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Introduzione
Il sistema preso in esame in questo lavoro è la foce del fiume Serchio, che fa parte del Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli istituito nel 1979 (L.R. 13/12/1979, n°
61).
Tale sistema presenta la caratteristica di essere fortemente antropizzato sulla sponda nord (quella destra), che ricade nel comune di Vecchiano, e di avere un elevato grado di naturalità, supportato dall’alta biodiversità e dalla presenza sia animale che vegetale di specie molto rare, sulla sponda sud (quella sinistra), che ricade nella Tenuta di San Rossore.
La morfologia della sponda destra è fortemente controllata dall’intervento antropico; i fruitori del fiume hanno costruito pontili per l’attracco delle barche, protetto le sponde con metodi vari, ma sempre artigianali, costruito baracche e sostituito la vegetazione autoctona con pratini ed in alcuni casi orti o piccoli giardini. La sponda sinistra invece è da lungo tempo rinaturalizzata essendo vietata qualsiasi attività antropica; l’unica opera presente è uno scivolo utilizzato dalle guardie forestali del Parco.
La foce del Fiume Serchio, così come tutte le aree di foci fluviali sono zone di delicato equilibrio; equilibrio che un utilizzo antropico sconsiderato dell’area può facilmente compromettere in modo irreversibile.
Ad oggi sulla foce del Fiume Serchio non sono stati eseguiti specifici studi di impatto ambientale che consentissero di avere una valutazione degli impatti della fruizione antropica, sia sulla qualità dell’acqua del fiume che sullo stato delle sponde. Il presente lavoro è finalizzato a definire l’impatto della fruizione nautica alla foce del fiume Serchio considerando come specifici indicatori lo stato delle acque, lo stato delle sponde (destra e sinistra comparativamente) e lo stato della vegetazione (principalmente sulla sponda sinistra completamente rinaturalizzata).
Per quanto riguarda l’idrochimica sono state pianificate due campagne di campionamento.
La prima in piena estate, con massimo transito di natanti e fiume in secca, (periodo di maggiore fruizione antropica), la seconda dopo le piogge autunnali (periodo di minor fruizione antropica e massima diluizione). Il campionamento estivo si è sviluppato su quattro sezioni ideali perpendicolari all’asse del fiume, mentre nella campagna autunnale, effettuata in funzione dei risultati ottenuti dalle analisi dei campioni prelevati in estate, si è deciso di effettuare un monitoraggio più dettagliato nel tratto a maggior fruizione
Per quanto riguarda la classificazione delle tipologie di sponda è stato caratterizzato un tratto della sponda destra che, dalla stazione di monitoraggio dell’Ufficio Idrografico e
6 Mareografico di Pisa e dell’Autorità di bacino, si estende per circa due chilometri verso monte. Lo stesso si è cercato di fare per la sponda sinistra, ma la vegetazione molto fitta e la presenza fino all’acqua di canne e rovi ha consentito il monitoraggio di un minor numero di punti ed i profili di sponda studiati caratterizzano un tratto di circa un chilometro. All’analisi morfologica delle sponde è stato collegato un rilievo di numero e velocità di natanti in transito durante la stagione balneare, quella a maggior fruizione antropica.
In definitiva l’impatto della fruizione antropica è stato valutato, sia per confronto dei parametri sopra descritti per le due sponde a differente grado di antropizzazione, che per comparazione fra i parametri misurati in piena estate ed in autunno.
Molti altri aspetti sarebbero indubbiamente meritevoli di attenzione, (faunistici, ittiologici, entomologici, geomorfologici dei fondali, ecc) nella valutazione dell’impatto antropico; lo studio in oggetto vuole essere l’inizio di un lavoro che con successive integrazioni potrà fornire un quadro completo di conoscenza e normazione di un’area che per la sua unicità e bellezza rischia, per una fruizione incontrollata, di perdere le sue peculiarità.
