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Consumo energetico nel processo conciario: analisi delle fasi di lavorazione e possibilita di economie

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Academic year: 2021

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INTRODUZIONE

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INTRODUZIONE

La pelle è da sempre uno dei materiali più utilizzati dall’uomo per la fabbricazione di calzature, capi d’abbigliamento e oggetti d’uso quotidiano di vario genere.

Pur mantenendo alcuni aspetti tipici delle lavorazioni artigianali, che garantiscono l’elevata qualità del prodotto nel tempo, la produzione conciaria ha assunto caratteristiche industriali: concianti e macchine sempre più efficienti, automazione di intere sequenze di operazioni, razionalizzazione del processo produttivo.

Nella lavorazione delle pelli il materiale grezzo è costituito dalla pelle fresca di alcuni animali, soprattutto bovini, ovini e caprini, ma anche suini, rettili, pesci e uccelli. I trattamenti che vengono applicati a queste pelli consistono nel trasformare un materiale iniziale altamente putrescibile in un materiale stabile che possa essere impiegato nella fabbricazione di una vasta gamma di prodotti. L’intero processo è costituito da una sequenza di complessi trattamento chimici e meccanici. Alla fine il risultato è un prodotto industriale intermedio con numerose applicazioni in diversi settori; costituisce la materia prima in ingresso per la fabbricazione di scarpe, vestiti, accessori, tessuti di rivestimento per arredamento e carrozzeria e molte altre merci d’uso quotidiano.

Tuttavia l’industria conciaria è anche caratterizzata da un elevato impatto ambientale, infatti una conceria effettua una trasformazione di materie prime (le pelli grezze), attraverso processi nei quali vengono utilizzate risorse naturali (in primo luogo acqua), prodotti chimici ed energia. Inoltre vengono prodotti scarti solidi ed effluenti liquidi ed aeriformi caratteristici a seconda della fase di lavorazione. Ogni scambio di materia o di energia tra le attività della conceria e l’ambiente è dunque un aspetto ambientale da analizzare, poiché può provocare un impatto, ossia un cambiamento più o meno significativo sull’ambiente.

Numerosi studi sono stati condotti allo scopo di migliorare le lavorazioni del ciclo conciario in modo da ridurre i prodotti chimici impiegati o sostituirli con composti a basso impatto ambientale e pericolosità, diminuire le emissioni inquinanti e riutilizzare i sottoprodotti. Pochi studi sono invece stati condotti per analizzare gli aspetti energetici del processo, ovvero i consumi di energia termica ed elettrica. Tali voci hanno una bassa influenza sui costi di produzione totali di una conceria, infatti si stima che l’energia elettrica abbia un peso di circa 1.6% e quella termica dello 0.8%. La maggior parte dei costi sono da attribuire alla materia

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2 prima, ai prodotti chimici, alla manodopera, al trattamento dei reflui ed altri costi di fabbricazione.

Nonostante questo, l’aspetto energetico del processo di produzione del cuoio non è da sottovalutare, anche alla luce dei sempre crescenti costi delle fonti energetiche da petrolio a cui l’Italia è strettamente legata. È noto infatti che nel prossimo futuro il prezzo dei combustibili fossili aumenterà sempre più. Per cercare di far fronte a questo diventa allora interessante effettuare un’analisi energetica dell’industria conciaria, che si inserisce nella problematica generale del risparmio energetico.

Il presente studio si propone quindi di valutare i consumi energetici di una conceria campione, al fine di individuare le fasi di lavorazione caratterizzate dal maggiore fabbisogno energetico e quindi identificare sistemi alternativi per incrementare l’efficienza energetica del processo di produzione del cuoio.

L’analisi è stata condotta presso la conceria Volpi Concerie S.p.A. di Ponte a Egola, che tratta pelli bovine per la produzione di cuoi per pelletteria e da suola, secondo un processo di concia al vegetale. Si tratta di una conceria di dimensione medio-grande con un buon livello di automazione ed innovazione che rappresenta bene la realtà delle concerie al vegetale presenti sul territorio nazionale.

In una prima fase, lo studio ha previsto la quantificazione delle energie consumate nel ciclo conciario per tre differenti tipologie di prodotto (un cuoio per pelletterie e due da suola) dal ricevimento delle pelli grezze fino all’ottenimento del prodotto finito (rifinito). Per ogni lavorazione sono stati così ottenuti i valori di energia termica ed elettrica consumati per ogni unità di prodotto trattata. Questo ha reso possibile un confronto tra lavorazioni in modo da individuare le fasi con i consumi più elevati, sia in termini energetici che economici.

Nella seconda fase, individuate le fasi ad elevato fabbisogno energetico, l’obiettivo dello studio è stato proporre modifiche per la riduzione delle richieste di energia, anche alla luce delle nuove tecnologie disponibili sul mercato. Sono quindi stati valutati i consumi energetici ipotizzabili con l’introduzione dei sistemi proposti in modo da quantificare, in termini energetici ed economici, i risparmi prodotti dagli interventi migliorativi identificati.

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