Il 153, un numero biblico con molte proprietà
matematiche
Mi ha sempre affascinato la matematica, i suoi usi e la capacità di risolvere problemi più velocemente.
La matematica è basata sui numeri, perché essi sono una rappresentazione del mondo che ci circonda, i numeri infatti possono rappresentare tante cose: una lunghezza, un volume, una quantità.
In religione, invece, i numeri rappresentano qualcosa di non immediato da capire e proprio questo loro mistero ha suscitato in me una certa curiosità nel significato e nell’origine.
Nelle Sacre Scritture si trovano più volte alcuni numeri, come il 3 (il numero delle persone della SS. Trinità, la Resurrezione di Gesù dopo 3 giorni dalla morte etc), il 12 (il numero delle tribù di Israele, i 12 Apostoli etc), il 40 (Gesù rimase nel deserto per 40 giorni, Mosè attraversò il deserto in 40 anni).
In questo articolo vorrei parlare di un altro numero, presente nella Bibbia, che, oltre ad un significato religioso, ha anche particolari proprietà matematiche: il 153.
Nel Vangelo secondo S. Giovanni (Gv. 21, 11-12) è presente questo numero: “Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di 153 grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.”
Anzitutto, il 153 è composto dalla somma dei quadrati di due numeri citati nella Bibbia il 3 ed il 12: 153 = 32 + 122
È anche un numero narcisista ovvero un numero uguale alla somma delle proprie cifre elevate a una potenza n pari al numero delle sue cifre.
153 = 13 + 53+ 33
La somma delle sue cifre è un quadrato esatto: 1 + 5 + 3 = 9 = 32
La somma dei suoi divisori propri è un quadrato esatto: 1 + 3 + 9 + 17 + 51 = 81 = 9²
153 è inoltre la somma dei primi 5 fattoriali. 1! + 2! + 3! + 4! + 5! = 1 + 2 + 6 + 24 + 120 = 153
È anche un numero gioioso cioè divisibile per la somma delle sue cifre. 153
1 + 5 + 3 = 153
9 = 17
Il significato del numero 153 nel Vangelo di Giovanni è, in parte, ancora oggi un quesito che affascina non solo teologi ma anche matematici.
Già San Girolamo tentava una spiegazione ricorrendo alla zoologia di allora che (altri autori antichi davano cifre differenti) enumerava 153 specie ittiche, per indicare la totalità del numero.
Sant’Agostino invece ricorreva alla matematica: 153 è un numero triangolare la cui base è 17. Un numero triangolare è dato dalla la somma dei primi numeri naturali ed è rappresentabile tramite un triangolo equilatero.
1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 + 10 + 11 + 12 + 13 + 14 + 15 + 16 + 17 = 153
Per Sant’Agostino, la base 17 del numero triangolare 153 è da considerare 10+7, due numeri biblici simbolici indicanti moltitudine e totalità: si raffigurerebbe, così in quei 153 pesci, la pienezza della Chiesa.
Però San Giovanni non conosceva tutti questi risvolti matematici del 153. San Giovanni, quando scrive o riporta dei numeri li accompagna sempre con “circa” oppure con dei sostantivi che indicano una moltitudine non precisa come un
centinaio, un migliaio ecc… Non riporta mai un numero preciso come in questo caso: 153 e non 152 o 154. Come mai?
Secondo l’interpretazione di Raymond Eduard Brown, perché quei pesci sono stati contati per davvero e Giovanni che era presente al fatto ha voluto testimoniare e riportare ai posteri con assoluta precisione nel suo Vangelo questa pesca miracolosa, come ha testimoniato la resurrezione di Cristo entrando per secondo nel sepolcro. Dio, a mio parere, che invece conosce bene la Matematica, vi ha messo il suo segno con tutto ciò che sta dietro al 153.
Benedetto Morandi Istituto Paritario Marsilio Ficino