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Le colonne e le citta. Le cellule brigatiste e il loro rapporto con il territorio, 1969-1982. I casi di Genova, di Napoli e del Veneto.

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Academic year: 2021

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Relazione finale di dottorato

Per quanto riguarda il progetto di ricerca, ho dedicato il primo anno di dottorato alla raccolta delle fonti su cui si basa il lavoro. Inizialmente ho preso contatto con i Tribunali di Venezia, Verona, Padova, Genova e Napoli dove sono custoditi quei documenti che costituiscono la fonte primaria per il progetto, ovvero le sentenze dei processi ai membri delle Brigate Rosse operanti a Genova, Napoli e in Veneto; di questi cinque tribunali, tutti tranne quello Napoli hanno rilasciato

l’autorizzazione a consultare e riprodurre il materiale.

A questo punto della ricerca avevo quindi a mia disposizione decine di migliaia di pagine di sentenze processuali che costituivano la quasi totalità del materiale su cui avevo progettato di lavorare. L’esame di questi documenti, finalizzata alla ricostruzione delle fisionomie, delle storie e delle biografie dei militanti delle colonne, ha fatto emergere con chiarezza un limite della fonte scelta, ovvero la parzialità e la non completa affidabilità delle ricostruzioni effettuate in sede processuale.

Per questa ragione si è provveduto ad integrare questa fonte con articoli di quotidiani pubblicati negli anni 1969-1982 da testate locali («Il Secolo XIX», « Il Mattino di Napoli», « Il Mattino di Padova», « Il Gazzettino », «Il Lavoro», «Il Corriere Mercantile») conservate presso le biblioteche civiche di Genova, Napoli, Padova e Venezia, con documenti prodotti dalle stesse Brigate Rosse (disponibili on line e presso l’Archivio Marco Pezzi) e con le testimonianze orali di alcuni brigatisti rilasciate e giornalisti e ricercatori, trascritte e conservate presso l’Archivio del Dota di Bologna.

Infine, i documenti di polizia che fanno riferimento alle azioni perpetrate dalle organizzazioni in oggetto custoditi presso l’Archivio Centrale dello Stato, all’interno del fondo “Ministero dell’Interno – Gabinetto”, hanno permesso di esaminare le attività dei gruppi politici attivi nei diversi contesti da un punto di vista esterno. La consultazione dei documenti presso l’ACS è stata particolarmente laboriosa, poiché all’interno del fondo già citato sono reperibili notizie relative a tutte le organizzazioni (dai maggiori partiti politici ai più effimeri gruppetti e collettivi) attive negli anni in oggetto. Nel corso della vista in Acs, ho compilato il modulo per la richiesta al Ministero degli Interni per poter vedere le carte prodotte dai Servizi segreti italiane e desecretate dalle direttive Prodi e Renzi La ricostruzione del contesto è uno degli aspetti fondamentali di questo lavoro per cui si è cercato di rintracciare il maggior numero di fonti disponibili per la sua ricostruzione. Così è stato acquisito il multiforme materiale conservato presso l’Archivio Marco Pezzi, dove, oltre alla già citata serie relativa alla situazione e alle lotte nelle carceri italiane degli anni Settanta, si trovano carte relative all’attività di numerosi entità della galassia della sinistra radicale di quegli anni (volantini, ciclostili, fogli, opuscoli, relazioni, reportage, eccetera).

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Sempre a Bologna, presso l’Archivio Parri, sono conservate, nell’Archivio Dota, le già citate trascrizione di testimonianze orali di protagonisti della lotta armata di quegli anni, che consentono di approfondire gli aspetti soggettivi di questo tipo di militanza.

Presso la Fondazione Feltrinelli di Milano è stato possibile visionare e riprodurre molte pubblicazioni prodotte in quegli anni. Altre fonti utili a questa ricostruzione è stato possibile reperirle on line presso i siti www.nelvento.org (Archivio 1968-1977) che raccoglie tra l’altro manifesti e volantini di quegli anni e www.aamod.it (Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico) che dispone di materiale fotografico, sonoro e audiovisivo relativo ai movimenti. Da ultimo, al fine di operare una accurata descrizione del contesto si sono rivelati assai preziosi alcuni archivi locali che ho visitato in tempi diversi durante gli anni: quello dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza a Napoli, quello dei Movimenti a Genova, quello del Centro Luccini di Padova e quello del Centro di documentazione per la storia locale di Porto Marghera.

Alla fine del primo anno si è quindi raggiunto l’obiettivo prefissato di operare una ricognizione delle fonti disponibili, visitare gli istituti di conservazione, individuare le carte pertinenti, acquisirle e studiarle traendo le informazioni necessarie al progetto di ricerca; lo studio dei documenti ha prodotto numerose pagine di appunti e mappe concettuali che costituiranno la base del successivo lavoro di scrittura.

Per quanto riguarda la didattica, ho frequentato i seguenti moduli:

M. Battini, L'enigma della fraternità. Le rivoluzioni, la Bibbia e Sigmund Freud.- Storia Contemporanea (15 ore)

A. Addobbati, Il dibattito sull’emancipazione degli Ebrei a fine Settecento – Storia Moderna (15 ore)

L. Baldissara, Storia della resistenza e storia d'Italia. - Storia Contemporanea (15 ore)

G. Salmeri, I monumenti ai caduti e altri aspetti della guerra nel mondo antico – Storia Antica (15 ore)

per un totale di 60 ore di frequenza.

Ho inoltre partecipato al seminario dottorale “Conversazioni sul giardino” tenutosi nei giorni 27 e 28 giugno 2013.

Il secondo anno è stato dedicato al completamento della raccolta delle fonti su cui si basa il lavoro, al loro esame e ad un primo approccio alla scrittura della tesi.

Gran parte del lavoro del secondo anno è consistito nell’esame delle fonti, nella lettura di migliaia di pagine di documenti giudiziari e prodotti dai diversi soggetti politici protagonisti del decennio e nella produzione di appunti, tabelle e dati statistici utili ai fini della tesi. Inoltre ho visitato i

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tribunali di Venezia e di Verona e ho acquisito le sentenze, gli atti dei processi e i verbali di interrogatorio inerenti al tema della mia tesi e l’Archivio del Centro Luccini di Padova.

Infine ho cominciato il vero e proprio lavoro di scrittura della tesi, realizzando l’indice e una prima stesura delle parti relative ai casi del Veneto e di Genova.

Per quanto riguarda la didattica, ho frequentato i seguenti moduli: Storia Contemporanea – L. Savelli e C. Cassina (15 ore)

Storia Contemporanea - G. Fulvetti, A. Marzano - Marzano (15 ore) Storia Moderna - R. Bizzocchi (15 ore)

Storia Antica – Alma Poloni (15 ore) per un totale di 60 ore di frequenza.

Ho inoltre partecipato al seminario dottorale “Donne assassinate, donne assassine. Storie che continuano.” tenutosi nei giorni 19 e 20 giugno 2014

L’ultimo anno e mezzo è stato dedicato principalmente alla scrittura e alla revisione della tesi, oltre che alla lettura della più recente bibliografia prodotta durante gli anni della mia ricerca e alla partecipazione dii seminari e convegni sul tema.

Si sono rese necessarie ripetute trasferte a Roma per poter visionare presso l’Acs le carte dei servizi a cui si è accennato in precedenza. Infine ho effettuato una trasferta napoletana per poter visionare i documenti conservato presso l’Archivio dell’Istituto della Resistenza cui si è già detto e per

acquisire le carte processuali riguardo a Napoli che ho potuto avere, grazie alla mediazione di Gabriella Gribaudi, direttamente dall’ex Presidente del Tribunale di Napoli e Giudice Istruttore nei processi relativi alla colonna napoletana e al caso Cirillo, Carlo Alemi. Inoltre ho dovuto

nuovamente recarmi a Venezia, presso il Tribunale, per poter visionare gli atti di un procedimento penale relativo a reati minori commessi dai brigatisti della cui esistenza avevo appreso leggendo le carte processuali già acquisite.

Il 26 e il 27 maggio 2016 ho partecipato al Seminario nazionale dei dottorandi “Storie in corso” organizzato dalla Sissco, presentando il mio progetto di ricerca.

Durante gli anni di dottorato ho partecipato, come membro del gruppo centrale di ricerca al progetto

Atlante delle stragi naziste e fasciste, partecipando alla scrittura delle schede, al coordinamento

dell’area del Nord Ovest, al lavoro di aggregazione dei dati, ai seminari intermedi e al convegno scientifico finale, un’attività di ricerca che ha avuto, tra i suoi esiti, anche quello della pubblicazione del volume Zone di guerra, geometrie di sangue, a cura di Paolo Pezzino e Gianluca Fulvetti, edito da Il Mulino nel 2017, a cui ho contribuito con la stesura di due saggi: Cronografia. Territori e fasi

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