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Non è facile rispondere a questa domandaNon è facile misurare la globalizzazione in sé Quanto il processo di globalizzazione ha determinato questi Globalizzazione, mercati, democrazia

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(1)

Globalizzazione, mercati, democrazia

Quanto il processo di globalizzazione ha determinato questi fatti stilizzati ?

Non è facile rispondere a questa domanda

Non è facile misurare la globalizzazione in sé

(2)

Effetti globalizzazione

più vasto è il mercato maggiori sono i vantaggi della divisione del lavoro e degli scambi

Ampliamento del mercato

Lo spazio degli scambi economici non coincide più con lo spazio delle decisioni collettive

Separazione fra

Istituzioni e Mercato

(3)

Globalizzazione, ideologia e politica economica

Washington Consensus

dottrina economica dominante fino allo scoppio della crisi

Aprire, liberalizzare, stabilizzare

(4)
(5)

Paradossi della globalizzazione I

I paesi che più hanno beneficiato dell’apertura del mercato

internazionale non sono quelli che si sono attenuti al WC

(6)

quelli che l’hanno fatto si son comportati peggio

Economic growth

3.3%

5.6%

6.4%

1.2%

3.3% 3.3%

2.8%

-0.8%

1.0%

-1.0%

0.0%

1.0%

2.0%

3.0%

4.0%

5.0%

6.0%

7.0%

1960-1980 1980-90 1990-2003

East Asia & Pacific South Asia

Latin America &

Caribbean

Paradossi della globalizzazione II

(7)

è aumentata l’instabilità finanziaria

Source: Jeanne and Ranciere (2005)

Paradossi della globalizzazione III

Crisi finanziarie più o meno locali

Grande crisi

finanziaria del 2008

(8)

I paesi ora sviluppati NON seguirono le regole del WC mentre si stavano sviluppando

Ad esempio

 Nella II metà del 19° secolo i dazi alle

importazioni negli USA erano molto più elavato che in molto PVS oggi.

 Molte regolazioni internazionali erano inesistenti (TRIPS - Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights).

Paradossi della globalizzazione IV

(9)

Globalizzazione e fatti stilizzati

Crescita diseguaglianza

1. Gara al ribasso sulle regole nel mercato del lavoro

2. Difficoltà nel tassare i

redditi alti e i patrimoni alti 3. Comportamenti strategici e

tassazione

Sostenibilità ambientale

1. Gara al ribasso sulle regole ambientali 2. La tragedia dei beni

comuni

3. Comportamenti strategici

e costi ambientali

(10)

Lussemburgo

Resto d’Europa

15% 25%

15% 75,75 150, 00 25% 0, 150 125,125

Il gioco di Jean-ClaudeJunker

Come scegliere l’aliquota fiscale delle MNE

 Ci sono 10 MNE che hanno profitti per 100 milioni di euro

 Possono scegliere sia il Lussemburgo che il RdE come domicilio fiscale.

 Sceglieranno il luogo dove pagano meno tasse

 Ci sono due possibili aliquote 15 e 30

EQUILIBRIO

di Nash

Ottimo paretiano

(11)

Globalizzazione e democrazia

La tragedia dei beni comuni

Un lago, i pesci e tanti pescatori Ottimo individuale:

pescare finché il benefico

marginale di un minuto di pesca sarà maggiore del costo marginale

Ma il pescato di ciascuno riduce il pescato degli altri. Se il lago non è

grande a sufficienza il risultato è che si pesca troppo e dopo un po’ di

tempo il pesce scompare

(12)

La tragedia dei beni comuni

Un lago, i pesci e tanti pescatori Ottimo sociale sostenibile:

pescare quella quantità massima di pesce che permetta il

ripopolamento adeguato

L’interesse privato collide con quello collettivo, il bene comune viene distrutto

Globalizzazione e democrazia

(13)

La tragedia dei beni comuni

Occorrono meccanismi istituzionali per migliorare il benessere collettivo

Globalizzazione e democrazia

Il lago è l’atmosfera

I pesci sono i gas serra

Si immettono troppi gas nell’atmosfera

(14)

Integrazione economica profonda

Globalizzazione

Stato nazionale Democrazia

Il trilemma della Economia Mondiale Dani Rodrik

Tutti e tre insieme sono incompatibili

Vale per il mondo e per l’Europa

(15)

Integrazione economica profonda

Globalizzazione

Stato nazionale Democrazia

“Camicia di forza dorata (?)”

Il trilemma della Economia Mondiale Dani Rodrik

Se c’è la globalizzazione e Stato nazionale

(16)

Integrazione economica profonda

Globalizzazione

Stato nazionale Democrazia

Il trilemma della Economia Mondiale Dani Rodrik

Se c’è la globalizzazione e democrazia

Governo federale

mondiale

(17)

Integrazione economica profonda

Globalizzazione

Stato nazionale Democrazia

Il trilemma della Economia Mondiale Dani Rodrik

Se c’è democrazia e stato nazionale

Governare

l’integrazione

(18)

Concorrenza in materia d’imposte sul reddito delle persone giuridiche

Norme sanitarie, ambientali e di sicurezza alimentare

Mercato del lavoro (caso FIAT)

Il trilemma della Economia Mondiale

Dani Rodrik

(19)

Il trilemma della Economia Mondiale Un esempio

Immaginiamo che nel mondo vi siano due stati N (oi) e R (esto del

mondo) perfettamente identici.

Sia in N che in R

 metà della popolazione è ricca e se si impegna al massimo, guadagna

€ 1100 al mese

 l’altra metà è povera e guadagna € 0

(il reddito è misurato in più rispetto al reddito di mera sussistenza)

Se vuole, lo stato può redistribuire il reddito attraverso un’imposizione fiscale sul reddito con un’aliquota pari a t.

L’imposizione fiscale può scoraggiare l’impegno dei ricchi.

Non c’è globalizzazione  la popolazione è immobile.

(20)

Il trilemma della Economia Mondiale Un esempio

Scelta di politica economica  quale t ?

Immaginiamo per semplicità che esistano solo tre aliquote possibili t=0  l’impegno dei ricchi non diminuisce,

non avviene alcuna redistribuzione,

il reddito pro-capite è massimo e pari a 550 -- (1100+0)/2, il reddito dei più poveri è pari al livello di mera sussistenza.

t=0,3  l’impegno dei ricchi diminuisce leggermente (producono 1000), il 30% del reddito dei ricchi viene trasferito ai poveri,

il reddito pro-capite è pari a 500 -- (700+300)/2, il reddito dei più poveri è pari 300

t=0,5  l’impegno dei ricchi diminuisce sensibilmente (producono 500), il 50% del reddito dei ricchi viene trasferito ai poveri,

il reddito pro-capite è pari a 250 -- (250+250)/2, il reddito dei più poveri è pari 250

(21)

Il trilemma della Economia Mondiale Un esempio

Scelta di politica economia  quale t ? Dipende dalle preferenze di ciascun paese

Se R e N scelgono un criterio «utilitaristico» secco, sceglieranno l’aliquota che massimizza il reddito pro-capite (t=0)

Se vogliono massimizzare il reddito dei più poveri, sceglieranno t=30%

Se hanno preferenze in favore di un criterio di massima eguaglianza, sceglieranno t=50%

Ciascun paese è libero (democrazia) di realizzare la politica nazionale più in linea con le proprie

preferenze

(22)

Il trilemma della Economia Mondiale Un esempio

Globalizzazione

Ora R e N si globalizzano e per semplicità immaginiamo che i lavoratori si possano spostare ma per farlo debbano ottenere il consenso dei

paesi di destinazione.

Scelta di politica economia  quale t ?

Se sia in N che in R vi fosse una preferenza volta a massimizzare il reddito dei più poveri t=0,3 sarebbe scelta ottimale.

All’inizio t=0,3

MA…

(23)

Il trilemma della Economia Mondiale Un esempio

Scelta di politica economia  quale t ?

MA

A entrambi gli stati conviene abbassare di poco le tasse per accogliere i ricchi dell’altro paese incentivati a venire per il maggior reddito disponibile (così

aumenta il reddito dei più poveri)

Parte una concorrenza fiscale al ribasso sulle aliquote.

E facile vedere che l’unico equilibrio possibile sarà che entrambi gli stati pongano t=0

Democrazia (scegliere in base alle proprie preferenze), politica nazionale (scegliere autonomamente l’aliquota), globalizzazione

(mobilità dei fattori)

NON SONO OTTENIBILI CONTEMPORANEAMENTE

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