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Academic year: 2021

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Tintas. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 4 (2014), pp. 296-299. issn: 2240-5437. http://riviste.unimi.it/index.php/tintas

Luisa

Castro

OSETIA 2004

Yo no puedo correr la cortina No puedo

A través de la tupida tela Veo sus ojos amedrentados

Ante la muerte sus ojos desnudos y secos Ellos que tanto habían llorado

Por pequeñas querellas de patio Donde los niños se entrenan Estupefactos

Vacíos de todo afecto

Yo no puedo olvidar su brutal soledad De niños vueltos ancianos de pronto Sin techo

Sin años que los entrenen Para morir

Septiembre mortal del 2004

En todas mis acciones vaga tu sombra Cuando ordeno mi bolso

Pienso en sus huesos quebrantados Tibias que nunca llegaron a su plenitud Y es verdad

Que apenas dos días antes El amor crecía en mí

Como las flores en un campo abierto Yo no sabía que era mayor vuestra prisa Mis pequeños niños

Huellas borradas por la máquina limpia playas Quien

Después de esto Puede mirar atrás

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Tintas. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 4 (2014), pp. 296-299. issn: 2240-5437. http://riviste.unimi.it/index.php/tintas

Luisa

Castro

OSSEZIA 2004

Io non posso tirare la tenda Non posso

Attraverso la tela spessa Vedo i loro occhi impauriti

Di fronte alla morte gli occhi nudi e asciutti Loro che avevano pianto tanto

Per piccoli litigi di cortile Dove i bambini si esercitano Sbalorditi

Privi di ogni affetto

Non posso dimenticare la loro brutale solitudine Di bambini invecchiati all’improvviso

Senza riparo

Senza l’esperienza che li prepari A morire 

Fatale settembre del 2004

In ogni mia azione vaga la tua ombra Ogni volta che riordino la borsa Penso alle loro ossa frantumate Tibie mai giunte alla pienezza Ed è vero

Che soltanto due giorni prima L’amore sbocciava in me

Come i fiori in aperta campagna

Non sapevo che voi avevate ancora più fretta Miei piccoli bambini

Orme cancellate da una macchina puliscispiaggia Chi

Dopo questo

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Tintas. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 4 (2014), pp. 296-299. issn: 2240-5437. http://riviste.unimi.it/index.php/tintas

Luisa Castro

«Osetia 2004»

——— 298 ———

No. No sois nuestro futuro roto Erais el pasado

Aquello en lo que existíamos Y ahora también con vosotros Nosotros desaparecemos Año cero de mi vida Osetia Tendrás otra mujer frente a ti La que no se anda con prerrogativas Mataste a mis hijos, malvado,

Los que yo podría haber cuidado y alimentado Sólo porque así lo dispuso el azar

Estuvieron ante tu metralleta Ya no son de nadie

Tú los lanzaste, malvado,

A un mundo sin atracciones ni pertenencias Y yo siento que caen

Sin llegar jamás a retumbar sus cuerpos Contra un asfalto que pudiera servirles De freno y de abrazo

Caen y caen

Y en su caída infinita

Por siempre atentan contra el orden de los astros Que tú quisiste alterar

Son tus proyectiles mis niños Los que caen y caen

Porque cómo van a morir Aquellos que todavía

Tenían que doblar el ancho de su espalda Y el grosor de su cuello

Cómo puede alcanzar su final

Aquello que sólo tuvo tiempo de ser principio Cómo puede alcanzar el olvido, dime,

(4)

Tintas. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 4 (2014), pp. 296-299. issn: 2240-5437. http://riviste.unimi.it/index.php/tintas

Luisa Castro

«Osetia 2004»

——— 299 ———

No. Non siete il nostro futuro spezzato Eravate il passato

Quello in cui esistevamo E ora insieme a voi Anche noi scompariamo Ossezia anno zero della mia vita Avrai un’altra donna davanti a te

Che chiama le cose per nome senza mezzi termini Hai ucciso i miei figli, maledetto,

Quelli che avrei potuto sfamare e curare Solo perché il caso l’ha voluto

Si sono trovati davanti alla tua mitragliatrice Ormai non appartengono più a nessuno Tu li hai gettati, maledetto,

In un mondo senza attrazioni né appartenenze E sento che cadono

Senza che i loro corpi arrivino mai A urtare contro un asfalto

Che possa servirgli da freno e abbraccio Cadono senza posa

E nella loro caduta infinita

Attentano per sempre contro l’ordine celeste Che tu hai voluto alterare

I tuoi proiettili, che cadono senza posa, Sono i miei bambini

Perché come può morire Chi ancora deve sviluppare Spalle forti

E un solido collo?

Come può giungere al suo termine

Ciò che ha avuto solo il tempo di essere inizio? Come può giungere all’oblio? Dimmelo, Io non riesco a dimenticare

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