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Risorgimento cuneese : stato dell’arte e prospettive

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Bollettino

Società Studi St

orici

sssaa di cuneo

Bollettino

della Società per gli Studi Storici,

arcHeologici ed artiStici della provincia di cuneo

N. 162 - 1° semestre 2020

(2)

N. 162 – 1° SEMESTRE 2020

B O L L E T T I N O

DELLA SOCIETÀ PER GLI STUDI STORICI,

(3)

IndIce

parteprIma 1929 - 2019

90 annI dI StudI per la Granda Atti della Giornata di studi, Cuneo,

Sala Consiliare del Palazzo Comunale, 7 dicembre 2019 a cura di Elena Angeleri ed Emanuele Forzinetti

SALUTI INTRODUTTIVI

FederIco borGna, Sindaco di Cuneo » 9

SerGIo Soave, Presidente Polo del Novecento » 11 rInaldo comba, Presidente Società Studi Storici di Cuneo » 13

RELAZIONI

pIero dadone, Storia e storielle di Cuneo » 19 luISa c. GentIle, Novant’anni di araldica in provincia di Cuneo:

il contributo della Società » 23

aleSSandro croSettI, La Società tra studi ed edizioni statutarie » 31 pIeranGelo GentIle, Risorgimento cuneese:

stato dell’arte e prospettive » 39

emanuele ForzInettI, Il «Bollettino» dei novant’anni: indice e regesti » 49

dScuSSIonI » 53

Parte Seconda

FRA TARDOANTICO E MEDIOEVO GIovannI coccoluto, Vecchi e nuovi confini,

una nuova realtà amministrativa? » 63

RICOGNIZIONI IN VALLE TANARO

GIancarlo comIno, Diritti di pascolo e pastori nell’alta valle Tanaro

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214

NEL MARCHESATO DI SALUZZO GIulIa marocchI, Frammenti gotici a Revello:

una ritrovata scultura in dialogo con Vezzolano » 93 roberto martellI, Una epistola saluzzese in Ungheria nel 1504 » 121

RICERCHE IN VAL VARAITA

almerIno de anGelIS, I resti di una croce cimiteriale quattrocentesca nel santuario di Becetto: una proposta di ricostruzione » 127 barbara martIno, Corti, colonne e pilastri in pietra nell’architettura

tra XVIII e XIX secolo in Valle Varaita » 133

aleSSandro rInaldI, Francesco Agnesotti pittore in Val Varaita:

tra arte colta e immaginario popolare » 137

ETNOGRAFIA aGoStIno borra, Carlo Euclide Milano e Bersezio:

un pittoresco e simpatico «villaggio di alta montagna» » 173

recenSIonI » 181

La Morra fra Quattrocento e Cinquecento, a cura di armando Gambera,

vol. I. Gli Statuti, traduzione di baldaSSarre molIno; Vol. II, I Toponimi

di armando Gambera e baldaSSarre molIno, Comune di La Morra e

Agorà, Bra, Comunecazione, 2019, pp. 294, pp. 191 con ill. (aleSSandro

croSettI); tommaSo SalzottI, Una vita ribelle. Avventure, cospirazioni

e guerre di Giuseppe Torreri detto Torrès, Nerosubianco, Cuneo, 2017,

pp. 371, con ill. b.n. (emanuele ForzInettI); FabIo mIlazzo, Una casa

di custodia per maniaci pericolosi. Storia del manicomio di Racconigi dalle origini al fascismo (1871-1930), Cuneo, Primalpe, 2019, pp. 314, con ill.

b.n. (elena anGelerI).

LETTURE E RASSEGNE » 187

Barbaresco dall’età romana all’Ottocento, a cura di walter accIGlIaro,

baldaSSarre molIno, pIetro GIovannInI, Comune di Barbaresco,

Edizioni Estel, 2018, pp. 427 con num. ill. (aleSSandro croSettI); Le

comunità dell’arco alpino occidentale. Culture, insediamenti, antropologia storica, a cura di FranceSco panero, Centro internazionale di Studi sugli

Insediamenti Medievali. Dipartimento di lingue, letterature straniere e culture moderne, Università di Torino, Bra, Comunecazione, 2019, pp. 364 con ill. (aleSSandro croSettI); walter accIGlIaro-darIo deSteFanIS,

(5)

toponimi e cascine nel versante ad ovest del territorio, Comune di Castiglione

Falletto, Bra, Comunecazione, 2019, pp. 158 con num. ill. (aleSSandro

croSettI); alberto mIchele oGGerIno, Alfonso II del Carretto marchese

di Bagnasco. Sommario delle tirannie e capi d’accusa formulati contro di lui dinanzi al Senato ducale di Torino e al senato dogale di Genova, Savona,

2019, pp. 283 con ill. (aleSSandro croSettI); GIammarIo odello, La vera

storia di Febo Marchese di Ceva, Boves, Arabafenice, 2019, pp. 159 con

ill. (aleSSandro croSettI); vIvIana morettI, Immagini di architetture

monastiche. Fondazioni subalpine della diocesi di Torino nel XVIII secolo,

CISIM, Cherasco, 2019, pp. 254 con num. ill. (aleSSandro croSettI); I

segreti di Via Roma. Le trasformazioni della principale arteria storica della Vecchia Cuneo, a cura di roberto albaneSe, Cuneo, Primalpe, 2018, pp.

467 con num. ill. a colori e in b.n. (aleSSandro croSettI); walter ceSana,

Le Terme Reali di Valdieri. Storia, cronaca, tradizioni e curiosità di un borgo incantevole nel cuore delle Alpi Marittime. Cuneo, Primalpe, 2019, pp.

362 con num. ill. (aleSSandro croSettI); Matteo Olivero. La formazione,

i temi, la fortuna. Catalogo della mostra itinerante, a cura di antonIo

muSIarI, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2019, pp. 351 con num. ill. fot.

anche a colori (aleSSandro croSettI).

VITA DELLA SOCIETÀ » 195

(6)

39

Risorgimento cuneese: stato dell’arte e prospettive

pIeranGelo GentIle

Università degli Studi di Torino

Non poteva capitare occasione migliore: parlare in questa sala consigliare della Città di Cuneo, sotto lo sguardo severo e vigile di tre padri della patria – Ca-vour, Garibaldi e Vittorio Emanuele II, ritratti nei bei quadri alle pareti – costitu-isce a maggior ragione un’opportunità per domandarci quale sia stato il contribu-to della provincia di Cuneo al Risorgimencontribu-to, e quancontribu-to l’epoca preunitaria sia stata oggetto di studio nelle pagine del Bollettino e delle pubblicazioni della Società.

Interrogativi in qualche modo legittimi, che muovono anche dalle riflessioni che abbiamo ascoltato dal professor Grado Merlo, sull’uso (o abuso) pubblico della storia, sull’impegno politico e scientifico della nostra provincia in questi novant’anni; provincia che in fondo è un esito del Risorgimento – stabilita con la legge Rattazzi n. 3702 del 23 ottobre 1859, poi via via modificata ed estesa al regno d’Italia – e dell’impegno della nostra comunità a riconoscersi nella nuova maglia amministrativa1. Stiamo parlando non solo di un territorio, ma di reti di

genti e popolazioni; storie diverse, secolari quando non millenarie (di pianura, di collina, di montagna), che trovano sintesi (forsa troppa sintesi!) nello stemma provinciale che vede inquartate le armi dei principali centri amministrativi, già sedi di intendenza: Cuneo, Alba, Saluzzo, Mondovì2.

Oggi è assodato dalla comunità degli storici in maniera abbastanza pacifica che le origini del Risorgimento risalgano alla fine del Settecento3; un

Risorgimen-to però che non è più quello “patrio” e “sabaudista”, elaboraRisorgimen-to in epoca liberale e consolidatosi in epoca fascista4; ma che si inserisce all’interno di un processo

molto più ampio, in una prospettiva globale5, tra quelle rivoluzioni atlantiche di

natura politica, sociale ed economica – scoppiate in America, in Francia, in Gran Bretagna – che hanno contraddistinto lo scorcio del XVIII secolo6, e lo sviluppo 1 Cfr. a.a. mola, Storia dell’amministrazione provinciale di Cuneo, dall’unità al fascismo:

1859-1925, Torino 1971.

2 Cfr. Cn: Cuneo, la provincia granda, a cura di l. botta, F. collIdà, Cuneo 1990. Sullo stemma cfr.

il saggio di L.C. Gentile in questo volume.

3 a. m. bantI, Risorgimento, in Atlante culturale del Risorgimento. Lessico del linguaggio politico

dal Settecento all’Unità, a cura di A.m. bantI, a. chIavIStellI, l. mannorI, m. merIGGI, Roma-Bari 2011,

pp. 33-39.

4 Sugli aspetti del Risorgimento come fenomeno “endogeno”, cfr. u. levra, Fare gli italiani.

Memo-ria e celebrazione del Risorgimento, Torino 1992; m. baIonI, Risorgimento in camicia nera: studi, istituzioni,

musei nell’Italia fascista, Torino-Roma 2006.

5 Sulle nuove frontiere della disciplina “risorgimentista”, cfr. a. arISI rota, Risorgimento: un

viag-gio politico e sentimentale, Bologna 2019.

6 Sempre di riferimento, e. hobSbawm, Le rivoluzioni borghesi (1789-1848), Milano 1971.

«Bollettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della provincia di Cuneo», n. 162 (2020), pp. 39-48

(7)

di nazioni, nazionalità e Stati nazionali in Europa, “moto” caratteristico della prima metà dell’Ottocento7. Un Risorgimento che da noi ha avuto un momento

puntuale con la prima discesa di Napoleone Bonaparte in Italia, nel 1796, al tem-po in cui la “nazione” da discorso culturale si faceva discorso tem-politico8.

Un momento storico, di quelli in cui la nostra provincia ebbe un primato sull’intera penisola, come emerge dai disegni di Giuseppe Pietro Bagetti9. Non

solo perché la vittoria dell’Armée d’Italie sugli austro-piemontesi si consacrava poco lontano da qui, tra Alpi e Appennino, Liguria e Piemonte, cristallizzandosi in una data precisa, il 28 aprile 1796 quando Napoleone, arrivato a Cherasco, trattava a palazzo Salmatoris il celebre armistizio10; ma soprattutto perché nel

cuneese ci fu il primo esperimento repubblicano d’Italia, che vide la città di Alba innalzare l’albero della libertà sormontato da un tricolore blu, rosso e arancione; un’esperienza che durò pochi giorni, soffocata dalla Realpolitik del giovanissimo Bonaparte e del Direttorio, in una guerra in cui gli ideali erano già sovrastati dal-le ragioni della conquista: esportare la rivoluzione in punta di baionetta, certo; ma sempre nell’ottica della Grande Nation, non dei patrioti locali11. Una libertà

“condizionata”.

Di questo periodo storico la Società ha avuto modo di occuparsi, in oc-casione del bicentenario dell’armistizio di Cherasco, quando nel 1996 uscì un importante volume miscellaneo curato da Giuseppe Griseri e Diego Lanzardo, che analizzava il Novantasei nell’Albese, con una scansione tematica molto inte-ressante per i tanti rilievi sulla diplomazia, sulla politica, sull’arte, sull’economia, sulle istituzioni12.

La rivista della Società non ha mancato poi nei suoi novant’anni di storia di soffermarsi con particolare attenzione su questo turbolento periodo sospeso tra Settecento e Ottocento nel Cuneese13. Già nel primo numero del Bollettino, che 7 Cfr. Nazioni, nazionalità e Stati nazionali nell’Ottocento europeo, a cura di u. levra, Torino-Roma

2004.

8 a. m. bantI, Il Risorgimento italiano, Roma-Bari 2004, pp. 3-16.

9 Napoleone in Italia: 1795, 1796 e 1800: il manoscritto Saluzzo 248 della Biblioteca Reale di Torino

e l’opera grafica di Giuseppe Pietro Bagetti, Torino 1997.

10 e. a. mIGlIardI, Alla vigilia dell’armistizio di Cherasco del 28 aprile 1796 , in «BSSSAA di

Cu-neo», n. 34 (1954), pp. 66-74; ora, b. tarIcco, Cronache cheraschesi del secondo periodo francese

(1796-1815), Torino 2011; p. GentIle, 1796: da Nizza a Cherasco, alle origini del mito napoleonico, in Ei fu.

Napoleone Bonaparte dal Piemonte all’Europa, a cura di l. FacchIn, Torino-Cherasco 2018, pp. 11-16. 11 S. montaldo, Gli episodi rivoluzionari di Alba e Asti, le municipalità repubblicane e le insorgenze,

in Il Risorgimento nell’Astigiano, nel Monferrato e nelle Langhe, a cura di S. montaldo, Asti 2010, pp.

13-23.

12 L’età napoleonica nell’albese, a cura di G. GrISerI, d. lanzardo, Cuneo 1997.

13 e. StrumIa, L’occupazione francese in Fossano nel 1798-1799, in «BSSSAA di Cuneo», n. 2 (1929),

pp. 43-50; e. dI montezemolo, Un episodio della storia di Mondovì dopo l’occupazione francese del 1798,

in «BSSSAA di Cuneo», n. 4 (1930), pp. 19-22; a. m. rIberI, Cronaca di Borgo San Dalmazzo dal 1792 al

1802, scritta da D. Guglielmo Bartolomeo Ghisolfo, in «BSSSAA di Cuneo», n. 15 (1937), pp. 7-36; G.

carbonerI, Occupazione francese del Piemonte nel 1798. Rivolta di Mondovì (a cura di e. pIGlIone), in

«BSSSAA di Cuneo», n. 22 (1942), pp. 1-79; G. carbonerI, Occupazione francese del Piemonte nel 1798.

Rivolta di Mondovì (a cura di e. pIGlIone) (continuazione numero precedente), in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 23 (1942), pp. 3-41; e. pIGlIone, Mondovì e i Francesi dal 1800 al 1804 (La Cronaca del Can. G. Grassi di

S. Cristina), I, in «BSSSAA di Cuneo», n. 24 (1943), pp. 3-61; e. pIGlIone, Mondovì e i Francesi dal 1800

al 1804 (La Cronaca del Can. G. Grassi di S. Cristina), II, in «BSSSAA di Cuneo», n. 25 (1944), pp. 3-44; p.

(8)

41 usciva nel luglio 1929, il primo articolo a firma di Luigi Burgo era dedicato a una figura cardine della vita cuneese, quella del musicista Antonio Bartolomeo Bruni (1751-1821). Una figura che, al di là dei suoi meriti artistici, si presenta social-mente interessante, sospesa tra due secoli e quattro periodi storici: cominciò la sua carriera nell’Ancien régime; divenne poi a Parigi un rivoluzionario convinto, tanto da assurgere a membro della commissione che doveva inventariare gli stru-menti musicali sequestrati dal Direttorio agli emigrati e condannati; passata la buriana della rivoluzione, il ralliement a Napoleone gli fruttò la carica di primo violinista alla corte dell’imperatrice Giuseppina; infine rientrò nei ranghi della Restaurazione, autore, nel 1820, di una cantata in onore del re Vittorio Emanuele I in visita a Cuneo. Proprio lui, Bruni, che anni prima aveva osannato in musica Robespierre in occasione della festa dell’Ente Supremo!14 Ma in Società per il

passaggio tra Sette e Ottocento non mancò, a firma del botanico e linceo Oreste Mattirolo, l’attenzione anche per un uomo di scienza come Giovanni Vincenzo Virginio (1752-1830), l’illustre avvocato-agronomo tra i promotori della Società morettI, Il passaggio di Papa Pio VII a Mondovì nel 1809 in due cronache inedite, in «BSSAAA di Cuneo»,

n. 35 (1955), pp. 67-71; G.m. lombardI, Le classi sociali nell’evoluzione politica ed economica a Mondovì

durante il passaggio dalla dominazione francese all’azione rivoluzionaria del Risorgimento, in «BSSSAA di

Cuneo», n. 46 (1961), pp. 105-121; e. amo, Battaglie di Ceva e della Pedaggera, 16 aprile 1796, in «BSSAA

di Cuneo», n. 58 (1968), pp. 145-172; a. GaydI QuartIedI leSeGno, Un ostaggio dei francesi nel Forte di

Ceva nel 1799, in «BSSSAA di Cuneo», n. 59 (1968), pp. 63-66; G. vIrIGlIo, Cronaca o memoria di alcuni

fatti, avvenuti in Vico e dintorni di Mondovì, dal 1799 al 1822, a cura di F. comIno, in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 63 (1970), pp. 33-74; I. canaveSe, La battaglia di Loano nella fase dei combattimenti al Colle San

Ber-nardo di Garessio (23-28 novembre 1795), n. 63 (1970), pp. 121-124; S. brIatore, Relazione della terribile

giornata per questo paese (Roccadebaldi) del 13 maggio 1799 e successiva campagna in continui movimenti di guerra, in «BSSSAA di Cuneo», n. 64 (1971), pp. 89-100; G. GrISerI, Alcuni documenti sull’occupazione

napoleonica di Mondovì (1798-1800), in «BSSSAA di Cuneo», n. 67 (1972), pp. 81-130; r. amedeo, Affissi

murali e manifesti dell’età napoleonica nell’archivio comunale di Garessio, in «BSSSAA di Cuneo», n. 68

(1973), pp. 85-126; p.m. proSIo, Vincenzo Marenco: uno scrittore cuneese tra preromanticismo e

neoclassi-cismo, in «BSSSAA di Cuneo», n. 80 (1979), pp. 115-123; a. lerda, Con il generale Stengel sulla Piana

di Cassanio il 21 aprile 1796, in «BSSAA di Cuneo», n. 82 (1980), pp. 125-132; l. olIverI, Una comunità

nella tempesta: la val Bormida durante l’invasione napoleonica 1792-1800, in «BSSSAA di Cuneo», n. 82

(1980), pp. 133-140; c. coStamaGna, Il conte Carlo Salmatoris e la sua inedita «Storia di Cherasco», in

«BSSSAA di Cuneo», n. 84 (1981), pp. 47-60; n. nada, Le rivolte contadine in Piemonte nell’età giacobina

(con particolare riferimento all’area cuneese), in «BSSSAA di Cuneo», n. 85 (1981), pp. 347-356; l. olIve -rI, L’invasione napoleonica in Val Bormida nelle testimonianze contemporanee: 1794-1799, in «BSSSAA di

Cuneo», n. 86 (1982), pp. 149-164; l. tamburInI, Massoneria in Piemonte nell’età napoleonica. La R:. L:. e

il Capitolo «Napoleon-Louise» ad Alba, in «BSSSAA di Cuneo», n. 86 (1981), p. 165 e ss; l. olIverI,

L’in-sorgenza antifrancese in Val Bormida durante il periodo napoleonico (1794-1815), in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 91 (1984), pp. 239-242; l. botto, Una lettera inedita del generale Massena fa nuova luce sul suo breve

soggiorno braidese, in «BSSSAA di Cuneo», n. 98 (1988), pp. 257 e ss.; G. GrISerI, Le «Amicizie

Cristia-ne», Pio Brunone Lanteri e il movimento di resistenza dei cattolici nel periodo napoleonico (1780-1814), in

«BSSSAA di Cuneo», n. 103 (1990), pp. 95-110; G. comIno, Fra gallicanesimo e ortodossia: G. P. Pio Vitale

vescovo di Alba (1791-1804) e di Mondovì (1805-1821), in «BSSSAA di Cuneo», n. 105 (1991), pp. 47-84;

r. berardI, il Règlement pour une école primaire nel Comune di Verduno (1809), in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 112 (1995), pp. 101-120; G. morIondo, Idee e progetti per una nuova scuola elementare nel Piemonte di

fine Settecento: Giuseppe Anselmi, un maestro piemontese tra Rivoluzione e Restaurazione, in «BSSSAA di

Cuneo», n. 121 (1999), pp. 63-90; G. GrISerI, Alle origini del Movimento cattolico; le «Amicizie Cristiane»

dal padre Diessbach al teologo Lanteri (1728-1828), in «BSSSAA di Cuneo», n. 141 (2009), pp. 109-162.

14 l. burGo, Antonio Bartolomeo Bruni, in «BSSSAA di Cuneo», n. 1 (1929), pp. 9-12. Il

perso-naggio venne poi approfondito nella miscellanea (primo numero della «Biblioteca per gli studi storici, archeologici ed artistici per la provincia di Cuneo diretta da Attilio Bonino-Collezione Burgo»), Antonio

Bartolomeo Bruni musicista cuneese (1751-1821). Ricerche e studi di G. ceSarI, h. cloSSon, l. de la lau -rencIe, a. della corte, c. zIno, Cuneo-Torino 1931.

(9)

agraria di Torino voluta da Vittorio Amedeo III, autore, a cavallo dei due secoli, del Trattato di coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente dette

tar-tiffle15; e l’attenzione per un commerciante monregalese che aveva fatto affari in

America, Francesco (Francis) Vigo (1747-1836), personaggio a cui è dedicata persino una contea nell’Indiana, il quale fu al servizio del patriota George Rogers Clark durante la guerra di indipendenza americana16.

La Società e il Bollettino non hanno mancato poi di approfondire i cambia-menti amministrativi che interessarono la nostra provincia in quel periodo, so-spesa tra gli antichi intendenti sabaudi e i nuovi prefetti napoleonici, con quegli straordinari documenti che sono le statistiche17, strumenti scientifici di

prim’or-dine per studiare l’ambiente fisico e umano di un territorio18.

Se vogliamo però soffermarci su un’altra figura di rilievo tra XVIII e XIX secolo, la nostra memoria non può che andare a un illustre cuneese, Giuseppe Barbaroux (1772-1843), celebre in Cuneo per la statua che dal 1879 campeg-gia in piazza Galimberti. Ma forse è meno noto che fu un personaggio chiave non solo per la città, ma per il Regno di Sardegna tutto, in veste di giureconsul-to artefice dei codici nel periodo carloalbertino, momengiureconsul-to fondamentale della trasformazione della monarchia da assoluta ad amministrativa, primo passo per arrivare alla stagione delle riforme del 1847 e dello Statuto del 1848. Parlando poi del territorio non fu estranea a Barbaroux l’istituzione dell’ultima diocesi piemontese, nel 1817, cioè quella di Cuneo19. Una figura, la sua, che la Società

non ha mancato di prendere in considerazione, ma su cui c’è ancora spazio per riflettere20. Un primo Ottocento “togato”, che si segnala anche per la presenza

del fossanese Felice Merlo (1792-1849)21.

15 o. mattIrolo, Giovanni Vincenzo Virginio, in «BSSSAA di Cuneo», n. 4 (1930), pp. 23-36. 16 e. dI montezemolo, Francesco Vigo, in «BSSSAA di Cuneo», n. 16 (1937), pp. 7-14.

17 In generale cfr. S. patrIarca, Numbers and Nationhood: Writing Statistics in Nineteenth Century,

Cambridge 1996; in particolare, S. montaldo, La statistica nel Regno di Sardegna (1814-1860), in «Rivista

storica italiana», CLXV, II, 2013, pp. 353-395.

18 c. FreSIa, Dal dipartimento della Stura a provincia di Cuneo, in «BSSSAA di Cuneo», n. 6 (1931),

pp. 21-28; r. amedeo, La «Giustizia» ai tempi di Napoleone: un confronto tra i Dipartimenti della Stura e

quello di Montenotte (1803-1812), in «BSSSAA di Cuneo», n. 102 (1990), pp. 25-48; r. amedeo, Condanne

contro i coscritti refrattari, i disertori, i briganti e la delinquenza comune nei Dipartimenti della Stura e Tanaro e di Montenotte tra il 1806 ed il 1812, in «BSSSAA di Cuneo», n. 103 (1990), pp. 195-222; l. olIverI, La

Val Bormida nelle «Memorie statistiche» degli ingegneri geografi di Napoleone, in «BSSSAA di Cuneo», n.

116 (1997), pp. 21-46; r. berardI, Dominazione francese e delusione giacobina: un memoriale di Filippo

Pizzone maire di Govone al ministro Chaptal (1802), in «BSSSAA di Cuneo», n. 116 (1997), pp. 47-74; I. m.

Sacco, La Provincia di Cuneo dal 1800 ad oggi, Parte prima: qual era sotto il dominio francese, Cuneo 1956. 19 l. berra, Riordinamento delle Diocesi di Mondovì, Saluzzo, Alba e Fossano ed erezione della

Dio-cesi di Cuneo nel 1817, in «BSSSAA di Cuneo», n. 36 (1955), pp. 18-59.

20 v. badInI conFalonIerI, Note biografiche su Giuseppe Barbaroux, in «BSSSAA di Cuneo», n. 37

(1956), pp. 100-105; G. beltruttI, Il conte Giuseppe Barbaroux e la sua opera, in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 46 (1961), pp. 125-160. Ora si può contare sul lavoro biografico di m. a. SartI, Barbaroux: un talento

della diplomazia e della scienza giuridica alla corte sabauda, con introduzione di r. SandrI GIachIno,

Padova 2011.

21 I. m. Sacco, Felice Merlo. Appunti biografici, in «BSSSAA di Cuneo», n. 26 (1949), pp. 17-21; r.

berardI, Felice Merlo e Vincenzo Gioberti (con lettere inedite di F. Merlo), in «BSSSAA di Cuneo», n. 28

(1950), pp. 3-43; r. berardI, Di alcune carte superstiti di Felice Merlo recentemente donate alla Fondazione

F. Sacco di Fossano, in «BSSSAA di Cuneo», n. 29 (1951), pp. 58-60. Ora, G.S. pene vIdarI, Merlo, Felice,

(10)

43 Restaurazione22 ma anche rivoluzioni. Dei passaggi fondamentali che si

trovano su tutti i manuali scolastici, cioè i moti degli anni ’20, degli anni ’30, del 1848, i cuneesi furono grandi protagonisti. Siamo prossimi all’anniversario dei moti del 1820-21, che furono mossi dalle società segrete e che videro agire nell’ombra “congiurati” come il saluzzese Silvio Pellico (1789-1854)23, il

saviglia-nese Santorre di Santa Rosa (1783-1825)24, il braidese Guglielmo Moffa di Lisio

(1791-1877)25, senza dimenticare altri personaggi fondamentali, come il

monre-galese Michele Gastone (1778-1852), figura centrale nel mondo settario dell’epo-ca a livello italiano26.

Ma anche altri rivoluzionari cuneesi possono essere ricordati, come il co-lonnello Carlo Vittorio Morozzo di Magliano e San Michele (1776-1838)27, che

mosse le sue truppe da Fossano dando impulso allo scoppio dei moti a Torino; o il filosofo e letterato Luigi Ornato (1787-1842), di Caramagna Piemonte, che fu un fedelissimo di Santa Rosa28; o il presidente della giunta provvisoria di

Ales-sandria, il tenente colonnello Guglielmo Ansaldi (1776-1851) originario di Cer-vere29; o ancora il cebano Ludovico Sauli d’Igliano (1787-1874), primo ufficiale

22 c. beccarIa, Appunti di vita monregalese. Sistemazione amministrativa e politica di Mondovì al

ritorno di Vittorio Emanuele I in Piemonte, in «BSSSAA di Cuneo», n. 33 (1954), pp. 21-28.

23 F. ravello, Un amico e consigliere di Silvio Pellico: l’abate G.B. Giordano, in «BSSSAA di

Cu-neo», n. 8 (1932), pp. 7-12; G. Gonella, L’eroismo del dovere in Silvio Pellico, in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 26 (1949), pp. 3-16; c. curto, Nuove prospettive critiche all’interpretazione del Pellico, in «BSSSAA di

Cuneo», n. 34 (1954), pp. 5-8; v. badInI conFalonIerI, Una lettera inedita di Silvio Pellico, in «BSSSAA

di Cuneo», n. 34 (1954), pp. 9-14; F.l. mannuccI, Ispirazioni e rievocazioni dantesche nell’opera di Silvio

Pellico, in «BSSSAA di Cuneo», n. 34 (1954), pp. 14-24; p. anGIolInI, Silvio Pellico socio dell’Accademia

degli Immobili di Alessandria, in «BSSSAA di Cuneo», n. 34 (1954), pp. 25-28; c. Spellanzon, Silvio

Pel-lico nel centenario della morte, in «BSSSAA di Cuneo», n. 36 (1955), pp. 3-17; a. aleSSandrI, Una poesia

inedita di Silvio Pellico, in «BSSSAA di Cuneo», nn. 39-40 (1957-1958), pp. 135-145; l. berra, Quattro

lettere della «Gegia» del Pellico a Giacomo Durando, in «BSSSAA di Cuneo», n. 45 (1960), pp. 152-154; m.

F. mellano, Un caso di contrabbando negli Stati Pontifici: Le mie prigioni di Silvio Pellico, con Addizioni

di Maroncelli, in «BSSSAA di Cuneo», n. 104 (1991), pp. 71-92. Su Silvio Pellico cfr. ora a.a. mola, Silvio

Pellico: carbonaro, cristiano e profeta della nuova Europa, Milano 2005.

24 a. olmo, Foscolo e Santa Rosa esuli in Inghilterra, in «BSSSAA di Cuneo», n. 35 (1955), pp.

93-103; a. olmo, Esuli italiani a Londra. Il duello dei generali, in «BSSSAA di Cuneo», n. 49 (1963), pp. 3-16;

a. olmo, Santorre di Santa Rosa organizza la difesa di Atene (gennaio-marzo 1825), in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 52 (1965); Santorre di Santa Rosa, Atti del Convegno di Savigliano, 5 maggio 1984, in «BSSSAA di Cu-neo», n. 91 (1984): interventi di: n. nada, Santorre di Santa Rosa modello dell’eroe romantico, pp. 5-12; F.

della peruta, Il pensiero politico di Santorre di Santa Rosa, pp. 13-24; G. ambroGGIo, Santorre di Santa

Rosa nella preparazione dei moti del 1821 (1814-1821), pp. 25-38; G. maGnonI bravettI, Inediti di Santa

Rosa, pp. 39-64; a. pIromallI, La cultura di Santorre di Santa Rosa, p. 65-78; a.a. mola, Il Ventuno nella

storiografia: bilancio e prospettive, pp. 79-98. Su Santarosa oggi, cfr. G. ambroGGIo, Santorre di Santarosa

nella Restaurazione piemontese, Torino 2007.

25 a. racca, Il braidese conte Guglielmo Moffa di Lisio, in «BSSSAA di Cuneo», n. 46 (1961), pp.

49-73. Ora, n. nada, Guglielmo Moffa di Lisio. Il contributo di un patriota braidese al Risorgimento

nazio-nale, Bra 1982.

26 G. marSenGo, G. parlato, Dizionario dei Piemontesi compromessi nei moti del 1821, vol. II,

Torino 1986, pp. 41-42; S. montaldo, Medici e società. Bartolomeo Sella nel Piemonte dell’Ottocento,

Torino-Roma 1997, pp. 80-81. In generale, sui compromessi monregalesi, c. beccarIa, Partecipazione dei

Monregalesi ai moti del ’21 in Piemonte, in «BSSSAA di Cuneo», n. 28 (1950), pp. 44-48.

27 G. marSenGo, G. parlato, Dizionario, cit., vol. II, pp. 120-121.

28 S. FuSero, Una biografia inedita di Luigi Ornato, in «BSSSAA di Cuneo», n. 65 (1971), pp.

87-100; Id., L’esilio svizzero di Luigi Ornato (con lettere inedite), in «BSSSAA di Cuneo», n. 66 (1972), pp.

5-22. Ora, v. Sperber, Ornato, Luigi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 79, Roma 2013, ad vocem. 29 G. marSenGo, G. parlato, Dizionario, cit., vol. I, pp. 16-17.

(11)

alla Segreteria degli esteri, che con il timbro apposto senza sosta a centinaia di passaporti permise ai compromessi di mettersi in salvo, via Genova, in Francia e Spagna30. E non dobbiamo dimenticare poi che una delle sole due vittime della

reazione a questi eventi fu il tenente dei carabinieri Giovanni Battista Laneri (1777-1821) di Verduno, già affiliato alla setta dei Sublimi Maestri Perfetti31.

Ma si potrebbero ancora citare Alerino Palma di Cesnola (1776-1851)32,

oppu-re Pier Bernardo Maoppu-rentini (1764-1840), il canonico di Saluzzo che fu il poppu-residente della giunta del reggente Carlo Alberto, o Fortunato Prandi (1799-1868) legato a Camerana e Sale delle Langhe, capitano dei veliti italiani, che avrebbe fatto una straordinaria carriera come imprenditore, fondando, in epoca di ferrovie, la Taylor & Prandi, nucleo originario dell’Ansaldo33. E infine Amedeo Ravina (1788-1857), il

Tirteo dei moti rivoluzionari, l’autore dei Canti italiani conservati oggi a Casa Ga-limberti34, senza tacere i tanti minori, come il patriota di Marmora, Giovanni

Bat-tista Bressy (1766-1837), che fu capo politico della provincia di Saluzzo al tempo della giunta costituzionale35, o il sacerdote Giovanni Battista Cavallera (1805-1850)

di Boves che, «fido compagno al Gioberti» come risulta dalla lapide in biblioteca dedicatagli dai concittadini, «in tempi difficili propugnava libera e una l’Italia», acclamato deputato al parlamento subalpino36, o ancora Luigi Defanti (1793-1873),

giovane studente cheraschese che prese parte all’episodio di San Salvario37.

Anche nei meno conosciuti moti mazziniani del 1833-34, che ebbero il loro fulcro ad Alessandria con la vicenda tragica di Andrea Vochieri, i cuneesi fu-rono protagonisti, e su entrambi i versanti: da un lato con il generale Gabriele Galateri di Genola (1761-1844) che stroncò senza pietà il moto mazziniano38,

dall’altro con il sottufficiale Giuseppe Menardi il quale, come recita una lapide ormai dimenticata nella sua Roccasparvera, fu fucilato in Alessandria il 16 giugno 1833 “perché volle la patria libera ed una”39. Di questa pagina poco

conosciu-ta discetconosciu-tava sulla rivisconosciu-ta nel 1932 Emilia Cordero di Montezemolo40 (ricordata 30 Ivi, vol. II, pp. 218-219.

31 a. manGo, Il Verdunese G.B. Laneri. Un martire dimenticato, in «BSSSAA di Cuneo», n. 106

(1992), pp. 191-194.

32 Id., Bra gli ha dedicato una via. Alerino Palma di Cesnola patriota del 1821, in «BSSSAA di

Cu-neo», n. 106 (1992), pp. 195 e ss.

33 a. Ferro, Fortunato Prandi di Camerana e Sale-Langhe rivoluzionario ed esule del 1821, in

«BSS-SAA di Cuneo», n. 61 (1969), pp. 149-154. Ora, cfr. d. tabor, Prandi, Fortunato, in Dizionario biografico

degli italiani, in «BSSSAA di Cuneo», vol. 85, Roma 2016, ad vocem.

34 Ora a. petrIzzo, Ravina, Jacopo Amedeo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 86, Roma

2016, ad vocem.

35 m. breSSy, Giovan Battista Bressy patriota da Marmora – Val Maira 1766-1837, in «BSSSAA di

Cuneo», n. 46 (1961), pp. 1-40. Dello stesso autore, Un fattore di Saluzzo al proprio principale (conte Carlo

Della Chiesa, console di marina a Nizza) 1821-1829, in «BSSSAA di Cuneo», n. 54 (1966), pp. 133 e ss.

36 m. rIStorto, Un patriota di Boves: don Giovanni Battista Cavallera (1805-1850), in «BSSSAA di

Cuneo», n. 55 (1966), pp. 123-130.

37 S. FuSero, Un esule cheraschese del 1821: Luigi Defanti Frelia, in «BSSSAA di Cuneo», n. 68

(1973), pp. 5-38.

38 p. del neGro, Galateri, Giuseppe Maria Gabriele, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 51,

Roma 1998, ad vocem.

39 Cfr. la scheda sul sito Chi era costui?

http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda-oltre.asp?ID=11699

40 e. corderodI montezemolo, I processi del ’33 e la provincia di Cuneo, in «BSSSAA di Cuneo»,

(12)

45 da Giancarlo Comino)41, discendente di quel Massimo, capo redattore di una

precoce rivista («Il Subalpino» presto soppresso), che fu cospiratore ed esule in Portogallo e Belgio42.

Sul ’48 la Società non solo ha dato il suo contributo in occasione del 150° anniversario dei moti con il “quaderno” sulle feste per le riforme e lo Statuto nella divisione amministrativa di Cuneo43, ma fin dal 1982 aveva provveduto a

ricordare gli avvenimenti con un volume dal titolo significativo, Il 1848 nella

provincia piemontese attraverso le memorie storiche del sacerdote Simone Viara,

curato da Giuseppe Griseri44. Figura fondamentale di studioso del Risorgimento

cuneese, specialmente nelle sue declinazioni di storia dell’educazione, di rapporti tra Stato e Chiesa, di storia dell’economia, delle Amicizie Cristiane, di Brunone Lanteri, Griseri è stato ricordato nell’ultimo Bollettino da Emanuele Forzinetti e dalla Società che gli ha dedicato un convegno in memoriam tre anni fa45. Un ’48

che ebbe un tragico epilogo l’anno successivo, con l’abdicazione di Carlo Alber-to, il «conte di Barge» esule ad Oporto46. E veniamo al “decennio di

preparazio-ne”47. A cominciare dal bel libro dedicato da Carlo Pischedda agli aspetti militari

del periodo48, sono stati tanti i personaggi ricordati nelle pagine del Bollettino: il

bresciano Ercole Oldofredi Tadini (1810-1877) che, eroe delle Cinque giornate ed esule, trovò una nuova patria a Cuneo, diventando un cavouriano di ferro, già segretario del Conte al congresso di Parigi49; il saviglianese Giovanni Battista

Michelini (1797-1879), già esule del Ventuno, deputato per undici legislature tra il 1848 e il 187650; il monregalese Giacomo Durando (1807-1894), eroe del

Risorgimento in divisa al fianco del fratello Giovanni (1804-1869)51; l’economista 41 G. comIno, Cordero di Montezemolo Emilia, in «BSSSAA di Cuneo», n. 161 (2019), pp. 64-66. 42 a. merlottI, Montezemolo, Massimo Cordero di, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 76,

Roma 2012, ad vocem.

43 G. GrISerI, Le feste per le riforme e lo Statuto nella divisione amministrativa di Cuneo, Cuneo

1998. Nel Bollettino b. muSSo, Echi quarantotteschi nel diario di Luigi Nomis di Cossilla, in «BSSSAA di

Cuneo», n. 46 (1961), 161-174.

44 Il 1848 nella provincia piemontese. «Memorie storiche» di Simone di Viara, a cura di G. GrISerI,

Cuneo 1982.

45 Giuseppe Griseri (1930-2016), storico, uomo di scuola e intellettuale, numero monografico di

«BSSSAA di Cuneo», n. 155 (2016).

46 p. GentIle, “Io sono il conte di Barge”: Carlo Alberto in esilio, dalle lettere di Edoardo De Launay,

in «BSSSAA di Cuneo», n. 160 (2019), pp. 77-142.

47 e. borGheSe, Vita sociale nel Monregalese nel ventennio 1850-1870, in «BSSSAA di Cuneo», n.

39-40 (1957-58), pp. 113-134; ead., Il giornalismo del monregalese nell’epoca del Risorgimento, in

«BSS-SAA di Cuneo», n. 46 (1961), pp. 314-328; ead., Cenni sull’istruzione scolastica a Mondovì dal 1850 al

1870, in «BSSSAA di Cuneo», n. 54 (1966), pp. 51-70; a.a. mola, Fermenti democratici della classe politica

cuneese nella crescita sociale ed economica della metà del sec. XIX, pp. 57-100, in «BSSSAA di Cuneo», n.

57 (1967), pp. 57-100; G. GrISerI, L’arresto e il processo del predicatore svizzero Giuseppe Gagliardi (1850),

in «BSSSAA di Cuneo», n. 72 (1975), pp. 121-132; S. FuSero, Dalla spedizione di Crimea alla terza guerra

d’indipendenza: lettere inedite di un ufficiale dei bersaglieri, «BSSSAA di Cuneo», n. 73 (1975), pp. 45-80;

G. GrISerI, Direttori spirituali e professori di religione nel collegi-convitti, in «BSSSAA di Cuneo», n. 83

(1980), pp. 55-102.

48 c. pISchedda, Esercito e società in Piemonte (1848-1859), Cuneo 1998.

49 e. pIGlIone, Ercole Oldofredi Tadini, in «BSSSAA di Cuneo», n. 10 (1933), pp. 69-78. 50 r. berardI, Giovanni Battista Michelini, in «BSSSAA di Cuneo», n. 28 (1950), pp. 27-37. 51 l. berra, Quattro lettere della «Gegia» di Pellico a Giacomo Durando, in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 45 (1960), pp. 152-154; m.a. aImo, Il pensiero politico di Giacomo Durando, in «BSSSAA di Cuneo»,

(13)

Carlo Ilarione Petitti di Roreto (1790-1850), figura centrale nel Piemonte carlo-albertino52; il ministro Pietro (1805-1850) e l’intendente Teodoro di Santa Rosa

(1812-1860), amici fraterni di Cavour53; il diplomatico bovesano Romualdo

Tec-co (1802-1867), ambasciatore a Costantinopoli e Madrid54.

Un lungo Risorgimento che aveva matrici anche culturali, attraverso figu-re come l’erudito albese Giuseppe Vernazza (1745-1822)55, la poetessa Diodata

Saluzzo Roero (1774-1840)56, il cheraschese Giovanni Battista Adriani

(1823-1905)57 o il filologo e latinista, di Chiusa Pesio, Tommaso Vallauri (1805-1897)58.

O scientifiche, con l’ingegner Sebastiano Grandis (1817-1892), di San Dalmazzo di Tenda, che fu il deus ex machina del traforo del Fréjus59.

Infine, ripensando al liberalismo, non si può non far cenno all’attenzione che la Società ha dedicato alla figura di Giuseppe Siccardi (1802-1857), di Ver-zuolo, attraverso un convegno del 2002 e il volume degli atti, a cura di Giuseppe Griseri e Gian Savino Pene Vidari60. Siccardi può assurgere a simbolo del

Pie-monte degli anni Cinquanta. Le leggi sull’abolizione del foro ecclesiastico che portano il suo nome, ricordate a caratteri cubitali sull’obelisco di piazza Savoia a Torino, “La legge è uguale per tutti”, costituiscono l’emblema della libertà di quel periodo, il processo di separazione tra Stato e Chiesa fulcro della politica di due cuneesi di adozione quali Massimo d’Azeglio e Camillo Cavour.

Il primo, legato a quella famiglia Tapparelli con interessi tra Genola, Lagna-sco, Savigliano, Saluzzo e Busca, cui il nostro presidente, Rinaldo Comba, diede

52 l. berra, Lettere inedite di Carlo Ilarione Petitti di Roreto a Luigi Nomis di Cossilla, in «BSSSAA

di Cuneo», n. 46 (1961), pp. 74-104.

53 l. berra, Lettere inedite di Pietro De Rossi di Santa Rosa al conte Luigi Nomis di Cossilla, in

«BSSSAA di Cuneo», n. 46 (1961), pp. 175-200; a. olmo, Il conte Teodoro di Santa Rosa collaboratore e

confidente di Camillo Cavour, in «BSSSAA di Cuneo», n. 46 (1961), pp. 201-277.

54 m.t dalmaSSodI GarzeGna, Un diplomatico dell’epoca cavouriana: Barone Romualdo Tecco, in

«BSSSAA di Cuneo», n. 58 (1968), pp. 73-144. Su di lui, ora, G. nIcoloSI, Tecco, Romualdo, in Dizionario

biografico degli Italiani, vol. 95, Roma 2019, ad vocem.

55 l. berra, La memoria del barone Vernazza rivendicata, in «BSSSAA di Cuneo», n. 33 (1954), pp.

10-20; F. bonIFacIo GIanzana, Un epistolario familiare: Lettere di Giuseppe Vernazza alla moglie, in

«BSS-SAA di Cuneo», n. 83 (1980), pp. 161-166; a. GIaccarIa, Giuseppe Vernazza e il fondo manoscritto della

Biblioteca dell’«Imperiale» Università di Torino, in «BSSSAA di Cuneo», n. 130 (2004), pp. 177-198; G.

comIno, Gioachino Grassi di Santa Cristina e Giuseppe Vernazza di Freney. Note in margine a un carteggio

inedito, in «BSSSAA di Cuneo», n. 131 (2004), pp. 181-200. Ora l. levI momIGlIano, Giuseppe Vernazza

e la nascita della storia dell’arte in Piemonte, Alba 2004.

56 r.m. borSarellI, Diodata Saluzzo Roero, in «BSSSAA di Cuneo», n. 49 (1963), pp. 17-40. Ora, F.

caporuScIo, Saluzzo, Diodata, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 89, Roma 2017, ad vocem. 57 I. m. Sacco, Unicuique suum (a proposito di Gian Battista Adriani), in «BSSSAA di Cuneo», n. 12

(1934), pp. 31-38; F. bonIFacIo GIanzana, Vita e opere di Giovan Battista Adriani, in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 84 (1981), pp. 37-46; b. tarIcco, Giovan Battista Adriani (Cherasco 1823-1905) e il Museo di Cherasco,

in «BSSSAA di Cuneo», n. 116 (1997), pp. 159-176; Tommaso Vallauri nella società e nella cultura

dell’Ot-tocento, cura di G. GrISerI, numero monografico di «BSSSAA di Cuneo», n. 120 (1999); L’opera di Giovan

Battista Adriani fra erudizione e storia, a cura di d. lanzardo, F. panero, Cuneo 1996.

58 d. paSero, Gli studi classici nel Piemonte risorgimentale nella corrispondenza tra il cuneese

Tom-maso Vallauri e il p. Giuseppe Giacoletti, in «BSSSAA di Cuneo», n. 107 (1992), pp. 169-188.

59 G. Guderzo, Per i cent’anni del Fréjus. Ferrovie e imprenditorialità nel Piemonte di Sebastiano

Grandis, in «BSSSAA di Cuneo», n. 65 (1971), pp. 5-52.

60 Giuseppe Siccardi. Magistrato, giurista, ministro, nel bicentenario della nascita, a cura di G. GrISe -rI, G.S. pene vIdarI, Cuneo 2005.

(14)

47 una prima visione d’insieme nel 196761 e che la Società celebrò attraverso un

convegno legato alla figura del diplomatico e collezionista Emanuele d’Azeglio (1816-1890) 62, autore di una “storia familiare” tradotta da Rosanna Roccia63. Il

secondo, Camillo Cavour, che esercitò il precoce genio politico e imprenditoriale in quel di Grinzane dove fu giovanissimo sindaco, ricordato da Carlo Pischedda in un volume in coedizione con la Società Storica Vercellese64.

Veniamo così ai “miracolosi” ventitré mesi che portarono all’Unità d’Italia, dall’aprile del 1859 al marzo del 1861. Voglio ricordare a proposito un articolo sul Bollettino di Piero Camilla, del 1959, dedicato ai Cacciatori delle Alpi nel loro primo centenario65. In Cuneo, nella via ad essi dedicata, dove si trova

l’at-tuale sede della Società, ancora oggi si può leggere la lapide che ricorda come nell’ex convento di Santa Chiara venne fondato il primo deposito del corpo dei volontari italiani distintisi nella seconda guerra di indipendenza sotto il comando del maggiore generale Garibaldi.

Dalla nascita dell’Italia sono passati 158 anni. La Società, al tempo del cen-tenario dell’Unità, nel 1961, non aveva mancato di ricordare l’evento con un numero monografico del Bollettino interamente dedicato a questioni risorgimen-tali, con attenzione ad archivi e inediti66. Poi, nel 2011, ha ospitato nelle sue

pagi-ne il grandioso progetto di censimento dei garibaldini, cupagi-neesi inclusi, promosso dall’Archivio di Stato di Torino67.

Dunque buon compleanno alla Società. L’augurio è che attraverso i soci e specialmente attraverso nuove leve di studiosi si possa tenere vivo l’impegno alla salvaguardia della storia di un piccolo territorio che ha dato un grande contribu-to alla nascita della nazione.

61 r. comba, Appunti storici sui Tapparelli d’Azeglio (1180-1800), in «BSSSAA di Cuneo», n. 57

(1967), pp. 3-28. Oggi, cfr. i vari contributi in «Une très-ancienne famille piémontais». I Taparelli negli Stati

sabaudi (XVII-XIX secolo), a cura di e. Genta, a. pennInI, d. de Franco, Milano 2019.

62 Emanuele Tapparelli d’Azeglio collezionista, mecenate e filantropo, a cura di S. pettenatI, a. cro -SettI, G. carItà, Cuneo 1995. Sul personaggio anche m. GIacoSa, La figura di Emanuele Tapparelli

d’A-zeglio, in «BSSSAA di Cuneo», n. 84 (1981), pp. 83-86. Cfr. ora Emanuele d’Azeglio: il collezionismo come passione, a cura di c. marItano, Cinisello Balsamo 2016.

63 e. tapparellId’azeGlIo, Una famiglia piemontese in via d’estinzione, a cura di r. roccIa, Cuneo

2001.

64 c. pISchedda, Camillo Cavour. La famiglia e il patrimonio, a cura e con Introduzione di r. roccIa,

Cuneo-Vercelli 1997; a. vIarenGo, Donne e denari dei Cavour in un libro di Carlo Pischedda, in «BSSSAA

di Cuneo», n. 120 (1999), p. 85 e ss. Sulla presenza cuneese di Camillo Cavour cfr. oggi Le Langhe di

Ca-millo Cavour, a cura di S. montaldo, Milano 2011.

65 p. camIlla, Garibaldi e i Cacciatori delle Alpi a Cuneo, in «BSSSAA di Cuneo», n. 43 (1959),

pp. 11-32. Anche p. pIerI, Il significato storico del 1859, in «BSSSAA di Cuneo», n. 44 (1960), pp. 19-27. 66 r. m. borSarellI, Gli archivi comunali della provincia di Cuneo nel 1825, in «BSSSAA di Cuneo»,

n. 46 (1961), pp. 122-124; nello stesso numero quattro articoli di r. amedeo: Negli archivi domenicani di

Roma l’originale del «Diario» della principessa Clotilde, pp. 329-332; Id., Una lettera inedita della

Principes-sa Clotilde alla sua governatrice marchePrincipes-sa Paolina Pallavicini di Ceva, pp. 333-339; Id., Lettera dalla Crimea

del capitano garessino Pietro Borgna all’indomani della battaglia della Crimea, pp. 340-343; Id., Il marchese

Augusto Ceva di Nucetto comandante della pirofregata «Carlo Alberto» alla guerra di Crimea, p. 344 e ss.

67 Alla ricerca dei garibaldini scomparsi, in «BSSSAA di Cuneo», n. 145 (2011), pp. 133-180; e

anco-ra e. borGheSe, Memorie garibaldine a Mondovì. In appendice il Breve racconto sulla Campagna di guerra

garibaldina del 1860 nelle province meridionali con memorie e note sul generale Nino Bixio, in «BSSSAA di

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