• Non ci sono risultati.

Recupero per uso energetico della frazione biogenica dei rifiuti urbani in seguito al revamping di impianti di trattamento meccanico biologico a flussi separati

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Recupero per uso energetico della frazione biogenica dei rifiuti urbani in seguito al revamping di impianti di trattamento meccanico biologico a flussi separati"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

Sommario– Le fonti energetiche rinnovabili stanno vivendo una stagione di grande sviluppo a livello mondiale con un peso sempre più rilevante nella bilancia energetica. La direttiva 2001/77/CE assimila alle biomasse anche la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. In tale con-testo, appare importante poter recuperare per usi energeti-ci le frazioni organiche combustibili biogeniche che possono beneficiare dei certificati verdi. In questo lavoro si propo-ne un revamping di impianti di trattamento meccanico-bio-logico a flussi separati esistenti (che producono CdR da sola selezione meccanica) per trasformarli in impianti che, riutilizzando gran parte delle attrezzature esistenti, produ-cano un combustibile parzialmente bioessiccato (due flussi) in cui è presente gran parte della frazione organica del rifiuto con bassi tenori di umidità ed elevato contenuto energetico.

ENERGY RECOVERY FROM THE BIOGENIC

FRAC-TION OF MSW AFTER REVAMPING OF MSW

MECHANICAL-BIOLOGICAL SEPARATION PLANTS

Summary – Renewable energy sources are becoming more and more important for energetic demand management across the world. The EU directive 2001/77/CE, indicated that the organic fraction of the municipal solid waste has a biogenic origin and so it can be assimilate to a biomass. Therefore the recovery of this fraction for energy produc-tion became important from both environmental (Kyoto Protocol) and economic point of view (green certificates). This paper propose a model to revamp MBT plants (two fluxes) to recover the organic fraction of MSW (OFMSW) that, at present, is converted into CO2and into low-quality

compost which is finally disposed of in landfills. Here we propose that biodrying replaces biostabilization allowing OFMSW to be used to produce energy.

Parole chiave: fonti di energia rinnovabile, CDR, impianti meccanico

bio-logici, biogenico, certificati verdi.

Keywords: renewable energy sources, SRF, mechanical biological plant,

biogenic, green certificates.

1. INTRODUZIONE

Le fonti energetiche rinnovabili stanno vivendo una stagione di grande sviluppo a livello mondiale con un peso sempre più rilevante nella bilancia energetica. Gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, la diffusione e la spe-rimentazione in diversi paesi hanno permesso di realizzare una crescita di potenza e efficienza degli impianti impensabi-le solo dieci anni fa.

La Direttiva Comunitaria 2001/77/CE punta sulla promozio-ne dell’epromozio-nergia elettrica prodotta da fonti epromozio-nergetiche rinnova-bili nel mercato interno dell’elettricità.

In Italia puntare sulle fonti energetiche rinnovabili può rap-presentare una straordinaria occasione per ridurre la dipen-denza dalle importazioni di greggio, oltre a stimolare la ricerca e l’innovazione tecnologica creando nuova occupa-zione.

Già il D.Lgs n. 387/2003, aveva trasposto nell’ordinamento nazionale la direttiva 2001/77/CE «relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnova-bili nel mercato interno dell’elettricità», la cui finalità prin-cipale è di garantire una maggiore penetrazione sul mercato, a medio termine, dell’elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili (FER), attraverso la fissazione di obiettivi nazio-nali di consumo di energia elettrica prodotta da queste sor-genti, che dovranno essere compatibili con gli impegni nazionali assunti nel contesto degli obblighi in materia di cambiamenti climatici contratti dalla Comunità con il Proto-collo di Kyoto. La direttiva 2001/77/CE assimila alle bio-masse anche la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani, riconoscendo così ai rifiuti un grado di rinnovabilità specifico per ogni tipologia, in funzione dell’origine delle varie frazioni presenti.

A livello europeo, in concomitanza con l’emanazione della direttiva 2000/76/CE, sull’incenerimento dei rifiuti, e della direttiva 2001/77/CE sulle fonti rinnovabili di energia, è stata avviata una attività di normazione presso il CEN (Comitato Europeo di Normazione), al fine di predisporre degli standard europei che regolamentino la produzione e l’utilizzo di com-bustibili solidi derivati da rifiuti, siano essi a matrice biogeni-ca e/o agro-forestale che, più in generale, derivati da rifiuti di varia natura.

Una delle attività, relative ai “solid recovered fuels” (SRF), è consistita nella messa a punto di una metodologia per la deter-minazione della percentuale di materiale biodegradabile del singolo SRF che ricade, come fonte rinnovabile, nello scopo della direttiva 2001/77/CE.

Secondo il D.Lgs n. 387/2003 sono da intendersi come «fonti energetiche rinnovabili», quelle non fossili e, in particolare, l’eolica, la solare, la geotermica, la biomassa, il gas di disca-rica, i gas residuati dai processi di depurazione e il biogas. In

48

RECUPERO PER USO ENERGETICO DELLA FRAZIONE BIOGENICA DEI

RIFIUTI URBANI IN SEGUITO AL REVAMPING DI IMPIANTI DI

TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO A FLUSSI SEPARATI

De Michele C.

1

, Adani F.

2

, Muraro P.

3

, Sorace G.

4

, Manetti P.

5

, Lombardi F.

6

, Cecchi C.

7

RS

recupero energetico RS biodegradabili

1 Ing. Carlo De Michele; Corso Malta, 155 – 80143 Napoli. 2 Prof. Fabrizio Adani; Dipartimento Produzione Vegetale –

Univer-sità degli Studi di Milano – Via Celoria 2 – 20133 Milano. E-mail: fabrizio.adani@unimi.it.

3 Dott.ssa Paola Muraro; Largo Tenente Bellini 1A – 00197, Roma. 4 Ing. Giuseppe Sorace; Università degli Studi di Firenze, Facoltà di

Ingegneria – Piazza Ciardi 25 – 59100 Prato.

5 Geom. Piero Manetti – Via Masaccio, 58 – 50142, Scandicci (FI). 6 Dott. Ing. Francesco Lombardi; Università degli Studi di Roma “Tor

Vergata”, Facoltà di Ingegneria – Dipartimento di Ingegneria Civi-le – Via del Politecnico, 1 – 00133, Roma.

7 Claudio Cecchi, perito chimico; Quadrifoglio Spa – Via Baccio da

Montelupo, 52 – 50142, Firenze.

Riferimenti

Documenti correlati

1. Nel caso in cui sia necessaria una valutazione ambientale ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, deve essere redatto un rapporto ambientale in cui siano individuati, descritti

• Dal trattamento termico dei rifiuti sono state prodotte nel 2010 circa 963.000 ton- nellate di scorie e circa 306.000 tonnellate di residui da trattamento dei fumi, questi ultimi

Alle condizioni previste all'articolo 2 sono riconosciuti gli attestati delle autorità competenti della Repubblica federale di Germania che sanzionano la rispettiva equivalenza

(28) Tenuto conto dell'ulteriore apertura alla concorrenza dei servizi postali della Comunità e del fatto che detti servizi sono forniti tramite una rete da

(1) In occasione di nuove modificazioni alle direttive 92/50/CEE del Consiglio del 18 giugno 1992 che coor- dina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubbli- ci di servizi (

(29) La presente direttiva non dovrebbe precludere agli Stati membri di mantenere o emanare norme più severe in materia di prevenzione e riparazione del danno ambien- tale, né

(1) A norma dell’allegato XX della direttiva 2004/17/CE, gli enti aggiudicatori trasmettono gli avvisi di cui agli arti- coli 41, 42, 43 e 63 della direttiva, all’Ufficio delle

La presente direttiva non pregiudica la facoltà delle parti di concordare, fatte salve le pertinenti disposizioni della normativa nazionale applicabile, termini di pagamento