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Gli "ASTRI" di Horn: l'astronomo che ha progettato il futuro

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

2018

Publication Year

2020-05-18T17:11:50Z

Acceptance in OA@INAF

Gli "ASTRI" di Horn: l'astronomo che ha progettato il futuro

Title

Sinicropi, Stefano Nicola; Quareni, Caterina; GARGANO, MAURO; CADDEO, Sandra

Authors

http://hdl.handle.net/20.500.12386/24944

(2)

Gli

“Astri”

di Horn

L’astronomo che ha progettato il Futuro

Monastero dei Benedettini

9 novembre | 15 dicembre 2018

So ciet à Astronomica Itali ana 18 71 S

ocietà degli Spettrosco pist

(3)

Guido Horn d’Arturo (Trieste 1879-Bologna 1967), ebreo triestino, fu direttore

dell’Osservatorio universitario di Bologna per un trentennio, interrotto solo dalle leggi razziali.

Questa mostra, nata nel 2017 in occasione del cinquantesimo anniversario

della sua morte, lo ricorda come scienziato geniale, pioniere della divulgazione scientifica, personaggio eclettico, patriota e viene oggi riproposta, riveduta e ampliata, in occasione della dedica a Guido Horn d’Arturo del telescopio ASTRI (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante), operativo a Serra La Nave e

parte di un più grande progetto, Cherenkov Telescope Array, CTA, che, tra l’altro, ha i propri uffici a Bologna.

Anche ASTRI, infatti, come i moderni grandi telescopi, tra i quali l’European Extremely Large Telescope dell’ESO -39 m con 798 tasselli- che sarà operativo in Cile nel 2024, e nello spazio il James Webb Space Telescope della Nasa -6,5 m con 18 tasselli- il cui lancio è previsto nel 2021, è l’erede di una metodologia del tutto nuova di costruzione e aggiustamento degli specchi dei telescopi: “lo specchio a tasselli” di Guido Horn d’Arturo. Ideato negli anni Trenta e costruito effettivamente solo negli anni Cinquanta, il prototipo, di 1,8 m di diametro

complessivi e composto di 61 tasselli esagonali, rivoluzionò radicalmente lo sviluppo della moderna astronomia osservativa.

La collocazione di ASTRI nel territorio di Catania, motivo di grande soddisfazione per l’intera città, è stata di incentivo a celebrare questa illustre figura anche

attraverso la riedizione della mostra bolognese all’interno del Monastero dei

Benedettini, antica sede dell’Osservatorio di Catania, luogo in cui avvennero gli esordi della carriera scientifica di Horn D’Arturo e in cui lo scienziato avrebbe

tanto desiderato ritornare.

Mostra a cura di:

Stefano Nicola Sinicropi, Università di Bologna Caterina Quareni, Museo Ebraico di Bologna Mauro Gargano, INAF - OAcN

Sandra Caddeo, Ethnos Comitato scientifico:

Fabrizio Bònoli, Università di Bologna

Flavio Fusi Pecci, Società Astronomica Italiana Angela Mangano, INAF -OAcT

Giovanni Pareschi, INAF - OAB

Federica Santagati, Università di catania Ginevra Trinchieri, INAF - OAB

Grazia Maria Umana, INAF - OAcT Giovanni Zamorani, INAF - OAS Coordinamento generale:

Vincenza Maugeri, direttore Museo Ebraico di Bologna Segreteria scientifica/Scientific Secretary:

Rachele Millul, INAF - OAB

Teresa chiara Pulvirenti, INAF - OAcT Ethnos, produzione audiovisivi

Roberta Mosca, ufficio stampa Museo Ebraico di Bologna

Lorenza Vannini, amministrazione Museo Ebraico di Bologna Cecilia Guerra Brugnoli, riprese fotografiche

Miguel Th. Kerner, ideazione e progettazione Fabio Balcon, grafica

Traduzione/Translation:

Maria Giovanna Stirpe, Inaf - Oas Jelmer Peter

Pannelli espositivi, testi di:

Fabrizio Bònoli, pannelli 8, 12, 14, 15, 16, 17 Caterina Quareni, pannelli 2, 3, 4, 9, 10

Stefano Nicola Sinicropi, pannelli 1, 5, 6, 7, 11, 13 Mauro Gargano, pannelli 18, 19, 20

Federica Santagati, pannello 21 Si ringraziano:

la famiglia Horn

la dott.ssa Vittoria Lacchini, Faenza la dott.ssa Marina Zuccoli, Bologna

l’Archivio storico del Dipartimento di Astronomia, DIFA

la Biblioteca Interdipartimentale di Matematica, Fisica, Astronomia e Informatica, Università di Bologna la Fototeca dei civici Musei di Storia e Arte di Trieste

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