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2 - LE PROVE DI UTILITA' E DIFESA

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Academic year: 2021

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2 - LE PROVE DI UTILITA' E DIFESA

2.1 - Generalità

È intorno ai primi anni del Novecento che i Pastori Tedeschi iniziano a non essere più solo cani per la conduzione delle greggi ma cani da lavoro a tutto campo. A dare il via al loro utilizzo in compiti di pubblica utilità fu nel 1906 il colonnello Konrad Most della polizia prussiana che, seguendo tecniche da lui messe a punto, curava l’addestramento del Pastore Tedesco come supporto dei suoi reparti.

Nel 1925, in Prussia, la PHV e la RVPH, le due organizzazioni dedicate all’addestramento dei cani da polizia, si accordarono per unificare i regolamenti e riconoscere reciprocamente i giudici. Così iniziarono le prime prove Schutzhund. Già allora era organizzato su tre livelli: riporto con un peso da 5 Kg e staffetta, una condotta con prova di rifiuto dell’esca, cioè cibo offerto da estranei. Nelle prove di difesa c’erano anche fasi in cui il cane lavorava con la museruola.

Nel 1947, in Prussia, i vecchi membri di PHV e RVPH, si riunirono fondando la DVG (Deutscher Verband der Gebrauchshundsportvereine), un’associazione tedesca specializzata per cani da utilità e sport che stilò il regolamento delle prove SCH che, così come le attuali IPO e le VPG, erano divise su tre livelli 1, 2 e 3 ove l’ultimo era il raggiungimento assoluto del binomio ottimale tra doti naturali e addestramento, atte alla dimostrazione delle capacità del soggetto giudicato nell’affrontare le difficoltà di specifici esercizi. Ogni prova era suddivisa in tre sezioni: pista, obbedienza, difesa.

Nelle prove SCH il giudice dava una valutazione caratteriale del

soggetto, molto accurata, per stilare un giudizio di interesse zootecnico che

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influiva anche sulla qualifica, nel caso di competizioni sportive tale giudizio era fondamentale per l’ottenimento di una classifica.

Nel 2004, in Germania, la SV (Verein für Deutsche Schäferhunde) e la DHV (Deutscher Hundesportverein) apportarono sostanziali modifiche al regolamento Schutzhund; furono adottate le regole che disciplinano le prove IPO della FCI. In tal modo, almeno sulla carta, la SV e la DHV hanno sottoposto questo sport al controllo della FCI. La DHV ha cambiato il nome delle prove da “SchH” in VPG (Vielseitigkeitsprüfung für Gebrauchshunde, che tradotto significa più o meno “esame della versatilità dei cani da lavoro).

La SV invece ha mantenuto per le prove la denominazione SchH, ma con regole conformi a quelle FCI. Oggi, quindi, queste prove di lavoro vengono indicate con la sigla I.P.O. (Internationale Prüfungs Ordnung).

Nel 2008, nelle 60 prove organizzate dalla SAS, i cani iscritti sono stati 921 e di questi 469 hanno sostenuto l’IPO 1, 154 l’IPO 2, 298 l’IPO 3, ottenendo i seguenti risultati riportati nella tabella 2:

Qualifica Numero cani Qualifica Numero cani

Eccellente 18 N.Q. 77

Molto buono 157 Squalificati 7

Buono 359 Assenti 3

Sufficiente 255 Ritirati 3

Non sufficiente 33 Fuori controllo 9

Tabella 1. Qualifiche riportate nel 2008 nelle prove organizzate dalla SAS.

Le Prove di utilità e difesa sono definibili come manifestazioni cinotecniche e sportive, organizzate allo scopo di mettere in risalto le qualità naturali del cane (TSB:

Triebveranlagung, qualità naturali; Selbsicherheit, sicurezza; Belastbarkeit, tempra),

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nonché quelle legate all'apprendimento delle tecniche di addestramento, in funzione del suo allevamento (regolamento nazionale prove di utilità e difesa ENCI).

Nell'esecuzione degli esercizi previsti dalla gara, all'unità cinofila, è richiesta la massima precisione con tempi di reazione rapidi ed è fondamentale un atteggiamento del cane che dimostra piacere nel lavoro (regolamento internazionale FCI).

Esistono diversi livelli di difficoltà, in gergo cinofilo i brevetti, IPOV, IPO1, IPO2, IPO3, IPO FH, ai quali si accede per classi di età e meriti di lavoro.

Gli animali devono infatti avere almeno 14 mesi per poter accedere all'IPOV, almeno 18 mesi per l'IPO1, almeno 19 per IPO2 e almeno 20 mesi per IPO3 e IPOFH. È concessa la ripetizione dello stesso brevetto, ma al superamento del livello successivo non è possibile retrocedere.

L'unità cinofila viene giudicata, come sopra citato, sulla base di 3 diverse prove. Le stesse possono avere inizio solo dopo una valutazione dell'equilibro caratteriale, che precede l'inizio della competizione. Il giudice, oltre al controllo identificativo del soggetto, dovrà effettuare un'osservazione attenta sull'indole del cane, che dovrà apparire sicuro di sé, energico, non manifestare aggressività o timori e essere in evidente ottimo stato di salute.

Tale prova deve essere effettuata in condizioni ambientali normali in una posizione neutra per il cane; ogni cane sarà presentato separatamente al giudice;

il cane sarà presentato al giudice con regolare guinzaglio, tenuto molle; il Giudice deve evitare qualsiasi tipo di provocazione e non potrà toccare il cane. È prevista la seguente valutazione:

a) Comportamento ideale: il cane deve apparire indifferente, sicuro di se

stesso, attento, equilibrato e pieno di brio;

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b) Casi limite ancora accettabili: il cane è un po’ instabile, leggermente nervoso e insicuro. Questi cani possono ancora superare la prova ma devono essere tenuti sotto controllo per tutta la durata della prova;

c) Comportamento non ammesso o scorretto: il cane è insicuro, timido, nervoso, pauroso, sensibile agli spari, morde, è aggressivo (squalifica), fuori dal controllo.

d) Questo giudizio dovrà trovare una successiva conferma durante lo svolgimento delle sezioni seguenti, ovvero le vere e proprie fasi sportive.

2.2 - Prova di pista

La pista consiste in una traccia lasciata sul terreno, in ambiente aperto, da

una persona (tracciatore) che con andatura naturale alterna angoli retti a tratti

rettilinei e depone su questi degli oggetti (fig. 5) che per regolamento devono

essere in legno, tessuto e cuoio, impregnati dell’odore del conduttore in IPO1,

mentre saranno impregnati dell’odore di un estraneo nei brevetti IPO2 e IPO3.

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Il cane, utilizzando esclusivamente l’olfatto, lavora ad una distanza di 10 mt., senza alcun aiuto da parte del conduttore, con un’andatura costante deve seguire la traccia, qualunque sia la conformazione del terreno utilizzato e con qualsiasi condizione atmosferica, al ritrovamento degli oggetti ivi deposti, deve segnalare mediante il riporto al conduttore o mediante l'assunzione di una posizione statica (seduto o terra), in attesa della raccolta da parte del conduttore.

Figura 2. ricerca in pista

La difficoltà varia in relazione al grado del brevetto, precisamente:

• In IPO1 la lunghezza prevista della traccia è di circa 300 passi, con un invecchiamento di almeno 30 minuti e la deposizione di 2 oggetti lungo il tracciato. Il tracciatore solo in questo caso è lo stesso conduttore e il tempo massimo di esecuzione è di 15 minuti;

• In IPO2 la lunghezza prevista è di circa 400 passi, con un

invecchiamento di almeno 30 minuti e la deposizione di 2 oggetti lungo il

tracciato, il tracciatore è un estraneo e il tempo massimo di esecuzione è di

15 minuti;

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Figura 3. tracciato della pista IPO2

• In IPO3 la lunghezza prevista è di circa 600 passi, con un invecchiamento di almeno 60 minuti e la deposizione di 3 oggetti lungo il tracciato, il tracciatore è un estraneo e il tempo massimo di esecuzione è di 20 minuti;

Figura 4. Tracciato della pista in IPO3

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I tutti e tre i brevetti, l’inizio della traccia è segnalato da un picchetto e l’ultimo oggetto è sempre depositato alla fine della stessa.

2.3 - Prova di obbedienza

Il binomio cane-conduttore si cimenta nell'esecuzione di esercizi prestabiliti, esattamente in 8 esercizi in IPO1, 9 esercizio in IPO2 e IPO3.

Il conduttore, con il cane al fianco sinistro, impartisce ordini che devono essere eseguiti dal cane con tempestività e precisione, non dimostrando mai preoccupazioni o segni di stress.

Ogni esercizio inizia e termina con la posizione base, per posizione base si intende: cane seduto al fianco sinistro del conduttore con la spalla del cane allineata al ginocchio del conduttore.

Esercizi della Sezione B. Obbedienza

IPO 1 IPO 2 IPO 3 ESERCIZIO

punti punti punti

(1) condotta senza guinzaglio 20 10 10

(2) seduto durante la marcia 10 10 10

(3) terra con richiamo 10 10 10

(4) in piedi durante la marcia - 10 -

(4) in piedi durante la corsa - - 10

(5) riporto in piano 10 10 10

(6) riporto con salto d ostacolo 15 15 15

(7) riporto con scalata di palizzata 15 15 15

(8) invio in avanti con terra 10 10 10

(9) terra con distrazione 10 10 10

TOTALE 100 100 100

Tabella 2. descrizione esercizi obbedienza e relativi punteggi assegnati .

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Occorre precisare che il peso del riportello varia nei tre livelli: in IPO 1 vi è un solo riportello del peso di 650 g; in IPO 2 vi sono due riportelli del peso di 650 g nel riporto nei salti e 1000 g nel riporto in piano; in IPO 3 vi sono due riportelli uno del peso di 2000 g. nel riporto in piano e uno di 650 g.

nel riporto nei salti.

Gli esercizi previsti per la sezione di obbedienza sono brevemente descritti di seguito:

1. condotta senza guinzaglio, il cane deve seguire il conduttore mantenendosi sul fianco sinistro, mostrando piacere e senza esitazioni, mentre vengono eseguiti cambiamenti di direzione e cambiamenti di andatura, durante la marcia sul tratto rettilineo saranno esplosi due colpi di pistola, anche in questo caso il cane non deve dare segni di irrequietezza, il binomio inoltre dovrà eseguire la condotta anche all’interno di un gruppo di persone girando in entrambi i versi attorno a due di esse e sostando per qualche secondo all’interno del gruppo;

Figura 5. posizione di base (a sx); condotta senza guinzaglio (a dx)

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2. seduto durante la marcia, dopo aver percorso un tratto rettilineo di circa 15 passi il conduttore impartisce il comando di seduto, l’esecuzione da parte del cane deve essere immediata e lo stesso deve mantenere un comportamento tranquillo fino al ritorno del conduttore;

3. terra con richiamo, il conduttore con il cane al fianco sinistro, partendo dalla posizione base, percorre un tratto rettilineo di circa 10 passi ad andatura normale e senza effettuare soste esegue ulteriori 15 passi con andatura di corsa, a questo punto impartisce al cane il comando di terra e prosegue la corsa per circa 30 passi, al termine dei quali esegue un arresto e dopo essersi voltato in direzione del cane attende il segnale del giudice per impartire il comando di richiamo. Al momento del richiamo il cane deve ritornare ad andatura veloce e festosa, per via diretta, dal conduttore posizionandosi di fronte a questo e spostandosi successivamente, dietro comando, nella posizione di base;

4. in piedi durante la corsa, il conduttore, con il cane al fianco sinistro, percorre un tratto rettilineo di circa 15 passi, ad andatura di corsa, al termine dei quali impartisce il comando di in piedi durante la marcia e prosegue la corsa per circa 30 passi. La parte finale dell’esercizio è identica al precedente;

Figura 6. dimensioni e forma del riportello

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5. riporto in piano, il riportello utilizzato è di legno dolce ed ha un peso di 2 kg, il conduttore lancia il riportello a una distanza di almeno 10 passi e solo dopo, comanda al cane di raccoglierlo e riportarlo, il cane deve raggiungere, raccogliere e ritornare frontalmente al conduttore, con andatura veloce e sedersi molto vicino al proprio conduttore, tenendo il riportello ben stretto in bocca, per evitare che cada. A questo punto il conduttore impartisce il comando di lascia e fatto possesso del riportello richiama il cane nella posizione base;

Figura 7. riporto in piano

6. riporto con salto di ostacolo, alto 100cm e largo 150cm, con riportello di 650gr;

7. riporto con scalata di palizzata, i due lati della palizzata sono larghi

150cm con un’altezza di 191cm, è posizionata sul terreno in modo che la sua altezza

verticale sia di 180cm;

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Figura 8. riporto con salto di ostacolo (a sx); riporto con scalata di palizzata (a dx)

Nei due esercizi indicati come 6 e 7, la sequenza è esattamente uguale al riporto in piano già descritto in precedenza, gli ostacoli saranno di fronte al conduttore e al cane in posizione base, il cane dopo il comando deve sia all’andata che al ritorno superare l’ostacolo;

8. invio in avanti con terra, il conduttore, con il proprio cane percorrono sulla linea mediana del campo di gara circa 15 passi, al termine dei quali il conduttore impartisce un comando di invio in avanti, che il cane dovrà eseguire staccandosi rapidamente dal proprio conduttore e al galoppo veloce continuare in linea retta la propria corsa fino al momento in cui gli verrà impartito il comando di terra, sentito il quale il cane dovrà con tempestività bloccarsi e assumere la posizione richiesta, solo allora il conduttore dopo indicazione del giudice potrà raggiungere il proprio cane rimetterlo al fianco sinistro e presentarsi al giudice per ascoltare la descrizione dei giudizi di tutti gli esercizi eseguiti e ottenere la valutazione;

9. terra con distrazione, prima dell’inizio della condotta di un altro cane, il

conduttore ordina il terra in un punto prestabilito dal giudice, successivamente si

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allontana fuori dalla vista del cane, ma sempre all’interno del campo di prova. Il cane deve rimanere tranquillo nella posizione mentre l’altro svolge gli esercizi da 1 a 7.

2.4 - Prova di difesa

Tutti gli esercizi contenuti nella fase C (prova di difesa) rispecchiano e simulano situazioni reali alle quali il cane da utilità o da polizia deve essere abituato per poter rispondere nel modo corretto a stimoli esterni, anche in situazioni di stress, e ritrovare un giusto equilibrio psicofisico nel momento in cui le stimolazioni o vengono a mancare o perché vi è richiesta da parte del proprietario/conduttore.

Nel corso della prova, il giudice, coadiuvato da uno o più figuranti, valuta, secondo il grado di addestramento, le qualità caratteriali del cane per individuare, grazie agli esercizi, i tempi di reazione, il coraggio e non per ultimo il livello di controllo da parte del conduttore, così da poter classificare i soggetti più interessanti per la selezione zootecnica.

Il campo dove si svolgono gli esercizi di difesa deve avere una superficie di

almeno mt. 100 x 80 e deve essere recintato e attrezzato con sei nascondigli

(regolamento FCI).

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Tabella 4. Descrizione esercizi di attacco e relativi punteggi

In questa fase si ha la presenza del figurante, come sopra citato, che simula un malvivente armato, esso indossa un abbigliamento specifico, una manica protettiva rivestita di juta di colore naturale e di forma adeguata per il morso e inoltre è dotato di un bastone flessibile, con il quale simula le minacce.

Descriviamo brevemente di seguito i diversi esercizi della prova:

1. ricerca del figurante, il figurante è situato nell’ultimo nascondiglio, fuori dalla vista del cane, il conduttore si presenta con il cane al piede, sulla mezzeria del campo all’altezza del primo nascondiglio, in modo che siano possibili sei perlustrazioni. Al comando cerca il cane deve velocemente lasciare il conduttore ed iniziare la ricerca in successione di tutti i nascondigli, mentre il conduttore prosegue seguendo la linea mediana

Esercizi della Sezione C: Difesa

IPO 1 IPO 2 IPO 3

ESERCIZIO

punti punti punti

(1) Ricerca del figurante 5 5 10

(2) Affronto e abbaio 10 10 10

(3) Impedire una fuga 20 10 10

(4) Difesa da un attacco nella fase di vigilanza

35 20 20

(5) Condotta da dietro - 5 5

(6) Attacco del cane durante la condotta da dietro

- 30 15

(7) Attacco lanciato 30 20 10

(8) Difesa del cane durante la fase di vigilanza

- - 20

TOTALE 100 100 100

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del campo. Dopo ogni perlustrazione, che viene eseguita girando attorno al nascondiglio, il cane dietro comando deve rientrare verso il conduttore che lo invierà senza farlo fermare al successivo nascondiglio. Quando il cane raggiunge l’ultimo nascondiglio il conduttore deve fermarsi;

Figura 10. Ricerca del figurante (in alto e in basso a sx);Affronto e abbaio (in basso a dx)

2. affronto e abbaio, quando il cane giunge all’ultimo nascondiglio

vi trova nascosto il figurante, immobile in una postura non minacciosa, con la

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flessibile lungo il fianco e anch’esso rivolto verso il basso. Il cane, deve affrontare il figurante in modo determinato e deciso, abbaiando immediatamente e con continuità, con questo comportamento il cane deve trasmettere una pressione attiva sul figurante, pur mantenendo sotto controllo l’istinto a mordere. Dietro indicazione del giudice il conduttore si avvicina a circa 5 passi dal nascondiglio e dopo circa 10 sec. richiama il cane in posizione base, quest’ultimo deve rispondere immediatamente e cessare l’abbaio pur mantenendo sempre alta l’attenzione sul figurante;

3. tentativo di fuga, il conduttore, col cane al fianco, ordina al figurante di uscire dal nascondiglio, il quale si posiziona in una zona prestabilita, in attesa che il conduttore lasci il proprio cane in vigilanza, nella posizione di terra, per poter simulare una perlustrazione del nascondiglio, durante la quale il figurante tenterà una fuga. Quindi al segnale del giudice il figurante cerca di scappare e il cane senza comando deve immediatamente impedire la fuga con una presa ferma e decisa, contrastare il movimento del figurante con un morso deciso, fermo e calmo, il cane può mordere solo la manica del figurante. Quando il figurante cessa la fuga il cane deve lasciare immediatamente la presa e rimanere vicino al figurante in vigilanza attenta;

4. difesa del cane durante la fase di vigilanza, dopo la fase di

vigilanza il figurante accenna un affronto, con l’utilizzo del bastone flessibile,

per intimidire il cane, il quale dovrà rispondere senza l’intervento del

conduttore con un’azione decisa di difesa e agganciare la manica di

protezione per contrastare la minaccia subita. Quando il figurante cessa di

muoversi il cane deve lasciare immediatamente la presa e rimanere vicino al

figurante e vigilare attentamente fino all’arrivo del conduttore che lo riporta

in posizione base;

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5. condotta da dietro, il figurante avanza ad una distanza di circa 5 passi seguito dal conduttore con il cane al fianco per una lunghezza di circa 30 passi. Il cane deve sorvegliare il figurante attentamente senza abbandonare la posizione accanto al conduttore;

6. attacco al cane durante la condotta da dietro, senza fermarsi, su ordine del giudice il figurante si volta e aggredisce il cane che deve rispondere con tempi di reazione molto rapidi e contrastare l’azione del figurante con una presa ferma e sicura della manica, anche in questa fase alla cessazione della minaccia il cane deve lasciare la presa e rimanere in vigilanza attiva in attesa del conduttore;

7. attacco lanciato, il conduttore con il cane si reca in un punto

segnato sulla linea mediana del campo, all’altezza del primo nascondiglio,

assumendo la posizione di base. Al segnale del giudice il figurante esce

dall’ultimo nascondiglio e corre verso la linea mediana del campo dirigendosi

verso il conduttore e dopo aver disatteso all’invito a fermarsi, in maniera

minacciosa continua la sua corsa verso il conduttore e il cane. Su ordine del

giudice il conduttore ordina al cane di bloccare il figurante, questo deve con

un atteggiamento deciso, dimostrando coraggio raggiungere il figurante in

corsa e contrastare l’aggressione afferrando con decisione la manica,

dimostrando di non subire la minaccia sia vocale che posturale. Quando il

figurante cessa l’azione d’attacco il cane deve lasciare la presa e rimanere in

vigilanza attiva;

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Figura 11. attacco lanciato In alto); trasporto (in basso a sx); vigilanza (in basso a dx)

8. difesa del cane durante la fase di vigilanza, dopo la fase di

vigilanza di circa 5 secondi, su ordine del giudice, il figurante attacca il cane,

che deve difendersi con presa ferma e sicura, mantenendola mentre viene

toccato col bastone flessibile all’altezza del garrese e delle spalle. Quando il

figurante si immobilizza il cane deve lasciare la presa e rimanere in vigilanza

fino all’arrivo del conduttore che lo riporta in posizione base. In questa fase si

ha il disarmo del figurante da parte del conduttore e l’accompagnamento col

cane al piede, tra conduttore e figurante, fino al giudice per la consegna del

bastone flessibile e del figurante. Durante l’accompagnamento il cane deve

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sorvegliare attentamente il figurante rimanendo comunque sotto controllo al fianco.

2.5 – Tipizzazione metabolica dell’esercizio fisico nelle prove di utilità e difesa: aerobiosi ed anaerobiosi

La forza muscolare prodotta durante l’attività fisica dipende in larga misura dalla formazione di energia chimica (ATP) da parte del metabolismo anaerobico e aerobico.

Il metabolismo aerobico è il meccanismo più vantaggioso per la produzione di ATP. Quest'ultimo viene principalmente prodotto dalla degradazione degli acidi grassi (ossidazione). Il metabolismo aerobico attiva il ciclo di Krebs, un processo dove, in presenza d'ossigeno, per la creazione di ATP vengono utilizzati grassi, carboidrati, aminoacidi, ottenendo come unici prodotti di scarto acqua e anidride carbonica.

Le prove di pista possono essere considerate appunto una attività di tipo aerobio; infatti in esse la potenza sviluppata è di bassa intensità, perché il cane procede ad andatura di passo, e la durata dell’esercizio fisico è maggiore.

La glicolisi aerobia dei carboidrati (glicogeno muscolare e glucosio ematico) e soprattutto la degradazione dei lipidi (acidi grassi derivanti dalle riserve di trigliceridi presenti nei muscoli e nel tessuto adiposo) forniscono, virtualmente, tutto l’ATP richiesto per i processi cellulari (Sahlin et al., 2002).

Durante l’esercizio aerobio, quando il consumo di ossigeno da parte dei

tessuti è marcatamente incrementato, può instaurarsi uno stress ossidativo

proporzionale all’intensità dell’esercizio, soprattutto nei soggetti scarsamente

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Diversamente, durante l’esercizio anaerobio alattacido si ricava ATP partendo da fosfocreatina (CP). È un meccanismo in grado di fornire una grande quantità di ATP, ma per periodi molto brevi (0-15"). Ci sono pochissimi residui di deposito. Durante il metabolismo anaerobico lattacido si ricava ATP attingendo alle riserve di glicogeno muscolare ed epatico(glicolisi anaerobia). Rappresenta un meccanismo in grado di fornire una buona quantità di ATP, ma solo per tempi medio brevi (15"-2'30").

Le prove di attacco, nel corso delle quali il cane effettua degli scatti brevi ad andatura di galoppo veloce possono appunto essere considerate, un esercizio ad alta intensità e breve durata. L’energia necessaria per tale tipo di esercizio viene resa disponibile grazie alla produzione di ATP con il processo anaerobico sopra descritto.

Anche nell’esercizio anaerobico è stato documentato un incremento della produzione di ROS ma solo quando il consumo di ossigeno sia molto elevato rispetto alle condizioni di riposo, quindi per sforzi intensi o quando intervengano altri fattori tra cui l’autossidazione degli ormoni dello stress, possibile anche a basse concentrazioni di ossigeno (Alessio et al., 2000).

Programmi di allenamento mirati e interventi alimentari migliorano la resistenza fisica e la prestazione atletica agendo direttamente sulla capacità dei muscoli di prolungare la produzione di ATP. L’adenosintrifosfato (ATP) rappresenta la principale fonte intracellulare di energia chimica per la contrazione muscolare.

La tipizzazione metabolica dell’esercizio risulta un mezzo utile per

illustrare il sistema energetico che viene sollecitato per la sua esecuzione, ma

risulta difficile riscontrare forme pure di classificazione metabolica. Alla luce

di queste considerazioni il metabolismo durante l’esercizio fisico è da

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considerarsi di tipo misto, con una componente preponderante sull’altra in base all’intensità e al tempo di esecuzione.Le prove di pista esaminate in questo studio possono essere considerate come esercizi prevalentemente aerobi , in considerazione del fatto che nell’esercizio aerobio si riscontra un’iniziale condizione di anaerobiosi mentre le prove di attacco sono da considerarsi esercizi prevalentemente anaerobi che considerando comunque che durante il lavoro anaerobio per soddisfare tutta la domanda energetica si ricorre al metabolismo aerobio (Barbany, 2002).

Altro fattore importante che comporta l’istaurarsi dello stress ossidativo

è rappresentato dallo stato emotivo in cui si trova il soggetto; come

dimostrato in diversi studi sui topi, l’effetto dello stress emozionale ha un

ruolo fondamentale nello squilibrio dell’omeostasi e comporta aumenti

significativi dei principali prodotti dell’ossidazione con i conseguenti danni a

carico dei tessuti, contribuendo in sostanza all’instaurasi dello stress

ossidativo ( Kashif et al., 2004;Sahin et al., 2007; Rahman et al., 2008)

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