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La vita quotidiana del dio: il Rituale per il culto quotidiano

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(1)

S

E

R

E

K

H

F!!.REGIONE

r:l:iPEUONTE

(2)

UALDILA

DEGLI

ANTICHI

EGIZI

TORINO

E I,?EGITTO

N

(3)

TNDICE

IJALDILA DEGLIANTICHI EGTZI

1

IJEgitto Tolemaico

e Romano:

una vicenda

fra drammi e tragedie ...

... 3

(Silvio Curto)

Ricerca

archeologica

e salvaguardia

dei siti egiziani:

il problema

Saqqara

13

(Roberto

Buongarzone)

Antiche idee egizie

sull'essere

umano e l'oltretomba rappresentate

su sarcofagi

e papiri del Museo Egizio di Torino vecchi

di tremila anni

31

(Andrzej Niwinski)

I Libri dei Morti ieratici del Terzo Periodo

Intermedio

(Giuseppina

Lenzo

Marchese)

(Anna Maria Reggiani)

La vita quotidiana

del dio: il rituale per il culto quotidiano .. .

(Federico

Contardi)

N[orire

ad El Amarna

(Alessandro

Bongioanni)

TORINO E UEGITTO

IJegittologia a Torino tra Museo Egizio ed università

(Alessandro

Roccati)

Ernesto

Schiaparelli

da Firenze

a Torino

(Maria Cristina Guidotti)

Cronaca del salvamento di un tempio egizio (Silvio Curto) 1 7 3 O J - 1 t l

7 5

7 7

8 3

8 9

(4)

Il centro comasco di Egittologia o'Francesco Ballerini" e gli scavi nel Tempio di Amenhotep Il a Luxor-Tebe ovest (Angelo Sesana)

Vitaliano Donati, Carl Linné e Ia comunità scientifica europea

di metà Settecento (Giuse Scalva) Vitaliano Donati

Un medico naturalista in viaggio in Egitto

e medio Oriente nella seconda mctà del Settecento

(Giusc Scalva)

llEgitto e il cristianesimo ...

(Mario Tosi)

Orazio Marucchi e I'egittologia romana

(Giuseppina Capriotti Y itlozzi)

1824 apre il Museo di Antichità Egizie a Torino (Laura Donatelli)

i 0 3

1 0 9

125

t45

151

163

1 7 4

(5)

LA VITA QUOTIDIANA

DEL DIO:

IL RITUALE PER IL CULTO QUOTIDIAI{O

FEnEnrco

CoNreRor

La maggior parte delle antiche civiltà aveva immaginato il mondo divino come il

riflesso del mondo umano. Le attività proprie dei comuni mortali erano attribuite

an-che alla sfera divina: gli dei suonavano, ballavano, cantavano, combattevano,

man-giavano, bevevano e dormivano. Le divinità greche e romane erano vittime della

ge-losia e delle passioni.

11 filosofo greco Senofane (fine del VI sec. a.C.) per primo constatò con spirito

critico I'analogia tra i due mondi, sostenendo: "Omero ed Esiodo hanno attribuito agli

dei tutto quello che per gli uomini è oggetto di vergogna e di biasimo: rubare, fare

adulterio e ingannarsi... i mortali credono che gli dei siano nati e che abbiano abito,

linguaggio e aspetto come loro... gli Etiopi credono che (gli dei) siano camusi e neri,

i Traci, che abbiano occhi azzurri e capelli rossi. . . ma se buoi, cavalli e leoni

avesse-ro le mani e sapesseavesse-ro disegnare. . . i cavalli disegnerebbero gli dei simili a cavalli e i

b u o i g l i d e i s i m i l i a b u o i . . . " r .

Dal punto di vista della religione non erano certamente gli dei ad essere

ugua-li agugua-li uomini, bensì il contrario. Nel ugua-libro della Genesi 1,26, a conclusione

del-I'atto creativo, Dio afferma: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la

no-stra somiglianza".

Anche al dio egiziano che era estremamente diverso da quello del mondo

clas-sico - erano state attribuite in parte alcune caratteristiche proprie della sfera umana,

tra le quali la necessità di mangiare, di lavarsi e di vestirsi.

Queste azioni compiute quotidianamente dai sacerdoti sulla statua del dio che

ri-posava all'interno di un tabernacolo (naos), collocato nella parte intima del tempio

-smno oggetto di una complessa liturgia, nota convenzionalmente con il nome di

Rituale per il culto quotidiano.

Questo

rituale

è il soggetto

più rappresentato

sulle

pareti

dei templi e

I'espressio-6 3

(6)

ne che 1o definisce, suona: n4l n f;t-ntrr irt n fu m brt hrw nl r( nb "le formule del rito

d i v i n o c o m p i u t o p e r il d i o X o g n i g i o r n o " 2 .

Significato ideologico

Il tempio era la casa del dio (hwt n1r) che lo abitava sotto forma di statua. Ogni

giorno essa era nutrita e vestita dal sacerdote, che agiva in qualità di delegato per

con-to del sovrano.

Osservando le rappresentazioni del Rituale per il culto riportate sulle pareti dei

templi, si nota che esse ritraggono il sovrano come unico officiante; il sacerdote è

completamente assente.

Il ruolo effettivo del sacerdote non poteva essere espresso nell'iconografia

uffi-ciale, in quanto I'offrire alla divinità era prerogativa esclusiva del faraone. Era,

inve-ce, pienamente riconosciuto nei manuali che circolavano alf interno del tempio, sia

nelle versioni papiraceel - nelle quali erano riportati tutti gli episodi del rituale - sia

in quelle epigrafiche, queste ultime costitute dalle iscrizioni scolpite su alcune pareti

dei templi tolemaici. Nel tempio di Edfu è affermato chiaramente: ìr.sn írw.sn hr st

nl nswt "essi (i sacerdoti) fanno le loro cerimonie al posto del re"a.

Lespletamento del culto era uno dei doveri fondamentali cui il sovrano doveva

adempiere, al fine di assicurare l'ordine e la stabilità dell'universo così come erano

stati stabiliti al momento della creazione. In alcuni testi di teologia solare viene

deli-neato il ruolo del re con le seguenti parole: "Ra ha posto il re sulla terra dei viventi

eternamente affinche giudichi gli uominie soddisfi gli dei, affinché realizzi la Maat

e annienti f isefèf's,

Soddisfare gli dei significava anche compiere i riti loro dovuti al fine di agire

se-condo la Maat.

Maat e un termine che indica ordine, giustizia, solidarietà sociale. In copto,

I'ultì-mo stadio della lingua egiziana,la parola Maat, a quel tempo scritta e pronunciata me,

era usata per tradurre i termini greci &),r10eLa, òLraíopo.

Essa era rappresentata concretamente come una divinità femminile, la quale in

quanto personificazione dell'ordine stabilito al momento della creazione, era

consi-derata la figlia del dio demiurgo.

Il mancato compimento del culto divino determinava la condizione di assenza

del-la Maat, le cui conseguenze sono efficacemente descritte nella stele della

restaura-zione di Tutankhamon.

Il monumento, rcalizzato in più copie per essere posto nei principali templi d'Egitto, fu eretto davanti all'attuale terzo pilone del tempio di Karnak, che all'epoca

di Tutankhamon faceva da ingresso all'intero tempio.

Liscrizione celebra il ritorno all'ortodossia dopo il regno del re eretico Akhenaton

(mai menzionato esplicitamente), cui è fatta allusione attraverso la descrizione delle

disastrose condizioni dell'Egitto: "Quando Sua Maestà apparve come sovrano, i

tem-pli degli dei e delle dee da Elefantina fino alle paludi del delta erano caduti in rovina, 64

I santuan erano abbandonl fossero mai esistiti, le sale

srone e gli dei lo avevano c

per ingrandire i confini de, chiedergli favori non venrr La Maat era tra le offe. questo atto ritraggono il re r la cui testa poggia una plun mente in un mero atto reci I'offerta7.

E opportuno osservare poca amarniana. Dopo quer con il regno di Tutankham Questo notevole increment

conseguente all'espenenza

messo in discussione I'oDer

gíosi rradizionali, derermlnc

di fiducia tra il re e gli dei.

quale il sovrano assicurava c

Le fonti

Le scene

più antiche

rife

no al regno

di Sesostri

I. Scr

numenti

originari

dell'area

r

ora al Museo del Cairoe.

Le

XVIII dinastiaro.

Quale

considerazione

si p

ribili all'Antico Regno?

Innàr

quel periodo,

in quanto,

non r

to sul quale

tali rappresentazr

che.

come

il culto funerario

r

Nuovo Regno,

anche

il culto

rispetto

a quello

del Nuovo

R

Le testimonianze

iconosri

la XVIII dinastia.

Gli ambúr

culto, le quali molto raramen

delle formule documenrate

n

Sethi I: presso

le cappelle

e p

sulla parere

nord-est

della sì

sanctorum

del tempio funeA

granlto

rosa

da Eliopoli

ora

a

(7)

tr) nt r( Ìlh "lc formulc de1 rito

va sotto lbnna c1i statua' Ognt

r in clualità di delegato Per

con-culto riPortate sulle Parcti dei

.rnico officiante. il sacerdote c

cspresso nell'iconografia

r'rffi-:sclusiva del tàraone' Era'

lnvc-vano all'interno del temPio' sia

tutti gli ePisodi del rituale srrl

:rizioni scolPite su alcunc Parett

, chiaramerrte: Ìr.sn irw'sn l.tr st

! r l

nosto dr-l fe .

lamentali cr'ri il sovrano doveva

à dcll'universo così comc crano

esti di teologia solare vicne

deli-posto il re sulla terra dei viventi

-qli c1ei. affinche rctltz'zt la Maat

' i t i lor',r c l t t r u t i a l l i n c d i l r g i l c s c

-olidarictà socialc' in copto'

I'ultt-c l t I'ultt-c t t t p t r \ c r i t t a c p r o n t t n c i a t l t l t e '

tit't1La.

ra divinità fèrr-rminile, la quale in

r r r i c n t o t l c l l l c r c l t z i o n c ' c r a c o l ì s l

-inala la coridizione cli asscnza

clel-lescrittc nclla stcle della

restattra-sserc posto nei plincipali tcmpli

cl ternpio cli Karnak' che all'cpoca

r i o .

ro il legrio clcl re eretico Akhcnatou

ione atlraucrso la dcscrizionc dcllc

. r c s t à a l l n a l \ e c o l n c s o v r e n o ' I l c l ì ì

-. r c j i t l e l t l e l t t r c t ' a t t t r c l d t t t i in r o v t n l t '

i santuari erano abbandonati c invasi dalle erbacce. i loro santr.rari erano comc sc non

fbssero mai esistiti, le sale erano come sentieri da calpestare. Ilpaese era nella

confi-sione e gli dei lo avevano disdegnato. Sc un esercito veniva lnandato a Djahi (in Siria)

per ingrandire i confini dell'Egitto, non ottencva sLrcccsso. Se uno pl'egava un dio per

chicdergli favori non veniva csaudito"{'.

La Maat era tra le offerte che il sovrano laccva alla divinità. Le raflìgurazioni di

questo atto ritraggono il re chc ticnc nel palmo dclla nrano una figLrrina fèmminile

sul-la cui testa poggia una piurna di stn-rzzo. Nclla rcaltà I'oftbrta consisteva piir

semplice-mente in un lîero atto recitativo. ocrfcttamentc consono alla natura conccttualc

del-I'of1èrta7.

E opportuno osscrvare chc questa sccna conlpare molto raramente prirna

c1ell'e-poca arnarniana. Dopo questo pcriodo le testimonianze aunreutano cominciando già

con il regno di TLrtankhamon, per diventarc molto fiequenti dal regno di Sethi I3.

Questo notevole incremento è il rifìesso di un cambiamento nell'ideologia regale,

conseguerlte all'espcrier.rza rcligiosa di Amarna. Leresia di Akhenaton, che aveva

messo in discussione l'opcratcl del sovrano rispetto al urantenimcnto clei valori

reli-giosi tradizionali, determirro nei periodi succcssivi I'esigcnza di riconfèrmarc il patto

di fidLrcia tra il re e gli dei. Questo palto c richianrato dall'offcrta dolla Maat. con la

quale il sovrano assicur-ava di avcr agito rispcttando I'orclinc tradizionalc.

Le fonti

Le sccne piir antichc riferibili al Ritr-rale per il culto quoticliano risalgono

almc-no al regalmc-no di Sesostri L Scene cli offerta del panc e del vino si trovano su duc

mo-nurnenti originari dell'area tcbana: sulle pareti dclla cappella bianca e su url ltlrrr

o r a a l M u s e o d e l C a i r o e . L e p r i n . r e a t t c s t a z i o n i d e l l e fb r m u l e r i s a l g o n o , i n v e c e , a l l a

X V I I I d i n a s t i a r o .

Quale considerazione si può f'ormularc riguardo all'assenza di testinronianze

rifc-ribili all'Antico Rcgno'l Innanzitutto chc cio non dimostra I'incsistenza dcl rituale in

quel periodo. in qr.ranto, non esscndosi conservati tcmpli o santuari, n.ranca il

suppor-lo sul cluale tali rapprescntazioni c tcsti avrebbero potukr trovalsi. E rnolto probabile

che. comc rl culto tr,rnerario regale c privato crano molto diversi rispetto a quelli del

Nuovo Regno, anche il culto divino prcsentasse carattcristiche notevolmente diverse

rispctto a qucllo del Nr-rovo Regno.

Le testimonianze iconografiche c tcstualj aumentano sensibilmente a partire

dal-la XVltl dinastia. Gli arnbienti dci templi vcngono dccorati con scene del rituale di

culto. le qr-rali molto raramcntc sono accompagnate diille formule. La maggior parte

dcllc fornrule documentate nel Nuovo Rcgno si tlor,a nci rnonumenti rea,lizzali da

S e t h i I : p r c s s o l e c a p p e l l e e g l i a m b i e n t i a n t i s t a n t i , n e l tc m p i o fi n e r a r i o a d A b i d o r r ,

sulla parete nord-est della grande sala ipostila del tcmpio di Karnakrr; nel suncÍa

.\ln('Íot'Lun del tempio fr-rnerario a Gurna; sulle pareti esterne cd intcrnc del nar.,.r in

granito rosa da Eliopoli ora al Museo Egizio cli Torinor'. Qucst'ultimo e di

(8)

re interesse in quanto conserva I'unico esempio di Rituale per il culto a beneficio del

dio sole, corredato da formule, e, inoltre, proveniente da Eliopoli'

ll Rituale per il culto quotidiano, compiuto ogni mattina dal sacerdote sulla statua

del dio, era il risultato dell'espletamento di due rituali distinti: il Rituale di offerta'

con il quale si offriva il necessario nutrimento quotidiano (libagioni e cibo) e il

Rituale di vestizione, con il quale la statua era vestita e unta con unguenti.

Per quanto riguarda la disposizione delle scene all'interno dei templi, si riscontra

la tendenza a collocare negli ambienti antistanti aI sancta sanctorum le scene che

ri-traggono episodi del Rituale di offerta, mentre all'interno di esso le scene del Rituale

di vestizione. Gli ambienti più lontani dal sancta sanctorum riportano. invece' scene

miste.

La distinzione tra i due rituali è rigorosamente mantenuta nelle fonti manoscrltte'

Il Rituale di offerta è conservato su due papiri ramessidi, entrambi provenienti da

Deir el-Medina: il papiro Chester-Beatty IXra e un papiro smembrato tra il Museo di

T o r i n o r s e i l M u s e o d e l C a i r o l 6 .

Le suddette versioni mettono lo svolgimento del ntuale in medias /es, cioe

omet-tono tutti gli episodi preliminari (come la purificazione dell'officiante, la

consacra-zione delle offerte ecc.) che, invece, sono presi in consideraconsacra-zione in alcuni

documen-ti di epoca greco-romana. Questi ultimi sono dei papiri provenienti dalla bibhoteca

del tempio ai sou.t a Tebtynis e delle iscrizioni epigrafiche scolpite sulle pareti dei

templi (Edfu, Kom Ombo ecc.), presso gli ambienti nei quali i singoli episodi rituali

avevano luogo.

Sebbene queste due fonti documentarie dal punto di vista formale siano molto

di-verse fra loro, hanno la stessa funzione di manuale.

Puo sembrare strano che le iscrizioni incise sulle pareti del tempio possano avere

la funzione di manuale. ciò si spiega alla luce del nuovo ruolo che gioca il tempio di

epoca greco-romana in una società nella quale i sovrani sono completamente estranei

alla cultura locale e nella quale la gestione dello stato è stata sottratta agli egiziani. ll

tempio è a maggior ragione un microcosmo latore dei valori culturali tradizionali

(egiziani) rispetto al caos circostante (straniero)'

Il tempio perde il suo ruolo politico, diventando esclusivamente il luogo di

con-servazione del sapere antico. Le pareti non ospitano più rilievi e iscrizioni che

cele-brano le azioni politiche e militari del sovrano, ma diventano veri e propri rotoli

aper-ti appartenenaper-ti ad una gigantesca biblioteca in pietra, nella quale è racchiuso tutto il

sapere tradizionale.

Una conseguenzadiquesto nuovo ruolo è il fatto che le scene rituali sono di

nor-ma accompagnate dalla formula, diversamente da quanto si riscontra per il tempio del

Nuovo Regno, dove il numero di scene corredate dalla relativa formula è veramente

esiguo se paragonato alla quantità totale delle scene conservate. Un ulteriore effetto è

la rielaborazione del materiale testuale più antico, dando vita a formule completa-mente nuove.

6 6

Svolgimento

del rituale

Qui di seguito presenrlamo cazroni riportate dai testi incisr

Come è stato detto precede preliminari, cioe quelli che pre

u n o d e i p r i m i episodi n e l l e v e r

Il primo atto che il sacerdot I'abluzione, immergendosi in t

purificazione personale, entrav

mento che quelli principali ven vità. Dopo aver superato I'ingre

doti vi enlrano dopo essere risc

attingeva l'acqua dalpozzo e er

Nel frattempo il personale c

nel laboratorio (ín() sito all'inte ponevano suÌl'altare posto al ce

passaggl A e B e la sala delle an

Le offerte adagiate u.niuanà ne era il veicolo che idealmente

A questo punto il sacerdote canto con il quale si invitava il d

Le versioni del Nuovo Resnr

m o m e n t o i n c u i l ' o f f i c i a n r e , J n t

torcia e bruciava I'incensors.

Al centro della sala troneggia dio. Le porte erano chiuse e sisillr la corda e con I'effrazione dela t

dio si manifestava e al suo cosner

adorazione.

Cio che segue è poco chiaro.

I'officiante si assentasse breveme

portarle davanti al dio. L offer-ta v

La sequenza degli atti di offer

in virtù del suo carattere immater

Soltanto dopo la conclusione r

l a t i v e a l R i r u a l e d i v e s t i z i o n e .

Il dio riceveva una serie di st,

c e s s i v a m e n t e d e g l i u n g u e n t r .

Concluse le operazioni relatir I'ambiente riportato all'originaric te dei piedi lasciate dal sacerdote

(9)

le per il culto a beneficio del r Eiiopoli.

tina dal sacerdote sulla statua

distinti: il Rrtuale di offerta,

Ciano (libagioni e cibo) e il

unta con unguentl.

nterno dei temPli, si riscontra

'lo sanLt0rttttt le scene che

Ii-ro di esso le scene del Rituale

rrum riportano, invece, scenc

t c n u t a n e l l e f o n t i m a n o s c r i t t c '

ssidi, cntrambi Provenienti da

iro smcmbrato tra il Museo di

uale in meclius rr's, cioè

omet-rc dell'officiante, la

consacra-iderazione in alcuni

documen-iri provenienti dalla biblioteca

afiche scolpite sulle Pareti dei

:i quali i singoli ePisodi rituali

li vista formale siano molto

di-raleti del temPto Possano avel'c

vo ruolo chc gioca il temPio di

ri sono completamente estranei

è stata sottratta agli egiziani. tl

Jei valori culturali tradizionali

:sclusivamente il luogo di

con-piu rilievi e iscrizioni che

cele-entano veri e ProPri rotoli

aPer-nella quale è racchiuso tutto il

che le scene rituali sono di

nor-nto si riscontra Per il temPio de I

la relativa formula è veramente

onservate. Un ulteriore effetto è

lando vita a formule

comPleta-Svolgimento del rituale

Qui di seguito presentiamo i momenti principali del rituale, basandoci sulle

indi-cazioni riportate dai testi incisi nel tempio di Edfu.

Come è stato detto precedcntemcnte, la versione di Edfu riporta anche gli episodi

preiinrinari, cioè quelli che prccedono l'apertura delle porte del naos. che costituisce

uno dei prrmi episodi nelle versioni del Nuovo Regno.

Il primo atto che il sacerdote compiva prina di accingersi a celebrare il culto era

l'abluzione, immergendosi in un bacino d'acqua artificiale (Tav. 15)r7. Terminata la

purificazione personalc, entl'ava nel tempio, utilizzando gli ingrcssi laterali, dal

mo-mento che quelli principali venivano aperti soltanto in occasione di particolari

festi-vità. Dopo aver superato I'ingresso A (Fig. 5), sul quale una iscrizione recita "i

sacer-doti vi entrano dopo essere usciti dal lago per compiere il loro ufficio", il sacerdote

attingeva l'acqua dalpozzo c entrava nel passaggio B.

Nel frattempo il personalc del ternpio introduceva le offerte alimentari, prodotte

ncl laboratorio (in! sito all'interno delÍemenos sul lato orientale del tempio, e lc

de-ponevano sull'altare posto al centro della sala delle offertc dopo aver attfaversato i

passaggiA e B e la sala delle apparizioni.

Le offerte adagiate venivano purìficate traruite I'acqua e I'incenso. La

fumigazio-ne era il veicolo che idcalmentc permettcva alle offerte di raggiungere il dio.

A questo punto il sacerdote sr dirigeva verso il sanc'ta sandorLtm intonando un

canto con il quale si invitava il dio a svegliarsi in pace.

Le versioni del Nuovo Regno descrivono lo svolgimento del rituale a partire dal

momento in cui l'officiante, cntrato nell'ambientc piu intcrno e buio, accendeva la

t o r c i a c b r u c i a v a l ' i n c e n s o l R .

Al centro della sala troneggia il naos monolitico al cui interno riposa la statua del

dio. Lc porte erano chiuse e sigillatc (Tav. l6). ll sacerdote procedeva con il taglio

del-la corda e con I'ef1iazione della terra sigillare (Tav. l 7). Con l'apertura delle porte il

dio si manifèstava e al suo cospetto il sacerdote si inginocchiava in atteggiamento di

adorazione.

Cio che segue è poco chiaro. Giudicando dal papiro Bcrlino 3055re sembra che

I'officiante si assentasse brevemente per andare a prendere le offerte alimentari e per

portarle davanti al dio. Lofferta veniva inoltrata attraverso gli effluvi dell'incenso.

La scquenza degli atti di offerta era coronata dalla presentazione dclla Maat che,

in virtù del suo carattere immaterialc, rappresentava l'offerta per eccellenza.

Soltanto dopo la conclusione del Rituale di offerta avevano inizio le cerinronie

re-l a t i v e a l R i t u a l e d i v e s t i z r o n e .

Il dio riceveva una serie di stoffe di colori diversi (bianco, verde c rosso) e

suc-cessivamentc degli unguenti.

Concluse le operazioni relative alla toletta, le porte del naos venivano richiuse e

l'anrbiente riportato all'originario stato di puÍezza tramite la rimozionc delle

impron-te dei piedi lasciaimpron-te dal sacerdote.

(10)

Le offerte alimentari avanzate,

prima di essere

destinate

alla tavola del personale

del tempio, venivano inoltrate alle altre divinità residenti nel santuario.

Le formule

I gesti che il sacerdote

compiva erano accompagnati

dalla recitazione di formule

che ponevano

l'azione su un piano al di fuori della storia. La stessa

lngaautilizzata

era un idioma molto più antico rispetto

a quello parlato all'epoca

dell'effettivo

com-pimento del rito ed era tradizionalmente

associato

alla scrittura geroglifica che era

ap-punto consideratailmezzo

espressivo

del mondo dlino (mdw n1r).

In effetti, nei testi I'agire dell'officiante

- che teoricamente

era sempre

e soltanto

il sowano - è trasferito, attraverso

continue allusioni, in una dimensione

mitica. I

ri-chiami espliciti al mito di Horo e Seth sono soltanto una delle più frequenti allusioni.

Uofferta viene identificata

con l"'occhio di Horo" e la frase "prendi per te

l'oc-chio di Horo", con la quale è invitato il destinatario

del culto a ricevere qualsiasi tipo

di offerta, pone automaticamente

in un rapporto di identità il beneficiario del culto

con Osiride, in quanto secondo

il mito egli si riappropria della forzavitale tramite

I'effetto positivo dell'occhio di suo figlio.

Naturalmente

in un contesto

di questo

tipo, è assente

qualsiasi

legame con la

con-tingenza e tutto è proiettato fuori dal tempo: l'acqua per le libagioni viene

identifica-ta con il liquido dell'oceano

primordiale,

dal quale emerse

la collina all'origine del

mondo; l'incenso per le fumigazioni

è I'odore degli dei e ancora

molti altri esempi

potrebbero

essere

citati.

t Dai,Sr'//i con 2 papiro Berlir 1902, p. 7) e I'Egtpte antù 3 euestimanua piro Berlino ! ralmente smet mana (Osing-, a EdfouII\44I 5 Il testo è harn Bahari, Luxor, e 33). Il úesto r scher Begleittr ADAIK 7, GIii, 6 Llrk.Ir{ 2027 2 7 J. Assmann, ùl pp. 192_195. 8 La lista delle sr Ancient Egtpt,l e Naos Cairo JE 4 ro Alcune delle pii

Amenhoúep III e Die síidlichen k rr A.M. Calvaley,l 12 H. Nelson, Cerfr JNES 8 (1949),p 13

Ledizione dei tes 14 A. Gardiner, .Èlir London, 1935. ts E. Bacchi, II rítu Torino 1942. 16 M. W Golénisch 58001_58036,k 17

Il lago sacro del abirato della citti 18 Papiro Berlino 3 lE l0,l (Moret,.Rrf 68 Ci

(

/(\{r

(11)

: alla tavola del Personale :l santuario.

Llla recitazione di formule

La stessa lingua utilizzata

'epoca dell'effettivo

com-.ura geroglifica che era aP-ndw n1r).

Lente era sempre e soltanto

na dimensione mitica. I

n-llle piit frequenti allusionr.

l frase "prendi Per te

I'oc-lto a ricevere qualsiasi tiPo

tà il beneficiario del culto l della forza vitale tramite

ualsiasi legame con la

con-: lìbagroni viene

identifica-se la collina all'origine del

e ancora molti altri esemPi

l 5

Norn

Dai Siili, componimenti satirico-polemici.

Papiro Berlino 3055 l,l (A. Moret, Le Rituel du culre divitt journulier en Egl,pte,Paris 1902,p.7) e Kom Ombo 36 (J. de Morgan, Catalogue des nonuments et ittscriptions de t'Égvpte antique, Kom Ombos 1, Vienne 1895, 3ó).

Questi manuali erano scritti su rotoli di papiro. Due sono conservati al museo di Berlino (pa-piro Berlino 3055 e pa(pa-piro Berlino 3014+3053) e risalgono alla XXll dinastia; uno è lette-ralmente smembrato tra le collezioni di Firenze, Copenaghen e Berlino e risale all'epoca ro-mana (Osing-Rosatt, Papit'i geroglifici e ieratici daTebtynis, Firenze 1998, pp. l0l sgg). Edfou Il 144 8.

ll testo è tramandato in ahneno undici versioni, conservate all'interno di templi (Deir el-Bahari, Luxor, Medinet Habu, edificio di Taharqa a Karnak) e di tombe (tra le quali TT 158 e 33). Il testo è riportato in: J. Assmann, Der Kònig als SonnenpriesÍer. Ein kosmogt'aphi-scher Begleittexl ntr kultischen Sonnenhymnik in thebanischen Tempeln und Gruibern,

ADAIK 7, Glùckstadt 1970,p.22).

6 Urk. IV 2027 2 - 1 6 .

i J. Assmann, Ma'at. Gerechtigkeit und lJnsterblichkeit im Alren Àgypten, Mùnchen 1990,

pp.192-195.

8 La lista delle scene è in: E. Teeter, The Presentation of'Maat. Ritual und Legitimaqt in

Ancient Egypt, SAOC 57, Chicago 1997, pp.6-10 e 36.

' Naos Cairo JE41276.

ru Alcune delle più antiche formule del Rituale per il culto quotidiano risalgono al regno di

Amenhotep IÌl e sono incise negli ambienti meridionali del tempio di Luxor (H. Brunner,

Die súdlichen Ràume des Tempels vott Luxor, AV 18, Mainz 1977,Tav.63).

rr A. M. Calverley, A. H. Gardiner, The Tenple of'King Sethos I at Abydos l-il,Chicago 1933- 1935.

rrH. Nelson, Certain Reliefs at Karnak and Medineî Habu and the Ritual of Amenophis I,

JNES 8 ( 1949), pp. 201-235, 3 10-345.

r3 L edizione dei testi del naos e in corso di pubblicazione da parte dello scrivente.

rr A. Gardiner, Híerutic pupltri in the British Museum. Third series. Chester Beuttv Gift,

London, 1935.

15E. Bacchi, Il rituale diAntenhotpe -/, Pubblicazioni Egittologiche dcl R. Museo diTorino,

Torino 1942.

16 M. W Golénischeff, Catalogue Général des Antiquités Égyptiennes du Musée du Caíre N.

5 800 I -5 803 6. Le Caire 1927 .

ll lago sacro del tempio di Edfu non è più visibile, in quanto si trova sepolto sotto il centro

abitato della città moderna.

lr Papiro Berlino 3055 1,2 (Moret, Rinrel,p.9).

'o l0,l (Moret. Rituel.p. 104 sgg.).

(12)

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Tav. 16 Il tabernacolo c1i Ttrtankhamon chinso con la corda e sigillato (particolare)

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Tav. 77 - Sethi

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17 - Sethi I rompe i sigilli del naos contenente

la statua

di Amon-Ra (tempio di

Abido,

cappella

di Amon-Ra).

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