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Lineamenti di epigrafia etrusca 2015-2016Parte 2

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Academic year: 2021

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(1)

Lineamenti di Epigrafia etrusca

a.a. 2015-2016

(2)

Cerveteri: tomba 335 dalla “Zona del Recinto”

decenni finali del VI sec. a.C.

Sulla parete di fondo della camera sinistra

Sulla parete destra della camera destra

(3)

Cerveteri, cippo della tomba 164

IV-III sec. a.C.

(4)

intorno al pilastro

Cerveteri: tomba dei Clavtie (IV sec. a.C.)

(5)

Cerveteri: tomba dei Clavtie (IV sec. a.C.)

Sopra il loculo di fondo

Sopra l’ultimo loculo della parete destra

Sopra il secondo loculo della parete destra

(6)

Tarquinia: Tomba dei Tori

(7)

7

Tarquinia: Tomba 5512

(8)

Tarquinia: Tomba dei Partunu

Sarcofago del Sacerdote (360-50 a.C.)

(9)

Sarcofago del Magnate (330-320 a.C.)

Tarquinia: Tomba dei Partunu

(10)

Sarcofago dell’Obeso (inizi del III sec. a.C.)

Tarquinia: Tomba dei Partunu

(11)

8.4

8.5

(12)

Tarquinia: Tomba dei Partunu

8.6

(13)

Tarquinia: Tomba dei Camna

(ultimi decenni del III sec. a.C.)

sarcofago in nenfro

(14)

Tarquinia, Villa Tarantola: tomba di Annibale

(15)

Tarquinia, Villa Tarantola: tomba di Annibale

(16)

Tuscania – loc. Rosa Vecchia

Tomba degli Statlane

Sarcofago in nenfro

(17)

Tuscania – loc. Rosa Vecchia

Tomba degli Statlane

Sarcofago in nenfro

(18)

Musarna, Tomba degli Alethna

19

ET AT 1.100

(19)

Norchia

Tomba Lattanzi

Sarcofago in nenfro Inizi III sec. a.C.

(20)

Norchia

Tomba Lattanzi

Sarcofago in nenfro fine IV sec. a.C.

(21)

Vulci: necropoli di Camposcala

cippo in peperino (metà III sec. a.C.)

(22)

Vulci: necropoli di Camposcala

cippo in peperino a forma di capitello (III sec. a.C.)

(23)

Vulci: Tomba dei Tutes

(III sec. a.C.)

sarcofago in nenfro

(24)

sarcofago in nenfro

Vulci: necropoli di Camposcala

cippo in peperino a forma di capitello (IV-inizi del III sec. a.C.)

(25)

Tombe, del tipo a dado,

costruite in opera quadrata

Unica camera a pseudovolta

con due banchine, una sul

fondo e una sul lato.

Orvieto

(26)

La facciata ha un

coronamento

modanato. La parte

superiore, di terra,

non era accessibile,

ma

faceva

da

supporto ai cippi,

alcuni

dei

quali

erano collocati anche

vicino alla porta.

Orvieto

(27)

Orvieto - Crocifisso del Tufo

cippo (decenni centrali del VI sec. a.C.)

(28)

Orvieto - Crocifisso del Tufo: tomba 7

iscrizioni sull’architrave (secondo quarto del VI sec. a.C.)

(29)

Sarteano

Urna di travertino a cassa liscia (ultimi decenni del I sec. a.C.)

(30)

Chiusi

Sarcofago di travertino a cassa liscia (metà del I sec. a.C.)

(31)

Perugia: ipogeo dei Volumni

(32)
(33)
(34)

Sullo stipite della porta

(35)

Al centro della banchina, lungo la parete di fondo

(36)

A sinistra della precedente

(37)

A destra….

(38)

Lungo la banchina della parete destra

(39)

A fianco della precedente, verso l’ingresso

(40)

Presso lo stipite

(41)

Infine…….

(42)

Cortona: Melone I

Sull’architrave della porta (IV sec. a.C.)

(43)

Arezzo – Necropoli in loc. Pino di Saione

Urna di travertino (10 a.C. ca.)

(44)

Volterra

(550-500 a.C.)

(45)

Vetulonia

(mi) avles (f)eluskes tusnutal (o tusnutaies) (...)panalas mini muluvaneke hirumina fersnaks

io (sono) di Aule (F)eluske, (figlio di) Tusnute e di (Pa)panala me donò Hirumina Fersnaks

(46)

Bologna: stele n. 10

(fine V sec. a.C.)

65

(47)

Bilingue di Pesaro

(48)

Cella: deposizione, su un letto di ciottoli, di una

ricca donna ricoperta di oggetti d’oro. Fuso in

argento, saltaleoni d’oro, 20 fibule d’oro, 4

armille in argento, 4 collane, cofanetto in

avorio

Chiusura parziale della cella con un muro

su cui erano poggiati dei vasi

Uomo cremato. Cella interamente chiusa da

un muro

Inizialmente si è ipotizzata la presenza nel

dromos di un terzo defunto, inumato e deposto su

un letto di bronzo issato su un carro a quattro

ruote. La cella di sinistra avrebbe contenuto il

corredo di vasi di argento di questo terzo defunto

(49)

Cerveteri, Tomba Regolini Galassi

(II quarto VII sec. a.C.)

(50)

Cerveteri: Tomba 317 di Monte Abatone

primo quarto del VII sec. a.C.

(51)

Casaletti di Ceri – Tomba 2

Piatto impasto

primo quarto del VII sec. a.C.

(52)

Monteriggioni: kyathos dalla tomba BB6

decenni centrali del VII sec. a.C.

(53)

Coppa di Mezenzio

secondo quarto del VII sec. a.C.

72

Virg., Eneide, VII, 648 e VIII, 7:

contemptor divum -contemptor deum

Cato, Origini I, frammento 15:

Iuppiter, si tibi magis cordi est nos ea tibi dare potius quam Mezentio, uti nos victores facias

Ovidio, Fasti IV:

Stat mihi non parvo virtus mea: volnera testor armaque, quae sparsi sanguine saepe meo. Qui petis auxilium, non grandia divide mecum

praemia, de lacubus proxima musta tuis. Nulla mora est operae: vestrum est dare, vincere nostrum. Quam velit Aeneas ista negata mihi!

(54)

Olla impasto da area chiusina

terzo venticinquennio del VII sec. a.C.

(55)

Aryballos ovoide in bucchero

terzo venticinquennio VII sec. a.C.

(56)

Fibula d’oro al Museum of Art di Dallas

630 a.C.

75

(57)

Cerveteri: Olla d’impasto dalla Tomba dei Denti di lupo

terzo venticinquennio VII sec. a.C.

(58)

Le anfore vulcenti

(59)

Veio: Santuario di Portonaccio

Il santuario, prediletto dalla nobiltà

etrusca, era situato all’esterno di

una delle porte della città ed era

destinato al compimento dei riti di

passaggio che segnavano l’ingresso

dei giovani nella comunità politica.

(60)

Veio: Santuario di Portonaccio

Sorgeva sul declivio che sovrasta

il fosso della Mola, presso

l’angolo nord-occidentale del

pianoro sul quale sorge la città

antica. Situato immediatamente

al difuori della porta urbica

(porta di Portonaccio), esso si

raggiungeva

attraverso

una

strada che arrivava alla porta

correndo lungo il ciglio della

terrazza sovrastante. Da qui si

godeva la vista più favorevole

del santuario, e della serie di

statue fittili disposte lungo la

trave di colmo del tetto del

tempio

(61)
(62)

Livelli profondi: culto inizia nella prima metà del VII sec. a.C.-prima sistemazione edilizia metà-fine del VII sec. a.C.

Vano semisotterraneo per gli addetti, in tufo rosso (fine VII-prima metà VI sec. a.C.)

(63)

Veio: Portonaccio - II Fase (540-500 a.C.)

Sacello di

Minerva

Altare

Muro di un vasto edificio

(64)
(65)

Veio: Santuario di Portonaccio

(66)

Veio: Santuario di Portonaccio

(67)

Vulci: tromba François

(68)

Veio: Santuario di Portonaccio

oinochoe di bucchero

79.2

(69)

Veio: Santuario di Portonaccio

labbro di coppa etrusco-corinzia

(70)

Museo Civico Pisa

ciotola di impasto (VI sec. a.C.)

(71)

Lavinio

Anfora di bucchero (secondo quarto del VI sec. a.C.)

(72)

Pontecagnano: tomba 3509

(73)

Suessula: Kylix attica a vernice nera

prima metà del V sec. a.C.

(74)

Nola: Kylix attica a vernice nera

metà del V sec. a.C.

(75)

Pontecagnano: tomba 2706

coppetta a vernice nera inizi del IV sec. a.C.

(76)

Tarquinia: necropoli area del Cimitero

Kylix attica a figure rosse del ceramista Euxitheos e del pittore Oltos (510-500 a.C.)

(77)

Tarquinia: necropoli area del Cimitero

Kylix attica a figure rosse del ceramista Euxitheos e del pittore Oltos (510-500 a.C.)

(78)
(79)
(80)

• La coppa costituiva una preziosa offerta votiva dedicata nel santuario di Eracle in loc. S. Antonio a Cerveteri.

• Trafugata da scavi clandestini e giunta al J. P. Getty Museum, è stata successivamente restituita al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

(81)

• Sulla parte esterna del piede,

la kylix reca l’iscrizione (mutila)

Euphronios epoiesen.

• Oltre ad Euphronios che

costituisce il ceramista, essa è

stata attribuita ad Onesimos

come ceramografo e può

essere datata intorno al

500-490 a.C.

(82)

• Nel medaglione, Neottolemo (iscr.) scaglia Astianatte (iscr.) contro Priamo seduto sull’altare di Zeus hercheios, alla presenza di Polissena (iscr.).

• Dietro l’altare, un troiano caduto dal nome lacunoso aiphonos, forse Deifobo.

• In primo piano, davanti all’altare, la machaira.

(83)

• Intorno al medaglione si sviluppa un fregio complesso: Acamante e Damofonte liberano Etra; davanti, il grecoSthelelos alza la machaira contro una donna che si difende con il pestello.

(84)

Aiace e Cassandra (iscr.)

(85)

Combattimento tra Greci e Troiani

a destra, Odisseo (iscr.) salva una coppia di anziani supplici, Theano e Antenore

(86)

Elena (iscr.) e Menelao (iscr.) alla presenza di Eros (iscr.)

(87)

All’esterno della vasca

A sinistra, Patroclo (iscr.) conduce per un polso Briseide con un fiore in mano, alla presenza degli araldi di Agamennone;

a destra, Thetis (iscr.) trattiene Achille che ha sguainato la spada

(88)

Sull’altro lato

Alla presenza di Atena (iscr.) e, forse, di Apollo, duellano un eroe greco e troiano: Aiace ed Enea?

(89)

La kylix di Euphronios

da Cerveteri

• L’iscrizione è disposta sotto il piede e corre con un ductus sinistrorso su due righe

sovrapposte, forse incise in due momenti diversi.

• Nella riga esterna è leggibile l’iscrizione dedicatoria: it[u]n turuc[e--]s.

• Nella riga interna si legge: [--]xe.cavi.cx[--]xuli.hercle.s

• La parola cavi potrebbe rinviare al nome personale kavie; la parola terminante in uli integrata come [cape] suli designerebbe un luogo posto sotto il regime di Eracle

(90)
(91)

Gravisca: kylix attica

fine del VI-inizi del V sec. a.C.

(92)

Pontecagnano: tomba 4860

(93)
(94)
(95)

Pyrgi - Area B

kylix attica

prima metà del V sec. a.C.

(96)

Museo Gregoriano Etrusco, da Città della Pieve

fine del VI-inizi del V sec. a.C.

(97)

Cortona - Porta Bifora

(98)

Cortona: Deposito della porta Bifora

inizi del II sec. a.C.

(99)

Selvans

98.2

Cortona: Deposito della porta Bifora

inizi del II sec. a.C.

(100)

Tarquinia: Ara della Regina

IV-III sec. a.C.

(101)

Orvieto: Tempio del Belvedere

III sec. a.C.

(102)

Vulci – Poggio Olivastro

Arula di bronzo (III-II sec. a.C.)

(103)

Tarquinia – Ara della Regina

ex-voto fittile in forma di ginocchio (III-II sec. a.C.)

(104)

L’Arringatore

inizi del II sec. a.C.

(105)

Ritratti medio-italici

S. Giovanni Lipioni

(prima metà III sec. a.C.) Tarquinia, Ara della Regina(fine del III sec. del a.C.) Bruto Capitolino

(106)

L’Arringatore

inizi del II sec. a.C.

(107)

L’Arringatore

inizio II sec. a.C.

(108)

Veio - Santuario di Portonaccio

phiale ombelicata

(109)

Caere

Tomba 2 di S. Paolo

650-625 a.C.

(110)

da Perugia

Scarabeo in corniola cd. “Gemma Stosch”

480 a.C.

(111)

Tegola di Capua

(112)

Tegola di Capua

(113)

• La tabula costituisce un calendario feriale, fondato su un anno lunare di dieci mesi a partire da quello di marzo.

• In esso è riportata una serie di feste (ilicu) e di riti (vacil) attuati in luoghi di culto tra cui il santuario di Uni (probabilmente quello di Fondo Patturelli) e l’area sacra di Hamae.

Tegola di Capua

(114)

Tegola di Capua

prima metà del V sec. a.C.

Da M. Cristofani, Tabula Capuana.

(115)

• Ad aprile figurano le feriae (ilicu) di Lethams (idi) ad Hamae e di Afe (giorno aperta); a maggio, le feriae di Laran (idi) e le feriae di Lethams (giorno

giovio); a giugno, ancora le feriae di Lethams (giorno aperta); a luglio le feriae di Tinum e Sethusnai.

• Per quanto riguarda i riti (vacil), a marzo ricorrono quelli di Lethams, Savlasie(?), Fulinusne, Savcne [possibile entità ctonia, se legata a Suri

nella sors di Sorrina] e, infine, il compimento del rito di Lethams; ad aprile, il rito di Uni nel suo santuario e, nelle feriae di Afe, il rito, forse simile ad una parentatio, di Calu e di Afe; a giugno, nelle feriae di Lethams, avviene

l’offerta a Thanur; a luglio, il rito di Fulinusne.

Tegola di Capua

(116)

• Le azioni rituali, in cui intervengono sacerdoti di ambo i generi, coinvolgono un’articolata molteplicità di soggetti: individui, gruppi familiari (lavtun) e

gentilizi (Pacusniae e pacusnasiethur) e la collettività Velthur che M.

Cristofani connette persuasivamente a Volturnum, il poleonimo etrusco di Capua, pur tendendo ad attribuirle una dimensione più ampia di quella cittadina.

Tegola di Capua

(117)

• A Lethams è specificamente connessa Thanr, divinità femminile la cui

personalità è stata recentemente approfondita da D. Maras che vi riconosce la dea che interviene all’inizio e alla fine della vita, connessa al fato

dell’individuo che si compie solo con la sua morte.

Tegola di Capua

prima metà del V sec. a.C.

• A causa della sua funzione di divinità al tempo stesso levatrice e ctonia, Thanr può acquisire una dimensione ‘materna’: tale acquista un particolare rilievo nel contesto capuano, dove il tipo iconografico della madre domina l’offerta votiva nel santuario di Fondo Patturelli

(118)
(119)
(120)

La Tavola di Cortona

(121)

La Tavola di Cortona

inizi del II sec. a.C.

Da A. Maggiani, “Dagli archivi dei Cusu. Considerazioni sulla

(122)

La Tavola di Cortona

inizi del II sec. a.C.

Da A. Maggiani, “Dagli archivi dei Cusu. Considerazioni sulla

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