• Non ci sono risultati.

Koenig e il “Pendolino” Ricordo breve di un Designer “trasportistico”

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Koenig e il “Pendolino” Ricordo breve di un Designer “trasportistico”"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

26 N. 11 - 2008

Koenig e il “Pendolino”

Ricordo breve di un Designer “trasportistico”

Francesco GURRIERI

Quando gli fu offerta la presidenza della Facoltà di Architettura si alzò emozionato, andò alla catte-dra e ci regalò il discorso autobiografico più lungo della sua carriera. Naturalmente, ringraziò i colleghi che l'avevano onorato con quella designazione ma spiegò che, proprio in quei giorni, finalmente, stava coronando il sogno che l'aveva accompagnato per tutta la vita: disegnare treni e bus per la più grande industria italiana. Tutta la vita, insomma, aveva gio-cato con l'architettura, come fa il gatto col topo pri-gioniero; ma la vera vocazione si allogava fra car-relli, monorotaie, locomotori ad assetto variabile, proto-cabine sperimentali, ammortizzatori di com-pensazione e antiserpeggio: materia che alcuni battezzarono, - non senza qualche ironia - “trenolo-gia”.

Fu così che Gianni Koenig sostanziò la sua ma-teria insegnata per molti anni, Estetica e critica dell'

Industrial Design, diventando il primo e il più

ap-prezzato esperto di design di mezzi ferroviari e il maggior “trenologo” del nostro Paese.

I suoi scritti diventarono più rarefatti nelle riviste d'architettura, densificandosi invece in testate co-me “Ingegneria Ferroviaria”, “Vie e binari”, “Nuovi trasporti”.

Così l'uomo più indomabile della città e il do-cente meno addomesticabile dell'Ateneo, il pro-gettista del Jumbo-tram milanese della Fiat-OM, del convogli della metropolitana di Roma e del tram a pianale ribassato, delle monocabine asim-metriche dei treni navetta e dei filobus in lega leg-gera, coronava il suo sogno. Si lasciava alle spal-le gli studi sull'Espressionismo e sull'invecchia-mento dell'architettura moderna, preferendo scri-vere e battersi per le automotrici ferroviarie e per l'unificazione costruttiva dei trasporti su ferro: ar-gomenti su cui si sentiva di avere, come per il tram, buone idee innovative.

Da questa dirompente propensione per la cultura e la storia dei mezzi di trasporto nacque il volume

Oltre il pendolino” (Alta velocità e assetto variabile negli elettrotreni italiani): un libro che racconta del

progetto e della realizzazione del progetto e della realizzazione del Pendolino, all'anagrafe come ETR 401, frutto del progetto Fiat Y 0160, che ha as-sommato in sé tante innovazioni tecniche, superiori a qualsiasi altro elettrotreno in servizio nelle reti fer-roviarie di tutto il mondo.

Ma il libro ebbe altri avvertibili meriti. Intanto quel-lo di trasferire l'esercizio storiografico ad un àmbito inconsueto come quello della tecnica e della tecno-logia moderna, aprendo nuovi orizzonti di cono-scenza e disciplinarietà, nobilitando la cultura del lavoro con un'attenzione generale altrimenti posta in realizzazioni assai più effimere; con l'attenzione derivata (e doverosa) verso personaggi come Pao-lino Camposano, Franco Di Majo, Oreste Santane-ra, veri e propri protagonisti dell'evoluzione tecnolo-gica del “trasporto su ferro” del nostro Paese.

L'altro merito del libro è intrinsecamente legato al “personaggio Giovanni Klaus Koenig”: isolato studioso ed esteta solitario della tecnica contem-poranea, capace di capire come e quanto l'arma-tura di barre d'acciaio di una cerniera per una struttura precompressa di Nervi o di Morandi va-lesse una scultura di Ceroli o di un Pistoletto. Che non è cosa di poco conto in una cultura come la nostra, caratterizzata da segmenti prestigiosi ma incapaci di comunicare.

Fig. 1 - Una immagine del “Pendolino” (poi ETR. 401)

Fig. 4 - Giovanni Klaus Koenig

Fig. 3 - Costruzione del “mascherone” per il modello in lamiera Fig. 2 - Disegno del carrello Y 0160

dell’ETR. 400

Francesco GURRIERI, nato nel 1938 si è laureato in Architettura a Fi-renze (1964). Ordinario di Restauro dei Monumenti, è stato preside della Facoltà dal 1965 al 2000. Laurea Ho-noris Causa in “Beni Culturali” della Università di Lima. È socio onorario del Collegio Ingegneri della Toscana. È uno dei maggiori interlocutori inter-nazionali sui non facili problemi della conservazione dei monumenti e delle città.

Riferimenti

Documenti correlati

Lo studioso, infatti, si impegna a dimostrare come un insegnamento esperienziale (di stampo montessoriano) della musica supportato dalle tecnologie digita- li, possa essere da

da Bisanzio parte l’evengelizzazione della penisola balcanica e dell’Europa orientale che ade- riscono al Cristianesimo ortodosso; dopo la caduta di Bisanzio nel 1453 i principi

Penso, dalla seconda metà degli anni ’70, alla partecipazione alla ricerca finanziata dal CNR sul tema “Il principio di difesa sociale dalle codificazioni pre-unitarie ad

Come sottolinea questo auto- re, tutti questi fattori comportano un cambiamento di prospettiva in ragione del quale l’amministrativizzazione del diritto penale, la

Il paper si soffermerà a considerare le possibili intersezioni tra  questa  nuova  espressione  del  factum  vichiano  e  la  scienza  giuridica.  Pur 

Goleman Daniel, Tenzin Gyatso (Dalai Lama), Emozioni distruttive, Mondadori, Milano, 2003 Gordon T., Insegnanti efficaci, Giunti Lisciani, Teramo, 1991.. Hart S.,

Negli stadi precoci dei tumori ginecologici, in- fine, all’INT si stanno sviluppando tecniche finalizzate non solo a mi- gliorare la cura e le possibilità di guarigione

PROTESI DI COLONNA VERTEBRALE Valutazione del Danno Biologico Permanente. Parametri