INDICE
Abstract Prefazione Introduzione
i. Il ruolo dell’immaginario ii. Cultura, culture e culturale iii. Il potere dei media
iv. Fatti e interpretazioni
Parte Prima: Scenari Mediali
CAPITOLO I
i. Consumare i media
ii. Inventare l’audience
iii. Praticare i media
iv. Il culto dei media
CAPITOLO II
i. Social Network
ii. Serialità e On demand
Parte Seconda: Scenari Culturali
CAPITOLO III
i. Il campo della cultura
ii. Convergenze simboliche
iii. Accedere all’immaginario
iv. Culture e appartenenza
CAPITOLO IV
i. Social Network
ii. Serialità e On Demand
iii. Pornografia e Post Porno
Parte terza: Scenari Teorici
CAPITOLO V
i. Cultura e non Culture
ii. Discorso Pubblico e Potere
iii. La Complessità del Postmoderno
Conclusioni Bibliografia Sitografia
Abstract
La storia del pensiero è il campo di battaglie sanguinolente dove si commettono i crimini più neri e si dicono le ingiurie più gravi. L’assenza di giudici equi e legittimi genera una tale proliferazione di discorsi che spesso molti di essi diventano le vittime sacrificali all’altare del cogito e si perdono per sempre. Noi siamo reduci di una guerra lancinante fatta di genitori che ripudiano i figli e di figli che genitori non ne hanno mai avuto. Il pensiero, così, è andato frantumato in pezzi piccolissimi per fare spazio al vuoto, con la speranza che prima o dopo diventi dimora e spazio vivo per altri. La fine della modernità e l’inizio della postmodernità hanno marcato la cessazione del fuoco, lasciando ad entrambe le fazioni la possibilità di commemorare i caduti e di curare i feriti. Ma questa non è la morale dello schiavo e a vincere non è nessuno perché a perdere siamo stati tutti. Il XXI secolo, così come lo abbiamo immaginato in molti, è il tempo della prosperità e della pace in cui una volta abbandonato il nostro mondo abitato non ne abbiamo abitato subito un altro, ma abbiamo rinunciato ad abitare per lasciarci abitare e provare così a noi stessi che non saremmo morti comunque. Questo scritto si interroga, partendo dalla crisi del pensiero moderno in filosofia, antropologia e nello studio dei media, se sia possibile vivere una cultura unica, fatta di discorsi biografici che poggiano su mondi solidi e reali, senza perdere, però, la possibilità logica dell’infinitamente umano.