio gli andamenti comparati delle ricerche sul Web in Italia negli
ultimi anni, secondo Google Trends, per “acqua” e “suolo”.
acqua suolo acqua suolo
2006 83% 143% 1 0,06 2007 86% 121% 1 0,06 2008 86% 111% 1 0,05 2009 87% 104% 1 0,05 2010 91% 103% 1 0,04 2011 100% 100% 1 0,04
Google Trends ha i suoi limiti (non fornisce dati assoluti), dichiarati dallo stesso motore di ricerca, ma è nello
stesso tempo uno strumento sufficientemente credibile ed utilizzabile per riconoscere almeno in modo
comparativo tendenze nelle attenzioni da parte della comunità che usa il Web, che costituisce a sua volta una
sezione sempre più rappresentativa della società nel suo complesso.
L’attenzione complessiva per l’acqua in Italia appare in aumento (con i massimi annuali in estate, come è
logico), mentre per il suolo l’attenzione risulta molto minore (il 4% rispetto all’acqua nel 2011) e, come si
vede, ulteriormente in diminuzione. Dal momento che una delle cause maggiori di dissesto ambientale (e
delle spese collegate) in Italia è stata la sottovalutazione del suolo come elemento portante dell’intero sistema
territoriale, tale disattenzione da parte della società è da ritenersi uno dei fattori di criticità da affrontare
prioritariamente nel momento in cui ci si chiede come il sistema socio-economico possa crescere e
svilupparsi. In tal senso il Glossario attribuisce un ruolo importante a tale fattore.
Proprio per le implicazioni per i livelli decisionali a tutte le scale sul territorio, sarà molto importante avere
riscontri sugli effettivi margini di utilizzabilità dei dati (precedenti e seguenti) anche direttamente dal motore
di ricerca che fornisce i dati stessi. Per il momento si attribuisce ai risultati mostrati un valore indicativo, non
assoluto ma comunque sufficiente a far scattare soglie di allarme.
Nella figura seguente si confrontano con lo stesso sistema “ambiente” e “territorio”.
ambiente territorio ambiente territorio
2005 235% 107% 1 0,65 2006 202% 97% 1 0,69 2007 170% 122% 1 1,01 2008 144% 127% 1 1,26 2009 130% 111% 1 1,23 2010 118% 121% 1 1,48 2011 100% 100% 1 1,42
Si vede come l’attenzione per l’”ambiente” sia progressivamente diminuita negli anni, mentre quella per il
“territorio”, inizialmente minore rispetto alla precedente, salga progressivamente sino a superarla nel
2007-2008 mantenendosi poi relativamente stabile negli anni successivi; nel 2011 anche l’attenzione per il
“territorio” sembrerebbe diminuire. Se ambiente e territorio sono motori essenziali di un nuovo modello di
sviluppo, i dati precedenti devono essere tenuti in conto, monitorati, ed orientare nelle sedi appropriate
opportune forme di promozione e di comunicazione.
Un terzo confronto, di interesse diretto in questa sede, è quello tra gli andamenti per le parole “valutazione” e
“crisi”.
valutazione crisi valutazione crisi
2005 176% 74% 1 0,32 2006 150% 61% 1 0,3 2007 133% 65% 1 0,36 2008 129% 113% 1 0,64 2009 118% 133% 1 0,84 2010 107% 92% 1 0,64 2011 100% 100% 1 0,74
ambiente,
territorio
valutazione,
crisi
praticamente equivalenti. Ciò è il frutto congiunto di un aumento delle ricerche per “crisi”, e della
diminuzione di quelle per “valutazione”. Il problema è che se a monte delle decisioni non ci sono valutazioni
corrette ed efficaci diventa difficile, se non addirittura impossibile, risolvere le crisi. Anche qui occorrerà
pensare a nuove forme di promozione della “valutazione”, a specifiche azioni da parte di chi abbia a carico la
soluzione dei problemi ambientali e più in generale di quelli socio-economici. Ai fini del Glossario, accanto
ai termini descrittivi per i vari settori considerati appare necessario affiancare anche quelli più strettamente
collegati alle valutazioni.
Alla base delle valutazioni, devono in ogni caso esserci corrette ed efficaci analisi, a loro volta precedute da
un uso efficace dei concetti e dei termini relativi negli scambi tra i soggetti che partecipano ai processi
decisionali. In tal senso la questione delle loro definizioni non è secondaria.
Si può vedere quale sia stata in Italia (ancora attraverso il confronto con “valutazione”) l’attenzione per
“definizione”.
valutazione definizione valutazione definizione
2005 164% 148% 1 1,94 2006 140% 127% 1 1,96 2007 124% 99% 1 1,74 2008 120% 83% 1 1,48 2009 118% 93% 1 1,74 2010 107% 105% 1 2,16 2011 100% 100% 1 2,2
Dopo una discesa negli anni 2006-2007, per “definizione” vi è stata una ripresa di interesse negli anni
successivi (almeno fino al 2010). Sarà da verificare in seguito se ciò possa essere considerato o meno un
segnale positivo di maggiore consapevolezza collettiva dell'importanza di un uso più attento delle parole,
ovvero degli strumenti primari nel veicolare le informazioni.
Nella figura si notano anche i minimi annuali, netti e ricorrenti, in corrispondenza dei periodi estivi e di fine
anno, che suggeriscono come le ricerche avvengano prevalentemente in ambito scolastico o comunque
lavorativo. In tal senso le ricerche di definizioni possono essere considerate più “tecniche” rispetto ad altre
che prevalgono nei periodi di vacanza in cui gli interessi prevalenti sono di altro tipo.
2.3 Ruolo di Wikipedia
Si è già ricordato come la ricerca di definizioni avvenga in modo sempre più frequente attraverso Wikipedia,
la principale enciclopedia on-line, e ciò da parte di tutte le categorie interessate, non tecniche e tecniche. E’
esperienza comune in campo sia scolastico, sia amministrativo, sia professionale come la ricerca di
definizioni non avvenga quasi più attraverso gli strumenti tradizionali (dizionari, manuali) quanto piuttosto
attraverso il Web ed in particolare mediante Wikipedia. Si crea così una compenetrazione sempre maggiore
con gli strumenti ordinari di formazione scolastica e con le prassi operative, con un problema di
autorevolezza e di credibilità dei contenuti. Il problema di Wikipedia è infatti quello delle correzioni dirette
che chiunque può fare in qualsiasi momento, non consentendo all’utente verifiche sulla effettiva correttezza
dei contenuti. L’assunto intrinseco al sistema è quello di un miglioramento progressivo dei contenuti prodotto
dagli utenti stessi, che dovrebbero progressivamente correggere errori e debolezze espressive delle voci meno
solide, ma il problema è che può avvenire anche l’inverso (la sostituzione di una voce buona con una più
debole o sbagliata), e l’utente non sa in quale momento si trova. La sua diventa un’assunzione statistica
(prevalenza delle voci buone rispetto a quelle sbagliate), un rischio che può accettare una persona che non
debba rendere conto del proprio lavoro a fronte dell’immediatezza e semplicità di uso, ma che non può essere
accettato in campo tecnico, scientifico, amministrativo.
La questione è evidentemente strategica per un’operazione come questa in cui si propone un nuovo Glossario
da usare in campo amministrativo e professionale. Vi è nello stesso tempo la consapevolezza che, se condotto
solo con impostazioni tradizionali, un nuovo Glossario rischia di essere inutile a fronte dei reali meccanismi
con cui si diffondono le definizioni anche in ambito tecnico.
Ulteriori elementi di riflessione vengono dai grafici seguenti, in cui si confrontano le ricerche per “scuola”,
“università” e “Wikipedia”.
scuola università wikipedia scuola università wikipedia
2005 113% 286% 9% 1 0,93 0,14 2006 103% 243% 42% 1 0,86 0,73 2007 113% 195% 75% 1 0,63 1,19 2008 107% 159% 84% 1 0,54 1,4 2009 105% 130% 88% 1 0,45 1,48 2010 98% 115% 94% 1 0,42 1,7 2011 100% 100% 100% 1 0,36 1,78
In Italia (vedi figura e tabella precedenti) si rileva un parziale mantenimento dei volumi di ricerca nel corso
degli ultimi anni per il termine “scuola”, con un andamento sostanzialmente corrispondente ai calendari
scolastici. Si rileva anche una diminuzione progressiva per “università”, che nei primi anni era
sostanzialmente equivalente al precedente, e questo è un fatto da meglio analizzare ed interpretare. Le
ricerche per Wikipedia sono esplose in Italia negli anni 2006-2007 fino a superare “scuola” e “università”;
negli ultimi anni l’andamento appare sostanzialmente stabilizzato.
Wikipedia è diventato in Italia un sito di assoluta rilevanza per quanto riguarda le ricerche generiche, tale da
condizionare potenzialmente la semantica collettiva, ovvero la formazione dei concetti che stanno alla base
dei termini presenti. Si può assumere un suo ruolo molto rilevante in Italia nei flussi di informazione che
stanno alla base dei processi di conoscenza.
Ci si può chiedere se le tendenze precedenti siano solo italiane. La figura seguente rappresenta gli andamenti
equivalenti negli Stati Uniti.
scuola,
università,
wikipedia
school university wikipedia school university wikipedia 2005 104% 143% 36% 1 0,74 0,05 2006 104% 128% 124% 1 0,67 0,17 2007 107% 119% 172% 1 0,62 0,23 2008 101% 109% 176% 1 0,59 0,25 2009 100% 106% 166% 1 0,58 0,24 2010 94% 99% 136% 1 0,57 0,21 2011 100% 100% 100% 1 0,54 0,14
I trends appaiono sostanzialmente gli stessi per “school” (mantenimento nel tempo con forti variazioni
ricorrenti in funzione dell’anno scolastico), e per “university” (calo progressivo ancorchè minore delle
ricerche). Diversa è la posizione di “Wikipedia”, che rimane quantitativamente inferiore ai due termini
precedenti e che sembrerebbe in fase discendente negli ultimi tempi.
Ricordando i punti di debolezza intrinseci di Wikipedia, l’ipotesi potrebbe essere quelle che gli italiani siano
meno rigorosi nel modo in cui cercano e trattano i termini e le loro definizioni rispetto agli americani che si
dimostrerebbero più seri. In realtà la cosa non è così semplice, come dimostra la figura successiva, in cui si
mostrano gli andamenti nel 2011 degli stessi termini (tradotti nelle lingue corrispondenti) in Germania ed in
Olanda.
In queste due nazioni, ai cui popoli non sono attribuite caratteristiche di superficialità nella considerazione
internazionale, l’incidenza di Wikipedia nelle ricerche è come in Italia prevalente rispetto a scuola ed
università. E’ in particolare abbastanza evidente la corrispondenza durante l’anno degli andamenti tra
Wikipedia e “scuola”, fatto che suggerisce un suo significativo utilizzo nel mondo scolastico. E’ possibile che
gli insegnanti esercitino un sufficiente livello di controllo sulla qualità dell’utilizzo dello strumento da parte
degli studenti, ma in ogni caso si pone la questione di un suo ruolo non trascurabile nell’ambito dei processi
di formazione delle conoscenze condivise.
Le indicazioni precedenti richiederanno ulteriori approfondimenti anche con altri indicatori, ma da subito
suggeriscono che, nella messa a punto di un Glossario tecnico dinamico per l’ambiente ed il paesaggio che
abbia una sufficiente autorevolezza, non si trascuri il ruolo di Wikipedia nel suo duplice aspetto:
◊ di fornitore attuale di definizioni effettivamente utilizzate dal pubblico di vario tipo;
◊ di fornitore anche in futuro delle definizioni al pubblico, che potranno essere migliorate anche attraverso
il lavoro fatto per il Glossario.
school,
university,
wikipedia
STATI UNITIW
W
S
U
S
U
GERMANIA OLANDAIn generale pare sempre più necessario tener conto dei flussi web collegati nella produzione delle conoscenze
e della semantica collettiva alla base dei processi decisionali per uno sviluppo sostenibile.
Ai fini della presente versione del Glossario, destinata ad un pubblico tecnico e non ancora ad essere
pubblicata per un pubblico complessivo, si è deciso di mantenere a titolo documentale le voci riscontrate su
Wikipedia nel luglio 2011 anche ove ritenute errate o non confacenti agli obiettivi dell’operazione.
3 TERMINI DI USO PLURIMO
3.1 Termini di uso generale
Sono esposti in questo capitolo i termini di uso più frequente, per i quali si possa assumere come necessaria
una condivisione da parte di più tecnici all’interno di equipes di progettazione o per la realizzazione di Studi
di Impatto Ambientale.
Resta inteso che la posizione attuale del termini (in questo capitolo o nel precedente) potrà essere in seguito
variata (rispetto al Capitolo 4) ove il gruppo di lavoro Ispra-Catap lo ritenga necessario.
In questo primo punto sono presentate di seguito le voci relative ai termini di uso generale (quelle indicate dal
Livello 1 al punto 1.3), utilizzate in sede di governance non solo dai soggetti tecnici ma anche dagli altri
coinvolti nel processo decisionale e di controllo sociale (decisori, stakeholders, giornalisti, pubblico
interessato).
Sono stati utilizzati i seguenti codici e le seguenti convenzioni cromatiche:
GA Termini con almeno una revisione ai fini del Glossario al marzo 2012 N Termini normativi
WKP Termini presenti in Wikipedia (agosto 2011). Le definizioni riportate hanno solo un valore documentale e possono essere errate, o comunque non corrispondere ai significati attribuiti ai termini dal gruppo di lavoro.
NB: In qualche caso nella colonna AMB è stato il codice AS per indicare termini che, pur mantenendo un
significato generale, hanno definizioni che ne presuppongono anche un uso in settori specializzati.
Attribuzioni di questo tipo dovranno essere perfezionate nelle versioni successive del Glossario.
TERMINE AMB U F FONTE DEFINIZIONE
Adattamento A 1 GA GA rev.mar-12
Adeguamento di un organismo, una specie o di un sistema ambientale al modificarsi delle condizioni esterne. In tema di sviluppo sostenibile assume priorità la questione
dell'adattamento ai cambiamenti climatici globali ed ai relativi riflessi locali.
Adattamento B 1 N N - Strategia Nazionale per la
Biodiversità 2010
Facoltà degli organismi viventi di mutare i propri processi metabolici, fisiologici e comportamentali, consentendo loro di adattarsi alle condizioni dell'ambiente nel quale vivono.
Ambiente A 1 GA GA
rev.mar-12
Insieme delle condizioni, definibile usualmente in termini spaziali, entro cui un determinato soggetto (individuo, comunità, organizzazione) vive ed è in relazione con il contesto. Ambiente A 1 N N - Strategia Nazionale per la Biodiversità 2010
Dal latino "ambiens" ciò che sta attorno. Indica l'insieme delle condizioni fisiche (temperatura, pressione, ecc.), chimiche (concentrazioni di sali, ecc.) e biologiche in cui si svolge la vita. L'ambiente è un sistema aperto, capace di autoregolarsi e di mantenere un equilibrio dinamico, all'interno del quale si verificano scambi di energia e di informazioni. Esso include elementi non viventi (acqua, aria, minerali, energia) o "abiotici" ed elementi viventi o "biotici" tra i quali si distinguono organismi produttori (vegetali), consumatori (animali) e decompositori (funghi e batteri).Contesto nel quale l'organizzazione opera,
TERMINE AMB U F FONTE DEFINIZIONE
flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni. Il contesto si estende dall'interno di una organizzazione al sistema globale (UNI EN ISO 14001:1996).Nel momento in cui si cerca di darne una definizione si entra in un altro ordine di idee e al posto dell'ambiente onnicomprensivo si presentano delle fattispecie.
Ambiente A 1 WK
P
WKP110711 L'ambiente o biosfera è l'insieme delle risorse indispensabili a garantire la vita di tutte le specie viventi, animali o vegetali, semplici e complesse, presenti sul pianeta Terra. Per gli ambientalisti la tutela dello stesso è un obiettivo politico prioritario e urgente. La distruzione dell'ambiente dovuta ad attività umane, in particolare all'inquinamento e alla cattiva gestione delle risorse crea danni irreversibili alla biodiversità del pianeta con la scomparsa di molte specie, dei relativi ecosistemi e il rischio di un collasso generale che renda il pianeta invivibile anche per la specie-uomo. Attivita’ AV 1 GA GA
rev.mar-12
Ai fini delle analisi e valutazioni ambientali, un’”attività “è un insieme di azioni umane con caratteristiche simili, o finalizzate a medesimi obiettivi.
Attivita’ AV 1 WK
P
WKP110711 L'attività a di una sostanza aeriforme, liquida o solida viene definita come il rapporto tra la fugacità f che la sostanza presenta nelle condizioni in oggetto (o attuali) e la fugacità della stessa sostanza allo stato standard[1] f° o più
recentemente fθ per evitare ambiguità IUPAC. Se si tratta di fase aeriforme (gas o vapore), l'attività viene spesso approssimata col rapporto tra la pressione parziale e la pressione allo stato standard (1 bar o 100 kPa).
Azione AV 1 GA GA
rev.mar-12
Ai fini delle analisi e valutazioni ambientali, vengono definiti “azioni” atti comportamentali di un determinato soggetto, o gli elementi di un progetto in grado di produrre alterazioni sull’ambiente circostante.
Azione AV 1 WK
P
WKP110711 In fisica il principio d'azione è una asserzione sulla natura del moto per cui la traiettoria di un oggetto può essere determinata: il cammino seguito da un oggetto è quello che rende stazionario il valore di una quantità chiamata azione. Perciò invece di pensare in termini di oggetti che accelerano in risposta all'applicazione di una forza si può pensare ad oggetti che scelgono un cammino di azione stazionaria. Biodiversità AB 1 GA GA
rev.mar-12
Per biodiversità entro un determinato ambiente si intende la varietà di organismi viventi in esso presenti. Può essere descritta in termini di geni, specie od ecosistemi. Vedi anche Diversità biologica Biodiversità AB 1 N N - Strategia Nazionale per la Biodiversità 2010
E' sinonimo di "diversità biologica". Per biodiversità di un determinato ambiente, in particolare, si intende la varietà di organismi viventi in esso presenti, attualmente minacciata dal progressivo aumento dei fattori inquinanti e dalla riduzione degli habitat. La biodiversità può essere descritta in termini di geni, specie od ecosistemi. Lo sviluppo sostenibile dipende anche dalla comprensione, protezione e conservazione degli innumerevoli ecosistemi interattivi del pianeta.
Biodiversità A 1 WK
P
WKP110711 Per biodiversità si intende l'insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati. Implica tutta la variabilità biologica: di geni, specie, habitat ed ecosistemi.
TERMINE AMB U F FONTE DEFINIZIONE
composizione dell'atmosfera mondiale e si aggiunge alla variabilità naturale del clima osservata in periodi di tempo comparabili Cambiamenti climatici AS 1 N N - Strategia Nazionale per la Biodiversità 2010
Qualsiasi cambiamento di clima attribuito direttamente o indirettamente ad attività umane, il quale altera la composizione dell'atmosfera mondiale e si aggiunge alla variabilità naturale del clima osservata in periodi di tempo comparabili.
Clima AS 1 GA GA
rev.mar-12
Sintesi statistica dei parametri atmosferici (temperatura, precipitazioni, umidità, pressione, venti) che interessano un territorio per un periodo di tempo sufficientemente lungo.
Clima AS 1 WK
P
WKP110711 Il clima è lo stato medio del tempo atmosferico in una determinata località, rilevato nell' arco di almeno 20-30 anni. Ha un andamento che tende a mantenersi stabile nel corso degli anni. La parola clima viene dal greco clinamen che vuol dire 'inclinazione': il clima infatti è in massima parte una funzione dell'inclinazione dei raggi solari sulla superficie della Terra al variare della latitudine. Esso, determinandone flora e fauna, influenza le attività
economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che abitano il territorio.
Compensazione AV 1 WK
P
WKP110711 La compensazione è un modo di estinzione delle obbligazioni diverso dall'adempimento, disciplinato dal codice civile agli articoli 1241-1252.
Compensazioni ambientali
AV 1 GA GA rev.mar-12
Realizzazione di azioni positive per l'ambiente a riequilibrio di impatti negativi residui prodotti da interventi in progetto, una volta verificata la loro non eliminabilità.
Comunità AB 1 GA GA
rev.mar-12
In ecologia indica l'insieme degli organismi che condividono uno stesso ecosistema geograficamente limitato (e
interagiscono all'interno di tale sistema).
Comunità AB 1 WK
P
WKP110806 Un primo significato di comunità si trova nel contesto dell'ecologia e indica l'insieme degli organismi che
condividono uno stesso ecosistema geograficamente limitato (e interagiscono all'interno di tale sistema).
Comunità AB 1 GA vedi Biocenosi
Conservazione AD 1 GA GA rev.mar-12
Complesso di azioni effettuate per mantenere o ripristinare oggetti a cui si attribuisce valore. Prioritarie sono la conservazione della natura, del patrimonio culturale, delle qualità dell'ambiente di vita.
Conservazione AD 1 N N - Dir. 92/43/CEE modificata da Dir. 97/62/CE e dal Reg. (CE) n. 1882/2003 e dalla Dir. 2006/105/CE art. 1 a)
Un complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente ai sensi delle lettere e) e i).
Conservazione AD 1 WK
P
WKP mag-11 Lo stato di conservazione di una specie è un indicatore della probabilità che quella specie continui a sopravvivere.
Conservazione AD 1 WK
P
WKP110711 In fisica, una legge di conservazione o principio di conservazione descrive la conservazione nel tempo di una grandezza fisica in un sistema fisico isolato. Le leggi di conservazione sono molteplici e caratterizzano tutti gli ambiti della fisica; si distinguono in leggi esatte, cioè che sono verificate per ogni sistema isolato, e leggi
TERMINE AMB U F FONTE DEFINIZIONE
approssimate, cioè vere solo in presenza di determinate condizioni.
Conservazione della natura
AD 1 GA GA rev.mar-12
Secondo la Direttiva Habitat, è il complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente.
Costi AV 1 N N - D.Lgs
152/06 art.302 c.13
Gli oneri economici giustificati dalla necessità di assicurare un'attuazione corretta ed efficace delle disposizioni di cui alla parte sesta del presente decreto, compresi i costi per valutare il danno ambientale o una sua minaccia imminente, per progettare gli interventi alternativi, per sostenere le spese amministrative, legali e di realizzazione delle opere, i costi di raccolta dei dati ed altri costi generali, nonché i costi del controllo e della sorveglianza.
Costi AV 1 WK
P
WKP110711 In economia, management, e contabilità, un costo è il prezzo pagato o associato ad un evento commerciale o ad una transazione economica.
Il costo di un bene indica quanto denaro è servito per produrre tale bene. La determinazione del costo può avvenire attraverso numerose modalità e tenendo conto di più
variabili. Un bene che ha un costo, in quanto tale, può essere riscattato attraverso il pagamento (nei più disparati modi) della quantità indicata dal costo.
Il costo di un bene, inteso come costo di produzione del bene, è quindi distinto dal prezzo che rappresenta invece il valore di mercato del bene.
Costi ambientali AV 1 GA GA rev.mar-12
I costi delle mancate opportunità imposte ad altri utenti in conseguenza dello sfruttamento intensivo delle risorse ambientali al di là del loro livello di ripristino e ricambio naturale.
Costi ambientali AV 1 N N - D.Lgs 152/06 art.74 c.2, tt
I costi delle mancate opportunità imposte ad altri utenti in conseguenza dello sfruttamento intensivo delle risorse al di là del loro livello di ripristino e ricambio naturale.
Criteri AV 1 N N - D.Lgs
190/10, art.3 c.1i)
Caratteristiche tecniche distintive, anche individuate dalla Commissione europea, strettamente collegate ai descrittori qualitativi;
Criteri AV 1 N N - Dir.
2008/56 art. 3 c.6
Caratteristiche tecniche distintive strettamente collegate a descrittori qualitativi;
Criteri AV 1 WK
P
WKP110711 Concetto generale / Il criterio della massima parsimonia, utilizzato negli studi di biologia evolutiva, nella sua forma più generale afferma che, tra le possibili ipotesi
filogenetiche, sia opportuno scegliere quella più semplice in grado di spiegare i dati rilevati. In altre parole viene favorita la ricostruzione filogenetica che spiega la presenza o l'assenza dei caratteri presi in considerazione con il minor numero di cambiamenti evolutivi.
Criteri ambientali AV 1 GA GA rev.mar-12
Regole, principi, valori usati per giudicare, valutare, scegliere tra condizioni alternative rilevanti per l'ambiente. Criticità AV 1 GA GA
rev.mar-12
La criticità di una data realtà ambientale esprime il
TERMINE AMB U F FONTE DEFINIZIONE
Danno AV 1 WK
P
WKP110711 Un danno è la conseguenza di un'azione o di un evento che causa la riduzione quantitativa o funzionale di un bene, un valore, un attrezzo, una macchina, un immobile o quant'altro abbia un valore economico, affettivo, morale.
Danno ambientale AV 1 GA GA rev.mar-12
Qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell'utilità assicurata da quest'ultima.
Danno ambientale AV 1 N N - D.Lgs 152/06 art.300 c.1
Qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell'utilità assicurata da quest'ultima
Danno ambientale AV 1 N N - D.Lgs 152/06 art.300 c.2, lett. a)
Ai sensi della direttiva 2004/35/CE costituisce danno ambientale il deterioramento, in confronto alle condizioni originarie, provocato: a) alle specie e agli habitat naturali protetti dalla normativa nazionale e comunitaria di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica, che recepisce le direttive 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979; 85/411/CEE della Commissione del 25 luglio 1985 e 91/244/CEE della Commissione del 6 marzo 1991 ed attua le convenzioni di Parigi del 18 ottobre 1950 e di Berna del 19 settembre 1979, e di cui al D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, recante
regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche, nonché alle aree naturali protette di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e successive norme di attuazione
Danno ambientale AV 1 N N - D.Lgs 152/06 art.300 c.2, lett. b)
Ai sensi della direttiva 2004/35/CE costituisce danno ambientale il deterioramento, in confronto alle condizioni originarie, provocato: alle acque interne, mediante azioni che incidano in modo significativamente negativo sullo stato ecologico, chimico e/o quantitativo oppure sul potenziale ecologico delle acque interessate, quali definiti nella direttiva 2000/60/CE ad eccezione degli effetti negativi cui si applica l'articolo 4, paragrafo 7, di tale direttiva
Danno ambientale AV 1 N N - D.Lgs 152/06 art.300 c.2, lett. c)
Ai sensi della direttiva 2004/35/CE costituisce danno ambientale il deterioramento, in confronto alle condizioni originarie, provocato: alle acque costiere ed a quelle ricomprese nel mare territoriale mediante le azioni suddette, anche se svolte in acque internazionali
Danno ambientale AV 1 N N - D.Lgs 152/06 art.300 c.2, lett. d)
Ai sensi della direttiva 2004/35/CE costituisce danno ambientale il deterioramento, in confronto alle condizioni originarie, provocato: al terreno, mediante qualsiasi contaminazione che crei un rischio significativo di effetti nocivi, anche indiretti, sulla salute umana a seguito dell'introduzione nel suolo, sul suolo o nel sottosuolo di sostanze, preparati, organismi o microrganismi nocivi per l'ambiente
Danno ambientale AV 1 N N - Strategia Nazionale per la
Biodiversità 2010
Il danno ambientale è previsto e disciplinato dall'art.18 della legge n. 349 dell'8 luglio 1986 e s.m.i., nel quale il
legislatore sancisce che "qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l'ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o
distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l'autore del fatto al risarcimento nei confronti dello Stato".
Decisione AD 1 GA GA rev.mar-12
Scelta tra possibili alternative di azione, conseguente di regola ad una valutazione esplicita o implicita